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> anno_i:[1940 TO 1970}
StampaQuotidiana ,
SCHIO , 23 . - Quando raccoglieremo le esperienze di questo lungo viaggio , scopriremo una verità che sin d ' ora è certa : i paesi dai quali meno ci aspettavamo , sono stati i più pronti , i più decisi a smentirci : ieri fu Cividale , oggi è stata Schio , la bella città guardata dal Pasubio , dove i tessitori hanno un affettuoso monumento in piazza , datato 1879 e raffigurante un operaio , col suo camiciotto da lavoro , che ha dietro le spalle , a mo ' di colonnetta , una pila di pezze di stoffa . Sulla base del piedistallo sono scritte tante frasi paternalistiche ed edificanti che sembra preparare quel clima di dolce " fordismo " , che è come un ' educata corruzione offerta agli operai , invitati alla più pericolosa tranquillità e a una perenne vacanza dal proprio spirito di classe ; ma è scolpita altresì una verità , sfuggita forse allo scultore Rossi , che fu l ' ideatore del monumento : « L ' avvenire è dei popoli lavoratori » . La festa de " l ' Unità " è servita a consacrare nella grande piazza del teatro Civico , affollata a perdita d ' occhio , questa giusta profezia . Trovandosi tutti insieme , uniti nel nome del proprio giornale , i lavoratori del mandamento operaio di Schio , che conta 19.000 operai circa su una popolazione di 42.000 abitanti , sembravano aver perduta persino la propria timidità , dando vita alla più grande festa popolare che mai ci sia stato dato di vedere in questo nostro viaggio attraverso il Veneto . Gavroche me lo aveva detto alla partenza . Durante la notte , volando volando , lui se ne era andato a Magré , alla casa del compagno Walter , l ' onorevole calzolaio che da anni è noto agli studiosi internazionali come astronomo dilettante . Lo aveva trovato al telescopio e aveva dovuto aspettare un bel pezzo prima di toccarlo sulle spalle per farsi ascoltare . Walter , che pur guardando sempre al cielo ha avuto modo da trent ' anni e più di lavorare e di lottare per gli operai di questa terra , si intrattenne a parlare col nostro angelo , sino all ' alba . Parlarono di nuvole e di pianeti , di stelle cadenti e di terremoti , ma soprattutto si confidarono la sorpresa che Schio avrebbe fatto a " l ' Unità " : « Saremo in tanti a festeggiare la carovana - egli aveva detto - abbiamo preparato tutto per il meglio . Rassicura pure Gatto e digli che a Malo gli verremo incontro con la bandiera » . E difatti , alle prime case di Malo , nell ' improvviso orizzonte della strada che si allargava in vista della montagna , era lui Walter che ci salutava con il fazzoletto rosso dal sediolino della motocicletta . Alla Porta d ' Oro , qualche chilometro dopo , ci aspettavano gli altri compagni , operai , partigiani , ragazze con le bandiere . Il corteo che mosse al canto dell ' Internazionale , doveva segnare per due ore , sino al mezzogiorno , il nostro trionfale ingresso nella città di Schio . L ' aria calma delle vie e delle case sospese quasi nel silenzio del lavoro , era rotta dai nostri canti e dai saluti che " l ' Unità " inviava con gli altoparlanti alle migliaia di operai chiusi nelle officine . Tante fabbriche , tante tappe . Il primo saluto tocca alla I.L.M.A. E poi , via via , alla Carrozzeria Dalla Via , al Lanificio Conte , al Lanificio Rossi , alla Macchina Smith , al Lanificio Cazzola , alle Officine Gregori . Dal centro alla periferia , dalla periferia al centro , la nostra macchina svegliava la città , le case , i caffè , i negozi : la gente veniva alle porte e alle finestre . Davanti al Sacrario dei Partigiani ci fermammo . L ' inno di Garibaldi portò nella stanza silenziosa , dove si affacciavano immagini e immagini di caduti , stinte paginette dei giornali di brigate , divise e bandiere , l ' unico canto che potesse destare quei morti . Il silenzio intenso fu rotto dalle sirene del mezzogiorno . Migliaia e migliaia di operai in tuta azzurra , di donne , di biciclette , popolarono all ' improvviso quella strada , passarono davanti alla nostra macchina ferma accanto all ' edicola che vende più copie de " l ' Unità " , ricambiandoci il saluto che prima avevano ascoltato dai loro banchi di lavoro . C ' eravamo veramente incontrati con tutta Schio , con tutti gli operai , con tutte le famiglie che ci salutavano dalle casette del villaggio Pasubio , e dalla frazione di Magré , con gli ammalati persino del sanatorio . E Walter , che era con noi in macchina , ci diceva i nomi dei compagni da chiamare alla voce : Daré , il vecchio Marchioro , giovane d ' aspetto , come se fosse sempre rimasto ai tempi che era tessitore e muoveva le prime battaglie sindacali a Covollo Marcante . Un compagno che portava una tavola da muratore sulle spalle , nel sentirsi chiamato per nome nientemeno che da " l ' Unità " , si voltò di scatto , lasciando cadere il suo peso . Il poeta Arnaldo Fusinato che non ha perduto la sua dignità , nonostante che la guerra gli abbia smozzicato il naso , dal suo busto di marmo non aveva braccia per agitare la bandiera bianca del gondoliere ; ma sorrideva al povero collega , venuto fin quassù a trovarlo e a preparargli una festa in mezzo al popolo . Anche il sen. Alessandro Rossi , in piedi con il suo attillato vestito di bronzo , levava il braccio per il benvenuto alla carovana . E nel pomeriggio , salendo il nostro omnibus a Pieve , a Torre Villavicina , a Poeo , a Santorso , svegliavamo gli applausi non soltanto dei compagni , ma anche di alcuni gruppi di democristiani e di due preti ; tra loro eravamo veramente diventati tutti fratelli . Gavroche , il nostro angelo era raggiante , come lui solo può esserlo e a sentir cantare Capinera , una vecchia canzone della nostra infanzia , si è dato a scuotere gli alberi del viale , lasciando cadere sulle ragazze dai capelli d ' oro i fiori e il fresco profumo della notte . Una grande navetta lucida di metallo , con una falce e martello e una stella , lavorata dal compagno Marcante , è il dono che è stato offerto a " l ' Unità " . È un messaggio che gli operai di Schio hanno inviato al loro giornale : essi vogliono sempre più tessere , l ' unità del Partito nella propria città , vincere nella lotta lo spirito di rinuncia e l ' oscurantismo di coloro che ancora restano a guardare , far sì che la profezia scolpita sul monumento della piazza , sia per tutti la verità di domani .
StampaQuotidiana ,
Il sorgere e lo sviluppo di partiti politici in Italia , dopo il soffocamento brutale applicato dal fascismo , rivela la volontà di costruire una nuova struttura sociale facendo esperienza di tutti gli errori che sono stati commessi e fra questi , fondamentale quello della guerra . Ogni politica è un sistema di dottrine : e la loro applicazione . Dunque , ogni politica si basa su una visione di vita e quindi su premesse morali ; ed è inutile la formulazione di programmi politici ed economici se manchino le basi morali su cui questi possano sicuramente appoggiarsi . L ' attuale problema politico italiano è , per conseguenza , prima di tutto e soprattutto , un problema di visione morale ; in termini astratti intellettuali , il problema di quale concezione morale debba considerarsi l ' impulso vitale alla ricostruzione . L ' attuale guerra è una guerra religiosa ; da una parte , il tentativo d ' imporre il dominio a popoli che dovrebbero essere ridotti in una forma di schiavitù appena larvata ; dall ' altra , la volontà per il trionfo della libertà umana . Ma quest ' ultima per cui combattono le Nazioni unite può realmente esistere solo in una concezione antimaterialista : più esattamente , in una concezione religiosa della vita . Questo concetto è familiare a tutti gli italiani i quali , nella quasi totalità , sono cattolici . Il Cattolicesimo è così legato con la storia d ' Italia che sarebbe necessario un tremendo , per quanto inutile , sforzo a chi volesse concepire una storia del nostro popolo ignorando la forza vitale della Chiesa . Con ciò , non pensiamo affatto , in rapporto al futuro , a programmi politici che , per loro natura , sono empirici e mutevoli . Ripetiamo invece che la visione di vita della Chiesa è la stessa del popolo italiano e che nessun partito politico italiano che intenda compiere opera di ricostruzione può ignorarla e , meno ancora , combatterla . A che cosa i popoli aspirano ardentemente ? Alla pace . Perché la guerra si è scatenata sull ' umanità ? Per l ' irrisione da parte dei nazisti ai principii morali sempre proclamati dalla Chiesa . Dietro la macchina bellica , ora in via di sgretolamento , della Germania , si trova l ' anticristianesimo di Rosenberg e degli altri dottrinari pagani nazisti . La pace , anche se duramente conquistata , e la libertà umana sono doni che ogni cristiano invoca da Dio . Ma una volta riconosciuto sinceramente questo valore religioso della pace , ch ' è possibile solo col rispetto della libertà , è necessario essere conseguenti , avere il coraggio morale di altre inevitabili affermazioni . La libertà è possibile solo nell ' ordine ; perché solo l ' ordine limitazione volontaria della libertà individuale garantisce la libertà a tutti e impedisce il dominio di una classe sociale , qualunque , questa possa essere . Nell ' ordine il nucleo fondamentale della società , la famiglia , trova la sua garanzia di esistenza e le condizioni necessarie al suo sviluppo . Come pure , è nell ' ordine che si trova la garanzia per la risoluzione dei grandi problemi sociali ed economici . Ad alcuni lettori , quanto si è detto può sembrare reazionario . Ma la realtà è proprio l ' opposto . Non si dimentichi che le grandi rivoluzioni dell ' umanità sono proprio la conseguenza diretta della applicazione di principii cristiani . Oggi stesso , e per limitarci al settore economico , non esiste nessuna concezione politica nemmeno quella comunista che sia così profondamente rivoluzionaria come quella proclamata dalla Chiesa col principio dell ' equo salario familiare : concezione che , partendo dal rispetto della libertà individuale e della realtà della famiglia , sconvolge i canoni di qualsiasi dottrina economica che , in una forma o nell ' altra , si basavano sul criterio materialistico della produzione . Crediamo inutile insistere su concetti , anzi , su sentimenti che sono innati nel nostro popolo . E quale prova migliore , del resto , della forza vitale della Chiesa che quella data dalla Chiesa stessa in questi tempi tragici per la nostra patria ? Quando la pace verrà ripetendosi il miracolo della Resurrezione dell ' umanità risorta dai suoi errori e dalle sue colpe sarà possibile conoscere completamente l ' azione di carità compiuta ogni giorno dalla Chiesa per mezzo dei suoi sacerdoti . Azione patriottica , azione sempre rischiosa e che in più di un caso ha portato al martirio . Coloro che l ' hanno compiuta . I tedeschi non hanno esitato a fucilare sacerdoti che hanno esercitato la virtù della carità . Il popolo italiano , quando avrà riconquistata la sua indipendenza e la sua libertà , non potrà dimenticare , dovrà seguire per la sua salvezza gli stessi principii di coloro che hanno compiuto il loro dovere di sacerdoti . Sul piano empirico , in Italia vi saranno è necessario che vi siano , diversi partiti politici . Ma la visione morale , se il nostro Paese non vuole rinnegare la sua civiltà ( e per sostituire che cosa ? ) dovrà essere quella che la Chiesa ha sempre proclamata e che , ogni volta che si è realizzata , è stata una benedizione per i popoli .
