StampaQuotidiana ,
Il
Comando
Alleato
ha
rivelato
che
sono
in
circolazione
biglietti
falsi
della
moneta
di
occupazione
nei
tagli
di
L
.
500
e
L
.
1000
.
Il
biglietto
falso
da
1000
lire
è
stampato
su
carta
di
qualità
inferiore
a
quella
dei
biglietti
legali
.
Le
linee
azzurre
,
contenute
nelle
parole
«
Allied
Military
Currency
»
,
hanno
più
rilievo
di
quelle
dei
biglietti
buoni
.
Sul
retro
dei
biglietti
falsi
il
numero
1000
può
essere
letto
attraverso
la
carta
senza
esporla
alla
luce
.
I
biglietti
da
500
sono
stati
invece
falsificati
mediante
l
'
aggiunto
di
uno
zero
a
quelli
da
50
.
Essi
si
distinguono
da
quelli
buoni
perché
sono
stampati
con
inchiostro
verde
più
sbiadito
e
per
il
fatto
che
le
piccole
linee
che
circondano
il
numero
500
non
sono
tanto
sottili
come
quelle
dei
biglietti
legittimi
.
StampaQuotidiana ,
Mosca
,
mercoledì
mattina
-
Un
grande
tappeto
dell
'
Azerbaigian
ci
dà
il
benvenuto
nella
mostra
dei
doni
a
Stalin
per
il
suo
70°
compleanno
.
Il
vederlo
mi
rallegra
perché
1'Azerbaigian
è
la
repubblica
sovietica
extra
-
europea
che
la
nostra
delegazione
ha
in
programma
di
visitare
,
e
il
tappeto
mi
schiude
un
mondo
orientale
ricco
e
fascinoso
.
Nel
tappeto
i
tradizionali
disegni
arabescati
incorniciano
scenette
colorate
sull
'
attività
rivoluzionaria
di
Stalin
nel
Caucaso
,
e
vedute
dell
'
Azerbaigian
.
I
quadretti
sono
70
,
i
colori
sono
70
,
il
tappeto
è
stato
tessuto
da
70
artigiani
,
non
so
più
cosa
ancora
sono
70
,
per
ricordare
il
70°
compleanno
.
I
doni
giunti
da
tutto
il
mondo
sono
raccolti
in
questo
museo
di
Mosca
;
e
a
chi
si
reca
in
U.R.S.S.
per
la
prima
volta
consiglio
di
dedicargli
una
delle
prime
visite
,
particolarmente
alle
molte
sale
dei
doni
sovietici
.
Perché
si
tratta
di
un
museo
d
'
artigianato
di
tutte
le
Repubbliche
dell
'
Unione
,
con
gli
oggetti
più
vari
,
pittoreschi
e
preziosi
di
ogni
paese
,
e
mi
sembra
che
possa
servire
da
chiave
per
rendersi
conto
del
terreno
popolare
e
artigiano
in
cui
la
cultura
sovietica
,
l
'
arte
,
il
gusto
dei
sovietici
affondano
le
radici
;
e
per
scoprire
il
legame
con
la
tradizione
e
il
folklore
,
del
loro
amore
per
tutto
ciò
che
è
ricco
ed
esuberante
.
Molti
di
questi
oggetti
di
minuta
e
doviziosa
oreficeria
,
di
queste
ornatissime
ceramiche
,
di
questi
sfavillanti
arazzi
,
vengono
da
lontani
colcos
,
dove
pazienti
artigiani
sono
mantenuti
a
spese
della
collettività
perché
abbelliscano
con
le
loro
opere
le
case
e
perpetuino
antiche
tradizioni
.
Le
forze
stilistiche
locali
sono
predominanti
;
ma
pure
l
'
intrusione
di
componenti
stilistiche
diverse
,
come
il
realismo
fotografico
delle
effigi
di
Stalin
(
che
talvolta
,
invece
,
sono
più
felicemente
assimilate
allo
stile
nazionale
)
,
non
è
che
un
nuovo
elemento
di
quel
gusto
per
il
composito
,
lo
straricco
che
caratterizza
questa
produzione
.
Il
piacere
dell
'
abilità
artigiana
,
della
tecnica
minuziosa
,
del
«
bel
lavoro
»
,
domina
questi
regali
;
prove
di
bravura
in
onore
di
Stalin
,
piene
d
'
orgoglio
personale
e
regionale
,
fieri
omaggi
al
proprio
capo
.
E
,
insieme
,
c
'
è
l
'
amore
per
i
bei
materiali
,
i
metalli
preziosi
,
più
fini
,
le
belle
pietre
,
i
bei
legni
,
una
gioia
tutta
naturale
e
terrestre
a
provare
le
proprie
capacità
di
lavoro
sul
materiale
migliore
,
a
confrontare
le
virtù
umane
sulle
virtù
delle
cose
.
(
Ecco
,
che
questa
sia
la
via
per
avvicinarmi
a
intendere
lo
spirito
delle
architetture
del
metrò
?
)
Questo
amore
per
il
contatto
manuale
con
le
cose
della
natura
si
nota
anche
nel
gran
numero
di
ritratti
di
Stalin
,
fatti
nei
colcos
delle
varie
repubbliche
coi
materiali
più
strani
:
di
stoffa
,
di
seta
,
di
cotone
,
di
grani
di
tabacco
,
di
cereali
di
varietà
diverse
,
di
semi
di
diverse
piante
,
di
pezzi
di
legno
rosso
,
e
perfino
di
foglie
secche
e
di
penne
d
'
uccelli
.
Ricordo
,
tra
le
tante
sale
dei
paesi
stranieri
,
quella
della
Cina
.
Raffigurato
sulle
sete
,
sui
paramenti
,
sulle
porcellane
,
c
'
è
sempre
la
figura
di
un
vegliardo
dall
'
aria
astuta
,
basso
,
calvo
,
con
una
lunga
barba
bianca
e
una
bozza
in
fronte
.
È
un
personaggio
popolare
cinese
,
e
simboleggia
la
longevità
;
la
prominenza
sulla
fronte
è
simbolo
di
saggezza
.
Pomeriggio
Visita
alla
stazione
sperimentale
dei
piccoli
naturalisti
.
Siamo
alla
periferia
di
Mosca
,
tra
il
verde
.
Nella
casetta
della
direzione
,
tra
piante
in
vaso
e
animali
impagliati
,
ci
riceve
la
direttrice
Macorina
.
I
ragazzi
delle
scuole
di
questa
parte
di
Mosca
,
iscritti
al
circolo
dei
pionieri
naturalisti
,
frequentano
la
stazione
nei
pomeriggi
liberi
.
Si
aggregano
ai
vari
laboratori
:
di
frutticoltura
,
di
cerealicoltura
,
di
giardinaggio
,
di
botanica
,
di
zoologia
,
di
zootecnica
.
I
temi
degli
esperimenti
li
propone
la
direzione
,
ma
anche
alle
volte
l
'
Orto
Botanico
dell
'
Università
o
l
'
Accademia
delle
Scienze
.
Lysenko
in
persona
ha
assegnato
degli
esperimenti
ai
pionieri
.
I
piccoli
naturalisti
hanno
le
loro
feste
tradizionali
;
il
giorno
degli
uccelli
,
la
settimana
dei
giardini
,
ogni
anno
le
feste
del
raccolto
,
e
pure
d
'
estate
le
feste
dei
fiori
.
