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> anno_i:[1940 TO 1970}
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Premesse comuni . Il programma della Democrazia Cristiana , partito di massa ma non di classe quale è e vuole essere , va oggi determinato sulle basi delle aspirazioni medesime delle masse italiane , e tenendo conto anche del programma degli altri partiti pure di massa oggi esistenti in Italia , con i quali essa ha certe premesse comuni che potranno agevolare accordi utili alla rinascita del paese . Così anzitutto la premessa di ritenere che non è l ' epoca dei compromessi , dei palliativi onde tenere a freno con qualche mezzo termine le grandi masse lavoratrici . Pensare che semplici modificazioni dei salari , intensificazione degli istituti di previdenza , eventuali irrisorie partecipazioni agli utili bastino a soddisfare le classi lavoratrici , sarebbe oggi altrettanto assurdo quanto lo furono i tentativi del secolo scorso di risolvere con la beneficienza pubblica o altri mezzi del genere la questione sociale . Sarebbe fraintendere nel modo più grossolano l ' animo di quelle masse di cui la democrazia cristiana vuole invece essere espressione . Sarebbe misconoscere in primo luogo che progetti di riforma sociale qualunque ne sia l ' entità , sarebbero comunque riguardati con diffidenza o addirittura con disprezzo se provenissero dal di fuori e dall ' alto , in forma paterna anziché sgorgare dall ' intimo delle masse medesime e dei rappresentanti in cui queste ripongono la loro fiducia . Esse si pongono oggi , e con tutta ragione , come le prime e fondamentali interpreti dei propri bisogni e delle proprie aspirazioni . Sarebbe misconoscere in secondo luogo che le classi lavoratrici non aspirano al proprio miglioramento economico ma , più sostanzialmente , alla eliminazione di quelle condizioni per le quali si creano enormi sperequazioni sociali e si ammassano in poche mani , talvolta anche senza nessun merito , enormi fortune . Non è da scorgere in ciò solo un sentimento di invidia per il privilegiato della sorte ; vi è anche e in primo luogo un retto senso di giustizia sociale , un felice intuito dei perturbamenti , delle deturpazioni morali , delle perniciose coalizioni di interessi , talora fatali a tutto un popolo sacrificato agli interessi egoistici di pochi , a cui quelle sperequazioni quasi inevitabilmente danno luogo . Fiducia nell ' uomo . Su tutto ciò la democrazia cristiana è in consonanza con i partiti di sinistra ; anzi in certo senso addirittura all ' avanguardia . Appunto perché democratica e perché cristiana , essa non può tendere verso una democrazia reale e integrale , basata essenzialmente su quelle classi che costituiscono la enorme maggioranza del popolo , che in fatto hanno meglio resistito alla propaganda fascista , che hanno saputo serbar fede e coerenza di vita anche nei tormentosi anni passati , che , se appena si ha cura di completarne la educazione politica , potranno apportare il più benefico rinnovamento nella vita pubblica , anzi il solo per cui ci è lecito guardare con serenità al domani . Essa che porta il suo appellativo di democrazia « cristiana » deve , contro le tante denigrazioni moderne , proclamare altissimamente la sua fiducia nell ' uomo , anche il più umile ; deve dare ogni sua opera per risvegliare in tutti il senso della propria dignità e della propria responsabilità , per rendere ogni cittadino , senza esclusioni di sorta , capace di partecipare attivamente alla vita pubblica portandovi il contributo del suo autonomo apprezzamento e della sua personale esperienza . E ancora una volta perché democrazia « cristiana » deve avere la più viva sensibilità per ogni problema di giustizia , ed essere disposta a ingaggiare la più decisa battaglia contro forme di diseguaglianza sociale e di mali , non solo materiali ma anche morali , che ne derivano . Agire nel reale . La divergenza tra la democrazia cristiana e i partiti di sinistra non consiste nel fatto che la prima sia meno ardita o meno radicale nel suo programma di riforma sociale , ma nel fatto che la prima attribuisce gran pregio anche ad altri elementi a cui rimangono invece sordi i secondi . E innanzi tutto la democrazia cristiana è ben lungi da certa unilateralità che rasenta talvolta la grettezza , per la quale alcune spicce e semplici formulette date una volta per tutte dovrebbero risolvere sempre e in ogni luogo qualunque problema sociale . Sia il verbo di Carlo Marx o sia il verbo di Mosca o altro , comunque la democrazia cristiana rifiuta ogni formula , troppo semplicistica , appunto perché tale , perché in realtà antistorica , e quindi fonte sul terreno pratico di nuove ingiustizie , di nuove tirannie , di nuova degradazione umana . I problemi politici vanno risolti , senza l ' impaccio di definitive formule rigide , secondo le necessità e le possibilità del momento , avendo presente il benessere reale della popolazione , le sue aspirazioni concrete , così come sono realmente sentite , e adoperando i mezzi in quel momento più congrui per la loro realizzazione . Sempre in questo campo , la democrazia cristiana lamenta , come altra prova di unilateralità , che ogni programma di rinnovamento sociale sia imperniato da altri partiti di massa esclusivamente badando alla teoria socialista traeva alla interpretazione orientale che ne è stata data , dimenticando il notevolissimo apporto del mondo occidentale in ispecie