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> anno_i:[1940 TO 1970}
StampaQuotidiana ,
Il Comando Alleato ha rivelato che sono in circolazione biglietti falsi della moneta di occupazione nei tagli di L . 500 e L . 1000 . Il biglietto falso da 1000 lire è stampato su carta di qualità inferiore a quella dei biglietti legali . Le linee azzurre , contenute nelle parole « Allied Military Currency » , hanno più rilievo di quelle dei biglietti buoni . Sul retro dei biglietti falsi il numero 1000 può essere letto attraverso la carta senza esporla alla luce . I biglietti da 500 sono stati invece falsificati mediante l ' aggiunto di uno zero a quelli da 50 . Essi si distinguono da quelli buoni perché sono stampati con inchiostro verde più sbiadito e per il fatto che le piccole linee che circondano il numero 500 non sono tanto sottili come quelle dei biglietti legittimi .
BAMBINE E CONIGLI ( Calvino Italo , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Mosca , mercoledì mattina - Un grande tappeto dell ' Azerbaigian ci dà il benvenuto nella mostra dei doni a Stalin per il suo 70° compleanno . Il vederlo mi rallegra perché 1'Azerbaigian è la repubblica sovietica extra - europea che la nostra delegazione ha in programma di visitare , e il tappeto mi schiude un mondo orientale ricco e fascinoso . Nel tappeto i tradizionali disegni arabescati incorniciano scenette colorate sull ' attività rivoluzionaria di Stalin nel Caucaso , e vedute dell ' Azerbaigian . I quadretti sono 70 , i colori sono 70 , il tappeto è stato tessuto da 70 artigiani , non so più cosa ancora sono 70 , per ricordare il 70° compleanno . I doni giunti da tutto il mondo sono raccolti in questo museo di Mosca ; e a chi si reca in U.R.S.S. per la prima volta consiglio di dedicargli una delle prime visite , particolarmente alle molte sale dei doni sovietici . Perché si tratta di un museo d ' artigianato di tutte le Repubbliche dell ' Unione , con gli oggetti più vari , pittoreschi e preziosi di ogni paese , e mi sembra che possa servire da chiave per rendersi conto del terreno popolare e artigiano in cui la cultura sovietica , l ' arte , il gusto dei sovietici affondano le radici ; e per scoprire il legame con la tradizione e il folklore , del loro amore per tutto ciò che è ricco ed esuberante . Molti di questi oggetti di minuta e doviziosa oreficeria , di queste ornatissime ceramiche , di questi sfavillanti arazzi , vengono da lontani colcos , dove pazienti artigiani sono mantenuti a spese della collettività perché abbelliscano con le loro opere le case e perpetuino antiche tradizioni . Le forze stilistiche locali sono predominanti ; ma pure l ' intrusione di componenti stilistiche diverse , come il realismo fotografico delle effigi di Stalin ( che talvolta , invece , sono più felicemente assimilate allo stile nazionale ) , non è che un nuovo elemento di quel gusto per il composito , lo straricco che caratterizza questa produzione . Il piacere dell ' abilità artigiana , della tecnica minuziosa , del « bel lavoro » , domina questi regali ; prove di bravura in onore di Stalin , piene d ' orgoglio personale e regionale , fieri omaggi al proprio capo . E , insieme , c ' è l ' amore per i bei materiali , i metalli preziosi , più fini , le belle pietre , i bei legni , una gioia tutta naturale e terrestre a provare le proprie capacità di lavoro sul materiale migliore , a confrontare le virtù umane sulle virtù delle cose . ( Ecco , che questa sia la via per avvicinarmi a intendere lo spirito delle architetture del metrò ? ) Questo amore per il contatto manuale con le cose della natura si nota anche nel gran numero di ritratti di Stalin , fatti nei colcos delle varie repubbliche coi materiali più strani : di stoffa , di seta , di cotone , di grani di tabacco , di cereali di varietà diverse , di semi di diverse piante , di pezzi di legno rosso , e perfino di foglie secche e di penne d ' uccelli . Ricordo , tra le tante sale dei paesi stranieri , quella della Cina . Raffigurato sulle sete , sui paramenti , sulle porcellane , c ' è sempre la figura di un vegliardo dall ' aria astuta , basso , calvo , con una lunga barba bianca e una bozza in fronte . È un personaggio popolare cinese , e simboleggia la longevità ; la prominenza sulla fronte è simbolo di saggezza . Pomeriggio Visita alla stazione sperimentale dei piccoli naturalisti . Siamo alla periferia di Mosca , tra il verde . Nella casetta della direzione , tra piante in vaso e animali impagliati , ci riceve la direttrice Macorina . I ragazzi delle scuole di questa parte di Mosca , iscritti al circolo dei pionieri naturalisti , frequentano la stazione nei pomeriggi liberi . Si aggregano ai vari laboratori : di frutticoltura , di cerealicoltura , di giardinaggio , di botanica , di zoologia , di zootecnica . I temi degli esperimenti li propone la direzione , ma anche alle volte l ' Orto Botanico dell ' Università o l ' Accademia delle Scienze . Lysenko in persona ha assegnato degli esperimenti ai pionieri . I piccoli naturalisti hanno le loro feste tradizionali ; il giorno degli uccelli , la settimana dei giardini , ogni anno le feste del raccolto , e pure d ' estate le feste dei fiori . Ogni estate fanno un viaggio di esplorazione : quest ' anno sono stati al monte Altai . Giriamo per il campo . In fondo a un ' aiuola , tra i fiori , c ' è un busto di Miciurin , questo favoloso nonnino con la barbetta e il cappellone . Intervistiamo un ragazzetto , caposquadra dei frutticoltori ; ci parla del metodo della loro piantagione , peri e ciliegi alternati in ogni filare , tra due filari una fila di cespugli di rubus . Ha l ' aria di chi sa il fatto suo ; è appena appena intimidito dalla presenza di venti forestieri che lo stanno a sentire ; si sente in lui una punta d ' orgoglio d ' avere degli argomenti in cui la sa più lunga di tutti i profani . Comincia a far buio ; tra le aiuole e i vivai passa una squadra di ragazzette ; sono quelle che coltivano il rubus ; ora hanno finito il loro lavoro e se ne vanno . Qualcuna ha il fazzoletto rosso dei pionieri attorno al collo ; molte hanno le trecce , le calze lunghe di lana . Ci guardano coi loro grandi e chiari occhi russi , curiose ma solo un poco , allegre , attente e imperturbabili . Sento come non mai di trovarmi in un mondo che va avanti con un suo ritmo naturale , lontanissimo dal nostro mondo inquieto . Passiamo in rassegna le serre , il laboratorio d ' orticoltura in cui ci mostrano pomodori di tutte le forme : a cuore , a cubo , a piramide , a biglia . Ci dicono che « la coltivazione più amata è il pomodoro » e il mio cuore di ligure gioisce . La serra delle piante ornamentali mi riporta una ventata di sensazioni della mia infanzia rivierasca ; ma là non riuscivo a collegare quei quieti e tranquilli paradisi vegetali e scientifici col resto del mondo intorno ; qui invece le stesse cose sono all ' apice di tutta una società , una civiltà . Fiancheggiamo un piccolo zoo di ragazzi con volpi e lontre , ed eccoci tra gli allevamenti dei conigli . Le piccole allevatrici ci si fanno attorno : sono scolarette di otto o nove anni . La direttrice apre qualche gabbia , per farci vedere le bestie . Una bambina corre via , apre una gabbia , ritorna con un coniglio dal lungo pelo bianco tra le braccia . Un ' altra la imita e torna anche lei con un coniglio pezzato , grosso che quasi non ce la fa a portarlo . Continuano ad arrivarci intorno bambine che ci porgono conigli sempre più grossi da carezzare ; è quasi buio , la sera d ' ottobre non è fredda , la periferia moscovita ha odore di