Ogni
estate
fanno
un
viaggio
di
esplorazione
:
quest
'
anno
sono
stati
al
monte
Altai
.
Giriamo
per
il
campo
.
In
fondo
a
un
'
aiuola
,
tra
i
fiori
,
c
'
è
un
busto
di
Miciurin
,
questo
favoloso
nonnino
con
la
barbetta
e
il
cappellone
.
Intervistiamo
un
ragazzetto
,
caposquadra
dei
frutticoltori
;
ci
parla
del
metodo
della
loro
piantagione
,
peri
e
ciliegi
alternati
in
ogni
filare
,
tra
due
filari
una
fila
di
cespugli
di
rubus
.
Ha
l
'
aria
di
chi
sa
il
fatto
suo
;
è
appena
appena
intimidito
dalla
presenza
di
venti
forestieri
che
lo
stanno
a
sentire
;
si
sente
in
lui
una
punta
d
'
orgoglio
d
'
avere
degli
argomenti
in
cui
la
sa
più
lunga
di
tutti
i
profani
.
Comincia
a
far
buio
;
tra
le
aiuole
e
i
vivai
passa
una
squadra
di
ragazzette
;
sono
quelle
che
coltivano
il
rubus
;
ora
hanno
finito
il
loro
lavoro
e
se
ne
vanno
.
Qualcuna
ha
il
fazzoletto
rosso
dei
pionieri
attorno
al
collo
;
molte
hanno
le
trecce
,
le
calze
lunghe
di
lana
.
Ci
guardano
coi
loro
grandi
e
chiari
occhi
russi
,
curiose
ma
solo
un
poco
,
allegre
,
attente
e
imperturbabili
.
Sento
come
non
mai
di
trovarmi
in
un
mondo
che
va
avanti
con
un
suo
ritmo
naturale
,
lontanissimo
dal
nostro
mondo
inquieto
.
Passiamo
in
rassegna
le
serre
,
il
laboratorio
d
'
orticoltura
in
cui
ci
mostrano
pomodori
di
tutte
le
forme
:
a
cuore
,
a
cubo
,
a
piramide
,
a
biglia
.
Ci
dicono
che
«
la
coltivazione
più
amata
è
il
pomodoro
»
e
il
mio
cuore
di
ligure
gioisce
.
La
serra
delle
piante
ornamentali
mi
riporta
una
ventata
di
sensazioni
della
mia
infanzia
rivierasca
;
ma
là
non
riuscivo
a
collegare
quei
quieti
e
tranquilli
paradisi
vegetali
e
scientifici
col
resto
del
mondo
intorno
;
qui
invece
le
stesse
cose
sono
all
'
apice
di
tutta
una
società
,
una
civiltà
.
Fiancheggiamo
un
piccolo
zoo
di
ragazzi
con
volpi
e
lontre
,
ed
eccoci
tra
gli
allevamenti
dei
conigli
.
Le
piccole
allevatrici
ci
si
fanno
attorno
:
sono
scolarette
di
otto
o
nove
anni
.
La
direttrice
apre
qualche
gabbia
,
per
farci
vedere
le
bestie
.
Una
bambina
corre
via
,
apre
una
gabbia
,
ritorna
con
un
coniglio
dal
lungo
pelo
bianco
tra
le
braccia
.
Un
'
altra
la
imita
e
torna
anche
lei
con
un
coniglio
pezzato
,
grosso
che
quasi
non
ce
la
fa
a
portarlo
.
Continuano
ad
arrivarci
intorno
bambine
che
ci
porgono
conigli
sempre
più
grossi
da
carezzare
;
è
quasi
buio
,
la
sera
d
'
ottobre
non
è
fredda
,
la
periferia
moscovita
ha
odore
di
campagna
,
sui
rumori
smorzati
si
alza
il
sibilo
dei
treni
,
e
questo
vialetto
che
fiancheggia
le
piccole
gabbie
è
pieno
di
bambine
e
di
conigli
.
Si
chiude
la
giornata
col
cinema
in
rilievo
.
I
film
stereoscopici
vengono
proiettati
in
sale
speciali
,
e
d
'
essi
c
'
è
ormai
una
produzione
regolare
,
sebbene
il
procedimento
sia
ancora
considerato
dai
sovietici
alla
fase
sperimentale
.
Siccome
nei
cinema
moscoviti
si
entra
solo
all
'
inizio
di
ogni
spettacolo
,
attendiamo
nel
ridotto
del
cinema
.
Molti
sovietici
aspettano
come
noi
,
seduti
intorno
,
e
tutti
leggono
.
C
'
è
un
tavolo
con
giornali
e
riviste
a
disposizione
degli
spettatori
in
attesa
.
Gli
spettacoli
cinematografici
a
Mosca
durano
tutta
la
giornata
;
il
primo
comincia
il
mattino
alle
9,30;
l
'
ultimo
alle
21,30
.
Il
cinema
stereoscopico
sovietico
non
richiede
l
'
uso
di
occhiali
rossi
e
verdi
come
il
tentativo
americano
di
circa
quindici
anni
fa
.
Bisogna
trovare
l
'
inclinazione
giusta
con
cui
puntare
lo
sguardo
sullo
schermo
multiplo
,
e
non
muoversi
:
e
si
vede
il
film
a
tre
dimensioni
.
Il
film
(
a
colori
)
è
Il
sole
nella
steppa
,
tratto
da
un
racconto
di
Pavlenko
che
avevo
letto
tempo
fa
su
«
Littérature
sovietique
»
.
La
storia
di
un
camionista
che
viene
lasciato
solo
per
una
giornata
in
un
colcos
durante
la
trebbiatura
.
Il
film
punta
molto
sugli
effetti
stereoscopici
;
getti
di
grano
dalle
trebbiatrici
che
sembra
ti
arrivino
addosso
,
mannelli
di
spighe
che
volano
nell
'
immaginaria
profondità
dello
schermo
.
Ma
è
un
film
che
mi
sembra
riesca
,
per
una
via
tutta
sua
,
a
creare
un
'
atmosfera
,
un
colore
generale
da
tanti
colori
disparati
,
una
sua
gioia
poetica
,
o
meglio
prima
naturale
che
poetica
,
al
di
fuori
d
'
ogni
nostra
suggestione
stilistica
.
Questi
colori
di
frutta
,
queste
mele
sulle
quali
con
tanto
piacere
indugia
la
macchina
da
presa
(
e
la
stereoscopia
fa
sì
che
i
rami
dei
meli
s
'
allunghino
,
s
'
allunghino
nella
sala
,
a
portare
í
frutti
quasi
in
bocca
allo
spettatore
)
,
ci
introduce
in
un
mondo
che
ha
l
'
ottimismo
e
l
'
allegria
dei
cataloghi
colorati
delle
ditte
orticole
.
Ed
il
rilievo
si
dimostra
già
capace
di
nuovi
risultati
artistici
,
d
'
una
nuova
poetica
cinematografica
tridimensionale
,
con
tutti
i
possibili
rapporti
di
prospettive
e
di
risalto
dei
piani
.
Ne
ho
avuto
la
sensazione
vedendo
una
scena
di
un
bambino
e
una
bambina
che
s
'
incontrano
muovendosi
un
po
'
a
zig
-
zag
su
diversi
piani
,
tra
rami
di
melo
che
incorniciano
l
'
inquadratura
con
successivi
festoni
.
Dopo
il
film
c
'
è
un
documentario
,
pure
in
rilievo
e
a
colori
,
sulla
scuola
degli
artisti
del
circo
sovietico
.