StampaQuotidiana ,
RIVA DI TRENTO , 24 . - È Gavroche che vi manda questa cartolina illustrata : il Lago Azzurro , il vaporetto a ruota , le bandiere che squillano , la torre dell ' Orologio e le montagne a picco sulle case . Nella tappa alpina che , da Schio , ci ha portato a Rovereto , il nostro angelo ci ha detto : « Vi seguirò anche in Lombardia , ma dove troveremo più queste montagne , questo cielo limpido , questi fiori ? » . E Fortini , che aveva rinunciato al suo spirito di campione , pur di godersi il paesaggio , al Pian delle Fugazze si è fermato ed ha recitato Rio Bo , la piccola e cara poesia di Palazzeschi . Si era fatto , intorno , un piccolo uditorio di ragazzi che lo hanno applaudito . Intenerito , il nostro pilota si è messo a dispensare cartoline de " l ' Unità " , ed anche il prete del campeggio ha avuto la sua per scrivere , a casa , ricambiando il dono con una immaginetta di San Cristoforo , protettore degli automobilisti e dei carovanieri . Terminata questa breve cerimonia e salutati tutti i villeggianti , ci siamo perduti all ' orizzonte della discesa . A Riva , entrando nel cielo del Trentino , là dove il Sarca s ' appiglia agli ultimi ciottoli della riva prima di perdersi nel lago , Gavroche si è sbottonata la camiciola al vento , che gliel ' ha subito gonfiata , lasciandola apparire nel cielo come una vela . È stata la prima volta che tutti hanno potuto vederlo . E una nuvoletta gli si è accostata al piede per dargli il benvenuto e il capitano di un battello , con la barba e i bottoni d ' oro come un eroe di Verne , ha dato fiato alla sirena per dare l ' annuncio . Arcadio Venturini , il pallido compagno di Arco che imbianca e dipinge le case del suo paese , era un altro angelo di questa terra che ci veniva incontro a salutarci . E , con la debole voce di malato , ci diceva la sua volontà di vivere e di lottare per il Partito , come aveva sempre fatto sin da ragazzo . Con lui era la compagna Rita Frapporti , che aveva abbandonato il suo allegro negozio di chicche e di dolci per venire incontro a " l ' Unità " . La Rita è tutta sale e pepe , nessuno riesce a sfuggire alla sua tenacia di strillona e di amica della nostra stampa . E Clari , il piccolo orologiaio con la sua faccia di bambino , poteva dare finalmente a Fortini una diagnosi definitiva sulla vaporiera che egli porta al polso , giudicata inguaribile senza rimedio . Clari si batte per la organizzazione come un vecchio militante e abbandona spesso il suo banco di artigiano per la Sezione . E Guglielmina Righi , allegra come una ragazza , e la Vittoria Confalonieri , specialista per bambini , e anima del Partito non soltanto a Riva , ma in tutto il Trentino , e suo marito Dario , anche lui medico ad Arco e barbuto come un cospiratore , e Baroni che aveva ancora alle tempie il lauro del suo dottorato : tutti gli attivisti della Sezione più organizzata e più viva della provincia ci erano intorno e mettevano fra le braccia de " l ' Unità " un mazzo di garofani rossi . In carovana siamo andati a San Giacomo , dove i bambini si chiedevano : « Quanto costa il cinema ? » e non credevano ai propri occhi nel sentirsi invitati a seguirci in piazza , a Varone , ad Albola , dove i ragazzi ci salutavano col pugno chiuso . « Mancano molti giovani compagni che sono al campeggio sull ' Adamello - mi diceva Clari - sono pieni di iniziativa e di nuova volontà . Facciamo molto affidamento su loro » . Con Baroni , prima di andare in piazza per il comizio , sono andato a trovare il prof. Righi , che mi voleva conoscere . Era a letto , questo vecchio e caro uomo che lotta per il socialismo e che ha passato la sua vita in mezzo ai ragazzi . Non avrei mai creduto di trovare in lui anche un grande amico della poesia e un ' anima così pronta ai ricordi e alle emozioni . Abbiamo parlato di Firenze , della " Voce " alla quale egli fu vicino e collaborò , di Campana e Bastianelli , dei nostri giornali : un uomo così informato e così colto era anche modesto e paziente al gesto della mano con cui sempre accarezzava la coltre mentre conversava . Ecco : nella dolce e azzurra provincia d ' Italia ci sono uomini così buoni e così attenti alla vita di tutti , come in fondo alle vie colorite dagli alberghi e dai bazar vi sono le vecchie piazze cariche di storia da cui il nostro Partito parla ed annuncia l ' avvenire . Nella piazza 3 Novembre , raccolta fra le case e stipata di folla , la dolce città di Riva , cinta dal silenzio delle acque e delle montagne , ci ha veramente ascoltato col cuore . E una bambina ci ha offerto arance e limoni della riviera , un ragazzo il cavalluccio di legno dedicato ad un bambino povero di Milano , i partigiani un libro che racconta la loro storia . Siamo quasi al termine di questo nostro viaggio , nel Veneto , ma il ricordo dei compagni e degli amici di Riva ci accompagnerà sempre . Siamo stati per un giorno in una famiglia , e abbiamo conosciuto uomini e donne così semplici che vorremmo poterli incontrare sempre per riconoscere salva ed incorrotta la vita che i viaggiatori annoiati e i villeggianti apatici non sanno come corrompere e minacciare ancor di più . È stato lungo il congedo : Arcadio Venturini era pallido ed emozionato , ma la sua mano era forte , la sua voce sicura , nell ' alzare il piccolo bicchiere di vino rosso alla gloria del nostro giornale , alla fortuna del Partito e dell ' Italia . Egli vedeva le grandi e bianche Case del Popolo affrescate con le sue mani e salutate dal suo canto . Guglielmina applaudiva strepitosamente come una scolaretta e Clari , finalmente , conveniva che ci sono orologi che battono più presto il tempo sul pulpito stesso del cuore . Così era consolato anche Fortini , il quale vuol bene alla sua vaporiera che porta al polso , per lo meno quanto all ' omnibus della carovana . Gavroche , zitto zitto , se ne era andato sull ' Adamello a trovare i ragazzi del campeggio . A mezzanotte lo abbiamo visto ritornare in Sezione con la camicia carica di stelle alpine .
StampaQuotidiana ,
Un anno fa l ' Italia dichiarava guerra alla Germania . Le catene che ci avevano trascinato alla catastrofe , venivano così definitivamente infrante , ma era questo , soltanto il primo , e tardivo , passo sul campo faticoso della rinascita e della ricostruzione . L ' avvilimento e la confusione dominavano larghi strati della Nazione , mentre le forze di avanguardia non riuscivano ancora a determinare l ' azione del governo . E con profonda diffidenza venivano seguiti nel campo internazionale i primi ed incerti sviluppi dell ' Italia libera , poiché la rottura col passato rimaneva ancora , in misura troppo larga , affermazione di principio , di scarsa fecondità sia sul terreno nello sforzo militare , che su quello dell ' epurazione e della ricostruzione di una vita libera nella nuova democrazia . Attraverso il dolore e la tragedia di tutto un popolo , un profondo processo di rinnovamento si andava operando nell ' Italia ancora occupata e sotto la guida della classe operaia questo processo di rinnovamento si realizzava in una più decisa volontà di lotta per l ' indipendenza e la libertà . Ma il soffio purificatore di questa lotta di liberazione non trovava ancora in sé le forze per giungere oltre Cassino e oltre il Garigliano . In questa situazione stagnante , da cui premono miasmi di oscure forze reazionarie , nella quale si disegnano basse manovre di profittatori e di opportunisti , giunge la prima parola chiarificatrice : giunge dall ' Unione Sovietica colla dichiarazione sull ' Italia del comunicato conclusivo della Conferenza di Mosca . Un nuovo orizzonte si apre per l ' Italia un orizzonte di libertà e di dignità attraverso l ' epurazione e la democrazia . Ma sul popolo dell ' Italia libera grava ancora la lunga eredità di sfruttamento economico , sociale e politico , un ' eredità che pesa come una palla di piombo al piede della nuova democrazia . E a questa eredità si aggiunge la miseria materiale e morale di un popolo sfruttato da vent ' anni di fascismo e colpito nelle sue migliori energie dalla sconfitta nella quale il fascismo l ' ha trascinato . Ma non basta indicare al popolo dell ' Italia libera gli orizzonti e le vie del riscatto politico e morale ; occorre aiutarlo a superare il punto morto nel quale è stato cacciato , occorre intervenire direttamente . E ancora una volta l ' aiuto viene dall ' Unione Sovietica : è il riconoscimento del Governo Italiano da parte dell 'U.R.S.S . Si può ormai uscire dal punto morto e in una situazione così modificata , può inserirsi ampia e vigorosa l ' azione del Partito Comunista , del Partito della classe operaia e del popolo tutto . Avanguardia organizzata della classe operaia , il Partito Comunista esprime nella sua sensibilità ai problemi ed alle sofferenze di tutto il popolo , la coscienza nazionale della classe operaia . È quella la coscienza attraverso la quale il proletariato trova nell ' alleanza con le masse lavoratrici del Meridionale la unica e naturale conclusione dell ' antico e sempre rinnovantesi problema meridionale . E l ' intervento del Capo del nostro Partito , l ' intervento di Palmiro Togliatti segna il superamento del punto morto : si costituisce il primo Governo di Unità Nazionale , un nuovo impulso è dato alla vita dell ' Italia libera : mentre la scena politica viene sgombrata da uno sterile assenteismo , nel quale rivivevano le peggiori tradizioni della vita politica italiana . Con nuova sicurezza si può ormai procedere verso la democrazia in un ' Italia che va liberandosi delle scorie del suo passato . I piani di Teheran si sviluppano e si realizzano con ritmo grandioso ed irresistibile : Roma è liberata . E la nuova atmosfera di sicurezza e di vittoria suscita nuovo vigore e nuove energie in tutte le forze progressive : a Roma libera si forma il nuovo Governo Democratico Nazionale , nel quale direttamente si esprimono le migliori forze della Nazione Italiana , protesa , attorno al Comitato di Liberazione Nazionale , nella lotta per la vita e la democrazia . L ' Italia ha conquistato all ' interno le premesse per la sua ricostruzione . Mentre nell ' Italia ancora occupata si sviluppa sempre più ampio il moto insurrezionale , nell ' Italia libera si inizia , conscia delle sue responsabilità e dei suoi compiti , una nuova vita politica . Così , dinanzi al superbo spettacolo di un popolo che , nelle più difficili condizioni , lotta contro l ' occupante , dinanzi alla prova di maturità e di saggezza politica dell ' Italia libera , cominciano a cadere le diffidenze che , nel campo internazionale , si nutrono verso l ' Italia . Così , lottando per la sua libertà , fondando sulla democrazia il suo Governo , il popolo italiano dimostra di accettare e di riconoscere , nel loro contenuto progressivo , le condizioni internazionali che sono alla base di ogni feconda opera di ricostruzione . Il primo anno della nostra guerra alla Germania è compiuto . È stato un anno ricco di feconde esperienze e di travagli che ci hanno fatto più maturi . Sulle soglie del nostro secondo anno di guerra noi possiamo guardare con fiducia al nostro futuro , al futuro dell ' Italia . È non solo a quel futuro che si compierà con l ' imminente vittoria sulla Germania , ma a quel più ampio futuro in fondo al quale scorgiamo una nuova Italia felice nel libero e fecondo lavoro di pace . La lotta di Liberazione nazionale , l ' opera immane della ricostruzione : questa è la via che dobbiamo percorrere per conquistare , per avvicinare questo futuro . È un cammino faticoso : il tedesco accampa ancora sulle nostre terre e strazia la vita delle nostre famiglie e distrugge le ricchezze che il lavoro del popolo italiano ha accumulato nei secoli . E poi ricostruzione , delle nostre industrie e delle nostre comunicazioni , ricostruzione delle nostre città e del patrimonio delle nostre campagne . È questo , della ricostruzione , un compito colossale . E a risolverlo non varranno abilità dialettiche o ambiziosi piani fantasmagorici : occorreranno milioni e milioni di giornate di duro lavoro , occorrerà chiedere alla Nazione tutta uno sforzo immane . E perché la Nazione si impegni veramente in questo immane sforzo , occorre che ogni Italiano partecipi , con piena coscienza , alla fatica comune . La libertà nella democrazia progressiva , la iniziativa larga e feconda delle masse popolari , l ' autogoverno del popolo che venga a garantire fecondità ed efficacia al lavoro di ciascuno nell ' interesse di tutti : ecco le condizioni della vittoria nella battaglia della ricostruzione . Il contadino deve affrontare i problemi del suo villaggio , l ' operaio deve affrontare i problemi della sua fabbrica , ogni Italiano deve affrontare e saper risolvere nel quadro degli interessi nazionali il problema specifico che lo tocca da vicino , il problema dalla cui soluzione dipende il miglioramento della sua vita e l ' aumento del suo benessere . La via che conduce alla nuova Italia , che si inizia oggi nel travaglio insurrezionale ; è una via fatta del lavoro concreto di ogni giorno , del lavoro concreto di ogni italiano e su questa via marcerà la classe operaia , classe di Governo , conscia che soltanto così essa potrà realizzare nella democrazia progressiva la sua funzione d ' avanguardia , la sua funzione nazionale . E questa via è la via delle Nazioni Unite perché , soltanto attraverso la soluzione dei nostri problemi , nel concreto lavoro di ricostruzione , l ' azione del popolo italiano potrà coordinarsi agli sforzi di tutte le Nazioni civili per la conquista di una nuova era idi progresso sociale ed economico . Così dal contributo che risolvendo i nostri problemi potremo dare alla ricostruzione mondiale , dipenderà la posizione dell ' Italia , nel mondo e l ' entità degli aiuti che ci verranno accordati . Questo è l ' insegnamento che noi possiamo trarre da questo primo anno di lotta per il nostro riscatto ; questo è l ' insegnamento che ci viene dal blocco progressivo delle Nazioni Unite , dall ' Unione Sovietica , che non solo dà il massimo contributo alla vittoria , ma colla sua larga azione politica e diplomatica dà un decisivo contributo allo sforzo dei popoli che , come quello italiano , faticosamente si conquistano un avvenire di libertà e di democrazia .