campagna , sui rumori smorzati si alza il sibilo dei treni , e questo vialetto che fiancheggia le piccole gabbie è pieno di bambine e di conigli . Si chiude la giornata col cinema in rilievo . I film stereoscopici vengono proiettati in sale speciali , e d ' essi c ' è ormai una produzione regolare , sebbene il procedimento sia ancora considerato dai sovietici alla fase sperimentale . Siccome nei cinema moscoviti si entra solo all ' inizio di ogni spettacolo , attendiamo nel ridotto del cinema . Molti sovietici aspettano come noi , seduti intorno , e tutti leggono . C ' è un tavolo con giornali e riviste a disposizione degli spettatori in attesa . Gli spettacoli cinematografici a Mosca durano tutta la giornata ; il primo comincia il mattino alle 9,30; l ' ultimo alle 21,30 . Il cinema stereoscopico sovietico non richiede l ' uso di occhiali rossi e verdi come il tentativo americano di circa quindici anni fa . Bisogna trovare l ' inclinazione giusta con cui puntare lo sguardo sullo schermo multiplo , e non muoversi : e si vede il film a tre dimensioni . Il film ( a colori ) è Il sole nella steppa , tratto da un racconto di Pavlenko che avevo letto tempo fa su « Littérature sovietique » . La storia di un camionista che viene lasciato solo per una giornata in un colcos durante la trebbiatura . Il film punta molto sugli effetti stereoscopici ; getti di grano dalle trebbiatrici che sembra ti arrivino addosso , mannelli di spighe che volano nell ' immaginaria profondità dello schermo . Ma è un film che mi sembra riesca , per una via tutta sua , a creare un ' atmosfera , un colore generale da tanti colori disparati , una sua gioia poetica , o meglio prima naturale che poetica , al di fuori d ' ogni nostra suggestione stilistica . Questi colori di frutta , queste mele sulle quali con tanto piacere indugia la macchina da presa ( e la stereoscopia fa sì che i rami dei meli s ' allunghino , s ' allunghino nella sala , a portare í frutti quasi in bocca allo spettatore ) , ci introduce in un mondo che ha l ' ottimismo e l ' allegria dei cataloghi colorati delle ditte orticole . Ed il rilievo si dimostra già capace di nuovi risultati artistici , d ' una nuova poetica cinematografica tridimensionale , con tutti i possibili rapporti di prospettive e di risalto dei piani . Ne ho avuto la sensazione vedendo una scena di un bambino e una bambina che s ' incontrano muovendosi un po ' a zig - zag su diversi piani , tra rami di melo che incorniciano l ' inquadratura con successivi festoni . Dopo il film c ' è un documentario , pure in rilievo e a colori , sulla scuola degli artisti del circo sovietico . La scuola è in un giardino . Il film è tutto giochi e scherzi d ' acrobati , funamboli , giocolieri , animali ammaestrati , su fondali verdi fioriti di rosso . La stereoscopia ha da sbizzarrirsi quanto vuole ; ma a parte la novità tecnica , nel film c ' è uno spirito libero e allegro d ' amore perla destrezza fisica e per l ' aria aperta che mi trova molto consenziente . In conclusione quella d ' oggi è stata una giornata bellissima , tutta colori e natura . Doni a Stalin , pionieri naturalisti e film in rilievo : tre esperienze che si sono seguite in crescendo , completandosi l ' una con l ' altra in un unico quadro . Qui l ' amore per la natura non è un mito esaltato e confuso ( né un mito d ' evasione , né un mito di religione paganeggiante , né un mito astrattamente scientifico ) , è un amore nitido , minuto , quasi da pari a pari , e pur goduto in tutta la sua multiforme pienezza . La natura s ' apre come il campo d ' ogni azione umana , come l ' integrazione dell ' uomo , il suo specchio ideale . E l ' immagine della natura non ci raggiunge attraverso le trasfigurazioni stilistiche a noi consuete , ma per una via che forse ha più dell ' entusiasmo scientifico ( nel cinema , nel nuovo folklore dei pionieri ) , o attraverso ( nei doni ) la laboriosa soddisfazione artigiana . Tutti i colori visti oggi , vegetali e minerali , s ' integrano in una per me nuova immagine dell 'U.R.S.S., in una chiave per comprendere il paese che sto visitando .
StampaQuotidiana ,
Dopo gli sbarchi di Sicilia e di Salerno due perfette attuazioni che sono considerate esemplari nella tecnica della guerra moderna e dopo la liberazione di Roma e di Firenze , si iniziava l ' attacco alle difese della linea gotica . Impiantata sulle difese naturali costituite principalmente nel settore centrale dai baluardi montani in cui si aprono gli alti passi del Giogo e della Futa , era stata rafforzata con opere di cemento , campi di mine estesissimi e reticolati , nonché munita di potenti artiglierie . Con la liberazione di Pesaro , alla fine di agosto , la linea gotica era intaccata su un fronte di 32 km . , fino a 20 km . a sud di Rimini . Nella prima quindicina di settembre le truppe del settore occidentale occupavano Lucca , Prato e Pistoia , mentre sulla costa Adriatica , Rimini veniva evacuata dai tedeschi minacciati di accerchiamento . Con perfetta scelta di tempo il Comando alleato dirigeva l ' urto contro i punti cruciali , smantellando sistematicamente i vitali caposaldi nemici . Con la caduta di Forlì e poi di Ravenna i germanici videro pericolante un largo tratto del baluardo appenninico e resa problematica la ulteriore difesa di gran parte del loro schieramento . Irrigidirono la resistenza nel faentino e sul Lamone , ma non poterono tenere Faenza già stretta da tre lati ; intanto l ' ottava Armata progrediva oltre Ravenna , raggiungeva le paludi di Comacchio , tagliava strade preziose al traffico nemico nella pianura emiliana . Verso la fine di dicembre i tedeschi tentavano un ' offensiva nella Valle del Serchio e riuscivano a riconquistare alcune località montane nella Garfagnana ; ma non per molto tempo , perché gli alleati , passati al contrattacco , rioccupavano le posizioni che avevano perdute . Durante i mesi invernali non si ebbero a registrare che operazioni di valore locale e solamente col giungere dell ' aprile la battaglia per la liberazione di Bologna allargava i suoi temi tattici . Truppe dell ' VIII Armata sbarcavano sul tratto di terreno sabbioso tra la laguna di Comacchio e l ' Adriatico e liberate alcune isole , investivano Porto Garibaldi dove il nemico si era trincerato in munitissime posizioni . Preceduta da violenti bombardamenti aerei entro le posizioni nemiche aveva inizio l ' offensiva che doveva concludersi nella luce della vittoriosa liberazione di Bologna . La battaglia veniva impegnata su due diverse direttrici . Contro le posizioni tedesche nelle montagne dominanti la pianura costiera ligure balzavano con improvviso attacco le truppe della V Armata che occupavano Massa e Carrara . Nel settore adriatico scattava all ' attacco l ' VIII Armata che varcava il Senio su largo fronte e occupava Lugo , Fusignano , Massalombarda , Conselice e Alfonsine . Il Sillaro veniva rapidamente raggiunto e superato in diversi punti : truppe indiane entravano a Medicina e forze polacche espugnavano Castelguelfo e Castel S . Pietro . A questo punto la 5.a Armata scendeva dall ' Appennino nella Valle Padana e , tagliata la via Emilia presso Ponte Samoggia , si spingeva verso sud - est in direzione della capitale emiliana , mentre altre unità raggiungevano Casalecchio sul Reno . Contemporaneamente , nel settore tirrenico veniva liberata Sarzana e nel settore adriatico l'8.a Armata oltrepassava Portomaggiore e S . Nicolò Ferrarese , avanzando verso Ferrara . Bologna , stretta da tre lati e superata da ovest , veniva liberata con un attacco convergente della 5.a e 8.a Armata .
