StampaQuotidiana ,
MINERBIO
,
16
.
-
Spesse
volte
,
durante
questo
nostro
lungo
viaggio
,
abbiamo
incontrato
per
strada
i
carrozzoni
degli
zingari
o
le
casette
ambulanti
dei
saltimbanchi
che
mettono
le
tende
nelle
piazze
dei
paesi
:
ci
scambiavamo
i
saluti
con
la
mano
,
regalavamo
i
nostri
giornaletti
illustrati
ai
bambini
mocciosi
accoccolati
sulle
stanghe
.
Non
credevamo
mai
di
doverci
imbattere
in
due
comici
vestiti
da
frati
missionari
,
i
quali
ci
avevano
preceduto
a
Minerbio
e
,
da
due
sere
,
recitavano
nella
chiesa
parrocchiale
.
Come
nei
dialoghi
di
Platone
,
uno
dei
frati
faceva
la
parte
dell
'
imbecille
che
cade
dalle
nuvole
,
l
'
altro
la
parte
del
filosofo
che
istruisce
l
'
ingenuo
interlocutore
e
,
via
via
,
lo
riporta
sulla
strada
della
verità
.
Domande
e
risposte
erano
preparate
in
sagrestia
,
anche
con
i
consigli
e
con
le
prestazioni
dell
'
arciprete
,
che
dava
ragguagli
sulla
particolare
situazione
del
paese
,
sugli
usi
e
i
costumi
dei
parrocchiani
,
su
gli
amici
signorotti
e
sui
nemici
poveri
in
canna
.
In
realtà
i
due
frati
missionari
,
non
che
attingere
sia
pure
lontanamente
un
decoro
socratico
,
si
sono
accontentati
di
essere
piccoli
imitatori
di
varietà
,
di
quelli
che
rifanno
le
mosse
dei
fratelli
De
Rege
,
facendo
ridere
il
pubblico
più
che
per
loro
battute
,
per
l
'
imparaticcio
della
finzione
che
non
riescono
nemmeno
a
sostenere
.
Nella
chiesa
di
Minerbio
il
pubblico
,
scarso
in
verità
,
ha
riso
come
a
teatro
ed
anche
i
più
ingenui
si
chiedevano
come
mai
il
Vaticano
non
riesca
a
scritturare
comici
più
provveduti
,
a
meno
che
non
si
proponga
di
ottenere
il
successo
soltanto
con
una
carnevalata
.
E
iinfatti
i
due
zelanti
missionari
avevano
raccolto
,
sì
e
no
,
cinquanta
bambini
e
,
portandoli
a
sfilare
incolonnati
per
il
paese
,
davano
loro
da
gridare
frasi
solenni
come
questa
:
«
Viva
il
papa
dei
lavoratori
»
,
contentandosi
di
qualche
applauso
dalla
parte
dei
saragattiani
appollaiati
sulla
terrazza
del
caffè
Centrale
.
Sotto
il
Municipio
si
fermavano
,
lanciando
grida
ancora
più
marziali
,
da
guerra
santa
.
Per
l
'
arrivo
della
nostra
carovana
essi
avevano
annunciato
in
chiesa
una
novità
teatrale
dallo
strano
titolo
:
«
Il
rinfresco
di
Gatto
»
.
Ma
,
all
'
ora
di
inizio
dello
spettacolo
,
per
mancanza
di
spettatori
,
accorsi
tutti
al
nostro
comizio
,
il
sagrestano
si
è
visto
costretto
a
chiudere
le
porte
.
Soltanto
il
parroco
è
rimasto
ad
ascoltare
il
dialogo
dei
due
imbecilli
.
Minerbio
usciva
appena
dallo
sciopero
di
protesta
per
l
'
arbitrario
fermo
del
compagno
sindacalista
Mazzoli
,
avvenuto
a
Ca
'
de
'
Fabbri
,
una
frazione
che
aveva
mandato
incontro
alla
nostra
macchina
donne
,
uomini
e
bambini
a
salutarci
ed
a
lanciare
tra
le
nostre
mani
grappoli
di
uva
come
fiori
.
In
questo
paese
,
la
lotta
sindacale
è
continua
,
quotidiana
:
gli
operai
della
terra
devono
difendersi
da
tutte
le
manovre
di
scissione
tentate
dai
saragattiani
,
solidali
coi
grandi
agrari
,
che
hanno
chiuso
per
dispetto
la
bella
e
storica
colombella
,
uccise
tutte
le
colombe
,
pur
di
non
sentir
parlare
di
pace
.
Ma
il
Comune
è
di
esempio
ai
cittadini
,
il
Partito
dirige
la
lotta
con
un
'
opera
lenta
e
sicura
di
mobilitazione
di
tutti
i
lavoratori
.
La
festa
de
"
l
'
Unità
"
della
scorsa
domenica
ha
battuto
sagre
,
processioni
e
parate
di
preti
e
di
Azione
Cattolica
:
è
stato
un
trionfo
.
Al
parroco
e
ai
due
comici
missionari
non
restò
altro
che
guardare
dalla
canonica
-
una
agiata
canonica
dipinta
in
giallo
,
con
le
persiane
verdi
-
l
'
eccezionale
corteo
che
passava
sotto
le
loro
finestre
.
La
sera
stessa
,
il
missionario
che
faceva
nella
commedia
la
parte
dell
'
imbecille
,
chiese
con
la
sua
aria
candida
:
«
Chi
erano
,
padre
,
quegli
scomunicati
che
stamattina
sono
passati
per
via
?
»
.
«
Tutto
il
paese
»
,
gli
rispose
pronta
una
donna
che
era
tra
il
pubblico
dei
fedeli
.
Al
filosofo
in
gonnella
,
che
già
gli
alzava
le
braccia
dal
pulpito
per
chissà
quale
risposta
biblica
,
la
parola
si
strozzò
in
gola
.
E
per
trarsi
comunque
d
'
impaccio
,
intonò
il
Miserere
.