StampaQuotidiana ,
La
pressione
alleata
sui
due
Iati
di
Firenze
aveva
reso
insostenibile
la
posizione
dei
tedeschi
che
,
alle
5
del
mattino
,
si
sono
ritirati
dalla
parte
settentrionale
della
città
.
Così
tutta
Firenze
è
stata
liberata
senza
che
gli
Alleati
fossero
stati
costretti
a
tirare
anche
un
solo
colpo
nell
'
interno
di
essa
.
L
'
annuncio
dato
dai
patrioti
.
La
liberazione
di
Firenze
è
stata
annunziata
dai
patrioti
che
hanno
suonato
a
stormo
le
campane
civiche
.
Può
ora
essere
reso
noto
che
già
da
parecchi
giorni
i
patrioti
occupavano
segretamente
la
torre
di
Palazzo
Vecchio
e
di
là
comunicavano
di
nascosto
con
le
truppe
alleate
.
Una
cinquantina
di
patrioti
travestiti
da
poliziotti
,
mantenevano
attiva
una
linea
telefonica
attraverso
la
celebre
Galleria
che
dagli
Uffizi
porta
a
Palazzo
Pitti
sull
'
altra
sponda
dell
'
Arno
,
cioè
nella
zona
meridionale
della
città
ove
si
trovavano
gli
anglo
-
americani
.
In
alcuni
tratti
il
cavo
telefonico
segreto
,
che
informava
gli
alleati
sull
'
attività
del
nemico
,
passava
sotto
i
piedi
delle
sentinelle
tedesche
.
Le
operazioni
dei
patrioti
.
Nei
giorni
precedenti
la
liberazione
,
patrioti
armati
di
pezzi
di
artiglieria
e
bombe
a
mano
avevano
svolto
intensa
attività
per
eliminare
i
tedeschi
dalla
riva
meridionale
dell
'
Arno
.
I
patrioti
inoltre
avevano
stabilito
linee
di
protezione
intorno
ad
alcuni
celebri
palazzi
di
Firenze
nella
riva
settentrionale
.
Numerosi
fascisti
vi
sono
stati
tenuti
prigionieri
.
Era
proseguito
a
sud
di
Firenze
,
da
parte
dei
patrioti
italiani
,
il
rastrellamento
dei
tedeschi
attardatisi
nella
ritirata
.
Un
gruppo
di
250
nostri
patrioti
,
in
collaborazione
con
truppe
canadesi
,
ha
catturato
circa
150
fascisti
che
si
erano
appostati
nel
triangolo
formato
dalle
due
strade
principali
che
conducono
all
'
Arno
attraverso
i
quartieri
meridionali
di
Firenze
.
I
fascisti
che
disponevano
di
fucili
e
bombe
a
mano
,
sono
stati
disarmati
e
arrestati
.
Tre
brigate
«
Garibaldi
»
,
che
operano
al
di
la
dell
'
Arno
tra
Firenze
e
il
mare
,
si
sono
recentemente
distinte
in
importanti
azioni
.
Un
potente
gruppo
di
patrioti
,
ha
svolto
intensa
attività
in
Garfagnana
.
Un
altro
gruppo
,
ancora
più
numeroso
,
ha
operato
con
successo
nella
zona
immediatamente
a
nord
della
Garfagnana
.
La
morte
del
Com
.
Potente
.
Nel
corso
di
una
azione
svolta
dai
patrioti
d
'
intesa
con
truppe
dell'8a
Armata
per
rastrellare
i
franco
-
tiratori
fascisti
,
è
caduto
eroicamente
il
generale
Potente
Comandante
di
una
delle
Brigate
«
Garibaldi
»
.
È
pure
rimasto
ferito
un
ufficiale
britannico
di
collegamento
con
i
patrioti
.
Fra
la
commozione
generale
,
onori
militari
sono
stati
tributati
sabato
alla
salma
dell
'
eroe
fiorentino
Potente
.
Potente
era
il
nome
di
battaglia
del
tenente
Aligi
Barducci
,
morto
alcuni
giorni
or
sono
in
seguito
a
ferite
riportate
combattendo
alla
testa
delle
formazioni
partigiane
contro
il
nemico
.
Intorno
alla
salma
hanno
montato
la
guardia
d
'
onore
pattuglie
delle
truppe
alleate
e
di
partigiani
,
nonostante
che
solo
un
piccolo
numero
di
questi
abbia
potuto
essere
tolto
dai
combattimenti
in
corso
.
Il
feretro
era
avvolto
nel
tricolore
,
in
mezzo
al
quale
,
una
riproduzione
della
testa
di
Garibaldi
sostituiva
lo
stemma
Sabaudo
.
Sul
feretro
era
posta
la
celebre
camicia
rossa
portata
da
Potente
e
che
per
desiderio
espresso
da
lui
ai
suoi
compagni
d
'
arme
,
avrebbe
dovuto
essere
portata
in
Firenze
liberata
come
simbolo
della
libertà
riconquistata
.
Potente
era
un
fiorentino
che
aveva
raggiunto
le
armate
alleate
al
nord
di
Arezzo
con
la
sua
brigata
di
partigiani
,
combattendo
con
loro
e
cooperando
alla
liberazione
della
sua
città
.
Quando
le
truppe
erano
arrivate
a
sud
Firenze
egli
aveva
preso
il
comando
della
Divisione
Partigiana
«
Arno
»
,
e
,
alla
vigilia
della
liberazione
della
città
,
egli
è
caduto
combattendo
da
eroe
.
StampaQuotidiana ,
FELTRE
,
18
.
-
Abbiamo
avuto
anche
noi
la
nostra
tappa
di
montagna
:
da
Pordenone
a
Vittorio
Veneto
,
a
Belluno
,
a
Feltre
.
L
'
aria
chiara
e
fresca
accarezzava
il
Lago
Morto
e
il
lago
di
Santa
Croce
,
i
villeggianti
seduti
alle
panchine
dei
piccoli
alberghi
ci
salutavano
con
dignità
.
Fortini
,
col
suo
naso
alla
Coppi
,
si
sentiva
nelle
vene
il
sangue
del
campione
.
«
Comunque
-
egli
diceva
-
tutti
i
traguardi
della
montagna
sono
rossi
»
.
A
Ponte
nelle
Alpi
ha
risposto
,
sorridendo
come
un
vincitore
,
agli
applausi
che
lo
hanno
accolto
,
e
dal
microfono
ha
mandato
i
soliti
saluti
alla
moglie
,
assicurandola
che
stava
bene
e
che
era
contento
di
aver
vinto
per
lei
e
per
i
bambini
.
Gavroche
,
il
nostro
angelo
,
si
era
allontanato
alla
chetichella
,
aveva
scritto
col
dito
sulla
polvere
della
macchina
,
questo
biglietto
:
«
Ho
da
fare
,
ci
vedremo
questa
sera
a
Feltre
,
all
'
ora
del
comizio
»
.
Gigi
,
l
'
operatore
,
non
si
dava
pace
:
«
Ma
dove
mai
si
sarà
cacciato
,
e
che
aveva
da
fare
?
Non
sarà
stato
mica
una
guardia
del
Santo
Uffizio
a
chiuderlo
in
sagrestia
?
Bisogna
andare
a
liberarlo
»
.
C
'
è
voluto
del
bello
e
del
buono
per
convincerlo
che
gli
angeli
passano
dovunque
,
anche
attraverso
il
buco
di
una
serratura
,
e
che
il
nostro
Gavroche
non
correva
alcun
pericolo
.
A
Belluno
è
accaduto
per
noi
il
miracolo
dei
gatti
.
Eravamo
giunti
alle
prime
case
della
città
,
quando
ci
siamo
visti
la
strada
sbarrata
da
una
barriera
di
gatti
che
ci
aspettavano
a
piè
fermo
e
con
le
orecchie
ritte
.
Erano
di
tutti
i
colori
e
di
ogni
età
,
gatti
di
razza
e
di
pelo
,
gatti
libertini
dei
tetti
,
bianchi
,
neri
,
gialli
tigrati
.
Al
vederci
hanno
cominciato
a
miagolare
.
Sono
sceso
di
macchina
e
ne
ho
preso
uno
tra
le
braccia
.
Il
più
piccolo
che
mi
era
a
portata
di
mano
,
e
ho
detto
loro
:
«
Credo
che
siate
venuti
a
salutarmi
,
non
è
vero
?
»
.
Tutti
hanno
assentito
con
la
testa
.
Fortini
muoveva
le
sue
orecchie
a
sventola
ed
abbassava
,
per
conferma
,
il
capo
anche
lui
.
«
Che
ti
piglia
?
»
,
gli
ho
chiesto
preoccupato
,
invitandolo
a
guardarsi
allo
specchietto
del
parabrezza
.
«
Mamma
mia
»
,
ha
gridato
Fortini
saltando
,
e
si
è
portato
la
mano
indietro
per
toccarsi
la
coda
.
Per
fortuna
non
l
'
aveva
,
ma
i
gatti
si
sono
messi
a
ridere
lo
stesso
.
Ridevano
veramente
come
noi
e
,
voltandosi
di
schiena
per
lasciar
libera
la
strada
,
ci
hanno
finalmente
spiegato
perché
erano
venuti
.
Tutti
portavano
alla
coda
un
cartellino
sul
quale
era
scritto
il
mio
nome
.
Dai
portoni
delle
case
vicine
sono
sbucati
allora
,
a
frotte
,
ragazzi
e
ragazze
di
tutte
le
età
,
circondando
la
nostra
macchina
e
chiedendoci
notizie
di
Picci
e
Pucci
,
Lino
Picco
,
di
Noè
e
della
sua
arca
,
della
"
Domenica
dei
piccoli
"
e
di
"
Piccolo
mondo
nuovo
"
.
Fortini
si
era
commosso
e
,
finalmente
,
aveva
messo
mano
alle
cartoline
ed
ai
distintivi
per
contentare
tutte
quelle
mani
tese
.
«
Significa
che
li
paghiamo
noi
»
,
egli
ha
detto
.
«
E
ai
gatti
non
diamo
nulla
,
nemmeno
un
fiocco
rosso
?
»
,
ho
aggiunto
io
.
Fortini
ha
tirato
fuori
un
rotolo
di
nastro
che
teneva
nascosto
e
,
aiutato
dai
ragazzi
,
prendendo
in
braccio
i
gatti
ad
uno
ad
uno
,
si
è
dato
a
infiocchettarli
.
Così
siamo
entrati
a
Belluno
,
in
mezzo
a
una
folla
di
piccoli
lettori
e
di
gatti
con
la
coccarda
.
Di
topi
,
nemmeno
la
traccia
.
«
In
tutto
questo
c
'
è
la
mano
di
Gavroche
»
,
ha
sentenziato
Gigi
Regi
.
L
'
on.
Bettiol
è
salito
con
noi
in
macchina
,
alla
volta
di
Feltre
.
«
A
Feltre
verranno
compagni
di
tutti
i
paesi
vicini
-
ci
ha
annunciato
-
e
da
Belluno
giungerà
anche
il
coro
.
Parlerai
nella
città
vecchia
»
.
E
,
infatti
,
quale
posto
migliore
per
parlare
,
di
quella
antica
piazza
Maggiore
ove
si
affacciano
le
terrazze
a
portico
delle
vecchie
case
e
la
torre
quadrata
del
Castello
,
abitato
oggi
da
famiglie
povere
.
Lì
ci
siamo
ritrovati
al
cader
della
notte
,
i
compagni
guadagnavano
la
salita
della
bella
via
Mezzaterra
e
,
al
traguardo
,
trovavano
"
l
'
Unità
"
con
le
sue
luci
e
con
le
sue
musiche
.
Il
primo
a
giungere
della
brigata
è
stato
Guido
Lise
,
di
Zermen
,
che
alla
domenica
diffonde
cento
copie
del
giornale
percorrendo
quaranta
chilometri
in
bicicletta
.
Onore
al
merito
.
Se
le
medaglie
non
si
stampano
,
i
baci
sì
.
E
Lise
ne
ha
avuto
due
,
uno
per
guancia
,
da
noi
tre
.
Gavroche
,
perché
non
si
faceva
vivo
?
Incominciavo
ad
essere
preoccupato
e
dovevo
pur
aprire
il
comizio
.
All
'
improvviso
si
è
visto
una
gran
luce
nel
cielo
.
Gavroche
planava
dolcemente
e
sulle
spalle
,
tra
le
ali
,
portava
un
bambino
biondo
e
ben
pettinato
.
Me
lo
ha
lasciato
sulla
balaustra
della
terrazza
.
Il
bambino
mostrava
,
spiccata
in
una
mano
,
una
busta
gialla
,
e
si
presentava
al
microfono
:
«
Sono
il
bambino
Gianni
Cozzarolo
e
abito
a
Bardies
di
Lentiai
»
.
Ho
aperto
la
busta
:
c
'
erano
mille
lire
e
queste
parole
:
«
Caro
compagno
Gatto
,
permettimi
che
anch
'
io
,
benché
piccolo
,
partecipi
con
tutto
il
mio
entusiasmo
alla
festa
de
"
l
'
Unità
"
.
Permettimi
che
,
come
contributo
,
io
ti
offra
per
il
giornale
dei
diseredati
,
per
il
giornale
dei
figli
del
bisogno
e
della
lotta
,
tutti
i
miei
risparmi
.
Sebbene
piccolo
,
col
ricordo
delle
persecuzioni
fatte
al
mio
babbo
durante
venticinque
anni
di
fascismo
,
sento
che
la
nostra
battaglia
sarà
vinta
.
Viva
"
l
'
Unità
"
!
»
.
Gavroche
,
il
nostro
angelo
,
si
era
sentito
chiamare
da
lontano
nel
mattino
ed
era
volato
alla
piccola
casa
dove
Giovanni
l
'
attendeva
con
la
busta
gialla
in
mano
.
Nella
piazza
applaudivano
tutti
e
qualche
donna
si
asciugava
gli
occhi
.
Bettiol
era
felice
nel
veder
tanta
gente
raccolta
,
compagni
,
amici
,
e
uomini
e
donne
che
,
forse
per
la
prima
volta
,
si
affacciavano
a
vedere
cosa
era
il
Partito
e
ad
ascoltare
quali
parole
dicevano
i
comunisti
.
Il
giovane
responsabile
della
Sezione
mi
confessava
:
«
Da
domani
lavoreremo
meglio
,
col
cuore
più
confortato
dopo
la
vittoria
di
questa
sera
»
.
StampaQuotidiana ,
CASTELFRANCO
VENETO
,
19
.
-
Per
rendere
vero
un
vecchio
proverbio
occorre
,
da
oggi
in
poi
,
dare
ai
signori
,
questori
e
ai
signori
prefetti
della
Repubblica
,
gli
attributi
di
Dio
.
Uomo
,
allora
,
propone
e
il
signor
questore
o
il
signor
prefetto
dispone
.
Ne
avevano
fatti
,
di
propositi
e
di
preparativi
,
i
bravi
compagni
di
Castelfranco
,
ma
il
signore
questore
di
Treviso
,
all
'
ultimo
momento
,
ha
mandato
tutti
in
aria
:
niente
cinematografo
in
piazza
,
niente
ballo
all
'
aperto
:
soltanto
il
comizio
.
Non
è
valso
che
molti
compagni
di
Castelfranco
abbiano
perduto
quella
che
doveva
essere
una
loro
giornata
di
festa
,
nelle
anticamere
della
Questura
e
della
Prefettura
,
non
è
valso
che
siano
intervenuti
,
presso
quelle
autorità
,
i
deputati
nostri
della
provincia
:
il
signor
questore
,
che
mi
dicono
piccolo
di
statura
e
corti
di
vista
,
è
stato
irremovibile
ed
ha
,
così
,
potuto
aggiungere
un
'
altra
credenziale
alla
sua
carriera
di
fedele
servitore
della
sacristia
trevigiana
e
della
Chiesa
di
Roma
.
Eppure
,
di
fronte
ai
carabinieri
che
non
erano
del
tutto
convinti
del
suo
ordine
,
non
ha
fatto
una
bella
figura
:
e
,
al
comizio
,
ha
ricevuto
il
debito
omaggio
di
riconoscenza
di
migliaia
di
lavoratori
che
avevano
seguito
,
per
tutto
il
giorno
,
le
trattative
del
"
gran
rifiuto
"
.
