StampaQuotidiana ,
ERBA
,
5
.
-
A
Pavia
,
Fortini
disse
:
«
Io
non
sono
un
autista
,
io
sono
un
guerriero
,
uno
strano
soldato
,
vengo
dall
'
Oriente
e
non
monto
destrier
...
»
.
Scese
di
macchina
abbassando
sugli
occhi
la
visiera
del
berretto
.
Eravamo
in
pieno
solleone
,
pensai
che
il
caldo
gli
avesse
dato
alla
testa
.
Anche
Regi
si
era
messo
a
protestare
:
«
Io
sono
un
Regisole
»
.
Il
nostro
omnibus
era
improvvisamente
diventato
una
gabbia
da
matti
.
«
Alla
terza
che
mi
fate
-
gridai
-
vi
licenzio
e
ve
ne
andate
»
.
Per
fortuna
intervenne
Gavroche
a
portare
i
suoi
buoni
consigli
.
«
Sei
o
non
sei
un
soldato
di
Mao
?
-
chiese
a
Fortini
.
-
Ebbene
,
in
Lomellina
avrai
tutto
il
riso
che
vuoi
ed
un
vero
e
proprio
esercito
di
compagni
.
Perché
vuoi
interrompere
la
tua
grande
marcia
?
E
tu
bauscia
-
disse
poi
rivolto
a
Regi
-
troverai
a
pochi
chilometri
da
Sannazzaro
tutto
un
paese
che
si
chiama
Scaldasole
,
è
la
tua
vera
patria
»
.
Persuasi
,
i
due
carovanieri
sembrarono
tornare
in
senno
.
Così
riprendemmo
il
viaggio
e
,
in
vista
di
Cava
Manara
,
il
sereno
era
tornato
a
illuminare
la
nostra
famiglia
.
Ai
muri
delle
case
dei
piccoli
paesi
che
attraversammo
,
già
ci
annunciavano
i
manifesti
e
,
richiamati
dalla
nostra
tromba
,
si
affacciavano
alle
porte
amici
e
compagni
,
donne
e
bambini
.
La
più
grande
festa
che
la
Lombardia
avrebbe
tributato
a
"
l
'
Unità
"
era
già
nell
'
aria
del
sabato
sera
:
i
contadini
che
ancora
si
attardavano
nei
campi
,
con
le
mani
ci
indicavano
la
via
,
come
a
dirci
che
presto
ci
avrebbero
seguiti
.
Sannazzaro
,
che
non
è
più
dei
Burgundi
,
ma
del
popolo
,
spuntava
all
'
orizzonte
,
eravamo
presto
tra
le
sue
case
e
la
stella
rossa
dalla
torre
del
Comune
scopriva
come
un
faro
il
porto
della
piazza
punteggiata
di
lampadine
,
pavesata
di
bandiere
ed
animata
come
una
piccola
città
di
festa
,
messa
su
in
poche
ore
da
tutti
i
compagni
che
c
'
erano
intorno
.
Si
alzavano
pali
e
macchine
per
i
fuochi
d
'
artificio
:
il
palco
per
il
comizio
era
un
pittoresco
balconcino
dal
quale
si
affacciavano
i
ragazzi
a
parlare
per
burla
agli
amici
di
sotto
,
oratori
in
erba
di
una
cittadina
che
interviene
sempre
unanime
nelle
decisioni
per
la
democrazia
e
per
la
libertà
e
che
forma
nella
lotta
gli
uomini
migliori
del
suo
governo
.
Bastava
vedere
in
faccia
le
donne
che
ci
venivano
incontro
applaudendoci
e
fermandoci
,
le
famiglie
che
abbandonavano
la
cena
per
stringerci
la
mano
:
si
vedeva
un
popolo
liberato
da
ogni
soggezione
e
rinfrancato
dal
sentimento
della
vita
comune
,
dall
'
amicizia
e
dalla
solidarietà
.
Gavroche
diceva
:
«
Vorrei
sollevare
con
le
mie
mani
tanti
paesi
come
questo
e
portarli
dovunque
,
sulle
montagne
,
sui
laghi
,
sul
mare
,
sui
fiumi
,
sulle
pianure
,
là
dove
comandano
i
preti
e
gli
uomini
sono
come
intimoriti
di
parlare
,
di
farsi
vedere
,
di
essere
sinceri
con
se
stessi
e
con
gli
altri
»
.
Mai
Gavroche
aveva
parlato
con
questa
passione
:
Fortini
ne
era
commosso
sino
alle
lacrime
.
Andavamo
a
trovare
,
nella
dolce
sera
,
i
compagni
e
gli
amici
dei
paesi
vicini
,
quelli
di
Ferrera
,
quelli
di
Scaldasole
,
e
nella
stessa
Sannazzaro
ci
fermavamo
,
di
piazzetta
in
piazzetta
,
di
via
in
via
,
a
chiamare
tutti
alla
festa
.
Dietro
la
nostra
macchina
era
,
ormai
,
un
corteo
di
popolo
,
di
famiglie
:
dovevamo
farci
largo
a
suon
di
trombetta
.
Tutti
volevano
toccar
con
mano
"
l
'
Unità
"
,
appuntarle
sul
petto
una
coccarda
rossa
,
metterle
un
fiore
tra
i
capelli
.
Una
ragazza
e
la
mamma
di
un
caduto
partigiano
hanno
portato
sul
palco
cesti
di
garofani
e
di
gladioli
rossi
.
Non
dimenticherò
mai
l
'
emozione
con
cui
questa
compagna
,
già
anziana
e
vestita
a
lutto
,
è
salita
sul
palco
vincendo
la
sua
età
ed
il
suo
peso
arrampicandosi
ferocemente
.
Somigliava
a
mia
madre
,
a
tutte
le
donne
che
sorridono
solo
quando
hanno
compiuto
una
fatica
e
restano
impacciate
di
per
se
stesse
a
mostrarsi
.
Poi
due
bambinetti
hanno
cantato
Sotto
il
sole
di
Lombardia
ed
il
compagno
prof.
Piovano
,
della
Federazione
di
Pavia
,
ha
presentato
la
carovana
.
Chiaramondia
e
Maggi
e
tutti
gli
altri
amici
di
cui
non
ricordo
il
nome
erano
contenti
:
la
festa
che
essi
avevano
preparato
con
tanto
amore
era
un
trionfo
.
Dai
paesi
a
dalle
città
vicine
,
da
Mortara
,
da
Voghera
,
da
Garlasco
,
da
Pavia
,
persino
da
Alessandria
e
da
Casale
,
erano
venuti
compagni
con
le
famiglie
,
con
i
bambini
,
come
le
nonnette
,
alle
quali
i
più
giovani
cedevano
la
propria
sedia
in
quel
buio
punteggiato
di
silenzio
.
La
luna
si
era
ritirata
sotto
gli
alberi
per
non
disturbare
la
proiezione
dei
due
documentari
,
che
quasi
tutti
avevano
visto
,
ma
che
volevano
rivedere
se
non
altro
per
salutare
Togliatti
,
e
per
riascoltare
la
sua
voce
.
Franco
Papetti
,
il
compagno
di
Ferrera
,
aspettava
di
distinguere
in
quella
folla
assiepata
sullo
schermo
,
la
propria
pelata
,
e
Piera
Volpi
e
Teresina
Tartara
,
sedute
in
due
su
una
sola
sedia
,
ridevano
come
bambine
.
I
fuochi
sono
saliti
nel
cielo
:
le
girandole
bellissime
all
'
improvviso
scoprivano
sino
alle
ultime
file
una
folla
di
migliaia
e
migliaia
di
persone
,
abbagliandola
di
rosso
,
di
verde
e
di
giallo
ed
aprendola
alla
meraviglia
sotto
una
pioggia
d
'
oro
e
d
'
argento
:
la
testata
de
"
l
'
Unità
"
bruciava
in
tutti
i
colori
dell
'
iride
e
rimaneva
sino
all
'
ultimo
sospesa
sulla
notte
piena
di
canti
e
di
gioia
.
Col
ricordo
di
questa
grande
sera
,
abbiamo
poi
chiuso
a
Erba
il
"
Giro
di
Lombardia
"
.
C
'
era
la
"
Proletaria
"
,
una
piccola
banda
composta
di
dieci
musicanti
che
abitavano
ognuno
in
un
paese
diverso
,
c
'
erano
cantanti
improvvisati
e
tenori
di
grido
che
si
affacciavano
dai
dischi
a
rialzare
le
sorti
del
melodramma
,
c
'
era
la
compagna
Antonietta
,
tutta
sale
e
pepe
quanto
a
prontezza
e
intelligenza
.