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Gavroche , prima di prendere il volo , l ' ha fedelmente trascritto . E intanto si preparano altri giri nella Lombardia e nell ' Emilia Qui , sotto la pioggia , e nel vento d ' una giornata quasi autunnale , il " Giro del Veneto " ha ripiegato le tende . Gavroche fradicio d ' acqua , intirizzito nella sua camiciola , s ' è fatto accendere il fuoco da Fortini per scaldarsi i piedi . Salendo da Riva , a Trento c ' eravamo fermati nella mattinata per salutare Giorgio e Visentini che lavorano in Federazione e per portarci sul mezzogiorno a Gardolo , alla mensa degli operai della Caproni . L ' ultimo giorno d ' una lunga festa era già così triste che proprio non ci voleva l ' autunno a salutarlo sconsolatamente . Ho chiesto al nostro angelo : « Conosci Gassler ? » , « chi è , un nazista ? » , mi ha risposto . « Presso a poco - gli ho dovuto precisare - è il vescovo di Bressanone . E del principe - vescovo Ferrari non ne hai mai sentito parlare ? Perché non vai a trovarlo ? » . Gavroche non se l ' è fatto ripetere due volte e ha preso subito il largo . « Finirà che lo perderemo di vista per sempre - brontolava Fortini - e sia ben chiaro che io senza angelo non viaggio più » . A Bolzano , prima di entrare in città , siamo andati incontro agli operai della zona industriale , alla Lancia , Ina Montecatini , Feltrinelli , Viberti . Fortini ha alzato gli altoparlanti , ha dato una pulitina ai vetri della libreria e ha messo il disco di Bandiera Rossa . Gli operai che salutavano la macchina e le bandiere de " l ' Unità " finalmente lo hanno fatto sorridere . In Federazione l ' angelo ci aspettava di già . Era apparso all ' improvviso nella stanza di Foco e s ' era presentato come annunciatore della carovana . Quando mi ha visto entrare , mi è corso incontro agitando un foglio di carta . « Ho fatto buona caccia - mi ha detto - l ' ho trovato sul tavolo del principe - vescovo che s ' era addormentato » . Sul foglio di carta c ' erano domande e risposte d ' uno strano questionario . Le domande erano state formulate dal principe - vescovo di Trento e le risposte scritte in bella calligrafia da un parroco della grande Diocesi , che , come si sa o come non si sa , cura anche le anime di una parte dei bolzanini . Il principe - vescovo domanda : « Esistono nella parrocchia associazioni sportive senza colore o politiche ? » . Il parroco risponde : « Esiste un ' associazione calcistica la quale per mezzo di inviti a giocatori d ' altri paesi e per i suoi stessi viaggi in altri campi reca nocumento alla gioventù cattolica » . Il principe - vescovo domanda : « Quale orientamento esiste in generale nell ' ambito della parrocchia ? » . Il parroco risponde : « Esiste in parte un forte materialismo che ostacola la cura delle anime . In alcuni reduci la fiducia nel parroco lascia a desiderare » . Il principe - vescovo domanda : « Quali sono i rapporti del medico comunale col parroco ? » . Ed il parroco risponde testualmente : « Ottimi nei casi di pericolo di morte dei parrocchiani . Il medico avvisa subito il parroco » . Il principe - vescovo domanda ancora : « Quale è il modo di vestire ? Esiste spirito di imitazione ? Ci sono uomini che lavorano senza camicia ? » . Il parroco si affretta a rispondere : « Le donne e le ragazze si vestono secondo la moda . Ci sono casi singoli di uomini i quali in presenza del sesso femminile lavorano nei campi senza camicia » . Il principe - vescovo vuol sapere : « Come si fa sentire lo spirito materialistico e come si cerca di superarlo ? » . Il parroco risponde : « Le conversazioni dei parrocchiani si riferiscono quasi esclusivamente al lavoro e al guadagno . Il problema religioso lascia molti indifferenti » . Il principe - vescovo vuol toccar con mano e chiede : « Esistono stabilimenti balneari misti e liberi ? » . Il parroco risponde : « Non ci sono stabilimenti balneari . La gente utilizza per i bagni il lago di Monticolo , il lido di Bolzano e la fossa dell ' Adige . Questo contribuisce a ridurre il senso del pudore » . Il principe - vescovo pone l ' ultima domanda : « Le persone dirigenti collaborano con le organizzazioni parrocchiali ? » . Ed il parroco forse s ' è giocata la carriera nel rispondere : « Purtroppo le persone dirigenti non collaborano con le organizzazioni della parrocchia perché sono stizzite dalla guerra e dalle conseguenze » . Mentre leggevo Gavroche mi fissava e alle spalle Fortini pescava col naso qualche parola per curiosare anche lui . « Un bel documento - ho detto al mio angelo - e tu che sei fatto d ' aria e di luce e che guardi con tanto amore alle chiesine poggiate sui prati e ai campanili che fanno din - don , avresti mai immaginato un principe - vescovo che vuol mettere gli occhi e le mani ovunque sulla vita e sull ' animo dei suoi fedeli spiandoli e censendoli come un inquisitore ? » , « Vedi - gli ho spiegato ancora - Tu e io forse non immaginiamo nemmeno come questo documento segreto insieme con tanti altri servirà un giorno agli storici che dovranno giudicare il nostro tempo . Hai reso un grande servigio al giornale . Questa sera ti premierò in pubblico . Che cosa vuoi ? Una medaglia , una chicca , un bicchiere di nettare , un viaggio di piacere a Roma , perché tu possa finalmente andare a vedere quel ponte che è carico d ' angeli che ti somigliano ? » . « Voglio venire con voi anche in Emilia , anche in Piemonte , anche in Liguria , vi seguirò sempre , vi seguirò sempre » , si è messo a strillare . Fortini aveva aperto le braccia e stringeva già Gavroche sul suo petto baciandolo . S ' è destato alle nostre risate . Da qualche minuto , senza accorgersene , baciava soltanto le sue mani . Gavroche se l ' era squagliata . Pioveva sempre su Bolzano e nella piazza Matteotti , al centro del quartiere popolare , il bravo compagno Lotti stava già approntando gli altoparlanti e il cavo delle luce per il cinema . I compagni della Federazione giovanile , Fambri , Storti , Garau , Soppelsa , mi mostravano il primo numero del loro giornaletto ciclostilato dove mi avevano raffigurato nelle vesti del degnissimo e nobile animale che mi somiglia . Anche la piccola Evelina metteva ridendo il dito sulla figuretta e la Renza era alle prese col telefono che da tre ore e più mi faceva penare . Foco era di malumore , guardava ai vetri il cielo chiuso carico di pioggia . « Sarebbero venuti migliaia di operai - diceva - ma credo che non ci sia nulla da fare . Dovremo rinchiuderci in casa e farli venir tutti qui » . Siamo andati in piazza ad invitar compagni e cittadini . Sotto i portici erano già in molti ad aspettare . Strette di mano , qualche brindisi in piedi al banco della mescita . « Facciamolo in piazza anche se diluvia » , dicevano , persuasi tuttavia che con quel tempo non c ' era più nulla da sperare . Ma nella Federazione ci siamo ritrovati lo stesso in tanti . E Foco ha parlato offrendo a " l ' Unità " un pannello scolpito dagli artigiani della Val Gardena e raffigurante alcuni giocolieri . « Questi sono giocolieri veri - egli ha detto - ma i giornalisti e i mestieranti della stampa avversaria che fanno i giocolieri non riescono mai a farsi prendere sul serio , nemmeno da se stessi » . Tutta l ' Italia era rappresentata in quella sala gremita fino all ' inverosimile : calabresi , siciliani , napoletani , romani , toscani , settentrionali d ' ogni regione mi salutavano e si facevano conoscere ognuno coi propri dialetti . E non c ' è stato forse congedo migliore dal Veneto che questa presenza di tutta l ' Italia operaia nella famiglia del nostro Partito , lassù , nella sala della Federazione di Bolzano . Arrivederci a tutto il Veneto , a tutti i compagni e gli amici incontrati , alle donne che ci hanno sorriso con fraternità e ai bambini che hanno voluto baciarci . Arrivederci a voi , compagni di Bolzano che per ultimi mi avete stretto la mano , a te , Foco , a te , Arona , a te Fambri , a te Bruna Finotti , che mangi la tua zuppa di latte bianco allo stesso tavolo dove hai lavorato per tutto il giorno .