Ma
per
Castelfranco
ci
vuole
altro
che
un
qualunque
Celestino
per
mandare
a
monte
la
festa
.
E
la
festa
nei
cuori
è
stata
grande
:
e
al
comizio
,
nella
grande
piazza
circondata
dalle
rosse
mura
e
dai
giardini
in
cui
guarda
Giorgione
,
la
gioia
dei
compagni
e
dei
cittadini
,
di
ritrovarsi
insieme
a
"
l
'
Unità
"
,
si
è
riversata
incontenibile
.
Sotto
migliaia
di
applausi
è
stato
sepolto
il
piccolo
Verboten
della
polizia
.
Il
deputato
democristiano
Sartor
e
anche
il
sindaco
del
doppio
gioco
avranno
certamente
visto
coi
propri
occhi
che
i
comunisti
non
si
arrendono
all
'
idea
che
li
si
possa
fermare
con
un
ordine
ingiusto
ed
arbitrario
.
Avranno
visto
quanta
folla
si
è
assiepata
intorno
al
piccolo
portone
della
sezione
,
per
vedere
in
sala
quel
documentario
di
cui
era
stata
proibita
la
visione
in
piazza
.
E
come
,
mancando
la
luce
per
estremo
tentativo
di
sabotaggio
,
i
nostri
compagni
si
siano
arrampicati
alle
finestre
e
alle
gronde
delle
case
vicine
per
attaccare
un
nuovo
cavo
.
Contro
il
cielo
stellato
,
nella
fresca
notte
,
quei
compagni
che
salivano
affacciandosi
e
chiamandosi
a
voce
erano
il
Partito
che
resiste
e
vince
con
la
tenacia
dei
propositi
,
col
trovare
in
sé
una
forza
ed
una
iniziativa
sempre
maggiori
di
quelle
di
cui
dispongono
gli
avversari
.
E
i
compagni
di
sotto
,
anche
le
donne
con
i
bambini
addormentati
sulla
spalla
,
aspettavano
con
pazienza
,
senza
dar
segno
alcuno
di
disappunto
e
di
stanchezza
.
La
luce
è
stata
salutata
dagli
applausi
e
,
nelle
saletta
gremita
sino
all
'
inverosimile
,
con
gli
spettatori
aggrappati
ovunque
,
l
'
entusiasmo
montava
sempre
più
a
misura
che
,
sullo
schermo
,
s
'
affollava
tutto
il
Partito
e
l
'
Italia
popolare
passava
nei
nomi
delle
città
e
delle
regioni
,
selva
di
uomini
e
di
bandiere
.
I
compagni
di
Castelfranco
,
che
avevano
preparato
in
piazza
insegne
luminose
ed
un
bellissimo
stand
per
la
vendita
della
stampa
,
alla
fine
erano
contenti
:
i
più
contenti
di
tutti
erano
il
buon
Luigi
Bovolato
,
della
cellula
Fervet
,
che
per
tutto
il
giorno
aveva
venduto
libri
,
distintivi
e
giornali
,
senza
nemmeno
muoversi
per
andare
a
mangiare
,
e
i
due
fratelli
Piazza
,
che
prima
si
mordevano
le
mani
nel
veder
andare
a
monte
la
festa
che
essi
stavano
curando
da
una
settimana
.
Ma
quanti
,
di
cui
non
ho
mai
saputo
il
nome
e
di
cui
conservo
preciso
il
ricordo
,
ci
sono
stati
intorno
ed
hanno
lavorato
e
trepidato
per
noi
,
pregandoci
di
credere
che
essi
non
avevano
colpa
se
,
all
'
ultimo
momento
,
il
loro
affetto
ed
i
loro
propositi
di
onorare
"
l
'
Unità
"
ed
il
Partito
erano
stati
così
miseramente
impediti
da
un
ordine
di
polizia
.
Vi
ho
dovuto
promettere
di
tornare
l
'
anno
venturo
,
per
farvi
tranquilli
e
per
vendicarsi
di
questo
piccolo
smacco
,
che
è
già
stato
cancellato
.
Come
ve
l
'
ho
promesso
di
cuore
,
e
non
soltanto
a
nome
mio
,
ma
del
giornale
.
Ho
visto
come
i
più
poveri
tra
voi
cacciavano
dalle
tasche
le
poche
lire
delle
sigarette
per
buttarle
nella
bandiera
e
quanti
si
avvicinavano
al
banco
e
soppesavano
con
la
mano
il
libro
o
i
libri
che
non
potevano
comprare
,
ho
ascoltato
i
vostri
discorsi
semplici
e
precisi
.
Ecco
:
quello
che
provo
io
,
a
volte
,
è
una
incontenibile
tenerezza
,
con
cui
vorrei
saccheggiare
la
gioia
stessa
per
lasciarvela
negli
occhi
:
i
vostri
occhi
,
migliaia
e
migliaia
di
occhi
che
mi
guardano
in
tutte
le
città
ove
siamo
stati
insieme
per
una
sera
della
nostra
vita
che
non
potremo
dimenticare
.
E
tu
,
vecchio
custode
della
sezione
di
Castelfranco
,
roseo
e
bianco
,
tu
che
sei
il
più
calmo
,
rassicura
i
compagni
che
riuscirete
ad
alzare
,
mattone
su
mattone
,
la
vostra
Casa
del
Popolo
e
che
,
l
'
anno
venturo
,
io
la
troverò
bianca
e
linda
,
con
la
rossa
bandiera
sul
tetto
.
Gavroche
,
che
era
rimasto
per
tutto
il
giorno
a
villeggiare
su
un
albero
,
si
è
vendicato
per
tutti
noi
.
Appena
saputo
che
il
divieto
era
irremovibile
,
è
scomparso
,
ed
invano
Fortini
si
è
messo
sulla
sua
traccia
.
Era
appena
finito
il
comizio
,
che
un
grande
rettangolo
di
luce
bianca
è
apparso
sugli
alberi
delle
mura
.
I
carabinieri
si
sono
precipitati
su
quel
fantasma
,
altri
sulla
macchina
di
proiezione
per
trovarla
.
La
luce
bianca
era
scomparsa
d
'
incanto
,
ma
balenava
più
lontano
su
una
casa
,
si
spostava
ancora
,
inquadrava
gli
stessi
agenti
.
Chi
era
l
'
invisibile
operatore
?
A
poco
a
poco
,
in
tutta
la
città
,
si
sono
visti
apparire
schermi
bianchi
,
nella
piazza
,
nelle
vie
adiacenti
e
nella
più
lontana
periferia
.
Come
rincorrerli
tutti
?
Il
maresciallo
agitava
,
in
una
mano
,
l
'
ordine
del
questore
.
Voleva
dire
:
«
Vi
arresto
tutti
»
,
ma
non
aveva
più
voce
.
Per
tutta
la
notte
è
durata
la
corsa
ai
fantasmi
.
Pare
che
lo
stesso
signor
questore
sia
intervenuto
nella
battuta
.
Gigi
Regi
si
trovava
nella
saletta
della
sezione
,
dietro
la
sua
piccola
macchina
gialla
e
nera
.
E
allora
?
Era
soltanto
Gavroche
,
che
aveva
sbottonato
un
bottone
della
sua
camiciola
al
posto
del
cuore
ed
illuminava
lui
,
invisibile
ambasciatore
della
nostra
vendetta
,
la
città
vegliata
dagli
angeli
di
Giorgione
.
StampaQuotidiana ,
Patrioti
,
fate
attenzione
.
Ascoltate
sempre
le
istruzioni
che
vengono
trasmesse
col
programma
di
«
Italia
combatte
»
dalle
stazioni
di
Bari
,
Napoli
,
Palermo
e
Roma
.
Le
istruzioni
possono
cambiare
da
una
trasmissione
all
'
altra
.
Per
i
patrioti
debbono
valere
sempre
le
ultimissime
istruzioni
.
Istruzioni
.
Patrioti
,
le
armate
tedesche
sono
ora
costrette
a
ripiegare
sulle
loro
posizioni
preparate
sulla
linea
dei
Goti
.
Esse
aspettano
l
'
attacco
alleato
,
ma
non
sanno
,
né
quando
,
né
dove
esso
sarà
sferrato
.
Già
da
tempo
e
seguendo
le
nostre
istruzioni
avete
compiuto
operazioni
offensive
dirette
contro
le
difese
tedesche
di
questa
linea
.
Le
istruzioni
vi
spiegavano
che
genere
di
attività
dovevate
svolgere
.
Vi
si
chiedeva
anche
di
raccogliere
informazioni
dettagliate
sulle
difese
nemiche
.
Patrioti
!
Il
nostro
dovere
è
di
continuare
ad
attaccare
il
nemico
.
Svolgete
azioni
di
disturbo
per
ostacolare
il
nemico
mentre
cerca
di
attestarsi
su
nuove
posizioni
.
Quando
verrà
il
momento
preparerete
i
vostri
piani
per
il
grande
assalto
.
Le
armate
alleate
stanno
compiendo
i
loro
preparativi
per
il
grande
assalto
che
verrà
sferrato
con
potentissime
forze
.
Allora
i
nostri
sforzi
comuni
ci
porteranno
al
di
là
dell
'
Appennino
nella
Valle
Padana
.
Quelli
di
voi
che
sono
stati
incaricati
dai
loro
capi
di
raccogliere
informazioni
riguardanti
il
nemico
e
le
sue
difese
sulla
linea
dei
Goti
,
debbono
ora
attraversare
le
linee
per
portarci
le
loro
informazioni
.
Tutti
gli
altri
patrioti
rimangano
ai
loro
posti
.
Consigli
.
Il
sabotaggio
è
una
guerriglia
tecnica
da
mettere
in
opera
con
una
strategia
più
in
sordina
,
fatta
di
ostruzionismo
e
di
interferenza
nel
patrimonio
tecnico
del
nemico
.
Il
sabotaggio
può
andare
dalla
forma
pacifica
di
diminuire
la
produzione
del
paese
oppresso
lavorando
«
lentamente
»
,
fino
ad
avariare
il
macchinario
o
dinamitare
le
officine
.
Le
astuzie
del
sabotaggio
sono
innumerevoli
,
ma
non
devono
essere
poste
in
opera
a
capriccio
,
perché
il
loro
fine
e
la
loro
concomitanza
devono
essere
limitate
alle
possibilità
pratiche
della
realizzazione
.
Gli
operai
specializzati
spieghino
ai
loro
compagni
quali
sono
le
parti
«
chiave
»
della
macchina
che
si
vuole
sabotare
alle
volte
è
sufficiente
rimuovere
un
punto
minimo
,
ma
vitale
,
perché
non
solo
essa
non
funzioni
più
,
ma
sia
anche
difficile
scoprire
ov
'
è
il
guasto
.
Le
parti
più
nascoste
come
i
fili
per
le
accensioni
delle
candele
,
delle
batterie
o
dei
magneti
,
i
filtri
del
carburatore
,
ecc
.
possono
essere
facilmente
rimessi
senza
che
il
danno
venga
subito
scoperto
.
Se
è
difficile
avvicinarsi
agli
automezzi
,
bucate
i
serbatoi
o
i
copertoni
,
sparando
a
distanza
.
In
caso
il
nemico
ricorra
al
terrorismo
,
usate
lo
stesso
metodo
e
agite
decisamente
.
Dirigete
la
vostra
azione
contro
gli
agenti
e
i
rappresentanti
di
quell
'
autorità
o
governo
che
fucila
i
vostri
compagni
,
che
fa
saltare
in
aria
le
case
private
,
deporta
operai
,
uccide
ostaggi
.
Opponete
terrore
a
terrore
,
impedendo
che
molte
persone
si
prestino
a
collaborare
con
i
tedeschi
per
viltà
.
Riconoscimenti
negli
Stati
Uniti
.
Il
rappresentante
democratico
della
Pensilvania
al
Congresso
degli
Stati
Uniti
,
Herman
Eberhartes
,
ha
dichiarato
:
«
L
'
attività
dei
patrioti
italiani
accelera
la
vittoria
delle
Nazioni
Unite
.
Le
gesta
dei
patrioti
italiani
nelle
retroguardie
delle
linee
tedesche
continuano
a
suscitare
l
'
ammirazione
del
popolo
americano
.
L
'
attività
di
sabotaggio
,
coordinata
con
le
operazioni
alleate
,
ha
disorganizzato
completamente
il
sistema
dei
trasporti
nazisti
»
.
In
un
discorso
pronunciato
in
America
,
Pete
Jarman
,
rappresentante
dello
Stato
dell
'
Alabama
al
Congresso
degli
Stati
Uniti
,
ha
dichiarato
:
«
L
'
attività
dei
patrioti
italiani
nell
'
Italia
settentrionale
aumenta
sistematicamente
in
estensione
ed
in
potenza
.
I
patrioti
operano
dietro
le
linee
tedesche
in
reparti
mobili
e
ben
organizzati
,
costituiscono
così
una
formidabile
avanguardia
che
facilita
l
'
avanzata
alleata
nelle
zone
strategiche
»
.
Il
generale
Harold
Alexander
ha
riconosciuto
il
loro
effettivo
contributo
alla
liberazione
di
Livorno
,
rivelando
che
in
questa
città
i
patrioti
avevano
eliminato
500
nazi
-
fascisti
prima
ancora
che
gli
alleati
fossero
giunti
.
StampaQuotidiana ,
ADRIA
,
30
.
-
Il
Polesine
è
una
vecchia
terra
di
dolore
:
sembra
che
il
cielo
non
sia
mai
abbastanza
trasparente
per
ascoltare
i
gridi
e
le
parole
.
E
questa
città
arsa
e
trasandata
,
posta
all
'
incontro
dei
canali
con
le
sue
caratteristiche
vie
alla
veneziana
,
con
i
suoi
ponticelli
e
le
grandi
piazze
ove
si
allineano
case
così
piccole
che
l
'
orizzonte
ne
resta
scoperto
in
tutta
la
sua
ampiezza
,
sembra
che
annunci
già
da
una
porta
lo
squallido
colore
di
Chioggia
e
di
Pellestrina
,
dall
'
altra
la
miseria
e
la
solitudine
di
Lagosanto
e
di
Comacchio
.
Qui
,
dove
tanti
fiumi
passano
per
andare
a
morire
nel
mare
,
la
gente
non
ha
acqua
da
bere
ed
è
costretta
a
percorrere
chilometri
e
chilometri
per
non
soffrire
la
sete
:
qui
la
tubercolosi
e
la
miseria
assediano
,
in
una
sola
stanza
,
le
famiglie
dei
poveri
braccianti
disoccupati
.
Il
primo
messaggio
che
ho
avuto
entrando
in
Adria
,
è
stato
quello
del
dott.
Domenico
Rosiello
,
medico
chirurgo
di
Papozze
.
Me
lo
ha
portato
una
ragazza
.
Dice
il
messaggio
:
«
Dopo
la
fine
dell
'
ultima
guerra
mondiale
,
nel
Comune
di
Papozze
si
è
avuta
una
recrudescenza
dei
casi
di
tubercolosi
polmonare
e
tra
la
popolazione
esistono
molte
persone
,
soprattutto
bambini
,
macilenti
e
denutriti
per
insufficienza
di
alimentazione
.
Quest
'
ultima
è
legata
,
indubbiamente
,
alla
disoccupazione
,
che
impedisce
a
molte
famiglie
di
provvedersi
di
un
cibo
sano
e
sostanzioso
»
.
Triste
messaggio
,
che
mi
invitava
ad
ascoltare
i
compagni
responsabili
di
tutte
le
Sezioni
di
Adria
e
dei
Comuni
vicini
:
al
primo
pomeriggio
,
in
un
'
aula
delle
scuole
comunali
,
ci
siamo
ritrovati
ed
il
nostro
lungo
colloquio
ha
avuto
,
spesso
,
accenti
drammatici
.
«
Nelle
nostre
condizioni
,
leggere
diventa
difficile
-
ha
detto
il
compagno
di
Donada
,
un
paesetto
del
basso
Polesine
,
distante
15
chilometri
da
Adria
verso
il
mare
.
