StampaQuotidiana ,
Scorrendo
riviste
di
cultura
,
estratti
di
rendiconti
accademici
,
relazioni
presentate
a
congressi
ed
altre
pubblicazioni
del
genere
può
accadere
di
incontrare
accaniti
ri
-
lettori
.
Titoli
come
«
Rileggendo
Jean
-
Jacques
»
,
«
Rileggendo
il
Pulci
»
,
«
Rileggendo
Melantone
»
sono
tutt
'
altro
che
improbabili
.
Un
così
fatto
zelo
di
erudizione
sarebbe
ammirevole
se
l
'
asserita
rilettura
non
fosse
del
tutto
immaginaria
.
Nella
grande
maggioranza
dei
casi
,
non
di
rilettura
si
tratterà
ma
di
un
primo
frettoloso
approccio
.
Rilegge
chi
ha
già
letto
;
e
il
tempo
delle
lente
e
meditate
letture
è
ormai
lontano
da
noi
.
In
particolare
,
si
leggono
sempre
meno
libri
,
mentre
è
assai
alto
il
numero
di
lettori
di
fogli
periodici
,
giornali
,
riviste
,
manifesti
murali
e
altra
roba
stampata
.
Ma
i
lettori
delle
pubblicazioni
volanti
,
giornaliere
,
non
leggono
:
vedono
,
guardano
.
Guardano
con
un
'
attenzione
«
fumettistica
»
anche
quando
sanno
leggere
davvero
;
guardano
e
buttano
via
.
I
nostri
treni
«
rapidi
»
,
giunti
a
destinazione
,
sono
un
cimitero
di
pubblicazioni
effimere
.
Restano
i
libri
,
sempre
più
numerosi
,
quanto
più
scarseggia
il
numero
dei
possibili
lettori
.
in
Italia
esistono
forse
trecento
librai
degni
del
nome
,
e
un
numero
di
editori
almeno
triplo
.
Il
fatto
è
singolare
perché
il
libro
,
come
oggetto
di
consumo
,
è
ingombrante
,
difficilmente
trasportabile
,
facilmente
deperibile
,
spesso
costituzionalmente
refrattario
a
una
rapida
alienazione
.
A
chi
presteremo
(
sperando
che
non
ci
siano
restituite
)
le
opere
complete
del
Bembo
o
dell
'
Alfieri
?
Sono
opere
importanti
,
che
da
anni
ingombrano
i
nostri
scaffali
:
è
quasi
certo
che
un
giorno
potranno
servirci
,
che
un
giorno
dovremo
affrontarne
la
rilettura
;
ma
intanto
pullulano
opere
più
urgenti
,
più
attuali
,
che
noi
siano
tenuti
a
leggere
sul
serio
,
e
i
nostri
scaffali
sono
al
completo
.
Un
tempo
erano
graditi
i
larghi
in
folio
,
i
robusti
in
quarto
,
utilissimi
a
stirare
i
pantaloni
,
dopo
un
giorno
di
pioggia
;
e
graditi
in
ordine
ascendente
(
o
discendente
,
se
si
guarda
al
formato
)
tutti
gli
altri
volumi
.
Persino
le
quasi
invisibili
farlallette
pubblicate
da
Vanni
Scheiwiller
non
rischiavano
di
essere
assorbite
dall
'
aspirapolvere
ed
erano
agevolmente
ospitate
tra
gli
interstizi
degli
altri
libri
.
Ma
oggi
?
Non
c
'
e
più
spazio
nelle
case
del
lettore
medio
;
per
lui
,
e
per
il
novanta
per
cento
dei
superstiti
lettori
,
il
libro
è
diventato
un
ospite
ingrato
.
Ricordate
i
piatti
di
terracotta
che
si
trovavano
una
volta
in
Toscana
?
Portavano
,
tutt
'
intorno
,
iscrizioni
ben
poco
incoraggianti
:
per
esempio
:
«
l
'
ospite
è
come
il
pesce
:
dopo
un
giorno
puzza
»
.
Ebbene
:
ospiti
di
questo
tipo
rischiano
di
essere
,
d
'
ora
in
poi
,
i
libri
ch
'
entrano
nella
casa
di
chi
vorrebbe
leggere
e
non
può
.
Non
venitemi
a
dire
che
oggi
un
libro
italiano
può
raggiungere
alte
tirature
(
centomila
copie
in
pochi
mesi
,
come
in
qualche
recente
caso
)
mentre
il
Mastro
-
don
Gesualdo
non
superava
,
dopo
trent
'
anni
,
il
secondo
migliaio
.
Se
anche
in
Italia
può
verificarsi
il
fenomeno
del
best
seller
,
questo
non
significa
nulla
.
