StampaQuotidiana ,
1
.
-
Nuova
fase
.
Crisi
di
natura
politica
.
Il
prolungarsi
della
guerra
sul
territorio
nazionale
,
ritardando
oltre
ogni
previsione
la
ricongiunzione
dell
'
Italia
centro
-
meridionale
all
'
Italia
del
Nord
,
ha
portato
la
lotta
di
liberazione
a
un
punto
critico
.
La
crisi
di
governo
a
Roma
si
accompagna
a
una
crisi
che
non
è
soltanto
di
carattere
funzionale
,
ma
anche
politica
,
del
CLN
nell
'
Alta
Italia
.
Come
sarebbe
vano
diminuire
nella
sua
gravità
la
secessione
dei
due
partiti
che
,
continuando
a
far
parte
del
CLN
,
hanno
rifiutato
di
dividere
ulteriormente
la
responsabilità
del
potere
,
così
sarebbe
mancare
di
sincerità
verso
noi
stessi
il
non
riconoscere
la
portata
profonda
del
disagio
che
da
tempo
si
risente
in
seno
al
CLNAI
,
e
che
è
venuto
,
portando
ad
un
progressivo
allentamento
dell
'
unità
in
questo
organismo
,
e
al
declino
della
sua
autorità
e
del
suo
prestigio
.
Non
vale
a
spiegare
una
tale
involuzione
la
difficoltà
materiale
in
cui
il
CLN
si
trova
ad
esercitare
i
poteri
di
governo
segreto
nell
'
Italia
invasa
,
perché
di
fatto
le
sue
funzioni
non
sono
state
mai
funzioni
di
governo
,
né
vale
a
spiegarla
il
cattivo
funzionamento
dei
collegamenti
o
le
deficienze
di
metodo
e
di
organizzazione
,
poiché
un
organismo
vitale
supera
facilmente
per
virtù
propria
queste
manchevolezze
.
Né
basta
proporre
il
perfezionamento
dei
servizi
,
là
dove
si
riscontra
propriamente
un
caso
di
abulia
.
Quando
si
indica
come
ragione
delle
debolezze
del
CLN
la
mancanza
di
una
base
di
massa
,
suggerendo
un
rimedio
,
come
rimedio
,
un
allargamento
strutturale
del
CLN
stesso
,
destinato
ad
assicurargli
l
'
appoggio
di
più
larghi
strati
della
popolazione
,
si
rileva
,
a
vero
dire
,
un
effetto
piuttosto
che
la
causa
del
fenomeno
.
Se
le
debolezze
del
CLN
si
appalesa
precisamente
nella
incapacità
di
organizzare
e
di
attivare
le
forze
di
massa
,
questo
si
deve
per
noi
a
un
fatto
determinante
che
è
essenziale
mettere
in
luce
.
Si
deve
al
fatto
che
il
CLN
non
si
è
trovato
più
in
grado
di
imprimere
una
direttiva
politica
propria
alla
lotta
di
liberazione
,
a
cominciare
dal
momento
in
cui
,
con
la
costituzione
del
governo
democratico
,
la
concentrazione
dei
partiti
si
sdoppiava
cessando
di
avere
come
espressione
esclusiva
il
CLN
;
e
,
quel
che
è
decisivo
,
che
esso
ha
mancato
di
farlo
da
quando
la
divisione
dei
partiti
circa
le
direttive
di
governo
,
è
andata
sempre
più
pronunciandosi
sino
a
sboccare
nella
crisi
.
Mancando
di
un
indirizzo
proprio
di
azione
,
il
CLN
doveva
da
questo
momento
andare
fatalmente
incontro
alla
sua
consunzione
.
Le
cause
della
crisi
sono
dunque
di
natura
politica
,
e
non
organizzativa
,
e
non
è
con
una
riforma
che
tenda
ad
operare
dall
'
esterno
un
rafforzamento
nella
compagine
del
CLN
che
essa
si
può
superare
.
L
'
unità
che
è
da
confermare
.
Sorto
per
coordinare
unitariamente
la
resistenza
al
nazifascismo
,
il
CLN
riuscì
di
fatto
,
bene
o
male
,
ad
assolvere
a
questo
compito
nella
prima
fase
della
lotta
.
Si
poteva
ritenere
allora
che
,
con
la
cacciata
dei
tedeschi
,
esso
si
sarebbe
trasformato
in
governo
,
garantendo
alle
masse
i
frutti
dei
sacrifici
sostenuti
.
Il
contributo
politico
dell
'
azione
del
CLN
,
senza
che
avesse
bisogno
di
essere
altrimenti
formulato
,
era
precisamente
in
questo
impegno
,
espresso
del
resto
in
tante
dichiarazioni
pubbliche
,
di
assicurare
al
popolo
la
libera
espressione
della
sua
volontà
perché
in
essa
avesse
il
suo
esito
la
lotta
antifascista
e
fondamento
la
rinascita
democratica
.
Sussiste
ancora
questo
impegno
?
Se
sì
,
la
conferma
deve
essere
data
in
forme
esplicite
.
Ed
è
a
questo
punto
quanto
mai
necessario
che
si
faccia
,
perché
il
CLN
non
può
ignorare
l
'
evoluzione
della
politica
nell
'
Italia
liberata
dai
nazi
,
e
l
'
opposizione
che
gli
è
mossa
dalla
reazione
monarchica
.
La
crisi
politica
è
sintomo
ed
espressione
di
una
crisi
nazionale
.
Essa
rivela
di
quali
imponenti
forze
disponga
la
reazione
per
stroncare
l
'
anelito
del
popolo
alla
libertà
,
quali
possibilità
le
si
offrano
nel
sostegno
prestato
dalle
sfere
governative
inglesi
alla
monarchia
che
,
perduto
ogni
prestigio
e
legittimità
,
coalizza
attorno
a
sé
,
agendo
nelle
forme
più
irresponsabili
.
Tutti
gli
interessi
che
han
ragione
di
contrastare
alla
libertà
e
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Dopo
che
le
manovre
monarchico
-
reazionarie
hanno
dato
così
clamoroso
scacco
al
Comitato
di
Liberazione
nella
soluzione
della
crisi
romana
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLNAI
dove
la
lotta
impegna
ancora
duramente
le
forze
dell
'
antifascismo
?
Di
fronte
alla
volontà
sabotatrice
di
una
cricca
che
ha
impedito
l
'
epurazione
e
cerca
presidio
nei
residuati
più
reazionari
del
fascismo
,
i
quali
non
si
vogliono
eliminare
,
ma
anzi
di
nuovo
occultamente
vengono
alimentati
,
che
parola
ha
da
dire
il
CLN
nel
nord
d
'
Italia
,
dove
oggi
deve
affrontare
la
ripresa
del
fascismo
repubblicano
?
Bisogna
uscire
dal
silenzio
e
dalle
incertezze
.
Tali
interrogativi
vanno
risolti
se
si
vuole
evitare
la
paralisi
del
CLN
in
un
momento
così
difficile
e
delicato
della
vita
nazionale
.
Dove
nuovo
vigore
è
da
infondere
nella
lotta
che
si
fa
sempre
più
ardua
,
e
l
'
unità
deve
essere
rinsaldata
tra
le
forze
dell
'
antifascismo
,
si
deve
confermare
senza
attenuazioni
che
si
combatte
per
la
libertà
del
popolo
.
Si
deve
dire
che
l
'
Italia
è
una
e
una
la
rivendicazione
assegnata
alla
lotta
di
tutta
la
nazione
.
Si
deve
dire
che
la
lotta
di
liberazione
si
dirige
allo
stesso
modo
contro
il
nazifascismo
e
contro
tutti
i
tentativi
reazionari
di
opporsi
alla
volontà
popolare
.
Il
CLNAI
deve
pronunciarsi
chiaramente
contro
la
reazione
monarchica
,
perché
il
popolo
non
potrà
mai
ammettere
che
siano
date
soluzioni
di
tipo
badogliano
alla
lotta
di
liberazione
,
che
tante
sofferenze
costa
e
tanto
sangue
.
La
questione
monarchica
non
è
più
quella
di
un
istituto
conservato
sotto
condizione
fino
alla
convocazione
della
Costituente
,
dal
momento
che
la
monarchia
oggi
opera
di
nuovo
ed
intriga
come
fattore
di
reazione
nella
vita
italiana
.
Mantenersi
ancora
agnostico
.
di
fronte
a
tatti
così
manifesti
,
vorrebbe
dire
da
parte
del
CLN
sottrarsi
alle
responsabilità
che
porta
,
sarebbe
confessare
la
propria
impotenza
.
Necessità
di
fronteggiare
la
ripresa
fascista
.
La
gravità
del
problema
che
condiziona
la
rinascita
democratica
in
Italia
,
che
si
misura
a
Roma
dalla
crisi
di
governo
,
si
appalesa
nel
nord
nel
fenomeno
della
ripresa
fascista
.
Se
il
fascismo
repubblicano
è
avulso
da
questa
parte
del
paese
calcato
dal
tallone
nazista
,
e
privo
di
una
forza
viva
,
come
lo
è
la
monarchia
nella
parte
d
'
Italia
presidiata
dagli
anglo
-
americani
,
esso
,
non
meno
di
quella
,
riesce
però
a
coalizzare
attorno
a
sé
tutte
le
inerzie
e
le
resistenze
passive
che
si
oppongono
alla
conquista
delle
libertà
popolari
.
Il
fascismo
repubblicano
ha
oggi
buon
gioco
nello
sfruttare
la
deliberata
compressione
delle
forze
antifasciste
praticata
dagli
inglesi
e
la
impotenza
cui
le
mene
monarchico
-
reazionarie
riducono
quel
morticino
di
democrazia
che
la
«
liberazione
»
ha
partorito
a
Roma
.
Il
fascismo
repubblicano
è
stato
abbandonato
come
un
relitto
dagli
interessi
capitalistici
che
della
dittatura
furono
patroni
e
tutori
per
venti
anni
.
Presto
esso
si
troverà
sciolto
dagli
ultimi
legami
che
ancora
lo
impacciano
e
liberato
dal
carico
di
ogni
responsabilità
.
Solo
l
'
asservimento
al
nazismo
che
conserva
ancora
una
compagine
statale
e
tali
vincoli
con
la
plutocrazia
,
gli
impediscono
oggi
il
tentativo
di
riconquistare
autorità
e
potere
attraverso
un
sovvertimento
sociale
.
Ma
esso
si
prepara
certamente
a
farlo
,
si
prepara
a
nuovi
camuffamenti
per
la
grande
avventura
quando
la
forza
militare
tedesca
sia
stata
spezzata
e
sia
crollato
lo
stato
nazista
.
Il
fascismo
potrà
sfruttare
gli
impulsi
più
torbidi
.
del
malcontento
,
della
insofferenza
e
della
ribellione
che
sono
ingenerati
da
una
catastrofe
,
la
quale
appare
suggellata
dalla
viltà
della
monarchia
e
dal
basso
mercato
che
del
paese
si
dispone
a
fare
la
coalizione
monarchico
-
reazionaria
.
Il
fascismo
repubblicano
,
come
mira
oggi
ad
esasperare
i
sentimenti
dell
'
offesa
dignità
nazionale
,
per
farsene
un
'
arma
contro
la
monarchia
,
che
ha
sempre
volta
a
volta
tradito
,
così
si
dispone
a
concorrere
con
i
partiti
popolari
,
usando
della
più
sfrenata
demagogia
,
per
ostacolare
e
sopraffare
il
governo
di
domani
.
Gli
uomini
del
fascismo
repubblicano
puntano
su
questa
carta
per
tirare
la
rivincita
,
o
quanto
meno
per
barattare
la
loro
salvezza
.
Non
c
'
è
da
illudersi
che
essi
non
possono
aver
seguito
in
coscienze
incortivite
da
un
regime
ventennale
di
corruzione
e
di
violenza
.
Il
nostro
partito
addita
in
tutto
questo
un
agguato
pericoloso
alla
libertà
di
domani
,
e
chiama
il
CLN
a
parare
per
tempo
alla
minaccia
.
Il
CLN
potrà
sostenere
la
prova
nella
nuova
fase
di
lotta
,
che
ha
indizi
indubbiamente
difficili
,
e
fronteggiare
validamente
la
ripresa
fascista
,
legando
a
sé
indissolubilmente
le
masse
popolari
se
saprà
provare
la
sua
intransigente
opposizione
alla
monarchia
che
si
fa
centro
della
reazione
capitalistica
,
e
l
'
assoluta
sua
indipendenza
da
ogni
interesse
e
influenza
straniere
.
Direttive
popolari
nella
lotta
di
liberazione
.
Il
Partito
Socialista
è
pronto
a
impegnare
su
questa
base
politica
tutte
le
sue
forze
per
animare
di
nuovo
slancio
e
potenziare
l
'
azione
del
CLN
.
Esso
però
non
vede
quale
soluzione
possa
avere
,
fuori
di
questa
via
,
la
crisi
che
lo
travaglia
,
e
intende
fissare
chiaramente
le
responsabilità
che
i
partiti
si
assumono
di
fronte
alla
indilazionabile
questione
che
oggi
si
pone
,
di
definire
fuor
di
ogni
equivoco
le
direttive
popolari
della
lotta
di
liberazione
.
2
.
-
Riforma
organica
del
CLN
.
Il
Partito
Socialista
,
avendo
indicato
le
risoluzioni
di
carattere
politico
che
sono
da
prendere
per
valorizzare
il
CLN
come
forza
generatrice
della
nuova
democrazia
,
sottopone
ai
partiti
le
linee
generali
di
un
piano
di
riorganizzazione
inteso
ad
assicurarne
la
maggiore
efficienza
.
Il
Partito
si
è
ispirato
alla
preoccupazione
di
poter
conseguire
su
di
esso
l
'
accordo
delle
varie
parti
più
facilmente
di
quel
che
non
appaia
possibile
in
base
ad
altri
progetti
già
presentati
.
Criteri
informatori
.