Su
undicimila
abitanti
,
abbiamo
ottocento
disoccupati
permanenti
,
la
percentuale
dei
tubercolotici
è
altissima
ed
un
medico
condotto
solo
non
basta
.
Quasi
tutte
le
case
sono
formate
da
una
sola
cameretta
appena
appoggiata
sulla
terra
.
Una
piccola
bufera
può
portarle
via
,
come
capitò
l
'
anno
scorso
.
In
ognuna
di
queste
camere
vivono
famiglie
di
nove
e
dieci
persone
»
.
«
A
Corbola
-
ha
riferito
un
altro
compagno
-
su
seimila
abitanti
c
'
è
lavoro
solo
per
venti
famiglie
»
.
La
ragazza
di
Papozze
ha
detto
,
a
questo
punto
:
«
Al
mio
paese
,
le
mamme
vendono
un
uovo
e
,
col
denaro
ricavato
,
comprano
un
'
anguria
,
con
la
quale
mangia
tutta
la
famiglia
»
.
Questa
immagine
reale
ed
incisiva
,
raffigurante
quasi
la
donna
che
cede
il
piccolo
uovo
per
poter
avere
fra
le
braccia
un
'
anguria
,
che
per
lo
meno
è
divisibile
,
vale
più
di
un
discorso
.
È
forse
per
ricordare
con
pari
realtà
la
triste
e
indicibile
situazione
di
Papozze
,
i
compagni
avevano
offerto
a
"
l
'
Unità
"
un
quadro
in
cui
era
tutto
espresso
attraverso
le
immagini
dipinte
:
si
vedono
le
donne
che
attingono
acqua
nel
Po
,
che
scorre
sotto
l
'
abitato
,
si
vede
la
grande
canonica
che
domina
lo
sparuto
gregge
delle
case
,
dalle
cui
finestre
guardano
i
malati
,
si
vedono
gli
ottomila
pioppi
che
i
reduci
disoccupati
piantarono
nelle
terre
demaniali
,
per
cui
furono
minacciati
di
arresto
o
addirittura
arrestati
.
Manca
solo
la
faccia
del
brigadiere
,
che
mi
dicono
cammini
in
paese
col
berretto
calato
sugli
occhi
,
dopo
essersi
guadagnato
i
galloni
di
maresciallo
per
aver
tenuto
in
galera
,
per
nove
mesi
,
il
responsabile
della
Sezione
.
A
Gorino
Veneto
,
che
è
una
frazione
di
Ariano
Polesine
,
i
240
ettari
di
terreno
del
Comune
e
le
case
dei
braccianti
sono
tutti
di
proprietà
della
Cassa
di
Risparmio
delle
Provincie
Lombarde
.
Manca
completamente
l
'
acqua
che
,
attinta
a
30
chilometri
di
distanza
nel
centro
di
Ariano
,
viene
distribuita
nella
quantità
di
un
secchio
per
persona
.
Soltanto
ora
hanno
portato
la
luce
elettrica
.
Non
ci
sono
strade
e
la
Cassa
di
Risparmio
è
padrona
anche
del
cimitero
.
Ad
Adria
,
la
disoccupazione
cronica
esaspera
gli
operai
:
la
città
viene
colpita
per
il
suo
spirito
di
lotta
.
Il
Governo
ha
stanziato
ultimamente
,
96
milioni
per
un
lavoro
di
dragaggio
,
ma
soltanto
dodici
operai
sono
stati
ingaggiati
a
servizio
di
una
vecchia
scavafondo
,
mentre
ne
potrebbero
essere
assunti
più
di
sessanta
.
Gli
agrari
non
rispettano
l
'
imponibile
di
mano
d
'
opera
.
Gli
ospedali
sono
pieni
di
tubercolosi
e
i
malati
sono
costretti
a
rimanere
a
casa
.
Di
queste
e
di
altre
tristezze
si
è
parlato
nella
riunione
che
s
'
è
svolta
nell
'
aula
della
grande
scuola
.
Soltanto
lo
spirito
di
lotta
dei
compagni
animava
la
monotona
realtà
di
quel
dolore
che
è
nelle
carni
dei
polesani
.
A
chi
,
se
non
al
loro
giornale
,
essi
dovevano
confidare
il
racconto
della
propria
vita
?
E
una
ragazza
(
che
fu
arrestata
durante
il
grande
sciopero
dei
braccianti
e
tenuta
in
galera
per
tredici
giorni
soltanto
perché
era
andata
a
convincere
i
crumiri
)
era
incoraggiata
dai
compagni
a
farsi
vedere
,
a
mostrarsi
a
"
l
'
Unità
"
.
Si
è
alzata
,
finalmente
,
Lina
Zanella
e
ha
detto
con
voce
fermissima
:
«
In
tutto
il
comune
di
Ariano
siamo
1900
comunisti
,
più
la
Sezione
giovanile
.
Dopo
lo
sciopero
,
siamo
diventate
tutte
più
combattive
»
.
Con
questo
animo
siamo
andati
al
comizio
.
Piazza
Cavour
,
affacciata
sul
canale
con
una
grandissima
stella
rossa
fra
gli
alberi
,
era
già
gremita
di
operai
,
di
donne
,
di
popolo
.
Altra
gente
era
scaglionata
sui
ponti
,
lungo
le
due
sponde
o
affacciata
alle
case
.
Dalla
terrazza
del
grande
teatro
,
la
nostra
voce
,
già
provata
da
tanti
comizi
,
ritrovava
a
poco
a
poco
forza
e
passione
nel
ricordo
di
tutti
i
dolori
e
di
tutti
i
sacrifici
vissuti
ogni
giorno
dai
poveri
braccianti
del
Polesine
.
Al
di
là
delle
case
,
io
mi
vedevo
parlare
all
'
orizzonte
di
questa
terra
sconsolata
,
che
viaggia
verso
il
mare
col
passo
delle
sue
miserie
e
con
i
suoi
comunisti
che
non
si
arrendono
.
Quando
si
sono
spente
le
luci
e
si
è
incominciato
a
proiettare
il
film
,
persino
gli
agenti
della
Celere
si
sono
dimenticati
tra
la
folla
.
Un
pubblico
enorme
era
dietro
il
piccolo
schermo
:
dietro
la
nostra
macchina
,
i
bambini
si
arrampicavano
per
veder
meglio
.
E
Gavroche
,
dall
'
altro
lato
,
aveva
preso
tra
le
mani
un
grandissimo
ritratto
di
Togliatti
dipinto
da
un
compagno
e
donato
a
"
l
'
Unità
"
.
Lo
aveva
ornato
con
un
nastro
di
pergamena
sul
quale
,
a
mo
'
delle
vecchie
pitture
,
era
scritto
:
«
In
hoc
signa
vinces
»
.
In
questo
segno
vincerai
.
StampaQuotidiana ,
La
lettera
aperta
del
Partito
d
'
Azione
agli
altri
partiti
del
CLNAI
ha
provocato
una
presa
di
posizione
di
questi
circa
i
compiti
e
le
funzioni
,
attuali
e
futuri
,
del
massimo
organismo
politico
della
resistenza
:
che
cosifatta
presa
di
posizione
non
consenta
di
constatare
un
solido
accordo
fra
i
partiti
,
capace
di
costituire
un
terreno
comune
per
la
riforma
in
profondità
della
struttura
politica
e
amministrativa
dell
'
organismo
statale
,
sviluppando
e
coronando
la
comune
lotta
di
resistenza
al
nazifascismo
,
è
cosa
che
non
ci
scoraggia
,
né
diminuisce
la
nostra
ragionata
fiducia
nella
intrinseca
capacità
rivoluzionaria
e
costruttiva
degli
organismi
del
potere
popolare
spontaneamente
formatisi
dallo
sfacelo
del
vecchio
stato
.
Lo
vogliano
o
no
i
partiti
verso
i
quali
siamo
ben
lontani
dal
nutrire
quella
ostile
prevenzione
che
con
troppo
comodo
argomentare
ci
vorrebbe
attribuire
la
DC
i
Comitati
di
liberazione
periferici
,
i
Comitati
di
agitazione
nelle
fabbriche
,
i
«
fronti
»
giovanile
,
di
difesa
della
donna
,
degli
intellettuali
,
dei
contadini
,
il
Corpo
Volontari
della
libertà
,
i
GAP
e
i
SAP
,
sono
sorti
,
hanno
saputo
assumere
con
energia
e
spesso
con
eroismo
il
compito
di
guidare
tutta
la
popolazione
nella
lotta
di
liberazione
,
e
,
con
ciò
stesso
,
il
titolo
legittimo
,
altrettanto
e
più
che
quello
stesso
dei
partiti
,
a
costituire
le
cellule
organiche
del
rinnovamento
nazionale
:
essi
non
scompariranno
al
primo
raggio
di
sole
e
neppure
al
primo
soffio
d
'
uragano
,
poiché
organismi
vivi
e
vitali
non
dileguano
nell
'
ombra
prima
di
avere
esaurito
tutta
la
propria
capacità
realizzatrice
e
la
loro
storica
ragion
d
'
essere
.
Potremmo
aggiungere
che
essi
facilmente
sopravviveranno
allo
stesso
CLN
centrale
,
ove
quest
'
ultimo
ritenga
esaurito
il
suo
compito
come
vorrebbero
il
Partito
Liberale
e
la
Democrazia
Cristiana
con
la
liberazione
del
territorio
e
la
remissione
dei
poteri
al
governo
nazionale
.
C
'
è
di
fatti
una
politica
del
Comitato
di
Liberazione
e
una
politica
dei
comitati
di
liberazione
:
e
mentre
la
vita
del
Comitato
centrale
finché
persista
nella
sua
attuale
struttura
di
organo
di
collegamento
fra
i
partiti
che
lo
costituiscono
,
la
stessa
cosa
non
si
può
dire
dei
comitati
periferici
,
comunali
,
aziendali
professionali
e
così
via
,
la
cui
spontaneità
e
aderenza
intima
alle
esigenze
della
volontà
popolare
li
rende
assai
più
indipendenti
dal
controllo
dei
partiti
politici
;
come
tali
,
essi
continueranno
la
loro
funzione
insostituibile
di
organi
del
potere
liberale
:
i
fatti
proveranno
se
la
rinuncia
eventuale
del
CLNAI
a
coordinare
,
raccogliere
e
potenziale
le
esperienze
di
questi
organismi
periferici
sarà
stata
una
buona
o
una
cattiva
politica
,
se
avrà
contribuito
ad
arricchire
,
o
se
non
piuttosto
a
depauperare
,
la
vita
politica
nazionale
,
il
cui
contenuto
più
vivo
ed
energico
non
può
che
venire
dalla
periferia
,
vale
a
dire
dall
'
iniziativa
popolare
.
Il
problema
politico
centrale
difatti
si
riassume
in
questo
semplice
dilemma
:
ritorno
allo
stato
prefascista
del
1922
o
rinnovamento
organico
della
struttura
dello
stato
;
in
altri
termini
legalitarismo
costituzionalistico
o
democrazia
progressiva
.
Se
si
vuole
il
ritorno
allo
stato
prefascista
,
sia
pure
con
le
migliori
intenzioni
di
adoperarne
gli
istituti
per
proporre
riforme
anche
cospicue
,
il
CLN
altro
non
può
essere
che
un
espediente
,
importante
quanto
si
vuole
ma
transitorio
,
necessitato
dalla
fase
cospirativa
della
lotta
di
liberazione
e
destinato
a
finire
insieme
ad
essa
;
se
si
vuole
al
contrario
la
democrazia
progressiva
,
o
la
rivoluzione
democratica
come
piace
anche
chiamarla
,
il
CLN
è
assai
di
più
;
un
organo
che
sopravvive
alla
fase
clandestina
e
cospirativa
della
lotta
e
la
prosegue
e
continua
fino
alla
riforma
strutturale
dello
stato
divenuto
stato
popolare
che
è
poi
il
solo
tipo
possibile
e
conforme
ai
tempi
attuali
di
stato
liberale
.
La
dichiarazione
del
Partito
Liberale
in
risposta
alla
lettera
del
nostro
partito
(
e
alla
lettera
del
Partito
Comunista
e
alla
dichiarazione
del
Partito
Socialista
)
ha
almeno
questo
di
buono
:
di
aver
espresso
senza
equivoci
né
reticenze
la
volontà
di
un
ritorno
allo
stato
prefascista
:
per
il
Partito
Liberale
esiste
un
solo
problema
,
quello
del
ripristino
della
costituzione
e
della
regola
del
gioco
fra
i
partiti
,
condizioni
che
ritiene
del
tutto
sufficienti
a
permettere
lo
sviluppo
delle
eventuali
riforme
.
Sul
carattere
poi
e
sulla
portata
di
tali
riforme
esso
si
guarda
bene
dal
prendere
posizione
,
giustificando
questo
suo
agnosticismo
con
...
il
rispetto
alla
volontà
popolare
che
non
dev
'
essere
né
anticipata
né
coartata
;
come
se
il
dovere
e
il
compito
di
un
partito
politico
democratico
fosse
semplicemente
quello
di
essere
il
silenzioso
notaio
del
suffragio
universale
.
Quando
il
P.L.
afferma
,
per
esempio
,
che
in
materia
istituzionale
esso
«
ha
assunto
da
tempo
una
posizione
chiarissima
:
esso
cioè
si
riserva
di
assumere
un
atteggiamento
preciso
per
la
monarchia
o
la
repubblica
allorquando
il
congresso
del
PLI
avrà
deliberato
il
proprio
atteggiamento
»
risulta
chiara
solo
una
cosa
,
che
la
sua
posizione
su
tale
problema
non
è
chiarissima
,
ma
equivoca
e
reticente
:
infatti
il
confessare
di
non
avere
ancora
un
'
opinione
su
uno
dei
massimi
problemi
della
vita
nazionale
equivale
a
dire
che
il
problema
non
esiste
nemmeno
,
rafforzando
così
la
tesi
monarchica
la
quale
nulla
di
meglio
potrebbe
desiderare
se
non
che
non
si
mettesse
nemmeno
in
discussione
la
sua
legittimità
.
Allorché
si
vorrebbe
farsi
credere
tanto
rispettosi
della
volontà
della
maggioranza
da
rinunciare
ad
avere
un
'
opinione
,
vien
fatto
di
pensare
a
quella
dichiarazione
citata
con
tanto
contenuto
sdegno
dal
Roepke
(
il
cui
nome
i
«
liberali
»
spendono
tanto
più
volentieri
quanto
meno
spesso
dimostrano
di
seguirne
il
pensiero
)
di
un
capo
di
partito
democratico
nella
Germania
del
1918
,
il
quale
,
richiesto
sul
programma
del
suo
partito
,
diede
la
«
impagabile
»
risposta
che
le
basi
della
democrazia
non
consentono
di
far
decidere
il
programma
se
non
alla
volontà
del
popolo
!
Ritorno
dunque
allo
stato
costituzionale
del
1922;
ma
lo
stato
costituzione
del
prefascismo
ha
cessato
di
esistere
non
solo
di
diritto
ma
di
fatto
.
Il
fascismo
non
fu
già
un
incidente
sgradevole
che
ha
interrotto
la
continuità
costituzionale
dello
stato
,
ma
fu
invece
in
larga
misura
il
prodotto
di
tale
stato
della
degenerazione
dello
stato
liberale
e
democratico
di
nome
,
ma
autoritario
centralizzatore
prefettizio
burocratico
e
classista
di
fatto
.
Quello
stato
non
fu
assalito
da
una
forza
ad
esso
estranea
(
il
fascismo
)
ma
ha
espresso
esso
stesso
il
fascismo
come
prodotto
ultimo
della
sua
degenerazione
.
Il
settembre
1943
non
ha
segnato
solo
la
decomposizione
dello
stato
fascista
,
ma
anche
dello
stato
prefascista
.
Ritornare
a
questo
significa
ritornare
anche
allo
stato
fascista
,
di
un
fascismo
riveduto
e
corretto
,
ma
pur
sempre
fascismo
.
È
impossibile
risuscitare
un
morto
;
occorre
invece
ricostruire
lo
stato
dalle
fondamenta
,
dal
momento
che
tutti
i
suoi
organi
(
monarchia
esercito
magistratura
polizia
burocrazia
diplomazia
)
sono
inesistenti
o
marci
fino
alla
midolla
e
rifiutati
perfino
dallo
stomaco
del
popolo
italiano
.
