StampaQuotidiana ,
Il
filosofo
serba
un
posto
onorevole
nella
storia
della
filosofia
italiana
dell
'
ottocento
,
senza
avere
troppo
pesato
sulle
maggiori
correnti
che
dominarono
tra
le
generazioni
successive
.
L
'
uomo
di
Chiesa
,
il
sacerdote
piissimo
,
il
fondatore
della
fiorente
Congregazione
,
è
più
vivo
che
mai
nel
cuore
dei
suoi
devoti
,
protesi
nella
speranza
che
s
'
inizi
la
causa
della
sua
beatificazione
,
e
che
lo
venerano
e
lo
invocano
come
santo
.
Chi
studia
l
'
ottocento
italiano
avverte
l
'
orma
profonda
che
vi
ha
segnato
Rosmini
.
Un
posto
a
sé
.
Tra
i
fedeli
dell
'
assolutismo
e
del
vecchio
mondo
prerivoluzionario
;
tra
i
molti
uomini
del
Risorgimento
che
continuano
a
vivere
nel
clima
della
rivoluzione
francese
e
di
cui
i
più
spirituali
muovono
dalla
Confessione
del
vicario
savoiardo
;
tra
i
puri
politici
,
che
credono
il
mondo
dell
'
avvenire
abbia
a
chiamarsi
diritto
ed
economia
,
e
la
religione
non
avere
più
posto
che
tra
le
pareti
domestiche
;
sta
isolato
il
patrizio
roveretano
.
La
sua
giovinezza
trascorre
tutta
nel
clima
della
Restaurazione
;
ma
è
la
Restaurazione
degli
Stati
austriaci
e
degli
ambienti
ecclesiastici
di
quegli
Stati
.
E
direi
che
per
comprendere
appieno
Rosmini
occorra
pure
ricordare
la
saggia
,
pia
reazione
all
'
illuminismo
,
che
l
'
episcopato
dell
'
Impero
aveva
compiuto
nella
seconda
metà
del
settecento
;
come
una
seconda
controriforma
,
nell
'
insegnamento
,
nella
predicazione
,
nel
costume
:
un
"
illuminismo
cattolico
"
eretto
contro
l
'
altro
.
Gli
scritti
di
Rosmini
-
in
cui
è
sempre
l
'
avversione
alla
rivoluzione
francese
ed
a
quanto
provenga
da
essa
,
ma
altresì
l
'
accentuazione
della
responsabilità
di
ogni
superiore
,
il
concetto
di
giustizia
sociale
,
l
'
esigenza
di
governi
rappresentativi
(
con
elettorato
ristretto
agli
abbienti
)
,
il
posto
dato
allo
spirito
nazionale
-
mi
pare
rivelino
fermenti
che
si
riannodano
al
settecento
austriaco
.
Anche
certe
sue
idee
in
tema
di
riforma
chiesastica
,
la
necessità
che
i
vescovi
si
tengano
sempre
a
contatto
ed
"
il
corpo
dei
vescovi
"
torni
ad
essere
quel
che
era
nei
primi
secoli
della
Chiesa
,
la
parte
da
dare
al
clero
ed
al
popolo
nella
loro
nomina
:
sono
idee
maturate
in
quello
che
aveva
cessato
di
essere
il
Sacro
Romano
Impero
allorché
Rosmini
era
fanciullo
,
e
dove
la
presa
di
coscienza
delle
nazionalità
s
'
iniziava
con
celere
ritmo
.
Rosmini
fu
uomo
del
suo
secolo
nelle
generose
aspirazioni
,
comuni
anche
ai
grandi
dell
'
altra
sponda
,
nel
fervente
senso
di
italianità
.
Sacerdote
non
solo
rispettosissimo
delle
Somme
Chiavi
,
ma
filialmente
devoto
ai
Pontefici
,
Pio
VII
e
Pio
VIII
,
Gregorio
XVI
e
Pio
IX
;
peraltro
,
sacerdote
del
periodo
anteriore
all
'
"
ultramontanismo
"
,
quando
la
pietà
si
chiamava
obbedienza
e
sottomissione
,
ma
non
si
dava
ancora
l
'
ideale
del
"
pensare
col
Papa
"
.
Comprese
che
in
Pio
IX
il
Pontefice
avrebbe
sempre
avuto
il
sopravvento
sul
principe
,
ed
avvertì
il
governo
piemontese
,
che
l
'
aveva
inviato
a
Roma
e
che
fu
tenace
nella
incomprensione
,
che
occorreva
giungere
a
Pio
IX
attraverso
un
Concordato
che
gli
desse
la
tranquillità
di
aver
operato
per
il
bene
della
Chiesa
,
che
occorreva
cercare
una
formula
di
Lega
italica
per
cui
non
fosse
il
Pontefice
a
muover
guerra
all
'
Austria
.