Una
riforma
funzionale
che
sia
volta
ad
attribuire
capacità
effettive
di
intervento
e
di
direzione
al
CLNAI
e
ai
CLN
regionali
,
deve
corrispondere
la
duplice
necessità
di
dare
continuità
organica
ai
lavori
e
di
coordinare
in
forma
efficace
con
l
'
azione
dei
partiti
quella
importantissima
che
sono
chiamate
a
svolgere
le
organizzazioni
di
massa
.
L
'
esperienza
prova
che
i
Comitati
come
sono
attualmente
costituiti
,
raramente
hanno
possibilità
di
deliberare
con
prontezza
e
cognizione
di
causa
sulle
questioni
che
interessano
lo
svolgimento
pratico
della
lotta
,
né
si
trovano
sempre
in
grado
di
assicurare
seguito
alle
deliberazioni
per
la
mancanza
di
un
contatto
permanente
con
gli
organi
di
base
.
Dovendo
servirsi
come
tramite
dell
'
organizzazione
di
partito
,
viene
a
mancare
al
CLN
ciò
che
è
essenziale
per
farne
qualcosa
di
più
di
un
organo
interpartito
,
l
'
unità
cioè
la
responsabilità
diretta
della
sua
azione
.
Per
quanto
sia
essenziale
,
come
è
già
stato
rilevato
,
assicurare
maggior
efficienza
ai
servizi
di
segreteria
,
con
questo
non
si
verrebbe
a
migliorare
di
molto
lo
stato
presente
delle
cose
.
Istituzioni
di
commissioni
permanenti
di
lavoro
.
Entro
i
limiti
e
con
la
rigorosa
osservanza
delle
norme
cospirative
pare
necessario
dare
una
più
larga
e
più
solida
struttura
al
Comitato
Centrale
e
a
quelli
regionali
.
Si
propone
così
la
costituzione
di
un
certo
numero
di
commissioni
permanenti
in
seno
al
CLNAI
e
al
CLN
regionali
,
che
siano
incaricati
di
preparare
i
lavori
del
Comitato
deliberativo
o
di
realizzare
il
contatto
permanente
con
le
organizzazioni
di
base
le
quali
non
debbono
considerarsi
organi
di
esecuzioni
soltanto
,
ma
centri
di
iniziativa
e
di
attività
autonoma
entro
le
direttive
generali
della
lotta
.
Per
le
istituzioni
di
queste
commissioni
,
i
partiti
componenti
il
CLN
dovrebbero
mettere
a
disposizione
dello
stesso
complessivamente
una
decina
almeno
di
elementi
.
Si
enumerano
a
titolo
indicativo
:
1
)
commissione
finanziaria
;
2
)
commissione
militare
per
il
collegamento
con
il
C.M.
;
3
)
commissione
di
contatto
con
i
CLN
periferici
;
4
)
commissioni
di
contatto
con
le
organizzazioni
sindacali
;
5
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
dei
giovani
e
delle
donne
;
6
)
commissione
mista
delle
organizzazioni
professionali
e
tecniche
;
7
)
commissione
di
assistenza
;
8
)
commissione
di
propaganda
.
Le
commissioni
anzidette
provvederebbero
ad
informare
dei
propri
lavori
i
delegati
responsabili
dei
partiti
,
fornendo
loro
relazioni
e
informazioni
a
richiesta
.
Le
sedute
del
comitato
deliberativo
osservando
più
rigorosamente
le
esigenze
cospirative
,
dovrebbero
essere
ristrette
ad
un
delegato
per
partito
,
escludendo
tranne
casi
eccezionali
l
'
intervento
di
altri
elementi
.
Il
collegamento
con
la
segreteria
dovrebbe
essere
tenuto
da
un
presidente
di
turno
.
Inquadramento
delle
organizzazioni
di
massa
.
Le
commissioni
miste
sarebbero
destinate
a
realizzare
la
saldatura
delle
organizzazioni
di
massa
con
i
CLN
.
È
questa
una
questione
di
importanza
capitale
e
l
'
esperienza
dovrà
suggerire
la
via
da
seguire
.
Appare
tuttavia
necessario
a
questo
scopo
che
essi
siano
preliminarmente
inquadrate
con
una
chiara
definizione
delle
funzioni
e
dei
compiti
che
vengono
loro
riconosciuti
,
ed
una
delimitazione
del
loro
campo
d
'
azione
che
oggi
manca
ancora
ciò
che
causa
deplorevoli
confusioni
.
La
immissione
diretta
di
queste
organizzazioni
nei
CLN
regionali
e
provinciali
,
come
è
stato
proposto
,
a
parte
la
difficoltà
di
avere
di
esse
una
rappresentanza
responsabile
,
non
potrebbe
che
causare
che
disordine
in
seno
ai
CLN
stessi
;
i
quali
verrebbero
a
trovarsi
composti
in
modo
troppo
eterogeno
.
E
neppure
si
vede
come
,
essendo
questi
organismi
destinati
a
moltiplicarsi
si
possa
far
luogo
a
tutti
o
stabilire
un
criterio
per
escluderne
alcuno
.
Il
Comitato
deliberativo
deve
essere
l
'
organo
politico
responsabile
della
direzione
della
lotta
,
e
la
sua
composizione
non
può
variare
da
quella
attuale
,
almeno
fino
a
che
il
CLN
continuerà
a
raggruppare
i
diversi
partiti
che
oggi
lo
costituiscono
.
D
'
altro
canto
le
organizzazioni
di
massa
,
di
cui
ogni
giorno
più
si
rivela
l
'
importanza
come
strumenti
di
influenza
e
di
azione
al
di
fuori
dei
partiti
,
debbono
avere
nell
'
opera
del
CLN
la
parte
che
loro
compete
senza
diminuzioni
che
ne
menomano
l
'
autonomia
.
Si
propone
quindi
che
,
in
base
ad
una
pratica
delimitazione
delle
competenze
,
esse
abbiano
partecipazione
diretta
ai
lavori
del
CLN
attraverso
la
costituzione
di
commissioni
miste
formate
aggregando
i
delegati
delle
organizzazioni
stesse
che
potranno
rappresentarvi
gli
interessi
e
le
sensibilità
particolari
delle
masse
organizzate
.
Tali
commissioni
permetteranno
nello
stesso
tempo
al
CLN
di
avere
nozione
continua
dell
'
attività
svolta
dagli
organismi
di
massa
,
esercitando
quel
controllo
sulle
direttive
politiche
d
'
azione
e
sui
metodi
organizzativi
che
il
loro
riconoscimento
comporta
.
Ordinamento
dei
CLN
locali
,
periferici
e
di
categoria
.
La
rete
organizzativa
diretta
del
CLNAI
secondo
l
'
esperienza
che
si
ha
non
può
oggi
praticamente
estendersi
di
là
dei
CLN
provinciali
,
per
la
cui
costituzione
e
il
cui
funzionamento
si
incontrano
già
difficoltà
non
sempre
sormontabili
.
Ma
se
non
appare
possibile
se
non
in
casi
eccezionali
attribuire
funzioni
responsabili
di
rappresentanza
politica
ad
altri
organi
che
non
siano
i
Comitati
regionali
e
provinciali
la
partecipazione
popolare
alla
lotta
si
può
promuovere
ed
avere
solo
con
la
estensione
dei
CLN
a
tutti
gli
strati
della
popolazione
e
ai
centri
di
lavoro
,
suscitando
in
sempre
maggior
numero
CLN
locali
periferici
di
categoria
.
Funzione
naturale
di
questi
organi
è
quella
di
portare
tra
la
popolazione
e
le
masse
lavoratrici
la
parola
del
CLN
di
unificare
le
forze
e
di
prendere
tutte
quelle
iniziative
che
possono
essere
suggerite
da
situazioni
ed
esigenze
particolari
.
L
'
importanza
di
Comitati
di
base
è
.
dunque
capitale
,
perché
è
soltanto
attraverso
di
essi
che
il
CLN
può
svolgere
un
'
azione
popolare
ed
attingere
la
forza
e
l
'
autorità
necessaria
a
condurre
la
lotta
.
La
formazione
degli
organi
di
base
non
può
evidentemente
essere
vincolata
a
norme
fisse
,
né
può
valere
per
essi
il
criterio
della
composizione
paritetica
di
partito
.
Tuttavia
è
necessario
che
un
certo
ordine
sia
praticamente
stabilito
e
un
certo
controllo
politico
sia
esercitato
.
Si
propone
così
di
riservare
il
voto
deliberativo
ai
soli
membri
cui
è
conferito
regolare
rappresentanza
da
parte
di
partiti
ammessi
a
comporre
il
rispettivo
CLN
provinciale
,
essendo
inteso
che
per
la
costituzione
dei
Comitati
di
base
non
si
richiede
necessariamente
la
presenza
di
tutti
i
partiti
e
che
nessun
partito
può
esservi
rappresentato
da
più
di
un
delegato
.
I
CLN
di
categoria
dovrebbero
invece
metter
capo
alle
rispettive
organizzazioni
regionali
di
categoria
.
StampaQuotidiana ,
A
Adria
troveremo
il
Polo
,
a
Este
"
benestanti
proprietari
"
,
a
Legnago
Napoleone
,
a
Schio
il
caro
Fusinato
con
la
sua
bandierina
bianca
I
miei
amici
di
Mestre
,
i
compagni
di
Porto
Marghera
,
io
son
certo
di
trovarli
al
primo
appuntamento
.
Mestre
che
sta
quasi
per
lasciar
la
terra
e
dar
via
libera
alla
laguna
è
una
bella
città
rumorosa
e
affrettata
;
sembra
che
viva
sempre
tra
un
treno
e
l
'
altro
.
12
AGOSTO
:
"
l
'
Unità
"
parte
da
Mestre
per
il
suo
"
Giro
d
'
Italia
"
,
sulla
mezzanotte
,
quando
le
famiglie
parlano
ancora
nei
piccoli
giardini
delle
case
e
i
marinai
incominciano
a
cantare
sul
ponte
della
laguna
.
Compagni
,
avrete
una
sirena
tutta
per
noi
,
un
bel
fischio
lungo
di
locomotiva
,
una
nuvola
di
fumo
con
cui
vederci
scomparire
all
'
orizzonte
?
13
AGOSTO
:
PORTOGRUARO
.
Le
casette
che
si
specchiano
sul
Lemene
,
quel
bel
palazzo
di
cotto
ove
il
sindaco
respira
sempre
aria
di
vecchia
storia
,
i
ponti
,
i
mulini
:
in
questa
affettuosa
cartolina
illustrata
la
nostra
macchina
entrerà
strombettando
.
Gli
affezionati
del
sonno
pomeridiano
correranno
ai
balconi
e
alle
finestre
per
vederci
passare
.
"
Ci
sarà
spettacolo
questa
sera
-
grideremo
,
-
un
gatto
che
parla
,
cinema
all
'
aperto
e
"
l
'
Unità
"
in
mano
a
tutti
»
.
14
AGOSTO
:
MONFALCONE
.
So
che
gli
operai
di
Monfalcone
stanno
già
in
piazza
ad
aspettarci
:
guai
se
sbaglieremo
un
minuto
nel
nostro
orario
.
Questa
volta
le
raccomandazioni
di
puntualità
dovremo
farle
a
noi
stessi
e
alla
macchina
che
è
sempre
una
macchina
,
dopo
tutto
.
(
Al
compagno
Carlo
Pentich
di
Trieste
posso
dire
che
si
faccia
trovare
anche
lui
in
piazza
a
Monfalcone
e
che
mi
venga
a
cercare
alla
macchina
?
È
una
comunicazione
privata
,
credete
voi
?
Non
è
vero
.
Chissà
che
non
si
porti
dietro
mezza
San
Giacomo
)
.
15
AGOSTO
:
CIVIDALE
DEL
FRIULI
.
Io
che
vivo
in
mezzo
ai
libri
e
alle
tipografie
,
sporco
d
'
inchiostro
e
di
polvere
,
so
che
quel
tal
Fiammingo
verso
la
fine
del
Quattrocento
se
ne
venne
a
Cividale
a
stampare
il
suo
famoso
trattato
di
cucina
.
È
un
sicuro
auspicio
per
noi
:
buona
stampa
e
buona
cucina
.
16
AGOSTO
:
PORDENONE
.
Il
gioco
è
fatto
per
noi
.
Pordenone
è
o
non
è
il
maggior
centro
industriale
del
Friuli
con
i
suoi
150
mila
fusi
,
i
suoi
1500
telai
nelle
filande
,
con
le
sue
fabbriche
di
laterizi
e
cementi
?
Tra
noi
napoletani
e
voi
di
Pordenone
c
'
è
un
vecchio
conto
da
regolare
a
proposito
di
un
re
.
Una
volta
voi
facevate
festa
e
a
Napoli
si
moriva
per
il
colera
.
Umberto
I
doveva
venire
da
voi
a
divertirsi
,
invece
decise
di
andare
a
Napoli
a
fare
il
suo
dovere
di
piangere
.
"
A
Pordenone
si
fa
festa
,
a
Napoli
si
muore
-
egli
disse
.
-
Vado
a
Napoli
»
.
Che
coraggio
,
dire
convenitene
.
17
AGOSTO
:
FELTRE
.
A
Feltre
non
fa
freddo
,
nemmeno
d
'
inverno
,
anche
se
i
denigratori
continuano
a
affermare
che
sia
la
città
più
inclemente
d
'
Italia
.
A
Feltre
è
nato
e
vive
qualche
mese
all
'
anno
uno
dei
miei
più
cari
compagni
,
il
Silvio
Guarnieri
.
Che
fortuna
sarebbe
poterlo
riabbracciare
in
mezzo
a
voi
,
amici
di
Feltre
.
18
AGOSTO
:
CASTELFRANCO
VENETO
.
Voi
avete
risolto
la
quadratura
del
circolo
.
Dicono
tutte
le
guide
che
il
vostro
panorama
è
un
"
quadrato
quasi
perfetto
»
.
Siete
inoltre
pratici
di
mercati
di
piazze
,
di
allestimenti
,
di
feste
.
Organizzare
una
bella
serata
per
voi
,
risolutori
di
tanti
problemi
,
sarà
uno
scherzo
.
19
AGOSTO
:
ADRIA
.