La
scuola
è
in
un
giardino
.
Il
film
è
tutto
giochi
e
scherzi
d
'
acrobati
,
funamboli
,
giocolieri
,
animali
ammaestrati
,
su
fondali
verdi
fioriti
di
rosso
.
La
stereoscopia
ha
da
sbizzarrirsi
quanto
vuole
;
ma
a
parte
la
novità
tecnica
,
nel
film
c
'
è
uno
spirito
libero
e
allegro
d
'
amore
perla
destrezza
fisica
e
per
l
'
aria
aperta
che
mi
trova
molto
consenziente
.
In
conclusione
quella
d
'
oggi
è
stata
una
giornata
bellissima
,
tutta
colori
e
natura
.
Doni
a
Stalin
,
pionieri
naturalisti
e
film
in
rilievo
:
tre
esperienze
che
si
sono
seguite
in
crescendo
,
completandosi
l
'
una
con
l
'
altra
in
un
unico
quadro
.
Qui
l
'
amore
per
la
natura
non
è
un
mito
esaltato
e
confuso
(
né
un
mito
d
'
evasione
,
né
un
mito
di
religione
paganeggiante
,
né
un
mito
astrattamente
scientifico
)
,
è
un
amore
nitido
,
minuto
,
quasi
da
pari
a
pari
,
e
pur
goduto
in
tutta
la
sua
multiforme
pienezza
.
La
natura
s
'
apre
come
il
campo
d
'
ogni
azione
umana
,
come
l
'
integrazione
dell
'
uomo
,
il
suo
specchio
ideale
.
E
l
'
immagine
della
natura
non
ci
raggiunge
attraverso
le
trasfigurazioni
stilistiche
a
noi
consuete
,
ma
per
una
via
che
forse
ha
più
dell
'
entusiasmo
scientifico
(
nel
cinema
,
nel
nuovo
folklore
dei
pionieri
)
,
o
attraverso
(
nei
doni
)
la
laboriosa
soddisfazione
artigiana
.
Tutti
i
colori
visti
oggi
,
vegetali
e
minerali
,
s
'
integrano
in
una
per
me
nuova
immagine
dell
'U.R.S.S.,
in
una
chiave
per
comprendere
il
paese
che
sto
visitando
.
StampaQuotidiana ,
Dopo
gli
sbarchi
di
Sicilia
e
di
Salerno
due
perfette
attuazioni
che
sono
considerate
esemplari
nella
tecnica
della
guerra
moderna
e
dopo
la
liberazione
di
Roma
e
di
Firenze
,
si
iniziava
l
'
attacco
alle
difese
della
linea
gotica
.
Impiantata
sulle
difese
naturali
costituite
principalmente
nel
settore
centrale
dai
baluardi
montani
in
cui
si
aprono
gli
alti
passi
del
Giogo
e
della
Futa
,
era
stata
rafforzata
con
opere
di
cemento
,
campi
di
mine
estesissimi
e
reticolati
,
nonché
munita
di
potenti
artiglierie
.
Con
la
liberazione
di
Pesaro
,
alla
fine
di
agosto
,
la
linea
gotica
era
intaccata
su
un
fronte
di
32
km
.
,
fino
a
20
km
.
a
sud
di
Rimini
.
Nella
prima
quindicina
di
settembre
le
truppe
del
settore
occidentale
occupavano
Lucca
,
Prato
e
Pistoia
,
mentre
sulla
costa
Adriatica
,
Rimini
veniva
evacuata
dai
tedeschi
minacciati
di
accerchiamento
.
Con
perfetta
scelta
di
tempo
il
Comando
alleato
dirigeva
l
'
urto
contro
i
punti
cruciali
,
smantellando
sistematicamente
i
vitali
caposaldi
nemici
.
Con
la
caduta
di
Forlì
e
poi
di
Ravenna
i
germanici
videro
pericolante
un
largo
tratto
del
baluardo
appenninico
e
resa
problematica
la
ulteriore
difesa
di
gran
parte
del
loro
schieramento
.
Irrigidirono
la
resistenza
nel
faentino
e
sul
Lamone
,
ma
non
poterono
tenere
Faenza
già
stretta
da
tre
lati
;
intanto
l
'
ottava
Armata
progrediva
oltre
Ravenna
,
raggiungeva
le
paludi
di
Comacchio
,
tagliava
strade
preziose
al
traffico
nemico
nella
pianura
emiliana
.
Verso
la
fine
di
dicembre
i
tedeschi
tentavano
un
'
offensiva
nella
Valle
del
Serchio
e
riuscivano
a
riconquistare
alcune
località
montane
nella
Garfagnana
;
ma
non
per
molto
tempo
,
perché
gli
alleati
,
passati
al
contrattacco
,
rioccupavano
le
posizioni
che
avevano
perdute
.
Durante
i
mesi
invernali
non
si
ebbero
a
registrare
che
operazioni
di
valore
locale
e
solamente
col
giungere
dell
'
aprile
la
battaglia
per
la
liberazione
di
Bologna
allargava
i
suoi
temi
tattici
.
Truppe
dell
'
VIII
Armata
sbarcavano
sul
tratto
di
terreno
sabbioso
tra
la
laguna
di
Comacchio
e
l
'
Adriatico
e
liberate
alcune
isole
,
investivano
Porto
Garibaldi
dove
il
nemico
si
era
trincerato
in
munitissime
posizioni
.
Preceduta
da
violenti
bombardamenti
aerei
entro
le
posizioni
nemiche
aveva
inizio
l
'
offensiva
che
doveva
concludersi
nella
luce
della
vittoriosa
liberazione
di
Bologna
.
La
battaglia
veniva
impegnata
su
due
diverse
direttrici
.
Contro
le
posizioni
tedesche
nelle
montagne
dominanti
la
pianura
costiera
ligure
balzavano
con
improvviso
attacco
le
truppe
della
V
Armata
che
occupavano
Massa
e
Carrara
.
Nel
settore
adriatico
scattava
all
'
attacco
l
'
VIII
Armata
che
varcava
il
Senio
su
largo
fronte
e
occupava
Lugo
,
Fusignano
,
Massalombarda
,
Conselice
e
Alfonsine
.
Il
Sillaro
veniva
rapidamente
raggiunto
e
superato
in
diversi
punti
:
truppe
indiane
entravano
a
Medicina
e
forze
polacche
espugnavano
Castelguelfo
e
Castel
S
.
Pietro
.
A
questo
punto
la
5.a
Armata
scendeva
dall
'
Appennino
nella
Valle
Padana
e
,
tagliata
la
via
Emilia
presso
Ponte
Samoggia
,
si
spingeva
verso
sud
-
est
in
direzione
della
capitale
emiliana
,
mentre
altre
unità
raggiungevano
Casalecchio
sul
Reno
.
Contemporaneamente
,
nel
settore
tirrenico
veniva
liberata
Sarzana
e
nel
settore
adriatico
l'8.a
Armata
oltrepassava
Portomaggiore
e
S
.
Nicolò
Ferrarese
,
avanzando
verso
Ferrara
.
Bologna
,
stretta
da
tre
lati
e
superata
da
ovest
,
veniva
liberata
con
un
attacco
convergente
della
5.a
e
8.a
Armata
.
StampaQuotidiana ,
Roma
,
3
giugno
,
notte
-
«
È
morto
alle
19.49
,
in
questo
momento
»
.