Ecco
tutta
la
funzione
dei
CLN
che
sono
gli
artefici
della
nuova
esperienza
istituzionale
,
i
creatori
del
nuovo
tessuto
organico
della
società
nazionale
,
la
matrice
della
nuova
classe
politica
.
Volerne
limitare
le
funzioni
a
quelle
di
organi
clandestini
della
resistenza
per
tornare
poi
al
parlamentarismo
,
vuol
dire
lasciare
il
certo
per
l
'
incerto
.
È
un
errore
del
partito
liberale
e
della
democrazia
cristiana
(
la
quale
ultima
condivide
sostanzialmente
la
posizione
del
primo
pur
aderendo
energicamente
alla
nostra
tesi
regionalistica
)
il
presumere
che
la
politica
dei
CLN
tenda
a
sostituirsi
alla
volontà
popolare
da
esprimersi
nei
comizi
elettorali
.
Anche
per
noi
,
come
per
tutti
i
partiti
aderenti
al
CLN
saranno
i
parlamenti
liberamente
eletti
gli
organi
sovrani
della
volontà
popolare
;
ma
parlamenti
ed
assemblee
sono
organi
d
'
una
società
adulta
ed
ordinata
:
la
nostra
invece
,
sgretolata
dal
fascismo
deve
riorganizzarsi
avviando
la
volontà
popolare
,
attraverso
la
partecipazione
diretta
e
capillare
alla
vita
politica
amministrativa
economica
,
alla
risoluzione
dei
problemi
sui
quali
i
parlamenti
decideranno
.
I
CLN
per
la
loro
aderenza
alla
vita
popolare
sono
gli
organi
della
sobrietà
,
mentre
i
parlamentari
ora
sarebbero
gli
organi
dell
'
intemperanza
e
più
facile
preda
di
ritorni
dittatoriali
.
Costruire
sul
pieno
e
sul
concreto
,
anziché
sul
vuoto
e
sull
'
astratto
:
ecco
il
senso
della
politica
dei
comitati
nella
quale
il
nostro
partito
si
è
impegnato
.
Il
partito
liberale
si
pone
oggi
in
una
posizione
schiettamente
formale
di
ristabilimento
delle
garanzie
costituzionali
e
delle
libere
istituzioni
:
ma
questo
non
è
appannaggio
di
alcun
partito
,
ed
è
comune
a
tutti
i
partiti
che
si
pongono
sul
terreno
della
libertà
e
della
democrazia
;
diremo
perciò
col
nostro
compagno
Calogero
che
è
questa
una
posizione
di
prepartito
piuttosto
che
di
partito
.
Posizione
morale
e
psicologica
,
non
politica
.
Fare
politica
significa
operare
sulla
realtà
;
e
l
'
evidente
realtà
di
oggi
è
una
rivoluzione
non
solo
italiana
ma
mondiale
in
corso
di
sviluppo
;
che
sia
così
non
è
colpa
dei
partiti
rivoluzionari
,
ma
delle
cose
stesse
.
Se
l
'
apparato
istituzionale
è
infranto
,
bisogna
,
si
voglia
o
no
,
approntarne
uno
nuovo
;
del
passato
potrà
utilizzarsi
il
vivo
e
vitale
,
non
si
potrà
ad
esso
tornare
come
passato
.
A
questo
rinnovamento
rispondono
i
CLN
che
esprimono
la
nuova
classe
politica
.
C
'
è
insomma
un
liberalismo
facile
ed
un
altro
difficile
.
Il
PL
sembra
adagiarsi
volentieri
nel
primo
;
il
partito
d
'
azione
sa
da
gran
tempo
qual
'
è
il
liberalismo
che
risponde
alle
sue
idealità
e
da
gran
tempo
ha
scelto
la
via
più
difficile
ed
impegnativa
.
StampaQuotidiana ,
LEGNAGO
,
22
.
-
Gavroche
ne
ha
fatto
una
delle
sue
.
Sabato
,
a
Este
,
è
entrato
di
soppiatto
in
tutte
le
case
ed
ha
lasciato
in
alcune
un
volantino
verde
,
su
cui
era
scritto
:
«
È
arrivato
il
poeta
pellegrino
»
,
in
altre
un
volantino
rosso
in
cui
era
stampato
a
grandi
lettere
:
«
Arriva
Mao
»
.
L
'
arciprete
in
canonica
si
è
attaccato
subito
al
telefono
per
parlare
col
collega
di
Montagnana
,
ormai
celebre
nel
padovano
più
del
papa
per
aver
annunciato
ai
suoi
fedeli
che
,
domenica
prossima
28
agosto
,
farà
un
falò
in
piazza
di
tutta
la
stampa
anticattolica
.
Gavroche
,
che
era
invisibile
nella
sacrestia
,
ha
stenografato
il
colloquio
segreto
che
si
è
svolto
tra
i
due
prelati
.
-
Qui
,
a
Este
,
è
arrivato
il
poeta
pellegrino
.
Ma
che
scherzi
sono
questi
?
Di
"
pellegrina
"
non
c
'
era
soltanto
la
Madonna
che
portiamo
a
girare
durante
la
notte
per
le
vie
?
Lei
,
che
legge
i
giornali
,
è
informata
per
caso
che
Mao
sia
giunto
già
in
Italia
?
-
Come
,
un
poeta
pellegrino
?
È
un
titolo
abusivo
.
Ne
parli
subito
col
maresciallo
.
E
la
popolazione
che
fa
?
Ma
chi
è
questo
Mao
,
benedetto
figliolo
,
l
'
ha
visto
in
faccia
?
-
Sento
che
in
piazza
stanno
applaudendo
.
Sono
tutti
usciti
di
casa
per
andargli
incontro
.
È
un
poeta
vero
,
in
carne
ed
ossa
,
per
quanto
riesco
a
vedere
.
È
pellegrino
sul
serio
,
è
tutto
impolverato
...
-
Di
pellegrina
non
c
'
è
che
la
nostra
Madonna
.
Un
uomo
in
carne
ed
ossa
che
parli
,
non
potrà
essere
altro
che
il
diavolo
,
un
comunista
.
Si
affacci
al
balcone
e
gli
ricordi
che
è
uno
scomunicato
.
Lo
dico
sempre
io
,
bisognerà
pur
arrivare
un
giorno
a
bruciarli
tutti
in
piazza
...
-
Lo
chiamano
Mao
,
è
la
stessa
persona
,
vivaddio
.
-
La
guardi
bene
,
è
un
cinese
?
-
Non
mi
sembra
.
-
Che
lingua
parla
?
-
Non
sento
,
ma
lo
capiscono
tutti
.
-
Lo
scomunichi
allora
in
latino
,
ma
subito
:
non
c
'
è
tempo
da
perdere
.
Proprio
in
quel
momento
entravo
in
canonica
umilmente
e
dicevo
all
'
arciprete
:
«
Provi
ad
ascoltare
questi
versi
:
-
Non
più
peccati
o
vergine
-
Non
più
l
'
orrendo
vizio
-
il
tuo
candore
fulgido
-
divenga
l
'
ideale
-
a
cui
si
ispira
il
giovane
-
mentre
passion
l
'
assale
.
Le
sembra
conveniente
parlare
così
alla
Vergine
?
»
-
Ma
chi
è
lei
?
-
Sono
Mao
,
il
poeta
pellegrino
.
È
rimasto
senza
parola
.
Quel
benedetto
angelo
di
Gavroche
,
sempre
invisibile
,
mi
aveva
attaccato
sul
capo
una
grande
aureola
e
tutta
la
sacrestia
ne
era
illuminata
come
se
fossimo
insieme
su
una
nuvola
del
paradiso
.
All
'
annuncio
di
questo
piccolo
miracolo
al
lampo
di
magnesio
,
l
'
arciprete
di
Montagnana
si
era
messo
a
letto
,
minacciando
i
fedeli
di
chiudere
tutte
le
porte
delle
vecchie
mura
che
cingono
il
paese
,
pur
di
non
far
passare
la
nostra
macchina
.
Ma
a
Este
,
sull
'
altissimo
pennone
della
piazza
,
il
gran
pavese
di
bandierine
multicolori
sventolava
all
'
orizzonte
e
,
come
un
faro
,
indicava
la
via
ai
compagni
dei
paesi
vicini
.
Non
c
'
era
nulla
da
fare
.
Il
Fortini
,
complice
di
Gavroche
nell
'
avermi
dato
quel
nome
di
"
pellegrino
"
,
si
portava
già
col
nostro
omnibus
sulla
piazza
della
vicina
città
,
dove
si
annunciano
prossime
le
tenebre
del
Medioevo
.
«
Compagni
,
noi
portiamo
il
sole
-
cantava
Fortini
,
mentre
l
'
angelo
gli
suggeriva
le
parole
all
'
orecchio
-
e
il
sole
illumina
le
tenebre
»
.
Era
diventato
un
evangelista
,
pronto
a
farsi
bruciare
,
insieme
con
i
suoi
libri
sul
rogo
dell
'
arciprete
di
Montagnana
,
che
per
prudenza
se
ne
stava
in
casa
con
tutte
le
imposte
chiuse
.
"
l
'
Unità
"
aveva
tanti
compagni
intorno
,
giunti
dai
paesi
lontani
.
E
il
vecchio
e
caro
Martina
le
aveva
portato
in
dono
,
a
nome
di
tutti
gli
amici
di
Padova
,
una
targa
lucida
,
come
d
'
oro
.
Legnago
è
così
vicina
a
Este
,
che
congedandosi
a
mezzanotte
,
molti
compagni
ci
dissero
di
voler
passare
insieme
con
noi
anche
la
domenica
nella
bella
cittadina
dell
'
Adige
.
Partendo
da
Montagnana
in
prima
mattina
,
abbiamo
fatto
a
passo
d
'
uomo
una
lunga
passeggiata
insieme
,
incontro
ai
compagni
che
ci
aspettavano
con
le
bandiere
a
San
Vito
di
Nogera
.
Da
tanti
giorni
gli
amici
di
Legnago
ci
facevano
giungere
i
propri
telegrammi
e
i
propri
messaggi
sul
giornale
:
erano
stati
i
primi
a
rispondere
al
nostro
appello
,
contenti
che
il
calendario
li
avesse
favoriti
.
Hanno
avuto
,
finalmente
,
una
giornata
di
festa
e
nella
loro
città
,
dove
l
'
estate
si
era
un
'
altra
volta
distesa
lungo
i
grandi
viali
,
la
carovana
è
passata
fendendo
spesso
la
folla
domenicale
e
innalzando
alto
il
nome
del
giornale
e
del
Partito
.
Nella
grande
sala
della
Casa
del
Popolo
,
dove
per
tutto
il
pomeriggio
insieme
col
compagno
Lucarelli
,
segretario
della
Federazione
di
Verona
,
avevo
tenuto
una
riunione
con
tutti
i
responsabili
di
Sezione
del
Basso
Veronese
,
sino
a
tarda
notte
si
è
ballato
freneticamente
.
Palloncini
di
tutti
i
colori
pendevano
dal
soffitto
,
bambini
con
tutte
le
facce
ballavano
con
le
mamme
e
soldati
di
ogni
Arma
davano
il
braccio
alle
ragazze
,
mentre
dai
finestroni
aperti
entrava
la
musica
delle
giostre
vicine
e
splendevano
le
grandi
lampade
ad
acetilene
dei
cocomerai
.
Io
mi
ricordavo
del
Sud
e
il
compagno
Crocco
,
tenendo
per
mano
le
sue
due
gemelle
,
mi
confidava
di
essere
nato
anche
lui
su
un
golfo
che
,
a
quell
'
ora
,
aveva
acceso
tutti
i
suoi
lumi
.
Ma
non
avevamo
nostalgia
.
«
Il
nostro
Partito
-
lui
diceva
-
veramente
sta
facendo
l
'
unità
d
'
Italia
.
Era
tempo
»
.
StampaPeriodica ,
1
.
L
'
unità
del
movimento
operaio
La
lotta
politica
in
Italia
continua
a
svolgersi
in
termini
confusi
,
per
il
prevalere
di
momenti
ideologici
su
quelli
pratici
,
o
almeno
per
l
'
ammantarsi
di
questi
entro
i
veli
nebulosi
di
quelli
.
Dico
nebulosi
,
perché
il
più
delle
volte
non
si
tratta
di
fermi
principi
teorici
,
ma
di
pure
formule
costruite
per
servire
agli
scopi
reali
dei
partiti
.
Nonostante
l
'
esperienza
poco
felice
degli
ultimi
quindici
anni
,
il
movimento
operaio
ed
in
ispecie
il
partito
comunista
,
non
risparmia
a
se
stesso
il
bizantinismo
delle
formule
,
anziché
compiere
un
vigoroso
riconoscimento
della
realtà
politica
e
tentare
di
trarre
da
essa
in
modo
chiaroveggente
la
direttiva
di
azione
.
L
'
eredità
del
passato
è
ancora
dentro
di
noi
,
dogmatismo
e
conformismo
non
sono
scomparsi
e
la
grande
lezione
della
storia
sembra
essere
passata
come
acque
cheta
su
di
una
pietra
levigata
.
Colpisce
a
questo
riguardo
una
frase
pronunciata
dal
compagno
Togliatti
a
Torino
,
commemorando
la
Rivoluzione
di
Ottobre
,
a
proposito
degli
errori
dello
stalinismo
:
«
noi
abbiamo
corretto
quegli
errori
»
.
Il
noi
è
espressivo
;
non
farò
a
Togliatti
l
'
ingiuria
di
credere
che
egli
abbia
voluto
riferirsi
all
'
opera
critica
dei
comunisti
italiani
o
a
lui
stesso
.
Il
noi
si
può
riferire
solo
ai
comunisti
sovietici
,
anzi
a
Krusciov
ed
alla
nuova
direzione
uscita
dal
XX
e
dal
XXII
.
Esso
implica
che
i
partiti
comunisti
,
o
molti
di
essi
registrano
ed
accolgono
,
in
genere
senza
alcuno
o
con
poco
impegno
critico
,
quanto
avviene
nel
partito
sovietico
,
considerato
pur
sempre
,
se
non
guida
,
certo
modello
ed
esempio
.
Ma
questa
gerarchia
,
subordinazione
o
peggio
era
l
'
essenza
dello
stalinismo
per
quanto
riguarda
i
rapporti
con
gli
stati
e
i
partiti
stranieri
,
anche
se
sarebbe
ingiusto
e
storicamente
falso
negare
la
profonda
differenza
tra
il
regime
ferreo
e
crudele
del
tempo
di
Stalin
e
quello
attuale
.
La
nostra
rivolta
,
che
ha
condotto
all
'
autonomia
del
partito
socialista
,
e
quella
di
molti
militanti
anche
comunisti
,
contro
questa
subordinazione
significa
una
vittoria
della
ragione
dell
'
uomo
contro
il
dogma
dell
'
infallibilità
del
regime
e
del
partito
.
Ma
il
comunismo
ufficiale
rifiuta
di
riconoscere
il
carattere
positivo
di
questa
rivendicazione
di
libertà
,
la
considera
revisionismo
od
opportunismo
,
creando
con
questo
la
prima
e
più
importante
causa
di
impossibilità
di
un
'
alleanza
organica
o
generale
.
La
stessa
concezione
dell
'
unità
di
classe
da
parte
dei
comunisti
pone
in
essere
una
seconda
causa
di
divisione
.
Essa
infatti
consiste
non
già
soltanto
nell
'
unità
dei
lavoratori
nelle
loro
lotte
sociali
contro
la
borghesia
,
ma
nella
vera
e
propria
unità
politica
e
tale
unità
politica
non
scaturisce
dal
superamento
delle
divergenze
,
dalla
elaborazione
di
una
nuova
linea
,
come
risultato
di
un
profondo
travaglio
dialettico
,
ma
dall
'
accettazione
più
o
meno
integrale
della
politica
dei
comunisti
da
parte
di
tutto
il
movimento
operaio
e
quindi
dalla
pretesa
implicita
od
esplicita
che
il
partito
socialista
faccia
propria
tale
politica
,
considerandola
come
la
più
propria
espressione
della
classe
operaia
.