Che
bel
nome
siberiano
e
polare
ha
quel
vostro
Tartar
-
Canal
Bianco
!
Me
lo
porterei
a
Milano
sotto
le
finestre
di
casa
mia
.
I
Greci
,
gli
Etruschi
,
i
Galli
Boi
,
i
Romani
,
tutti
pretendono
di
essere
stati
vostri
antenati
.
È
un
bel
problema
,
senza
dubbio
.
Ma
noi
avremo
altri
da
parlarne
insieme
.
Date
voce
al
Polesine
,
mi
raccomando
.
20
AGOSTO
:
ESTE
.
Trovo
scritto
testualmente
nella
Treccani
:
«
vi
sono
molti
benestanti
proprietari
»
.
Invitateli
,
vi
prego
,
ad
ascoltare
che
non
tutti
stanno
bene
.
21
AGOSTO
:
LEGNAGO
.
Napoleone
,
lo
so
,
ce
l
'
aveva
con
voi
,
a
proposito
del
Quadrilatero
.
Se
proprio
vorrete
,
parleremo
male
di
Napoleone
.
Ma
perché
non
parlare
male
,
una
volta
per
sempre
,
delle
"
fortezze
"
?
Sarebbe
l
'
ora
.
Dalle
fortezze
appiedate
alle
fortezze
volanti
e
alla
bomba
atomica
il
passo
è
stato
così
breve
che
quasi
mi
sembra
di
averlo
fatto
noi
stessi
,
aiutandoci
al
braccio
del
nonno
.
Chiamate
a
raccolta
tutti
i
contadini
come
se
fosse
giorno
di
mercato
.
22
AGOSTO
:
SCHIO
.
Chissà
come
avrete
caldo
con
tutte
le
vostre
lane
.
Meno
male
che
le
montagne
vi
danno
un
po
'
di
fresco
,
anzi
ce
n
'
è
una
che
vi
toglie
addirittura
il
sole
.
Il
sole
ve
lo
porteremo
noi
,
grande
,
raggiante
.
E
date
un
buon
posto
in
piazza
,
ci
raccomandiamo
,
al
caro
Arnaldo
Fusinato
.
"
Poeta
popolare
"
lo
chiamano
le
storie
letterarie
.
Non
potrà
dunque
mancare
a
una
nostra
festa
,
sventolerà
la
sua
piccola
bandiera
bianca
per
salutarci
.
23
AGOSTO
:
RIVA
DI
TRENTO
.
Ulisse
,
durante
un
suo
comizio
,
s
'
ebbe
un
uditorio
di
bambini
.
Potessimo
averlo
anche
noi
.
Reciteremmo
le
poesie
nostre
e
di
Lino
Picco
,
proietteremmo
una
comica
di
Ridolini
e
chiederemmo
loro
:
«
Dove
nasce
il
sole
?
»
.
24
AGOSTO
:
BOLZANO
.
Avremo
una
sola
tristezza
:
che
il
nostro
"
Giro
del
Veneto
"
sia
finito
.
Toccherà
a
voi
compagni
biondi
e
celesti
dell
'
Alto
Adige
di
farcelo
finir
bene
.
Arrivederci
a
tutti
,
allora
.
Tra
poche
ore
finiremo
di
viaggiare
sulle
mappe
,
sulle
guide
e
sui
libri
.
Arrivederci
anche
agli
avversari
e
ai
nemici
che
non
vorranno
essere
tuttavia
cattivi
ospiti
se
il
nostro
amore
per
le
città
,
per
i
paesi
e
per
le
contrade
che
attraverseremo
si
rivolge
anche
a
loro
.
StampaQuotidiana ,
1
-
Dalla
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
alla
rivoluzione
popolare
.
La
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
segna
l
'
inizio
di
una
nuova
fase
della
lotta
politica
.
Senza
incontrare
la
minima
resistenza
,
essa
ha
liquidato
la
dittatura
mussoliniana
,
logorata
dalla
lunga
ed
eroica
resistenza
delle
avanguardie
antifasciste
,
e
giunta
con
la
più
impopolare
ed
iniqua
delle
guerre
,
alla
confutazione
di
sé
medesima
.
Ma
la
rivoluzione
di
palazzo
del
25
luglio
non
ha
risolto
nessuno
dei
problemi
politici
,
economici
e
sociali
posti
dal
clamoroso
fallimento
del
fascismo
.
Non
ha
osato
fare
la
pace
pur
senza
poter
fare
la
guerra
;
non
ha
ristabilito
neppure
le
elementari
libertà
di
stampa
,
di
associazione
,
di
riunione
.
Essa
è
stata
concepita
ed
attuata
come
un
tentativo
di
salvare
le
istituzioni
,
i
ceti
capitalistici
,
gli
uomini
compromessi
col
fascismo
,
a
cominciare
dalla
monarchia
senza
la
cui
complicità
non
sarebbe
stata
possibile
la
catastrofe
della
guerra
,
che
procede
logicamente
dal
colpo
di
stato
del
28
ottobre
1922
.
I
problemi
della
pace
e
della
libertà
si
impongono
,
dopo
il
25
luglio
,
come
problemi
di
volontà
,
di
iniziativa
,
di
forza
,
delle
masse
popolari
.
La
nazione
ricadrebbe
nel
letargo
politico
e
nel
cinismo
immorale
del
ventennio
fascista
,
se
attendesse
dall
'
alto
il
suo
riscatto
invece
di
promuoverlo
dal
basso
.
Ciò
significa
che
essa
deve
risolutamente
marciare
dalla
rivoluzione
di
palazzo
alla
rivoluzione
popolare
.
2
.
-
Che
cosa
è
il
Partito
Socialista
Italiano
di
Unità
Proletaria
.
Da
cinquant
'
anni
a
questa
parte
il
Partito
Socialista
Italiano
è
alla
avanguardia
del
progresso
.
Completando
l
'
opera
del
Risorgimento
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
fatto
di
plebi
oppresse
,
sfruttate
,
affamate
,
un
proletariato
in
grado
di
porre
la
propria
candidatura
al
potere
,
nell
'
interesse
della
collettività
nazionale
.
Per
calpestare
la
libertà
,
il
fascismo
ha
dovuto
passare
sul
corpo
del
Partito
Socialista
.
Nel
ventennio
della
dittatura
mussoliniana
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
durato
ed
ha
lottato
,
perpetuandosi
nella
resistenza
e
nella
lotta
cospirativa
dei
suoi
militanti
all
'
interno
,
nelle
lotte
sostenute
dai
suoi
esiliati
all
'
estero
per
sbarrare
il
passo
all
'
intiero
fascismo
,
nel
sacrificio
dei
suoi
figli
migliori
,
e
rinnovandosi
per
l
'
apporto
di
sempre
nuove
e
fresche
energie
.
Oggi
,
dalla
fusione
del
vecchio
Partito
col
Movimento
di
Unità
Proletaria
per
la
Repubblica
Socialista
,
e
coi
Gruppi
di
giovani
intellettuali
,
ai
quali
,
nella
buia
notte
della
tirannide
il
Socialismo
è
apparso
come
la
condizione
e
la
garanzia
della
libertà
,
il
Partito
Socialista
Italiano
esce
ringagliardito
,
espressione
ad
un
tempo
della
continuità
della
tradizione
del
movimento
operaio
,
e
delle
esigenze
della
situazione
,
che
fa
del
Socialismo
il
problema
di
oggi
,
e
non
la
vaga
aspirazione
di
un
lontano
avvenire
.
3
.
-
Che
cosa
vuole
il
Partito
Socialista
Italiano
.
Per
vent
'
anni
la
lotta
socialista
ha
assunto
il
carattere
di
lotta
essenzialmente
antifascista
;
ma
le
ragioni
profonde
della
lotta
socialista
precedono
l
'
esistenza
del
fascismo
e
permangono
dopo
la
sua
eliminazione
.
Al
popolo
assetato
di
libertà
,
di
eguaglianza
,
di
giustizia
,
il
Partito
Socialista
indica
quale
soluzione
positiva
e
concreta
la
lotta
per
la
Repubblica
Socialista
dei
Lavoratori
.
Il
PSI
intende
sviluppare
con
tutti
i
mezzi
la
lotta
politica
degli
oppressi
contro
gli
oppressori
e
la
lotta
di
classe
degli
sfruttati
contro
gli
sfruttatori
,
per
condurre
il
proletariato
alla
conquista
del
potere
.
Lo
stato
borghese
deve
essere
distrutto
e
con
lo
stato
borghese
devono
scomparire
le
oligarchie
finanziarie
di
cui
esso
è
lo
strumento
di
dominazione
politica
.
Il
nuovo
assetto
della
società
deve
essere
imperniato
sulla
socializzazione
dei
mezzi
di
produzione
e
di
scambio
.
Il
PSI
propugna
quindi
la
costituzione
di
grandi
aziende
autonome
a
carattere
nazionale
,
regionale
,
o
comunale
,
per
la
gestione
dell
'
economia
socializzata
,
di
enti
cooperativi
che
coordino
le
piccole
aziende
agricole
ed
artigiane
,
di
enti
produttori
che
,
attuando
i
piani
nazionali
,
siano
al
tempo
stesso
centri
di
iniziativa
e
di
selezione
,
capaci
di
assicurare
un
ricambio
costante
nell
'
organismo
statale
.
Impegnando
la
battaglia
per
la
Repubblica
Socialista
dei
Lavoratori
,
il
PSI
si
fa
l
'
assertore
più
tenace
e
più
coerente
dei
postulati
di
libertà
e
di
democrazia
,
indissolubilmente
connessi
al
postulato
fondamentale
dell
'
eguaglianza
sociale
.
4
-
A
chi
si
rivolge
il
Partito
.
Il
PSI
offre
agli
operai
italiani
una
organizzazione
di
battaglia
che
,
con
spirito
aperto
a
tutte
le
esperienze
,
ne
vuole
sostenere
e
guidare
gli
sforzi
all
'
ascesa
e
al
raggiungimento
finale
delle
mete
rivoluzionarie
.
Si
presenta
ai
contadini
italiani
,
ai
braccianti
,
ai
piccoli
proprietari
,
agli
affittuari
e
mezzadri
,
con
un
programma
di
radicali
riforme
economiche
imperniate
sui
potenziamenti
dell
'
agricoltura
,
ed
atte
a
mettere
le
piccole
conduzioni
associate
in
grado
di
disporre
delle
risorse
necessarie
al
migliore
sfruttamento
della
terra
.
Affaccia
i
ceti
minori
della
borghesia
produttrice
ed
impiegatizia
ad
una
politica
di
ricostruzione
nazionale
,
nel
cui
quadro
le
categorie
rovinate
dalla
crisi
e
destinate
ad
inarrestabile
declino
,
troveranno
,
con
un
degno
livello
di
vita
,
nuovo
modo
di
esplicare
quello
spirito
di
intraprendenza
,
che
,
in
regime
di
capitalismo
monopolista
,
sarebbe
sempre
più
misconosciuto
e
soffocato
.
Ai
giovani
studiosi
,
ai
professionisti
e
agli
artisti
che
antepongono
la
libertà
all
'
interesse
personale
,
il
PSI
offre
campo
libero
d
'
azione
,
una
palestra
aperta
alla
critica
e
ad
ogni
dibattito
che
sia
animato
da
intenti
costruttivi
e
dal
disinteresse
di
chi
cerca
,
prima
che
il
proprio
,
l
'
utile
ed
il
vantaggio
della
comunità
.
Offre
infine
ai
soldati
ed
ai
combattenti
,
nella
fraterna
compressione
del
loro
sacrificio
,
la
pace
e
la
ripresa
d
'
una
civile
vita
di
lavoro
.
5
-
I
compiti
immediati
della
nostra
lotta
.
La
via
che
conduce
alla
rivoluzione
proletaria
per
la
Repubblica
Socialista
,
è
quella
dello
sviluppo
della
lotta
popolare
per
la
pace
e
per
la
libertà
.
Il
PSI
naturale
interprete
di
tutte
le
aspirazioni
del
popolo
,
è
in
questa
fase
della
lotta
,
l
'
alleato
naturale
dei
partiti
e
delle
organizzazioni
,
che
unite
ieri
nella
lotta
contro
la
dittatura
fascista
,
si
battono
oggi
per
il
pieno
ripristino
della
sovranità
popolare
.
I
problemi
attuali
della
rivoluzione
popolare
italiana
sono
tre
:
1
)
Armistizio
immediato
con
l
'
Inghilterra
,
con
gli
Stati
Uniti
,
con
l
'
Unione
Sovietica
;
ritiro
immediato
delle
truppe
dai
Balcani
e
dalla
Francia
;
denuncia
del
patto
di
alleanza
con
la
Germania
e
con
il
Giappone
;
apertura
di
negoziati
di
pace
.
2
)
Liquidazione
del
fascismo
,
della
monarchia
,
e
dei
gruppi
capitalisti
che
all
'
ombra
del
fascismo
hanno
messo
la
mano
sui
gangli
essenziali
della
vita
economica
del
paese
,
e
per
i
quali
lo
stato
è
fonte
di
privilegi
e
di
profitti
;
rinvio
a
giudizio
dei
responsabili
del
mostruoso
abuso
di
potere
che
va
dal
colpo
di
stato
del
28
ottobre
1922
alla
dichiarazione
di
guerra
del
10
giugno
1940
,
dei
gerarchi
che
hanno
fatto
pesare
il
terrore
sulle
provincie
,
e
dei
profittatori
del
regime
che
hanno
dissanguato
l
'
Italia
;
smobilitazione
della
milizia
fascista
e
disarmo
effettivi
di
tutti
i
fascisti
.
3
)
Ripristino
di
tutte
le
libertà
civili
e
politiche
.
La
soluzione
di
questi
problemi
non
può
essere
affidata
a
governi
militari
di
funzionari
o
comunque
di
transazione
.
