StampaQuotidiana ,
A
distanza
di
due
anni
dal
suo
primo
appello
al
Paese
,
il
P
.
d
'
A
.
si
rivolge
di
nuovo
agli
italiani
.
Ai
compiti
e
alle
responsabilità
che
la
nuova
situazione
che
oggi
si
presenta
impongono
a
tutti
i
partiti
politici
,
il
P
.
d
'
A
.
arriva
ricco
dell
'
esperienza
acquisita
nel
vivo
della
partecipazione
data
,
sempre
nelle
prime
file
di
combattimento
,
alla
guerra
ventennale
contro
il
fascismo
internazionale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
è
difatti
una
formazione
politica
improvvisata
,
priva
di
ispirazione
etica
e
di
tradizioni
ideali
:
al
contrario
esso
risponde
ad
una
logica
necessità
ed
è
il
risultato
di
una
elaborazione
dottrinaria
basata
su
una
critica
approfondita
delle
condizioni
politiche
,
economiche
e
morali
di
una
società
degenerante
che
ha
prodotto
,
nella
sua
decomposizione
,
i
frutti
mostruosi
del
fascismo
e
del
nazismo
.
Nel
P
.
d
'
A
.
sono
difatti
confluiti
movimenti
politici
rivoluzionari
meglio
caratterizzati
del
ventennio
fra
le
due
guerre
mondiali
,
movimenti
di
cui
il
partito
raccoglie
il
vigoroso
patrimonio
ideale
e
accomuna
i
superstiti
:
dal
movimento
«
Giustizia
e
Libertà
»
a
quello
repubblicano
,
dal
Partito
Sardo
d
'
Azione
al
movimento
di
«
Rivoluzione
Liberale
»
,
dai
gruppi
liberalsocialisti
al
movimento
democratico
-
amendoliano
fino
ad
elementi
e
gruppi
formatisi
nei
partiti
comunista
e
socialista
e
che
ne
hanno
superato
l
'
angustia
classista
e
i
pregiudizi
ideologici
.
Attraverso
questi
movimenti
di
cui
costituisce
la
logica
continuazione
storica
,
il
P
.
d
'A.,
sebbene
sia
e
voglia
essere
una
formazione
nuova
e
libera
dagli
schemi
dottrinari
invecchiati
ed
esangui
dei
partiti
politici
tradizionali
alla
cui
inadeguatezza
si
deve
la
vittoria
del
fascismo
,
si
presenta
con
una
maturità
esemplare
formatasi
nel
fuoco
della
partecipazione
operante
e
spesso
sanguinosa
alle
esperienze
rivoluzionarie
del
ventennio
:
dalla
partecipazione
alla
lunga
lotta
cospirativa
contro
il
fascismo
,
nella
quale
centinaia
dei
suoi
uomini
caddero
e
soffrirono
negli
ergastoli
,
nei
confini
,
nelle
camere
di
tortura
,
alla
guerra
civile
spagnola
nella
quale
il
primo
intervento
armato
di
volontari
italiani
al
fianco
dei
rivoluzionari
spagnoli
fu
voluto
e
organizzato
da
«
Giustizia
e
Libertà
»
vincendo
la
frigida
e
settaria
mentalità
neutralista
del
riformismo
democratico
socialista
;
dalla
lotta
combattuta
nell
'
emigrazione
per
l
'
intervento
internazionale
contro
il
fascismo
del
quale
vide
acutamente
il
carattere
mondiale
e
lo
sbocco
nella
guerra
(
e
in
questa
lotta
Carlo
Rosselli
fondatore
di
«
Giustizia
e
Libertà
»
riconosciuto
come
il
nemico
capitale
cadde
pugnalato
dai
sicari
fascisti
)
all
'
intervento
in
massa
con
tutte
le
sue
energie
nella
guerra
partigiana
ed
operaia
contro
il
nazismo
,
intervento
nel
corso
del
quale
il
P
.
d
'
A
.
ha
dato
contributo
di
uomini
e
di
sangue
non
secondo
a
quello
di
nessun
altro
movimento
o
partito
.