E
la
cara
Barcellona
era
venuta
da
Milano
a
dividere
con
noi
la
fatica
e
l
'
onore
della
festa
.
Un
buon
comizio
,
un
ottimo
spettacolo
all
'
aperto
frequentato
da
amici
,
da
avversari
e
da
nemici
:
una
battaglia
vinta
in
una
città
difficile
.
Non
potevamo
chiedere
congedo
migliore
alla
generosa
terra
lombarda
.
Una
grande
fotografia
offerta
dal
compagno
Piero
Riva
alla
sezione
di
Erba
e
conservata
da
suo
padre
durante
tutto
il
fascismo
,
mostra
l
'
Arena
di
Milano
gremita
di
muratori
che
avevano
resistito
,
nel
1910
,
per
nove
giorni
,
ad
un
loro
sciopero
di
categoria
.
Questa
immagine
nitida
di
lotta
,
dopo
quarant
'
anni
,
era
viva
più
che
mai
.
Dai
padri
ai
figli
,
ai
nipoti
,
la
grande
marcia
continua
.
StampaQuotidiana ,
Nel
Biellese
.
Il
Natale
fu
fra
le
giornate
più
tenebrose
della
sua
lunga
storia
di
lavoro
e
di
feconda
ascensione
.
A
Biella
,
in
scontri
con
squadre
di
patrioti
,
venivano
uccisi
cinque
tedeschi
delle
truppe
di
occupazione
.
Le
rappresaglie
sulla
inerme
popolazione
civile
si
svilupparono
con
una
ampiezza
ed
una
brutalità
indicibili
.
Un
gruppo
di
S.S.
,
capitanato
dal
famigerato
Franco
Boggio
membro
del
tribunale
fascista
terroristico
di
Novara
,
irrompeva
nel
ristorante
«
Porto
di
Savona
»
ed
uccideva
il
proprietario
Cena
sotto
gli
occhi
della
moglie
e
dei
figli
terrorizzati
.
Altri
sette
cittadini
prelevati
indiscriminatamente
fra
i
passanti
,
venivano
fucilati
sulla
piazza
San
Cassiano
.
Uno
dei
condannati
,
ferito
gravemente
,
riusciva
a
sottrarsi
alla
morte
,
fuggendo
con
l
'
ausilio
di
alcuni
popolani
.
Compiuta
la
barbara
gesta
,
le
truppe
tedesche
ebbre
di
sangue
,
si
abbandonavano
fra
canti
bestiali
,
ad
una
scorreria
nelle
vie
della
città
deserta
.
Anche
a
Vollemosso
ed
a
Cossato
alcuni
cittadini
sono
caduti
sotto
il
piombo
tedesco
.
A
Borgosesia
veniva
fucilato
l
'
industriale
Osella
podestà
di
Varallo
,
dopo
essere
stato
orrendamente
seviziato
dai
fascisti
.
Con
lui
sono
caduti
altri
cittadini
,
rei
di
avere
manifestato
simpatia
per
i
patrioti
che
nelle
montagne
della
Valsesia
resistono
all
'
invasore
.
Per
la
linea
del
Tarvisio
.
Nelle
prime
ore
della
sera
del
14
dicembre
è
passato
un
treno
con
cinque
carri
refrigeranti
.
Durante
una
breve
sosta
di
questo
treno
in
una
stazione
del
Friuli
alcuni
individui
hanno
forzato
,
a
scopo
di
furto
,
uno
dei
carri
e
nel
buio
le
loro
mani
sono
andate
a
toccare
con
orrore
,
cadaveri
nudi
.
Sparsa
la
voce
,
il
capostazione
del
luogo
telefonava
al
Capostazione
della
Carnia
,
dove
il
treno
si
sarebbe
fermato
per
alcune
ore
,
e
questi
poteva
controllare
,
accompagnato
dai
suoi
collaboratori
,
che
il
carro
forzato
era
effettivamente
pieno
di
cadaveri
nudi
.
Uguale
carico
avevano
gli
altri
quattro
carri
.
Persone
abitanti
lungo
la
linea
ferroviaria
dichiarano
di
aver
visto
spesse
volte
carri
del
genere
che
di
giorno
transitano
senza
fermarsi
in
nessuna
stazione
.
Il
giorno
26
dicembre
sono
state
arrestate
200
persone
sotto
la
accusa
di
partecipare
ad
una
organizzazione
antitedesca
e
di
aver
celato
circa
50
quintali
di
dinamite
ed
altri
esplosivi
.
Di
tali
persone
150
circa
si
trovano
tuttora
in
una
carcere
improvvisata
nei
pressi
del
paese
,
le
altre
sono
sparite
.
Per
tutto
il
Friuli
.
Si
stanno
organizzando
guardie
repubblicane
fasciste
,
il
nome
dei
cui
componenti
è
tenuto
celato
,
allo
scopo
di
difendere
»
il
paese
da
attacchi
dei
«
terroristi
»
e
dare
ausilio
alle
Forze
armate
tedesche
.
Tali
guardie
fasciste
stentano
tuttavia
a
formarsi
e
sono
quanto
mai
esigue
.
In
ogni
paese
si
sono
costituiti
invece
forti
gruppi
di
antifascisti
ed
antitedeschi
,
in
una
parola
di
patrioti
che
sono
molto
numerosi
specialmente
nelle
zone
prealpine
e
che
pur
vivendo
nei
passi
,
hanno
già
organizzato
,
sui
monti
,
numerosi
rifugi
e
nascondigli
.
L
'
armamento
non
manca
.
Per
la
Provincia
di
Cuneo
.
Dicembre
è
stato
il
mese
aureo
della
lotta
contro
i
tedeschi
ed
i
loro
servi
:
i
«
repubblicani
fascisti
»
.
Tutti
i
depositi
militari
,
di
armi
,
e
materiali
vari
appartenenti
alle
truppe
d
'
occupazione
tedesche
o
repubblicane
fasciste
furono
assaliti
e
ripuliti
.
Alle
caserme
di
Busca
e
di
Valdieri
,
alle
polveriere
di
Bottonasco
,
di
Vinadio
e
di
Tarantasca
,
agli
ammassi
di
R
.
Rocco
di
Bernezzo
,
Tarantasca
e
Beinette
,
ed
in
moltissime
altre
località
che
qui
non
è
opportuno
menzionare
,
furono
prelevate
armi
automatiche
di
ogni
genere
,
centinaia
di
casse
di
munizioni
,
migliaia
di
bombe
a
mano
italiane
e
tedesche
,
centinaia
di
quintali
di
farina
,
decine
di
capi
bestiame
,
migliaia
di
coperte
,
scarpe
,
divise
e
pastrani
.
Queste
azioni
di
importanza
meramente
locale
,
e
di
polizia
furono
seguite
da
eventi
bellici
di
maggiore
respiro
.
Dopo
le
azioni
ai
campi
di
aviazione
di
Murello
(
Cuneo
)
e
di
Levaldigi
(
Savigliano
)
,
di
cui
ha
dato
notizia
l
'
organo
del
Comitato
di
Liberazione
di
Torino
,
un
distaccamento
si
recava
al
campo
di
aviazione
di
Mondovì
,
e
vi
prelevava
quattromila
litri
di
benzina
.
Non
solo
ma
ben
otto
autobotti
,
cariche
di
benzina
venivano
distrutte
ed
incendiate
.
Presidio
,
conducenti
e
scorta
armata
,
tutti
tedeschi
,
dopo
breve
combattimento
venivano
sopraffatti
.
Tedeschi
e
fascisti
hanno
tentato
di
reagire
,
ma
con
esito
assolutamente
negativo
.
Infine
la
notte
sul
28
dicembre
,
venne
fatto
saltare
il
grande
viadotto
posto
fra
Vernante
e
Limone
,
della
linea
ferroviaria
del
Passo
di
Tenda
.
Lo
Stato
Maggiore
Tedesco
aveva
organizzato
con
inizio
il
4
gennaio
1944
un
servizio
di
ben
quarantaquattro
coppie
di
treni
al
giorno
,
su
questa
linea
,
per
i
rifornimenti
del
secondo
fronte
in
Francia
.
Il
tempestivo
intervento
dei
patrioti
ha
reso
inutilizzabile
,
almeno
per
otto
mesi
,
questa
importante
linea
ferroviaria
.