Chi
diceva
queste
parole
era
un
signore
che
parlava
con
un
forte
accento
inglese
e
che
stava
arrivando
,
affannato
,
da
via
di
Porta
Angelica
,
dove
è
il
portone
di
Sant
'
Anna
dal
quale
entrano
i
civili
della
città
del
Vaticano
.
Correva
a
dare
l
'
annunzio
ai
colleghi
sparsi
fra
l
'
immensa
folla
che
ancora
gremiva
la
piazza
San
Pietro
.
La
Messa
era
terminata
appena
da
pochi
minuti
.
E
la
gente
,
ancora
profondamente
commossa
dal
rito
celebrato
in
una
cornice
e
in
un
'
occasione
così
straordinaria
,
sostava
ancora
,
non
voleva
muoversi
,
quasi
oscuramente
intuendo
che
l
'
evento
temuto
,
atteso
,
doloroso
,
stava
per
verificarsi
.
In
quel
momento
però
nessuno
ancora
sapeva
nulla
.
Forse
solo
un
gruppo
di
suore
della
carità
,
tra
le
quali
era
una
negra
,
avevano
intuito
che
l
'
ora
del
trapasso
era
arrivata
per
il
vecchio
Papa
.
Stavano
serrate
in
gruppo
,
oltre
il
colonnato
,
nella
piazzetta
che
è
divisa
da
un
arco
da
via
di
Porta
Angelica
,
e
fissavano
attonite
le
finestre
dell
'
appartamento
papale
.
E
,
in
realtà
,
una
luce
fortissima
,
una
violenta
luce
,
stranamente
faceva
sfolgorare
i
vetri
della
finestra
dello
studio
dal
quale
Giovanni
XXIII
si
affacciava
e
si
diffondeva
,
come
un
incendio
candido
,
alle
finestre
accanto
.
Per
cinque
giorni
solo
un
tenue
chiarore
rossastro
era
apparso
dietro
quei
vetri
,
verso
i
quali
erano
stati
ininterrottamente
fissi
centinaia
di
migliaia
di
occhi
ansiosi
e
trepidi
.
Era
certo
un
segno
funesto
.
Ma
,
prima
che
le
suore
e
qualche
altro
passante
avesse
potuto
trarne
una
illazione
,
ecco
il
giornalista
americano
che
me
ne
dava
,
con
crudezza
involontaria
,
la
conferma
.
Il
Papa
era
morto
.
Le
suore
mi
videro
correre
verso
la
piazza
,
ma
forse
non
capirono
.
Quelle
centomila
persone
,
immobili
,
con
lo
sguardo
fisso
a
quella
luce
splendente
,
che
sembrava
una
luce
gioiosa
,
ancora
erano
ignare
.
Esse
avevano
assistito
alla
Messa
che
,
pur
nella
semplicità
del
rito
,
aveva
assunto
un
tono
solenne
,
degno
di
una
scena
antica
quando
la
religiosità
era
anche
un
costume
esteriore
.
I
credenti
erano
spesso
in
ginocchio
e
tutti
volgevano
il
pensiero
all
'
uomo
venerando
che
si
spegneva
,
intanto
,
nella
sua
cameretta
,
là
in
alto
,
mentre
anche
il
giorno
moriva
in
un
tramonto
lunghissimo
,
che
tingeva
di
rosso
le
colonne
,
le
pietre
,
l
'
obelisco
.
Il
silenzio
profondo
,
teso
,
di
questa
folla
immensa
,
era
rotto
solo
dallo
stridio
delle
rondini
che
salivano
e
scendevano
,
in
un
vorticoso
girotondo
,
sfiorando
le
finestre
del
Papa
,
radendo
l
'
ampio
emiciclo
.
Correvo
,
dunque
,
nella
piazza
e
,
appena
giunto
,
ecco
che
,
da
un
gruppo
di
donne
del
popolo
,
che
stavano
ferme
,
si
levò
come
un
grido
accorato
:
«
È
morto
,
è
morto
!
»
.
Come
un
sasso
gettato
in
un
lago
immobile
che
apre
intorno
a
sé
cerchi
sempre
più
ampi
,
così
quel
grido
si
allargò
e
si
diffuse
,
tra
molti
:
«
È
morto
il
Papa
»
.
Per
un
attimo
,
intorno
a
quel
gruppo
di
donne
,
si
creò
come
un
compianto
popolare
,
il
compianto
unico
che
ritrovava
gli
accenti
antichi
ed
eterni
di
fra
Jacopone
.
Ma
non
c
'
era
neppure
tempo
di
immergersi
in
quel
sentimento
.
Ormai
la
notizia
stava
per
essere
chiara
a
tutti
.
Di
corsa
la
gente
si
lanciava
verso
il
portone
di
bronzo
.
Era
vero
.
Il
battente
destro
era
stato
chiuso
.
Anche
quel
portone
era
stato
fissato
per
cinque
giorni
ininterrottamente
.
Adesso
l
'
alabardiere
svizzero
era
nascosto
a
metà
dietro
il
battente
verdastro
;
si
vedeva
solo
la
visiera
del
suo
elmo
rinascimentale
,
la
mano
che
sosteneva
l
'
alabarda
.
Donne
avevano
le
mani
fra
i
capelli
nel
gesto
antico
del
dolore
femminile
;
altre
piangevano
o
si
tergevano
le
lacrime
con
fazzoletti
.
Occhi
rossi
degli
uomini
,
volti
contratti
di
seminaristi
,
pianti
nascosti
nel
soggolo
di
giovani
suore
e
lacrime
anche
di
bimbi
,
di
ragazze
dei
collegi
religiosi
.
Poi
,
calmatosi
questo
scoppio
così
sincero
di
dolore
,
un
silenzio
assoluto
.
La
folla
era
ora
sgomenta
.
E
ho
capito
che
essa
,
nonostante
tutto
,
irrazionalmente
,
aveva
sperato
fino
all
'
ultimo
che
Giovanni
XXIII
potesse
sopravvivere
,
vincere
il
male
.
Poi
,
erano
le
20
,
si
è
udita
da
un
altoparlante
,
una
voce
triste
che
dava
l
'
annunzio
ufficiale
.
Taciturna
,
col
capo
chino
,
la
gente
ha
ascoltato
lo
speaker
della
radio
vaticana
.
La
voce
suonava
accorata
,
ma
ferma
.
Poi
la
voce
,
finita
la
lettura
del
comunicato
,
tacque
.
Ed
ecco
risuonare
in
rintocchi
profondi
,
cupo
,
il
campanone
di
San
Pietro
,
al
quale
,
d
'
improvviso
,
come
in
un
'
eco
che
correggeva
il
luttuoso
squillo
,
rispondevano
altre
campane
,
quasi
gioiose
,
in
un
suono
argentino
.
Questi
rintocchi
erano
raccolti
e
sparsi
dai
campanili
di
tutte
le
chiese
di
Roma
.
Altra
folla
accorreva
dalle
strade
nell
'
emiciclo
ormai
gremito
.
Sul
sagrato
,
intanto
,
stavano
smontando
l
'
altare
,
dove
il
cardinale
Traglia
aveva
celebrato
la
Messa
«
Pro
Pontefice
infirmo
»
.
Toglievano
il
drappo
purpureo
che
era
stato
steso
davanti
al
portone
della
basilica
,
i
sei
semplici
candelabri
che
avevano
brillato
nel
tramonto
,
mentre
si
levava
il
coro
degli
inni
gregoriani
nei
passi
più
solenni
del
rito
.