StampaQuotidiana ,
Alle armi ! Al combattimento ! Ma oggi non è il momento , per noi dei territori ancora occupati dai nazi - fascisti , di discutere dei problemi della ricostruzione . Qui , oggi , come dice il compagno Ercoli , « il compito che si pone a tutti i comunisti , a tutti gli antifascisti e a tutti i patrioti italiani , è di organizzare , senza esitazione , senza ulteriori indugi , l ' insurrezione generale di tutto il popolo , nelle città e nelle campagne , per cacciare gli invasori tedeschi , distruggere le truppe di occupazione hitleriane e scacciare senza pietà i traditori fascisti che sono al loro servizio » . Questo vuol dire che dobbiamo smontare , colla più grande energia , i piani militari e politici dei fascisti , sventare ogni loro manovra contro l ' insurrezione nazionale , smascherare ogni loro tentativo di mimetizzazione , sotto qualunque colore si presenti . La lotta contro i fascisti , i loro agenti , i loro complici , comunque si mascherino , dovunque si nascondano , deve essere condotta colla più grande decisione . Nelle campagne , lotta a fondo contro gli ammassi fascisti ed i loro agenti , contro le commissioni di requisizione ; contro i podestà ed i segretari comunali zelanti servi dei fascisti ; lotta a fondo contro i proprietari terrieri ed i padroni che abusano della situazione per infierire contro i lavoratori e che non sentono il dovere della solidarietà nazionale . Lotta armata contro i tedeschi e i fascisti che rompono gli argini , allagano i campi , distruggono l ' opera secolare di bonifica e di miglioria agraria . I fascisti ed i nazisti , scoprendo i loro vandalici piani di distruzione e di affamamento del popolo , vogliono , quest ' anno , impedire le semine . Si devono difendere le semine colle armi alla mano . Quest ' anno si semina per il popolo e per la vittoria . Si è seminato perciò largamente , intensamente , colla massima cura . Nelle città : lotta a fondo di tutta la popolazione per gli alimenti , il sale , i grassi , il carbone , la legna a tutti . Lotta a fondo nelle officine , per gli aumenti dei salari , per la distribuzione dei viveri agli operai , per la protezione della libertà dei lavoratori . Fermate di lavoro e dimostrazioni di strada , scioperi locali e scioperi generali per tutte queste rivendicazioni , condotte con la protezione e coll ' appoggio delle organizzazioni militari e armate devono segnare la via dell ' insurrezione , preparare il grande sciopero generale insurrezionale , che coronerà l ' assalto finale e vittorioso . Nelle città e nelle campagne , dovunque vi sia un presidio , un deposito , un punto interessante la resistenza e la guerra nazi - fascista , deve essere portata la guerriglia partigiana , il colpo di mano audace , l ' attacco distruttore , l ' occupazione e la liberazione da parte delle formazioni patriottiche . Solo così noi assolveremo i compiti fissatici dal compagno Ercoli . « Trascinare al combattimento tutte le forze popolari , antifasciste e patriottiche che sono strettamente unite e che sempre più dovranno essere unite nel grande movimento dei Comitati di Liberazione . Mettetevi alla testa degli operai , dei braccianti , dei contadini , dei giovani , delle masse della piccola e media borghesia delle città . Paralizzate collo sciopero e coll ' azione di massa tutta la vita del paese alle spalle degli eserciti hitleriani in ritirata . Attaccate questi eserciti , i loro distaccamenti , i loro trasporti con tutti i mezzi e con tutte le armi . Che i distaccamenti armati moltiplichino le loro forze e si mettano alla testa dell ' insurrezione popolare nelle città e nelle campagne . « Distruggete fisicamente i fascisti ; spezzate il loro apparato di oppressione del popolo ; prendete nelle vostre mani città e regioni intere ove darete vita a organi di potere popolare , fondate sull ' unità e sulla disciplina di tutte le forze antifasciste e nell ' appoggio di tutte le grandi masse . Date alle forze alleate tutto l ' aiuto di cui hanno bisogno per avanzare sempre più rapidamente verso la vittoria definitiva ; stringetevi attorno al Governo democratico che la nazione si è data e che , con sempre maggiore energia , conduce e condurrà la lotta per l ' annientamento del fascismo , per la partecipazione dell ' Italia alla guerra , per soccorrere i bisogni del popolo . « Da un capo all ' altro dell ' Italia occupata risuoni un grido solo : alle armi , al combattimento tutti i figli del popolo per la libertà della Patria . Morte ai fascisti ! Morte agli invasori tedeschi ! » . L ' UNITA ' È LA CONDIZIONE DELLA VITTORIA L ' unità della classe operaia L ' unità è la condizione della vittoria , essa si presenta come esigenza della classe operaia , dell ' unità delle forze popolari progressive e di tutte le forze nazionali , nel quadro dei Comitati di Liberazione Nazionale e della loro piattaforma politica . L ' unità della classe operaia significa , oggi , in primo luogo , unità sindacale e unità organizzativa e politica tra socialisti e comunisti . L ' unità della classe operaia nei suoi organismi sindacali e nel suo partito è condizione e garanzia per l ' unità delle forze popolari , per l ' unità nazionale in seno ai Comitati di Liberazione . Perché solo la classe operaia ha degli interessi propri che coincidono con quelli di tutta la nazione e ha tanta forza e tanto prestigio per la sua posizione sociale e per le lotte sostenute contro il fascismo da poter trascinare al suo seguito tutte le correnti democratiche , progressive e nazionali del paese . L ' unità sindacale , l ' unità col partito Socialista sono state e sono uno dei punti capitali di tutto il nostro orientamento politico . L ' unità sindacale è ormai un fatto compiuto e noi la difenderemo come la conquista più preziosa contro tutti i tentativi che sorgessero per metterla in discussione o per sabotarla . In questi ultimi tempi , al centro e alla base , noi abbiamo migliorato enormemente i nostri rapporti coi compagni socialisti ; collaboriamo strettamente con essi e con i democratici cristiani nei Comitati sindacali e nei Comitati di agitazione . Delle Giunte comuni , tra socialisti e comunisti , regolano , sul piano provinciale e locale , l ' attività dei due partiti , risolvono gli incidenti che sorgono , organizzano lo scambio delle esperienze . L ' unificazione delle sottoscrizioni per i due organi centrali , « l ' Unità » e l ' « Avanti ! » , e delle edizioni dei classici del marxismo - leninismo , è un altro indice degli stretti rapporti e dell ' intima collaborazione che lega i nostri partiti . Noi poniamo , ora , come problema immediato , la necessità , non solo dell ' unità di azione , ma anche della fusione organica tra comunisti e socialisti . Essa è resa possibile dalla comunanza dei nostri programmi e delle nostre aspirazioni fondamentali ; essa è maturata in undici anni di unità di azione , nell ' illegalità italiana e nelle file dei combattenti della Brigata Garibaldi di Spagna ; essa è maturata soprattutto , nelle lotte di questi mesi , per la cacciata dei tedeschi e dei fascisti e per la creazione della nuova Italia democratica e progressiva . La realizzazione dell ' unità politica della classe operaia in un solo Partito , darebbe al proletariato un nuovo prestigio e nuova forza , darebbe ad esso maggiori capacità di unificare tutte le forze progressive e nazionali , farebbe di esso , effettivamente , il motore e la guida della nostra lotta di liberazione , il che è garanzia di vittoria . Le difficoltà , gli ostacoli a questa unificazione politica ed organizzativa non possono venire che dai nemici della classe operaia e di tutto il movimento di liberazione . Per chiunque ponga in cima alle proprie preoccupazioni le esigenze immediate della lotta e le aspirazioni ad un ' Italia nuova , veramente democratica e progressiva , non vi può essere difficoltà , veduta particolare , preferenza personale . Non vi può essere problema di regime interno di partito , di nome , di figliazione internazionale , che non possa essere risolto con soddisfazione di tutti . Per ogni questione che rimanesse in contrasto , il Congresso comune di fusione dei due partiti dovrà essere chiamato a decidere sovranamente , con decisione valida per tutti . Le difficoltà cospirative , per quelle organizzazioni , che , a fusione decisa , subissero ancora l ' occupazione nazi - fascista , si possono facilmente superare con delle misure di organizzazione transitorie . L ' importante , oggi , è che si arrivi al più presto alla fusione . Noi vi lavoriamo con tutte le nostre forze , con sincero spirito e ferma volontà . Unità delle Forze popolari L ' unità delle forze popolari vuol dire , in primo luogo , l ' unità tra operai e contadini , cioè , unità di azione del Partito Comunista col Partito Socialista e il Democratico Cristiano , che , nel loro insieme , influenzano , organizzano e guidano la grande maggioranza delle masse lavoratrici delle città e delle campagne . Questa unità di azione è necessaria per sventare le manovre della reazione , per strappare all ' influenza degli elementi conservatori e reazionari gli strati più arretrati delle città e delle campagne , per portare a presidi della nuova Italia democratica , in un blocco compatto e infrangibile , tutte le forze popolari e progressive , capaci di un lavoro fecondo e costruttivo . Il fascismo vinse nel 1922 perché gli operai e i contadini non erano uniti . L ' unione della classe operaia , l ' unità di azione di tutte le organizzazioni sindacali e politiche , aventi influenza tra le masse operaie e contadine e , in primo luogo , l ' unità d ' azione tra Partito Comunista e Partito Socialista e Partito Democratico Cristiano , è garanzia di vittoria contro il nazi - fascismo , è garanzia contro ogni ritorno offensivo del fascismo , che ha già portato una volta il paese alla catastrofe . Questa unità tra comunisti , socialisti e democristiani è resa possibile dalla comunione degli obbiettivi essenziali che ciascuno dei tre partiti pone alla nostra lotta , non solo nel momento attuale , per la cacciata dei nazi - fascisti , ma anche per domani , per la ricostruzione . Questa unità d ' azione è già un fatto , abbiamo detto , nel campo sindacale . È un fatto anche nel maggior numero delle formazioni partigiane , non smentito dai piccoli incidenti , dalle frizioni che ancora dobbiamo lamentare . Dobbiamo rendere più intima , più fiduciosa codesta unità di azione , nei Comitati di Agitazione , nei Comitati Contadini , nel CLN nella elaborazione di un piano comune per la ricostruzione . Dobbiamo vincere , infine , le residue resistenze dei democristiani , incomprensibili e ingiustificate , a lasciar collaborare i loro giovani e le loro donne nella direzione delle organizzazioni unitarie del Fronte della Gioventù e dei Gruppi di Difesa della Donna . Soprattutto in questo campo , della difesa degli interessi popolari , della protezione dell ' infanzia e del lavoro , dell ' avviamento degli strati più bisognosi e più arretrati alle loro conquiste più urgenti ed alla loro educazione sociale e politica , i giovani e le donne , di qualunque tendenza politica hanno un dovere comune di azione e , non vediamo proprio perché , da questo campo comune , debbano restare assenti i giovani e le donne di sentimenti democratici cristiani . L ' Unità nazionale del C . di L.N. L ' unità nazionale vuol dire l ' unità di tutte le forze popolari e nazionali , vuol dire la solidità del patto che lega i vari partiti e le varie organizzazioni nei C . di L.N. , vuol dire la sincerità con cui ogni partito e ogni organizzazione accetta e applica le direttive del C . di L.N. Sul piano sociale questa unità vuoi dire l ' unione di tutte le forze nazionali e antifasciste , dagli operai ai tecnici , dagli impiegati ai professionisti , dai lavoratori a tutti quanti mettono al di sopra dei propri interessi di parte gli interessi generali di tutta la nazione . Sul piano politico questa unità vuol dire , in primo luogo , l ' accordo del Partito Comunista , del Partito Socialista , del Partito democratico - cristiano , del Partito di Azione e del Partito Liberale , dei cinque partiti cioè fondatori e dirigenti del Comitato di Liberazione . Questa unità nazionale è resa possibile dalla comunanza degli obbiettivi che in questo momento tutti i partiti e tutte le organizzazioni patriottiche pongono alla loro attività : cacciata dei nazi - fascisti , epurazione , creazione di una nuova Italia democratica e progressiva . Questa unità , realizzata nei C . di L.N. e operante da oltre 18 mesi nelle più difficili condizioni d ' organizzazione , deve essere ancora potenziata e consolidata , allargando i C . di L.N. a tutte le organizzazioni patriottiche e antifasciste , creando una fitta rete di Comitati periferici che portano la parola e la guida unitaria del Comitato alle più larghe masse . I compiti insurrezionali dei C . di L.N. I C . di L.N. devono essere gli organi di mobilitazione e di direzione dell ' insurrezione nazionale , perché questa deve avvenire sotto la bandiera dell ' unione di tutti gli italiani , sotto la bandiera nazionale : il tricolore , e non sotto bandiera di parte . Questa nostra affermazione ha un significato politico e sociale profondo : sostanziale e non solo formale . Essa significa che con l ' insurrezione noi non ci proponiamo affatto di raggiungere degli obbiettivi politici particolari , ma semplicemente di liberare la patria dai tedeschi e dai fascisti ; che noi non ci proponiamo affatto di imporre delle trasformazioni sociali determinate , ma semplicemente di ridare la libertà al popolo italiano , che , nel libero gioco di tutte le sue organizzazioni democratiche e di tutti i partiti non fascisti , sarà chiamato a decidere delle sue istituzioni , del suo ordinamento sociale e del suo avvenire . La bandiera rossa , la nostra bandiera di partito che , colla falce e il martello , porta ora anche la stella d ' Italia a cinque punte , deve solo contrassegnare le nostre sedi e le nostre manifestazioni di partito , e sempre essa deve essere accoppiata al tricolore , per significare che i comunisti non si sentono avulsi ma parte , la parte più attiva e dinamica della nazione . L ' insurrezione popolare che noi comunisti vogliamo deve essere veramente popolare e di massa , un modello di decisione militare , di disciplina , di ordine patriottico . Questo è necessario per stroncare vittoriosamente ogni resistenza nemica , per sventare ogni provocazione , per realizzare l ' unità di tutti gli italiani . Questo è necessario perché l ' insurrezione sia la più indolore per il popolo , la più feconda di risultati costruttivi . Nel corso stesso dell ' insurrezione i C . di L.N. devono prendere formalmente e ufficialmente la direzione politica e amministrativa , disciplina di ogni località , di ogni apparato e di ogni ente dipendente dallo stato e dai comuni . Sono i C . di L . N . che dovranno prendere sotto il proprio controllo tutti i magazzini , tutti i materiali che non serviranno immediatamente alla condotta della guerra di liberazione e che dovranno esser messi a disposizione per i beni del popolo . Le tremende miserie e le distruzioni che ci lascia la guerra non ci permettono il lusso nemmeno del più piccolo spreco , della minima trascuranza . I C . di L.N. dovranno difendere ogni magazzino , ogni deposito come bene del popolo , come cosa sacra ed inviolabile . Essi dovranno prendere sotto la propria responsabilità e direzione le aziende e le imprese abbandonate dai traditori nazi - fascisti , dovranno controllare immediatamente tutto il funzionamento dei vari organi amministrativi e politici e giudiziari , epurandoli decisamente da ogni elemento fascista e collaboratore coi tedeschi . Sarà ancora ai C . di L.N. che spetterà , soprattutto nei primi momenti , di riattivare tutta la vita sociale provvedendo alle riparazioni più urgenti , al soddisfacimento dei bisogni popolar inderogabili , alla creazione di un mercato equo e , il più possibile rifornito , nel quadro di buoni rapporti da stabilirsi tra città e campagna , tra produttori e consumatori . Non c ' è chi non veda come , per la migliore realizzazione di tutti questi compiti , per lo scatenamento dell ' insurrezione e la regolamentazione di tutta la vita sociale post - insurrezionale , non basti la buona volontà e l ' attività di pochi uomini , ma occorre la collaborazione attiva e costruttiva delle grandi masse popolari , inquadrate nei loro organismi di lotta e sotto la direzione dei C . di L.N. Sono gli organismi di massa , sono i Comitati di Liberazione periferici , soprattutto quelli aziendali , rionali , di categoria , sono i Gruppi di Difesa della Donna , sono le sezioni del Fronte della Gioventù che potranno dare il più grande contributo nella fase culminante della lotta e nel periodo immediatamente successivo della riorganizzazione e della ricostruzione .
