StampaQuotidiana ,
Il
problema
più
grave
che
si
presenta
agli
uomini
desiderosi
di
uscire
dall
'
incantesimo
della
retorica
o
dal
labirinto
della
partitologia
per
costruire
un
triangolo
o
un
quadrato
di
fondazioni
ricostruttive
,
è
quello
della
moneta
.
Senza
dubbio
i
tecnici
delle
Nazioni
Unite
vorrebbero
fare
qualche
cosa
per
noi
in
questo
campo
.
Essi
sentono
che
l
'
avere
per
diritto
di
guerra
vinta
,
ma
anche
per
ispirito
di
umanità
assunto
la
direttiva
nelle
regioni
occupate
crea
loro
un
diretto
interesse
alla
ripresa
della
vita
e
della
normalità
.
Fa
parte
dello
spirito
anglosassone
la
concezione
della
società
bene
ordinata
;
è
in
fondo
il
loro
classicismo
,
classicismo
di
fatti
e
di
costruzione
,
romano
in
quanto
si
compone
di
opere
,
di
strade
,
di
acquedotti
.
Il
problema
della
moneta
è
la
più
grave
delle
nostre
incognite
,
perché
rappresenta
il
denominatore
che
è
comune
a
tutte
le
altre
.
Se
in
qualche
modo
non
raggiungeremo
un
minimo
carattere
di
stabilità
nella
moneta
con
cui
si
spende
e
si
vive
ogni
giorno
,
né
ripresa
commerciale
,
né
ripresa
industriale
saranno
possibili
.
Ancor
meno
sarà
possibile
la
ricostruzione
,
pure
indispensabile
,
del
porto
e
degli
edifizi
abbattuti
.
Può
avere
la
lira
dello
Stato
un
qualunque
carattere
di
stabilità
?
Sarebbe
vano
illudersi
su
di
questo
.
Mentre
noi
scriviamo
,
probabilmente
i
torchi
della
Banca
d
'
Italia
,
siano
essi
a
Roma
o
a
Macerata
,
stanno
inondando
il
Norditalia
di
carta
falsa
stampata
su
ordine
del
Comando
tedesco
.
Quale
rimedio
potrebbero
trovare
le
Nazioni
Unite
ad
una
colossale
inflazione
di
questo
genere
?
Probabilmente
,
io
spero
,
potranno
trovare
luce
da
qualche
idea
che
provenga
da
noi
.
So
che
in
ambiente
bancario
napoletano
si
suggerisce
di
utilizzare
il
decreto
promulgato
da
Radiobari
sulla
emissione
di
vaglia
-
bancari
in
sostituzione
di
un
aumento
del
circolante
qui
esistente
,
unendolo
ad
una
stampigliatura
dei
biglietti
da
mille
esistenti
nelle
zone
liberate
.
Si
tratta
di
una
operazione
macchinosa
,
che
certo
porta
in
sé
gli
elementi
della
soluzione
a
cui
dobbiamo
giungere
,
e
cioè
mantenere
le
caratteristiche
della
lira
,
separando
però
la
circolazione
esistente
da
quella
che
troveremo
alla
liberazione
del
resto
d
'
Italia
:
ma
può
eseguirsi
essa
praticamente
?
Le
operazioni
monetarie
debbono
essere
semplici
automatiche
,
e
rappresentare
un
fatto
compiuto
sin
dall
'
origine
.
Non
raggiugeremmo
più
sicuramente
queste
condizioni
ridando
ai
due
istituti
bancari
meridionali
,
Banco
di
Napoli
e
Banco
di
Sicilia
,
la
funzione
dell
'
emissione
dei
biglietti
?
Tale
emissione
fu
tolta
alle
due
Banche
dall
'
avidità
centralizzatrice
di
Mussolini
.
Essa
era
funzione
storica
dei
due
istituti
,
e
come
tale
urtava
contro
l
'
urgenza
di
predominio
totalitario
dell
'
ex
Duce
.
Il
Banco
di
Napoli
fu
spogliato
della
sua
storica
riserva
aurea
,
contro
la
quale
il
Tesoro
italiano
versò
novecento
milioni
dei
suoi
propri
biglietti
:
si
compié
così
un
furto
vero
e
proprio
,
poiché
il
Banco
non
aveva
che
a
stampare
da
sé
gli
stessi
biglietti
per
trovarsi
ricco
della
stessa
circolazione
e
della
sua
garenzia
reale
.