Questa
concezione
rimane
dunque
pur
sempre
quella
dell
'
egemonia
del
partito
,
ma
in
tal
caso
non
si
comprende
perché
l
'
egemonia
debba
essere
dei
comunisti
e
non
debba
essere
dei
socialisti
,
i
quali
potrebbero
contestare
con
pari
legittimità
ai
comunisti
di
essere
contrari
all
'
unità
di
classe
perché
rifiutano
la
politica
socialista
o
rifiutano
di
considerarla
come
quella
generale
di
tutto
il
movimento
operaio
.
Credo
che
questa
concezione
dell
'
unità
di
classe
debba
considerarsi
non
solo
dal
lato
politico
,
ma
da
quello
storico
-
teorico
superata
.
Essa
è
stata
fortemente
intaccata
dall
'
esperienza
staliniana
,
che
era
poi
appunto
quella
dell
'
unità
a
qualsiasi
costo
.
Un
regime
ed
un
partito
,
che
non
riconoscano
la
legittimità
di
posizioni
differenziate
,
divergenti
e
perfino
contrapposte
,
non
solo
negano
la
realtà
,
che
è
multiforme
e
complessa
,
ma
rendono
impossibile
la
dialettica
della
democrazia
,
conducono
all
'
annullamento
dei
partiti
ed
alla
loro
soppressione
e
per
conseguenza
fatale
alla
soppressione
delle
correnti
all
'
interno
del
partito
che
sopravvive
,
e
quindi
alla
concezione
del
partito
monolitico
e
dello
stato
,
che
non
consente
libertà
ed
effettiva
partecipazione
collettiva
al
governo
di
un
popolo
.
Non
solo
quindi
non
giudichiamo
contraria
all
'
unità
di
classe
l
'
esistenza
di
più
partiti
o
di
più
correnti
all
'
interno
di
un
solo
partito
,
ma
utile
e
benefica
,
con
il
solo
limite
,
ovviamente
,
che
uno
di
questi
partiti
o
correnti
non
si
identifichi
mai
con
una
posizione
della
classe
contrapposta
.
Queste
considerazioni
potranno
sembrare
ardite
soltanto
a
chi
non
è
in
grado
di
trarre
dall
'
esperienza
della
storia
di
questo
mezzo
secolo
il
necessario
insegnamento
,
né
di
intravedere
i
nuovi
sviluppi
.
E
ormai
chiaro
che
una
crisi
,
anzi
una
divisione
profonda
sta
investendo
il
movimento
comunista
internazionale
.
Le
divergenze
ideologiche
o
politiche
non
sussistono
più
solo
tra
iugoslavi
e
sovietici
ed
anzi
da
questo
lato
esse
si
sono
attenuate
,
ma
tra
sovietici
e
cino
-
albanesi
,
per
non
parlare
che
di
quel
che
si
vede
apertamente
,
mentre
ciascuno
sa
che
in
tutti
i
partiti
comunisti
esistono
oggi
in
realtà
in
misura
più
o
meno
ampia
analoghe
divergenze
e
dissensi
.
Ora
noi
non
ci
auguriamo
affatto
che
il
dissidio
Mosca
-
Pechino
scoppi
in
forma
violenta
,
anche
per
le
conseguenze
nefaste
di
politica
internazionale
che
potrebbero
derivare
da
ciò
,
ma
non
possiamo
tacere
sull
'
assurda
pretesa
dei
comunisti
relativa
all
'
unità
del
movimento
operaio
,
quando
nel
loro
stesso
movimento
l
'
unità
politica
è
così
seriamente
minacciata
.
La
sola
unità
compatibile
con
una
concezione
democratica
del
socialismo
presuppone
il
riconoscimento
non
solo
della
possibilità
,
ma
dell
'
utilità
delle
divergenze
,
le
quali
devono
essere
assunte
come
punto
di
partenza
per
una
stimolante
ricerca
di
un
avanzamento
generale
del
potere
dei
lavoratori
.
E
molto
più
unitaria
una
politica
,
anche
se
condotta
da
un
solo
partito
,
la
quale
consegua
tale
risultato
,
anziché
una
politica
,
la
quale
sotto
specie
unitaria
non
lo
consegua
affatto
o
provochi
addirittura
un
arretramento
di
tale
potere
.
La
reale
sostanza
unitaria
di
una
politica
non
può
dunque
prescindere
da
questo
dato
di
giudizio
,
né
essere
minimamente
subordinata
al
fatto
che
esista
o
meno
un
accordo
dei
partiti
.
2
.
Centro
-
sinistra
Alla
luce
di
tali
considerazioni
occorre
giudicare
la
politica
socialista
rispetto
al
centro
-
sinistra
.
Si
tratta
di
una
difficile
politica
,
la
quale
ha
per
scopo
di
promuovere
il
rinnovamento
in
tutti
i
campi
mediante
un
incontro
fra
socialisti
,
cattolici
e
partiti
democratici
laici
.
Le
difficoltà
di
questa
politica
nascono
dal
fatto
che
questi
partiti
,
ed
in
ispecie
i
cattolici
ed
i
socialisti
,
muovono
da
punti
di
partenza
diversi
ed
opposti
e
mirano
a
fini
diversi
ed
opposti
per
quanto
riguarda
l
'
ordinamento
della
società
e
dello
stato
.
Non
sarebbe
necessario
dirlo
,
se
talvolta
nella
quotidiana
polemica
o
nell
'
ansia
di
procedere
oltre
non
si
dimenticasse
,
che
non
esistono
né
oggi
,
né
esisteranno
domani
le
condizioni
per
un
'
alleanza
organica
,
cioè
per
un
'
alleanza
generale
tra
questi
partiti
.
Essi
si
ispirano
ad
una
diversa
filosofia
,
hanno
posizioni
diverse
sui
problemi
religiosi
,
mirano
a
fini
lontani
diversi
,
l
'
uno
,
il
partito
socialista
,
all
'
abbattimento
della
società
divisa
in
classi
ed
alla
edificazione
del
socialismo
,
l
'
altro
,
la
democrazia
cristiana
nella
sua
parte
progressista
,
ad
una
società
nella
quale
,
attenuati
gli
egoismi
delle
classi
,
la
proprietà
individuale
venga
meglio
ripartita
.
Queste
diversità
profonde
,
che
però
non
impediscono
la
ricerca
di
un
accordo
su
programmi
definiti
,
si
manifestano
anche
quando
si
passa
ai
fini
prossimi
del
centro
sinistra
.
Prevale
nell
'
impostazione
che
viene
data
da
parte
dei
partiti
del
centro
sinistra
,
ed
in
ispecie
del
maggiore
di
essi
,
l
'
accentuazione
dell
'
anticomunismo
,
come
fine
di
tale
politica
,
e
per
conseguenza
la
tendenza
di
considerare
i
rapporti
con
il
partito
socialista
sotto
la
luce
esclusiva
del
maggior
o
minor
grado
di
rottura
con
il
partito
comunista
.
Questo
induce
ad
addentrarsi
nel
vero
e
proprio
labirinto
delle
garanzie
da
chiedere
ai
socialisti
,
come
se
in
questo
campo
vi
fossero
altre
garanzie
che
quelle
nascenti
dagli
sviluppi
di
una
politica
e
garanzie
necessarie
per
tutti
i
contraenti
!
Da
parte
nostra
,
invece
,
non
è
il
movente
dell
'
anticomunismo
che
guida
la
nostra
azione
,
ma
quello
di
ricercare
,
sul
presupposto
dell
'
autonomia
piena
del
PSI
,
una
intesa
per
rendere
possibili
il
consolidamento
della
democrazia
repubblicana
,
alcune
sostanziali
riforme
economico
-
sociali
,
l
'
innalzamento
culturale
e
civile
del
paese
,
un
avanzamento
generale
del
potere
economico
e
politico
dei
lavoratori
.
Stando
così
le
cose
sarebbe
un
errore
presentare
la
politica
del
centro
sinistra
come
continuità
del
passato
,
cioè
come
lo
sviluppo
attuale
del
centrismo
;
sarebbe
altrettanto
un
errore
da
parte
nostra
presentarla
come
una
vittoria
del
socialismo
.
Il
modo
giusto
di
presentare
tale
politica
da
parte
di
tutti
è
quello
di
definirla
un
compromesso
utile
in
una
determinata
fase
della
storia
,
nel
corso
della
quale
è
possibile
prescindere
dalle
divergenze
finali
di
fondo
,
ed
attenuare
quelle
politiche
contingenti
.
In
ogni
compromesso
ciascuna
delle
parti
rinuncia
a
far
valere
tutte
le
proprie
esigenze
,
nella
convinzione
che
questa
rinuncia
è
utile
e
necessaria
per
il
vantaggio
comune
e
quello
generale
del
popolo
.
La
natura
stessa
del
compromesso
è
tale
che
su
ciascuna
questione
,
anche
su
quelle
concordate
,
nascono
o
rinascono
divergenze
di
valutazione
,
di
opportunità
,
di
misura
e
così
via
.
Ma
se
permane
la
volontà
politica
per
sviluppare
un
'
azione
di
governo
,
destinata
ad
incidere
profondamente
sulla
vita
del
paese
e
sulla
stessa
natura
dei
rapporti
fra
lo
stato
e
le
classi
lavoratrici
,
allora
anche
queste
divergenze
possono
essere
superate
.
Detto
questo
,
aggiungiamo
ai
fini
delle
considerazioni
generali
dalle
quali
siamo
partiti
,
che
l
'
esperienza
condotta
finora
non
si
può
giudicare
in
modo
negativo
,
né
tanto
meno
come
rivolta
a
danneggiare
o
pregiudicare
il
potere
delle
classi
lavoratrici
,
sol
perché
essa
minaccia
di
limitare
l
'
influenza
politica
del
partito
comunista
.
In
primo
luogo
nel
corso
di
questo
ultimo
anno
vi
sono
state
grandiose
agitazioni
sindacali
dei
lavoratori
,
che
hanno
avuto
il
carattere
più
unitario
che
sia
mai
esistito
,
dalla
rottura
dell
'
unità
sindacale
in
poi
.
Questo
è
il
risultato
della
crescente
coscienza
delle
masse
,
che
occorre
battersi
uniti
per
vincere
la
resistenza
ostinata
dei
datori
di
lavoro
,
ma
è
anche
il
risultato
della
presenza
attiva
di
un
partito
socialista
autonomo
,
che
rassicura
le
altre
correnti
sindacali
sul
carattere
democratico
della
lotta
sindacale
.
Incontestabile
è
che
il
clima
politico
suscitato
dal
centro
sinistra
rincuora
le
masse
e
favorisce
oggettivamente
la
loro
lotta
.
Basterebbe
questo
per
esprimere
un
giudizio
positivo
.
Si
aggiunga
che
nello
spazio
di
pochi
mesi
di
governo
si
è
attuata
la
più
importante
riforma
democratica
dalla
Costituzione
in
poi
,
cioè
la
nazionalizzazione
dell
'
energia
elettrica
,
si
sta
per
istituire
la
scuola
media
unica
obbligatoria
,
anche
se
con
qualche
compromesso
secondario
sul
latino
,
si
sono
approvate
varie
leggi
sociali
attese
da
anni
.
Siamo
ora
entrati
in
tira
fase
conclusiva
e
,
come
era
da
attendersi
,
le
difficoltà
sono
cresciute
.
Rispetto
a
tali
difficoltà
il
partito
socialista
sta
operando
con
fermezza
e
responsabilità
,
allo
scopo
di
superare
gli
ostacoli
,
ottenere
la
conferma
degli
impegni
assunti
,
giungere
all
'
approvazione
delle
leggi
sull
'
agricoltura
e
sulle
regioni
nel
poco
tempo
che
rimane
alla
presente
legislatura
.
Nessuno
può
dunque
seriamente
accusare
il
partito
socialista
di
aver
abbandonato
le
sue
originarie
esigenze
programmatiche
,
poste
come
condizione
dell
'
appoggio
al
governo
di
centro
sinistra
.
E
nessuno
potrà
sostenere
onestamente
che
questo
programma
di
governo
non
solo
non
costituisca
in
modo
oggettivo
un
avanzamento
del
potere
delle
classi
lavoratrici
,
ma
addirittura
sia
il
contrario
di
questo
,
cioè
sia
il
loro
indebolimento
per
colpa
del
partito
socialista
.
I
comunisti
e
quanti
,
in
modo
demagogico
o
perfino
provocatorio
,
formulano
questa
critica
dovrebbero
dimostrare
in
primo
luogo
che
questi
provvedimenti
non
valgono
nulla
e
sono
in
realtà
diretti
contro
i
lavoratori
,
dimostrazione
impossibile
,
che
coprirebbe
di
ridicolo
chiunque
si
accingesse
a
tarla
.
Essi
dovrebbero
poi
dimostrare
che
esisteva
alla
politica
del
centro
sinistra
un
'
alternativa
vera
,
cioè
realizzabile
,
e
non
già
una
semplice
alternativa
di
opposizione
agitatoria
,
senza
probabilità
di
successo
.
Domandiamo
ai
critici
comunisti
e
non
comunisti
quale
sarebbe
la
condizione
del
paese
,
se
il
partito
socialista
non
avesse
appoggiato
il
governo
del
centro
sinistra
.
Oggi
non
avremmo
avuto
i
provvedimenti
dei
quali
abbiamo
parlato
e
non
saremmo
in
condizione
di
chiedere
l
'
attuazione
di
quelli
che
rimangono
,
senza
parlare
del
clima
generale
,
che
avrebbe
potuto
anche
essere
quello
del
clerico
-
fascismo
;
avremmo
conservato
ai
grandi
monopoli
elettrici
e
complessivamente
alle
forze
della
conservazione
italiana
intatto
il
proprio
potere
.
A
quei
comunisti
,
per
fortuna
pochi
,
e
con
molte
contraddizioni
,
che
ci
accusano
di
avere
subordinato
il
partito
socialista
al
capitalismo
ed
ai
monopoli
,
rispondiamo
che
l
'
unica
grande
riforma
antimonopolistica
è
stata
quella
voluta
e
resa
possibile
dai
socialisti
.
Se
davvero
si
attuerà
la
minaccia
di
portare
questa
denuncia
davanti
alle
masse
,
allora
saremo
noi
a
denunciare
il
settarismo
e
la
faziosità
politica
di
chi
,
agendo
come
agisce
,
e
mirando
ad
impedire
al
partito
socialista
di
svolgere
la
sua
politica
,
diviene
in
modo
oggettivo
il
migliore
alleato
della
destra
economica
,
vero
e
proprio
puntello
della
conservazione
italiana
.
Naturalmente
ciò
non
significa
che
la
politica
di
centro
sinistra
sia
il
meglio
desiderabile
;
essa
è
semplicemente
il
meglio
possibile
,
anche
se
persistono
forti
elementi
di
freno
e
di
equivoco
.
L
'
idea
della
continuità
,
cara
più
del
giusto
ai
dirigenti
democristiani
,
indebolisce
davanti
al
paese
il
carattere
nuovo
di
una
politica
,
che
pure
tutti
individuano
come
tale
,
non
fosse
altro
che
per
il
fatto
che
essa
è
condotta
con
l
'
appoggio
dei
socialisti
.
Un
'
impostazione
meno
moderata
,
meno
timorosa
di
scoprirsi
verso
destra
,
meno
preoccupata
di
perdere
il
carattere
tradizionale
di
difesa
conservatrice
della
società
,
sarebbe
certo
più
positiva
e
porrebbe
in
risalto
più
nettamente
i
lati
positivi
della
svolta
.
L
'
insistenza
con
la
quale
si
esalta
il
motivo
anticomunista
e
si
afferma
di
tendere
all
'
isolamento
dei
comunisti
,
è
fonte
per
noi
di
preoccupazioni
.
Non
contestiamo
alla
DC
il
diritto
di
sviluppare
la
sua
polemica
ideologica
contro
i
comunisti
,
sul
piano
della
lotta
delle
idee
e
su
quello
propriamente
politico
,
e
non
su
quello
dell
'
impiego
discriminatorio
del
potere
verso
i
singoli
.