Le
masse
devono
imporre
l
'
assunzione
del
potere
da
parte
di
un
governo
provvisorio
di
salute
pubblica
il
quale
sia
emanazione
dei
partiti
popolari
e
progressisti
,
tragga
forza
ed
autorità
dal
suo
intimo
legale
col
popolo
lavoratore
,
e
poggi
saldamente
sulle
organizzazioni
popolari
che
vanno
sorgendo
e
che
il
PSI
si
propone
di
sviluppare
(
leghe
del
popolo
,
consigli
di
fabbrica
,
d
'
azienda
,
di
mestiere
,
di
professione
,
sindacati
,
ecc
.
)
.
In
un
tale
governo
e
per
un
'
opera
di
salute
pubblica
inflessibilmente
condotta
,
il
concorso
del
PSI
sarà
pieno
,
completo
e
senza
riserve
.
6
.
-
Per
il
partito
unico
del
proletariato
.
Partito
dell
'
unità
proletaria
,
il
PSI
intende
realizzare
nel
suo
seno
l
'
unione
di
tutti
coloro
che
,
pur
provenendo
da
diverse
scuole
politiche
,
sono
giunti
alle
medesime
conclusioni
pratiche
,
e
riconoscono
nella
lotta
di
classe
il
mezzo
per
abbattere
la
borghesia
capitalista
,
e
nel
Partito
Socialista
l
'
organizzazione
politica
delle
classi
lavoratrici
.
Il
PSI
non
si
riorganizza
con
una
preconcetta
ostilità
verso
altri
partiti
proletari
,
e
segnatamente
verso
il
Partito
Comunista
Italiano
,
con
il
quale
ha
una
fondamentale
comunità
di
dottrina
e
di
fine
.
Consapevole
della
forza
irresistibile
che
la
classe
lavoratrice
trarrà
dalla
sua
unione
,
il
PSI
intende
realizzare
la
fusione
dei
socialisti
e
dei
comunisti
in
un
unico
partito
,
sulla
base
di
una
chiara
coscienza
delle
finalità
rivoluzionarie
del
movimento
proletario
.
Per
avviare
l
'
unità
verso
la
sua
realizzazione
,
e
per
coordinare
le
direttive
e
l
'
attività
dei
due
partiti
proletari
e
marxisti
nel
campo
politico
ed
in
quello
sindacale
,
il
Partito
Socialista
Italiano
ha
concluso
col
Partito
Comunista
Italiano
un
patto
di
unità
d
'
azione
.
7
.
-
Il
Partito
Socialista
e
la
politica
internazionale
.
La
lotta
del
proletariato
è
internazionale
non
solo
perché
i
proletari
di
tutto
il
mondo
combattono
contro
lo
stesso
nemico
di
classe
e
per
lo
stesso
fine
,
ma
perché
non
è
possibile
distruggere
l
'
assetto
capitalista
della
società
borghese
,
se
non
se
ne
distrugge
la
struttura
nazionalista
,
base
di
ogni
imperialismo
.
Il
PSI
appunto
in
quanto
esprime
i
reali
interessi
del
popolo
lavoratore
d
'
Italia
ripudia
ogni
politica
di
così
detto
ripiegamento
nazionale
,
di
isolamento
politico
,
di
autarchia
economica
;
esso
considera
la
solidarietà
internazionale
dei
partiti
proletari
come
elemento
essenziale
della
sua
azione
,
come
lo
strumento
per
promuovere
e
concretare
una
politica
di
pace
che
armonizzi
gli
interessi
di
tutti
i
popoli
e
avvii
l
'
Europa
verso
una
libera
federazione
di
stati
.
La
fine
della
guerra
attuale
porrà
sul
tappeto
in
termini
decisivi
il
problema
del
coordinamento
unitario
dei
diversi
paesi
europei
:
e
questa
deve
essere
intesa
come
una
esigenza
della
ricostruzione
socialista
,
come
lo
sbocco
naturale
a
cui
conduce
l
'
evoluzione
economica
e
politica
dell
'
Europa
,
che
,
liberata
dai
particolarismi
capitalistici
,
dovrà
raggiungere
un
'
organizzazione
federativa
,
avviamento
all
'
Unione
delle
Repubbliche
Socialiste
.
La
carenza
della
Internazionale
Operaia
Socialista
e
lo
scioglimento
della
Terza
Internazionale
pongono
il
problema
della
ricostituzione
del
movimento
operaio
internazionale
.
La
nuova
Internazionale
dovrà
realizzare
sul
piano
della
dottrina
e
dell
'
azione
la
sintesi
delle
esperienze
mondiali
dei
socialisti
e
dei
comunisti
,
e
unire
i
proletari
di
Europa
e
del
mondo
nella
grande
lotta
finale
per
il
socialismo
.
Il
PSI
invia
al
popolo
lavoratore
un
messaggio
di
fede
,
di
entusiasmo
e
di
cosciente
ottimismo
.
Dure
lotte
attendono
ancora
i
lavoratori
,
ma
da
questa
guerra
la
rivoluzione
proletaria
,
il
cui
ciclo
si
è
aperto
25
anni
or
sono
in
condizioni
pressoché
analoghe
alle
attuali
,
prenderà
nuovo
slancio
e
nuovo
vigore
.
La
meta
è
prossima
.
Uniti
noi
faremo
l
'
Italia
libera
e
socialista
in
un
'
Europa
libera
,
socialista
,
pacificata
.
StampaQuotidiana ,
MESTRE
,
13
.
-
Questa
grande
piazza
di
Mestre
,
da
cui
i
compagni
ci
hanno
dato
il
"
via
"
ha
tutto
in
sé
:
casette
alla
veneziana
e
palazzetti
con
le
colonne
,
caffè
e
alberghi
,
banche
e
cinematografi
,
portici
e
altane
.
Vi
s
'
affacciano
,
a
pochi
passi
,
la
nostra
sezione
e
il
commissariato
di
P.S.
,
e
le
gialle
filovie
incrociano
al
largo
,
senza
disturbare
per
nulla
le
famiglie
che
,
alla
sera
,
si
godono
la
passeggiata
.
Su
tutto
e
su
tutti
si
affaccia
il
cielo
fresco
,
già
autunnale
:
ieri
era
tutto
stellato
.
Al
Lido
si
era
da
poco
inaugurato
il
Gran
Festival
Cinematografico
e
l
'
on.
Andreotti
era
ancora
su
quella
plaga
mondana
col
suo
smoking
bianco
,
quando
è
stato
informato
che
un
altro
Festival
popolare
si
celebrava
nella
città
degli
operai
ancorata
sulla
terra
ferma
.
Non
è
venuto
a
salutarci
,
lui
,
e
a
darci
il
"
buon
viaggio
"
;
ha
raccomandato
forse
soltanto
al
questore
che
ci
tenesse
d
'
occhio
.
«
In
piazza
sono
migliaia
-
gli
hanno
riferito
-
ma
sullo
schermo
ce
ne
sono
altre
centinaia
e
centinaia
di
migliaia
e
sembra
che
stiano
tutti
insieme
.
Sono
sempre
gli
stessi
comunisti
,
comunisti
sempre
,
e
c
'
è
anche
Togliatti
che
sta
parlando
»
.
Nella
grande
piazza
di
Mestre
parlava
infatti
Togliatti
,
affacciato
dallo
schermo
,
in
quella
ariosa
giornata
di
settembre
che
lo
vide
tornare
al
suo
Partito
.
Non
ci
siamo
sbagliati
a
partire
da
Mestre
,
dal
cuore
di
questa
grande
città
operaia
.
Sulla
piazza
,
col
calar
della
notte
,
si
erano
spente
tutte
le
luci
,
anche
le
insegne
pubblicitarie
avevano
finito
di
gridare
i
propri
nomi
:
si
distingueva
,
nel
buio
,
la
vasta
platea
di
operai
in
manica
di
camicia
,
bianchi
come
se
avessero
addosso
la
luna
.
Abbiamo
parlato
in
silenzio
intenso
e
la
nostra
voce
si
specchiava
nelle
case
aperte
.
Poi
,
quando
la
macchina
di
proiezione
ha
incominciato
a
girare
,
alle
finestre
ed
ai
balconi
si
sono
affacciate
tutte
le
famiglie
e
i
bambini
si
sono
arrampicati
sui
tavolini
dei
caffè
ed
in
braccio
alle
mamme
per
veder
meglio
.
Questo
nostro
era
un
altro
cinema
e
non
ci
narrava
la
solita
piccola
storia
d
'
amore
,
ma
l
'
amore
stesso
di
tutto
un
popolo
,
colto
nelle
sue
immagini
più
incantate
.
L
'
applauso
che
è
rimasto
nella
piazza
,
quando
il
film
si
è
chiuso
sulla
bandiera
del
nostro
Partito
,
che
continuava
a
sventolare
dallo
schermo
,
era
con
un
fresco
rumore
di
mare
.
L
'
orologio
illuminato
della
torre
batteva
già
la
mezzanotte
.
Sono
tornate
le
luci
e
si
è
vista
,
allora
,
quant
'
era
la
folla
,
quante
erano
le
biciclette
che
si
allontanavano
nella
grande
notte
del
litorale
,
punteggiata
di
lumi
e
come
ampliata
nel
chiarore
dei
cantieri
.
"
l
'
Unità
"
,
ieri
sera
,
era
sulla
bocca
di
tutti
,
come
il
nome
di
una
persona
:
noi
tre
compagni
della
carovana
eravamo
,
forse
,
"
l
'
Unità
"
in
carne
ed
ossa
.
E
tutti
lavoravano
e
si
affaccendavano
per
l
'
ospite
di
eccezione
,
volevano
che
la
sua
voce
si
sentisse
ovunque
e
ai
quattro
lati
della
piazza
levavano
le
trombe
degli
altoparlanti
:
volevano
che
tutti
la
vedessero
e
l
'
invitavano
a
salire
su
un
tavolino
panneggiato
di
tricolore
:
volevano
che
avesse
la
voce
chiara
e
le
offrivano
un
bicchiere
di
aranciata
.
A
braccio
del
caro
Sannicolò
e
della
bella
Laura
,
che
a
sera
era
ingarbugliata
di
sonno
come
una
bambina
,
questa
"
Unità
"
ha
fatto
anche
la
civettona
in
piazza
,
facendo
l
'
occhio
ai
giovanotti
.
Mentre
vi
telefono
,
sta
dormendo
su
un
durissimo
letto
di
libri
che
quell
'
uomo
senza
cuore
di
Fortini
le
ha
preparato
alla
meglio
sull
'
automobile
.
Tra
qualche
ora
salperemo
sulla
strada
di
Trieste
,
verso
Portogruaro
.
Innalzeremo
sul
tetto
la
bella
nuvola
che
ci
hanno
regalato
i
bambini
,
faremo
fiato
alla
sirena
.
Sul
cielo
,
l
'
angelo
dei
monelli
sta
già
scrivendo
col
gesso
le
sue
belle
frasi
di
congedo
.
Ecco
,
scrive
:
«
Arrivederci
,
cari
maestrini
:
arrivederci
tutti
;
uomini
belli
e
uomini
brutti
.
E
che
nessuno
si
lagni
,
siamo
tutti
compagni
»
.
Questo
angelo
lo
abbiamo
incontrato
,
per
la
prima
volta
,
all
'
alba
alle
porte
di
Milano
.
Da
allora
ci
segue
sempre
dolcemente
in
volo
.
Qualche
volta
si
ferma
su
una
terrazza
.
La
notte
scompare
.
Io
penso
che
vada
a
dormire
su
un
campanile
.
Qualche
miracolo
è
già
avvenuto
:
le
lapidi
,
i
cippi
e
i
monumenti
per
Garibaldi
,
dacché
lui
è
con
noi
,
sono
bianchi
come
se
li
avessero
lavati
di
fresco
nella
nottata
.
Fortini
è
preoccupato
di
dargli
un
nome
.
Ho
detto
:
«
Chiamiamolo
Gavroche
»
.
La
proposta
è
stata
accettata
all
'
unanimità
in
una
riunione
a
porte
chiuse
,
tenutasi
dopo
la
mezzanotte
.
Quel
benedetto
angelo
certamente
ascoltava
dietro
la
finestra
:
questa
mattina
rispondeva
già
a
sentirsi
chiamato
per
nome
.
Fortini
ha
detto
:
«
Gli
angeli
non
mangiano
e
Terenzi
e
Lodi
saranno
contenti
»
.
Così
sia
.
StampaQuotidiana ,
Sadismo
nazifascista
.
A
Milano
,
in
via
Paolo
Uccello
,
funziona
da
qualche
tempo
un
istituto
scientifico
di
tortura
alle
dipendenze
del
potere
dominante
.
La
sbirraglia
al
soldo
del
nazifascismo
ha
fatto
tutto
il
possibile
per
celarne
la
località
e
l
'
esistenza
:
perciò
spesso
ancora
si
bendano
gli
occhi
agli
arrestati
e
si
trasportano
in
vetture
chiuse
od
a
tendine
abbassate
.
Nel
sinistro
edificio
funziona
tutto
uno
strumentario
speciale
allo
scopo
di
accentuare
e
portare
allo
spasimo
ogni
genere
di
sofferenza
fisica
:
dai
grandi
fari
abbacinanti
per
interminabili
sedute
,
all
'
alternarsi
di
docce
gelide
con
altre
bollenti
.
Il
fuoco
partecipa
colle
correnti
elettriche
all
'
azione
tormentatrice
,
mentre
le
percosse
d
'
ogni
genere
che
arrivano
a
spezzare
le
ossa
ed
a
rompere
le
articolazioni
continuano
a
costituire
il
corredo
normale
dei
carnefici
.
Così
estorcono
alcune
monche
informazioni
.
Le
gesta
infami
non
sfuggono
alla
nostra
sorveglianza
.
Anche
questi
responsabili
sono
ormai
individuati
.
Il
mio
sarto
.
Ha
trovato
la
bazza
!
E
chi
può
ancora
avvicinarlo
?
Pensate
che
abita
di
fronte
,
o
quasi
,
a
certe
villette
che
ospitano
ufficiali
e
graduati
tedeschi
.
Una
clientela
d
'
oro
.
Nessuno
gli
ha
ordinato
meno
di
un
abito
borghese
.
Tutti
gli
hanno
portato
la
stoffa
e
tutti
pagano
alla
consegna
senza
discutere
il
prezzo
.