StampaQuotidiana ,
Gatto
ha
afferrato
il
timone
di
Cicirinella
e
ha
puntato
decisamente
su
Carpi
,
prima
tappa
di
questo
festoso
e
movimentato
"
tour
"
emiliano
L
'
Emilia
è
una
ragazza
che
ci
ha
sempre
scritto
lettere
d
'
amore
.
Fortini
non
aveva
mai
avuto
tanti
appuntamenti
sotto
le
Torri
dell
'
Orologio
.
Io
gli
vado
dicendo
:
«
È
una
bella
campagnola
,
ha
le
guance
rosse
le
piace
correre
in
bicicletta
incipriarsi
di
polvere
»
.
Fortini
è
da
anni
che
sente
parlare
dell
'
Emilia
,
l
'
ha
sempre
vista
di
sfuggita
tra
un
viaggio
e
l
'
altro
.
Tutti
,
ad
ogni
tappa
nel
Veneto
e
nella
Lombardia
,
gli
hanno
insinuato
:
«
Questo
è
ancora
nulla
,
vedrai
in
Emilia
»
.
E
lui
s
'
aspetta
di
vedere
finalmente
la
terra
promessa
.
Quando
ha
letto
il
messaggio
inviatomi
dai
compagni
di
Carpi
,
ha
concluso
semplicemente
in
romanesco
,
com
'
è
suo
costume
:
«
Qui
ci
sanno
fare
»
.
Potete
stare
sicuri
che
questa
frase
Fortini
non
la
pronuncia
mai
a
cuor
leggero
,
gliel
'
ho
sentita
ripetere
poche
volte
,
solo
quando
la
festa
era
perfetta
e
i
bambini
non
si
arrampicavano
sulla
macchina
e
i
compagni
gli
organizzavano
la
vendita
dei
libri
e
dei
distintivi
,
indovinandoli
persino
i
pensieri
.
Gavroche
è
andato
a
trovare
Colombi
in
Federazione
e
gli
ha
dichiarato
semplicemente
:
«
Voglio
si
sappia
che
io
non
sono
un
angelo
qualunque
e
che
io
non
mi
balocco
con
le
stelline
d
'
argento
o
con
i
rami
di
pesco
.
Sono
un
angelo
comunista
e
chiedo
d
'
iscrivermi
al
Partito
,
sia
pure
alla
Sezione
giovanile
se
è
difficile
stabilire
la
mia
età
.
Le
ali
non
mi
impediscono
di
poggiare
i
piedi
a
terra
.
Guarda
:
ho
una
stella
rossa
in
fronte
e
due
stelle
rosse
fra
le
mani
.
Puoi
bene
disporre
che
mi
si
fotografi
:
d
'
ora
in
poi
viaggerò
sospeso
al
pennone
della
macchina
.
Gatto
e
la
sua
compagna
mi
hanno
ritagliato
su
un
bel
foglio
di
latta
,
mi
hanno
dipinto
di
vermiglio
i
bottoni
del
vestito
,
le
stelle
e
le
ali
.
Son
vivo
e
luccicante
come
un
pesce
»
.
Prima
di
partire
,
come
si
conviene
,
ho
voluto
intervistare
i
compagni
di
carovana
.
Fortini
è
stato
poeta
di
poche
parole
.
Ha
detto
testualmente
:
«
A
Comacchio
porterò
il
saluto
di
Ceruacchio
.
A
Cento
il
saluto
del
vento
.
A
Portomaggiore
il
saluto
dell
'
amore
,
a
Pavullo
il
mio
cuore
fanciullo
.
A
tutti
i
paesi
senza
rima
Cicirinella
giungerà
per
prima
»
.
E
Regi
,
solennemente
come
un
ciclista
,
ha
dichiarato
:
«
Quindici
tappe
e
un
sol
giorno
di
riposo
:
questo
"
Giro
dell
'
Emilia
"
è
lungo
e
irto
di
difficoltà
,
dall
'
Appennino
alle
valli
salate
,
dalla
Romagna
di
nuovo
sino
ai
confini
della
Lombardia
.
Partiremo
con
l
'
ultima
estate
e
ritorneremo
ai
primi
freddi
dell
'
autunno
.
Tanti
saluti
alla
mamma
»
.
Gavroche
se
l
'
è
sbrigata
con
una
cantatina
,
sull
'
aria
del
Barbiere
di
Siviglia
.
S
'
è
messo
a
canticchiare
:
«
Giro
di
qua
,
giro
di
là
-
sono
un
ragazzo
di
qualità
.
-
Porto
le
ali
-
vendo
i
giornali
-
suono
le
trombe
sulla
città
.
-
Sopra
Guastalla
-
gioco
alla
palla
.
-
Sopra
Cesena
-
all
'altalena...»
.
Con
questi
propositi
in
versi
e
in
prosa
,
oggi
la
carovana
scenderà
in
terra
d
'
Emilia
.
Quanto
a
me
,
io
invito
le
"
trecciaie
"
di
Carpi
a
intrecciar
danze
nella
piazza
della
nostra
festa
,
i
compagni
di
Cento
a
organizzare
una
delle
loro
celebri
corse
al
trotto
fra
tutti
gli
strilloni
de
"
l
'
Unità
"
,
gli
isolani
di
Portomaggiore
a
illuminare
a
giorno
i
loro
canali
,
i
pescatori
e
i
salinari
di
Comacchio
a
scivolare
coi
loro
barchetti
neri
attraverso
valli
e
vallette
sino
alla
torre
dell
'
Orologio
che
sarà
il
faro
della
nostra
domenica
,
i
cittadini
di
Cesena
a
dar
battaglia
a
tutti
i
papalini
come
già
fecero
i
loro
antenati
nella
gloriosa
giornata
di
Monte
nel
1832
,
chiamando
in
aiuto
anche
i
vicini
di
Lugo
,
i
bolognesi
di
Budrio
e
di
Minerbio
ad
aprire
le
porte
della
loro
celebre
colombaia
a
tutte
le
colombe
della
pace
perché
volino
sempre
più
lontano
al
di
là
dell
'
oceano
.
A
Pavullo
e
a
Villa
Minozzo
rispondano
i
canti
partigiani
dell
'
Appennino
sino
a
Scandiano
,
a
Reggio
,
a
Guastalla
.
Ritorneremo
sulla
strada
di
casa
verso
Fidenza
e
nella
città
dove
i
Comuni
italiani
giurarono
i
patti
della
Seconda
Lega
Lombarda
,
anche
noi
giureremo
parole
di
lotta
e
di
libertà
.
Quanto
a
Bobbio
,
che
è
stata
dei
sardi
,
dei
liguri
,
dei
pavesi
e
che
sembra
oggi
definitivamente
affidata
ai
piacentini
,
siamo
convinti
che
si
addica
all
'
Emilia
e
al
nostro
viaggio
.
Una
festa
a
Bobbio
ci
sta
bene
,
così
come
è
giusto
che
a
Castel
San
Giovanni
,
il
paese
dell
'
uva
,
dei
bottoni
e
degli
scialli
,
si
srotolino
gli
ultimi
metri
del
nostro
viaggio
.
I
compagni
ci
attacchino
pure
tutti
i
bottoni
che
vogliono
,
ma
chiudano
degnamente
il
nostro
giro
di
feste
.
Sarà
una
vendemmia
di
applausi
.
StampaQuotidiana ,
È
nostra
opinione
che
si
debba
reagire
nel
modo
più
fermo
alle
interpretazioni
pessimistiche
e
disfattiste
date
da
alcuni
alle
istruzioni
impartite
ai
Patrioti
dal
Gen
.
Alexander
per
la
Campagna
invernale
.
Esse
infatti
non
significano
affatto
un
rinvio
di
ogni
prospettiva
insurrezionale
a
dopo
l
'
inverno
e
tanto
meno
esse
significano
che
si
debba
passare
alla
smobilitazione
delle
forze
partigiane
.
Le
istruzioni
dicono
testualmente
:
«
La
campagna
estiva
è
finita
ed
ha
inizio
la
campagna
invernale
»
dove
,
evidentemente
,
il
termine
«
campagna
invernale
»
non
può
significare
«
stasi
invernale
»
.
Il
corso
degli
avvenimenti
militari
in
Europa
conferma
d
'
altronde
questo
modo
d
'
intendere
,
essendo
ovunque
in
corso
importanti
offensive
.
Perciò
,
sul
piano
generale
delle
prospettive
,
tali
avvenimenti
e
le
dichiarazioni
dei
maggiori
responsabili
delle
Potenze
Alleate
,
nonché
lo
spirito
e
la
lettera
delle
istruzioni
di
Alexander
,
non
giustificano
affatto
alcun
pessimismo
.