Cosifatta
consapevolezza
dei
termini
reali
della
lotta
politica
ha
portato
come
conseguenza
che
nel
periodo
decisivo
trascorso
dal
25
luglio
ad
oggi
il
P
.
d
'
A
.
è
stato
,
fra
i
partiti
di
sinistra
,
quello
che
ha
potuto
con
maggior
discernimento
comprendere
la
portata
,
con
maggiore
acume
individuare
e
circoscrivere
gli
obbiettivi
della
situazione
rivoluzionaria
in
cui
veniva
a
sboccare
l
'
esaurimento
ideale
,
politico
e
militare
del
totalitarismo
nazifascista
e
il
fallimento
dell
'
impalcatura
nazionalistica
e
parassitaria
imposta
fatalmente
all
'
Europa
e
al
mondo
dal
prevalere
degli
interessi
di
ceti
e
caste
privilegiati
;
onde
le
posizioni
che
il
Partito
ha
tenuto
ferme
e
difese
in
questo
periodo
si
rivelano
sempre
di
più
come
le
più
giuste
:
il
giudizio
politico
espresso
immediatamente
dopo
il
25
luglio
sul
carattere
monarchico
-
fascista
-
reazionario
del
colpo
di
stato
e
sulla
conseguente
necessità
dell
'
intervento
popolare
che
lo
trasformasse
in
movimento
rivoluzionario
(
anche
se
l
'
impreparazione
all
'
evento
di
tutti
i
partiti
appena
usciti
dall
'
illegalità
non
consenti
la
tempestiva
mobilitazione
delle
masse
che
strappasse
l
'
iniziativa
alla
corona
e
all
'
esercito
)
;
la
lotta
contro
la
collaborazione
politica
al
Governo
di
Badoglio
mal
truccata
dalla
finzione
della
ricostituzione
dei
sindacati
;
l
'
impostazione
della
lotta
contro
l
'
istituto
monarchico
,
centro
degli
interessi
nazionalistici
e
reazionari
e
per
la
costituzione
di
un
governo
antifascista
indipendente
dalla
corona
;
la
creazione
del
Comitato
di
Liberazione
Nazionale
;
la
lotta
condotta
in
seno
a
questo
,
al
fianco
del
Partito
Comunista
,
contro
l
'
opportunismo
attendista
e
la
passività
e
per
l
'
attivismo
nella
lotta
antinazista
e
antifascista
;
il
potenziamento
della
guerra
partigiana
,
cui
il
Partito
diede
altresì
l
'
apporto
militare
delle
«
Brigate
Giustizia
e
Libertà
»
e
dell
'
agitazione
operaia
e
impiegatizia
nelle
fabbriche
;
infine
l
'
iniziativa
della
creazione
dei
Comitati
di
Liberazione
Nazionale
periferici
come
organi
del
potere
popolare
.
Alcune
di
queste
impostazioni
politiche
si
sono
svolte
nella
rinnovata
illegalità
susseguita
alla
occupazione
nazista
e
non
sempre
perciò
hanno
potuto
affiorare
e
sviluppare
la
loro
virtù
chiarificatrice
e
orientatrice
dell
'
opinione
popolare
:
non
è
per
questo
meno
vero
che
se
l
'
istituto
monarchico
ha
potuto
essere
esautorato
e
respinto
,
se
il
CLN
ha
potuto
mantenere
il
suo
carattere
sfuggendo
alle
ricorrenti
insidie
conservatrici
e
plutocratiche
ed
evitando
lo
scivolamento
in
un
mero
nazionalismo
antitedesco
e
conservare
intatta
la
sua
funzione
di
organo
democratico
di
tutte
le
forze
attive
nella
lotta
anti
-
nazista
,
se
infine
le
formazioni
partigiane
hanno
potuto
sottrarsi
all
'
inerte
apoliticismo
e
ai
tentativi
di
preparare
attraverso
i
quadri
del
CLN
una
guardia
bianca
antiproletaria
,
ciò
si
deve
in
gran
parte
all
'
azione
risoluta
e
vigile
svolta
dal
P
.
d
'
A
.
