StampaQuotidiana ,
In
tempo
di
guerra
coloro
cui
incombe
controllare
e
dirigere
l
'
opinione
pubblica
paventano
il
disfattismo
,
ma
altresì
le
false
notizie
di
vittorie
,
i
presagi
di
rapida
felice
conclusione
che
,
non
verificandosi
,
portano
a
reazioni
di
sfiducia
.
È
ciò
cui
penso
vedendo
l
'
attesa
,
in
alcuni
ambienti
troppo
trepida
,
del
Concilio
:
il
formarsi
di
un
suo
mito
.
Per
quanto
grande
possa
esserne
il
successo
,
poco
muterà
,
immediatamente
od
in
breve
volgere
di
tempo
,
soprattutto
agli
occhi
di
chi
non
segue
nei
dettagli
le
questioni
di
disciplina
ecclesiastica
.
Se
si
avrà
un
qualche
ritorno
all
'
ovile
,
non
sarà
che
da
parte
di
minori
chiese
scismatiche
,
forse
di
qualche
rito
orientale
,
meno
improbabilmente
di
gruppi
che
le
vicende
politiche
hanno
allontanato
dalle
sedi
originarie
.
I
mutamenti
disciplinari
,
consistessero
anche
in
un
più
deciso
impiego
dei
laici
,
od
in
una
maggiore
autonomia
dei
vescovi
(
che
non
so
se
augurarmi
:
coloro
che
deprecano
l
'
accentramento
romano
non
pensano
a
quanto
è
valso
a
salvare
le
chiese
dei
singoli
paesi
dal
pericolo
di
scivolare
nel
nazionalismo
,
di
essere
completamente
dominate
volta
a
volta
dalle
esasperazioni
dell
'
opinione
pubblica
locale
)
,
non
saranno
appariscenti
,
atti
a
colpire
l
'
immaginazione
popolare
.
Non
verrà
certo
meno
la
distinzione
tra
chierici
e
laici
,
la
potestà
di
magistero
riservata
ai
primi
,
né
il
celibato
del
clero
,
né
il
rigore
nelle
cause
di
nullità
matrimoniale
.
Per
parare
il
pericolo
della
delusione
,
occorre
ricordare
pure
agli
entusiasti
che
non
solo
l
'
aspetto
esteriore
,
ma
l
'
andamento
generale
della
vita
ecclesiastica
non
è
soggetto
a
subire
profondi
mutamenti
per
via
del
Concilio
(
i
preti
meno
zelanti
,
i
religiosi
meno
illuminati
,
resteranno
quel
che
sono
)
;
e
soggiungere
subito
che
tuttavia
l
'
evento
conciliare
si
presenta
come
di
primaria
importanza
non
tanto
nella
storia
della
Chiesa
quanto
in
quella
del
secolo
,
ed
è
probabilmente
destinato
a
segnare
una
data
memoranda
.
Giustamente
s
'
insegnava
che
dopo
il
Vaticano
I
,
con
la
proclamazione
dell
'
infallibilità
pontificia
,
dopo
che
il
Codice
di
diritto
canonico
aveva
ribadito
che
le
delibere
conciliari
non
hanno
efficacia
se
non
approvate
e
promulgate
dal
Papa
,
che
il
Concilio
non
può
trattare
argomenti
se
non
proposti
dal
Papa
o
da
lui
preventivamente
approvati
,
non
appariva
l
'
opportunità
di
nuovi
Concili
;
onde
si
riteneva
che
quello
del
1869-'70
sarebbe
rimasto
l
'
ultimo
.
Ed
in
effetto
tutto
ciò
che
statuirà
il
Concilio
avrebbe
potuto
essere
sancito
con
singoli
atti
pontifici
.
I
questionari
che
sono
stati
rivolti
ai
vari
episcopati
su
una
serie
di
punti
,
e
che
hanno
raccolto
volumi
e
volumi
di
risposte
-
si
ammira
in
particolare
la
solerzia
dell
'
episcopato
germanico
-
avrebbero
potuto
essere
del
pari
inviati
e
valutati
in
vista
di
Bolle
pontificie
,
elaborate
nella
competente
congregazione
.
Sarebbe
stato
dell
'
indole
del
Pontefice
,
del
suo
apprezzamento
della
situazione
,
seguire
o
meno
le
direttive
emananti
da
tali
risposte
,
scegliere
tra
le
opinioni
diverse
.