Ma
riteniamo
che
il
problema
della
democrazia
italiana
non
si
risolva
con
l
'
isolamento
dei
comunisti
.
Esso
si
risolverà
il
giorno
in
cui
vi
sarà
da
parte
di
tutti
adesione
sincera
alla
democrazia
ed
ai
suoi
metodi
,
almeno
come
noi
li
concepiamo
nella
nostra
esperienza
storico
-
culturale
.
Questo
problema
può
essere
di
scarso
valore
politico
in
un
paese
dove
i
comunisti
sono
piccoli
gruppi
trascurabili
,
ma
è
della
massima
importanza
laddove
essi
sono
un
grande
partito
con
molti
milioni
di
seguaci
,
radicato
nella
realtà
del
paese
in
modo
tale
,
che
nessun
terremoto
ideologico
esterno
,
come
la
demolizione
di
Stalin
o
la
insurrezione
ungherese
,
ne
ha
potuto
scuotere
sostanzialmente
la
forza
.
Nel
grande
contrasto
che
si
profila
nel
movimento
comunista
internazionale
i
partiti
democratici
ed
in
ispecie
il
partito
socialista
non
possono
considerare
di
secondaria
importanza
,
anche
per
le
conseguenze
di
politica
estera
,
il
fatto
che
prevalgano
le
tendenze
moderate
e
rinnovatrici
o
quelle
estremiste
e
massimaliste
.
Per
evitare
l
'
errore
di
favorire
in
modo
indiretto
queste
ultime
,
essi
devono
valutare
giustamente
l
'
entità
del
problema
e
darsi
una
adeguata
politica
.
3
.
Politica
internazionale
Nella
politica
internazionale
le
considerazioni
,
che
abbiamo
svolto
finora
,
acquistano
il
maggior
rilievo
.
Sorprende
che
La
Pravda
in
modo
così
superficiale
e
seguendo
le
esasperazioni
polemiche
dei
comunisti
o
provocazioni
vere
e
proprie
diffuse
entro
il
nostro
partito
,
abbia
scritto
che
esso
o
la
sua
maggioranza
,
-
di
«
destra
»
naturalmente
secondo
l
'
uso
terminologico
proprio
dei
periodi
di
inasprimento
polemico
,
-
siano
passati
all
'
atlantismo
.
Si
è
preso
come
pretesto
la
crisi
cubana
.
In
questa
crisi
il
partito
socialista
ha
mirato
a
distinguere
il
problema
dell
'
indipendenza
di
Cuba
e
del
suo
diritto
a
sviluppare
la
rivoluzione
sociale
come
meglio
aggrada
al
suo
popolo
,
anche
se
non
si
può
essere
soddisfatti
della
decisione
di
rinviare
o
sopprimere
una
consultazione
popolare
,
da
quello
dello
scontro
tra
i
blocchi
.
Per
quanto
riguarda
il
primo
aspetto
del
problema
,
il
partito
socialista
ha
manifestato
la
sua
solidarietà
con
il
popolo
cubano
,
ha
espresso
la
sua
riprovazione
del
blocco
americano
come
atto
unilaterale
e
destinato
ad
aggravare
la
tensione
,
non
ha
mancato
di
ricordare
le
responsabilità
della
politica
statunitense
.
Ma
il
partito
socialista
,
essendo
neutralista
e
contrario
ai
blocchi
,
non
poteva
ignorare
che
l
'
installazione
di
basi
missilistiche
in
prossimità
delle
coste
americane
,
diveniva
un
momento
dello
scontro
tra
i
blocchi
,
qualunque
fosse
il
motivo
che
determinò
il
governo
sovietico
a
tale
decisione
.
Per
questo
esso
fin
dall
'
inizio
domandò
che
il
governo
italiano
appoggiasse
un
«
onesto
compromesso
»
all
'
ONU
.
Ed
un
onesto
compromesso
in
altro
non
poteva
consistere
che
nella
garanzia
dell
'
indipendenza
cubana
e
nella
eliminazione
delle
basi
missilistiche
.
I
comunisti
e
con
essi
rilevanti
settori
del
nostro
partito
videro
soltanto
il
primo
dato
del
problema
,
non
il
secondo
,
perché
essi
si
considerano
parte
di
un
blocco
,
o
per
dir
meglio
interamente
solidali
con
un
blocco
.
Essi
quindi
prima
negarono
l
'
esistenza
delle
basi
missilistiche
,
del
che
non
potevano
saper
nulla
per
conoscenza
diretta
,
considerarono
il
blocco
americano
come
l
'
inizio
dell
'
aggressione
imperialistica
contro
Cuba
e
quindi
impostarono
la
loro
campagna
in
questo
senso
,
non
senza
i
consueti
attacchi
ai
socialisti
.
Sarebbe
molto
ardito
sostenere
,
dopo
le
sagge
ed
altamente
responsabili
decisioni
di
Krusciov
ed
il
ritiro
delle
basi
,
che
i
comunisti
avessero
avuto
ragione
e
noi
torto
.
Ma
forse
è
ancora
più
ardito
sperare
che
qualcuno
riconosca
questa
nuova
lezione
e
divenga
più
cauto
,
anche
se
continuerà
a
parlare
in
nome
dell
'
unità
.
Ma
il
problema
è
più
ampio
;
riguarda
la
valutazione
della
politica
neutralista
e
l
'
atteggiamento
che
verso
di
essa
hanno
i
comunisti
.
Mentre
risulta
un
chiaro
contrasto
di
posizioni
tra
Krusciov
,
che
esalta
Nheru
come
campione
della
pace
ed
i
comunisti
cinesi
che
aggrediscono
l
'
India
,
questa
grande
nazione
ex
coloniale
,
paci
.
lista
e
neutralista
,
per
una
questione
di
frontiera
,
regolabile
in
via
pacifica
,
non
risulta
più
altrettanto
chiara
la
logica
che
spinge
i
comunisti
italiani
,
e
sulla
loro
scorta
anche
La
Pravda
a
formulare
aspre
critiche
contro
il
Partito
Socialista
,
colpevole
soltanto
di
rifiutare
la
contrapposizione
dei
blocchi
ed
ispirarsi
ad
una
politica
neutralista
.
In
questa
politica
è
invece
necessario
persistere
perché
essa
corrisponde
agli
interessi
del
movimento
operaio
,
alle
necessità
della
pace
mondiale
ed
alle
tradizioni
del
nostro
partito
.
Certo
esiste
il
problema
della
conciliabilità
di
una
politica
neutralista
con
quella
del
governo
di
centro
sinistra
oggi
e
più
ancora
domani
.
Su
questo
problema
soffiano
tutti
,
perché
in
esso
i
comunisti
vogliono
trovare
la
scintilla
,
che
fa
divampare
il
rogo
destinato
a
bruciare
le
eresie
degli
autonomisti
,
e
più
proficuamente
la
destra
per
rovesciare
e
distruggere
il
centro
sinistra
.
Ma
con
buona
pace
di
tutti
noi
crediamo
che
siano
possibili
ragionevoli
soluzioni
.
Il
neutralismo
del
PSI
,
che
non
implica
la
denuncia
attuale
delle
alleanze
e
della
NATO
,
è
compatibile
,
come
si
è
più
volte
detto
ed
anche
recentemente
dimostrato
,
con
una
interpretazione
distensiva
e
non
oltranzista
degli
obblighi
nascenti
dall
'
alleanza
.
Esso
ha
possibilità
reali
di
influire
in
questo
positivo
senso
,
il
che
del
resto
è
risultato
chiaro
anche
nelle
recenti
posizioni
del
governo
italiano
.
A
parte
il
fatto
che
questo
è
stato
sottoposto
agli
aspri
attacchi
della
destra
,
che
lo
accusa
appunto
di
neutralismo
,
bisogna
ricordare
che
la
solidarietà
dell
'
Italia
all
'
America
venne
data
per
il
ricorso
all
'
ONU
e
non
per
il
blocco
,
che
venne
auspicato
un
negoziato
tra
sovietici
ed
americani
,
che
si
diedero
istruzioni
ai
rappresentanti
italiani
all
'
ONU
di
appoggiare
la
ricerca
di
un
compromesso
,
che
infine
furono
esercitate
pressioni
diplomatiche
in
questo
senso
,
mentre
appariva
chiaro
che
l
'
Italia
si
allineava
sulle
posizioni
più
moderate
,
come
quella
inglese
.
Certo
non
è
molto
,
ma
è
pure
qualcosa
e
comunque
è
qualcosa
di
concreto
sul
piano
della
politica
di
stato
.
Rimane
da
dimostrare
che
maggiori
risultati
nella
difesa
della
pace
si
conseguirebbero
con
l
'
antica
politica
,
le
manifestazioni
dei
partigiani
della
pace
,
le
proteste
unitarie
e
così
via
,
altro
che
sul
terreno
della
propaganda
.
E
questo
è
tutto
il
senso
della
nostra
adesione
al
centro
sinistra
,
cioè
realizzare
quel
che
è
possibile
e
non
rinunciare
a
quel
che
è
possibile
sotto
il
pretesto
di
volere
oggi
cose
che
si
sanno
impossibili
,
e
che
quindi
rimangono
parole
,
o
peggio
,
allineamento
del
movimento
operaio
con
la
politica
dei
blocchi
.
StampaPeriodica ,
Voi
dite
che
questa
grande
invenzione
che
è
la
TV
ancora
sta
aspettando
che
qualcuno
inventi
l
'
opera
televisiva
,
l
'
opera
adatta
,
cioè
,
al
mezzo
televisivo
e
soltanto
a
questo
,
e
non
presa
in
prestito
,
che
so
,
dal
teatro
o
dal
cinema
?
Briganti
!
Dimenticate
l
'
originale
televisivo
"
.
Qualche
maligno
potrebbe
credere
che
con
questa
denominazione
si
voglia
alludere
a
un
qualsiasi
lavoro
,
di
qualsiasi
genere
,
scritto
,
o
composto
,
per
la
TV
.
No
,
perché
con
tal
criterio
la
denominazione
potrebbe
adottarsi
di
diritto
anche
per
un
servizio
di
viaggio
,
per
un
'
inchiesta
,
un
balletto
,
o
qualsiasi
cosa
,
insomma
,
sol
che
risponda
al
requisito
puramente
accessorio
,
esteriore
e
accidentale
di
essere
stato
scritto
o
composto
o
comunque
fatto
per
essere
incluso
nei
programmi
TV
.
Invece
,
come
avrete
notato
,
la
denominazione
è
strettamente
riservata
a
un
solo
tipo
di
componimento
.
Bisogna
dedurne
che
con
essa
i
programmisti
TV
intendano
designare
un
nuovo
genere
letterario
.
Non
film
,
non
commedia
o
dramma
,
altrimenti
si
chiamerebbe
film
,
o
commedia
,
o
dramma
.
Ma
"
originale
televisivo
"
.
L
'
originale
televisivo
"
è
il
nuovo
genere
letterario
nato
dalla
TV
.
E
,
vista
la
novità
del
mezzo
,
bisogna
dire
:
la
grande
novità
del
secolo
,
in
fatto
di
spettacolo
.
La
grande
invenzione
.
Il
nuovo
linguaggio
ultramoderno
.
Come
esistono
il
dramma
per
il
teatro
,
il
film
per
il
cinema
,
il
melodramma
per
l
'
apparato
operistico
,
così
esiste
l
'
originale
televisivo
"
per
la
TV
:
un
tipo
di
lavoro
che
si
differenzia
dagli
altri
destinati
ad
altri
mezzi
d
'
espressione
e
adatto
soltanto
al
mezzo
televisivo
.
L
'
ultima
parola
,
in
fatto
di
novità
.
L
'
ultimo
grido
del
secolo
.
Qualcosa
da
stare
,
sul
terreno
artistico
,
al
livello
dei
veicoli
spaziali
,
dei
razzi
interplanetari
sul
terreno
dei
mezzi
di
trasporto
.
Perché
quale
mezzo
di
espressione
potrebbe
permetterci
di
vedere
quel
che
sta
avvenendo
in
questo
preciso
momento
qui
,
là
,
a
cento
,
a
mille
chilometri
di
distanza
un
luogo
dall
'
altro
,
contemporaneamente
,
nello
stesso
momento
in
cui
avviene
nei
vari
luoghi
?
Dunque
,
novità
senza
precedenti
,
novità
strabilianti
,
e
ben
a
ragione
i
programmisti
della
TV
hanno
voluto
designarla
con
uno
speciale
appellativo
,
riservando
a
essa
quello
ambizioso
di
"
originale
televisivo
"
.
Difatti
,
che
cos
'
è
in
pratica
un
"
originale
televisivo
"
?
Una
cosa
originalissima
,
nuova
di
zecca
,
che
non
s
'
era
mai
vista
.
Figuratevi
un
po
'
:
è
nientemeno
una
serie
di
scene
recitate
da
attori
e
da
attrici
,
che
dicono
delle
battute
,
e
attraverso
le
quali
si
svolge
e
,
possibilmente
,
si
conclude
una
vicenda
.
Tutte
cose
che
non
s
'
erano
mai
viste
né
a
teatro
né
al
cinema
.
Cose
che
si
possono
fare
soltanto
mercé
la
televisione
e
perciò
formanti
quello
che
si
chiama
l
'
originale
televisivo
"
.
Se
non
fosse
stata
inventata
la
televisione
,
non
avremmo
mai
avuto
idea
,
pensate
,
di
queste
cose
.
Da
secoli
l
'
uomo
aveva
da
dire
qualcosa
che
gli
urgeva
dentro
,
ma
non
riusciva
a
esprimerlo
coi
mezzi
esistenti
.
Si
scervellava
,
si
sforzava
.
Niente
.
Mancava
il
mezzo
ad
hoc
.
Finalmente
,
s
'
inventa
la
televisione
e
,
là
!
,
ecco
la
nuova
opera
d
'
arte
.
Ora
ci
sarebbe
da
domandarsi
che
differenza
c
'
è
,
secondo
i
programmisti
della
TV
,
fra
un
comune
filmetto
o
una
comunissima
commediola
tradizionale
,
e
quello
che
pomposamente
essi
annunziano
e
definiscono
come
"
originale
televisivo
"
.
O
che
differenza
c
'
è
fra
questo
e
un
comunissimo
raccontino
sceneggiato
.
Forse
,
l
'
unica
differenza
è
che
un
"
originale
televisivo
"
è
una
specie
di
filmetto
un
po
'
più
pecione
dei
comuni
filmetti
,
e
che
perciò
non
osa
attribuirsi
la
qualifica
di
filmetto
;
o
è
una
commediolina
un
po
'
più
scema
delle
usuali
commedioline
del
suo
genere
e
che
perciò
non
ardisce
definirsi
commediolina
:
o
è
un
raccontino
sceneggiato
un
po
'
più
scemeggiato
d
'
altri
manufatti
del
genere
,
e
che
perciò
pudicamente
cela
il
vero
essere
suo
.
Quindi
,
in
tutti
questi
casi
:
"
originale
televisivo
"
.
Ma
lasciamo
a
quei
programmisti
i
misteri
della
loro
estetica
televisiva
,
limitandoci
a
esclamare
:
povera
TV
,
in
che
mani
sei
capitata
.
E
passiamo
a
esaminare
brevemente
l
'
ultimo
"
originale
televisivo
"
programmato
:
Il
destino
numero
uno
,
due
,
tre
di
Paolo
Emilio
D
'
Emilio
.
È
un
forte
lavoro
di
pensiero
,
imperniato
sui
refusi
,
o
svarioni
tipografici
,
detti
anche
"
perle
giapponesi
"
;
questi
errori
di
stampa
per
cui
,
a
esempio
,
la
casa
del
cavalier
X
viene
allietata
dalla
nascita
di
un
vispo
e
baffuto
bimbo
,
o
il
commendator
Y
decede
per
improvviso
malumore
.
Tizio
mangia
il
cane
quotidiano
,
Caio
s
'
invaghisce
d
'
una
signorina
elefante
e
il
torpedone
coi
giganti
passa
festosamente
sul
conte
,
eccetera
eccetera
.