Una
sola
esigenza
:
consegna
pronta
.
Coi
dovuti
aggiornamenti
il
mio
sarto
pensa
ad
un
vecchio
proverbio
e
dice
con
grazia
:
«
clientela
che
...
parte
,
affare
d
'
oro
»
.
Mandello
Lario
.
Alla
stazione
di
Rongio
,
sono
stati
catturati
dai
tedeschi
due
attivi
guerrigliatori
,
i
fratelli
Giovanni
e
Giuseppe
Poletti
.
Messi
al
muro
,
i
due
giovani
furono
invitati
a
dare
indicazioni
sulle
località
dove
si
trovavano
gli
altri
loro
compagni
,
nonché
a
fornire
altre
informazioni
sotto
la
minaccia
dell
'
immediata
fucilazione
.
Giovanni
Poletti
,
per
tutta
risposta
e
col
sorriso
sulle
labbra
,
esortò
questi
assassini
nazisti
,
se
volevano
fucilarlo
,
si
sbrigassero
,
essendo
inutile
che
essi
ripetessero
il
tentativo
di
farlo
parlare
.
Giuseppe
Poletti
nel
frattempo
spiccò
un
salto
e
disparve
fra
i
cespugli
.
I
nazisti
allora
scaricarono
le
armi
sul
fratello
e
cercarono
poi
d
'
inseguire
Giuseppe
sparando
all
'
impazzata
.
Purtroppo
il
giorno
dopo
questi
veniva
trovato
morto
per
dissanguamento
,
perché
,
colpito
al
torace
,
non
aveva
potuto
raggiungere
i
compagni
.
Zona
d
'
impiego
.
A
Milano
,
una
notte
verso
la
fine
d
'
agosto
tre
scherani
della
brigata
nera
A
.
Resega
bussano
alla
tabaccheria
di
via
G
.
Colombo
intimando
di
aprire
.
Ne
segue
una
perquisizione
minuziosa
che
si
riassume
nel
prelievo
di
un
portafoglio
contenente
40
mila
lire
e
coll
'
imposizione
del
silenzio
.
La
proprietaria
,
una
vedova
,
convinta
che
si
tratti
di
falsi
agenti
,
fa
la
denuncia
alla
questura
e
di
qui
le
indagini
portano
la
pratica
alla
GNR
presso
il
Gruppo
Tonoli
ove
la
derubata
può
decisamente
riconoscere
uno
dei
tre
che
confessa
e
pone
sulle
tracce
dei
complici
.
Allora
si
decide
che
i
colpevoli
vengono
fucilati
davanti
alla
tabaccheria
teatro
della
loro
ribalderia
.
La
macabra
prospettiva
atterrisce
talmente
la
povera
vedova
da
indurla
a
pregare
perché
l
'
esecuzione
venga
evitata
.
Ossola
.
Ormai
tutta
la
valle
è
controllata
dai
patrioti
.
A
Domodossola
tutte
le
forze
nazifasciste
si
sono
arrese
:
dalla
guarnigione
tedesca
composta
di
circa
500
uomini
,
alle
formazioni
della
Muti
,
della
«
X
Mas
»
e
della
GNR
,
queste
ultime
distribuite
in
tre
diversi
edifici
della
città
.
Le
comunicazioni
ferroviarie
sono
sospese
fra
Pallanza
,
Fondotoce
e
Domodossola
,
mentre
quasi
tutta
la
riva
novarese
del
Verbano
è
nelle
mani
dei
patrioti
o
sotto
il
tiro
delle
loro
armi
.
Gruppi
di
patrioti
e
guerrigliatori
nella
Valsassina
.
Mandiamo
un
saluto
ai
silenziosi
,
ma
attivi
compagni
di
lotta
della
Valsassina
.
Per
ragioni
di
prudenza
ben
note
a
questi
compagni
e
dovute
a
qualche
sporadico
ed
increscioso
episodio
al
quale
essi
posero
subito
energico
rimedio
,
non
possiamo
illustrare
le
azioni
meritevoli
di
ogni
encomio
che
essi
da
parecchi
mesi
vanno
compiendo
contro
i
.
traditori
fascisti
e
le
stesse
forze
armate
tedesche
costrette
a
desistere
da
ogni
proposito
di
rimanere
agganciati
a
questi
prodi
.
Alta
Valle
Trompia
.
Nello
scorso
mese
di
agosto
imponenti
forze
nazifasciste
esercitarono
una
forte
pressione
in
questa
valle
per
aver
ragione
di
quei
fieri
patrioti
.
Il
15
agosto
sopraggiunsero
dei
carri
armati
che
erano
stati
lasciati
in
appostamento
sulla
strada
Gardone
-
Bovio
.
Poiché
erano
stati
feriti
alcuni
nazifascisti
ed
,
ucciso
un
tedesco
,
i
barbari
non
sapendo
come
sfogare
l
'
ira
per
la
loro
impotenza
di
fronte
alla
supremazia
tattica
dei
nostri
compagni
che
non
concedevano
tregua
,
appiccarono
il
fuoco
alla
Cooperativa
di
Bovio
e
,
catturati
15
innocenti
cittadini
che
si
erano
accinti
al
lavoro
di
spegnimento
dell
'
incendio
,
li
trucidarono
.
Non
contenti
di
ciò
il
giorno
successivo
tornarono
in
luogo
,
appiccarono
il
fuoco
ad
una
seconda
cooperativa
di
generi
alimentari
e
si
diedero
a
molte
altre
rappresaglie
verso
coloro
che
avevano
preso
pietosa
cura
per
la
composizione
delle
salme
delle
16
vittime
della
ferocia
nazifascista
;
salme
che
queste
iene
maltrattarono
buttandole
per
la
strada
.
Per
altri
tre
giorni
i
fascisti
,
aiutati
da
oltre
500
tedeschi
,
si
diedero
alle
più
volgari
grassazioni
asportando
oggetti
di
valore
anche
dalle
più
umili
case
.
Lasciarono
la
vallata
dopo
di
avere
catturato
una
decina
di
ragazzi
che
si
trovavano
qua
e
là
a
guardia
di
mandrie
.
StampaQuotidiana ,
Nuova
Delhi
,
marzo
-
Nuova
Delhi
fondata
dagli
inglesi
per
diventare
la
capitale
dell
'
impero
indiano
e
inaugurata
nel
1929
,
vent
'
anni
prima
della
liquidazione
di
quello
stesso
impero
,
ricorda
le
capitali
politiche
e
amministrative
che
la
civiltà
anglosassone
ha
disseminato
per
il
mondo
,
per
esempio
Washington
,
dall
'
altra
le
città
despotiche
che
le
effimere
monarchie
hanno
sparso
per
l
'
India
,
per
esempio
la
città
morta
di
Fatepuhr
Sikri
,
alle
porte
di
Agra
.
Ci
sono
a
Nuova
Delhi
al
tempo
stesso
la
grandiosità
insipida
dell
'
imperialismo
mercantile
britannico
e
la
solennità
infiocchettata
e
marziale
del
despotismo
indiano
.
Il
viceré
,
che
nell
'
Inghilterra
democratica
era
un
cittadino
come
tutti
gli
altri
,
qui
diventava
un
autocrate
razzista
,
capo
di
una
casta
di
pelle
bianca
che
,
in
questo
Paese
di
caste
,
si
era
autonominata
casta
superiore
a
tutte
le
altre
,
compresa
quella
dei
bramini
.
Dilaniato
dalla
sua
duplice
natura
europea
e
incapace
di
mettere
d
'
accordo
la
cultura
inglese
di
tradizione
tollerante
con
la
pratica
del
potere
assoluto
,
il
colonialismo
si
rifugiava
in
un
formalismo
burocratico
e
militare
a
base
di
complicate
etichette
,
uniformi
prestigiose
,
parate
pittoresche
,
elefanti
bardati
,
e
vittorie
a
sei
invalli
,
umiliante
così
per
gli
inglesi
più
intelligenti
come
per
i
pensierosi
indiani
educati
nei
sobri
climi
di
Oxford
c
di
Cambridge
.
Si
credeva
che
gli
indiani
fossero
degli
«
orientali
»
e
si
voleva
abbagliarli
con
un
fasto
«
orientale
»
;
inutile
dire
che
si
trattava
di
un
Oriente
vittoriano
,
come
se
lo
immaginava
la
piccola
borghesia
delle
città
industriali
dell
'
Inghilterra
.
Nuova
Delhi
porta
l
'
impronta
di
questa
concezione
colonialista
:
i
suoi
stradoni
malinconici
e
diritti
,
in
fondo
ai
quali
c
'
è
spesso
uno
smilzo
arco
di
trionfo
o
la
statua
piccolissima
di
un
conquistatore
inglese
sopra
un
enorme
piedistallo
,
sembrano
fatti
apposta
per
le
lente
sfilate
dei
reggimenti
speciali
reclutati
tra
i
clan
della
Scozia
e
le
tribù
della
frontiera
afghana
,
combinazioni
ben
dosate
di
gonnelline
nordiche
e
di
turbanti
orientali
,
di
cupi
tamburi
e
di
queruli
gemiti
di
cornamuse
.
D
'
altra
parte
i
suoi
ministeri
neoclassici
,
costruiti
con
la
stessa
pietra
rossa
del
forte
musulmano
della
vecchia
Delhi
,
testimoniano
,
con
le
loro
scalee
e
í
loro
colonnati
corinzi
,
la
volontà
dei
professori
di
disegno
di
mettersi
ad
un
livello
imperiale
;
mentre
il
vero
sentimento
della
casta
dominatrice
si
rivela
piuttosto
nei
comodi
e
piacevoli
bungalow
del
quartiere
residenziale
,
radamente
sparsi
lungo
viali
puliti
e
deserti
,
in
fondo
a
folti
giardini
.
La
fortuna
politica
ha
voluto
che
Jawaharlal
Nehru
,
il
primo
Capo
di
governo
della
Repubblica
indiana
,
stabilisse
la
sua
residenza
in
questa
città
artificiale
e
imperiale
creata
dai
suoi
nemici
di
ieri
.
Il
trionfo
di
Nehru
dovrebbe
essere
un
motivo
di
soddisfazione
per
gli
intellettuali
di
tutto
il
mondo
perché
è
la
prima
volta
nella
storia
contemporanea
(
o
la
seconda
,
se
si
risale
a
Lenin
)
che
un
intellettuale
autentico
e
senza
contaminazioni
demagogiche
e
irrazionali
,
dopo
una
lunga
lotta
condotta
principalmente
con
il
mezzo
proprio
all
'
intellettuale
,
cioè
con
la
persuasione
,
governa
un
grande
Paese
.
E
qui
non
si
dice
che
Nehru
è
un
intellettuale
perché
ha
scritto
alcuni
ottimi
libri
(
anche
Stalin
,
Hitler
e
Mussolini
scrivevano
,
male
,
ma
scrivevano
)
,
si
dice
che
è
un
intellettuale
per
la
maniera
di
intendere
la
vita
che
traspare
in
questi
libri
.
Per
esempio
è
caratteristica
della
sua
capacità
di
understatement
(
parola
malamente
traducibile
con
il
brutto
:
minimizzare
)
questa
frase
,
nella
sua
autobiografia
,
a
proposito
della
popolarità
grandiosa
che
lo
circonda
.
Scrive
Nehru
:
«
La
questione
che
i
miei
amici
mi
ponevano
restava
insoluta
:
non
ero
io
orgoglioso
di
questa
adorazione
delle
masse
?
La
risposta
era
che
io
odiavo
quest
'
adorazione
e
desideravo
sfuggirla
ma
nello
stesso
tempo
mi
ero
abituato
ad
essa
e
quando
non
c
'
era
,
quasi
ne
avvertivo
la
mancanza
»
.
In
queste
parole
che
cercano
di
dare
le
due
facce
di
un
problema
senza
risolverlo
né
rifiutarne
l
'
ambiguità
,
sta
tutto
Nehru
,
l
'
intellettuale
,
liberale
e
introspettivo
Nehru
.
Molti
in
India
e
fuori
dell
'
India
,
considerano
questa
sua
amletica
e
aristocratica
obbiettività
come
una
debolezza
,
specie
se
paragonata
con
il
massiccio
e
popolaresco
dogmatismo
del
suo
vicino
cinese
Mao
Tze
-
dun
.
Dicono
che
Nehru
è
portato
al
compromesso
,
che
non
sa
opporre
un
rifiuto
a
situazioni
e
persone
che
in
cuor
suo
disapprova
,
che
non
ha
l
'
energia
autoritaria
indispensabile
in
un
Paese
come
l
'
India
che
in
tutta
la
sua
lunga
storia
non
ha
conosciuto
che
il
potere
despotico
.
Ma
non
bisogna
dimenticare
che
la
maniera
di
pensare
di
Nehru
è
nella
tradizione
indiana
,
da
quella
antichissima
del
Buddha
a
quella
recente
di
Gandhi
;
e
che
il
popolo
indiano
si
è
riconosciuto
in
questa
dubbiosa
saggezza
di
Nehru
molto
più
che
nel
settarismo
violento
di
un
Chandra
Bose
;
così
che
Nehru
,
subito
dopo
Gandhi
,
è
l
'
uomo
più
amato
del
subcontinente
.
Per
capire
la
qualità
del
trionfo
di
Nehru
non
sarà
forse
inutile
rifarsi
all
'
Italia
del
Risorgimento
.
Lo
stesso
Nehru
,
nei
suoi
libri
autobiografici
,
ha
fatto
spesso
il
paragone
tra
l
'
India
e
l
'
Italia
.
Ancora
ragazzo
,
ad
Harrow
,
in
Inghilterra
,
dove
studiava
,
gli
fu
regalata
la
vita
di
Garibaldi
del
Trevelyan
,
la
cui
lettura
l
'
infiammò
subito
con
la
speranza
di
essere
capace
,
un
giorno
,
di
fare
per
l
'
India
ciò
che
Garibaldi
aveva
fatto
per
l
'
Italia
.