StampaQuotidiana ,
Roma , 3 giugno , notte - « È morto alle 19.49 , in questo momento » . Chi diceva queste parole era un signore che parlava con un forte accento inglese e che stava arrivando , affannato , da via di Porta Angelica , dove è il portone di Sant ' Anna dal quale entrano i civili della città del Vaticano . Correva a dare l ' annunzio ai colleghi sparsi fra l ' immensa folla che ancora gremiva la piazza San Pietro . La Messa era terminata appena da pochi minuti . E la gente , ancora profondamente commossa dal rito celebrato in una cornice e in un ' occasione così straordinaria , sostava ancora , non voleva muoversi , quasi oscuramente intuendo che l ' evento temuto , atteso , doloroso , stava per verificarsi . In quel momento però nessuno ancora sapeva nulla . Forse solo un gruppo di suore della carità , tra le quali era una negra , avevano intuito che l ' ora del trapasso era arrivata per il vecchio Papa . Stavano serrate in gruppo , oltre il colonnato , nella piazzetta che è divisa da un arco da via di Porta Angelica , e fissavano attonite le finestre dell ' appartamento papale . E , in realtà , una luce fortissima , una violenta luce , stranamente faceva sfolgorare i vetri della finestra dello studio dal quale Giovanni XXIII si affacciava e si diffondeva , come un incendio candido , alle finestre accanto . Per cinque giorni solo un tenue chiarore rossastro era apparso dietro quei vetri , verso i quali erano stati ininterrottamente fissi centinaia di migliaia di occhi ansiosi e trepidi . Era certo un segno funesto . Ma , prima che le suore e qualche altro passante avesse potuto trarne una illazione , ecco il giornalista americano che me ne dava , con crudezza involontaria , la conferma . Il Papa era morto . Le suore mi videro correre verso la piazza , ma forse non capirono . Quelle centomila persone , immobili , con lo sguardo fisso a quella luce splendente , che sembrava una luce gioiosa , ancora erano ignare . Esse avevano assistito alla Messa che , pur nella semplicità del rito , aveva assunto un tono solenne , degno di una scena antica quando la religiosità era anche un costume esteriore . I credenti erano spesso in ginocchio e tutti volgevano il pensiero all ' uomo venerando che si spegneva , intanto , nella sua cameretta , là in alto , mentre anche il giorno moriva in un tramonto lunghissimo , che tingeva di rosso le colonne , le pietre , l ' obelisco . Il silenzio profondo , teso , di questa folla immensa , era rotto solo dallo stridio delle rondini che salivano e scendevano , in un vorticoso girotondo , sfiorando le finestre del Papa , radendo l ' ampio emiciclo . Correvo , dunque , nella piazza e , appena giunto , ecco che , da un gruppo di donne del popolo , che stavano ferme , si levò come un grido accorato : « È morto , è morto ! » . Come un sasso gettato in un lago immobile che apre intorno a sé cerchi sempre più ampi , così quel grido si allargò e si diffuse , tra molti : « È morto il Papa » . Per un attimo , intorno a quel gruppo di donne , si creò come un compianto popolare , il compianto unico che ritrovava gli accenti antichi ed eterni di fra Jacopone . Ma non c ' era neppure tempo di immergersi in quel sentimento . Ormai la notizia stava per essere chiara a tutti . Di corsa la gente si lanciava verso il portone di bronzo . Era vero . Il battente destro era stato chiuso . Anche quel portone era stato fissato per cinque giorni ininterrottamente . Adesso l ' alabardiere svizzero era nascosto a metà dietro il battente verdastro ; si vedeva solo la visiera del suo elmo rinascimentale , la mano che sosteneva l ' alabarda . Donne avevano le mani fra i capelli nel gesto antico del dolore femminile ; altre piangevano o si tergevano le lacrime con fazzoletti . Occhi rossi degli uomini , volti contratti di seminaristi , pianti nascosti nel soggolo di giovani suore e lacrime anche di bimbi , di ragazze dei collegi religiosi . Poi , calmatosi questo scoppio così sincero di dolore , un silenzio assoluto . La folla era ora sgomenta . E ho capito che essa , nonostante tutto , irrazionalmente , aveva sperato fino all ' ultimo che Giovanni XXIII potesse sopravvivere , vincere il male . Poi , erano le 20 , si è udita da un altoparlante , una voce triste che dava l ' annunzio ufficiale . Taciturna , col capo chino , la gente ha ascoltato lo speaker della radio vaticana . La voce suonava accorata , ma ferma . Poi la voce , finita la lettura del comunicato , tacque . Ed ecco risuonare in rintocchi profondi , cupo , il campanone di San Pietro , al quale , d ' improvviso , come in un ' eco che correggeva il luttuoso squillo , rispondevano altre campane , quasi gioiose , in un suono argentino . Questi rintocchi erano raccolti e sparsi dai campanili di tutte le chiese di Roma . Altra folla accorreva dalle strade nell ' emiciclo ormai gremito . Sul sagrato , intanto , stavano smontando l ' altare , dove il cardinale Traglia aveva celebrato la Messa « Pro Pontefice infirmo » . Toglievano il drappo purpureo che era stato steso davanti al portone della basilica , i sei semplici candelabri che avevano brillato nel tramonto , mentre si levava il coro degli inni gregoriani nei passi più solenni del rito . Le guardie palatine , un piccolo gruppo di dignitari del Vaticano , fra i quali erano anche due cardinali e molti vescovi , gli studenti del seminario maggiore romano , che avevano cantato , in un coro solenne , il Veni Sancte Spiritus della sequenza della Messa di Pentecoste , erano andati via . Mai si era celebrata una Messa sul sagrato di San Pietro , in una simile circostanza , mentre un Papa stava morendo . Erano le 19.45 , quando l ' officiante , il provicario di Roma , cardinale Traglia , che aveva celebrato il rito coi paramenti di un semplice sacerdote , pronunziava l ' Ite Missa est . Dopo quattro minuti Giovanni XXIII spirava .