Il
libro
che
il
vento
della
moda
porta
in
cresta
all
'
onda
può
o
non
può
avere
un
valore
letterario
,
ma
è
quasi
certo
che
chi
si
lascia
sedurre
da
quel
vento
e
acquista
il
libro
«
di
cui
si
parla
»
non
è
mosso
dall
'
impellente
bisogno
di
conoscere
un
'
opera
d
'
arte
,
bensì
dall
'
urgenza
di
conformarsi
a
un
supposto
obbligo
sociale
,
di
aggiornarsi
.
L
'
aggiornamento
è
una
delle
facce
dell
'
odierno
conformismo
.
Ed
è
naturale
che
l
'
obbligo
di
conformarsi
investa
anche
il
settore
del
libro
;
si
tratta
pure
sempre
di
casi
isolati
,
tali
da
non
infirmare
la
nostra
constatazione
:
che
oggi
la
vita
del
libro
si
fa
sempre
più
problematica
,
e
che
il
libro
come
oggetto
si
fa
sempre
meno
desiderabile
.
Come
oggetto
di
lusso
il
libro
non
ha
ancora
saturato
il
mercato
;
per
qualche
tempo
appariranno
ancora
,
nella
stagione
delle
strenne
,
i
grossi
volumi
custoditi
,
incassati
entro
fortilizi
di
cartone
,
costosissimi
,
non
maneggevoli
,
inimmaginabili
come
livres
de
chevet
e
perciò
destinati
a
non
essere
letti
da
nessuno
.
Tuttavia
è
raro
che
simili
pubblicazioni
abbiano
un
vero
valore
culturale
.
Chi
dispone
di
spazio
può
allogare
tali
imballaggi
sull
'
inaccessibile
fastigio
di
qualche
armadio
;
chi
invece
è
giù
assediato
da
altri
e
troppo
numerosi
volumi
fard
il
possibile
per
disfarsi
dei
nuovi
ingombranti
ospiti
e
per
salvare
dalla
distruzione
i
pochi
libri
che
per
lui
contano
.
Pochi
,
ma
sempre
troppi
per
la
maggior
parte
dei
lettori
.
Si
è
parlato
fin
qui
dei
lettori
che
più
contano
per
un
vero
scrittore
,
cioè
di
una
minoranza
di
lettori
.
Evidentemente
non
è
a
questi
che
può
rivolgersi
una
industria
culturale
in
grande
espansione
.
Ai
lettori
-
di
-
massa
,
molto
più
numerosi
,
il
tradizionale
libro
che
si
legge
e
si
ripone
nello
scaffale
è
ormai
inadeguato
.
Il
libro
che
ad
essi
conviene
è
quell
'
inelegante
,
commestibile
ed
equivoco
,
anzi
multivoco
,
prodotto
clic
si
chiama
il
«
condensato
»
.
Finora
si
è
proceduto
lentamente
su
questa
via
;
ma
è
questione
d
'
anni
.
Al
vero
libro
,
di
scarso
smercio
e
di
quasi
impossibile
collocazione
fisica
(
non
fa
piacere
di
buttarlo
via
)
viene
sostituito
1'Ersatz
del
falso
libro
:
il
prodotto
che
brucia
le
dita
se
non
si
getta
nel
portacenere
,
come
mozzicone
di
sigaretta
.
Si
prendono
-
si
prenderanno
sempre
più
-
alcuni
libri
più
o
meno
importanti
,
o
di
nessuna
importanza
,
vecchi
o
nuovi
,
e
se
ne
fanno
estratti
,
riassunti
,
riepiloghi
,
in
modo
che
un
solo
tomo
contenga
il
così
detto
«
meglio
»
-
quasi
sempre
il
peggio
-
di
quattro
o
cinque
opere
.
L
'
operazione
è
di
vecchia
data
.
Tutti
noi
abbiamo
letto
,
durante
la
nostra
infanzia
,
riduzioni
del
Don
Chisciotte
o
dei
Viaggi
di
Gulliver
ad
usum
delphini
;
e
pochi
di
noi
,
giunti
all
'
età
della
ragione
,
hanno
avuto
il
tempo
di
risalire
agli
originali
.
Oggi
si
è
compiuto
un
ulteriore
passo
:
le
opere
così
potate
e
macellate
non
sono
più
scelte
tra
i
capolavori
ma
tra
i
libri
recenti
.
Un
autore
odierno
sarebbe
felice
se
dopo
aver
smaltito
qualche
migliaio
di
copie
di
un
suo
libro
lo
vedesse
prolungare
la
sua
esistenza
sotto
la
forma
di
truciolo
,
frammischiato
ad
altri
trucioli
-
condòmini
di
varia
provenienza
.
