StampaQuotidiana ,
Il
ristagno
della
situazione
nell
'
Italia
Meridionale
,
durato
dai
bei
mesi
trascorsi
finora
,
in
confronto
della
sempre
più
estesa
e
risoluta
azione
degli
italiani
ancora
soggetti
alla
dominazione
nazifascista
,
suscita
rammarico
per
questa
inerzia
non
degna
del
sacrificio
dei
nostri
fratelli
oppressi
e
tanto
meno
dei
doveri
dell
'
ora
.
Intanto
però
si
sviluppa
finalmente
e
prende
corpo
l
'
idea
che
gli
italiani
di
qui
debbono
compiere
ogni
sforzo
per
la
liberazione
di
tutta
l
'
Italia
,
di
tutta
l
'
Europa
,
dal
nazifascismo
.
Tale
necessità
deve
essere
considerata
come
esigenza
di
vita
,
in
quanto
da
questa
azione
soltanto
potrà
scaturire
il
vero
risorgimento
italiano
e
la
sua
legittimazione
di
fronte
alla
storia
ed
agli
altri
popoli
.
Unicamente
per
questa
via
,
potrà
sopravvivere
la
genuina
unità
nazionale
,
quando
fosse
cementata
da
una
fattiva
solidarietà
nel
rischio
e
nel
sacrificio
.
Noi
socialisti
abbiamo
costantemente
enunciato
e
ribadito
questi
principi
e
siamo
lieti
oggi
di
constatare
che
si
avviano
a
diventare
prassi
politica
generale
,
mentre
,
come
un
favorevole
auspicio
,
i
soldati
italiani
,
dopo
il
sacrificio
di
Mignano
,
hanno
ripreso
a
combattere
,
con
risolutezza
e
vigoria
,
contro
i
tedeschi
vittoriosamente
.
È
ovvio
che
non
basta
il
riconoscimento
di
un
giusto
principio
:
occorre
adeguare
l
'
azione
pratica
alle
necessità
che
le
direttive
ideali
impongono
.
E
nella
ricerca
di
quello
che
si
deve
fare
e
del
come
deve
esser
fatto
,
se
vogliamo
essere
coerenti
e
solidali
con
i
partigiani
ed
i
lavoratori
combattenti
di
oltre
il
Garigliano
,
dobbiamo
tenere
in
conto
,
principalmente
,
i
sentimenti
,
gli
orientamenti
,
la
tattica
di
quei
combattenti
,
di
quei
partigiani
,
e
dei
partiti
e
del
Comitato
Centrale
di
Liberazione
che
la
loro
azione
organizza
,
suscita
e
dirige
.
Se
la
nostra
condotta
non
avesse
questa
ispirazione
,
sarebbe
vana
,
non
varrebbe
cioè
a
salvare
il
bene
indispensabile
,
senza
del
quale
la
ricostruzione
d
'
Italia
è
impossibile
:
la
solidarietà
nazionale
.
E
ciò
,
a
maggior
ragione
,
vale
per
noi
socialisti
perché
in
prima
fila
del
fronte
di
liberazione
,
il
nerbo
maggiore
è
costituito
dai
nostri
compagni
.
E
nemmeno
questo
basta
.
Dobbiamo
stabilire
,
ed
è
nel
nostro
potere
poiché
attiene
alle
nostre
capacità
ed
al
nostro
senso
di
responsabilità
,
le
condizioni
necessarie
perché
l
'
azione
del
popolo
meridionale
possa
riuscire
effettivamente
utile
,
proficua
e
duratura
.
Queste
condizioni
non
s
'
improvvisano
;
debbono
risultare
da
ponderato
esame
e
matura
riflessione
.
Per
fare
un
esercito
occorrono
armi
,
indumenti
,
viveri
;
per
condurre
una
guerra
occorre
compattezza
,
slancio
popolare
,
larghezza
di
mezzi
finanziari
,
e
stabilità
monetaria
,
economia
efficiente
in
ogni
campo
,
dalla
produzione
agricola
e
industriale
,
ai
trasporti
,
alla
distribuzione
,
al
consumo
,
assistenza
civile
,
esauriente
mobilitazione
generale
di
tutte
le
risorse
del
paese
,
di
tutte
le
energie
popolari
.
Il
compito
che
grava
su
di
noi
italiani
del
meridione
,
nella
situazione
attuale
a
tutti
nota
,
è
perciò
di
una
gravità
eccezionale
:
contemporaneamente
riorganizzarci
e
fare
la
guerra
.
La
realizzazione
di
quanto
occorre
allo
sforzo
da
compiere
è
soltanto
parzialmente
in
nostro
potere
.
Dipenderà
dalla
nostra
saggezza
politica
saperci
porre
,
anche
sotto
questo
aspetto
,
nel
quadro
della
solidarietà
internazionale
,
sulla
strada
che
ci
conduca
alla
salvezza
del
popolo
italiano
.