StampaQuotidiana ,
Alexander . Alexander ha 52 anni ed è il più giovane Maresciallo dell ' esercito britannico . Nell ' estate del 1940 fu l ' ultimo ad abbandonare la spiaggia di Dunkerque . Giunto in Gran Bretagna , fu nominato comandante in capo del comando meridionale e iniziò l ' addestramento del nuovo esercito britannico , che aveva il compito di liberare l ' Europa dall ' oppressione nazista . In seguito ebbe il comando delle forze alleate e ideò il piano che portò alla disfatta finale del nemico in Africa . Dopo gli sbarchi alleati in Sicilia e in Calabria , il generale Alexander fu nominato , nel dicembre 1943 , comandante in capo dell ' esercito alleato in Italia . Egli è il secondo comandante militare britannico , promosso sul campo al grado di Maresciallo . Il primo è stato il Maresciallo Montgomery , la cui promozione è avvenuta nel settembre scorso . Dato però che la promozione di Alexander è retrodatata al 4 giugno , giorno della liberazione di Roma , egli ha un ' anzianità di poco maggiore nei confronti di Montgomery . Tale promozione è il giusto riconoscimento che premia una carriera militare ricca di atti di valore . Clark . II Generale Mark Wayne Clark il quarantasettenne generale americano che ha creato ed ha comandato sino alla fine di settembre la Quinta Armata , ed ha poi assunto il comando del 15.o gruppo di Armate operanti in Italia è destinato a restare nella storia di questa guerra non solo come capo della importantissima formazione americana , ma come uno dei migliori « sbarcatori » alleati . Sin dall ' arrivo in Africa egli ha addestrato i suoi uomini alle operazioni di sbarco , abituandoli al fuoco « reale » dell ' artiglieria . Salerno coronò con un brillante risultato il lungo periodo di addestramento . Di solito Clark è fra i suoi soldati con i quali mantiene i diretti contatti anche nei momenti in cui maggiore è il pericolo o ferve la battaglia , tanto che essi lo chiamano « il generale della linea di battaglia » . Clark , per giungere in linea , dove preferisce tenere i suoi rapporti con gli Stati Maggiori , utilizza un minuscolo aereo detto salta - pozze . Tutte le unità combattenti conoscono ormai le caratteristiche dell ' aereo del generale . Clark , molto ricercato nell ' uniforme , è un uomo di poche parole : quando concorse per l ' ammissione all ' Accademia Militare , egli telegrafò ai parenti residenti in Cina : « Ammesso » . Poche ore dopo accortosi di avere male interpretato gli scrutinii , ritelegrafò : « Sbagliato » . Rifatti gli esami , entrò a West Polnt , ma non fu un allievo di eccezione : alle prove finali fu classificato centodecimo su centotrentanove riusciti . La vita militare operò su di lui un profondo cambiamento e in pochi anni egli si fece la fama di ufficiale brillante , studioso di imprese a vasto respiro , dalle idee nuove e originali . Gli amici lo chiamano Wayne , semplicemente . Gli atti di coraggio di « Wayne » , quelli che sono di dominio pubblico , hanno avuto come scena l ' Africa del Nord . Clark giunto con un sottomarino in Africa , preparò , in seguito a colloqui con generali francesi , lo sbarco angloamericano dell'8 novembre 1942.l McCreery . Il ten.gen . R.L. McCreery comanda l ' Ottava Armata sul fronte italiano . La sua brillante carriera militare ebbe inizio trent ' anni or sono , quando si arruolò nel dodicesimo reggimento dei Lancieri Reali , una delle prime unità di cavalleria che vennero meccanizzate . Nel 1917 fu ferito ad Arras e l ' anno dopo si guadagnò la croce al merito di guerra . Dal 1930 al 1933 prestò servizio col grado di maggiore nella seconda brigata di cavalleria e tre anni più tardi fu nominato comandante di reggimento . Allo scoppio del presente conflitto si trovava nella prima divisione come ufficiale di stato maggiore del gen . Alexander ; tenne poi il comando di una brigata corazzata in Francia e successivamente ebbe il còmpito di preparare una divisione corazzata in Inghilterra . Nel novembre dell ' anno scorso McCreery fu nominato comandante dell ' Ottava Armata . In quell ' occasione egli diresse alle sue truppe un messaggio di saluto in cui , fra l ' altro , dichiarava : « Potremo avere una parte decisiva nella disfatta finale del nemico ih Europa » . Truscott . Il comandante della 5.a Armata americana che opera in Italia , ten . gen . Lucian King Truscott , è uno specialista di operazioni anfibie , il cui nome fu all ' ordine del giorno durante le imprese di Dieppe , dell ' Africa del Nord , di Anzio e della Francia meridionale . Gli uomini di Truscott sono tutti gran marciatori , per l ' allenamento che egli impone loro , e si deve appunto a questa dote della sua divisione se il successo ottenuto in Sicilia fu così rapido : quando i carri armati del gen . Patton entrarono a Palermo , la divisione di Truscott aveva già occupato la città . Truscott fu poi a Salerno , a Cassino , sul Volturno , ad Anzio ; i suoi mezzi corazzati entrarono per primi a Roma . Diresse lo sbarco nella Francia meridionale e liberò in pochi giorni 5000 chilometri quadrati di territorio , avvicinandosi ai confini del Reich . Prima di ogni battaglia , e durante il combattimento , Truscott fa delle brevi ma veementi allocuzioni ai soldati e la sua frase conclusiva è sempre questa : « addosso ai tedeschi ! » . Egli è un inesorabile nemico della Germania sin dal tempo della prima guerra mondiale .
IL MISTERO DELLE CODE ( Calvino Italo , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Mosca , giovedì mattina - Andando per le vie del centro vedo una coda di gente ferma sui marciapiedi , davanti a un negozio . Più in là un ' altra . Un ' altra ancora . Chiedo spiegazioni agli interpreti . « Aspettano l ' apertura dei negozi - mi dicono . - Sempre così alla mattina , prima delle 11» . « Ah , capisco » , dico io , ma continuo a pensarci sopra e non sono soddisfatto . Già l ' avevo sentito dire in Italia , di code ai negozi di Mosca , ma pensavo alle solite bugie . Perché hanno bisogno di fare la coda ? Non manca mica la roba ... Non c ' è mica tesseramento ... E i negozi aprono alle 11 ? E perché questa gente delle code ha quest ' aria diversa , più rozza nel vestire , le donne col fazzoletto in testa ... ? Che cosa c ' è sotto ? Bisognerà che mi faccia spiegare meglio . Al Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Russa il vice - ministro Nicei ci spiega l ' ordinamento scolastico sovietico . L ' istruzione è il più importante fondamento della società sovietica e su questo argomento già molta documentazione è stata pubblicata in Italia ; quindi tralascio tutte le informazioni che abbiamo avuto ( e così farò per quelle di tutte le conferenze cui assisteremo ) perché questo taccuino è destinato ad annotazioni spicciole e individuali . Un particolare però voglio riferire : l ' insegnamento nelle scuole elementari inizia sempre con la lingua materna ( nella sola Repubblica Russa ci sono 48 lingue diverse ) ; dopo qualche anno , appresa bene la lingua materna , si impara la lingua nazionale . Dopo ancora ( per le repubbliche non russe ) la lingua russa . Ogni popolo adotta un diverso metodo di studio della lingua russa per facilitarlo in rapporto alla lingua madre . La conferenza si è svolta attorno a un tavolo imbandito di fruttiere con mele ed uva , e bevande d ' estratti di frutta . La sera al circo . Prima di andare leggo sull ' ultimo numero di « Littérature sovietique » un articolo di M . Doskoi sul circo sovietico . L ' articolo parla del circo come scuola di destrezza e di coraggio e non come divertimento a vedere gente che gioca con la propria vita . Difatti gli esercizi acrobatici vengono eseguiti sempre con le reti di sicurezza o ad altezze non considerevoli . Assisto molto volentieri allo spettacolo di stasera sebbene mi dicano che non è dei più grandiosi . I numeri asiatici sono tra i più attraenti : giocolieri mongoli , un prestigiatore cinese , una indovina coreana . È nelle tradizioni di destrezza delle Repubbliche e dei popoli amici che il circo sovietico attinge le sue forze migliori . Mi dicono che spesso nei circhi operano équipes di bravissimi cavalieri cosacchi . Tempo fa è stato a Mosca un gran circo cinese riscuotendo grande successo . ( E ho visto in giro manifesti di un film programmato adesso nei cinema di seconda visione , intitolato Circo cinese ) . Lo spettacolo è stato aperto da una poesia sulla pace e da una sfilata della pace di ragazze nei costumi di tutte le Repubbliche . L ' indovina coreana , bella ragazza , risolve con un trucco che non riesco a capire indovinelli culturali e finisce il numero recitando versi di Maiakovski e esaltando la pace . I clowns fanno la satira degli americani . Il pubblico è interessante : un po ' diverso da quello dell ' opera , più vario , ( una differenza insomma non sociale ma culturale ) : noto donne dipinte e un po ' civette , vecchietti dell ' Usbechistan con in testa la papalina bianca e nera , ragazzini , famigliole , donnette anziane con strani cappelli . Venerdì mattina Questa faccenda d ' uscire al mattino e di vedere la gente che aspetta fuori dai negozi non mi va giù . Mi rivolgo a V . Stepanovic che parla francese . « Dites - moi , V . Stepanovic , da noi in Italia le code vogliono dire guerra e miseria . Mi dovete spiegare come è possibile che ci siano code in Unione Sovietica » . « Nulla di più facile , » dice V . Stepanovic . « Alors , la maggior parte dei negozi e i grandi magazzini s ' aprono alle 11» . « Perché ? » « Perché devono restare aperti fino alle 20» . « Perché ? » « Perché la gente esce dal lavoro alle 19-19,30 e deve avere tempo di far le compere . Per stare aperti fino alle 20 i negozi devono aprire alle 11 , perché i commessi , come tutti i lavoratori sovietici , non possono lavorare più di otto ore al giorno . ( 11 più 8 più un ' ora di intervallo per mangiare fanno 20 ) » . « Allora perché i moscoviti hanno bisogno di far la coda davanti ai negozi chiusi ? » « Perché non sono moscoviti ! Li vedete ? Sono colcosiani . Non troverete mai un moscovita che vada a far compere a quest ' ora » . « E perché i moscoviti no e i colcosiani sì ? » « Alors , ogni mattino migliaia e migliaia di colcosiani vengono a Mosca a vendere i prodotti del colcos e i loro prodotti privati . In ognuno dei 26 rioni di Mosca c ' è un mercato colcosiano , aperto ogni mattino dalle 7 alle 9 . Dopo le nove , i colcosiani hanno venduto la loro roba , hanno i soldi in tasca e non gli resta che riprendere il treno per il loro colcos . Ma non tutti hanno il treno subito ; se il treno parte verso mezzogiorno hanno tempo di fare un giro e comprare qualcosa nei grandi magazzini del centro , vicino alle stazioni del metrò donde possono raggiungere subito la stazione ferroviaria , quand ' è l ' ora . Siccome vogliono sbrigarsi per prendere il treno , si mettono in coda per entrare nel negozio appena si apre . Alle undici i negozi s ' aprono e per mezz ' ora sono pieni di gente , e non vi consiglierei mai di fare le vostre compere a quell ' ora . Verso le undici e mezzo cominciano a vuotarsi ; i colcosiani carichi di pacchetti spariscono inghiottiti dalle stazioni del metrò . Nei negozi i moscoviti cominciano a farsi vedere verso mezzogiorno . C ' è di nuovo un po ' di ressa verso le due o le tre , quando gli uffici e le fabbriche interrompono il lavoro per il pranzo . Poi , verso le sei , le sette , di nuovo gran folla . La domenica folla tutto il giorno . I negozi stanno chiusi il lunedì , tranne i " Gastronom " e i tabacchini . Compris ? » « Io la organizzerei diversamente . Nei maggiori negozi , il personale dovrebbe avvicendarsi in due turni , in modo da stare aperti più a lungo » . « Già fatto . I grandi " Gastronom " , con due turni , stanno aperti fino alle 22 . Qui si usa molto fare la spesa alla sera , per l ' indomani » . « Un ' altra proposta . Fare dei negozi apposta per i colcosiani , aperti alla mattina » . « Già fatto . Intorno ai mercati ci sono i negozi apposta . Ma a loro piace sempre fare qualche compera nel centro , nei grandi magazzini , anche per utilizzare il tempo in cui aspettano il treno . C ' est clair ? » Chiarissimo . Cercavo di trovare una disorganizzazione , una magagna , invece tutto è semplice e naturale . Comincio a orizzontarmi nell ' orario quotidiano della vita sovietica , a riconoscere l ' aspetto della città nelle varie ore , ad avvicinarmi al loro ritmo .
StampaQuotidiana ,
Le Nazioni Unite riconoscono la nostra volontà di essere liberi e di combattere al loro fianco . WASHINGTON Il 27 settembre 1944 , Roosevelt e Churchill diramavano congiuntamente da Hyde Park la seguente dichiarazione : « Il popolo italiano , liberato dalla tirannia fascista e nazista , ha dimostrato durante questi ultimi 12 mesi la sua volontà di essere libero e combattere a fianco delle democrazie e di prendere il suo posto fra le Nazioni Unite , fedeli ai principi della pace e della giustizia . « Noi crediamo di dover incoraggiare quegli italiani che vogliono una rinascita politica della loro patria e che stanno completando la distruzione del sistema fascista e desideriamo fornire agli italiani maggiore opportunità di prestare la loro opera per la disfatta dei comuni nemici . « Una sempre maggiore autorità sarà gradatamente concessa all ' amministrazione italiana , purché tale amministrazione dia prova di poter mantenere l ' ordine , far rispettare le leggi ed assicurare il funzionamento regolare della giustizia . « Per tali motivi la « Commissione Alleata di Controllo » muterà il suo nome in « Commissione Alleata » . « L ' Alto Commissario britannico in Italia prenderà il titolo addizionale di ambasciatore ; il rappresentante degli Stati Uniti in Roma ricopre già tale carica . « Il Governo italiano sarà invitato a nominare rappresentanti diretti a Washington e a Londra . « Il primo compito immediato verso l ' Italia è di lenire la fame , le malattie e il timore . « Abbiamo dato istruzioni ai nostri rappresentanti al convegno dell 'U.N.R.R.A . perché appoggino l ' invio di aiuti sanitari e di rifornimenti essenziali all ' Italia . « Allo stesso tempo prenderemo i primi provvedimenti per la ricostruzione dell ' economia italiana , un ' economia depressa dai lunghi anni del governo di Mussolini , e spogliata di tutto dalla politica tedesca di distruzione vendicativa . « Questi provvedimenti debbono essere presi anzitutto come mezzo militare per permettere all ' Italia e al suo popolo di impegnare in pieno le proprie risorse nella lotta per sconfiggere la Germania e il Giappone . A cinque mesi di distanza dalla dichiarazione di Hyde Park , l ' ambasciatore britannico Harold Mac - Millan , presidente della commissione alleata , e l ' ammiraglio Stone , commissario capo , hanno comunicato all ' on . Bonomi e all ' on . De Gasperi , ministro degli esteri , che il Governo italiano ha pieni poteri sia nelle relazioni con l ' estero , sia nell ' emanazione delle leggi ed altri provvedimenti di amministrazione interna . Mac Millan ha dichiarato che i mutamenti nella situazione del Governo italiano , i quali sono entrati in vigore immediatamente , restituiscono all ' Italia la sua sovranità . Queste nuove disposizioni hanno dato origine a nuove relazioni fra il Governo italiano e la Commissione Alleata , la quale diventa ora « Commissione Consultiva » » . Il Governo italiano ha diretti rapporti con gli altri Governi a mezzo dei propri ambasciatori e può ora promulgare i suoi decreti e leggi senza proporli all ' approvazione degli organi alleati . Tutte le nomine di competenza del Governo italiano , eccetto poche di « importanza militare » riguardanti alcuni uffici , vengono fatte sotto l ' esclusiva responsabilità del Governo italiano stesso .