Molti
profondi
lavori
sono
stati
scritti
su
questi
importanti
temi
,
ma
di
solito
la
questione
veniva
trattata
da
capi
scarichi
con
una
deplorevole
leggerezza
,
non
consona
all
'
austerità
dell
'
assunto
.
Giustamente
perciò
l
'
autore
del
lavoro
in
esame
prende
la
cosa
sul
dovuto
tragico
:
il
giovine
correttore
di
bozze
d
'
un
giornale
,
non
riuscendo
a
corrispondere
telefonicamente
con
la
sua
bella
,
ne
ha
le
facoltà
visive
talmente
menomate
che
lascia
passare
tre
svarioni
.
Così
capita
che
l
'
indomani
:
a
)
la
giovane
Roberta
legge
sul
giornale
che
,
invece
d
'
un
qualsiasi
a
lei
ignoto
Alberto
Maria
Rossi
s
'
è
sposato
con
altra
ragazza
l
'
a
lei
noto
,
anzi
notissimo
,
Alberto
Maria
Bossi
,
il
quale
altri
non
è
che
il
suo
fidanzato
;
secondo
giornale
,
"
l
'
amato
e
amante
giovane
,
che
sposo
andar
dovea
"
,
con
lei
,
è
invece
andato
sposo
con
l
'
altra
ed
è
partito
in
viaggio
di
nozze
;
b
)
in
casa
della
giovane
Lorenza
,
sempre
a
causa
dell
'
infernale
correttore
,
si
sparge
la
notizia
che
,
invece
di
un
certo
a
essi
ignoto
Gianfranco
Carabelli
,
è
stato
arrestato
per
furto
l
'
a
essi
noto
Gianfranco
Sarabelli
,
aspirante
alla
di
lei
mano
;
c
)
l
'
impiegato
Rossinis
crede
di
aver
vinto
venti
milioni
al
lotto
,
mercé
un
errato
quarantasette
che
il
diabolico
correttore
ha
lasciato
passare
invece
di
un
trentasette
.
I
tre
refusi
non
avrebbero
gravi
conseguenze
se
,
purtroppo
,
non
capitassero
proprio
in
un
paese
dove
il
telefono
serve
soltanto
a
ottenebrare
le
facoltà
visive
dei
correttori
di
bozze
,
ma
non
viene
minimamente
usato
per
accertarsi
se
un
fidanzato
,
che
magari
s
'
è
visto
poche
ore
prima
,
è
realmente
partito
in
viaggio
di
nozze
con
un
'
altra
,
o
se
veramente
è
stato
arrestato
per
furto
in
una
gioielleria
.
Pertanto
Roberta
si
disamora
;
i
parenti
di
Lorenza
,
appena
letta
la
notizia
dell
'
arresto
,
lungi
dal
formare
un
numero
telefonico
,
non
foss
'
altro
che
per
domandare
come
si
sono
svolti
i
fatti
,
decidono
di
partire
tutti
,
seduta
stante
,
per
un
lontano
paese
,
di
abbandonare
focolare
,
amici
,
patria
,
dicendo
:
"
Quando
torneremo
,
tutti
avranno
dimenticato
questa
brutta
faccenda
"
(
per
fortuna
,
pare
non
ci
fosse
immediatamente
un
treno
pronto
,
sicché
poi
l
'
equivoco
ha
modo
di
chiarirsi
)
;
e
l
'
impiegato
Rossinis
calca
il
cestino
della
carta
straccia
in
testa
al
capufficio
.
È
anche
un
paese
dove
a
nessuno
passa
nemmeno
lontanamente
per
la
testa
che
possano
darsi
casi
di
omonimia
.
Ed
è
infine
un
paese
nel
quale
i
giornali
li
leggono
soltanto
le
fidanzate
e
i
loro
amici
e
parenti
,
ma
non
i
fidanzati
.
Se
lì
,
infatti
,
anche
questi
avessero
la
lodevole
o
,
secondo
i
casi
,
pericolosa
abitudine
di
dare
un
'
occhiata
alla
cronaca
cittadina
,
essi
potrebbero
immediatamente
tranquillizzare
le
rispettive
fidanzate
circa
altri
eventuali
matrimoni
o
furti
con
scasso
,
attribuiti
loro
dai
giornali
.
Fortunatamente
,
poi
,
tutto
s
'
accomoda
,
perché
l
'
originale
televisivo
finisce
e
si
passa
ad
altra
trasmissione
.
Bravi
tutti
gli
attori
e
il
regista
Vaccari
.
StampaQuotidiana ,
A
distanza
di
due
anni
dal
suo
primo
appello
al
Paese
,
il
P
.
d
'
A
.
si
rivolge
di
nuovo
agli
italiani
.
Ai
compiti
e
alle
responsabilità
che
la
nuova
situazione
che
oggi
si
presenta
impongono
a
tutti
i
partiti
politici
,
il
P
.
d
'
A
.
arriva
ricco
dell
'
esperienza
acquisita
nel
vivo
della
partecipazione
data
,
sempre
nelle
prime
file
di
combattimento
,
alla
guerra
ventennale
contro
il
fascismo
internazionale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
è
difatti
una
formazione
politica
improvvisata
,
priva
di
ispirazione
etica
e
di
tradizioni
ideali
:
al
contrario
esso
risponde
ad
una
logica
necessità
ed
è
il
risultato
di
una
elaborazione
dottrinaria
basata
su
una
critica
approfondita
delle
condizioni
politiche
,
economiche
e
morali
di
una
società
degenerante
che
ha
prodotto
,
nella
sua
decomposizione
,
i
frutti
mostruosi
del
fascismo
e
del
nazismo
.
Nel
P
.
d
'
A
.
sono
difatti
confluiti
movimenti
politici
rivoluzionari
meglio
caratterizzati
del
ventennio
fra
le
due
guerre
mondiali
,
movimenti
di
cui
il
partito
raccoglie
il
vigoroso
patrimonio
ideale
e
accomuna
i
superstiti
:
dal
movimento
«
Giustizia
e
Libertà
»
a
quello
repubblicano
,
dal
Partito
Sardo
d
'
Azione
al
movimento
di
«
Rivoluzione
Liberale
»
,
dai
gruppi
liberalsocialisti
al
movimento
democratico
-
amendoliano
fino
ad
elementi
e
gruppi
formatisi
nei
partiti
comunista
e
socialista
e
che
ne
hanno
superato
l
'
angustia
classista
e
i
pregiudizi
ideologici
.
Attraverso
questi
movimenti
di
cui
costituisce
la
logica
continuazione
storica
,
il
P
.
d
'A.,
sebbene
sia
e
voglia
essere
una
formazione
nuova
e
libera
dagli
schemi
dottrinari
invecchiati
ed
esangui
dei
partiti
politici
tradizionali
alla
cui
inadeguatezza
si
deve
la
vittoria
del
fascismo
,
si
presenta
con
una
maturità
esemplare
formatasi
nel
fuoco
della
partecipazione
operante
e
spesso
sanguinosa
alle
esperienze
rivoluzionarie
del
ventennio
:
dalla
partecipazione
alla
lunga
lotta
cospirativa
contro
il
fascismo
,
nella
quale
centinaia
dei
suoi
uomini
caddero
e
soffrirono
negli
ergastoli
,
nei
confini
,
nelle
camere
di
tortura
,
alla
guerra
civile
spagnola
nella
quale
il
primo
intervento
armato
di
volontari
italiani
al
fianco
dei
rivoluzionari
spagnoli
fu
voluto
e
organizzato
da
«
Giustizia
e
Libertà
»
vincendo
la
frigida
e
settaria
mentalità
neutralista
del
riformismo
democratico
socialista
;
dalla
lotta
combattuta
nell
'
emigrazione
per
l
'
intervento
internazionale
contro
il
fascismo
del
quale
vide
acutamente
il
carattere
mondiale
e
lo
sbocco
nella
guerra
(
e
in
questa
lotta
Carlo
Rosselli
fondatore
di
«
Giustizia
e
Libertà
»
riconosciuto
come
il
nemico
capitale
cadde
pugnalato
dai
sicari
fascisti
)
all
'
intervento
in
massa
con
tutte
le
sue
energie
nella
guerra
partigiana
ed
operaia
contro
il
nazismo
,
intervento
nel
corso
del
quale
il
P
.
d
'
A
.
ha
dato
contributo
di
uomini
e
di
sangue
non
secondo
a
quello
di
nessun
altro
movimento
o
partito
.
Cosifatta
consapevolezza
dei
termini
reali
della
lotta
politica
ha
portato
come
conseguenza
che
nel
periodo
decisivo
trascorso
dal
25
luglio
ad
oggi
il
P
.
d
'
A
.
è
stato
,
fra
i
partiti
di
sinistra
,
quello
che
ha
potuto
con
maggior
discernimento
comprendere
la
portata
,
con
maggiore
acume
individuare
e
circoscrivere
gli
obbiettivi
della
situazione
rivoluzionaria
in
cui
veniva
a
sboccare
l
'
esaurimento
ideale
,
politico
e
militare
del
totalitarismo
nazifascista
e
il
fallimento
dell
'
impalcatura
nazionalistica
e
parassitaria
imposta
fatalmente
all
'
Europa
e
al
mondo
dal
prevalere
degli
interessi
di
ceti
e
caste
privilegiati
;
onde
le
posizioni
che
il
Partito
ha
tenuto
ferme
e
difese
in
questo
periodo
si
rivelano
sempre
di
più
come
le
più
giuste
:
il
giudizio
politico
espresso
immediatamente
dopo
il
25
luglio
sul
carattere
monarchico
-
fascista
-
reazionario
del
colpo
di
stato
e
sulla
conseguente
necessità
dell
'
intervento
popolare
che
lo
trasformasse
in
movimento
rivoluzionario
(
anche
se
l
'
impreparazione
all
'
evento
di
tutti
i
partiti
appena
usciti
dall
'
illegalità
non
consenti
la
tempestiva
mobilitazione
delle
masse
che
strappasse
l
'
iniziativa
alla
corona
e
all
'
esercito
)
;
la
lotta
contro
la
collaborazione
politica
al
Governo
di
Badoglio
mal
truccata
dalla
finzione
della
ricostituzione
dei
sindacati
;
l
'
impostazione
della
lotta
contro
l
'
istituto
monarchico
,
centro
degli
interessi
nazionalistici
e
reazionari
e
per
la
costituzione
di
un
governo
antifascista
indipendente
dalla
corona
;
la
creazione
del
Comitato
di
Liberazione
Nazionale
;
la
lotta
condotta
in
seno
a
questo
,
al
fianco
del
Partito
Comunista
,
contro
l
'
opportunismo
attendista
e
la
passività
e
per
l
'
attivismo
nella
lotta
antinazista
e
antifascista
;
il
potenziamento
della
guerra
partigiana
,
cui
il
Partito
diede
altresì
l
'
apporto
militare
delle
«
Brigate
Giustizia
e
Libertà
»
e
dell
'
agitazione
operaia
e
impiegatizia
nelle
fabbriche
;
infine
l
'
iniziativa
della
creazione
dei
Comitati
di
Liberazione
Nazionale
periferici
come
organi
del
potere
popolare
.
Alcune
di
queste
impostazioni
politiche
si
sono
svolte
nella
rinnovata
illegalità
susseguita
alla
occupazione
nazista
e
non
sempre
perciò
hanno
potuto
affiorare
e
sviluppare
la
loro
virtù
chiarificatrice
e
orientatrice
dell
'
opinione
popolare
:
non
è
per
questo
meno
vero
che
se
l
'
istituto
monarchico
ha
potuto
essere
esautorato
e
respinto
,
se
il
CLN
ha
potuto
mantenere
il
suo
carattere
sfuggendo
alle
ricorrenti
insidie
conservatrici
e
plutocratiche
ed
evitando
lo
scivolamento
in
un
mero
nazionalismo
antitedesco
e
conservare
intatta
la
sua
funzione
di
organo
democratico
di
tutte
le
forze
attive
nella
lotta
anti
-
nazista
,
se
infine
le
formazioni
partigiane
hanno
potuto
sottrarsi
all
'
inerte
apoliticismo
e
ai
tentativi
di
preparare
attraverso
i
quadri
del
CLN
una
guardia
bianca
antiproletaria
,
ciò
si
deve
in
gran
parte
all
'
azione
risoluta
e
vigile
svolta
dal
P
.
d
'
A
.
Il
P
.
d
'A.,
forte
di
queste
fondamentali
esperienze
,
anche
se
coi
quadri
crudelmente
decimati
dalle
esecuzioni
e
dalle
deportazioni
,
è
perciò
oggi
in
grado
di
dar
conto
di
sé
,
del
suo
passato
e
del
suo
presente
e
di
mostrare
a
tutti
gli
Italiani
ansiosi
di
onestamente
orientarsi
nella
nuova
fase
politica
un
volto
inconfondibile
,
quello
di
un
partito
rivoluzionario
,
il
«
Partito
della
Rivoluzione
Democratica
»
.
Il
partito
d
'
azione
è
il
partito
della
rivoluzione
democratica
.
Partito
rivoluzionario
perché
ritiene
che
il
nazi
-
fascismo
non
sia
stata
una
occasionale
e
circoscritta
escrescenza
purulenta
di
alcune
società
di
ritardato
sviluppo
capitalistico
(
come
fantasticarono
alcuni
dottrinari
marxisti
)
bensì
un
fenomeno
internazionale
che
ha
solide
radici
in
tutte
le
società
moderne
,
anche
in
quelle
a
regime
democratico
,
insinuandosi
perfino
coi
tentacoli
del
totalitarismo
nei
paesi
stessi
dove
si
è
affermata
una
rivoluzione
socialista
:
radici
ravvisate
nella
degenerazione
dell
'
economia
di
mercato
in
economia
protezionistica
dominata
da
oligarchie
parassitarie
richiedenti
il
potere
politico
per
consolidare
,
difendere
e
perpetuare
i
privilegi
economici
;
nella
degenerazione
delle
istituzioni
democratiche
e
liberali
nelle
quali
la
prevalenza
dell
'
elemento
non
elettivo
(
burocrazia
ed
esercito
)
ha
ridotto
la
democrazia
a
mera
parvenza
;
nella
degenerazione
infine
dell
'
ideale
nazionale
nella
pratica
di
un
gretto
e
mortale
nazionalismo
in
permanente
stato
di
guerra
guerreggiata
e
preparata
contro
altri
nazionalismi
e
avvalentesi
di
questa
situazione
per
duplicare
mediante
invalicabili
frontiere
economiche
le
frontiere
politiche
,
costringere
le
economie
nazionali
nella
camicia
di
forza
dell
'
autarchismo
,
deviare
il
prodotto
del
lavoro
e
del
risparmio
dal
naturale
obbiettivo
dell
'
incremento
del
benessere
collettivo
alla
dilapidazione
negli
armamenti
e
all
'
arricchimento
dei
ceti
protetti
.
Una
società
a
tal
punto
degenerante
e
autodistruttiva
non
può
essere
risanata
mediante
riforme
nell
'
ambito
delle
istituzioni
esistenti
:
il
risanamento
esige
una
serie
di
riforme
di
struttura
che
equivalgono
a
una
vera
e
propria
rivoluzione
istituzionale
.
Partito
della
rivoluzione
democratica
perché
l
'
efficacia
rinnovatrice
e
costruttiva
delle
riforme
di
struttura
è
condizionata
dalla
creazione
di
organi
efficienti
del
potere
popolare
,
capaci
di
articolare
il
nuovo
sistema
politico
ed
economico
,
di
immettere
nel
suo
funzionamento
le
ricche
energie
dei
ceti
depressi
e
specialmente
di
quelli
agricoli
oggi
assenti
dalla
vita
pubblica
,
passivi
ed
inerti
;
di
addivenire
cioè
alla
formazione
di
una
nuova
classe
politica
capace
di
garantire
lo
sviluppo
democratico
e
socialista
delle
istituzioni
sostituendo
una
classe
dirigente
autocondannatasi
per
incapacità
e
fiacchezza
morale
.
Contro
il
totalitarismo
.
Di
fronte
al
totalitarismo
il
P
.
d
'
A
.
riafferma
lo
schietto
liberalismo
della
propria
dottrina
e
tradizione
.