A
questo
proposito
un
altro
elemento
dev
'
essere
ancora
preso
in
considerazione
.
La
spinta
ad
ovest
delle
truppe
sovietiche
che
in
Ungheria
si
battono
già
oltre
il
Danubio
e
avanzano
lungo
la
Drava
,
pone
come
una
possibilità
dei
prossimi
mesi
,
la
creazione
anche
ai
nostri
confini
orientali
,
d
'
un
fronte
alleato
ed
amico
.
È
inutile
sottolineare
la
accelerazione
che
una
simile
eventualità
,
qualora
si
realizzasse
,
darebbe
a
tutto
il
corso
degli
avvenimenti
militari
in
Italia
e
,
quindi
,
anche
alla
lotta
partigiana
.
Sul
piano
tattico
poi
,
le
istruzioni
di
Alexander
,
constatato
che
«
il
sopraggiungere
della
pioggia
e
del
fango
inevitabilmente
significa
un
rallentamento
del
ritmo
della
battaglia
»
per
le
forze
Alleate
in
Italia
,
dicono
ai
Patrioti
:
«
per
gli
eserciti
in
campo
,
si
avrà
,
in
conseguenza
della
pioggia
e
del
fango
(
che
scompariranno
d
'
altronde
col
gelo
)
un
rallentamento
del
ritmo
della
battaglia
e
che
,
per
il
momento
,
i
Partigiani
debbono
cessare
non
«
ogni
operazione
»
,
ma
solamente
«
operazioni
organizzate
su
vasta
scala
»
,
il
cui
successo
,
cioè
,
fosse
necessariamente
legato
al
rapido
sviluppo
della
battaglia
Alleata
,
come
ad
esempio
i
piani
insurrezionali
di
Bologna
ed
altri
centri
emiliani
.
Tanto
è
vero
questo
che
,
nelle
stesse
istruzioni
Alexander
aggiunge
:
«
Questo
non
significa
che
non
approfitterete
di
opportunità
che
vi
si
presenteranno
,
se
il
rischio
non
è
troppo
grande
,
di
distruggere
tedeschi
e
fascisti
e
sabotare
,
a
seconda
delle
istruzioni
che
avete
già
ricevuto
»
.
Cioè
la
battaglia
continua
,
come
lo
dimostra
anche
il
lento
ma
continuo
progredire
degli
eserciti
Alleati
e
deve
continuare
anche
per
le
forze
partigiane
.
Quindi
noi
dobbiamo
prevedere
per
le
prossime
settimane
e
per
i
prossimi
mesi
non
una
contrazione
,
non
un
indebolimento
della
lotta
partigiana
,
ma
bensì
la
sua
intensificazione
e
un
allargamento
delle
formazioni
armate
.
Perciò
ogni
richiamo
alle
direttive
di
Alexander
per
giustificare
delle
proposte
di
smobilitazione
,
di
«
contrazione
»
delle
forze
e
della
lotta
partigiana
,
di
«
invii
in
licenza
»
,
di
stasi
operativa
per
la
stagione
invernale
,
ecc
.
,
è
assolutamente
ingiustificato
:
1
)
perché
,
tra
l
'
altro
,
le
direttive
di
Alexander
si
riferiscono
non
all
'
inverno
ma
solamente
al
momento
della
pioggia
e
del
fango
;
2
)
perché
dette
direttive
non
sono
di
stasi
ma
di
continuazione
della
lotta
,
se
pur
mettono
in
guardia
,
per
il
momento
,
contro
operazioni
organizzate
su
larga
scala
,
che
non
potrebbero
riuscire
perché
non
troverebbero
l
'
appoggio
immediato
degli
eserciti
Alleati
.
StampaQuotidiana ,
CARPI
,
9
.
-
Vogliamo
dar
subito
la
parola
alle
cifre
?
Le
impressioni
sono
tante
,
i
ricordi
ci
vincono
al
punto
da
non
potere
,
a
distanza
di
poche
ore
,
tentar
di
dare
la
immagine
di
una
festa
che
ha
vinto
la
stessa
inclemenza
del
tempo
ed
è
rinata
come
la
Fenice
dalle
sue
ceneri
,
dal
fango
e
dalla
pioggia
ove
sembrava
per
sempre
miseramente
finita
.
I
compagni
si
mordevano
le
mani
a
veder
crollare
il
villaggio
che
avevano
innalzato
con
tanto
amore
,
le
bandiere
ripiegare
inzuppate
di
acqua
,
e
i
colori
,
i
fiori
,
gli
addobbi
dei
padiglioni
marcire
,
lasciando
a
nudo
i
tralicci
delle
impalcature
.
Se
la
nostra
carovana
,
come
sempre
,
ha
fermato
il
temporale
che
ci
ha
inseguiti
per
tutto
il
viaggio
,
da
Milano
alle
porte
di
Modena
,
forse
per
merito
del
nostro
Gavroche
che
se
ne
è
volato
bene
in
alto
a
guerreggiare
con
i
nembi
e
con
le
saette
,
tuttavia
i
compagni
di
Carpi
e
dei
paesi
vicini
si
sono
mostrati
tenaci
di
ogni
avversità
,
non
hanno
ceduto
mai
terreno
al
temporale
,
non
hanno
mollato
un
palmo
e
ricostruivano
subito
quello
che
andava
perduto
,
trasportavano
con
improvvisate
palafitte
,
lo
tenevano
allegro
col
proprio
buon
umore
.
Ma
vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Undici
staffette
motociclistiche
ci
hanno
accompagnati
da
Carpi
a
Cibeno
.
Su
ogni
motocicletta
era
una
ragazza
con
la
bandiera
.
A
metà
strada
abbiamo
incontrato
altre
sessanta
fanciulle
in
bicicletta
,
ordinate
in
due
file
.
Indossavano
pantaloncini
blu
e
una
camiciola
bianca
e
portavano
sul
manubrio
il
piccolo
vessillo
de
"
l
'
Unità
"
.
Ci
hanno
preceduto
sino
al
colorato
ingresso
del
villaggio
,
al
viale
che
,
secondo
l
'
espressione
di
un
compagno
,
doveva
essere
tutto
una
«
galleria
fiorita
»
.
Una
colomba
bianca
veniva
liberata
nell
'
aria
e
Gavroche
,
al
vederla
,
si
è
staccato
dall
'
antenna
dove
Fortini
l
'
aveva
stretto
per
un
piede
,
inseguendola
nel
cielo
.
Altri
settecento
colombi
erano
lanciati
dietro
quella
candida
ancella
di
pace
:
le
nuvole
bluastre
,
arrossate
dalla
luce
del
tramonto
,
si
sono
aperte
,
promettendoci
il
sereno
.
Applaudivano
con
i
piedi
nel
fango
,
trattenuti
nel
volo
che
anche
noi
eravamo
pronti
a
spiccare
in
mezzo
al
coro
delle
ragazze
allineate
sulla
scalinata
della
villa
.
Il
villaggio
,
gocciolante
di
luce
,
era
tutto
un
tramestio
di
voci
,
di
richiami
,
di
canti
.
La
vita
lo
aveva
ripreso
in
un
attimo
.
Sulle
tavole
ancor
umide
,
e
come
dipinte
a
nuovo
,
già
si
allestivano
le
cene
e
il
vino
frizzante
spumeggiava
nei
bicchieri
.
Vogliamo
dare
la
parola
alle
cifre
?
Poco
prima
che
iniziassimo
il
comizio
,
più
di
seimila
biciclette
erano
già
allineate
ai
depositi
.
Dodici
quintali
di
dolci
e
di
ciambelle
,
undici
quintali
di
pane
,
diciassette
quintali
di
albana
,
duemila
bottiglie
di
vino
,
erano
presi
di
assalto
da
una
folla
allegra
e
vociante
che
riempiva
il
parco
e
le
strade
vicine
a
perdita
d
'
occhio
.
Dodicimila
e
più
abitanti
poteva
contare
il
nostro
villaggio
.
«
Ne
sarebbero
venuti
più
di
quarantamila
»
,
commentava
il
segretario
compagno
Turci
con
Bruno
Losi
,
il
sindaco
modello
di
Carpi
,
contenti
tuttavia
che
la
festa
si
fosse
risolta
col
pieno
successo
della
propria
iniziativa
,
mai
venuta
meno
.