Cicirinella a Morbegno ( Gatto Alfonso , 1949 )
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Gatto in mongolfiera ha cominciato ieri il Giro della Lombardia Le bandierine rosse che sventolavano sulla macchina della carovana nelle tredici tappe del " Giro del Veneto " sono ormai due cimeli che appartengono alla storia . Il vento le ha consumate ogni giorno , le ha strappate , bucate : sono due bandiere vecchie che onorano i capitani ritornati vittoriosi da una battaglia . Fortini ne è orgoglioso e alla partenza per il " Giro della Lombardia " ha voluto ancora spiegarle accanto alle nuove . In questo giorno di riposo il nostro omnibus è entrato in cantiere impolverato , pesto , carico di stampa e di doni e di valige : ne è uscito lindo e pavesato come una nave pronta per il varo . E c ' è stata la rottura della bottiglia di rito : abbiamo sturato una bottiglia di vino friulano che ci regalarono i compagni di Cividale . Vino da dei ; lo ha assaggiato anche Gavroche leccandosi i baffi . Il Veneto è lontano con i suoi fiumi , con le sue montagne , con i suoi laghi , con le sue piccole cariche di storia : e ci aspetta la Lombardia che tra poche ore saluteremo a Morbegno nel nome dell ' Adda . Le condizioni di salute dei componenti della carovana sono discrete : Fortini ieri ha scritto a Roma alla moglie una lettera di dodici pagine , Regi ha passato la serata a Baggio , in famiglia , Gatto ha studiato il percorso , e Gavroche se ne è stato sulle guglie del Duomo per tutto il pomeriggio . Alla sera ha preso parte a un piccolo ricevimento offerto dai bambini della Bovisa . Invitato a parlare ha detto che egli si augura che in Lombardia i compagni gli stiano preparando almeno le montagne russe . « Per fortuna che i pioppi sono più alti dei campanili - egli ha detto - altrimenti con tanta pianura rischierei di non veder nulla o sarei costretto a starmene sempre in aria come un ' anima del purgatorio » . Questo è di necessità un bollettino scritto in fretta : quanto tempo ci vuole per armare una carovana di tutto punto ! Le esperienze ci hanno consigliato di rendere più efficiente la nostra organizzazione , più ricco il nostro bagaglio di sorprese . Persino Gavroche ha fatto le bizze volendo che noi portassimo con noi una piccola mongolfiera . L ' ha battezzata col nome di Cicirinella , nel ricordo di una vecchia canzone di tre secoli fa ch ' egli ricorda benissimo . Ulisse , ha firmato il lasciapassare che dà via libera al primo naviglio della nostra flotta e ha attaccato a Gavroche sul largo pettorale della camicia un ' aquila d ' alluminio , leggera perché non precipiti di sotto . Fortini non s ' è ancora persuaso che il suo omnibus oltre che libreria , arengo , cabina di proiezione , osservatorio , orchestra e mangiastrada , sia diventato un hangar . Gavroche gli ha spiegato che Cicirinella non servirà tanto a lui che in cielo se ne può andare quando vuole con una semplice alzata di braccia , quanto a noi , poveri uomini costretti a stare coi piedi per terra . « Immaginate che effetto a scendere nella piazza di Castiglione con la nostra mongolfiera ? » . A buon conto Fortini è entrato da un ottico e comprare un piccolo cannocchiale . « Perché non scriviamo a Walter ? ? ha detto Regi - Sarà l ' astronomo della carovana » . Partiremo da piazza Cavour come comuni mortali , ma già sul viale Monza saremo gli " argonauti " di cui tutti parlano e che hanno già storia e leggenda sulle spalle . Gavroche è ansioso di scoprire l ' Adda e « quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno » . Quando entrerà in Valtellina , nella povera regione dove gli asini portano la terra sulle montagne , in quel cielo sempre rosato , accenderà una grande stella rossa per chiamare tutti i contadini alla grande festa di Morbegno dove gli operai saranno ad attenderlo . Forse dallo Stelvio scenderanno i grandi e vecchi pastori del cielo .
StampaQuotidiana ,
Nella « Lettera aperta » che l ' Esecutivo del P . d ' A . per l ' Alta Italia ha recentemente indirizzato ai Partiti aderenti al CLNAI le possibilità nuove ed i compiti urgenti , che gli sviluppi della situazione pongono di fronte al CLNAI , sono prospettati su di una linea rispondente a quella che il nostro Partito da tempo ha propugnato e propugna nella sua azione politica o generale , come in quella specifica svolta in seno al CLN . Nelle sue proposte , volte al rafforzamento dei poteri e dell ' efficienza del CLNAI il P . d ' A . dichiara di ispirarsi ai princìpi e ai metodi di una democrazia progressiva : e il nostro Partito , che di questi princìpi e di questi metodi è stato , sin dalla costituzione del CLN , il convinto e deciso assertore , è lieto di constatare come nuove forze del movimento di liberazione intendano oggi far convergere i loro sforzi in questo senso democratico , unitario , costruttivo , nel quale tutta l ' azione del nostro Partito è stata ed è indirizzata . L ' esperienza di un anno di lotta di liberazione e di attività del CLNAI , l ' analisi dei compiti nuovi ed urgenti che gli sviluppi della situazione gl ' impongono , induce ora anche il P . d ' A . a riconoscere ed a prospettare nella prima parte della sua « Lettera aperta » le insufficienze di un CLN concepito come pura e semplice coalizione di Partiti , privo di organi di lavoro per affrontare il governo delle regioni dell ' Italia occupata , privo di legami con le grandi organizzazioni di massa , privo di una sua rete organizzata di collegamento con i CLN periferici . E la lettera del P . d ' A . giustamente rileva che , di fronte al collasso del vecchio apparato statale burocratico ed autoritario , di fronte all ' affermarsi di nuovi organismi democratici , di nuove organizzazioni di massa unitarie ( sindacali , giovanili , femminili , professionistiche , ecc . ) il CLN non ha sempre saputo riconoscere che questi , appunto , avrebbero dovuto essere gli strumenti straordinari dell ' inquadramento del popolo italiano nella vita pubblica e nello sforzo militare del paese , sia prima che dopo la liberazione ; ma tutt ' al più ha pensato a concedere loro una rappresentanza nel futuro CLN legale , fermo restando che l ' amministrazione del Paese sarebbe avvenuta solo mediante gli organi dello stato fascista , e tutti possono constatarne fin d ' oggi l ' impotenza ed il progressivo fatale disfacimento , oltre che l ' incapacità ad esprimere la volontà di rinnovamento democratico della massa . Ma un anno di dure battaglie che hanno attratto , nell ' Italia occupata , milioni di italiani nella lotta di liberazione , ha spezzato in realtà ogni quadro preconcetto che volesse limitare la iniziativa e l ' attività democratica delle masse . Perché di questa iniziativa e di questa attività il CLNAI potesse divenire l ' espressione e la guida adeguata , si rendeva necessario anzitutto che esso si articolasse in un sistema di organismi periferici che , dalla provincia al comune , al villaggio , al rione , alla fabbrica , coordinassero ed indirizzassero agli obbiettivi comuni la lotta delle masse . Su questo terreno si è particolarmente affermata l ' iniziativa del nostro Partito , vincendo esitazioni e resistenze passive che non possono ancora considerarsi del tutto superate . Fin dai primi mesi di quest ' anno così , la Delegazione del nostro Partito proponeva una serie di misure per la creazione e per il riconoscimento , per il potenziamento degli organismi di massa periferici del CLNAI ; e dopo lunghe insistenze esso otteneva che queste misure fossero adottate dal CLNAI nelle sue istruzioni e diramate in circolare del 2 giugno 1944 . Molto resta da fare , certo in questo campo ; ma è fuor di dubbio che , attraverso la vasta rete dei suoi organismi periferici , il CLNAI ha acquistato oggi una sensibilità , si è assicurato una possibilità ( se non altro ) di direzione effettiva , una autorità di fronte alle masse , a cui esso non avrebbe mai potuto pretendere senza questa sua più democratica articolazione , senza questo suo più largo ed intimo contatto con le masse stesse . Ma il problema di rafforzamento della sostanza democratica e dell ' autorità del CLNAI era ed è ancora condizionato , oltre che dal necessario ulteriore perfezionamento della sua struttura organizzativa periferica da un effettivo adeguamento della composizione dei suoi organismi alla loro funzione di direzione unitaria e democratica . Nel CLN , il nostro Partito non ha mai visto e non vede semplicemente una sorta di « comitato interpartiti » , l ' organo di una momentanea coalizione di Partiti ai fini della lotta di liberazione . La situazione particolare in cui il popolo italiano si è venuto a trovare dopo vent ' anni di illegalità fascista , ha potuto far sì che il CLN sia nato come iniziativa e coalizione dei Partiti che dalla lotta antifascista sono stati i promotori e gli organizzatori : e a tale coalizione di Partiti non vogliamo certo negare la funzione importantissima . Ma a nessuna coalizione di Partiti un popolo rinato alla vita e alla lotta democratica avrebbe potuto affidare l ' esclusiva della sua rappresentanza e della direzione della lotta di liberazione . La realtà è che il CLN deve rispondere ad una esigenza democratica e nazionale ben superiore a quella di ogni coalizione di partito ; un ' esigenza non temporanea ed effimera , né soggetta alle mutevoli vicende dei raggruppamenti delle forze politiche e sociali . E l ' unione del popolo di cui il CLNAI vuol essere la superiore espressione di lotta dell ' Italia occupata è una necessità per compiti che si allargano ben oltre quelli attuali della guerra di liberazione , all ' opera di ricostruzione e di rinnovamento democratico del Paese . Dopo un anno di lotta , che ha sommosso e ridestato alla iniziativa democratica gli strati più profondi del popolo italiano , l ' attività delle masse è ormai ben lungi dall ' esaurirsi nel quadro delle organizzazioni di Partito . Non sono , per la massima parte , inquadrati in alcun partito i nostri gloriosi Volontari , di cui pur nessuno vorrà negare la partecipazione attiva e cosciente alla lotta di liberazione ; al di sopra del quadro dei partiti , giovani e donne , operai , contadini , intellettuali , hanno costituito i loro Comitati di Agitazione e i loro CLN di categoria , le loro organizzazioni unitarie e che danno un apporto essenziale alla lotta di liberazione . In queste condizioni nuove , il mantenimento di una sorta di monopolio dei Partiti » nei CLN sui CLN acquisterebbe un significato nettamente antidemocratico , e non potrebbe quindi che indebolire gravemente la loro autorità sulle masse , la loro capacità di direzione effettiva del movimento di liberazione . I Partiti non hanno mai costituito , e non possono costituire che una avanguardia di elementi politicamente più attivi , più formali o magari cristallizzati . Potevano ancora pretendere di esprimere soli la segreta volontà di liberazione del popolo italiano negli anni duri della lotta clandestina , quando l ' azione delle grandi masse era ancora sotterranea ed invisibile ; ma come affacciar questa pretesa esclusiva oggi , mentre milioni di italiani senza partito partecipano attivamente alla lotta , nelle formazioni dei Volontari della Libertà e nelle organizzazioni di massa unitarie ? Questi milioni di italiani , tutti gli italiani hanno il diritto , manifestano coi fatti la loro volontà e la loro capacità di essere rappresentati negli organismi di direzione unitaria della lotta comune , di partecipare in prima persona alla soluzione dei compiti della guerra e della ricostruzione . Non v ' è democrazia là dove la partecipazione alla direzione di governo della cosa pubblica sia ridotta a quella delle avanguardie dei Partiti , al gioco dei loro equilibri , senza l ' intervento quotidiano , attivo e risolutivo , delle grandi masse del popolo : che non si interesseranno forse di « politica » e di partiti , ma che hanno pur la loro parola da dire quando si tratta del pane e del lavoro , della pace e della guerra , dei sacrifici per una lotta comune . I Partiti hanno una funzione , che non saremmo certo noi a svuotare o a voler diminuire : ma come potrebbe pretendere ad una autorità decisiva sulle masse oggi più che mai necessaria un CLN che restasse , per la maggioranza degli italiani , un « affare » di Partito , e non la loro cosa ? Come mai potrebbe un CLN pretendere di decidere l ' era dello sciopero generale , insurrezionale in una data città , come potrebbe pretendere la disciplina della massa degli operai , se i Comitati d ' Agitazione , che dello sciopero han