anglosassone , il fermento di idee che ivi si è avuto , le stesse imponenti realizzazioni pratiche del socialismo da parte di alcuni paesi come l ' Australia e la Nuova Zelanda . Alle quali esperienze e alle quali aspirazioni la democrazia cristiana guarda invece con particolare simpatia , perché dimostrano la piena conciliabilità di certe riforme sociali con altri princìpi che le sono altrettanto essenziali come il rispetto della personalità umana e la assenza di ogni forma di tirannia sociale . Punti inderogabili . Questi ultimi princìpi nella democrazia cristiana non si trovano infatti soltanto per incidenza o per ragioni tattiche come in certi altri partiti di sinistra , ma ne costituiscono una delle note fondamentali e uno dei punti inderogabili . La restaurazione della dignità umana è anzi il suo scopo precipuo , e se la democrazia cristiana è pienamente concorde nella critica contro il regime liberale e la illusoria libertà che concede ; trova poi la sua ragione di essere e la ragione del suo distacco da altri partiti con programma analogo per altri aspetti , perché non meno illusoria le appare la libertà dell ' uomo quando tutto venga concentrato nello Stato e da questo derivi ogni regolamento della attività individuale . Non si contesta che forme collettive si impongano nel mondo moderno , ma si contesta in primo luogo che questa unica formula valga a risolvere ogni problema ; si contesta in secondo luogo che il collettivismo debba ritornare a tutta vantaggio di uno Stato accentratore e denegatore di ogni altra realtà sociale . Si fa in ogni modo presente che , oltre agli interessi puramente materiali dell ' umanità , ve ne sono altri di non certo minor conto , e che lo Stato deve essere organizzato non solo in vista dei primi ma anche di questi altri . L ' accertamento che può essere necessario per un maggiore benessere e una maggiore giustizia sociale , deve però essere contemperato con le inderogabili esigenze della libertà umana e della vita spirituale dell ' uomo . Aderendo alla realtà e alla complessità della realtà , la . democrazia cristiana , affronta pertanto coraggiosamente , anziché semplicisticamente ignorarli , questi gravi problemi . Per una loro risoluzione pienamente adeguata e soddisfacente la democrazia cristiana fa il massimo affidamento sulle classi intellettuali , dalle quali si studia di ottenere la più attiva partecipazione , ed agli intellettuali non meno che alle masse rivolge il suo appello , essenziale gli uni non meno delle altre alla realizzazione del suo compito , e fiduciosa di cementare solidamente nel suo seno la tradizionale intesa tra gli intellettuali , veramente meritevoli di questo nome , i tecnici e i lavoratori dei vari settori dell ' economia : operai , contadini , artigiani . Per la civiltà cristiana . Non vi è bisogno di insistere a rilevare il fatale errore commesso da parecchi cattolici agli esordi del liberalismo , allorquando lo reputarono contrario alle loro dottrine e lo osteggiarono in ogni modo , con la conseguenza che il liberalismo , di per sé già fondato su di un pensiero lontano dal cattolicismo , andò accentuando i suoi aspetti antireligiosi , e quegli stessi cattolici si avvidero della piena conciliabilità delle loro dottrine con alcuni princìpi liberali , quando già il liberalismo andava tramontando . Il medesimo tenderebbe ora ad avvenire per il comunismo e certi altri partiti di estrema sinistra : un dato programma pratico e politico appare qui in fatto connesso con date ideologie eminentemente anticristiane , perché proprio sulla base di quelle ideologie è stato svolto e sostenuto dapprincipio . Onde il disagio di molti , i quali pur concordando , come si è detto sopra , con i partiti di sinistra quanto alle loro aspirazioni pratiche , restano spaventati per le conseguenze che ne deriverebbero a quel patrimonio e a quelle tradizioni spirituali che intendono invece rigorosamente conservare . Non si tratta solo di cattolici professanti , ma di timori vivamente sentiti da tutti indistintamente coloro che credono nella dignità umana , che concepiscono lo Stato esclusivamente a servizio dell ' individuo e non viceversa , che non sono disposti a sottovalutare , a tutto vantaggio di quella economia , le varie forme di attività spirituale umana . Son tutti coloro in sostanza che credono nei fondamentali valori morali del cristianesimo , che , siano essi più o meno vicini alla Chiesa , appartengono tuttavia a quella che può genericamente denominarsi civiltà cristiana e credono quantomeno nel suo significato profondamente umano . Son tutti coloro che , in conseguenza , a nessun prezzo sono disposti a consentire alla esaltazione dell ' odio e della violenza , all ' assorbimento e all ' annullamento dell ' uomo nello Stato , ridotto ivi a semplice numero e ingranaggio di una macchina , alla negazione dei pregi della vita familiare , della libertà individuale , degli interessi spirituali umani . Invitandoli alla concordia e spronandoli alla attività in questo grave momento in cui sono in gioco gli stessi sommi princìpi morali , la democrazia cristiana chiama a raccolta intorno a sé tutti coloro che , pur orientati nel modo più deciso verso la necessità di nuove radicali riforme sociali , restano fedeli ai tradizionali princìpi morali , si avvedono anzi che in nome di questi princìpi quelle stesse riforme possono essere giustificate e perseguite in modo di gran lunga migliore .