«
Vedi
,
questa
è
l
'
Emilia
-
io
dicevo
a
Fortini
.
-
In
questa
organizzazione
,
in
questo
tenace
ottimismo
,
i
compagni
di
Carpi
sono
di
insegnamento
a
tutti
noi
»
.
E
Agostino
Melotti
,
presente
ovunque
,
a
dirigere
i
cori
,
a
rendersi
conto
della
organizzazione
dell
'
amministrazione
e
della
disciplina
,
ed
ancora
appassionato
oratore
al
comizio
,
ben
poteva
essere
indicato
da
tutti
i
compagni
,
vecchi
e
giovani
,
come
l
'
anima
del
Partito
in
questo
angolo
di
terra
rossa
.
StampaQuotidiana ,
N
.
112
Cusio
.
14-10
-
Il
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
attacca
il
presidio
fascista
di
Invorio
che
,
asserragliato
nelle
case
,
reagisce
con
bombe
a
mano
.
Mentre
il
presidio
è
così
immobilizzato
si
recupera
dal
suo
magazzino
buona
quantità
di
viveri
e
vestiario
.
Sganciamento
e
rientro
effettuati
senza
perdite
.
15-10
Il
2
Plotone
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Nello
»
attacca
la
postazione
fascista
del
passaggio
a
livello
di
Gozzano
ponendo
in
fuga
il
nemico
che
continua
la
difesa
della
postazione
da
una
casa
vicina
.
Non
essendone
possibile
il
recupero
le
armi
della
postazione
vengono
distrutte
con
Sipe
.
Rientro
senza
perdite
.
Due
nemici
feriti
.
All
'
ordine
del
giorno
per
il
comportamento
coraggioso
il
Vice
Comandante
Fulvio
,
i
Capi
plotone
Walter
e
Gino
ed
il
garibaldino
Pomati
.
15-10
Reparti
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
abbattono
presso
Borgomanero
un
buon
tratto
di
linea
telefonica
e
attaccano
l
'
accantonamento
nemico
alle
scuole
nonché
due
automezzi
sulle
strade
adiacenti
.
Due
nemici
morti
e
16
feriti
.
Un
ferito
leggero
da
parte
nostra
.
N
.
113
Sesia
.
12-10
-
10
Patrioti
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attaccano
presso
Momo
20
fascisti
.
Due
morti
e
vari
feriti
nemici
.
Bottino
:
2
moschetti
.
Un
garibaldino
catturato
viene
fucilato
il
giorno
dopo
a
Novara
contro
ogni
regola
di
guerra
.
Due
fascisti
prigionieri
fucilati
per
rappresaglia
.
18-20
Una
squadra
del
2
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
recupera
a
Gattinara
una
bomba
da
2
quintali
e
4
da
70
chili
che
vengono
subito
usate
per
minare
strade
e
ponti
.
18-10
Un
Plotone
del
1
Ggt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attacca
un
posto
tedesco
nella
località
lombarda
di
Barza
.
Catturati
:
10
tedeschi
,
3
mitra
,
2
pistole
mitra
e
5
fucili
.
Novara
.
19-10
-
Tre
garibaldini
del
1
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
,
travestiti
da
tedeschi
,
raggiungono
in
auto
lo
stabilimento
De
Agostini
a
Novara
,
disarmano
due
nazi
in
piena
città
e
rientrano
incolumi
con
il
bottino
.
19-10
Due
garibaldini
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
avvistano
forze
fasciste
a
Suno
.
Si
racimolano
4
mitra
e
7
moschetti
e
ci
si
porta
a
Suno
dove
i
fascisti
vengono
attaccati
e
posti
in
fuga
.
Un
'
auto
nemica
sbanda
e
si
sfascia
,
ma
l
'
inseguimento
e
la
sparatoria
continuano
essendo
sopraggiunti
rinforzi
della
Loss
.
Tre
fascisti
morti
,
non
accertati
i
feriti
,
un
garibaldino
ferito
.
Bottino
:
3
fucili
.
N
.
114
Cusio
.
19-10
-
Una
pattuglia
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Osella
»
attacca
sulla
Gozzano
-
Borgomanero
una
camionetta
nemica
.
Tre
fascisti
feriti
.
20-10
Una
pattuglia
della
stessa
unità
attacca
nottetempo
il
corpo
di
guardia
del
presidio
di
Borgomanero
.
Non
accertate
le
perdite
nemiche
.
20-10
Cinque
garibaldini
del
3
Bgt
.
della
BRG
.
«
Volante
Loss
»
in
borghese
,
armati
di
sole
pistole
,
con
notevole
sprezzo
del
pericolo
,
disarmano
due
posti
di
blocco
nemici
alla
periferia
di
Novara
sulla
Novara
-
Oleggio
e
sulla
Novara
-
Momo
catturando
:
un
fucile
mitra
,
un
Beretta
,
7
moschetti
,
3
Sipe
e
notevole
munizionamento
.
Sesia
.
20-10
-
Una
squadra
del
Bgt
.
«
Popini
»
ottiene
la
resa
di
due
postazioni
della
Muti
tra
Borgosesia
e
Quarona
.
Dieci
fascisti
catturati
con
buon
bottino
di
armi
.
N
.
116
straordinario
Novarese
.
10-11
-
Il
2
novembre
5
patrioti
partono
in
auto
per
Novara
.
Missione
:
disarmare
un
posto
di
blocco
.
Il
loro
armamento
è
composto
di
un
fucile
mitragliatore
,
tre
mitra
e
una
pistola
.
Presso
Fara
l
'
auto
è
accolta
dalle
raffiche
di
un
posto
di
blocco
imprevisto
.
Nessuna
perdita
,
ma
dopo
pochi
chilometri
la
macchina
deve
essere
abbandonata
perché
inefficiente
.
Si
procede
a
piedi
e
la
mattina
del
3
a
S
.
Pietro
Mosezzo
si
apprende
che
il
posto
di
blocco
da
disarmare
è
già
stato
eliminato
.
Si
decide
il
rientro
e
si
requisisce
un
'
auto
.
Nel
rientro
si
blocca
una
corriera
e
si
fa
prigioniero
un
paracadutista
della
«
Nembo
»
.
Presso
Agnellengo
la
macchina
è
fermata
da
due
tedeschi
facenti
parte
di
un
complesso
di
80
in
azione
di
rastrellamento
.
Il
Caposquadra
Ferri
,
vestito
da
paracadutista
,
si
presenta
come
repubblicano
e
,
puntando
l
'
arma
,
fa
prigionieri
i
due
soldati
.
Questi
riferiscono
che
in
una
casa
vicina
si
trovano
un
tenente
e
un
sergente
tedeschi
ed
acconsentono
a
chiamarli
.
Ecco
il
sergente
e
il
Ferri
ripete
l
'
astuzia
,
ma
il
tenente
,
giungendo
di
rincalzo
,
sta
per
far
fuoco
e
il
Ferri
lo
fredda
.
Il
sergente
tenta
a
sua
volta
di
reagire
,
ma
il
patriota
Nerone
lo
abbatte
.
Ugual
sorte
tocca
ai
due
prigionieri
che
tentano
di
fuggire
.
La
sparatoria
dà
l
'
allarme
e
numerosi
tedeschi
si
avvicinano
.
Il
Ferri
si
apposta
con
il
fucile
mitragliatore
e
li
attende
mentre
gli
altri
recuperano
le
divise
dei
morti
e
le
loro
armi
che
caricano
sull
'
auto
che
il
patriota
Nerone
mette
in
moto
protetto
dal
mitragliatore
.
Il
Ferri
abbatte
ancora
tre
tedeschi
e
ne
ferisce
un
quarto
mentre
sopraggiunge
un
camion
con
venti
tedeschi
,
una
mitraglia
e
una
mitragliera
da
20
.
I
cinque
scaricano
tutte
le
loro
armi
sui
sopraggiunti
e
si
allontanano
inseguiti
dal
rabbioso
fuoco
avversario
.
L
'
auto
,
crivellata
,
deve
essere
abbandonata
e
la
pattuglia
rientra
a
piedi
senza
perdite
.
Risultati
:
sette
tedeschi
uccisi
e
uno
ferito
,
un
paracadutista
catturato
,
numero
imprecisato
di
morti
e
feriti
sul
camion
che
,
testimonianze
popolari
di
Baraggia
di
Suno
e
Cavaglio
d
'
Agogna
,
dicono
sia
colà
transitato
gocciolante
sangue
.
Bottino
:
1
moschetto
,
4
ta
-
pum
,
3
pistole
mitra
,
bombe
a
mano
e
munizionamento
vario
.