Il
P
.
d
'A.,
forte
di
queste
fondamentali
esperienze
,
anche
se
coi
quadri
crudelmente
decimati
dalle
esecuzioni
e
dalle
deportazioni
,
è
perciò
oggi
in
grado
di
dar
conto
di
sé
,
del
suo
passato
e
del
suo
presente
e
di
mostrare
a
tutti
gli
Italiani
ansiosi
di
onestamente
orientarsi
nella
nuova
fase
politica
un
volto
inconfondibile
,
quello
di
un
partito
rivoluzionario
,
il
«
Partito
della
Rivoluzione
Democratica
»
.
Il
partito
d
'
azione
è
il
partito
della
rivoluzione
democratica
.
Partito
rivoluzionario
perché
ritiene
che
il
nazi
-
fascismo
non
sia
stata
una
occasionale
e
circoscritta
escrescenza
purulenta
di
alcune
società
di
ritardato
sviluppo
capitalistico
(
come
fantasticarono
alcuni
dottrinari
marxisti
)
bensì
un
fenomeno
internazionale
che
ha
solide
radici
in
tutte
le
società
moderne
,
anche
in
quelle
a
regime
democratico
,
insinuandosi
perfino
coi
tentacoli
del
totalitarismo
nei
paesi
stessi
dove
si
è
affermata
una
rivoluzione
socialista
:
radici
ravvisate
nella
degenerazione
dell
'
economia
di
mercato
in
economia
protezionistica
dominata
da
oligarchie
parassitarie
richiedenti
il
potere
politico
per
consolidare
,
difendere
e
perpetuare
i
privilegi
economici
;
nella
degenerazione
delle
istituzioni
democratiche
e
liberali
nelle
quali
la
prevalenza
dell
'
elemento
non
elettivo
(
burocrazia
ed
esercito
)
ha
ridotto
la
democrazia
a
mera
parvenza
;
nella
degenerazione
infine
dell
'
ideale
nazionale
nella
pratica
di
un
gretto
e
mortale
nazionalismo
in
permanente
stato
di
guerra
guerreggiata
e
preparata
contro
altri
nazionalismi
e
avvalentesi
di
questa
situazione
per
duplicare
mediante
invalicabili
frontiere
economiche
le
frontiere
politiche
,
costringere
le
economie
nazionali
nella
camicia
di
forza
dell
'
autarchismo
,
deviare
il
prodotto
del
lavoro
e
del
risparmio
dal
naturale
obbiettivo
dell
'
incremento
del
benessere
collettivo
alla
dilapidazione
negli
armamenti
e
all
'
arricchimento
dei
ceti
protetti
.
Una
società
a
tal
punto
degenerante
e
autodistruttiva
non
può
essere
risanata
mediante
riforme
nell
'
ambito
delle
istituzioni
esistenti
:
il
risanamento
esige
una
serie
di
riforme
di
struttura
che
equivalgono
a
una
vera
e
propria
rivoluzione
istituzionale
.
Partito
della
rivoluzione
democratica
perché
l
'
efficacia
rinnovatrice
e
costruttiva
delle
riforme
di
struttura
è
condizionata
dalla
creazione
di
organi
efficienti
del
potere
popolare
,
capaci
di
articolare
il
nuovo
sistema
politico
ed
economico
,
di
immettere
nel
suo
funzionamento
le
ricche
energie
dei
ceti
depressi
e
specialmente
di
quelli
agricoli
oggi
assenti
dalla
vita
pubblica
,
passivi
ed
inerti
;
di
addivenire
cioè
alla
formazione
di
una
nuova
classe
politica
capace
di
garantire
lo
sviluppo
democratico
e
socialista
delle
istituzioni
sostituendo
una
classe
dirigente
autocondannatasi
per
incapacità
e
fiacchezza
morale
.
Contro
il
totalitarismo
.
Di
fronte
al
totalitarismo
il
P
.
d
'
A
.
riafferma
lo
schietto
liberalismo
della
propria
dottrina
e
tradizione
.