Il
metodo
rivoluzionario
che
il
Partito
persegue
non
è
quello
del
colpo
di
stato
in
cui
un
partito
s
'
impadronisca
del
potere
centrale
e
da
questo
faccia
discendere
autoritariamente
e
paternalisticamente
le
riforme
e
la
nuova
organizzazione
economico
-
politica
assicurandone
il
funzionamento
mediante
la
burocrazia
,
la
polizia
e
l
'
esercito
,
relegando
nell
'
illegalità
le
correnti
e
i
partiti
non
conformisti
;
bensì
quello
dell
'
iniziativa
popolare
che
non
riconosce
al
governo
alcuna
autorità
sacrale
ma
lo
considera
come
una
forza
politica
accanto
ad
altre
,
privo
del
diritto
di
assegnare
compiti
e
direttive
ai
molteplici
e
differenziati
organismi
politici
del
Paese
,
mero
organo
della
volontà
popolare
alla
quale
spetta
la
responsabilità
dell
'
iniziativa
e
il
diritto
al
controllo
democratico
.
Nessun
partito
ha
perciò
diritto
di
proclamarsi
rappresentante
esclusivo
degli
interessi
popolari
,
interessi
che
sono
differenziati
e
come
tali
possono
e
devono
trovare
espressione
articolata
non
in
un
solo
ma
in
molteplici
partiti
il
cui
civile
e
libero
contrasto
,
portato
su
di
un
piano
sempre
più
alto
,
costituisca
garanzia
contro
l
'
ipocrita
inerzia
del
conformismo
e
salda
barriera
nello
stesso
tempo
contro
il
degenerare
della
lotta
politica
in
forme
deteriori
e
cieche
di
violenza
o
di
basso
intrigo
entro
l
'
apparente
uniformità
del
partito
al
potere
,
e
la
sua
degradazione
in
congiure
di
palazzo
con
la
sostituzione
dei
tribunali
statali
al
voto
popolare
.
E
nemmeno
alcun
partito
politico
può
autoinvestirsi
del
diritto
di
rappresentare
determinate
classi
e
ceti
,
interessi
partitici
e
ideali
di
questi
,
per
esempio
delle
classi
lavoratrici
,
non
costituendo
un
blocco
uniforme
e
indifferenziato
ma
potendo
e
dovendo
articolarsi
ed
esprimersi
liberamente
a
mezzo
della
molteplicità
degli
organismi
politici
a
rappresentare
gli
interessi
economici
di
classe
,
che
sono
i
soli
compatti
e
indifferenziati
,
sano
chiamati
i
sindacati
e
non
i
partiti
,
organi
della
volontà
politica
che
comprende
ma
insieme
sorpassa
gli
interessi
economici
.
Il
P
.
d
'
A
.
è
per
questo
il
solo
partito
rivoluzionario
che
non
teorizzi
la
conquista
del
potere
centrale
come
mezzo
per
la
realizzazione
del
suo
programma
rinnovatore
e
concentri
invece
lo
sforzo
rivoluzionario
nella
creazione
dei
nuovi
organi
democratici
del
potere
popolare
.
Il
Partito
perciò
rivendica
solennemente
per
se
e
per
tutti
gli
altri
partiti
che
si
pongono
di
fatto
sul
terreno
della
libertà
,
facciano
o
no
parte
del
CLN
il
diritto
alla
opposizione
legale
:
il
P
.
d
'
A
.
che
oggi
partecipa
alla
responsabilità
di
governo
riafferma
il
pieno
diritto
di
combattere
domani
questo
o
qualunque
altro
governo
senza
che
per
questo
alcuna
limitazione
intervenga
alla
sua
opera
entro
i
limiti
della
legge
comune
;
eguale
diritto
reclama
per
gli
altri
partiti
nella
sua
forza
e
consapevolezza
lungi
dal
vedere
una
diminuzione
della
propria
riconosce
il
necessario
limite
e
l
'
utile
termine
di
contrasto
per
un
effettivo
funzionamento
delle
libere
istituzioni
che
la
rivoluzione
democratica
darà
al
Paese
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
.
Alla
realtà
della
situazione
rivoluzionaria
il
P
.
d
'
A
.
richiama
oggi
tutti
gli
italiani
operosi
e
politicamente
attivi
per
additare
loro
le
mete
essenziali
,
circoscrivere
gli
obiettivi
,
evitare
gli
sforzi
dispersivi
.
La
rivoluzione
fu
sconfitta
nel
1919
perché
una
inveterata
pratica
riformista
ammantata
di
rivoluzionarismo
verbale
non
seppe
puntare
al
cuore
delle
istituzioni
,
disperse
la
immensa
spinta
rivoluzionaria
delle
masse
in
un
riformismo
miope
,
impedì
la
realizzazione
di
alcune
fondamentali
e
già
fin
da
allora
mature
riforme
di
struttura
nella
fiacca
indifferenza
del
«
tutto
o
nulla
»
,
pavida
di
compromettere
la
dubbia
purezza
di
posizioni
teoriche
superate
ed
esangue
,
isolando
il
proletariato
,
spingendo
i
ceti
medi
fra
le
braccia
della
reazione
,
spianando
così
la
via
al
fascismo
.
La
rivoluzione
sconfitta
nel
1919
deve
vincere
oggi
perché
da
questa
vittoria
dipende
la
preservazione
del
sacro
patrimonio
di
civiltà
ereditato
dal
passato
,
ogni
possibilità
di
sviluppo
progressivo
e
ordinato
nell
'
avvenire
,
la
pace
di
domani
:
questo
compito
che
la
vecchia
classe
dirigente
ha
abbandonato
e
tradito
passa
oggi
nella
coscienza
e
nelle
salde
mani
delle
classi
lavoratrici
affermanti
non
ristretti
interessi
di
classe
ma
interessi
universali
.
Perché
la
rivoluzione
vinca
è
indispensabile
non
rinnovare
gli
errori
del
passato
,
abbandonare
il
neutralismo
pratico
nei
confronti
delle
istituzioni
politiche
,
saldare
indissolubilmente
,
più
e
meglio
che
provvisoriamente
alleare
,
la
classe
operaia
con
quelle
agricole
e
coi
ceti
medi
lavoratori
:
ma
sopra
ogni
altra
cosa
è
necessario
non
disperdere
la
rinnovata
spinta
rivoluzionaria
né
in
riforme
di
dettaglio
né
in
programmi
massimalistici
per
concentrarla
invece
sugli
obiettivi
essenziali
che
sano
quelli
istituzionali
:
1
)
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
;
2
)
creare
gli
organi
del
potere
popolare
;
3
)
puntare
sulla
creazione
dell
'
Unità
Federale
Europea
,
raccogliendo
perciò
tutte
le
forze
progressive
dell
'
Europa
.
Contro
il
privilegio
economico
.
Per
debellare
le
oligarchie
economiche
e
finanziarie
la
nazionalizzazione
della
grande
industria
e
della
grande
proprietà
terriera
,
la
decurtazione
delle
eccedenze
patrimoniali
;
l
'
istituzione
del
controllo
democratico
dei
lavoratori
sulla
gestione
di
tutte
le
aziende
mediante
i
consigli
di
fabbrica
.
Quando
alla
fase
rivoluzionaria
succederà
quella
delle
riforme
graduali
e
progressive
si
dibatteranno
i
limiti
della
nazionalizzazione
,
i
problemi
di
gestione
e
di
pianificazione
procedendo
anche
per
tentativi
con
saggio
empirismo
;
allora
soltanto
ciò
sarà
possibile
e
utile
anche
perché
si
conosceranno
le
nuove
fondamenta
sulle
quali
il
Paese
potrà
riedificare
la
sua
distrutta
economia
.
Il
P
.
d
'
A
.
ha
fatto
conoscere
fino
ad
oggi
attraverso
le
sue
pubblicazioni
le
sue
idee
e
i
suoi
propositi
sulla
riorganizzazione
sociale
di
domani
fondata
sulla
democrazia
economica
e
la
cooperazione
.
Oggi
in
fase
rivoluzionaria
importa
solamente
frantumare
le
basi
della
potenza
oligarchica
ed
impedire
per
sempre
che
essa
continui
a
distendere
sul
Paese
l
'
ombra
mostruosa
del
privilegio
e
renda
impossibile
con
la
furberia
o
la
violenza
il
funzionamento
del
nuovo
stato
democratico
.
L
'
autogoverno
del
popolo
contro
il
centralismo
statale
.
Gli
organi
del
potere
popolare
da
estendere
e
consolidare
sono
in
parte
quelli
stessi
che
l
'
iniziativa
popolare
ha
creato
nella
fase
clandestina
durante
la
guerra
di
liberazione
:
i
Comitati
di
Liberazione
estesi
in
tutti
i
campi
e
in
tutti
i
settori
,
nelle
fabbriche
,
negli
uffici
,
nelle
campagne
,
nelle
pubbliche
amministrazioni
,
nei
quartieri
di
città
,
nei
villaggi
sussisteranno
e
dovranno
esercitare
i
poteri
di
iniziativa
,
di
controllo
,
ove
occorra
di
gestione
,
organizzare
la
continuità
del
lavoro
,
l
'
assistenza
,
l
'
autoprotezione
armata
,
provvedere
alla
defascistizzazione
,
imprimere
alla
vita
periferica
il
ritmo
che
la
situazione
richiede
e
in
pari
tempo
divenire
i
portavoce
autorizzati
della
volontà
delle
masse
presso
gli
organismi
centrali
;
le
formazioni
partigiane
e
le
squadre
armate
di
città
devono
assumere
i
poteri
di
sicurezza
e
di
difesa
e
costituire
il
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
svincolato
dalla
sua
pertinace
costituzione
di
classe
e
di
casta
;
i
volontari
della
libertà
dovranno
essere
immessi
nel
nuovo
esercito
senza
limitazioni
di
partito
e
coi
gradi
e
le
funzioni
esercitati
nel
corso
della
guerra
di
liberazione
;
i
consigli
di
fabbrica
saranno
gli
organi
operanti
della
democrazia
economica
;
l
'
autogoverno
regionale
e
comunale
,
realizzazione
di
fondamentale
importanza
rivoluzionaria
,
abbatterà
l
'
onnipotenza
burocratica
fondata
sul
centralismo
dello
stato
di
polizia
fonte
e
strumento
insieme
del
ricorrente
dispotismo
;
la
Costituente
,
eliminando
definitivamente
l
'
istituto
monarchico
prima
che
esso
possa
riprendersi
e
tornare
ad
essere
il
nucleo
degli
interessi
reazionari
e
oligarchici
darà
al
Paese
la
Costituzione
repubblicana
decentrata
e
autonomistica
,
garanzia
dei
liberi
ordinamenti
del
nuovo
stato
popolare
.
La
Federazione
europea
contro
il
nazionalismo
.
Il
P
.
d
'
A
.
esorta
però
gli
italiani
a
non
nutrire
illusioni
sulla
possibilità
di
risolvere
i
problemi
politici
e
sociali
in
modo
duraturo
sul
piano
strettamente
nazionale
:
oggi
i
problemi
,
tutti
i
problemi
,
vanno
impostati
sul
piano
almeno
europeo
.
Né
la
libertà
,
né
il
socialismo
,
né
la
democrazia
possono
essere
duraturi
in
un
'
Europa
persistente
nell
'
attuale
forma
arretrata
e
regressiva
di
suddivisioni
nazionali
,
politiche
e
economiche
.
Una
ricaduta
nelle
contese
confinarie
,
nel
colonialismo
nella
guerra
doganale
,
nel
protezionismo
distruttore
e
nel
soffocante
autarchismo
sarebbe
l
'
inevitabile
conseguenza
;
gli
armamenti
continuerebbero
ad
ingoiare
il
più
ed
il
meglio
del
lavoro
impedendo
ogni
miglioramento
non
effimero
nel
livello
di
vita
della
popolazione
lavoratrice
e
la
minaccia
permanente
di
guerra
offrirebbe
ancora
una
volta
l
'
arma
migliore
alle
dittature
e
ai
despotismi
:
lo
sbocco
in
una
nuova
guerra
di
distruzione
sarebbe
la
sanguinosa
prospettiva
anche
della
nuova
generazione
.
L
'
era
dei
nazionalismi
distruttori
deve
finire
per
l
'
Europa
.
Per
questo
il
P
.
d
'
A
.
pone
al
centro
di
una
rivoluzione
costruttiva
l
'
unità
europea
nella
democrazia
e
nella
libertà
.
Tale
non
può
essere
se
non
l
'
unità
federale
fondata
sulla
limitazione
drastica
delle
sovranità
nazionali
,
e
l
'
abolizione
delle
frontiere
economiche
,
il
disarmo
generale
degli
eserciti
nazionali
e
la
costituzione
di
un
unico
esercito
federale
:
con
un
potere
federale
sopranazionale
,
alla
cui
elezione
concorrano
tutti
i
cittadini
europei
direttamente
e
non
attraverso
la
mediazione
degli
stati
federati
.
È
questa
e
solo
questa
un
'
Europa
nella
quale
possono
vivere
e
operare
la
libertà
la
democrazia
e
il
socialismo
.
L
'
Italia
deve
essere
all
'
avanguardia
di
questa
che
è
la
più
umana
e
civile
delle
rivoluzioni
;
le
classi
lavoratrici
italiane
devono
definitivamente
abbandonare
la
residua
grettezza
della
mentalità
nazionalistica
e
imperialistica
,
pensare
in
termini
europei
,
dare
l
'
esempio
alle
classi
lavoratrici
degli
altri
paesi
e
trascinarle
in
un
'
azione
comune
perché
questa
esigenza
divenga
universale
e
travolga
le
resistenze
che
le
si
oppongono
;
la
prevedibile
affermazione
di
partiti
progressisti
nella
maggior
parte
dell
'
Europa
dovrà
avere
questo
comune
contenuto
europeo
.
Il
nazi
-
fascismo
può
essere
vinto
sul
terreno
nazionale
soltanto
nei
suoi
occasionali
ed
estrinseci
:
nella
sua
struttura
permanente
può
esserlo
solo
sul
terreno
europeo
.
Così
gli
obbiettivi
rivoluzionari
che
il
P
.
d
'
A
.
indica
sul
piano
economico
sul
piano
politico
e
su
quello
internazionale
,
si
integrano
mutualmente
:
i
nemici
della
democrazia
economica
sono
quelli
stessi
della
democrazia
politica
e
del
federalismo
europeo
:
l
'
oligarchia
parassitaria
,
il
protezionismo
centralistico
,
il
nazionalismo
.
Nella
lotta
contro
queste
forze
regressive
il
P
.
d
'
A
.
ha
acquisito
la
consapevolezza
del
suo
compito
storico
di
partito
della
rivoluzione
democratica
:
l
'
ora
di
questa
rivoluzione
costruttiva
è
suonata
.
Il
P
.
d
'
A
.
chiama
tutti
i
lavoratori
a
superare
l
'
angusta
mentalità
settaria
ad
esercitare
il
loro
dovere
civile
di
iniziativa
e
di
controllo
operante
perché
la
situazione
rivoluzionaria
non
venga
sciupata
,
dispersa
o
compromessa
perché
le
forze
della
reazione
che
sono
ancora
ben
vive
ricevano
un
colpo
mortale
.
Il
P
.
d
'
A
.
non
aspira
ad
un
proselitismo
irregimentato
di
una
massa
che
rinunci
al
suo
diritto
sovrano
e
deleghi
permanentemente
i
suoi
poteri
:
la
rivoluzione
democratica
consiste
prima
di
tutto
nell
'
intervento
diretto
delle
masse
popolari
nella
vita
pubblica
capaci
di
sottrarsi
se
necessario
alla
mediazione
dei
partiti
e
di
non
subire
passivamente
ma
indicare
ai
partiti
le
soluzioni
rivoluzionarie
.
È
questa
la
via
maestra
per
l
'
instaurazione
dello
stato
popolare
nella
giustizia
e
nella
libertà
.
Viva
la
repubblica
democratica
.
Viva
i
comitati
di
liberazione
nazionale
organi
del
potere
popolare
.
Viva
l
'
esercito
partigiano
nucleo
del
nuovo
esercito
popolare
.
Viva
i
consigli
di
fabbrica
.
Viva
gli
stati
uniti
d
'
Europa
.