BALLERINE PER TELEVISIONE ( Calvino Italo , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Mosca , giovedì mattina - Visita alla « Giovane guardia » , casa editrice per la gioventù . Attorno a un tavolo coperto di libri e riviste dalle copertine colorate , il direttore ci illustra la produzione , gli intenti e l ' organizzazione della casa . Tra le riviste ce n ' è una che ho visto spesso nelle mani dei cittadini sovietici : « Intorno al mondo » , mensile di volgarizzazione scientifica e geografica fondato nel 1871; ora tira 105 mila esemplari . La copertina è incorniciata con l ' antico cliché della testata , che con quell ' aria alla Giulio Verne ben s ' addice al limpido entusiasmo scientifico dei sovietici . Ci sono delle riviste per la gioventù della campagna : « Il giovane colcosiano » ( che ogni anno regala ai suoi abbonati le opere complete di un poeta in edizione rilegata : Puskin , Lermontov , quest ' anno Maiakovski in sei volumi ) , « Bambini amici » , mensile per gli scolari di villaggio . Tra le edizioni sportive ci sono anche libri e opuscoli per gli sportivi colcosiani . Tra i libri per i « pionieri » c ' è il Libro per le vacanze in città perché mentre i « pionieri » delle città vanno a passare le vacanze fuori , per i ragazzi dei colcos vengono organizzati d ' estate soggiorni nelle città , perché prendano contatto con la realtà cittadina . Vedo diverse riviste tecnico - scientifiche per giovani e ragazzi : « Tecnica della gioventù » , mensile , che tira 150 mila copie ; « Inventore di giochi » , per i giochi tecnici . Tra le collane di libri , noto i lindi volumetti della collana di biografie di uomini illustri fondata da Gorki nel 1935 . Gli ultimi volumi riguardano Cechov , il chimico Mendelejev e Petofi . Ci fu un Garibaldi , prima della guerra , che tirò 50 mila copie e ora è in ristampa ; tra poco uscirà un Dante e un Goldoni . È noto l ' amore dei sovietici per Goldoni , di cui sono tradotte le opere complete e che viene rappresentato più spesso che in Italia . Vedo una delle ultime edizioni ( 1949 ) di commedie scelte di Goldoni ; comprende dieci lavori tradotti dal decano dei goldonisti sovietici : A.K. Givelegov . Sono quasi tutte commedie tra le più famose ( con in testa l ' Arlecchino servo di due padroni , che i russi amano molto e recitano spessissimo ) , e c ' è pure un titolo meno noto da noi , Il feudatario . Il libro italiano più letto in Unione Sovietica è un romanzo dell ' Ottocento : Spartaco , di Raffaele Giovagnoli ; qui è un libro di gran lettura popolare , tradotto in tutte le lingue . Tra i libri più recenti , L ' Agnese va a morire , di Renata Viganò ( intitolato qui Tovàric Agnese ) , è pubblicato da diverse case e tradotto in diverse lingue . « Moskovic » vuol dire moscovita , ed è il nome dell ' automobile utilitaria , molto diffusa in tutta l 'U.R.S.S . tra gli ingegneri , i professori , i medici , i tecnici e anche tra i colcosiani e gli operai migliori ( costa circa cinque volte il guadagno mensile di un operaio ) . È a sei posti , più lunga della nostra «1100» . Visitiamo la fabbrica delle « Moskovic » , uno stabilimento di ottomila operai . Ci riceve il direttore Jakovliev , un tipo grande e grosso , figlio di operai , ex scaricatore che ha studiato fino a diventare ingegnere . Nel cortile della fabbrica ci sono aiuole verdi , e tra una pianta e l ' altra , portaritratti in ferro con le fotografie degli stakanovisti . Parliamo con una stakanovista , una ragazza di ventun anni , Julia Skobileva . È una che aveva studiato per sarta , poi non le piaceva più farla sarta ed era venuta a lavorare in questa fabbrica . ( Nella gioventù sovietica spesso si nota questa volontà quasi ostentata di saper decidere del proprio avvenire , scegliere una vocazione e portarla a compimento , o migliorarla , o cambiarla ) . Era entrata in fabbrica senza qualifica , aveva cominciato da apprendista , poi aveva fatto vari corsi da stakanovista ed ora lavora con una squadra che applica i metodi tecnici più perfezionati e supera il piano del 250% . La sera va a scuola e vuol continuare a studiare . Nei reparti , il grigiore degli ambienti è fiorito di tabelloni , di giornali murali , di scritte in cui domina il rosso : diagrammi di successi nella produzione , cartelloni che insegnano a curare le macchine , fotografie , caricature . Pomeriggio alla Galleria Tretiakoff , il maggior museo di pittura russa . Un guardaroba che sembra un grande magazzino , già in parte pieno zeppo . Le sale sono affollatissime , e non solo di scolaresche , ma di fiumi di gente qualsiasi , sparse o a gruppi col cicerone ( che è quasi sempre una donna ) . Alla Tretiakoff L ' Ottocento russo meriterebbe d ' essere più conosciuto da noi . È in gran parte pittura « narrativa » , ma con personalità di pittori tutt ' altro che trascurabili ; è una pittura che visse di rincalzo alla grande letteratura russa , e spesso nei contenuti vi si richiama esplicitamente . I sovietici amano attribuire al loro Ottocento pittorico l ' importanza classica e normativa che ha il loro Ottocento letterario ; da ciò la differenza delle loro valutazioni artistiche dalle nostre , che son modellate su di una prospettiva di secoli e di scuole più estesa . Con V . Stepanovic non riesco a far collimare mai i nostri gusti , e ci accaniamo in discussioni e confronti . Alla sera , balletto al Bolsciòi : La fiamma di Parigi , di Boris Asafiev , compositore sovietico morto anni fa . È un balletto sulla Rivoluzione francese , di gran presa drammatica sul pubblico , costruito con gran slancio d ' azione e di massa , ed eseguito pure con questo slancio , che può nascere solo a contatto di un pubblico popolare e nutrito di passione rivoluzionaria , per il quale il fervore romantico ottocentesco , come nell ' Italia di Verdi , sia ancora realtà . La messinscena , quanto mai ricca e curata nei particolari , tende all ' affresco storico . La protagonista è una tra le più giovani tra le stelle di prima grandezza della danza sovietica , Raìssa Strutchova , premio Stalin . Ma nel pubblico sono molti i fedeli di Marina Simeonova ( premio Stalin anch ' essa , più che quarantenne ) , e quando danzando sulla punta dei piedi appare , come comprimaria in una parte tutta virtuosismo , le fanno acclamazioni trionfali . Una macchina da presa della televisione trasmette lo spettacolo agli apparecchi di Mosca e dintorni . La televisione è già molto diffusa nelle città sovietiche , anche nelle famiglie . Ci sono apparecchi di televisione che costano meno degli apparecchi radio . Domenica mattina Visita al museo Lenin . In ogni sala s ' incrocia un via vai di comitive , soprattutto bambine delle scuole e soldati : bambine con le trecce e soldati rapati . I musei hanno in U.R.S.S. una funzione di primo piano nella cultura di massa : sono come libri che hanno per pagine lunghe distese di pareti , davanti alle quali sfilano milioni di lettori ; e le cognizioni s ' imprimono nella mente meglio che coi libri , perché i musei sono intesi non in mera funzione di raccolta di documenti e cimeli , ma in funzione didattica . Seguiamo la vita e l ' opera di Lenin attraverso fotografie , autografi , giornali , libri , frasi dai suoi scritti , ritratti , modelli delle sue abitazioni cospirative , dei suoi nascondigli , attraverso i suoi appunti delle sedute di battaglia contro i menscevichi , attraverso gli orari delle sue intensissime giornate di governo , i mobili del suo studiolo al Cremlino con l ' étager per i libri disegnato da lui ( è il mobile più semplice e pratico che ho visto finora in Unione Sovietica ) . C ' è in questa cura affettuosa e precisa a serbare e a valorizzare tutto ciò che di lui si possiede , un ' eco dello sgomento senza fine al pensiero che una testa come quella di Lenin abbia cessato di esistere . E mai popolo ha tributato a un suo intellettuale , a un suo capo un omaggio come questo , che non ha nulla della venerazione religiosa , ma è tutto determinato , storico , attento al procedimento del pensiero , all ' esempio pratico di lavoro . Non posso far a meno di pensare che se , per esempio , in Francia si fosse mai fatto qualcosa di simile per Rousseau , per Voltaire , il pensiero dell ' Occidente e la sua storia stessa avrebbero avuto un corso diverso , si sarebbero meglio difesi da tante involuzioni . Ma il segreto di questo attaccamento non sta soltanto nella coscienza storica del valore di Lenin ; sta anche nel fondo sentimentale , affettuoso del popolo russo : ho visto due vecchi contadini , arrivati alla sala dedicata alla morte di Lenin , tirar fuori il fazzoletto e asciugarsi le lacrime .