Altrove
il
paragone
tra
India
e
Italia
è
così
formulato
:
«
Ambedue
sono
Nazioni
antiche
,
con
lunghe
tradizioni
di
cultura
dietro
di
loro
...
ambedue
erano
divise
politicamente
,
ma
l
'
idea
dell
'
Italia
,
come
l
'
idea
dell
'
India
,
non
morì
mai
e
c
'
era
in
ambedue
un
forte
principio
unitario
...
Metternich
chiamò
l
'
Italia
"
una
espressione
geografica
"
;
molti
imitatori
di
Metternich
hanno
usato
questa
frase
per
l
'
India
;
cosa
strana
,
c
'
è
persino
una
somiglianza
nella
situazione
geografica
dei
due
Paesi
.
Ancor
più
interessante
è
il
paragone
tra
l
'
Inghilterra
e
l
'Austria...»
.
Insomma
,
semplificando
parecchio
,
si
potrebbe
dire
che
oggi
,
dieci
anni
dopo
la
proclamazione
dell
'
Indipendenza
,
l
'
India
si
trovi
un
po
'
nelle
condizioni
dell
'
Italia
dieci
anni
dopo
l
'
Unità
.
Come
in
Italia
in
quel
tempo
erano
ancora
vivi
e
operanti
gli
uomini
del
Risorgimento
,
così
in
India
sono
al
governo
gli
uomini
che
hanno
lottato
per
mezzo
secolo
contro
la
dominazione
coloniale
.
Il
nazionalismo
risorgimentale
italiano
era
liberale
;
parimenti
liberale
è
il
nazionalismo
indiano
.
Infine
,
come
l
'
Italia
dopo
l
'
Unità
,
l
'
India
,
dopo
l
'
epica
della
lotta
anticoloniale
,
si
trova
oggi
di
fronte
alla
prova
mortificante
di
gravi
difficoltà
economiche
e
sociali
.
Ma
il
paragone
deve
fermarsi
qui
.
In
fondo
esso
conferma
un
fatto
ormai
ben
noto
:
il
propagarsi
dell
'
ondata
nazionalista
dal
1789
ad
oggi
,
dalla
Francia
fino
all
'
Asia
.
Per
il
resto
la
situazione
indiana
è
diversa
da
quella
italiana
,
non
fosse
altro
per
la
differenza
dei
tempi
e
dei
luoghi
in
cui
si
sono
svolti
i
due
risorgimenti
:
nell
'
Europa
liberale
dell
'
Ottocento
,
quello
italiano
;
nell
'
Asia
socialista
del
Novecento
,
quello
indiano
.
E
infatti
Nehru
,
pur
essendo
il
capo
di
un
enorme
partito
in
cui
c
'
è
di
tutto
,
è
in
fondo
un
socialista
fabiano
,
alla
maniera
di
Bernard
Shaw
.
È
proprio
al
nazionalismo
in
tutto
il
mondo
di
servirsi
di
tutte
quelle
parti
della
tradizione
che
possono
essergli
di
qualche
utilità
.
Il
nazionalismo
socialisteggiante
di
Nehru
non
fa
eccezione
a
questa
regola
.
Nel
pensiero
di
Nehru
il
socialismo
indiano
dovrebbe
addirittura
ricollegarsi
alla
saggezza
arcaica
dei
leggendari
Indo
-
ariani
,
ossia
del
Brahmanesimo
.
Sempre
nella
sua
autobiografia
egli
scrive
:
«
La
vecchia
cultura
indiana
riuscì
sempre
a
sopravvivere
attraverso
le
più
fiere
tempeste
,
benché
poi
non
salvasse
che
la
forma
e
perdesse
il
suo
reale
contenuto
.
Oggi
essa
lotta
silenziosamente
e
disperatamente
contro
un
nuovo
e
potentissimo
avversario
:
la
civiltà
dell
'
Occidente
capitalista
.
Essa
soccomberà
perché
l
'
Occidente
porta
la
scienza
e
la
scienza
porta
il
cibo
per
i
milioni
di
affamati
dell
'
India
.
Ma
l
'
Occidente
capitalista
offre
anche
l
'
antidoto
ai
mali
del
capitalismo
:
i
princìpi
del
socialismo
,
della
cooperazione
,
del
servizio
alla
comunità
e
al
bene
comune
.
Tutto
questo
non
è
poi
tanto
diverso
dall
'
antico
ideale
brahmano
ma
comporta
la
brahmanizzazione
(
non
nel
senso
religioso
,
s
'
intende
)
di
tutte
le
classi
e
di
tutti
i
gruppi
...
»
.
Sono
andato
a
trovare
Nehru
,
insieme
con
l
'
ambasciatore
d
'
Italia
Giusti
del
Giardino
,
due
volte
nello
stesso
giorno
.
La
prima
volta
fu
al
Ministero
degli
Esteri
.
Il
Primo
ministro
stava
seduto
dietro
una
grande
tavola
a
ferro
di
cavallo
,
quasi
vuota
di
carte
.
Era
vestito
nel
modo
ben
noto
,
come
lo
si
vede
nelle
innumerevoli
fotografie
che
adornano
tanti
edifici
pubblici
e
privati
dell
'
India
:
tunica
bianca
,
accollata
,
lunga
fino
alle
ginocchia
,
pantaloni
cosiddetti
johdpur
,
anch
'
essi
bianchi
,
attillati
dalle
ginocchia
fino
alle
caviglie
.
All
'
occhiello
era
infilato
il
bocciolo
di
rosa
rossa
che
Nehru
è
solito
portare
spesso
alle
naricimentre
parla
.
Nehru
che
è
di
origine
bramina
,
ossia
della
casta
tradizionalmente
versata
nella
lettura
e
interpretazione
dei
testi
della
religione
brahmana
,
ha
il
volto
dell
'
intellettuale
europeo
di
formazione
scientifica
ed
universitaria
.
La
fronte
è
alta
,
serena
,
armoniosa
;
gli
occhi
,
molto
scuri
,
hanno
uno
sguardo
inquieto
,
acuto
,
ambiguo
;
la
bocca
ha
un
'
espressione
al
tempo
stesso
benevola
,
annoiata
e
dura
.
Da
tutto
il
volto
spira
un
'
aria
di
fascino
indefinibile
che
il
sorriso
,
molto
bello
,
conferma
.
Nehru
ci
ricevette
a
tutta
prima
con
affabilità
ufficiale
:
pronunziò
qualche
frase
di
circostanza
,
sfogliò
un
po
'
nervosamente
il
catalogo
della
mostra
indiana
di
Roma
che
aveva
sulla
tavola
.
Quindi
,
improvvisamente
e
inaspettatamente
,
parve
interessarsi
alla
conversazione
.
Ma
non
aveva
tempo
,
doveva
ricevere
alcuni
giornalisti
europei
.
Si
alzò
e
,
assestandosi
in
capo
il
piccolo
berretto
bianco
,
ci
invitò
ad
andare
a
trovarlo
alla
sua
residenza
quella
sera
stessa
.
Ci
andammo
,
dunque
,
nel
pomeriggio
.
Una
governante
in
sari
rosso
scuro
ci
guidò
su
per
lo
scalone
moderno
della
vasta
dimora
ex
viceregale
ad
una
grande
sala
arredata
di
mobili
e
oggetti
cinesi
.
Un
divano
e
due
poltrone
di
fronte
ad
un
tavolino
basso
parevano
alludere
alla
possibilità
di
una
conversazione
meno
formale
di
quella
del
Ministero
degli
Esteri
.
E
,
infatti
,
di
lì
a
poco
,
Nehru
entrò
e
con
il
suo
curioso
passo
breve
e
frettoloso
andò
a
sedersi
su
quel
divano
,
avendo
alla
sua
destra
me
e
alla
sua
sinistra
l
'
ambasciatore
d
'
Italia
.
Non
voglio
qui
riportare
la
conversazione
che
durò
un
'
ora
esatta
,
controllabile
su
una
piccola
sveglia
posata
sul
tavolino
accanto
al
bricco
e
alle
tazze
del
caffè
:
non
era
stata
preparata
,
non
voleva
essere
un
'
intervista
;
più
delle
cose
che
si
dissero
,
contò
,
almeno
per
me
,
il
rapporto
diretto
con
la
persona
del
Primo
ministro
.
Sembrerà
strano
ma
mi
sentivo
molto
più
impacciato
di
fronte
a
Nehru
così
naturale
,
così
affabile
,
così
intellettuale
di
quanto
sarei
stato
di
fronte
ad
un
dittatore
formalista
e
autoritario
,
avvezzo
a
dire
e
a
sentirsi
dire
sempre
le
stesse
cose
.
Il
dittatore
,
infatti
,
non
mi
avrebbe
richiesto
che
un
contegno
convenzionale
,
quasi
rituale
,
e
una
quantità
limitata
di
frasi
fatte
e
di
luoghi
comuni
.
Nehru
,
invece
,
sentivo
che
esigeva
da
me
uno
sforzo
continuo
di
riflessione
,
di
scelta
,
di
comprensione
e
,
insomma
,
di
invenzione
.
Era
sì
,
un
intellettuale
;
e
ciò
mi
ispirava
gratitudine
e
fiducia
;
ma
era
nello
stesso
tempo
un
uomo
di
Stato
;
cioè
un
intellettuale
dotato
di
immenso
potere
,
avvezzo
a
non
essere
contraddetto
,
pieno
di
mille
preoccupazioni
non
tutte
disinteressate
,
con
poco
tempo
e
,
forse
,
poca
voglia
di
perderne
.
D
'
altra
parte
mi
incuriosiva
molto
di
vedere
se
trasparissero
nella
persona
di
Nehru
i
tre
caratteri
che
gli
attribuiscono
:
una
certa
vanità
di
uomo
che
sa
di
essere
attraente
e
pieno
di
fascino
;
la
facilità
all
'
impazienza
e
alla
collera
del
demiurgo
liberale
che
vorrebbe
che
tutto
fosse
fatto
senza
coercizione
ma
al
tempo
stesso
secondo
i
suoi
disegni
;
l
'
inclinazione
alla
noia
dell
'
uomo
pubblico
che
è
spesso
costretto
,
per
dovere
d
'
ufficio
,
ad
ascoltare
cose
e
persone
molto
noiose
.
Della
vanità
non
notai
che
la
grande
eleganza
nel
vestire
e
quel
frequente
gesto
grazioso
ed
orientale
di
portare
il
bocciolo
di
rosa
al
naso
;
l
'
impazienza
e
la
collera
non
apparvero
benché
il
volto
di
Nehru
,
lievemente
ipocondriaco
,
faccia
supporre
che
egli
possa
soggiacervi
;
ma
la
noia
,
che
pur
essa
non
comparve
mai
,
era
nella
mia
mente
in
forma
di
una
apprensione
continua
di
non
sapere
scegliere
gli
argomenti
e
le
parole
che
potessero
interessare
il
mio
interlocutore
.
In
realtà
,
come
pensavo
,
il
vero
senso
della
personalità
di
Nehru
non
poteva
essere
nelle
cose
che
mi
andava
dicendo
bensì
nella
sua
presenza
e
nel
magnetismo
particolare
di
questa
presenza
.
Ancora
una
volta
,
così
,
constatavo
la
decadenza
della
parola
nei
confronti
di
altri
e
più
irrazionali
mezzi
di
comunicazione
e
di
rapporto
.
Comunque
,
pur
nella
tensione
che
mi
ispiravano
queste
riflessioni
,
sfilarono
nella
conversazione
tutti
gli
argomenti
indiani
:
la
soprapopolazione
,
il
problema
dei
rifugiati
,
i
rapporti
con
la
Cina
,
la
povertà
e
arretratezza
delle
masse
,
il
progresso
scientifico
e
così
via
.
Nehru
,
che
in
varie
riprese
scontò
sotto
gli
inglesi
nove
anni
di
carcere
,
ci
parlò
pure
dell
'
attenzione
contemplativa
cui
è
costretto
l
'
uomo
in
prigione
,
e
parve
allora
animarsi
un
poco
ma
con
modestia
e
distacco
.
Egli
rispondeva
con
una
precisione
che
,
però
,
nascondeva
un
fondo
di
evasività
,
giustificato
d
'
altronde
;
e
interrogava
a
sua
volta
con
una
curiosità
e
una
freschezza
di
interessi
lusinghiere
.
Alla
fine
notai
che
gli
occhi
del
Primo
ministro
,
di
solito
attenti
e
inquieti
,
si
erano
fissati
nel
vuoto
,
come
su
qualche
cosa
che
fosse
solo
lui
a
vedere
.
Questa
distrazione
mi
sembrò
eloquente
e
mi
affrettai
a
chiedergli
di
firmare
una
copia
della
sua
autobiografia
,
il
che
egli
fece
con
la
massima
buona
grazia
.
La
visita
era
finita
.
StampaQuotidiana ,
Se
i
patrioti
,
inferiori
di
numero
e
già
di
mezzi
,
in
condizioni
sfavorevoli
di
vita
,
riescono
a
fronteggiare
gli
attacchi
delle
truppe
nazifasciste
,
è
in
buona
parte
per
l
'
assiduo
aiuto
che
ricevono
dal
popolo
,
una
solidarietà
in
atto
che
,
sorta
contemporaneamente
all
inizio
della
lotta
per
la
resistenza
,
si
è
via
via
intensificata
.
Non
c
'
è
stato
bisogno
di
accordi
governativi
;
meno
che
mai
di
propaganda
.
L
'
attiva
collaborazione
è
nata
da
comunità
di
sentimenti
e
interessi
.
Ogni
famiglia
finisce
con
l
'
avere
uno
o
più
membri
costretti
a
nascondersi
per
evitare
la
deportazione
in
Germania
,
il
servizio
militare
con
i
tedeschi
o
addirittura
la
condanna
a
morte
.
Si
stabilisce
perciò
,
tra
famiglia
e
famiglia
,
una
fitta
trama
di
rapporti
segreti
che
trovano
il
loro
nodo
nel
comune
proposito
di
mantenersi
a
contatto
con
i
patrioti
,
di
soccorrerli
,
informarli
.