Il
metodo
rivoluzionario
che
il
Partito
persegue
non
è
quello
del
colpo
di
stato
in
cui
un
partito
s
'
impadronisca
del
potere
centrale
e
da
questo
faccia
discendere
autoritariamente
e
paternalisticamente
le
riforme
e
la
nuova
organizzazione
economico
-
politica
assicurandone
il
funzionamento
mediante
la
burocrazia
,
la
polizia
e
l
'
esercito
,
relegando
nell
'
illegalità
le
correnti
e
i
partiti
non
conformisti
;
bensì
quello
dell
'
iniziativa
popolare
che
non
riconosce
al
governo
alcuna
autorità
sacrale
ma
lo
considera
come
una
forza
politica
accanto
ad
altre
,
privo
del
diritto
di
assegnare
compiti
e
direttive
ai
molteplici
e
differenziati
organismi
politici
del
Paese
,
mero
organo
della
volontà
popolare
alla
quale
spetta
la
responsabilità
dell
'
iniziativa
e
il
diritto
al
controllo
democratico
.
Nessun
partito
ha
perciò
diritto
di
proclamarsi
rappresentante
esclusivo
degli
interessi
popolari
,
interessi
che
sono
differenziati
e
come
tali
possono
e
devono
trovare
espressione
articolata
non
in
un
solo
ma
in
molteplici
partiti
il
cui
civile
e
libero
contrasto
,
portato
su
di
un
piano
sempre
più
alto
,
costituisca
garanzia
contro
l
'
ipocrita
inerzia
del
conformismo
e
salda
barriera
nello
stesso
tempo
contro
il
degenerare
della
lotta
politica
in
forme
deteriori
e
cieche
di
violenza
o
di
basso
intrigo
entro
l
'
apparente
uniformità
del
partito
al
potere
,
e
la
sua
degradazione
in
congiure
di
palazzo
con
la
sostituzione
dei
tribunali
statali
al
voto
popolare
.
E
nemmeno
alcun
partito
politico
può
autoinvestirsi
del
diritto
di
rappresentare
determinate
classi
e
ceti
,
interessi
partitici
e
ideali
di
questi
,
per
esempio
delle
classi
lavoratrici
,
non
costituendo
un
blocco
uniforme
e
indifferenziato
ma
potendo
e
dovendo
articolarsi
ed
esprimersi
liberamente
a
mezzo
della
molteplicità
degli
organismi
politici
a
rappresentare
gli
interessi
economici
di
classe
,
che
sono
i
soli
compatti
e
indifferenziati
,
sano
chiamati
i
sindacati
e
non
i
partiti
,
organi
della
volontà
politica
che
comprende
ma
insieme
sorpassa
gli
interessi
economici
.
Il
P
.
d
'
A
.
è
per
questo
il
solo
partito
rivoluzionario
che
non
teorizzi
la
conquista
del
potere
centrale
come
mezzo
per
la
realizzazione
del
suo
programma
rinnovatore
e
concentri
invece
lo
sforzo
rivoluzionario
nella
creazione
dei
nuovi
organi
democratici
del
potere
popolare
.
Il
Partito
perciò
rivendica
solennemente
per
se
e
per
tutti
gli
altri
partiti
che
si
pongono
di
fatto
sul
terreno
della
libertà
,
facciano
o
no
parte
del
CLN
il
diritto
alla
opposizione
legale
:
il
P
.
d
'
A
.
che
oggi
partecipa
alla
responsabilità
di
governo
riafferma
il
pieno
diritto
di
combattere
domani
questo
o
qualunque
altro
governo
senza
che
per
questo
alcuna
limitazione
intervenga
alla
sua
opera
entro
i
limiti
della
legge
comune
;
eguale
diritto
reclama
per
gli
altri
partiti
nella
sua
forza
e
consapevolezza
lungi
dal
vedere
una
diminuzione
della
propria
riconosce
il
necessario
limite
e
l
'
utile
termine
di
contrasto
per
un
effettivo
funzionamento
delle
libere
istituzioni
che
la
rivoluzione
democratica
darà
al
Paese
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
.