Le
guardie
palatine
,
un
piccolo
gruppo
di
dignitari
del
Vaticano
,
fra
i
quali
erano
anche
due
cardinali
e
molti
vescovi
,
gli
studenti
del
seminario
maggiore
romano
,
che
avevano
cantato
,
in
un
coro
solenne
,
il
Veni
Sancte
Spiritus
della
sequenza
della
Messa
di
Pentecoste
,
erano
andati
via
.
Mai
si
era
celebrata
una
Messa
sul
sagrato
di
San
Pietro
,
in
una
simile
circostanza
,
mentre
un
Papa
stava
morendo
.
Erano
le
19.45
,
quando
l
'
officiante
,
il
provicario
di
Roma
,
cardinale
Traglia
,
che
aveva
celebrato
il
rito
coi
paramenti
di
un
semplice
sacerdote
,
pronunziava
l
'
Ite
Missa
est
.
Dopo
quattro
minuti
Giovanni
XXIII
spirava
.
StampaQuotidiana ,
Alexander
.
Alexander
ha
52
anni
ed
è
il
più
giovane
Maresciallo
dell
'
esercito
britannico
.
Nell
'
estate
del
1940
fu
l
'
ultimo
ad
abbandonare
la
spiaggia
di
Dunkerque
.
Giunto
in
Gran
Bretagna
,
fu
nominato
comandante
in
capo
del
comando
meridionale
e
iniziò
l
'
addestramento
del
nuovo
esercito
britannico
,
che
aveva
il
compito
di
liberare
l
'
Europa
dall
'
oppressione
nazista
.
In
seguito
ebbe
il
comando
delle
forze
alleate
e
ideò
il
piano
che
portò
alla
disfatta
finale
del
nemico
in
Africa
.
Dopo
gli
sbarchi
alleati
in
Sicilia
e
in
Calabria
,
il
generale
Alexander
fu
nominato
,
nel
dicembre
1943
,
comandante
in
capo
dell
'
esercito
alleato
in
Italia
.
Egli
è
il
secondo
comandante
militare
britannico
,
promosso
sul
campo
al
grado
di
Maresciallo
.
Il
primo
è
stato
il
Maresciallo
Montgomery
,
la
cui
promozione
è
avvenuta
nel
settembre
scorso
.
Dato
però
che
la
promozione
di
Alexander
è
retrodatata
al
4
giugno
,
giorno
della
liberazione
di
Roma
,
egli
ha
un
'
anzianità
di
poco
maggiore
nei
confronti
di
Montgomery
.
Tale
promozione
è
il
giusto
riconoscimento
che
premia
una
carriera
militare
ricca
di
atti
di
valore
.
Clark
.
II
Generale
Mark
Wayne
Clark
il
quarantasettenne
generale
americano
che
ha
creato
ed
ha
comandato
sino
alla
fine
di
settembre
la
Quinta
Armata
,
ed
ha
poi
assunto
il
comando
del
15.o
gruppo
di
Armate
operanti
in
Italia
è
destinato
a
restare
nella
storia
di
questa
guerra
non
solo
come
capo
della
importantissima
formazione
americana
,
ma
come
uno
dei
migliori
«
sbarcatori
»
alleati
.
Sin
dall
'
arrivo
in
Africa
egli
ha
addestrato
i
suoi
uomini
alle
operazioni
di
sbarco
,
abituandoli
al
fuoco
«
reale
»
dell
'
artiglieria
.
Salerno
coronò
con
un
brillante
risultato
il
lungo
periodo
di
addestramento
.
Di
solito
Clark
è
fra
i
suoi
soldati
con
i
quali
mantiene
i
diretti
contatti
anche
nei
momenti
in
cui
maggiore
è
il
pericolo
o
ferve
la
battaglia
,
tanto
che
essi
lo
chiamano
«
il
generale
della
linea
di
battaglia
»
.
Clark
,
per
giungere
in
linea
,
dove
preferisce
tenere
i
suoi
rapporti
con
gli
Stati
Maggiori
,
utilizza
un
minuscolo
aereo
detto
salta
-
pozze
.
Tutte
le
unità
combattenti
conoscono
ormai
le
caratteristiche
dell
'
aereo
del
generale
.
Clark
,
molto
ricercato
nell
'
uniforme
,
è
un
uomo
di
poche
parole
:
quando
concorse
per
l
'
ammissione
all
'
Accademia
Militare
,
egli
telegrafò
ai
parenti
residenti
in
Cina
:
«
Ammesso
»
.
Poche
ore
dopo
accortosi
di
avere
male
interpretato
gli
scrutinii
,
ritelegrafò
:
«
Sbagliato
»
.
Rifatti
gli
esami
,
entrò
a
West
Polnt
,
ma
non
fu
un
allievo
di
eccezione
:
alle
prove
finali
fu
classificato
centodecimo
su
centotrentanove
riusciti
.
La
vita
militare
operò
su
di
lui
un
profondo
cambiamento
e
in
pochi
anni
egli
si
fece
la
fama
di
ufficiale
brillante
,
studioso
di
imprese
a
vasto
respiro
,
dalle
idee
nuove
e
originali
.
Gli
amici
lo
chiamano
Wayne
,
semplicemente
.
Gli
atti
di
coraggio
di
«
Wayne
»
,
quelli
che
sono
di
dominio
pubblico
,
hanno
avuto
come
scena
l
'
Africa
del
Nord
.
Clark
giunto
con
un
sottomarino
in
Africa
,
preparò
,
in
seguito
a
colloqui
con
generali
francesi
,
lo
sbarco
angloamericano
dell'8
novembre
1942.l
McCreery
.
Il
ten.gen
.
R.L.
McCreery
comanda
l
'
Ottava
Armata
sul
fronte
italiano
.
La
sua
brillante
carriera
militare
ebbe
inizio
trent
'
anni
or
sono
,
quando
si
arruolò
nel
dodicesimo
reggimento
dei
Lancieri
Reali
,
una
delle
prime
unità
di
cavalleria
che
vennero
meccanizzate
.
Nel
1917
fu
ferito
ad
Arras
e
l
'
anno
dopo
si
guadagnò
la
croce
al
merito
di
guerra
.
Dal
1930
al
1933
prestò
servizio
col
grado
di
maggiore
nella
seconda
brigata
di
cavalleria
e
tre
anni
più
tardi
fu
nominato
comandante
di
reggimento
.
Allo
scoppio
del
presente
conflitto
si
trovava
nella
prima
divisione
come
ufficiale
di
stato
maggiore
del
gen
.
Alexander
;
tenne
poi
il
comando
di
una
brigata
corazzata
in
Francia
e
successivamente
ebbe
il
còmpito
di
preparare
una
divisione
corazzata
in
Inghilterra
.
Nel
novembre
dell
'
anno
scorso
McCreery
fu
nominato
comandante
dell
'
Ottava
Armata
.
In
quell
'
occasione
egli
diresse
alle
sue
truppe
un
messaggio
di
saluto
in
cui
,
fra
l
'
altro
,
dichiarava
:
«
Potremo
avere
una
parte
decisiva
nella
disfatta
finale
del
nemico
ih
Europa
»
.
Truscott
.
Il
comandante
della
5.a
Armata
americana
che
opera
in
Italia
,
ten
.
gen
.