I
contadini
portano
i
viveri
,
i
pastori
cedono
il
bestiame
,
i
possidenti
aprono
locali
fuori
mano
,
depositi
abbandonati
,
baite
solitarie
per
nascondere
i
fuggiaschi
.
Migliaia
di
patrioti
possono
restare
in
città
dormendo
ogni
notte
in
una
casa
diversa
,
come
attraverso
un
intricato
labirinto
di
rifugi
e
di
protezioni
.
Madri
,
sorelle
,
vecchi
,
ragazzi
,
vigilano
intorno
ad
essi
in
un
continuo
turno
di
sentinelle
.
Ogni
movimento
del
nemico
è
subito
segnalato
,
passando
la
voce
di
zona
in
zona
,
di
quartiere
in
quartiere
.
Ecco
perché
le
operazioni
di
rastrellamento
,
anche
se
intraprese
con
grande
impiego
di
forze
,
danno
quasi
sempre
scarsi
risultati
.
In
molte
provincie
non
si
sa
dove
cessino
la
bande
e
cominci
il
popolo
.
Nelle
immediate
retrovie
del
fronte
,
specie
in
Abruzzo
,
gli
uomini
validi
sono
tutti
alla
macchia
.
I
villaggi
,
depredati
dai
tedeschi
,
rimangono
quasi
privi
di
abitanti
maschili
.
Quel
che
durante
il
Risorgimento
fu
un
fenomeno
isolato
e
saltuario
,
negli
scambi
tra
carboneria
e
popolo
,
oggi
è
consuetudine
e
costume
di
vita
.
Da
questa
diffusa
solidarietà
nella
lotta
sotterranea
contro
la
tirannia
nazista
e
il
servilismo
fascista
,
sorge
il
nuovo
popolo
italiano
.
Non
è
come
nel
Risorgimento
,
solo
una
minoranza
principalmente
borghese
,
che
si
sacrifica
per
la
libertà
collettiva
.
Solidarietà
nazionale
In
occasione
del
1°
Maggio
la
Confederazione
Generale
del
Lavoro
,
la
Confederazione
Italiana
dei
Lavoratori
e
tutti
i
6
partiti
del
Comitato
di
Liberazione
,
hanno
lanciato
di
comune
accordo
l
'
iniziativa
di
una
sottoscrizione
nei
territori
liberati
per
venire
in
aiuto
dei
patrioti
che
si
battono
oltre
il
Garigliano
contro
l
'
invasore
.
E
'
stato
perciò
costituito
un
Comitato
di
Solidarietà
Nazionale
,
che
raccoglierà
ed
assegnerà
i
fondi
.
StampaQuotidiana ,
CIVIDALE
DEL
FRIULI
,
16
.
-
Quello
che
abbiamo
visto
per
tre
giorni
,
da
Portogruaro
a
Monfalcone
,
a
Ronchi
dei
Legionari
,
a
Turriaco
,
a
Starenzano
,
a
Cividale
del
Friuli
,
difficilmente
potremo
raccontare
per
filo
e
per
segno
come
una
storia
che
si
svolga
da
una
tappa
all
'
altra
del
nostro
viaggio
,
dall
'
uno
all
'
altro
traguardo
.
La
poesia
ha
rotto
spesso
gli
argini
del
tempo
,
così
come
l
'
affetto
ha
spesso
rivoluzionato
il
calendario
.
Ci
siamo
fermati
tante
volte
più
del
previsto
,
tante
volte
più
del
previsto
abbiamo
parlato
nelle
piazze
dei
paesi
che
ci
ospitavano
al
passaggio
:
possiamo
veramente
dire
di
aver
frugato
il
Veneto
in
queste
ultime
province
di
confine
,
quasi
per
ogni
dove
,
per
stradette
secondarie
e
per
viottoli
,
tagliando
fiumi
e
torrenti
,
affacciandosi
ad
osterie
cariche
di
allegria
nel
Ferragosto
e
fermandoci
a
scampare
alla
pioggia
sotto
i
portoni
.
Dappertutto
ci
siamo
trovati
come
a
casa
nostra
,
tra
gruppi
di
amici
e
di
compagni
che
cantavano
,
mai
soli
,
forse
nemmeno
durante
il
sonno
,
se
sotto
le
finestre
ancora
passavano
le
voci
delle
brigate
di
ragazzi
e
di
ragazze
che
tornavano
ai
propri
paesi
.
Siamo
stanchi
,
noi
della
carovana
,
stanchi
e
felici
.
Il
Veneto
si
sta
svegliando
alle
nostre
trombe
e
i
contadini
si
affacciano
ai
campi
a
salutarci
,
gli
operai
si
fanno
alle
porte
durante
le
giornate
di
riposo
e
ci
salutano
sino
all
'
orizzonte
con
la
mano
.
"
l
'
Unità
"
si
è
fatta
più
rossa
per
l
'
emozione
e
Gavroche
,
il
nostro
angelo
,
è
volato
in
mezzo
agli
aquiloni
dei
bambini
,
risollevato
dal
fresco
degli
acquazzoni
e
dalla
luce
degli
arcobaleni
.
"
l
'
Unità
"
non
è
uscita
per
due
giorni
e
noi
abbiamo
le
nostre
cronache
zeppe
di
appunti
,
di
nomi
,
di
immagini
colte
sul
vivo
delle
feste
.
Il
nostro
angelo
ci
ha
consigliato
di
ascoltarlo
e
vuol
dettarci
lui
la
corrispondenza
.
Abituato
a
guardare
dall
'
alto
,
egli
forse
più
di
noi
può
spalancare
sotto
i
nostri
occhi
il
panorama
delle
tre
indimenticabili
giornate
.
Gli
lasciamo
la
parola
.
PORTOGRUARO
.
-
Vi
giungeste
sull
'
imbrunire
e
trovaste
i
compagni
raccolti
nella
stanza
della
Camera
del
Lavoro
.
Era
una
bella
sera
fresca
e
rosea
,
il
Lemene
scorreva
dolcemente
tra
le
case
ed
il
cielo
nel
quale
mi
ero
fermato
era
slargato
dalle
campane
della
grande
chiesa
.
Sulla
piazza
ove
guarda
il
municipio
dugentesco
,
fermaste
l
'
automobile
e
i
compagni
in
bicicletta
vi
furono
presto
intorno
,
guardando
alle
vetrine
dei
libri
,
comperando
distintivi
da
Fortini
,
intrattenendosi
intorno
all
'
operatore
che
stava
innalzando
lo
schermo
.
Quando
si
fece
notte
,
Gatto
incominciò
a
parlare
e
la
piazza
,
che
gli
specchiava
netta
la
voce
,
si
riempiva
a
poco
a
poco
non
soltanto
di
compagni
,
ma
di
cittadini
che
erano
usciti
per
la
passeggiata
.
I
bambini
avevano
già
accaparrato
i
posti
di
prima
fila
,
le
donne
si
erano
sedute
ai
caffè
per
godersi
meglio
lo
spettacolo
.
Sembrava
che
la
stessa
città
,
cinta
di
acque
e
di
silenzio
,
si
raccogliesse
intorno
a
voi
sotto
il
cielo
stellato
.
Quando
incominciò
la
proiezione
,
la
piazza
era
piena
e
fresca
di
voci
.
Sullo
schermo
passavano
fiumi
di
popolo
,
in
quella
memorabile
giornata
di
settembre
.
Poi
sembrò
che
Togliatti
,
con
quella
sua
voce
accorata
,
veramente
parlasse
affacciato
ad
una
finestra
e
che
la
dolce
notte
veneta
gli
portasse
gli
applausi
di
tutte
le
contrade
d
'
Italia
.
Era
bello
,
veramente
bello
.
Io
che
sono
un
angelo
e
me
ne
intendo
,
dissi
:
«
Questa
è
veramente
la
pace
:
nella
piazza
e
sullo
schermo
stavate
bene
insieme
,
eravate
gli
stessi
uomini
,
gli
stessi
italiani
»
.
Ragazzi
e
biciclette
MONFALCONE
.
-
I
compagni
di
Monfalcone
che
erano
venuti
fino
a
Pieris
a
farvi
scorta
voi
non
li
avete
visti
.
Io
sì
,
dall
'
alto
.
E
spingendo
l
'
occhio
all
'
orizzonte
vedevo
pure
i
ragazzi
di
Trieste
che
pedalavano
verso
la
città
dei
cantieri
col
fazzoletto
rosso
al
collo
.
Quando
giungeste
alla
sezione
di
Monfalcone
quei
brutti
ceffi
che
avevano
minacciato
di
aspettarvi
al
varco
non
seppero
fare
altro
che
lanciarvi
qualche
insulto
.
Sono
pochi
miserabili
che
ogni
giorno
vanno
perdendo
terreno
,
i
mandanti
pare
che
li
tengano
al
verde
e
la
professione
di
patriottardi
e
di
anticomunisti
non
rende
più
.
A
loro
confronto
quale
nobiltà
era
sulla
faccia
dei
compagni
che
vi
aspettavano
alla
Sezione
,
quale
luce
sulla
faccia
di
Conar
!
Che
piacere
che
egli
si
chiami
Angelo
come
me
.
E
Tura
,
Pentich
,
la
Franca
e
quel
napoletano
che
parlava
triestino
da
tanti
anni
che
vive
laggiù
,
tutti
venuti
da
Trieste
insieme
con
i
ragazzi
garibaldini
vi
erano
intorno
,
vi
stringevano
le
mani
come
se
tutti
vi
conoscessero
da
tanti
anni
e
aveste
da
confondere
insieme
pensieri
e
ricordi
.
A
Ronchi
c
'
era
la
festa
dei
partigiani
e
nei
paesi
vicini
vi
aspettavano
.
Quel
vecchio
teatrino
di
Turriaco
,
stipato
di
folla
fino
alle
porte
,
vi
accolse
come
in
trionfo
.
Per
due
ore
e
più
io
rimasi
a
aspettare
e
sentivo
applausi
vicino
e
lontano
,
canti
vicini
e
lontani
.
Attraverso
un
buco
del
soffitto
vidi
il
compagno
di
Pieris
e
la
ragazza
della
Sezione
di
Turriaco
che
offrivano
panieri
di
pesche
grandi
e
rotonde
.
La
sera
paesana
Com
'
era
contento
e
rosso
di
emozione
il
compagno
Ulian
,
segretario
della
Sezione
e
con
lui
Millo
,
il
sindaco
comunista
di
Pieris
.
Poi
vi
colse
la
pioggia
ma
nei
paesi
dove
passavate
da
Pieris
a
Belliano
,
da
San
Canziano
e
San
Pietro
dell
'
Isonzo
,
erano
compagni
a
aspettarvi
e
a
applaudirvi
,
famiglie
che
si
affacciavano
alle
finestre
.
"
l
'
Unità
"
passava
come
in
una
luminaria
paesana
nella
sera
che
si
accendeva
di
lampi
tra
le
nebbie
.
A
Starenzano
,
nella
grande
sala
di
spettacolo
che
i
lavoratori
hanno
costruito
con
le
proprie
mani
e
col
proprio
danaro
,
tanti
compagni
erano
venuti
a
piedi
e
in
bicicletta
anche
dai
paesi
vicini
.
E
la
giornata
approdava
nella
notte
e
voi
eravate
ancora
a
parlare
a
Ronchi
,
finché
quel
compagno
lungo
e
forte
che
abita
in
una
casetta
da
bambole
non
portò
Gatto
a
dormire
nel
letto
di
suo
figlio
rimboccandogli
quasi
le
coltri
al
mento
come
un
papà
.
I
compagni
di
Gradisca
ve
l
'
avevano
detto
la
sera
prima
che
volevano
una
fermata
obbligatoria
nella
loro
piazza
.
E
voi
,
tagliato
l
'
Isonzo
,
giraste
in
tempo
per
vederveli
venire
incontro
.
Lo
so
.
Bastano
poche
parole
e
un
saluto
per
farvi
ritrovare
insieme
.
Gatto
prese
appuntamento
per
l
'
anno
prossimo
;
dovevano
scappare
.
Così
foste
a
Gagliano
,
nella
prima
frazione
di
Cividale
e
smontaste
a
tagliare
la
cabana
,
la
colossale
torta
innalzata
a
cupola
nel
nome
de
"
l
'
Unità
"
,
e
a
bere
quel
vino
che
ha
il
colore
dell
'
uva
e
la
leggera
brezza
dei
sogni
.
Nella
stanza
che
aveva
la
freschezza
e
la
pulizia
delle
case
di
campagna
,
quanti
amici
e
giovani
e
vecchi
ebbero
attorno
e
la
torta
era
così
grande
che
si
faceva
saggiare
da
tutti
e
il
riso
e
l
'
allegria
scivolarono
nei
bicchieri
insieme
col
vino
.
Era
il
vostro
Ferragosto
.
A
Cividale
ci
fu
l
'
ingresso
da
trionfatore
inneggiando
al
giornale
e
gridando
saluti
.
Io
dall
'
alto
scoprivo
una
città
bellissima
e
antica
,
aperta
sul
Natisone
verde
e
profonda
tra
le
rocce
.
Questa
storia
antica
,
ma
quanta
storia
nuova
il
popolo
sta
tracciando
in
quella
terra
.
La
giornata
di
Cividale
non
la
dimenticherete
mai
.
Non
dimenticherete
nei
volti
dei
compagni
e
delle
compagne
la
loro
gioia
,
la
loro
ospitalità
,
il
piacere
di
che
avevano
di
farvi
contenti
e
di
rendere
onore
al
Partito
e
a
"
l
'
Unità
"
.
In
questa
città
bisogna
che
voi
torniate
.
Vi
hanno
detto
che
hanno
bisogno
di
voi
per
aprirvi
il
cuore
.
Il
comizio
che
avete
tenuto
in
quella
bella
piazza
dedicata
a
Paolo
Diacono
è
stato
il
più
bello
che
io
abbia
visto
in
questa
piazza
.
Anche
il
cielo
si
era
fatto
stellato
e
il
coro
di
Moimacco
,
diretto
dal
maestro
Riepi
,
portava
nella
piazza
l
'
amore
e
la
nostalgia
di
tutto
il
Friuli
,
l
'
odore
della
primavera
e
il
sole
della
campagna
.