Alla
realtà
della
situazione
rivoluzionaria
il
P
.
d
'
A
.
richiama
oggi
tutti
gli
italiani
operosi
e
politicamente
attivi
per
additare
loro
le
mete
essenziali
,
circoscrivere
gli
obiettivi
,
evitare
gli
sforzi
dispersivi
.
La
rivoluzione
fu
sconfitta
nel
1919
perché
una
inveterata
pratica
riformista
ammantata
di
rivoluzionarismo
verbale
non
seppe
puntare
al
cuore
delle
istituzioni
,
disperse
la
immensa
spinta
rivoluzionaria
delle
masse
in
un
riformismo
miope
,
impedì
la
realizzazione
di
alcune
fondamentali
e
già
fin
da
allora
mature
riforme
di
struttura
nella
fiacca
indifferenza
del
«
tutto
o
nulla
»
,
pavida
di
compromettere
la
dubbia
purezza
di
posizioni
teoriche
superate
ed
esangue
,
isolando
il
proletariato
,
spingendo
i
ceti
medi
fra
le
braccia
della
reazione
,
spianando
così
la
via
al
fascismo
.
La
rivoluzione
sconfitta
nel
1919
deve
vincere
oggi
perché
da
questa
vittoria
dipende
la
preservazione
del
sacro
patrimonio
di
civiltà
ereditato
dal
passato
,
ogni
possibilità
di
sviluppo
progressivo
e
ordinato
nell
'
avvenire
,
la
pace
di
domani
:
questo
compito
che
la
vecchia
classe
dirigente
ha
abbandonato
e
tradito
passa
oggi
nella
coscienza
e
nelle
salde
mani
delle
classi
lavoratrici
affermanti
non
ristretti
interessi
di
classe
ma
interessi
universali
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
è
indispensabile
non
rinnovare
gli
errori
del
passato
,
abbandonare
il
neutralismo
pratico
nei
confronti
delle
istituzioni
politiche
,
saldare
indissolubilmente
,
più
e
meglio
che
provvisoriamente
alleare
,
la
classe
operaia
con
quelle
agricole
e
coi
ceti
medi
lavoratori
:
ma
sopra
ogni
altra
cosa
è
necessario
non
disperdere
la
rinnovata
spinta
rivoluzionaria
né
in
riforme
di
dettaglio
né
in
programmi
massimalistici
per
concentrarla
invece
sugli
obiettivi
essenziali
che
sano
quelli
istituzionali
:
1
)
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
;
2
)
creare
gli
organi
del
potere
popolare
;
3
)
puntare
sulla
creazione
dell
'
Unità
Federale
Europea
,
raccogliendo
perciò
tutte
le
forze
progressive
dell
'
Europa
.
Contro
il
privilegio
economico
.
Per
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
la
nazionalizzazione
della
grande
industria
e
della
grande
proprietà
terriera
,
la
decurtazione
delle
eccedenze
patrimoniali
;
l
'
istituzione
del
controllo
democratico
dei
lavoratori
sulla
gestione
di
tutte
le
aziende
mediante
i
consigli
di
fabbrica
.
Quando
alla
fase
rivoluzionaria
succederà
quella
delle
riforme
graduali
e
progressive
si
dibatteranno
i
limiti
della
nazionalizzazione
,
i
problemi
di
gestione
e
di
pianificazione
procedendo
anche
per
tentativi
con
saggio
empirismo
;
allora
soltanto
ciò
sarà
possibile
e
utile
anche
perché
si
conosceranno
le
nuove
fondamenta
sulle
quali
il
Paese
potrà
riedificare
la
sua
distrutta
economia
.
Il
P
.
d
'
A
.
ha
fatto
conoscere
fino
ad
oggi
attraverso
le
sue
pubblicazioni
le
sue
idee
e
i
suoi
propositi
sulla
riorganizzazione
sociale
di
domani
fondata
sulla
democrazia
economica
e
la
cooperazione
.
Oggi
in
fase
rivoluzionaria
importa
solamente
frantumare
le
basi
della
potenza
oligarchica
ed
impedire
per
sempre
che
essa
continui
a
distendere
sul
Paese
l
'
ombra
mostruosa
del
privilegio
e
renda
impossibile
con
la
furberia
o
la
violenza
il
funzionamento
del
nuovo
stato
democratico
.