StampaQuotidiana ,
" Bologna rappresenta l ' inizio della vittoria finale in Italia ".Dal Q . G . del XV Gruppo Armate , 21 Aprile . Il gen . Mark Clark , comandante del quindicesimo Gruppo di Armate , ha annunciato oggi che elementi della 5.a e dell'8.a Armata , rispettivamente comandati dal gen . Lucian K . Truscott e dal gen . Richard L . Mc Creery , sono entrate questa mattina a Bologna in seguito ad un attacco convergente . Le truppe delle due Armate sono entrate in città approssimativamente alla stessa ora . Gli elementi che , per primi , sono entrati in città appartengono alle seguenti unità : Dell'8.a Armata , il secondo Corpo polacco , comandato dal magg . gen . Bohusz - Szyka ; della 5.a Armata , la 91.a Divisione , comandata dal magg . gen . William G . Livesay : la 34.a Divisione , comandata dal magg . gen . Charles L . Bolte ; il Gruppo italiano di combattimento « Legnano » comandato dal gen . Umberto Utili . Le truppe della 5.a Armata che sono entrate a Bologna sono sotto il comando del magg . gen . Geoffrey Keyes , comandante del secondo Corpo . Il significato della vittoria . In un messaggio alle Armate alleate il gen . Clark ha detto : « Il 15.0 Gruppo di Armate ha liberato oggi Bologna dai tedeschi . La 5.a Armata americana e l'8.a Armata britannica sono ora entrate nella pianura padana e si preparano a sterminare i tedeschi che continuano a tenere in schiavitù ed a sfruttare l ' Italia Settentrionale . Le truppe britanniche , neozelandesi , indiane , polacche , brasiliane , sudafricane , ebraiche , italiane ed americane tese verso un unico scopo , continueranno la loro avanzata per annientare il nemico . Questo può ancora resistere e combattere , ma Bologna rappresenta per noi l ' inizio della vittoria finale in Italia . Bologna è assunta a simbolo della campagna che noi abbiamo intrapreso e la sua caduta sta a dimostrare il nostro pieno successo . Il nostro più importante obbiettivo rimane pur sempre lo annientamento e la cattura delle forze nemiche , di modo che tutta l ' Italia possa essere liberata e possa essere affrettata quindi la fine della guerra . La indiscussa supremazia aerea alleata e l ' appoggio navale hanno aiutato le nostre truppe terrestri in modo da meritare il nostro più alto elogio » . Così il più forte sistema di caposaldi a difesa della pianura padana è caduto . È questo il primo grande successo dell ' offensiva di primavera , all ' inizio della quale i generali Truscott e Mc Creery avevano indirizzato due ordini del giorno alle truppe chiedendo loro di sferrare un colpo decisivo per distruggere le armate tedesche in Italia . Lo scopo dell ' offensiva . Il gen . Mc Creery aveva detto ai suoi uomini che essi « distruggeranno o cattureranno il nemico a sud del Po » , perché , a causa della mancanza di carburante , le forze tedesche sono ora « incapaci di effettuare un rapido movimento su vasta scala » . Il gen . Truscott aveva dichiarato che le forze alleate in Italia sono in « condizioni migliori » per la battaglia di quanto lo siano mai state prima . « Le nostre unità sono in piena forza , completamente equipaggiate con il migliore equipaggiamento del mondo , i nostri rifornimenti sono più che adeguati e godiamo dell ' appoggio di una soverchiante potenza aerea » . La rottura del fronte in Italia può essere definita un grande passo operato dalle Nazioni Unite verso la conclusione della lotta contro la Germania nazifascista . Frattanto il cannone che fa breccia verso il cuore della fortezza nemica , tuona nella valle padana e gli ultimi dispacci dal fronte riferiscono che all ' estremità meridionale della linea di battaglia , che forma ora un arco attraverso la pianura padana intorno a Bologna , fino a 13 chilometri da Ferrara . forze dell'8.a Armata stanno incontrando violenta resistenza . Truppe dell'8.a Armata hanno attraversato rapidamente il canale bolognese ed hanno continuato ad avanzare di due chilometri a nord di San Niccolò Ferrarese sulla strada di Ferrara , nonostante il violento cannoneggiamento dell ' artiglieria nemica . Le forze alleate hanno anche attraversato il Po morto di Primaro , ad occidente di questa strada statale , per occupare il villaggio di Traghetto alla confluenza tra questa diramazione del Po e il Reno , 21 chilometri a sud di Ferrara . La 5.a Armata ha occupato S . Giovanni in Persiceto , i brasiliani sono entrati a Zocca e i patriotti italiani a Sestola . Azioni dei patriotti . Truppe brasiliane e forze partigiane italiane , operanti con il quarto corpo americano , hanno compiuto avanzate da 5 a 7 chilometri . I brasiliani hanno occupato Moltalto , villaggio all ' estremità orientale della Valle del Panaro , a circa 32 chilometri a sudovest di Castelfranco Emilia . Truppe dell'8.a Armata hanno superato le difese e i campi minati sulla sponda dell ' Idice in due punti situati rispettivamente a nord - ovest e sud - ovest di Budrio . Budrio stessa , situata sulla Bologna - Ferrara è stata conquistata . Le forze partigiane , che avanzano rapidamente verso nord inseguendo le truppe nemiche in ritirata , hanno conquistato Monte Lancia ed altre alture negli Appennini , a circa 30 chilometri a nord - ovest di Pistoia . Forze della 5.a Armata hanno raggiunto la città di Sarzana , nelle vicinanze della costa ligure .