I
componenti
la
pattuglia
Capisquadra
Fieramonti
e
Ferri
,
garibaldini
Tarabbia
,
Nerone
e
Preti
sono
citati
all
'
Ordine
del
Giorno
per
il
coraggio
,
la
prontezza
e
il
sangue
freddo
dimostrati
in
ogni
situazione
in
cui
vennero
a
trovarsi
durante
la
brillante
operazione
,
esempio
a
tutti
di
come
un
pugno
d
'
uomini
,
affiatati
e
decisi
,
possa
conseguire
risultati
insperati
contro
un
nemico
superiore
in
forze
e
armamento
.
StampaQuotidiana ,
RAVENNA
,
12
.
-
Ce
ne
è
voluto
,
a
staccarsi
da
Carpi
.
Fortini
,
finalmente
,
ha
avuto
una
donna
.
Era
da
giorni
che
andava
gridando
:
«
Datemi
una
donna
,
datemi
una
donna
»
.
I
compagni
di
Carpi
gli
hanno
messo
tra
le
braccia
una
donna
di
bronzo
,
modellata
dallo
scultore
Baraldi
.
«
Scriverò
anche
questa
avventura
nelle
mie
memorie
»
,
ha
detto
con
bella
semplicità
e
con
la
sua
abituale
faccia
tosta
il
nostro
eroe
.
Un
'
ora
dopo
il
cielo
era
sgombro
da
ogni
minaccia
e
il
comizio
è
andato
benissimo
,
nonostante
tutte
le
avversità
avessero
impedito
ai
compagni
ed
agli
amici
dei
paesi
vicini
di
raggiungerci
.
Cento
è
un
po
'
la
pecora
nera
dell
'
Emilia
,
ma
noi
le
abbiamo
strigliato
il
pelo
come
si
conveniva
.
Abbiamo
parlato
a
molti
nemici
ed
a
molti
avversari
presenti
,
i
quali
sono
rimasti
sino
a
tarda
notte
a
vedere
il
film
.
Tanto
meglio
.
Sono
seguite
due
giornate
movimentate
sullo
sfondo
del
più
drammatico
e
del
più
dolce
paesaggio
che
abbia
l
'
Italia
.
Ma
il
nostro
dovere
di
cronisti
ci
impone
,
prima
,
di
parlare
di
Portomaggiore
e
della
bella
festa
che
sabato
vi
abbiamo
tenuto
a
battesimo
.
Non
fosse
altro
che
per
quel
palco
alto
quasi
otto
metri
,
dal
quale
abbiamo
parlato
,
arrampicandoci
per
raggiungerlo
su
una
scala
da
pompieri
che
dava
le
vertigini
.
Per
me
è
stata
una
vera
e
propria
ascensione
di
sesto
grado
.
Ma
,
una
volta
lassù
,
che
spettacolo
!
La
piazza
era
illuminata
a
giorno
e
i
compagni
davano
gli
ultimi
ritocchi
ai
padiglioni
,
agli
spacci
,
al
parcheggio
del
ballo
:
segavano
,
inchiodavano
,
davano
di
mano
ai
pennelli
:
c
'
era
lavoro
per
tutti
,
per
gli
uomini
,
per
le
donne
,
per
i
bambini
.
E
la
folla
,
che
si
andava
raccogliendo
da
tutti
i
paesi
che
punteggiavano
la
notte
di
lumi
,
guardava
con
fiducia
il
cielo
stellato
rimesso
a
nuovo
dal
fresco
e
dal
sereno
.
Robustini
,
il
giovanissimo
segretario
,
e
Nino
Beltrami
,
nero
e
barbuto
come
un
marinaio
,
erano
finalmente
tranquilli
e
ringraziavano
la
carovana
di
aver
dato
alla
festa
della
domenica
una
vigilia
così
ricca
di
promesse
.
Da
Runco
,
da
Voghenza
,
da
Voghiera
,
da
tutti
i
paesi
che
innalzano
sulla
vasta
pianura
fasci
e
fasci
di
canapa
avvicinati
insieme
come
tende
di
un
accampamento
,
erano
venuti
i
braccianti
che
avevano
lavorato
per
tutto
il
giorno
alla
dura
fatica
dei
maceri
.
Eravamo
in
uno
dei
paesi
più
distrutti
dalla
guerra
,
dove
l
'
acqua
che
stagna
e
si
ammala
nei
canali
è
ancora
un
miraggio
alla
sete
degli
abitanti
,
che
sono
costretti
a
comprarla
alla
ferrovia
o
ad
attingerla
coi
pozzi
artesiani
in
fondo
alla
terra
.
La
tubercolosi
miete
vittime
tra
i
bambini
,
le
donne
e
gli
uomini
piegati
per
tutta
la
stagione
in
un
lavoro
durissimo
.
Parlavamo
a
questi
amici
,
a
questi
compagni
,
anche
alla
colonia
dei
saragattiani
,
che
quaggiù
vantano
qualche
successo
.
La
domenica
era
dedicata
a
Comacchio
.
Nella
bella
mattina
siamo
partiti
verso
Ostellato
e
verso
l
'
ampio
orizzonte
delle
valli
salate
,
ove
anche
il
cielo
sembra
solo
,
affacciato
sullo
specchio
immobile
delle
acque
.
Comacchio
vuole
dire
povertà
,
vuol
dire
sete
,
abbandono
.
Nella
vecchia
cittadina
che
ha
addosso
il
viscido
e
il
colore
della
laguna
,
il
tenente
dei
carabinieri
Caroppo
,
che
è
famoso
quasi
quanto
il
maresciallo
Cau
,
aveva
già
pronto
in
mano
il
suo
Verboten
e
gli
stessi
compagni
,
purtroppo
,
non
avevano
da
mostrarci
altro
che
la
loro
stessa
rassegnazione
.
Che
ci
restava
da
fare
,
nella
domenica
,
se
non
andare
in
cerca
di
qualche
nostra
festa
,
o
là
dove
i
compagni
,
anziché
lasciarci
andare
,
si
sarebbero
prodigati
invece
a
trattenerci
?
Siamo
andati
a
trovare
Garibaldi
,
a
Porto
Garibaldi
,
dove
il
vecchio
cippo
è
rimasto
ancora
a
ricordarlo
sulla
spiaggia
ingombra
di
macerie
e
di
sbarramenti
anticarro
.
Addentrandoci
poi
nella
strada
che
,
tagliando
canali
e
canali
,
porta
a
Ravenna
,
la
fortuna
doveva
portarci
ad
incontrare
compagni
che
restano
sempre
soli
.
Alla
Cantoniera
vi
sono
poche
case
di
legno
,
un
pontone
che
viaggia
da
una
sponda
all
'
altra
.
I
pochi
abitanti
erano
raccolti
davanti
alla
porta
di
un
'
abitazione
poco
più
grande
di
una
garitta
.
«
Sta
per
nascere
un
bambino
-
ci
hanno
detto
-
forse
è
già
nato
»
.
Fortini
ha
preparato
il
disco
,
ha
alzato
il
pennone
,
Gavroche
ha
spiegato
le
ali
.
Tutti
eravamo
in
silenzio
:
si
vedeva
in
lontananza
la
casa
dove
morì
Anita
e
le
pinete
correre
nel
cielo
.
Un
vagito
è
risuonato
,
il
pianto
del
bambino
che
si
affacciava
alla
vita
in
quella
capanna
solitaria
.
È
risuonato
l
'
inno
di
Garibaldi
.
E
il
padre
,
dopo
qualche
tempo
,
affacciandosi
alla
porta
insieme
con
la
levatrice
che
aveva
il
pupo
tra
le
braccia
,
ha
detto
:
«
Lo
chiamerò
Garibaldi
»
.
Siamo
rimasti
sino
a
notte
con
quelle
poche
decine
di
compagni
.
Abbiamo
suonato
tutti
i
nostri
dischi
,
abbiamo
fatto
il
cinematografo
.
E
la
nuova
mamma
,
dal
suo
letto
,
attraverso
la
finestra
aperta
,
guardava
anche
lei
sul
piccolo
schermo
.
Proiettato
14
luglio
,
la
dove
si
vede
un
paese
del
Sud
con
un
pontone
che
attraversa
il
fiume
da
una
sponda
all
'
altra
.
«
Anche
laggiù
stanno
come
noi
-
diceva
un
vecchio
-
non
hanno
nemmeno
un
ponte
»
.