da essere gli organizzatori , non si sentono rappresentati nel CLN stesso ? E come mai potrebbero le organizzazioni delle donne e dei giovani dare il loro apporto essenziale alla lotta comune , se non han voce in capitolo ? Né vale dire che gli operai , giovani , donne , si sentono rappresentati dai partiti del CLN ; ché ad uno sciopero od a un ' azione di massa partecipa una enorme maggioranza di cittadini che , proprio , non si sentono rappresentati da nessun Partito ma bensì dal loro Comitato di Agitazione , dalla loro organizzazione di massa unitaria . L ' azione pertinace e i ripetuti interventi del nostro partito hanno ottenuto dal CLNAI , il riconoscimento della funzione nazionale dei Comitati di Agitazione . Il Fronte della Gioventù e i Gruppi di Difesa della Donna sono stati riconosciuti come organizzazione di massa unitaria dal CLN ed han visto ammesso il loro diritto alla rappresentanza negli organismi del CLNAI . Ma dobbiamo constatare che non mancano le resistenze a questo adeguamento della composizione del CLN alla loro funzione democratica ; e troppo spesso ancora la partecipazione effettiva dei rappresentanti delle organizzazioni di massa ai CLN è contestata per motivi che non sono semplicemente cospirativi . Queste residue resistenze ed esitazioni si fanno tanto più preoccupanti , quanto più il problema della necessaria autorità del CLN diventa oggi il problema del potere del CLN . Già oggi , in effetti , non si tratta più solo per il CLNAI di affermare e di rafforzare la sua autorità nell ' Italia occupata . Le esigenze , le difficoltà , i successi stessi della nostra lotta pongono con urgenza come giustamente si riconosce nella lettera del P . d ' A . il problema del potere del CLN , della sua capacità di affermarsi come organo del nuovo potere democratico . Esigere l ' imposta straordinaria di guerra , che gli sviluppi della lotta rendono necessaria , assicurare l ' esecuzione dei decreti che il CLNAI delegato del governo democratico di Roma ha emanato ed emana ; far fronte alle esigenze della guerra di liberazione , prendere nelle proprie mani , nelle mani del popolo la soluzione dei problemi del freddo e della fame , cui il sedicente governo fascista abbandona l ' Italia occupata ; tutti questi son problemi non solo più di direzione e d ' autorità morale , sono problemi di potere . E in forma ancor più piena ed acuta questo problema del potere del CLN si pone , beninteso , in quei territori che l ' azione eroica dei Volontari della Libertà e l ' avanzata degli Eserciti Alleati vien liberando . Anche a questo proposito l ' azione e l ' intervento del nostro partito sono stati tutti rivolti nel senso di un decisivo rafforzamento del CLNAI e dei suoi organi come organi effettivi del nuovo potere democratico . Contro ogni forma dell ' intervento unitario dall ' alto , il nostro Partito si è chiaramente pronunciato per l ' assunzione dei poteri di amministrazione e di governo da parte dei CLN allargati con l ' effettiva immissione dei rappresentanti delle organizzazioni di massa e dei Volontari della Libertà . A questi CLN che conservano la loro funzione di guida politica unitaria della lotta del nostro popolo per la liberazione e la ricostruzione spetta il compito di promuovere non appena questa sia possibile , la costituzione delle Giunte popolari di amministrazione , i nuovi organi elettivi del potere democratico locale . Di fronte ai CLN debbono essere responsabili i Commissari delle Provincie e le altre autorità provvisoriamente designate : e in questo senso il PCI ha presentato un progetto di testo unico di decreto per l ' assunzione dei poteri , che è stato approvato dal CLNAI . Non era concepibile d ' altronde , che a liberazione avvenuta , anche nell ' impossibilità di una immediata consultazione elettorale , gli organi provvisori di governo del nuovo potere democratico restassero sottratti ad ogni controllo popolare : ed anche a questo proposito , la nostra Delegazione ha chiesto che fosse stabilito il principio poi sancito in una circolare d ' istruzione del CLNAI della convocazione di assemblee dei rappresentanti dei CLN periferici ( di rione , di villaggio , di azienda ) che assistessero gli organi provvisori del nuovo potere democratico ed assicurassero il loro più diretto contatto con le masse . Non mancano tuttavia anche in questo campo , le esitazioni e le resistenze . Persone , gruppi e formazioni militari che pur si richiamano al CLNAI e dichiarano di riconoscerne l ' autorità ed i poteri , propugnano , e all ' occasione applicano , nella costituzione degli organi di governo e di amministrazione dei territori liberati , metodi autoritari incompatibili con i princìpi democratici del CLNAI , esplicitamente sanciti nelle sue istruzioni e nei suoi decreti . A proposito nella zona liberata dell ' Ossola , la Delegazione del nostro Partito ha ottenuto dal CLNAI che un richiamo ad una più rigorosa applicazione di questi princìpi fosse indirizzata alla Giunta provvisoria di Governo ma non si può dire che da parte del CLNAI stesso vi sia sempre stato un adeguato e tempestivo intervento in situazioni del genere , suscettibili di comprometterne gravemente l ' autorità ed il potere democratico . Intorno ai problemi , appunto , del potere democratico del CLNAI si accentra una serie di proposte concrete che il P . d ' A . sviluppa nella seconda parte della sua « Lettera aperta » . Queste si possono riassumere : a ) nella proposta di una immediata e formale dichiarazione di assunzione di poteri da parte del CLNAI come « governo segreto » dell ' Alta Italia ; b ) nella precisazione dei compiti con cui il CLNAI , in tale funzione di Governo deve assolvere prima o dopo la liberazione ; c ) nella proposta di adeguamento organizzativo del CLNAI e dei suoi organismi ai loro nuovi compiti , mediante la creazione di adatti organi di lavoro e di un proprio apparato di collegamenti , indipendenti da quelli dei Partiti . Rafforzare l ' autorità , il potere effettivo del CLN , farne un organo sempre più efficiente della mobilitazione delle masse per la lotta di liberazione ed il rinnovamento democratico del Paese ; attorno a questo compito , l ' abbiam già mostrato , il PCI ha da tempo concentrato ogni sua azione ogni suo intervento politico . E quanto sopra abbiamo accennato delle iniziative prese in questo senso dalla Delegazione del nostro Partito mostra che il P . d ' A . concorda perfettamente con noi quando anch ' esso oggi constata che i problemi di un adeguamento del CLNAI e dei suoi organismi ai compiti nazionali e . democratici dell ' ora giungono ormai a maturazione . Vi può essere un « governo segreto » dell ' Italia ancora occupata ? Non può trattarsi si intende , di una semplice dichiarazione formale . L ' aspetto essenziale della questione che non ci sembra sufficientemente messo in rilievo nella lettera del P . d ' A . è quello dell ' impostazione di un lavoro concreto volto a far sì che il CLNAI ed i suoi organismi assumano oggi il controllo effettivo della vita nazionale . Il disfacimento e la carenza del potere fascista che il P . d ' A . stesso giustamente rileva aprono in questo senso vaste possibilità all ' allargamento del potere democratico . di un CLNAI , che divenga « Governo segreto dell ' Alta Italia » . Il problema del potere del CLNAI è , insomma , il problema dello sviluppo e della vivificazione dei suoi organismi locali e periferici . Vi è e vi può essere un « Governo segreto » dell ' Italia ancora occupata ? Sì , noi rispondiamo , se in ogni città , in ogni villaggio , in ogni rione , in ogni fabbrica noi lavoriamo a creare un CLN efficiente , effettivamente rappresentativo della volontà di lotta delle masse , ad esse strettamente legato , capace di mobilitarle nella lotta e di assumere un controllo sempre più largo e completo della vita locale ; e su questo obiettivo ci sembra che tutte le forze . del movimento di liberazione debbano oggi concentrare i loro sforzi . Quanto alla precisazione dei compiti , cui il CLNAI deve assolvere prima o dopo la liberazione , il P . d ' A . concorda sostanzialmente con le posizioni e con le iniziative da noi già da tempo sostenute . Fra i compiti attuali , la lettera del P . d ' A . pone giustamente al centro quello del potenziamento della guerra di liberazione , del suo finanziamento con la riscossione di una regolare imposta di guerra . Nella sua azione nel Paese , e nei suoi interventi nel CLNAI , il nostro Partito ha sempre particolarmente posto l ' accento su questi compiti urgenti della mobilitazione delle masse e delle risorse nazionali nella guerra di liberazione . Nell ' allargamento di questa mobilitazione noi vediamo , con la garanzia della vittoria , il pegno più sicuro , il contributo essenziale che le masse dell ' Italia occupata ed il CLNAI possono e debbono dare al rinnovamento democratico del Paese e dello Stato . Giacché questo contributo è innanzi tutto una questione di iniziativa e di azione democratica , di forza effettiva delle masse , dei loro organismi e delle loro organizzazioni unitarie ; e , in primo luogo , dei CLN stessi , che dell ' autogoverno democratico delle masse possono divenire un organo essenziale . Ma coi problemi della mobilitazione delle masse nella guerra di liberazione ci appaiono indissolubilmente legati per un CLNAI che debba divenire effettivamente il « Governo segreto » dell ' Italia occupata i compiti della lotta contro il freddo , la fame , cui il tradimento e la contumacia del sedicente governo di Mussolini abbandona le nostre popolazioni . A questo problema essenziale ed attuale non si fa , nella lettera del P . d 'A., la parte che gli spetta ; si tratta di impedire nella misura del possibile la rapina delle nostre ultime risorse di viveri , di combustibili di materie prime . E come far ciò senza CLN e comitati contadini di villaggio , senza CLN aziendali efficienti , che curino l ' occultamento dei prodotti ? Si tratta di assicurare , all ' infuori e contro la regolamentazione delle autorità fasciste , distribuzioni di viveri e di combustibili alle popolazioni , la lotta contro la speculazione della borsa nera , attraverso un ' equa fissazione dei prezzi , una soluzione dei problemi angosciosi degli sfollati e dei sovrasfollati . Esempi concreti e non solo in piccoli centri , ma anche in grandi città come Genova mostrano che non si tratta , nella situazione attuale , di compiti insolubili ed utopistici per l ' iniziativa dei CLN locali , rionali , di categoria che abbiano un minimo di efficienza e di autorità . Ma qui , di nuovo , la possibilità per il CLNAI di assolvere i compiti che la situazione gl ' impone appare evidentemente condizionata alla vivificazione dei suoi organismi periferici , che sola gli può dare l ' autorità , la forza , il potere a ciò necessari . Non si può dire che questo compito essenziale della vivificazione dei CLN periferici , della loro trasformazione in veri organismi di massa che è essenziale per la realizzazione di un vero « Governo segreto » dell ' Italia occupata sia posto con la necessaria urgenza nella lettera del P . d ' A . Dobbiamo anzi rilevare in proposito esitazioni e riserve , che debbono essere superate con uno sforzo comune , se il « Governo segreto » del CLNAI deve diventare una realtà , come noi auspichiamo col P . d ' A . Nella lettera del P . d ' A . si dichiara ad esempio che « quali che siano gli inconvenienti della rappresentanza paritetica dei cinque Partiti , essa non può essere cambiata nella fase dell ' illegalità » . Nessun Partito pretende certo stabilire un monopolio o una prevalenza nella rappresentanza dei CLN ma questa non è una buona ragione per mantenere sui CLN sia pur nella fase della illegalità , un monopolio dei Partiti presi nel loro complesso . Il P . d ' A . stesso riconosce i danni di una tale antidemocratica esclusione delle organizzazioni di massa ; e la realtà è che proprio questa esclusione ostacola sovente , tra l ' altro , la creazione e l ' efficienza dei CLN periferici in cui la rappresentanza paritetica dei Partiti è spesso impossibile per il fatto che ... mancano i militanti dei Partiti ; mentre non mancano affatto patrioti attivi e capaci di esprimere e di dirigere la volontà di lotta delle masse . Pienamente concordano , invece , gli sforzi del P . d ' A . coi nostri , quando si insiste nella Lettera sulla necessità che i CLN cessino di essere una testa senza corpo . Ma il corpo del CLNAI , come di un CLN regionale o provinciale è appunto l ' insieme dei suoi organismi periferici , delle organizzazioni