Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> anno_i:[1940 TO 1970}
StampaQuotidiana ,
GROSSETO , dicembre - C ' è un proverbio dell ' Ottocento che dice : « Per fare un grossetano , uomo di Pistoia e donna di Scansano » . Ed in realtà Grosseto si è formata proprio quando uomini di ogni parte di Toscana sono scesi a bonificare , a dissodare . Pistoia , è chiaro , significa Toscana tutta , e forse qualcosa di più . Venivano dal Casentino e da Siena , dalla val di Nievole e da Lucca , dal Valdarno e da Livorno , ma c ' erano anche dell ' Appennino romagnolo , persino della Valle padana , quelli che , nelle colline della Maremma alta , con un termine complessivo e storicamente esatto , ancora oggi si chiamano « lombardi » . E c ' erano abruzzesi e marchigiani , dalla parlata stretta e difficile , che a fatica si capivano : erano pastori , barrocciai , badilanti , muratori , medici , preti . Avevano tutti fiducia nell ' avvenire di una terra che concedeva solo aspra fatica , disagi , e la terribile micidiale malaria che gonfia la milza ed atterra in poco tempo anche l ' uomo più robusto : « Grosseto ingrossa , Batignano fa la mossa , Paganico sotterra l ' osso » : anche questo , triste , è un proverbio dell ' Ottocento . In Maremma , il lavoro ed il disagio erano per tutti , accomunavano tanti , era difficile che ci si potesse costituire una comunità divisa in caste od in circoli chiusi . Ed anche il grande proprietario era come gli altri , se non altro affrontava il caldo e le zanzare : di questo , perfino ora che il latifondista ha fatto il suo tempo , resta una traccia nel costume cittadino , rimasto aperto e spregiudicato . Non ci sono a Grosseto locali esclusivi , circoli chiusi , e molto difficilmente prosperano i gruppi di élite . Qui sono tutti figli di « pionieri » , scesi nella città della « frontiera » , quasi per una battaglia contro il padule e la morte . Grosseto come Kansas City anche in questo senso , insomma . Gli storici eruditi ed i fanatici delle tradizioni locali ( e questo , per la verità , è un guaio che succede un po ' dovunque ) quando han cercato le origini di Grosseto , non han resistito all ' ambizione della antichità illustre : 1e origini etrusche , i resti di monumenti romani , le bolle papali che nominano Grosseto durante il Medioevo . Ma è chiaro che la ricerca così condotta rimane astratta . Può anche essere utile sapere che Innocenzo II concesse a Grosseto , nel 1138 , il titolo di città , ordinandovi il trasferimento della sede vescovile ; ma l ' atto di Innocenzo Il resta una mera formalità , cui non corrisponde un effettivo rifiorimento di vita cittadina . ' Troviamo infatti che alla metà del secolo xvn la città supera di poco i mille abitanti , e che un secolo più tardi la popolazione si è addirittura dimezzata . In Maremma si giunge persino a rifiutare il dono di vaste distese di terra . Quanto agli etruschi , dobbiamo senz ' altro riconoscere loro il grosso merito di aver saputo dare alla zona una regola idraulica che impediva , con ingegnosi impianti , la formazione del padule . Ma non par giusto , soltanto per questo , mitizzare gli etruschi come se fossero i diretti progenitori dei maremmani d ' oggi . O forse i localisti , senz ' avvedersene , hanno ragione , nel senso che anche gli etruschi , in fondo , più che un popolo etnicamente identificabile , furono un gruppo attivissimo , e di formazione eterogenea , che tenne allora queste cose , come le tengono oggi i maremmani . Ma questa , evidentemente , è letteratura , perché la storia vera di Grosseto comincia coi Lorena , ai quali si deve non soltanto la sistemazione amministrativa della Maremma , ma soprattutto l ' inizio e lo sviluppo di ampi lavori di bonifica , di cui anche oggi , pur con i progressi fatti dalla scienza idraulica , si apprezza l ' utilità . Ma ancora alla fine del secolo scorso , Grosseto viveva in una condizione di inferiorità e di semiabbandono . Qualcuno dei nostri vecchi ricorda le strade bianche , polverose , del grosso borgo oppresso dalla canicola e dall ' afa estive , abbandonato , solo : « Da Porta Vecchia a Porta Nuova era tanto se si incontrava un cane con la lingua ciondoloni » . Era il tempo dell ' estatatura , che durava da sei secoli . Era cominciato nel 1333 , quando il podestà di Grosseto chiese alla repubblica di Siena il permesso di abbandonare la città e di trasferirsi , con tutti gli uffici , a Scansano , durante i mesi di luglio , agosto e settembre . Da allora si continuò l ' esodo estivo , e Napoleone pensò bene di estenderlo all ' intero anno : il che significava che Grosseto era ormai il capoluogo soltanto di nome . I vecchi ricordano l ' estatatura , e ci dovrebbe essere una pagina del Civinini , piuttosto felice , dove si racconta lo squallore di questa emigrazione . Oggi Grosseto ha un clima nuovo , l ' inverno vi è mite e l ' estate ventilata . La città può aprirsi , oggi , ai venti ed ai forestieri . Che continueranno a venire : contadini del Veneto , minatori di Sicilia , carbonai calabresi , pastori del Casentino e dell ' Abruzzo . In un mondo più giusto , in un ' Italia democratica e socialista , la Maremma accoglierà almeno mezzo milione di forestieri . Verranno , un giorno : purché abbiano buona volontà e fiducia nell ' avvenire , la Maremma li accoglierà tutti a braccia aperte . Ed in poco tempo diventeranno anche loro maremmani .