Lucian
King
Truscott
,
è
uno
specialista
di
operazioni
anfibie
,
il
cui
nome
fu
all
'
ordine
del
giorno
durante
le
imprese
di
Dieppe
,
dell
'
Africa
del
Nord
,
di
Anzio
e
della
Francia
meridionale
.
Gli
uomini
di
Truscott
sono
tutti
gran
marciatori
,
per
l
'
allenamento
che
egli
impone
loro
,
e
si
deve
appunto
a
questa
dote
della
sua
divisione
se
il
successo
ottenuto
in
Sicilia
fu
così
rapido
:
quando
i
carri
armati
del
gen
.
Patton
entrarono
a
Palermo
,
la
divisione
di
Truscott
aveva
già
occupato
la
città
.
Truscott
fu
poi
a
Salerno
,
a
Cassino
,
sul
Volturno
,
ad
Anzio
;
i
suoi
mezzi
corazzati
entrarono
per
primi
a
Roma
.
Diresse
lo
sbarco
nella
Francia
meridionale
e
liberò
in
pochi
giorni
5000
chilometri
quadrati
di
territorio
,
avvicinandosi
ai
confini
del
Reich
.
Prima
di
ogni
battaglia
,
e
durante
il
combattimento
,
Truscott
fa
delle
brevi
ma
veementi
allocuzioni
ai
soldati
e
la
sua
frase
conclusiva
è
sempre
questa
:
«
addosso
ai
tedeschi
!
»
.
Egli
è
un
inesorabile
nemico
della
Germania
sin
dal
tempo
della
prima
guerra
mondiale
.
StampaQuotidiana ,
Mosca
,
giovedì
mattina
-
Andando
per
le
vie
del
centro
vedo
una
coda
di
gente
ferma
sui
marciapiedi
,
davanti
a
un
negozio
.
Più
in
là
un
'
altra
.
Un
'
altra
ancora
.
Chiedo
spiegazioni
agli
interpreti
.
«
Aspettano
l
'
apertura
dei
negozi
-
mi
dicono
.
-
Sempre
così
alla
mattina
,
prima
delle
11»
.
«
Ah
,
capisco
»
,
dico
io
,
ma
continuo
a
pensarci
sopra
e
non
sono
soddisfatto
.
Già
l
'
avevo
sentito
dire
in
Italia
,
di
code
ai
negozi
di
Mosca
,
ma
pensavo
alle
solite
bugie
.
Perché
hanno
bisogno
di
fare
la
coda
?
Non
manca
mica
la
roba
...
Non
c
'
è
mica
tesseramento
...
E
i
negozi
aprono
alle
11
?
E
perché
questa
gente
delle
code
ha
quest
'
aria
diversa
,
più
rozza
nel
vestire
,
le
donne
col
fazzoletto
in
testa
...
?
Che
cosa
c
'
è
sotto
?
Bisognerà
che
mi
faccia
spiegare
meglio
.
Al
Ministero
della
Pubblica
Istruzione
della
Repubblica
Russa
il
vice
-
ministro
Nicei
ci
spiega
l
'
ordinamento
scolastico
sovietico
.
L
'
istruzione
è
il
più
importante
fondamento
della
società
sovietica
e
su
questo
argomento
già
molta
documentazione
è
stata
pubblicata
in
Italia
;
quindi
tralascio
tutte
le
informazioni
che
abbiamo
avuto
(
e
così
farò
per
quelle
di
tutte
le
conferenze
cui
assisteremo
)
perché
questo
taccuino
è
destinato
ad
annotazioni
spicciole
e
individuali
.
Un
particolare
però
voglio
riferire
:
l
'
insegnamento
nelle
scuole
elementari
inizia
sempre
con
la
lingua
materna
(
nella
sola
Repubblica
Russa
ci
sono
48
lingue
diverse
)
;
dopo
qualche
anno
,
appresa
bene
la
lingua
materna
,
si
impara
la
lingua
nazionale
.
Dopo
ancora
(
per
le
repubbliche
non
russe
)
la
lingua
russa
.
Ogni
popolo
adotta
un
diverso
metodo
di
studio
della
lingua
russa
per
facilitarlo
in
rapporto
alla
lingua
madre
.
La
conferenza
si
è
svolta
attorno
a
un
tavolo
imbandito
di
fruttiere
con
mele
ed
uva
,
e
bevande
d
'
estratti
di
frutta
.
La
sera
al
circo
.
Prima
di
andare
leggo
sull
'
ultimo
numero
di
«
Littérature
sovietique
»
un
articolo
di
M
.
Doskoi
sul
circo
sovietico
.
L
'
articolo
parla
del
circo
come
scuola
di
destrezza
e
di
coraggio
e
non
come
divertimento
a
vedere
gente
che
gioca
con
la
propria
vita
.
Difatti
gli
esercizi
acrobatici
vengono
eseguiti
sempre
con
le
reti
di
sicurezza
o
ad
altezze
non
considerevoli
.
Assisto
molto
volentieri
allo
spettacolo
di
stasera
sebbene
mi
dicano
che
non
è
dei
più
grandiosi
.
I
numeri
asiatici
sono
tra
i
più
attraenti
:
giocolieri
mongoli
,
un
prestigiatore
cinese
,
una
indovina
coreana
.
È
nelle
tradizioni
di
destrezza
delle
Repubbliche
e
dei
popoli
amici
che
il
circo
sovietico
attinge
le
sue
forze
migliori
.
Mi
dicono
che
spesso
nei
circhi
operano
équipes
di
bravissimi
cavalieri
cosacchi
.
Tempo
fa
è
stato
a
Mosca
un
gran
circo
cinese
riscuotendo
grande
successo
.
(
E
ho
visto
in
giro
manifesti
di
un
film
programmato
adesso
nei
cinema
di
seconda
visione
,
intitolato
Circo
cinese
)
.
Lo
spettacolo
è
stato
aperto
da
una
poesia
sulla
pace
e
da
una
sfilata
della
pace
di
ragazze
nei
costumi
di
tutte
le
Repubbliche
.
L
'
indovina
coreana
,
bella
ragazza
,
risolve
con
un
trucco
che
non
riesco
a
capire
indovinelli
culturali
e
finisce
il
numero
recitando
versi
di
Maiakovski
e
esaltando
la
pace
.
I
clowns
fanno
la
satira
degli
americani
.
Il
pubblico
è
interessante
:
un
po
'
diverso
da
quello
dell
'
opera
,
più
vario
,
(
una
differenza
insomma
non
sociale
ma
culturale
)
:
noto
donne
dipinte
e
un
po
'
civette
,
vecchietti
dell
'
Usbechistan
con
in
testa
la
papalina
bianca
e
nera
,
ragazzini
,
famigliole
,
donnette
anziane
con
strani
cappelli
.
Venerdì
mattina
Questa
faccenda
d
'
uscire
al
mattino
e
di
vedere
la
gente
che
aspetta
fuori
dai
negozi
non
mi
va
giù
.
Mi
rivolgo
a
V
.
Stepanovic
che
parla
francese
.
«
Dites
-
moi
,
V
.
Stepanovic
,
da
noi
in
Italia
le
code
vogliono
dire
guerra
e
miseria
.
Mi
dovete
spiegare
come
è
possibile
che
ci
siano
code
in
Unione
Sovietica
»
.
«
Nulla
di
più
facile
,
»
dice
V
.
Stepanovic
.
«
Alors
,
la
maggior
parte
dei
negozi
e
i
grandi
magazzini
s
'
aprono
alle
11»
.