Le
provincie
meridionali
furono
intanto
private
della
possibilità
di
provvedere
direttamente
al
bisogno
di
biglietti
del
proprio
commercio
,
e
dipesero
esclusivamente
dal
capriccio
della
dittatura
economica
per
valorizzare
o
scontare
le
proprie
risorse
produttive
,
che
non
sono
poche
.
Restaurare
nelle
nostre
mani
il
diritto
di
emissione
sarebbe
già
per
sé
riparazione
obbligatoria
verso
uno
dei
peggiori
arbitrii
,
verso
una
miserabile
concussione
fascista
,
che
fa
il
paio
con
la
sottrazione
dell
'
oro
delle
fedi
alle
donne
d
'
Italia
.
Nello
stesso
tempo
gioverebbe
a
fondare
una
lira
,
che
si
dovrebbe
contenere
come
forza
di
acquisto
nei
limiti
attuali
,
per
non
dare
adito
ad
una
crisi
di
deflazione
artificiale
sempre
più
grave
del
male
corrente
(
ricordate
la
lirica
della
quota
novanta
?
)
ma
a
cui
saremmo
sicuri
di
dare
in
tali
limiti
una
stabilità
sufficiente
.
Il
Nord
-
Italia
,
una
volta
liberato
,
si
gioverebbe
sicuramente
della
esistenza
già
avviata
di
una
lira
meridionale
,
a
cui
adeguare
una
nuova
circolazione
che
i
suoi
istituti
storici
,
come
i
Monti
e
le
Casse
di
Risparmio
potrebbero
ricostruire
sul
nostro
modello
.
Tale
lira
potrebbe
crearsi
sul
fondamento
di
una
garenzia
metallica
.
In
primo
luogo
io
sostengo
che
banche
secolari
come
gli
Istituti
storici
d
'
Italia
(
Banco
di
Napoli
,
di
Sicilia
,
Monte
Paschi
,
San
Paolo
,
Risparmio
di
Milano
)
,
e
le
stesse
Assicurazioni
di
Venezia
e
di
Trieste
,
se
liberati
da
ogni
manomissione
statale
,
con
il
loro
complesso
di
beni
immobili
riscuoteranno
nel
pubblico
la
fiducia
necessaria
perché
si
possa
promuovere
in
nome
dell
'
interesse
del
paese
il
deposito
dell
'
oro
ancora
in
possesso
privato
;
purché
non
si
perseveri
nel
sistema
fascista
della
valutazione
arbitraria
dell
'
oro
,
e
si
liberino
i
cambi
da
quei
controlli
che
non
erano
se
non
falsificazioni
,
anzi
truffe
.
In
secondo
luogo
,
penso
che
contro
tali
garenzie
,
costituite
da
un
patrimonio
immobiliare
vastissimo
,
nonché
da
altre
garenzie
,
che
si
potrebbero
indicare
ad
esempio
nel
demanio
minerario
italiano
,
oggi
infeudato
a
gruppi
monopolistici
che
attraverso
l
'
artiglio
corporativo
hanno
assorbito
ogni
risorsa
nazionale
senza
nulla
dare
,
sarebbe
possibile
chiedere
ed
ottenere
dalle
Nazioni
Unite
,
sotto
la
legge
di
prestito
ed
affitto
,
il
deposito
di
valori
oro
necessario
a
ripristinare
la
scorta
di
collaterale
metallico
o
pareggiato
che
assicuri
la
stabilità
della
lira
risanata
,
e
le
ridia
una
forza
acquisto
internazionale
indispensabile
alla
ripresa
degli
scambi
e
quindi
del
lavoro
.
Tali
suggestioni
,
come
altre
che
faremo
se
i
problemi
pratici
che
si
affacciano
alla
vista
della
nostra
civiltà
devastata
ma
non
morta
ce
ne
daranno
l
'
occasione
,
non
vengono
pubblicate
dal
Risorgimento
come
proprie
,
ma
in
ordine
a
quella
collaborazione
che
nel
titolo
stesso
del
giornale
è
implicita
,
e
della
quale
profitto
per
affacciarle
.