Il
Concilio
implica
la
discussione
in
assemblea
,
il
porre
quindi
alla
luce
del
sole
(
anche
se
i
verbali
non
dovessero
venire
pubblicati
integralmente
,
se
in
essi
venissero
smussati
alcuni
dissensi
,
non
è
mai
segreto
quel
che
segue
in
un
'
assemblea
di
quasi
tremila
persone
)
i
reciproci
punti
di
vista
,
il
far
sapere
in
un
secondo
momento
che
certe
decisioni
furono
adottate
a
maggioranza
e
non
alla
unanimità
.
Ciò
che
ha
importanza
non
come
accenno
ad
una
impossibile
riforma
di
struttura
della
Chiesa
(
dove
il
potere
non
può
venire
che
dall
'
alto
,
dove
nessuna
maggioranza
può
imporsi
al
Vicario
di
Cristo
)
,
ma
come
fatto
di
costume
.
L
'
obbedire
a
ciò
che
si
sa
essere
stato
proposto
in
base
a
certe
esperienze
,
discusso
,
approvato
in
virtù
di
argomenti
noti
,
è
il
rationabile
obsequium
,
contrapposto
all
'
obbedienza
a
ciò
che
misteriosi
superiori
nella
loro
imperscrutabile
saggezza
avessero
ordinato
per
ragioni
a
loro
soltanto
note
.
Su
un
terreno
di
annientamento
del
proprio
io
,
indubbiamente
più
meritevole
la
seconda
obbedienza
;
ma
è
significativo
che
ci
si
preoccupi
oggi
,
a
differenza
che
in
altri
momenti
,
di
vedere
nell
'
ecclesiastico
,
nel
fedele
,
non
tanto
quegli
pronto
ad
umiliare
la
propria
ragione
sull
'
ara
della
disciplina
,
quanto
quegli
che
deve
essere
convinto
per
poter
convincere
,
per
rendersi
portatore
di
luce
.
Sul
terreno
dei
rapporti
interconfessionali
:
se
neppure
il
più
piccolo
gruppo
dissenziente
avesse
a
riunirsi
alla
Chiesa
cattolica
,
rimarrebbe
del
pari
grandissimo
fatto
l
'
invito
rivolto
a
tutte
le
confessioni
ed
eminentemente
il
mutato
stile
di
fronte
ai
separati
.
I
meno
giovani
si
rendono
conto
che
il
linguaggio
attuale
verso
greco
-
orientali
ortodossi
e
verso
protestanti
sarebbe
stato
semplicemente
impensabile
sotto
Pio
X
,
ancora
sotto
Pio
XI
;
anche
in
omaggio
al
nuovo
clima
avrei
preferito
che
la
risposta
valdese
fosse
diversa
,
con
minor
timore
di
un
equivoco
che
non
poteva
sorgere
in
alcuna
persona
sensata
.
Senza
pensare
a
conversioni
od
a
ritrattazioni
,
ci
si
può
dire
lieti
di
cooperare
in
qualche
opera
di
bene
,
soprattutto
nella
difesa
dei
valori
comuni
a
tutto
il
cristianesimo
di
fronte
a
chi
nega
ogni
luce
del
divino
.
La
grande
svolta
che
a
mio
avviso
segna
il
Concilio
,
è
proprio
in
un
mutamento
di
prospettiva
.
Va
da
sé
che
per
la
Chiesa
cattolica
oggi
come
domani
come
ieri
,
chi
non
accetta
tutti
i
suoi
dogmi
,
e
così
il
Papa
vicario
infallibile
di
Cristo
,
è
in
errore
.
Ma
posizioni
opposte
sono
:
l
'
arrestarsi
su
quel
che
divide
,
l
'
isterilirsi
nel
ribadire
all
'
infinito
l
'
antitesi
"
verità
-
errore
"
,
ed
il
dire
invece
:
"
accantoniamo
questi
punti
,
su
cui
le
opinioni
di
ciascuno
sono
note
e
nette
(
ognuno
potrà
anche
aggiungere
:
le
mie
,
immutabili
)
,
e
cerchiamo
di
lavorare
insieme
"
.
Ciò
che
significa
anche
:
"
guardiamoci
gli
uni
e
gli
altri
con
occhio
amico
,
e
confrontiamo
altresì
le
nostre
esperienze
sul
miglior
modo
per
rendere
gli
uomini
più
buoni
,
per
condurli
a
Dio
"
.
Mi
sembra
che
non
solo
ogni
cattolico
,
ma
ogni
uomo
di
buona
volontà
,
di
qualsiasi
convincimento
,
debba
augurare
successo
a
chi
si
pone
su
questa
via
.