Così
sotto
la
notte
stellata
,
in
quel
silenzio
ove
il
bambino
appena
nato
si
era
raccolto
nel
braccio
della
mamma
addormentata
,
eravamo
veramente
pionieri
di
una
terra
leggendaria
,
di
una
umanità
nuova
,
Bret
Harte
,
il
vecchio
scrittore
del
far
West
,
era
con
noi
,
con
le
mani
ficcate
nelle
tasche
,
e
rideva
.
StampaQuotidiana ,
Proletari
all
'
erta
.
La
plutocrazia
ha
gettato
la
maschera
!
Nei
vari
stabilimenti
Fiat
i
diversi
lacchè
,
che
solo
perché
possessori
di
uno
sparuto
pacco
di
azioni
o
perché
parenti
di
qualche
azionista
,
sono
ai
posti
di
capi
servizio
,
ecc
.
(
e
non
certi
per
le
loro
intelligenze
)
hanno
tenuto
a
rapporto
i
loro
più
diretti
collaboratori
aguzzini
anche
essi
della
classe
operaia
ed
impiegatizia
.
Il
tema
?
E
già
si
sa
!
Gli
scioperi
...
!
Con
parole
ambigue
(
tanto
era
la
loro
criminosa
attività
che
non
hanno
avuto
il
coraggio
di
essere
franchi
e
leali
)
hanno
fatto
capire
,
minacciato
ed
...
avvertito
che
...
qualora
gli
scioperi
si
fossero
ripetuti
,
i
tedeschi
(
leggi
:
gli
odierni
gendarmi
del
capitale
)
avrebbero
fucilato
il
5
per
cento
degli
operai
,
i
capi
squadra
e
qualche
dirigente
.
Gl
'
impiegati
?
oh
!
tutti
fucilati
!
Dato
che
sono
considerati
(
a
parole
...
perché
i
capitalisti
approfittando
della
loro
immaturità
politica
in
quest
'
ultimo
concordato
li
hanno
lasciati
sul
lastrico
!
)
anch
'
essi
quali
capi
squadra
!
Un
mezzo
per
uscire
da
tanto
...
macello
l
'
hanno
subito
suggerito
:
fare
i
nomi
dei
promotori
degli
scioperi
!
Secondo
loro
non
v
'
è
altra
via
di
scampo
!
I
tedeschi
hanno
la
distinta
di
chi
lavora
in
una
data
fabbrica
,
gli
indirizzi
di
casa
,
ecc
.
,
ecc
.
Chi
ha
procurato
tali
liste
,
constatiamo
noi
,
sono
le
varie
direzioni
,
e
ciò
è
lampante
quanto
è
ingenua
(
per
non
dir
altro
)
la
collaborazione
che
alcuni
partiti
fanno
con
tali
criminali
.
Ciò
non
ci
stupisce
perché
si
sà
che
la
plutocrazia
,
ha
preferito
avere
i
tedeschi
in
casa
piuttosto
che
armare
il
proletariato
per
la
cacciata
del
nemico
.
Ciò
che
invece
ci
fa
specie
è
che
certi
mostri
,
a
cui
hanno
affidato
le
responsabilità
tecniche
dei
singoli
riparti
siano
caduti
così
in
basso
da
imporre
le
dilazioni
!
Siamo
certi
però
che
,
come
i
vari
Agnelli
,
Bertolone
Derossi
,
Valletta
;
così
pure
i
vari
Morini
,
Muccini
,
Ricolfi
,
ecc
.
,
già
sono
stati
additati
dalle
Masse
e
se
per
ventura
osassero
mettere
in
esecuzione
tali
ignobili
macchinazioni
quelli
ove
sfollano
le
loro
famiglie
formanti
un
prezioso
elenco
che
,
assicuriamo
,
è
sempre
aggiornato
,
potrebbe
...
servire
...
La
conclusione
è
questa
:
dente
per
dente
,
occhio
per
occhio
con
i
...
dovuti
interessi
!
È
inutile
che
ci
facciamo
passare
sotto
il
naso
i
manifesti
nazi
,
compreso
quello
che
parla
dei
generi
vittuari
...
(
3
kg
.
di
patate
al
mese
uguale
a
100
grammi
al
giorno
compreso
le
bucce
)
.
Inutile
che
promettano
di
lenire
tanti
nostri
dolori
!
La
colpa
di
tutto
il
male
è
del
capitalismo
e
dei
loro
sbirri
nazi
-
fascisti
.
Ogni
famiglia
ha
constatato
che
da
quando
sono
calati
i
tedeschi
,
il
latte
,
le
uova
e
il
burro
,
ecc
.
,
sono
divenuti
cose
da
...
museo
!
Ma
in
compenso
sembra
che
i
tedeschi
si
diano
il
burro
pure
alle
scarpe
tanta
è
l
'
abbondanza
di
cui
dispongono
.
Inutile
rattoppo
quello
di
mettere
a
capo
della
distribuzione
dei
generi
vittuari
;
un
ufficiale
!
egli
non
sarà
certo
di
meno
di
quei
poco
edificante
militari
che
hanno
preferito
la
fuga
al
combattimento
ed
ora
si
fanno
assoldare
al
pari
dei
«
bravi
»
tutti
compresi
dallo
stipendio
.
Inutile
è
dare
qualche
goccia
d
'
olio
ai
dipendenti
Fiat
.
E
gli
altri
?
Non
hanno
forse
lo
stesso
diritto
...
Sembra
sentirsi
rispondere
:
Sì
...
ma
quelli
non
fanno
masse
...
Ma
i
loro
bambini
debbono
battere
i
denti
per
la
fame
?
Medita
o
proletario
!
Sono
inutili
sì
inutili
le
attenzioni
...
!
che
dimostrano
di
avere
per
chi
lavora
e
chi
soffre
.
Il
loro
disinteressato
...
interessamento
è
paragonabile
a
quello
che
può
avere
un
bifolco
per
la
...
bestia
da
soma
!
Da
quel
poco
,
tanto
che
ci
si
regge
in
piedi
per
avere
la
forza
di
ritornare
all
'
indomani
a
lavorare
(
leggi
farsi
sfruttare
)
.
Ormai
il
proletariato
,
in
quest
'
atmosfera
di
Mortol
,
(
quanti
bombardamenti
,
quanti
assassini
ancora
,
)
non
sa
che
farne
né
degli
aumenti
illusorio
né
dei
generi
vittuari
insufficienti
.
Egli
vuole
la
PACE
,
per
costruire
su
di
essa
,
col
solo
ausilio
della
sua
Volontà
e
del
suo
Sacrificio
,
la
vita
chi
lavora
.
StampaQuotidiana ,
CESENA
,
13
.
-
Sul
palazzo
del
ridotto
,
ove
ha
sede
il
Partito
,
c
'
è
una
colossale
statua
di
Pio
VI
.
A
questo
grosso
papa
seduto
,
capita
oggi
spesso
di
avere
tra
le
gambe
,
sulla
ringhiera
della
balconata
,
una
lunga
bandiera
rossa
.
Ad
indignarsene
non
sono
tanto
i
democristiani
,
assenti
o
quasi
dalla
vita
politica
della
città
,
quanto
i
cosiddetti
"
storioni
"
,
i
repubblicani
che
hanno
tutti
in
testa
il
cappello
da
prete
.
Se
hanno
assistito
a
questa
nostra
grande
festa
,
certamente
se
ne
saranno
tornati
a
casa
carichi
di
meraviglia
e
di
dispetto
.
Sulla
piazza
della
Biblioteca
Malatestiana
,
una
gloriosa
biblioteca
alla
quale
Renato
Serra
guarda
ancora
dal
suo
piccolo
monumento
,
ieri
sera
pioveva
,
nonostante
che
il
cielo
fosse
stellato
.
E
come
pioveva
!
Piovevano
biglietti
da
mille
,
da
cinquecento
,
da
cento
,
da
dieci
,
da
cinque
,
piovevano
monete
,
piovevano
nomi
e
nomi
di
Sezioni
e
di
compagni
.
Una
bella
,
fragorosa
pioggia
di
autunno
e
il
compagno
Sigfrido
Sozzi
,
il
fratello
del
martire
Gastone
,
raccoglieva
a
piene
mani
le
masse
di
oro
e
di
argento
che
si
rovesciava
sul
telone
,
sommerso
anche
dagli
applausi
,
dalle
musiche
che
si
rispondevano
da
tutte
le
vie
.
È
stata
una
mezz
'
ora
e
più
di
diluvio
.
