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> anno_i:[1940 TO 1970}
UNA CLASSICA TRAGEDIA MODERNA ( De Monticelli Roberto , 1958 )
StampaQuotidiana ,
Requiem per una monaca , riduzione di Albert Camus dal romanzo di Faulkner , è l ' esempio più autentico che si possa dare oggi d ' una tragedia moderna ; affermazione dovuta allo stesso Camus , in una breve presentazione scritta allo spettacolo da lui messo in scena a Parigi , con Catherine Sellers e Michel Auclair e le scene di Léonor Fini , spettacolo che tenne il cartellone per oltre due anni . Camus cita anzi un giudizio di André Malraux , a proposito di Santuario , il romanzo di cui Requiem per una monaca costituisce il seguito : Malraux diceva che Faulkner aveva introdotto il romanzo poliziesco nella tragedia antica . È vero . Ma non si potrebbe anche dire che , per esempio , Edipo e Amleto hanno , a loro volta , una progressività e persino una tecnica da romanzo poliziesco ? Requiem per una monaca fu scritta da Faulkner in forma dialogata , intercalate ai tre capitoli che rappresentano i tre atti della tragedia lunghe parti descrittive , evocanti la storia e il destino della città di Jefferson , nella contea Yoknapatawpha , nome immaginario dato dallo scrittore ai luoghi nei quali sono di solito ambientate le sue storie . Vi si riprende la vicenda di Temple Drake , la ragazza di Santuario , la studentessa che , rapita dal « gangster » Popeye , era stata da questi chiusa in una casa di tolleranza di Memphis . Tutto ciò non era accaduto a caso , Temple si era lasciata catturare da Popeye , dopo che la sua fuga dal collegio col giovane Gowan Stevens era miseramente finita in un incidente di macchina , provocato dall ' ubriachezza del giovane che all ' alcool - tipica risorsa , nel puritano mondo anglosassone , per liberarsi dai complessi - aveva chiesto il coraggio necessario a impadronirsi della donna desiderata . Questo è l ' atroce antefatto di Requiem per una monaca : la volontaria abiezione di Temple , prigioniera di un anormale impotente che la concede , sotto i propri occhi , a un suo complice ; salvo poi a sopprimere costui quando tenta di rendere « indipendente » la tresca con la ragazza ; il ritorno di Temple alla vita normale , moglie di Gowan Stevens , che l ' ha sposata per una sorta di riparazione , ma che non può dimenticare quanto è accaduto e che , chiuso nella torre del suo orgoglio , metterà in dubbio anche che il figlio , nato dopo il matrimonio , sia veramente suo . La parte « teatrale » , le « pagine dialogate » del romanzo , che ne costituiscono il nocciolo essenziale , si aprono nel tribunale di Jefferson - l ' edificio che , con la prigione , diede l ' avvio al nascere della città , fatto chiaramente simbolico - al momento in cui viene pronunciata la sentenza contro Nancy Mannigoe , che l ' ascolta impassibile , ringraziando anzi Dio . Nancy Mannigoe è l ' antica prostituta negra che divise con Temple i torbidi giorni nella casa di Memphis . Temple , una volta sposatasi , l ' ha poi accolta in casa come cameriera ; in realtà per avere , nel deserto bianco creatole intorno dall ' orgoglio ferito del marito , dalla sua impossibilità a perdonare e dimenticare , « qualcuno con cui parlare » , un essere umano fornito di un uguale , miserabile patrimonio di oscure memorie ; che per Nancy , poi , non rappresentano nemmeno il male , costituiscono se mai l ' unica realtà offertale dalla vita . Nancy ha ucciso , ha strangolato con le sue mani la figlia più piccola di Temple , una bambina di sei mesi ; ha compiuto il gesto orribile per impedire a Temple di fuggire con un suo amante ricattatore , fratello di colui che la aveva avuta , complice Popeye , nella casa di Memphis . In quell ' inferno di « gelata » rispettabilità che è il « ménage » con Gowan Stevens , il losco giovanotto la fa almeno vibrare come donna ; e poi la sua è un ' antica , pervicace vocazione al male : in questo senso anche lei , come Nancy , è una « monaca » ; monaca del