StampaQuotidiana ,
CARPI
,
9
.
-
Vogliamo
dar
subito
la
parola
alle
cifre
?
Le
impressioni
sono
tante
,
i
ricordi
ci
vincono
al
punto
da
non
potere
,
a
distanza
di
poche
ore
,
tentar
di
dare
la
immagine
di
una
festa
che
ha
vinto
la
stessa
inclemenza
del
tempo
ed
è
rinata
come
la
Fenice
dalle
sue
ceneri
,
dal
fango
e
dalla
pioggia
ove
sembrava
per
sempre
miseramente
finita
.
I
compagni
si
mordevano
le
mani
a
veder
crollare
il
villaggio
che
avevano
innalzato
con
tanto
amore
,
le
bandiere
ripiegare
inzuppate
di
acqua
,
e
i
colori
,
i
fiori
,
gli
addobbi
dei
padiglioni
marcire
,
lasciando
a
nudo
i
tralicci
delle
impalcature
.
Se
la
nostra
carovana
,
come
sempre
,
ha
fermato
il
temporale
che
ci
ha
inseguiti
per
tutto
il
viaggio
,
da
Milano
alle
porte
di
Modena
,
forse
per
merito
del
nostro
Gavroche
che
se
ne
è
volato
bene
in
alto
a
guerreggiare
con
i
nembi
e
con
le
saette
,
tuttavia
i
compagni
di
Carpi
e
dei
paesi
vicini
si
sono
mostrati
tenaci
di
ogni
avversità
,
non
hanno
ceduto
mai
terreno
al
temporale
,
non
hanno
mollato
un
palmo
e
ricostruivano
subito
quello
che
andava
perduto
,
trasportavano
con
improvvisate
palafitte
,
lo
tenevano
allegro
col
proprio
buon
umore
.
Ma
vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Undici
staffette
motociclistiche
ci
hanno
accompagnati
da
Carpi
a
Cibeno
.
Su
ogni
motocicletta
era
una
ragazza
con
la
bandiera
.
A
metà
strada
abbiamo
incontrato
altre
sessanta
fanciulle
in
bicicletta
,
ordinate
in
due
file
.
Indossavano
pantaloncini
blu
e
una
camiciola
bianca
e
portavano
sul
manubrio
il
piccolo
vessillo
de
"
l
'
Unità
"
.
Ci
hanno
preceduto
sino
al
colorato
ingresso
del
villaggio
,
al
viale
che
,
secondo
l
'
espressione
di
un
compagno
,
doveva
essere
tutto
una
«
galleria
fiorita
»
.
Una
colomba
bianca
veniva
liberata
nell
'
aria
e
Gavroche
,
al
vederla
,
si
è
staccato
dall
'
antenna
dove
Fortini
l
'
aveva
stretto
per
un
piede
,
inseguendola
nel
cielo
.
Altri
settecento
colombi
erano
lanciati
dietro
quella
candida
ancella
di
pace
:
le
nuvole
bluastre
,
arrossate
dalla
luce
del
tramonto
,
si
sono
aperte
,
promettendoci
il
sereno
.
Applaudivano
con
i
piedi
nel
fango
,
trattenuti
nel
volo
che
anche
noi
eravamo
pronti
a
spiccare
in
mezzo
al
coro
delle
ragazze
allineate
sulla
scalinata
della
villa
.
Il
villaggio
,
gocciolante
di
luce
,
era
tutto
un
tramestio
di
voci
,
di
richiami
,
di
canti
.
La
vita
lo
aveva
ripreso
in
un
attimo
.
Sulle
tavole
ancor
umide
,
e
come
dipinte
a
nuovo
,
già
si
allestivano
le
cene
e
il
vino
frizzante
spumeggiava
nei
bicchieri
.
Vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Poco
prima
che
iniziassimo
il
comizio
,
più
di
seimila
biciclette
erano
già
allineate
ai
depositi
.
Dodici
quintali
di
dolci
e
di
ciambelle
,
undici
quintali
di
pane
,
diciassette
quintali
di
albana
,
duemila
bottiglie
di
vino
,
erano
presi
di
assalto
da
una
folla
allegra
e
vociante
che
riempiva
il
parco
e
le
strade
vicine
a
perdita
d
'
occhio
.
Dodicimila
e
più
abitanti
poteva
contare
il
nostro
villaggio
.
«
Ne
sarebbero
venuti
più
di
quarantamila
»
,
commentava
il
segretario
compagno
Turci
con
Bruno
Losi
,
il
sindaco
modello
di
Carpi
,
contenti
tuttavia
che
la
festa
si
fosse
risolta
col
pieno
successo
della
propria
iniziativa
,
mai
venuta
meno
.
«
Vedi
,
questa
è
l
'
Emilia
-
io
dicevo
a
Fortini
.
-
In
questa
organizzazione
,
in
questo
tenace
ottimismo
,
i
compagni
di
Carpi
sono
di
insegnamento
a
tutti
noi
»
.
E
Agostino
Melotti
,
presente
ovunque
,
a
dirigere
i
cori
,
a
rendersi
conto
della
organizzazione
dell
'
amministrazione
e
della
disciplina
,
ed
ancora
appassionato
oratore
al
comizio
,
ben
poteva
essere
indicato
da
tutti
i
compagni
,
vecchi
e
giovani
,
come
l
'
anima
del
Partito
in
questo
angolo
di
terra
rossa
.