"
l
'
Unità
"
poteva
raccogliere
nel
suo
grembiule
quasi
150
mila
lire
e
caricarsi
inoltre
le
spalle
di
cassette
di
uva
e
di
vino
d
'
Albana
,
attaccarsi
alle
braccia
,
come
il
buon
Pastore
,
pariglie
di
capponi
,
festoni
di
frutta
,
salami
,
libri
,
sì
da
diventare
a
poco
a
poco
una
vera
statua
dell
'
Abbondanza
.
Che
dispetto
per
i
repubblicani
:
persino
alcuni
loro
compagni
lasciavano
piovere
le
proprie
offerte
.
Avevano
perduto
completamente
la
battaglia
e
,
anche
a
cacciarsi
in
casa
,
la
festa
li
avrebbe
raggiunti
col
suo
clamore
,
con
le
sue
musiche
,
con
i
suoi
canti
.
Da
tutte
le
Sezioni
continuavano
a
giungere
colonne
e
colonne
di
compagni
,
con
bandiere
,
ritratti
,
fiaccole
,
fanfare
.
La
piazzetta
Eduardo
Fabbri
era
già
piena
e
la
vicina
piazza
Bufalini
,
via
Mazzini
,
via
Zeffirino
Re
,
si
andavano
affollando
sempre
più
.
Aveva
dato
il
via
alla
corsa
podistica
,
al
giro
notturno
della
città
.
I
ragazzi
,
fra
due
ali
di
popolo
,
scavalcavano
barriera
e
barriera
verso
il
traguardo
.
Tutti
i
bar
,
le
botteghe
più
note
,
avevano
offerto
premi
al
passaggio
degli
atleti
davanti
alla
loro
porta
:
bottiglie
di
liquori
,
di
sciroppi
,
cioccolato
,
caramella
,
danaro
.
Una
piccola
dea
dell
'
Abbondanza
c
'
era
anche
per
loro
e
li
precedeva
bendata
aprendo
il
vaso
dei
suoi
doni
.
Anche
Gavroche
era
in
testa
a
indicare
la
strada
a
Fortini
,
che
aveva
preso
parte
alla
gara
come
indipendente
,
e
che
ora
era
buon
ultimo
,
nonostante
che
tutti
i
ragazzi
facessero
il
tifo
per
lui
e
gli
gridassero
:
«
Dai
vecchio
,
dai
vecchio
!
»
.
Il
nostro
Giulio
è
arrivato
con
sette
minuti
di
ritardo
ed
ha
guadagnato
un
sacchetto
di
cioccolatini
,
che
porterà
a
Roma
al
suo
ragazzo
.
La
folla
entusiasta
,
che
pure
aveva
avuto
modo
,
nei
giorni
scorsi
,
di
fare
la
sua
grande
festa
alla
vecchia
Rocca
,
dimostrava
di
essere
così
inesauribile
e
così
spontanea
da
accorrere
ancora
al
richiamo
de
"
l
'
Unità
"
e
rovesciarle
nel
grembo
le
proprie
tasche
,
il
proprio
cuore
,
la
propria
passione
.
Bravi
,
amici
e
compagni
di
Cesena
.
Bravo
Sozzi
,
bravo
il
compagno
imbonitore
che
al
microfono
ininterrottamente
ripeteva
nomi
e
nomi
di
sottoscrittori
,
tenendo
dietro
con
vivacità
e
con
fantasia
al
ritmo
sempre
più
accelerato
e
febbrile
della
emulazione
che
aveva
preso
tutti
,
anche
i
bambini
che
sollevava
tra
le
braccia
,
le
donne
,
i
vecchi
,
gli
avversari
.
Bravo
a
Pieri
,
bravo
ad
Adria
ed
al
ragazzetto
e
alle
signorinelle
vestite
di
rosso
,
bravo
a
Baffonero
e
alla
sua
ottima
cucina
,
bravi
ai
miei
vecchi
allievi
che
ho
ritrovato
a
dipingere
in
una
torre
della
vecchia
Rocca
.
StampaQuotidiana ,
La
battaglia
d
'
Italia
ha
toccato
il
punto
in
cui
vanno
tirate
le
somme
.
È
il
momento
propizio
per
l
'
esame
della
situazione
.
L
'
inverno
ci
è
sopraggiunto
.
Nella
guerra
guerreggiata
esistono
certi
fattori
costanti
(
tra
i
quali
è
l
'
inverno
)
i
quali
hanno
forza
inesorabile
di
leggi
nei
secoli
,
qualunque
siano
le
nuove
invenzioni
a
disposizione
di
un
comandante
.
Costituisce
contributo
costruttivo
ai
fini
della
valutazione
della
situazione
presente
della
campagna
d
'
Italia
il
considerare
per
un
momento
gli
avvenimenti
degli
ultimi
mesi
non
solo
in
Italia
,
ma
anche
nel
resto
d
'
Europa
.
Non
dobbiamo
dimenticare
l
'
interdipendenza
dei
vari
fronti
e
le
ripercussioni
di
ognuno
sull
'
altro
.
Gli
obbiettivi
degli
eserciti
alleati
in
Italia
sono
stati
e
sono
:
1
)
distruggere
le
divisioni
tedesche
;
2
)
scacciarle
fuori
d
'
Italia
.
Questo
è
stato
,
per
così
dire
,
obbiettivo
di
carattere
locale
.
D
'
altra
parte
l
'
obbiettivo
di
quelli
che
formulano
i
piani
di
guerra
per
la
sconfitta
della
Germania
dal
punto
di
vista
più
largo
,
che
si
basa
sulla
carta
di
tutta
l
'
Europa
,
è
stato
di
creare
ai
tedeschi
la
necessità
di
mantenere
in
Italia
il
maggior
numero
di
truppe
possibile
allo
scopo
che
altri
e
più
vasti
piani
potessero
ottenere
la
maggiore
probabilità
di
successo
.
All
'
osservatore
superficiale
questi
due
obbiettivi
possono
sembrare
contraddittori
,
ma
dopo
un
momento
di
riflessione
risulta
chiaro
che
contraddizione
non
esiste
,
perché
più
forte
è
l
'
assalto
e
maggiore
è
l
'
impiego
delle
forze
necessarie
per
affrontarlo
.
Fino
a
quel
punto
ambo
gli
obbiettivi
sono
stati
raggiunti
può
essere
misurato
dai
fatti
seguenti
:
30
divisioni
tedesche
impiegate
in
Italia
solo
dall'11
maggio
scorso
,
dall
'
inizio
,
cioè
,
della
campagna
estiva
;
34.000
uomini
uccisi
;
104
mila
feriti
e
56.000
fatti
prigionieri
.
Dallo
sbarco
sull
'
Italia
continentale
,
gli
alleati
hanno
avanzato
per
850
km
.
attraverso
terreno
tra
i
più
difficili
per
la
guerra
in
tutto
L
'
Italia
nuova
,
degna
dell
'
Europa
nuova
già
esiste
«
in
nuce
»
:
la
testimonianza
del
martirio
e
della
persecuzione
ne
dà
fede
.
Che
attorno
alla
minoranza
s
'
allarghi
e
si
svolga
il
senso
della
dignità
,
della
lealtà
,
della
responsabilità
:
solo
se
gli
Alleati
ci
riconosceranno
maturi
potremo
cooperare
in
modo
effettivo
alla
causa
comune
della
ricostruzione
.
Poiché
,
consapevoli
che
le
conquiste
d
'
un
nucleo
di
uomini
son
conquiste
di
tutti
gli
uomini
,
sentiamo
di
poter
dire
e
fare
qualcosa
anche
noi
per
il
consorzio
civile
:
noi
,
più
spietatamente
d
'
ogni
altro
popolo
ridotti
in
balia
dell
'
arbitrio
e
della
reazione
,
vogliamo
e
vorremo
le
condizioni
essenziali
della
rinascita
:
la
Giustizia
e
la
Libertà
.
Dignità
,
lealtà
,
responsabilità
.
Churchill
così
terminò
un
suo
discorso
:
«
Noi
siamo
sicuri
di
fare
il
nostro
dovere
»
.
Nella
semplicità
della
frase
ciascuno
può
riconoscere
che
il
dovere
è
comune
;
ciascuno
deve
far
sì
che
sia
identico
per
tutti
gli
uomini
di
buona
volontà
.
Quésto
il
nostro
saluto
alle
truppe
alleate
:
questo
,
ce
lo
auguriamo
,
anche
il
saluto
e
l
'
impegno
della
città
e
delle
campagne
.