Così
vuole
il
nostro
Angelo
,
e
noi
ritorneremo
nella
vostra
città
compagni
di
Cividale
,
ritorneremo
in
tutti
i
paesi
del
Veneto
che
abbiamo
attraversato
come
in
un
sogno
.
Arrivederci
a
tutti
e
un
nuovo
abbraccio
.
StampaQuotidiana ,
Italiani
!
Patrioti
!
Lo
sforzo
bellico
del
nemico
può
essere
ostacolato
da
atti
di
sabotaggio
che
non
richiedono
equipaggiamento
speciale
,
o
materiali
difficili
a
procurarsi
,
o
cognizioni
tecniche
particolari
.
Non
c
'
è
bisogno
di
arrischiare
troppo
in
sabotaggi
in
grande
stile
,
che
richiedono
lunga
preparazione
e
complessa
organizzazione
.
C
'
è
bisogno
di
aumentare
al
massimo
il
numero
dei
sabotaggi
,
estendendoli
a
ogni
campo
dell
'
attività
italiana
tedeschizzata
,
e
in
ogni
regione
dell
'
Italia
occupata
.
È
nel
numero
,
nella
frequenza
,
nell
'
insistenza
degli
atti
di
sabotaggio
,
che
il
nemico
sarà
imprigionato
come
una
rete
,
perderà
sicurezza
e
calma
,
sarà
costretto
a
disperdere
forze
,
smarrirà
ogni
garanzia
di
precisione
e
di
puntualità
nell
'
esecuzione
degli
ordini
emanati
.
Italiani
,
ricordate
sempre
che
qualsiasi
ritardo
,
anche
piccolo
,
causato
alla
produzione
e
alle
comunicazioni
al
servizio
dell
'
oppressore
nazifascista
,
è
prezioso
per
affrettare
la
liberazione
della
Patria
.
Il
fuoco
è
uno
dei
mezzi
migliori
per
sabotare
lo
sforzo
bellico
del
nemico
invasore
.
Il
fuoco
può
provocare
distruzioni
più
estese
e
durature
di
quelle
provocate
dall
'
esplosivo
.
L
'
incendio
è
uno
dei
più
semplici
,
dei
più
sicuri
,
dei
più
efficaci
atti
di
sabotaggio
.
Un
accendisigari
,
o
una
scatola
di
fiammiferi
,
e
un
po
'
di
materiale
infiammabile
da
nascondersi
anche
in
tasca
:
non
vi
occorre
altro
.
Guardatevi
attorno
,
patrioti
italiani
.
In
edifici
senza
numero
,
nelle
città
,
nei
villaggi
,
nelle
fattorie
isolate
perfino
,
i
tedeschi
accumulano
materiale
bellico
d
'
ogni
genere
,
dalle
munizioni
agli
oggetti
di
vestiario
,
dalle
armi
ai
viveri
.
Materiale
prezioso
per
il
nemico
,
che
incontra
sempre
maggiori
difficoltà
a
fabbricarne
e
a
procurarsene
.
Potete
agire
contro
qualunque
di
quegli
edifici
,
case
di
abitazione
e
uffici
,
capannoni
e
magazzini
,
officine
,
depositi
di
carburanti
e
lubrificanti
,
autorimesse
,
depositi
tranviari
e
ferroviari
,
cantieri
di
legnami
e
di
costruzione
in
genere
.
Potete
agire
contro
navi
e
imbarcazioni
,
contro
automezzi
,
contro
materiali
ammucchiati
negli
scali
portuali
e
ferroviari
.
Come
materiale
infiammabile
non
avete
bisogno
che
di
qualche
pezzetto
di
legno
secco
,
o
di
un
po
'
di
carta
,
o
di
qualche
straccio
imbevuto
di
petrolio
,
trementina
,
benzina
o
ingrassato
con
catrame
,
pece
,
cera
,
e
così
via
.
Cercate
di
accendere
il
materiale
infiammabile
in
modo
che
sia
sottoposto
a
corrente
d
'
aria
;
svilupperete
meglio
l
'
incendio
.
Approfittate
,
allo
stesso
scopo
,
delle
giornate
ventose
.
Perfezionate
il
sistema
col
creare
un
piccolo
incendio
diversivo
,
o
un
allarme
per
incendio
,
in
altro
posto
,
in
maniera
da
trarre
in
inganno
il
nemico
e
aumentare
,
le
vostre
probabilità
di
sicurezza
.
Ostacolate
inoltre
l
'
opera
delle
squadre
addette
allo
spegnimento
.
Tagliate
in
tempo
i
fili
telefonici
:
staccate
i
segnali
d
'
allarme
automatico
;
rimuovete
gli
estintori
,
danneggiate
gli
idranti
;
tagliate
i
tubi
delle
pompe
antincendio
;
bloccate
le
valvole
degli
spruzzatori
automatici
.
Patrioti
italiani
!
Ricordate
che
le
fiamme
dei
vostri
incendi
servono
a
distruggere
la
tenebra
nazifascista
!
StampaQuotidiana ,
PORDENONE
,
17
.
-
A
Cividale
i
soliti
topi
della
chiavica
fascista
avevano
messo
in
giro
lo
slogan
:
«
Gatto
parlerà
a
quattro
gatti
»
.
Invece
i
gatti
erano
tanti
da
riempire
una
piazza
.
Quando
siamo
ripartiti
dalla
cara
città
friulana
,
Gavroche
,
il
nostro
angelo
,
ha
tenuto
un
comizio
per
suo
conto
.
Non
parlava
in
latino
,
non
parlava
in
italiano
,
aveva
la
bocca
sigillata
,
ma
con
le
mani
prendeva
a
volo
le
nuvole
che
passavano
sul
campanile
,
le
sfioccava
una
a
una
,
modellando
consonanti
e
vocali
,
e
stampava
nel
cielo
azzurro
parole
e
parole
,
frasi
,
un
discorso
insomma
.
I
cividalesi
,
col
capo
levato
in
aria
,
leggevano
il
celeste
messaggio
.
Gavroche
aveva
scritto
:
«
Questa
notte
ho
parlato
con
i
monelli
e
con
i
bambini
di
Cividale
,
hanno
rotto
tutti
i
loro
salvadanai
e
mi
hanno
riempito
il
grembiule
di
foglietti
da
cinque
e
da
dieci
lire
.
Attento
,
Fortini
,
io
li
lascio
cadere
,
prendili
al
volo
»
.
Alla
visita
di
quella
pioggia
d
'
oro
,
Fortini
non
sapeva
più
che
fare
,
si
è
tolto
il
berretto
bianco
,
ha
allungato
le
braccia
,
chiamava
in
aiuto
Gigi
Regi
,
l
'
operatore
,
perché
stesse
attento
a
non
perdere
nemmeno
una
di
quelle
farfalle
preziose
.
Finito
il
racconto
ci
siamo
rimessi
in
macchina
alla
volta
di
Udine
e
di
Pordenone
.
Dopo
Udine
,
la
marcia
di
avvicinamento
a
Pordenone
è
stata
un
corteo
a
passo
d
'
uomo
.
I
giovani
compagni
di
San
Vito
al
Tagliamento
,
al
Ponte
della
Delizia
,
ci
hanno
posto
l
'
"
alt
"
.
Erano
in
tanti
,
con
le
bandiere
,
e
sei
di
essi
portavano
una
grande
lettera
rossa
stampata
sul
petto
,
sicché
a
vederli
sfilare
allineati
tutti
,
potevano
compilare
il
nome
de
"
l
'
Unità
"
.
Li
comandava
Galante
,
il
segretario
della
Sezione
,
che
ci
sorrideva
sotto
i
baffi
.
Abbiamo
innalzato
le
trombe
degli
altoparlanti
e
dato
fiato
agli
inni
.
Camminavamo
a
dieci
,
a
quindici
chilometri
all
'
ora
.
Grandi
case
quadrate
ai
bordi
della
campagna
,
silenzio
,
sole
e
bambini
:
entravamo
a
Madonna
di
rosa
che
le
famiglie
abbandonavano
per
venirci
a
salutare
.
Gavroche
accarezzava
l
'
intonaco
delle
case
e
si
portava
le
mani
alle
guance
per
darsi
un
po
'
di
colore
.
Spuntava
il
campanile
lontano
di
San
Vito
,
uno
dei
tanti
campanili
quadrati
che
svettano
all
'
orizzonte
ed
annunciano
paesi
che
sono
ancor
lontani
sulle
grandi
diritture
della
campagna
.
A
San
Vito
il
nostro
comizio
volante
era
già
stato
annunciato
su
tutti
i
muri
,
e
i
compagni
,
non
sapendo
più
cosa
fare
per
me
,
mi
avevano
concesso
,
motu
proprio
,
il
titolo
di
onorevole
e
senatore
.
Pasolini
,
il
caro
poeta
di
Casarsa
,
era
ad
aspettarmi
,
da
tanti
anni
che
non
ci
vedevamo
,
e
toccò
a
lui
presentarmi
.
Forse
avrei
preferito
leggere
io
una
delle
sue
belle
poesie
friulane
in
quella
grande
piazza
e
sentirmi
rispondere
il
cuore
e
la
povera
felicità
dei
contadini
e
degli
operai
che
c
'
erano
intorno
.
Alla
una
,
con
la
stessa
staffetta
,
siamo
ripartiti
:
l
'
estate
,
dopo
gli
acquazzoni
,
è
tornata
al
suo
colmo
e
noi
svegliavamo
,
nel
nome
de
"
l
'
Unità
"
,
paesi
assediati
dal
sole
e
dalle
cicale
.
Ecco
San
Giovanni
di
Cesarz
,
ecco
Casarsa
.
Al
ponte
sul
Meduna
,
la
staffetta
che
proveniva
da
Pordenone
si
è
incontrata
con
la
nostra
.
Il
corteo
si
è
ingrossato
con
gli
operai
che
uscivano
dalle
fabbriche
,
pedalando
sulla
grande
via
napoleonica
.
Sotto
gli
alberi
,
marciavamo
ormai
al
passo
di
uomo
e
le
automobili
,
passandoci
accanto
,
rallentavano
la
andatura
.
Così
,
lungo
chilometri
e
chilometri
di
canti
,
sino
a
Pordenone
,
ed
a
quella
enorme
colonna
bianca
che
ne
annuncia
la
piazza
all
'
orizzonte
.
Entravamo
nel
più
grande
centro
industriale
del
Friuli
ed
io
pensavo
alle
donne
dei
cotonifici
di
torre
,
che
nel
1924
e
nel
'28
ancora
resistevano
ai
fascisti
,
pensavo
a
Partor
,
il
"
generale
rosso
"
,
come
lo
chiamavano
nonostante
non
avesse
più
di
22
anni
,
che
nel
sobborgo
di
Pordenone
comandava
le
barricate
nel
1921
.
I
fascisti
non
riuscirono
mai
a
rompere
quella
barriera
,
dove
ogni
donna
combatteva
come
un
uomo
.
Torre
si
arrese
soltanto
dopo
trattative
ai
soldati
dell
'
esercito
.
Partor
doveva
morire
anni
dopo
in
Belgio
,
ma
Masulli
e
Gottardo
erano
con
la
Resistenza
,
vivono
e
combattono
ancora
nella
loro
città
,
insieme
coi
compagni
più
giovani
ai
quali
ormai
io
già
stringevo
la
mano
come
destato
dai
miei
pensieri
.
«
Dove
ti
ho
visto
?
»
,
chiedevo
ad
uno
di
loro
,
e
subito
la
memoria
mi
riportava
al
14
luglio
dell
'
anno
scorso
,
a
quel
triste
e
grande
giorno
che
da
Pordenone
passammo
di
corsa
,
lanciando
un
pacco
di
giornali
nel
nostro
fulmineo
viaggio
da
Trieste
a
Venezia
.
Tanti
partigiani
abbiamo
incontrato
nella
piazza
,
garibaldini
della
gloriosa
Divisione
che
fece
suo
il
nome
di
Ippolito
Nievo
,
garibaldini
della
Modotti
.
Li
abbiamo
salutati
tutti
,
stringendo
la
mano
a
Sergio
,
al
loro
commissario
che
era
comunista
sin
da
ragazzo
,
sì
da
avere
oggi
tanta
storia
sua
e
del
Partito
sulle
spalle
.
A
Cordenonsci
aspettava
Ario
con
la
moglie
e
con
un
bambinello
biondo
seduto
sul
manubrio
della
bicicletta
.
I
compagni
erano
intorno
al
segretario
della
Sezione
,
e
uno
si
diceva
contento
di
chiamarsi
Alfonso
come
me
e
il
pesatore
pubblico
senza
il
braccio
destro
,
era
quasi
lieto
di
potermi
stringere
la
mano
più
e
più
volte
con
la
sua
sinistra
.
«
È
la
mano
del
cuore
e
del
Partito
»
,
mi
confidava
.
Nella
periferia
industriale
di
Pordenone
abbiamo
girato
a
lungo
,
chiamando
uomini
,
donne
e
bambini
alla
festa
della
sera
.
Fortini
si
sbizzarriva
a
inventare
i
richiami
più
affettuosi
e
romaneschi
:
Gavroche
,
il
nostro
angelo
,
si
fermava
sempre
indietro
a
giocare
con
i
bambini
.
Insegnava
loro
un
giuoco
che
ha
inventato
lui
per
non
vederli
più
intenti
alla
guerra
.
E
la
compagna
Evelina
,
che
ama
Pascoli
e
i
bambini
della
sua
scuola
,
era
contenta
.
Il
comizio
nella
grande
piazza
è
stato
un
trionfo
per
"
l
'
Unità
"
.
I
compagni
non
prevedevano
nemmeno
tanto
successo
,
il
più
grande
,
insieme
con
quello
di
Cividale
,
che
sia
stato
sino
ad
oggi
decretato
al
nostro
viaggio
.
Poi
,
dopo
il
cinema
,
si
è
ballato
sino
a
tardi
e
Bandiera
Rossa
era
la
musica
preferita
per
i
partigiani
,
che
calzavano
ancora
le
scarpe
della
montagna
.