peccato , un crisma la segna . Nancy ha tentato tutto , per trattenerla , le ha persino rubato i gioielli e il denaro che l ' amante ricattatore esigeva ; non le è restato , alla fine , che ricorrere all ' infanticidio . In questo gesto sta la chiave di volta della tragedia . Perché Nancy ha ucciso ? Su questo interrogativo è basata la grande indagine morale che Gawin Stevens , lo zio di Gowan , avvocato difensore di Nancy - ma in realtà immagine sensibile della coscienza di questi personaggi - conduce lentamente , accompagnando Temple , nottetempo , dal Governatore dello Stato , non già a chiedere la grazia per Nancy ( che non potrà essere concessa ) , ma a rivelare le pieghe oscure di una vicenda così atroce , a vuotare il sacco dei propri rimorsi . Nancy ha ucciso , ma è lei , Temple , che si sente responsabile . Senonché , a poco a poco , capisce che il delitto di Nancy era l ' unico modo per spezzare la catena della colpa , l ' orrendo cordone ombelicale che la unisce ' al bordello di Memphis , e ritrovare la pace accanto al marito distrutto . Quanto a Nancy , crede , lei ; crede nel fratello delle prostitute e dei ladri , nell ' amico degli assassini : in Colui , insomma , che è stato ucciso con loro . Era necessario raccontare con una certa minuzia , contrariamente alle nostre abitudini , la vicenda immaginata dal grande americano , per dare un ' idea della potente originalità di questa tragedia che arriva , alla fine , a conclusioni cristiane , sulla misura dei grandi romanzi di Dostoevskij e di Tolstoi . Camus , che affermò « d ' essersi completamente cancellato davanti a Faulkner » , ha dato al romanzo dialogato una chiara , rigorosa , quasi classica dimensione teatrale , senza , si può dire , aggiungere nulla , spostando soltanto alcune parti , chiarendo alcuni punti che alla ribalta non potevano essere lasciati nell ' indeterminatezza suggestiva della pagina scritta . Certo , la chiarezza formale , dialettica , in cui lo scrittore francese cala l ' oscura , sconvolgente tragedia , può non poco limitarla ; e riduce infatti le proporzioni di ciò che nel romanzo ha la forza ciclica di un evento della storia umana . Ma a Camus bisogna essere grati , per aver costretto l ' espressione teatrale a far da tramite , sì da portarla a un pubblico più vasto , a questa allucinante ricerca dei significati che nella nostra vita possono assumere la sofferenza e il peccato . Lo spettacolo , realizzato da Orazio Costa , - il Costa dei Dialoghi delle Carmelitane - è di un ' intensità drammatica e di un rigore stilistico che non hanno nulla da invidiare a quello realizzato a Parigi dallo stesso Camus ; in certi punti , anzi , se ne stacca nettamente , per certe trovate registiche , per un ' aria di fondo , evocata dalle musiche di Roman Vlad , che vuole evidentemente alludere a certe pagine descrittive del romanzo , al plasma d ' oscura prosa che scopre fra i tre grandi capitoli - atti . Anna Proclemer è una Temple di violenta forza drammatica , che giunge alla consapevolezza di quanto è accaduto intorno a lei e dentro di lei attraverso una specie di stupore disperato . Non ha dunque bisogno di piangere ; e non piange , infatti , se non in qualche breve istante . Insomma , è riuscita a dar maschera teatrale a un dolore secco , di pietra . Giorgio Albertazzi , diventato biondo per l ' occasione , dà alla figura umiliata e dolorante del marito un ' angoscia nervosa , un orgoglio pallido e amaro . Edda Albertini era la negra assassina ; è un personaggio immobile , rudimentale , fatto di parole al confine dell ' espressione ; un personaggio , dunque , difficilissimo , che l ' attrice ha reso con una intensa semplicità , un ' emozione rattenuta , solo prorompente alla fine . Da segnalare , infine , l ' umanissimo avvocato Stevens di Filippo Scelzo . Le scene di Piero Zuffi , molto semplici ma funzionali e suggestive , specialmente quella della prigione . Testo o spettacolo , una serata di forte teatro . Lietissimo il successo .