A
Gaeta
consigliò
Pio
IX
a
mantenere
la
costituzione
.
La
sua
inspiegabile
disgrazia
presso
il
Pontefice
,
la
non
adempiuta
promessa
della
porpora
,
non
lo
scossero
affatto
.
L
'
uomo
non
aveva
ombra
di
ambizione
;
era
tutto
al
servizio
di
Dio
.
L
'
ultima
tappa
di
Stresa
è
quella
che
lo
inserisce
più
profondamente
nella
vita
italiana
:
l
'
amicizia
con
Manzoni
,
con
Gustavo
di
Cavour
,
con
quel
giovane
esule
meridionale
ch
'
è
Ruggero
Bonghi
,
che
da
lui
non
riceve
la
fede
ma
l
'
inquietudine
religiosa
(
Croce
ha
ragione
,
Bonghi
fu
il
capostipite
dei
conciliatorelli
di
Stato
e
Chiesa
,
dei
semicredenti
che
cucinano
intrugli
di
cattolicesimo
e
di
filosofia
;
ma
non
è
men
vero
che
non
permise
alla
borghesia
liberale
del
tempo
di
re
Umberto
di
dimenticare
quali
grandi
luci
,
o
quali
grandi
ombre
,
per
chi
così
le
vedesse
,
fossero
Chiesa
e
Papato
)
.
Da
Stresa
muovono
i
rosminiani
,
che
non
sono
i
religiosi
dell
'
Istituto
della
Carità
,
e
non
sono
soltanto
i
filosofi
dell
'
"
essere
universale
"
,
ma
un
gruppo
ben
più
vasto
,
che
accoglie
anche
chi
non
ha
abito
filosofico
.
Cosa
rappresentassero
questi
rosminiani
,
che
annoverarono
Antonio
Stoppani
,
cui
fu
prossimo
Antonio
Fogazzaro
,
tra
cui
primeggiò
Michelangelo
Billia
,
così
vivo
nel
ricordo
dei
torinesi
della
mia
generazione
,
non
è
facilissimo
dire
in
poche
parole
.
Il
libro
del
Fiori
,
Il
figliastro
del
Manzoni
,
ne
descrive
giorno
per
giorno
le
opere
e
le
ansie
,
l
'
angoscia
per
gli
attacchi
dei
neo
-
tomisti
contro
le
dottrine
filosofiche
del
maestro
,
la
loro
passione
nell
'
inverno
1887-88
,
in
cui
appare
il
decreto
del
S
.
Offizio
che
condanna
quaranta
proposizioni
tratte
dalle
opere
di
Rosmini
.
Furono
i
conciliatoristi
,
gli
uomini
di
"
religione
e
patria
"
,
di
"
scienza
e
fede
"
:
con
preoccupazioni
contingenti
che
oggi
possono
parere
ingenue
(
abbiamo
appreso
quale
forte
tronco
sia
la
fede
religiosa
,
che
non
ha
a
temere
per
ogni
soffiare
di
vento
)
,
ma
con
ardore
,
e
con
animi
candidi
;
e
sempre
guardavano
al
sepolcro
di
Stresa
,
all
'
immagine
severa
del
loro
santo
-
che
tale
lo
consideravano
-
fissata
nel
marmo
dal
Vela
.
Grande
anno
fu
per
loro
il
1915
,
che
li
vide
in
attitudine
devota
verso
il
generale
Luigi
Cadorna
,
ch
'
era
nato
a
pochi
passi
da
Stresa
,
ch
'
era
sempre
stato
cattolico
a
viso
aperto
,
che
apparteneva
a
famiglia
dove
avevano
sempre
avuto
posto
le
preoccupazioni
religiose
(
lo
zio
Carlo
aveva
dissertato
sui
rapporti
tra
Chiesa
e
Stato
alla
luce
del
diritto
naturale
;
e
già
un
Cadorna
aveva
discusso
una
combattiva
tesi
alla
facoltà
teologica
di
Pavia
al
tempo
di
Giuseppe
II
)
.
Il
solco
rosminiano
incide
così
nel
profondo
la
storia
d
'
Italia
prendendo
le
mosse
lontano
,
nella
reazione
cattolica
all
'
illuminismo
del
tempo
di
Maria
Teresa
,
e
giungendo
al
pieno
inserimento
dei
cattolici
nella
vita
nazionale
.
La
non
lunghissima
vita
del
fondatore
sovrasta
al
moto
e
v
'
imprime
con
le
virtù
del
sacerdote
,
con
l
'
austerità
del
pensatore
,
un
incontrastato
marchio
di
nobiltà
.