IL CONCERTO DELLE MARIONETTE ( Calvino Italo , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Mosca , sabato - Oggi la « Isvestia » pubblica la nota tripartita all 'U.R.S.S . sul trattato di pace con l ' Italia , e la risposta sovietica . Entrambi i documenti sono integrali , riportati con scrupolo protocollare , uno dopo l ' altro , senza alcun commento . I giornali sovietici amano il documento ufficiale nudo e crudo , sia per la politica estera , sia per i risultati e gli impegni della produzione , sia per i discorsi politici ( anche di personalità estere : quelli di Togliatti , quelli di Nenni al Comitato della Pace ) che vengono riportati da principio alla fine in una fitta pagina . Visita all ' Istituto Superiore d ' Architettura . Studenti simpatici , allegri , mai stonati . Alcune ragazze veramente belle ( una robusta , castana , in maglione rosso , con le trecce intorno alla testa , ma l ' incomprensione delle lingue ci separa ) . Tra professori e studenti rapporti alla mano e perfettamente disinvolti . La sera al teatro delle marionette . Già nell ' atrio una esposizione di manifesti , tutti di gusto e di stile , mi dà subito l ' impressione che questo teatro di marionette sia su un livello artistico elevato . Siccome non è ancora l ' ora dello spettacolo , andiamo a fare un giro al museo del teatro . ( Comincio a capire che qui non c ' è istituzione , arte o attività che non abbia il suo museo ) . Il direttore del museo , un lindo vecchietto , ci guida tra figurine giavanesi del teatro delle ombre , marionette religiose indiane , cinesi , persiane , mascheroni indi del Canadà , dell ' isola di Ceylon , dei « nó » giapponesi ; poi marionette e burattini europei d ' ogni epoca e paese . ( La rappresentanza italiana è un po ' scarsa rispetto all ' importanza della nostra tradizione in materia ; si potrebbe consigliare una delle nostre future delegazioni di portare un bel dono di marionette e burattini italiani a questo museo ) . Poi la storia dei burattini russi ; sono ricordati tre grandi burattinai : Sedom del secolo XIX , Zaizef che morì nel '36 , e Odrassov , vivente e premio Stalin . Entriamo in sala ; cerco di fiutare subito il pubblico , di cercare differenze tra quello di un teatro e quello di un altro . Come il pubblico del circo m ' era sembrato un po ' più « popolano » , così questo , inaspettatamente mi sembra più fine ed elegante . Scorgo una giovane donna di singolare bellezza ed eleganza : è la prima « Anna Karenina » che vedo . ( Il tipo di ragazza sovietica più diffuso , per restare nelle caratterizzazioni tolstojane , si può avvicinare di più al personaggio di Kitty ) . Il teatro delle marionette di Mosca dà due spettacoli al giorno : uno al pomeriggio per bambini , con un repertorio di fiabe antiche e moderne ; e uno alla sera per gli adulti , dedicato alla satira . L ' idea dello spettacolo serale è venuta vedendo l ' entusiasmo con cui i grandi , con la scusa d ' accompagnare i bambini , seguivano gli spettacoli del pomeriggio : così si spiega un sobrio e disinvolto presentatore . Lo spettacolo di stasera - aggiunge - è intitolato Kukol konzert : concerto di marionette ; consisterà in una serie di caricature di numeri di concerto e di locale notturno , di quelli del tempo andato che ormai non si vedono più in U.R.S.S. , e di quelli che si vedono ancora spesso ma sono residui di un gusto superato . I fantocci di Mosca sono qualcosa d ' intermedio tra i burattini e le marionette italiani . Come í nostri burattini , sono comandati dal di sotto , ma non direttamente con la mano , bensì con fili e bacchette rigide , e in questo , come nelle loro dimensioni e nella minuta articolazione ( certuni muovono anche palpebre e labbra ) sono più simili alle marionette . Le gambe di solito restano nascoste ma ogni tanto possono alzare un piede e metterlo sulla ribalta . È una serie di numeri comicissimi d ' una caricatura finissima e spietata . C ' è il violoncellista romantico , il vecchio tenore sfiatato , la soprano tutta gorgheggi ( accompagnati da un ineffabile pianista miope , nella cui sintetica fisionomia c ' è mezzo secolo di letteratura russa , con tutte le idealizzazioni e le ironie sulla vecchia « intellighenzia » ) , c ' è ( tra « le cose che non vedrete mai più » ) un coro di zingare da caffè - concerto in un quadro di un grottesco gogolíano , pieno di semplicissime e inaspettate invenzioni mimiche , ci sono due enfatici ballerini di tango , ci sono un gruppo di cantanti sincopati all ' americana ( tipi anzianotti , ritinti , molto « attore russo » , molto cecoviani , con sgargianti giacche all ' americana e mimica tonta ) , c ' è la « domatrice di animali domestici » che alle bestie parla solo in francese , e c ' è pure la caricatura del poeta « d ' avanguardia » ( ma allora ce n ' è ancora ? ) : un giovanottone con la sciarpa attorno al collo e i capelli a spazzola che vuol leggere un suo poema epico - sociale , tutto incomprensibile . Ci sono perfino le marionette dei facchini del teatro , che portano avanti e indietro il pianoforte borbottando : due figure appena accennate , ma con una gran sapienza letteraria e umana dietro . Tutti questi pupazzi hanno facce caricaturali , di grande finezza psicologica , di gran gusto e gran stile . Più realisticamente caratterizzati dei pupazzi cecoslovacchi di Trnka che conoscevo attraverso il cinema , ma di sapore modernissimo come quelli . ( Qui siamo del tutto fuori del gusto ottocentesco ) . La tecnica con cui gesticolano e ballano e perfino muovono il viso è abilissima e di grande effetto comico . Dopo ogni numero i burattinai si presentano alla ribalta , ognuno con in mano il proprio fantoccio ; sono tutti tipi simpatici , anche le donne , in pantaloni blu e camicetta bianca , prosperose ed entusiaste . Mi sembra che questi delle marionette siano proprio i tipi d ' artista che ho sempre sperato d ' incontrare in U.R.S.S. Uomini di punta politicamente , con la loro satira di costume che non è una trasposizione meccanica delle polemiche anticosmopolite pubblicate sui giornali sovietici , ma studia ed esprime con sottile capacità di penetrazione aspetti di cattivo gusto , di stonature coi tempi , di povertà umana . Uomini di punta come abilità tecnica , sempre sostenuta da una calda passione per il proprio lavoro , per il proprio mezzo d ' espressione . Di punta artisticamente , perché hanno raggiunto una forma popolare e tradizionale senza ricalcare modelli del passato . E poi , soprattutto , sono gente simpatica e soddisfatta : dal presentatore alle prosperose burattinaie , al vecchio del museo . La sera , specialmente sabato e domenica , all ' Hôtel Mosca c ' è pieno di moscoviti che cenano . Vengono a cena dalle dieci in poi , e anche più tardi , dopo gli spettacoli ( perché a Mosca tutto l ' orario è spostato verso il tardi , si va in fabbrica o in ufficio alle nove e mezzo - dieci del mattino , l ' intervallo per il pranzo è dalle tre alle quattro , si esce dal lavoro alle sei e mezzo - sette ) . Nella gran sala da pranzo del « Mosca » dalle colonne di marmo , suona una orchestrina e le coppie ballano . C ' è al solito gente di tutti i generi , sposini , famigliole , gruppi d ' amici nerovestiti dall ' aspetto di operai , ufficiali con donnone dall ' aria campagnola in vestito da sera . Stasera c ' è una nuova cantante molto graziosa , una soffice bionda , dall ' espressione semplice e sorridente , con una civetteria appena accennata che è un calcolo sopraffino o è il segno di un ' anima bella . Il ballo preferito dai sovietici è il valzer , e il programma dell ' orchestrina è costituito di valzer circa per metà , poi tanghi , fox , ma mai cose troppo spinte . C ' è un ambiente molto alla buona , pur nello sfarzo dell ' ambiente , dell ' illuminazione e delle copiosissime vivande ; e anche i ballerini meno abili si cimentano come fossero in famiglia . Basta poi che l ' orchestrina attacchi una polka o qualche vecchia danza russa , perché nasca una spontaneità e un ' allegria generale , cessi ogni impaccio , tutti i ballerini si trovino più a loro agio che mai e rivelino la loro vera essenza : la natura popolare e sempre legata alla terra della gente sovietica .