e degli organismi di massa unitari , che si tratta di sviluppare e di vivificare . In questo corpo si tratta di assicurare la necessaria circolazione . Una segreteria , che assicuri i collegamenti di ogni CLN con gli organismi superiori e con quelli periferici con mezzi e tramiti propri , indipendenti da quelli dei singoli Partiti ; commissioni di lavoro , che assicurino il rapido disbrigo e la soluzione dei vari compiti speciali , sempre più vari e numerosi , cui ogni CLN deve assolvere , sono necessità sulle quali il nostro Partito da tempo ha insistito ed insiste . È anche qui , nei CLN locali e periferici , attraverso le locali organizzazioni di massa un CLN provinciale , ad esempio , può disporre già di uomini , di energie , di organismi propri , democratici e non burocratici che si tratta di potenziare e di utilizzare ben più di quanto non si sia fatto fin ' ora ; ed è qui che un CLN deve attingere per la creazione di un suo apparato che non divenga burocratico e incontrollato , ma resti aderente alle necessità delle masse . Ma come potrebbe ancora una volta , un CLN realizzare questo suo adeguamento alle necessità organizzative di un « Governo segreto » senza un permanente contatto , senza un ' intima compenetrazione e partecipazione delle masse e delle organizzazioni unitarie ? Nell ' ultima parte della sua Lettera , l ' Esecutivo del P . d ' A . espone il suo punto di vista sulla questione della futura restituzione , da parte del CLNAI , della delega di poteri fattagli del Governo di Roma , e della formazione di un governo unico , capace di guidare tutto il Paese . Vogliamo sottolineare nella lettera del P . d ' A . la dichiarazione che esso non intende con le sue proposte fare alcuna specie . di secessione nei confronti del governo democratico di Roma . Importa riaffermare con particolare fermezza , in questo momento così grave della vita nazionale , la nostra decisa volontà di evitare ogni manifestazione che potesse , anche solo formalmente , menomare il principio dell ' unità e della disciplina nazionale . Ma questo non significa , ben inteso , che il CLNAI espressione della lotta di tanta parte degli italiani , debba assumere una posizione di passività , puramente ricettiva di fronte ai problemi di governo dell ' Italia tutta ed una , di oggi e di domani . Sul merito dei singoli temi di politica interna ed estera prospettati in questa parte della Lettera del P . d ' A . non pochi rilievi sarebbero necessari , che ci ripromettiamo di sviluppare in più adatta sede . Non vogliamo tralasciare tuttavia l ' occasione di riaffermare la necessità di una politica estera che avvii il popolo e lo Stato italiano ad una collaborazione ed a legami politici , economici e culturali sempre più stretti con tutte le democrazie europee , per il consolidamento della pace e per la solidarietà nell ' opera di ricostruzione del Continente . Per quest ' opera di ricostruzione pacifica , per assicurare all ' Italia all ' Europa tutta una pace giusta e democratica , per assicurare la piena indipendenza dello sviluppo politico , sociale , economico del nostro Paese , un fattore particolarmente importante è il deciso orientamento della nostra politica estera verso il rafforzamento dell ' amicizia con quei Paesi che come la grande Unione Sovietica e la nuova Jugoslavia del popolo sono oggi all ' avanguardia della lotta e del progresso democratico . Il rilievo di certe limitazioni e di certe esitazioni ed altri che si potrebbero fare nel dettaglio dei problemi e delle soluzioni prospettate nella Lettera del P . d ' A . non vogliono per nulla sminuire la valutazione dello sforzo costruttivo in essa compiuto per un adeguamento del CLNAI e della sua politica alle necessità dell ' ora . Il CLNAI può e deve divenire il « Governo segreto » dell ' Italia occupata . Perché questa comune aspirazione possa divenire una realtà , perché il CLNAI possa adeguarsi alle esigenze che la situazione gli impone , proponiamo : a ) che il CLNAI e tutti i suoi organi regionali , provinciali , comunali , si pongano come compito concreto di lavoro lo sviluppo e il potenziamento degli organi periferici di massa ( CLN aziendali , di rione , di villaggio ) e delle organizzazioni di massa unitarie . Questo sviluppo non deve essere abbandonato alla sola iniziativa dei singoli , ma potenziato dall ' intervento coordinatore dei CLN superiori , che prenderanno periodicamente in esame la situazione in questo campo per colmare le lacune , promuovere le iniziative assicurare i necessari collegamenti . Ogni CLN provinciale deve assicurarsi che in ogni città , in ogni villaggio sia costituito il CLN locale ; ogni CLN cittadino dovrà assicurare in ogni rione , in ogni azienda , la costituzione del CLN rionale o aziendale , suscitando e promuovendo le iniziative locali . Dal CLNAI ai CLN regionali e provinciali si dovrà provvedere con la costituzione di una Segreteria e a mezzo di tramiti propri , indipendenti da quelli del Partito , ai necessari collegamenti con gli organismi superiori e periferici . b ) che il CLNAI e tutti i suoi organismi si allarghino con la effettiva partecipazione dei rappresentanti delle organizzazioni di masse unitarie , sindacali , femminili , giovanili , delle categorie intellettuali . Pur assicurando a queste organizzazioni la necessaria autonomia , è necessario che il CLNAI sia a conoscenza della loro attività . e che queste d ' altra parte siano poste in grado di far sentire la loro voce in seno al CLN . Là dove , per ragioni cospirative , il CLN non possa sempre riunirsi con la partecipazione di tutti i suoi membri di diritto , esso potrà costituire nel suo seno una Commissione esecutiva , che potrà essere costituita dai soli rappresentanti dei Partiti , e sarà responsabile di fronte al CLN stesso . Un contatto permanente dovrà comunque essere stabilito dalla Segreteria del CLN con le organizzazioni di massa ; e queste a mezzo dei loro delegati nel CLN , dovranno essere chiamate ad esprimere i loro voti , sulle questioni di carattere politico generale come su quelle che particolarmente si riferiscono alla loro attività ; sulla loro attività saranno periodicamente chiamate a riferire nel CLN , al quale potranno richiedere , d ' altronde , di venire a porre questioni di loro specifica competenza . Un CLNAI che voglia agire come effettivo « Governo segreto » dell ' Italia occupata , deve porsi evidentemente come obbiettivo centrale quello della mobilitazione di tutte le forze e di tutte le risorse nazionali per la guerra di liberazione , per la lotta contro il freddo e contro la fame cui il sedicente governo fascista abbandona la popolazione . Come obbiettivi concreti di questa azione di governo , proponiamo : a ) l ' adozione di tutte le misure esecutive necessarie per l ' applicazione effettiva del decreto del CLNAI che costituisce un ' imposta straordinaria guerra sulle persone e gli enti facoltosi ; b ) l ' iniziativa e l ' appoggio del CLNAI per tutte le azioni volte alla mobilitazione delle masse e delle risorse nazionali nell ' insurrezione nazionale ( reclutamento , scioperi , azioni di massa , settimane del Partigiano , assistenza alle vittime e alle loro famiglie , ecc . ) ; c ) la promulgazione di decreti e l ' adozione delle misure esecutive necessarie per la realizzazione di una effettiva solidarietà nazionale nella lotta contro il freddo e la fame ; per assicurare , contro la rapina tedesca , all ' infuori e contro le disposizioni delle autorità fasciste , che se ne fanno strumento , l ' equa distribuzione di un minimo vitale di combustibile , di viveri alla popolazione dell ' Italia occupata ; per garantire l ' integrità di quel che resta del patrimonio umano e materiale della Nazione ( decreti penali contro i padroni collaborazionisti , imposizione del pagamento dei salari ai lavoratori in sciopero e in serrata , decreti per l ' occultamento delle materie prime , ecc . ) . L ' esecuzione di tali decreti sarà affidata ai CLN locali e aziendali , che potranno ricorrere in caso di inosservanza , all ' azione dei Volontari della Libertà , dei GAP e delle SAP . Nella lotta per il potenziamento della guerra di liberazione nazionale , contro il freddo e contro la fame , con la vivificazione dei suoi organismi periferici , con la partecipazione attiva delle organizzazioni di massa ai lavori dei suoi organismi , con la creazione di un suo apparato e di suoi organi di lavoro indipendenti da quelli dei Partiti , il CLNAI può e deve divenire il Governo segreto dell ' Italia occupata . Da questo rafforzamento della sua sostanza democratica , l ' unità , l ' autorità , il potere del CLNAI non possono , ne siamo convinti , che uscire rafforzati . Non può che uscirne rafforzata l ' unione di lotta del popolo italiano , alla quale con tutti i Partiti e le organizzazioni di massa del CLNAI vogliamo lavorare ; per la vittoria , per la ricostruzione .
StampaQuotidiana ,
Roma , luglio - Il 20 giugno scorso ci fu in televisione un dibattito sul nuovo Ente per l ' energia elettrica , o ENEL , di cui proprio quel giorno era stata annunciata la nascita . Fra gl ' intervenuti c ' era il mio collega Domenico Bartoli , che a un certo punto chiese al consigliere di Stato Mezzanotte se non c ' era il pericolo che questo nuovo Ente calcasse le orme di un altro che , costituito dieci anni fa per servire lo Stato , ne era diventato il padrone . L ' allusione all ' ENI era chiara , ma forse i telespettatori ricorderanno che il consigliere Mezzanotte cercò , nella risposta , di non nominarlo . Succede spesso , perché questa sigla sembra che scotti le labbra di chi la pronuncia . Quella sull ' ENI oramai è diventata in Italia , e forse anche all ' estero , una disputa teologica tra « fedeli » e « infedeli » , e chi non è né di questi né di quelli ha paura a cacciarcisi in mezzo . La stampa indipendente , appunto per conservare quest ' aureola di indipendenza preferisce evitare l ' argomento , lasciandolo in monopolio agli esaltatori e ai denigratori , le cui arringhe o requisitorie hanno nascosto al pubblico gli esatti termini del problema . Con un misto di civetteria e di spavalderia , l ' ingegner Enrico Mattei , presidente dell ' ENI , ha raccolto tutto ciò che si è scritto contro di lui e il suo Ente in una ventina di volumi che , a vederli di lontano , si potrebbero prendere per l ' Opera Omnia di un Gide o di un Proust , tanto sono ben rilegati . A mio parere , manca solo , sul frontespizio , il motto che meglio le converrebbe : « Molti nemici , molto onore » . Ma è sottinteso . Evidentemente Mattei , per fornire la misura della propria grandezza , preferisce il metro dell ' odio a quello dell ' amore . Deve ritenerlo più producente , e i risultati gli hanno dato ragione . A furia di controversie , egli è entrato ormai nel mito popolare , e una voce o per meglio dire un bisbiglio largamente diffuso indica in lui il vero « padrone del vapore » . Se ciò gli giovi o gli nuoccia è difficile dire , perché quando gli italiani si mettono a cercare « il padrone » non si sa mai se lo fanno col timore o con la speranza di trovarlo . C ' è chi dice ( la frase è di uno dei nostri più autorevoli politici ) che , per guarire l ' Italia delle sue molte magagne , basterebbe mettere in prigione Mattei . Ma c ' è chi dice anche che se l ' Italia oggi ha un prestigio nel mondo , lo deve a Mattei . Lo hanno paragonato a Hitler e a Fidel Castro , ma anche a Cromwell , a Lawrence e a Garibaldi , e una importante rivista americana ha scritto addirittura che Mattei è l ' italiano che più ha contribuito a trasformare la faccia del suo Paese dopo l ' imperatore Augusto . In sé e per sé , il rango di Mattei non sembra giustificare la mobilitazione di sì imponenti paralleli storici . L ' ENI , o Ente nazionale idrocarburi , di cui è presidente , è di certo un grosso « carrozzone » , ma di proporzioni assai più modeste di quelle per esempio dell ' IRI , dei cui dirigenti nessuno , ch ' io sappia , ha avuto l ' onore di vedersi paragonato nemmeno a Nino Bixio . Ma il fatto è che i dirigenti dell ' IRI , l ' IRI lo dirigono soltanto ; con l ' ENI , Mattei s ' identifica molto più consustanzialmente di quanto gli stessi Agnelli e Valletta , faccio per dire , s ' identifichino con la FIAT . Ecco perché una biografia dell ' ENI non può che risolversi in una biografia di Mattei , la quale a sua volta sembra che non possa risolversi che in una accusa o in una esaltazione . Io mi proverò a non cadere né in questa né in quella , ma mi rendo conto che l ' impegno è piuttosto difficile . Avverto anche il lettore che non mi riprometto di fare nessuna rivelazione sensazionale o scandalistica . Vorrei soltanto riuscire a spiegargli che cosa è l ' ENI , come funziona , e perché il suo presidente è diventato bersaglio di tante lodi e di tante critiche , di tante speranze e di tanti sospetti . Mattei viene da una famiglia poverissima di origine abruzzese , sebbene egli sia nato a Acqualagna nelle Marche . Suo padre era brigadiere dei carabinieri , quando quelle regioni erano infestate dai banditi . Un giorno ne incocciò uno che tentò di darsi alla fuga , ma s ' impigliò in un filo di ferro e cadde . « Chillu filu ! ... Chillu filu !...» continuò a lamentarsi lo sciagurato per tutti gli anni dell ' ergastolo cui lo condannarono . Era il famoso brigante Musolino . Il brigadiere si congedò nel ' 19 col grado e la pensione di maresciallo e con cinque figli a carico . Per farli studiare voleva stabilirsi a Camerino , dove c ' è anche l ' Università . Ma la vita lì era troppo cara , e si decise per Matelica , dove trovò un posto di guardacaccia . Tuttavia la mensa non doveva essere abbondante in casa Mattei ; e Enrico , a quindici anni , dovette lasciare gli studi e mettersi a fare il verniciatore in una fabbrica . Di lì emigrò in un ' industria conciaria come fattorino ; e in tre anni , con annibalico piglio , fu promosso contabile , capocontabile , vicedirettore , direttore . Così , prima di aver raggiunto la maggiore età , si trovò alla testa di un ' azienda con centocinquanta fra operai e impiegati . Fin d ' allora poteva « sedersi » sui risultati raggiunti e contentarsi di una comoda esistenza di « vitellone » riuscito , con un buon stipendio , un avvenire senza grandi orizzonti ma sicuro , e la « fuori serie » alla porta per trascorrere le domeniche a Pesaro e sedurvi la sciantosa di passaggio . Invece , con gran disperazione di suo padre , a ventitré anni piantò tutto , andò a Milano e ripartì da zero . Dapprima trovò la rappresentanza di una ditta tedesca . Poi si mise a fare il piazzista d ' impianti industriali , e forse fu in questo mestiere che trovò la misura di se stesso . I clienti non resistevano alle seduzioni di questo loro fornitore non per la sua abilità e facondia : Mattei è scarso e scarno parlatore , non irraggia simpatia , non sprigiona calore umano . Ma convince perché è convinto egli stesso . C ' è nelle sue parole e nel suo sguardo una carica di onestà e di sincerità che disarma qualunque sospetto . La sua firma conferisce a qualunque cosa egli l ' apponga un primato di eccellenza cui tutti finiscono per credere perché il primo a crederci è lui . Io non ci ho parlato che un paio di volte , e in ambedue le occasioni mi sono sentito a disagio per il fatto di non riuscire a condividere certe sue opinioni . Ne provavo una specie di rimorso . Forse anche i direttori di banca ebbero la stessa impressione quando Mattei chiese loro un prestito per impiantare una fabbrica di prodotti chimici . Egli non aveva nulla da offrire in garanzia . Ma chi poteva dubitare che la sua merce avrebbe battuto qualunque concorrenza come qualità e prezzo ? I capitali si trovarono e la fiducia si dimostrò fondata . A trent ' anni , Mattei era un industriale , sia pure di modeste proporzioni . Ancora una volta egli aveva puntato tutta la posta su una ambizione più grande e aveva vinto . Ora la sua strada sembrava irrevocabilmente segnata . Ma la guerra e la disfatta gli proposero un ' altra avventura , e lui non esitò . Sulle opinioni politiche di Mattei e sull ' autenticità della sua vocazione democristiana , ci sarebbe da discutere a lungo . Ma ciò che a discussioni non si presta , sebbene ci si sia provati a farne , è la sua condotta di capo partigiano . Lasciamo stare certi episodi e aneddoti che si ritrovano tali e quali nella biografia di tutti gli eroi da Plutarco in giù : gli agiografi , si sa , hanno scarsa fantasia . Però Mattei fu un resistente coraggioso e risoluto e un eccellente organizzatore di brigate partigiane , delle quali fu una specie di Grande Elemosiniere . Lo arrestarono , ed evase . Tornarono ad arrestarlo , e lui riuscì a farsi liberare raccontando una storia che , in bocca a chiunque altro , non avrebbe persuaso nessuno ; ma che , in bocca a lui , con quella carica di onestà e di sincerità ch ' egli sa mettere in tutto ciò che dice , incusse nei suoi carcerieri il rimorso di non crederci . Tanti meriti gli valsero la medaglia d ' oro della Resistenza , la stella d ' argento ( oh , ironia ! ) americana appuntatagli sul petto dal generale Clark , e l ' elezione a deputato . Sembrava che la politica dovesse essere la sua nuova industria , ci si aspettava che la battesse col solito piglio annibalico , e molti furono stupiti ch ' egli si contentasse di un incarico minore come quello di commissario per l ' Agip . L ' Azienda Generale Italiana Petroli era stata un ' invenzione del fascismo per la ricerca degli idrocarburi , aveva sempre vivacchiato male perché gl ' idrocarburi non era mai riuscita a trovarli , e ora non era che un rottame alla deriva , di cui lo Stato intendeva liberarsi al più presto . Il ministro delle Finanze , Soleri , valutava a una sessantina di milioni di lire le sue antiquate attrezzature , e diede ordine al commissario Mattei di liquidarle per quella cifra . Mattei disobbedì . Intuizione ? Non so . Se le attrezzature erano antiquate , i tecnici che lavoravano al servizio dell ' Agip erano giovani e in gamba . Pur con quegli scarsi mezzi , un po ' di metano lo avevano trovato e si dicevano certi d ' imponenti giacimenti . Non erano che congetture , ma Mattei ebbe il merito di crederci , e fu il solo a puntarci sopra . Da Roma seguitavano a ingiungergli di liquidare ; e lui rispondeva scavando pozzi . Li scavava dovunque , infischiandosi dei diritti dei comuni , delle province e dei privati , e non so nemmeno dove attingesse i soldi per pagare tecnici e operai . Oramai si era convinto che il petrolio c ' era , e quindi ci doveva essere . Perché questa è la caratteristica dell ' uomo : come Giovanna d ' Arco e de Gaulle , egli ascolta solo le voci di dentro e non crede che a quelle . Un giorno di marzo del '49 una massiccia nuvola di metano oscurò il cielo di Caviaga e di Ripalta . Il metano è indizio sicuro di petrolio . E molti italiani , a quella notizia , pensarono quasi con intenerita compassione al povero duce , che per vent ' anni aveva clamorosamente reclamato il diritto dell ' Italia alla sua parte di materie prime e specialmente d ' idrocarburi , per procurarsele ci aveva condotto fino in Etiopia , ed era morto senz ' accorgersi che le aveva sotto il sedere perché l ' orgoglio autarchico gli aveva impedito d ' importare dall ' America i mezzi tecnici e finanziari per cercarle . Non so se Mattei abbia riflettuto su questa esperienza di cui è stato il beneficiario . Secondo i suoi esaltatori , solo un fortunato caso volle che , insieme a un folto stuolo di giornalisti e di fotografi , il ministro Vanoni si trovasse presente a Cortemaggiore quando , insieme a un altro nuvolone di metano , uno zampillo di petrolio eruppe dal suolo . Naturalmente il caso non c ' entrava affatto . Ma noi ascriviamo a merito , non a demerito di Mattei , e a riconoscimento del suo tempismo e intuito politico , la ben pianificata spettacolarità e drammatizzazione della scena . Ora che i giacimenti d ' idrocarburi erano apparsi di tale entità da rendere conveniente lo sfruttamento , la valle del Po era stata presa letteralmente d ' assalto dalle compagnie private , e il ministero per l ' Industria e il Commercio era sepolto sotto una valanga di richieste di concessioni . Secondo una vecchia legge del '27 , chiunque poteva ottenere il permesso di fare ricerche nel sottosuolo . Non era chiaramente detto che dalla scoperta d ' idrocarburi derivasse automaticamente un diritto di sfruttamento : ma era considerato implicito . Tuttavia le compagnie premevano perché questo automatismo diventasse esplicito , e specialmente í legali americani della Esso Standard lo fecero in maniera pesante e malaccorta . A Mattei , per assicurarsi un monopolio che la legge non prevedeva e che anzi sembrava incompatibile coi princìpi liberisti cui s ' ispirava il governo di De Gasperi , non restava che un ' arma : suscitare una grande suggestione collettiva e patriottica , persuadendo gl ' italiani ch ' essi erano i depositari di una immensa ricchezza , da difendere coi denti contro la rapacità dei monopoli privati e le interferenze dello « straniero » . Ci riuscì con la indovinata regia di Cortemaggiore . Io stesso ricordo l ' emozione che suscitò nella redazione di questo giornale la notizia recata dai trafelati cronisti e fotografi di ritorno dal teatro di quel sensazionale avvenimento . Nessuno pensò al metano . Tutti restammo ipnotizzati dallo zampillo di petrolio che nelle nostre fantasie ( e purtroppo anche nei resoconti della stampa ) diventò rivolo , torrente , cateratta , fino a trasformare la valle del Po in una specie di Texas . Il petrolio ! Avevamo il petrolio . Mattei non badò ai mezzi per tener caldi quegli entusiasmi . A un certo punto si diffuse o fu diffusa la voce che « il nemico » aveva in animo di appiccare il fuoco a qualche pozzo per poter muovere a Mattei l ' accusa d ' incompetenza o negligenza . Era vero ? A ogni buon conto , Mattei rimobilitò i suoi ex partigiani e li dispose di fazione ai giacimenti che , sacralizzati dalle armi e dalle uniformi di quei bravi giovanotti , vennero per così dire incorporati nel mito della Resistenza e ne condivisero l ' intoccabilità . « La cassaforte è aperta » dichiarò Mattei in una intervista a questo giornale , « basta affondarci le mani per trarne tesori . » Ma queste mani , naturalmente , dovevano essere italiane . Anche le discussioni in Parlamento risentirono di quest ' atmosfera , e il ministro socialdemocratico Ivan Matteo Lombardo rilevò con ironia che molti argomenti sembravano presi a prestito da certi giornali del defunto regime come « Il Tevere » e « L ' Impero » . La battaglia per assicurare allo Stato , cioè a Mattei , il monopolio delle ricerche e dello sfruttamento degl ' idrocarburi nella valle del Po fu lunga , e non vai la pena ritracciarne le fasi . Mattei forse non l ' avrebbe vinta , se non avesse avuto dalla sua il ministro delle Finanze Vanoni e lo stesso presidente De Gasperi . Vanoni era un uomo di grande intelligenza e competenza economica , onesto , timido e malinconico , su cui certo non faceva presa la demagogia autarchica e nazionalista . Qualcuno dice che fu succubo del carattere autoritario e imperioso di Mattei , ma io non ci credo . E che Vanoni , democristiano di adozione , aveva origini socialiste . Non era un esacerbato statalizzatore ; ma accettava che lo Stato si sostituisse all ' iniziativa privata , specie in certi settori di pubblica utilità com ' è quello della produzione di energia . Quanto a De Gasperi , che di economia s ' intendeva poco , fu mosso da considerazioni politiche . L ' idea che degli americani s ' impiantassero in una zona « calda » come quella padana , dove in quel momento si moriva con molta facilità , fornendo pretesto coi loro altezzosi e stupidi compounds ai risentimenti comunisti sempre strettamente legati a quelli nazionalisti , gli fece paura . Mattei veniva dalla Resistenza , aveva dalla sua i partigiani , agiva in nome dello Stato e dell ' anticapitalismo . Era impossibile attaccarlo come « colonialista » , « imperialista » e « sfruttatore del popolo » . Così si consumò l ' esclusione dell ' iniziativa privata , italiana e straniera , dalla valle del Po ; e il 10 febbraio del '53 fu varata la legge che istituiva l ' ENI e conferiva a Mattei i poteri che oggi tanto inquietano la pubblica opinione .
StampaQuotidiana ,
Tenente di Artiglieria in S.P.E. Felice Cordero , marchese di Pamparato ( Campata ) , della Brigata Autonoma « Val Sangone » impiccato dai nazi - fascisti in Giaveno il 17 agosto 1944 . « Comandante di una formazione di Patriotti dava , in lunghi mesi di guerra partigiana , indubbie e costanti prove di altissimo spirito patriottico , di indomito coraggio e di rara perizia . Catturato dal nemico mentre , nel corso di un rastrellamento , tentava di mettere in salvo documenti di particolare importanza teneva di fronte all ' avversario contegno consapevolmente eroico e , impavido , col nome del Re sulle labbra , affrontava l ' estremo supplizio » . Val Sangone - Giaveno 1944 . Le Formazioni Autonome presentano le armi al MARTIRE EROICO e giurano di vendicarlo .