L
'
autogoverno
del
popolo
contro
il
centralismo
statale
.
Gli
organi
del
potere
popolare
da
estendere
e
consolidare
sono
in
parte
quelli
stessi
che
l
'
iniziativa
popolare
ha
creato
nella
fase
clandestina
durante
la
guerra
di
liberazione
:
i
Comitati
di
Liberazione
estesi
in
tutti
i
campi
e
in
tutti
i
settori
,
nelle
fabbriche
,
negli
uffici
,
nelle
campagne
,
nelle
pubbliche
amministrazioni
,
nei
quartieri
di
città
,
nei
villaggi
sussisteranno
e
dovranno
esercitare
i
poteri
di
iniziativa
,
di
controllo
,
ove
occorra
di
gestione
,
organizzare
la
continuità
del
lavoro
,
l
'
assistenza
,
l
'
autoprotezione
armata
,
provvedere
alla
defascistizzazione
,
imprimere
alla
vita
periferica
il
ritmo
che
la
situazione
richiede
e
in
pari
tempo
divenire
i
portavoce
autorizzati
della
volontà
delle
masse
presso
gli
organismi
centrali
;
le
formazioni
partigiane
e
le
squadre
armate
di
città
devono
assumere
i
poteri
di
sicurezza
e
di
difesa
e
costituire
il
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
svincolato
dalla
sua
pertinace
costituzione
di
classe
e
di
casta
;
i
volontari
della
libertà
dovranno
essere
immessi
nel
nuovo
esercito
senza
limitazioni
di
partito
e
coi
gradi
e
le
funzioni
esercitati
nel
corso
della
guerra
di
liberazione
;
i
consigli
di
fabbrica
saranno
gli
organi
operanti
della
democrazia
economica
;
l
'
autogoverno
regionale
e
comunale
,
realizzazione
di
fondamentale
importanza
rivoluzionaria
,
abbatterà
l
'
onnipotenza
burocratica
fondata
sul
centralismo
dello
stato
di
polizia
fonte
e
strumento
insieme
del
ricorrente
dispotismo
;
la
Costituente
,
eliminando
definitivamente
l
'
istituto
monarchico
prima
che
esso
possa
riprendersi
e
tornare
ad
essere
il
nucleo
degli
interessi
reazionari
e
oligarchici
darà
al
Paese
la
Costituzione
repubblicana
decentrata
e
autonomistica
,
garanzia
dei
liberi
ordinamenti
del
nuovo
stato
popolare
.
La
Federazione
europea
contro
il
nazionalismo
.
Il
P
.
d
'
A
.
esorta
però
gli
italiani
a
non
nutrire
illusioni
sulla
possibilità
di
risolvere
i
problemi
politici
e
sociali
in
modo
duraturo
sul
piano
strettamente
nazionale
:
oggi
i
problemi
,
tutti
i
problemi
,
vanno
impostati
sul
piano
almeno
europeo
.
Né
la
libertà
,
né
il
socialismo
,
né
la
democrazia
possono
essere
duraturi
in
un
'
Europa
persistente
nell
'
attuale
forma
arretrata
e
regressiva
di
suddivisioni
nazionali
,
politiche
e
economiche
.
Una
ricaduta
nelle
contese
confinarie
,
nel
colonialismo
nella
guerra
doganale
,
nel
protezionismo
distruttore
e
nel
soffocante
autarchismo
sarebbe
l
'
inevitabile
conseguenza
;
gli
armamenti
continuerebbero
ad
ingoiare
il
più
ed
il
meglio
del
lavoro
impedendo
ogni
miglioramento
non
effimero
nel
livello
di
vita
della
popolazione
lavoratrice
e
la
minaccia
permanente
di
guerra
offrirebbe
ancora
una
volta
l
'
arma
migliore
alle
dittature
e
ai
despotismi
:
lo
sbocco
in
una
nuova
guerra
di
distruzione
sarebbe
la
sanguinosa
prospettiva
anche
della
nuova
generazione
.
L
'
era
dei
nazionalismi
distruttori
deve
finire
per
l
'
Europa
.