«
Perché
?
»
«
Perché
devono
restare
aperti
fino
alle
20»
.
«
Perché
?
»
«
Perché
la
gente
esce
dal
lavoro
alle
19-19,30
e
deve
avere
tempo
di
far
le
compere
.
Per
stare
aperti
fino
alle
20
i
negozi
devono
aprire
alle
11
,
perché
i
commessi
,
come
tutti
i
lavoratori
sovietici
,
non
possono
lavorare
più
di
otto
ore
al
giorno
.
(
11
più
8
più
un
'
ora
di
intervallo
per
mangiare
fanno
20
)
»
.
«
Allora
perché
i
moscoviti
hanno
bisogno
di
far
la
coda
davanti
ai
negozi
chiusi
?
»
«
Perché
non
sono
moscoviti
!
Li
vedete
?
Sono
colcosiani
.
Non
troverete
mai
un
moscovita
che
vada
a
far
compere
a
quest
'
ora
»
.
«
E
perché
i
moscoviti
no
e
i
colcosiani
sì
?
»
«
Alors
,
ogni
mattino
migliaia
e
migliaia
di
colcosiani
vengono
a
Mosca
a
vendere
i
prodotti
del
colcos
e
i
loro
prodotti
privati
.
In
ognuno
dei
26
rioni
di
Mosca
c
'
è
un
mercato
colcosiano
,
aperto
ogni
mattino
dalle
7
alle
9
.
Dopo
le
nove
,
i
colcosiani
hanno
venduto
la
loro
roba
,
hanno
i
soldi
in
tasca
e
non
gli
resta
che
riprendere
il
treno
per
il
loro
colcos
.
Ma
non
tutti
hanno
il
treno
subito
;
se
il
treno
parte
verso
mezzogiorno
hanno
tempo
di
fare
un
giro
e
comprare
qualcosa
nei
grandi
magazzini
del
centro
,
vicino
alle
stazioni
del
metrò
donde
possono
raggiungere
subito
la
stazione
ferroviaria
,
quand
'
è
l
'
ora
.
Siccome
vogliono
sbrigarsi
per
prendere
il
treno
,
si
mettono
in
coda
per
entrare
nel
negozio
appena
si
apre
.
Alle
undici
i
negozi
s
'
aprono
e
per
mezz
'
ora
sono
pieni
di
gente
,
e
non
vi
consiglierei
mai
di
fare
le
vostre
compere
a
quell
'
ora
.
Verso
le
undici
e
mezzo
cominciano
a
vuotarsi
;
i
colcosiani
carichi
di
pacchetti
spariscono
inghiottiti
dalle
stazioni
del
metrò
.
Nei
negozi
i
moscoviti
cominciano
a
farsi
vedere
verso
mezzogiorno
.
C
'
è
di
nuovo
un
po
'
di
ressa
verso
le
due
o
le
tre
,
quando
gli
uffici
e
le
fabbriche
interrompono
il
lavoro
per
il
pranzo
.
Poi
,
verso
le
sei
,
le
sette
,
di
nuovo
gran
folla
.
La
domenica
folla
tutto
il
giorno
.
I
negozi
stanno
chiusi
il
lunedì
,
tranne
i
"
Gastronom
"
e
i
tabacchini
.
Compris
?
»
«
Io
la
organizzerei
diversamente
.
Nei
maggiori
negozi
,
il
personale
dovrebbe
avvicendarsi
in
due
turni
,
in
modo
da
stare
aperti
più
a
lungo
»
.
«
Già
fatto
.
I
grandi
"
Gastronom
"
,
con
due
turni
,
stanno
aperti
fino
alle
22
.
Qui
si
usa
molto
fare
la
spesa
alla
sera
,
per
l
'
indomani
»
.
«
Un
'
altra
proposta
.
Fare
dei
negozi
apposta
per
i
colcosiani
,
aperti
alla
mattina
»
.
«
Già
fatto
.
Intorno
ai
mercati
ci
sono
i
negozi
apposta
.
Ma
a
loro
piace
sempre
fare
qualche
compera
nel
centro
,
nei
grandi
magazzini
,
anche
per
utilizzare
il
tempo
in
cui
aspettano
il
treno
.
C
'
est
clair
?
»
Chiarissimo
.
Cercavo
di
trovare
una
disorganizzazione
,
una
magagna
,
invece
tutto
è
semplice
e
naturale
.
Comincio
a
orizzontarmi
nell
'
orario
quotidiano
della
vita
sovietica
,
a
riconoscere
l
'
aspetto
della
città
nelle
varie
ore
,
ad
avvicinarmi
al
loro
ritmo
.
StampaQuotidiana ,
Le
Nazioni
Unite
riconoscono
la
nostra
volontà
di
essere
liberi
e
di
combattere
al
loro
fianco
.
WASHINGTON
Il
27
settembre
1944
,
Roosevelt
e
Churchill
diramavano
congiuntamente
da
Hyde
Park
la
seguente
dichiarazione
:
«
Il
popolo
italiano
,
liberato
dalla
tirannia
fascista
e
nazista
,
ha
dimostrato
durante
questi
ultimi
12
mesi
la
sua
volontà
di
essere
libero
e
combattere
a
fianco
delle
democrazie
e
di
prendere
il
suo
posto
fra
le
Nazioni
Unite
,
fedeli
ai
principi
della
pace
e
della
giustizia
.
«
Noi
crediamo
di
dover
incoraggiare
quegli
italiani
che
vogliono
una
rinascita
politica
della
loro
patria
e
che
stanno
completando
la
distruzione
del
sistema
fascista
e
desideriamo
fornire
agli
italiani
maggiore
opportunità
di
prestare
la
loro
opera
per
la
disfatta
dei
comuni
nemici
.
«
Una
sempre
maggiore
autorità
sarà
gradatamente
concessa
all
'
amministrazione
italiana
,
purché
tale
amministrazione
dia
prova
di
poter
mantenere
l
'
ordine
,
far
rispettare
le
leggi
ed
assicurare
il
funzionamento
regolare
della
giustizia
.
«
Per
tali
motivi
la
«
Commissione
Alleata
di
Controllo
»
muterà
il
suo
nome
in
«
Commissione
Alleata
»
.
«
L
'
Alto
Commissario
britannico
in
Italia
prenderà
il
titolo
addizionale
di
ambasciatore
;
il
rappresentante
degli
Stati
Uniti
in
Roma
ricopre
già
tale
carica
.
«
Il
Governo
italiano
sarà
invitato
a
nominare
rappresentanti
diretti
a
Washington
e
a
Londra
.
«
Il
primo
compito
immediato
verso
l
'
Italia
è
di
lenire
la
fame
,
le
malattie
e
il
timore
.
«
Abbiamo
dato
istruzioni
ai
nostri
rappresentanti
al
convegno
dell
'U.N.R.R.A
.
perché
appoggino
l
'
invio
di
aiuti
sanitari
e
di
rifornimenti
essenziali
all
'
Italia
.
«
Allo
stesso
tempo
prenderemo
i
primi
provvedimenti
per
la
ricostruzione
dell
'
economia
italiana
,
un
'
economia
depressa
dai
lunghi
anni
del
governo
di
Mussolini
,
e
spogliata
di
tutto
dalla
politica
tedesca
di
distruzione
vendicativa
.