Il
condensato
garantisce
un
notevole
supplemento
dei
diritti
d
'
autore
e
tiene
in
vita
il
nome
degli
scrittori
:
il
solo
nome
,
è
vero
,
ma
oggi
il
nome
è
quel
che
più
conta
.
Mi
correggo
:
il
nome
contava
fino
a
ieri
;
si
può
dire
che
conti
oggi
?
Solo
un
'
esigua
minoranza
di
coloro
che
ascoltano
una
commedia
è
in
grado
di
(
lire
o
ricordare
il
nome
dell
'
autore
;
solo
pochi
lettori
di
un
libro
terranno
a
mente
il
nome
di
chi
l
'
ha
scritto
.
Il
ricordo
si
effettua
nella
durata
e
nulla
è
più
sgradito
al
nostro
tempo
che
la
durata
.
Inteso
come
opera
destinata
a
restare
,
il
libro
non
è
oggetto
che
possa
interessare
l
'
uomo
economico
:
il
suo
vero
compito
è
di
produrre
il
maggior
rumore
momentaneo
e
poi
di
scomparire
per
far
luogo
ad
altri
oggetti
.
E
la
scomparsa
del
libro
può
anche
avvenire
in
molti
modi
:
per
esempio
,
trasformandolo
in
altro
oggetto
,
in
un
film
.
È
recente
un
concorso
per
romanzi
da
tradursi
in
pellicola
.
Che
cosa
chiedevano
i
promotori
di
quel
concorso
?
Certo
non
un
bel
romanzo
,
perché
i
romanzi
«
filmabili
»
abbondano
in
tutto
il
mondo
;
ed
è
ormai
quasi
certo
che
da
un
bel
romanzo
si
ricava
un
cattivo
film
o
almeno
un
film
che
tradisce
il
romanzo
e
lo
deforma
irreparabilmente
.
È
facile
supporre
che
Senilità
di
Svevo
trasferito
dal
1898
a
epoca
assai
più
recente
perda
quel
tipico
colore
locale
e
ambientale
che
ne
fa
un
capolavoro
fin
de
siècle
e
divenga
un
normale
imbroglio
di
gelosia
e
persino
alcoolismo
.
Simili
trapassi
,
e
quasi
direi
trasbordi
da
un
genere
artistico
a
un
altro
,
presuppongono
che
il
punto
di
partenza
,
l
'
originale
,
sia
assunto
come
materia
prima
e
trasformato
in
un
nuovo
manufatto
.
Un
'
analogia
potrebbe
esser
data
dall
'
olio
di
sansa
:
da
una
materia
oleosa
già
spremuta
si
estrae
,
con
solventi
chimici
,
altra
sostanza
meno
gradevole
ma
non
micidiale
.
Nel
caso
del
libro
,
però
,
il
nuovo
prodotto
è
ancora
più
lontano
dal
testo
primitivo
.
Non
importa
,
perché
tutto
è
compensato
da
un
vantaggio
:
ed
è
che
il
fastidioso
personaggio
dell
'
autore
viene
eliminato
e
a
lui
si
sostituisce
un
gruppo
di
nuovi
operatori
.
I
gruppi
possono
essere
diversi
se
dal
libro
si
cava
un
film
,
e
dal
film
una
commedia
o
viceversa
;
non
manca
il
caso
dello
scrittore
che
provvede
personalmente
ai
diversi
usi
e
mette
in
carta
contemporaneamente
romanzo
,
sceneggiatura
filmica
e
commedia
,
ma
è
un
caso
molto
raro
.
La
politica
economica
culturale
tende
al
«
pieno
impiego
»
ed
è
augurabile
che
molta
gente
venga
occupata
a
spolpare
lo
stesso
osso
.
Accade
persino
che
la
sceneggiatura
di
un
film
sia
pubblicata
in
forma
di
libro
e
così
il
cerchio
si
chiude
.
Trasformato
in
spettacolo
,
il
libro
passa
in
archivio
.
Eccolo
là
nello
scaffale
,
nella
vana
attesa
di
essere
ripreso
.
Ha
ancora
molti
segreti
da
rivelarci
,
lo
abbiamo
letto
in
anni
lontani
e
probabilmente
siamo
rimasti
alla
sua
superficie
.
Oppure
può
esser
vero
il
contrario
:
che
il
libro
già
famoso
si
riveli
illeggibile
.
Ma
è
tardi
,
altri
libri
chiedono
l
'
accessit
e
per
il
vecchio
libro
-
vecchio
talvolta
di
un
anno
o
due
-
non
c
'
è
più
speranza
di
salvezza
.
Anche
lo
scaffale
si
aggiorna
.