Per
questo
il
P
.
d
'
A
.
pone
al
centro
di
una
rivoluzione
costruttiva
l
'
unità
europea
nella
democrazia
e
nella
libertà
.
Tale
non
può
essere
se
non
l
'
unità
federale
fondata
sulla
limitazione
drastica
delle
sovranità
nazionali
,
e
l
'
abolizione
delle
frontiere
economiche
,
il
disarmo
generale
degli
eserciti
nazionali
e
la
costituzione
di
un
unico
esercito
federale
:
con
un
potere
federale
sopranazionale
,
alla
cui
elezione
concorrano
tutti
i
cittadini
europei
direttamente
e
non
attraverso
la
mediazione
degli
stati
federati
.
È
questa
e
solo
questa
un
'
Europa
nella
quale
possono
vivere
e
operare
la
libertà
la
democrazia
e
il
socialismo
.
L
'
Italia
deve
essere
all
'
avanguardia
di
questa
che
è
la
più
umana
e
civile
delle
rivoluzioni
;
le
classi
lavoratrici
italiane
devono
definitivamente
abbandonare
la
residua
grettezza
della
mentalità
nazionalistica
e
imperialistica
,
pensare
in
termini
europei
,
dare
l
'
esempio
alle
classi
lavoratrici
degli
altri
paesi
e
trascinarle
in
un
'
azione
comune
perché
questa
esigenza
divenga
universale
e
travolga
le
resistenze
che
le
si
oppongono
;
la
prevedibile
affermazione
di
partiti
progressisti
nella
maggior
parte
dell
'
Europa
dovrà
avere
questo
comune
contenuto
europeo
.
Il
nazi
-
fascismo
può
essere
vinto
sul
terreno
nazionale
soltanto
nei
suoi
occasionali
ed
estrinseci
:
nella
sua
struttura
permanente
può
esserlo
solo
sul
terreno
europeo
.
Così
gli
obbiettivi
rivoluzionari
che
il
P
.
d
'
A
.
indica
sul
piano
economico
sul
piano
politico
e
su
quello
internazionale
,
si
integrano
mutualmente
:
i
nemici
della
democrazia
economica
sono
quelli
stessi
della
democrazia
politica
e
del
federalismo
europeo
:
l
'
oligarchia
parassitaria
,
il
protezionismo
centralistico
,
il
nazionalismo
.
Nella
lotta
contro
queste
forze
regressive
il
P
.
d
'
A
.
ha
acquisito
la
consapevolezza
del
suo
compito
storico
di
partito
della
rivoluzione
democratica
:
l
'
ora
di
questa
rivoluzione
costruttiva
è
suonata
.
Il
P
.
d
'
A
.
chiama
tutti
i
lavoratori
a
superare
l
'
angusta
mentalità
settaria
ad
esercitare
il
loro
dovere
civile
di
iniziativa
e
di
controllo
operante
perché
la
situazione
rivoluzionaria
non
venga
sciupata
,
dispersa
o
compromessa
perché
le
forze
della
reazione
che
sono
ancora
ben
vive
ricevano
un
colpo
mortale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
aspira
ad
un
proselitismo
irregimentato
di
una
massa
che
rinunci
al
suo
diritto
sovrano
e
deleghi
permanentemente
i
suoi
poteri
:
la
rivoluzione
democratica
consiste
prima
di
tutto
nell
'
intervento
diretto
delle
masse
popolari
nella
vita
pubblica
capaci
di
sottrarsi
se
necessario
alla
mediazione
dei
partiti
e
di
non
subire
passivamente
ma
indicare
ai
partiti
le
soluzioni
rivoluzionarie
.
È
questa
la
via
maestra
per
l
'
instaurazione
dello
stato
popolare
nella
giustizia
e
nella
libertà
.
Viva
la
repubblica
democratica
.
Viva
i
comitati
di
liberazione
nazionale
organi
del
potere
popolare
.
Viva
l
'
esercito
partigiano
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
.
Viva
i
consigli
di
fabbrica
.
Viva
gli
stati
uniti
d
'
Europa
.