«
Questi
provvedimenti
debbono
essere
presi
anzitutto
come
mezzo
militare
per
permettere
all
'
Italia
e
al
suo
popolo
di
impegnare
in
pieno
le
proprie
risorse
nella
lotta
per
sconfiggere
la
Germania
e
il
Giappone
.
A
cinque
mesi
di
distanza
dalla
dichiarazione
di
Hyde
Park
,
l
'
ambasciatore
britannico
Harold
Mac
-
Millan
,
presidente
della
commissione
alleata
,
e
l
'
ammiraglio
Stone
,
commissario
capo
,
hanno
comunicato
all
'
on
.
Bonomi
e
all
'
on
.
De
Gasperi
,
ministro
degli
esteri
,
che
il
Governo
italiano
ha
pieni
poteri
sia
nelle
relazioni
con
l
'
estero
,
sia
nell
'
emanazione
delle
leggi
ed
altri
provvedimenti
di
amministrazione
interna
.
Mac
Millan
ha
dichiarato
che
i
mutamenti
nella
situazione
del
Governo
italiano
,
i
quali
sono
entrati
in
vigore
immediatamente
,
restituiscono
all
'
Italia
la
sua
sovranità
.
Queste
nuove
disposizioni
hanno
dato
origine
a
nuove
relazioni
fra
il
Governo
italiano
e
la
Commissione
Alleata
,
la
quale
diventa
ora
«
Commissione
Consultiva
»
»
.
Il
Governo
italiano
ha
diretti
rapporti
con
gli
altri
Governi
a
mezzo
dei
propri
ambasciatori
e
può
ora
promulgare
i
suoi
decreti
e
leggi
senza
proporli
all
'
approvazione
degli
organi
alleati
.
Tutte
le
nomine
di
competenza
del
Governo
italiano
,
eccetto
poche
di
«
importanza
militare
»
riguardanti
alcuni
uffici
,
vengono
fatte
sotto
l
'
esclusiva
responsabilità
del
Governo
italiano
stesso
.
StampaQuotidiana ,
Mosca
,
giovedì
mattina
-
Visita
alla
«
Giovane
guardia
»
,
casa
editrice
per
la
gioventù
.
Attorno
a
un
tavolo
coperto
di
libri
e
riviste
dalle
copertine
colorate
,
il
direttore
ci
illustra
la
produzione
,
gli
intenti
e
l
'
organizzazione
della
casa
.
Tra
le
riviste
ce
n
'
è
una
che
ho
visto
spesso
nelle
mani
dei
cittadini
sovietici
:
«
Intorno
al
mondo
»
,
mensile
di
volgarizzazione
scientifica
e
geografica
fondato
nel
1871;
ora
tira
105
mila
esemplari
.
La
copertina
è
incorniciata
con
l
'
antico
cliché
della
testata
,
che
con
quell
'
aria
alla
Giulio
Verne
ben
s
'
addice
al
limpido
entusiasmo
scientifico
dei
sovietici
.
Ci
sono
delle
riviste
per
la
gioventù
della
campagna
:
«
Il
giovane
colcosiano
»
(
che
ogni
anno
regala
ai
suoi
abbonati
le
opere
complete
di
un
poeta
in
edizione
rilegata
:
Puskin
,
Lermontov
,
quest
'
anno
Maiakovski
in
sei
volumi
)
,
«
Bambini
amici
»
,
mensile
per
gli
scolari
di
villaggio
.
Tra
le
edizioni
sportive
ci
sono
anche
libri
e
opuscoli
per
gli
sportivi
colcosiani
.
Tra
i
libri
per
i
«
pionieri
»
c
'
è
il
Libro
per
le
vacanze
in
città
perché
mentre
i
«
pionieri
»
delle
città
vanno
a
passare
le
vacanze
fuori
,
per
i
ragazzi
dei
colcos
vengono
organizzati
d
'
estate
soggiorni
nelle
città
,
perché
prendano
contatto
con
la
realtà
cittadina
.
Vedo
diverse
riviste
tecnico
-
scientifiche
per
giovani
e
ragazzi
:
«
Tecnica
della
gioventù
»
,
mensile
,
che
tira
150
mila
copie
;
«
Inventore
di
giochi
»
,
per
i
giochi
tecnici
.
Tra
le
collane
di
libri
,
noto
i
lindi
volumetti
della
collana
di
biografie
di
uomini
illustri
fondata
da
Gorki
nel
1935
.
Gli
ultimi
volumi
riguardano
Cechov
,
il
chimico
Mendelejev
e
Petofi
.
Ci
fu
un
Garibaldi
,
prima
della
guerra
,
che
tirò
50
mila
copie
e
ora
è
in
ristampa
;
tra
poco
uscirà
un
Dante
e
un
Goldoni
.
È
noto
l
'
amore
dei
sovietici
per
Goldoni
,
di
cui
sono
tradotte
le
opere
complete
e
che
viene
rappresentato
più
spesso
che
in
Italia
.
Vedo
una
delle
ultime
edizioni
(
1949
)
di
commedie
scelte
di
Goldoni
;
comprende
dieci
lavori
tradotti
dal
decano
dei
goldonisti
sovietici
:
A.K.
Givelegov
.
Sono
quasi
tutte
commedie
tra
le
più
famose
(
con
in
testa
l
'
Arlecchino
servo
di
due
padroni
,
che
i
russi
amano
molto
e
recitano
spessissimo
)
,
e
c
'
è
pure
un
titolo
meno
noto
da
noi
,
Il
feudatario
.
Il
libro
italiano
più
letto
in
Unione
Sovietica
è
un
romanzo
dell
'
Ottocento
:
Spartaco
,
di
Raffaele
Giovagnoli
;
qui
è
un
libro
di
gran
lettura
popolare
,
tradotto
in
tutte
le
lingue
.
Tra
i
libri
più
recenti
,
L
'
Agnese
va
a
morire
,
di
Renata
Viganò
(
intitolato
qui
Tovàric
Agnese
)
,
è
pubblicato
da
diverse
case
e
tradotto
in
diverse
lingue
.
«
Moskovic
»
vuol
dire
moscovita
,
ed
è
il
nome
dell
'
automobile
utilitaria
,
molto
diffusa
in
tutta
l
'U.R.S.S
.
tra
gli
ingegneri
,
i
professori
,
i
medici
,
i
tecnici
e
anche
tra
i
colcosiani
e
gli
operai
migliori
(
costa
circa
cinque
volte
il
guadagno
mensile
di
un
operaio
)
.
È
a
sei
posti
,
più
lunga
della
nostra
«1100»
.
Visitiamo
la
fabbrica
delle
«
Moskovic
»
,
uno
stabilimento
di
ottomila
operai
.
Ci
riceve
il
direttore
Jakovliev
,
un
tipo
grande
e
grosso
,
figlio
di
operai
,
ex
scaricatore
che
ha
studiato
fino
a
diventare
ingegnere
.
Nel
cortile
della
fabbrica
ci
sono
aiuole
verdi
,
e
tra
una
pianta
e
l
'
altra
,
portaritratti
in
ferro
con
le
fotografie
degli
stakanovisti
.
Parliamo
con
una
stakanovista
,
una
ragazza
di
ventun
anni
,
Julia
Skobileva
.
È
una
che
aveva
studiato
per
sarta
,
poi
non
le
piaceva
più
farla
sarta
ed
era
venuta
a
lavorare
in
questa
fabbrica
.
(
Nella
gioventù
sovietica
spesso
si
nota
questa
volontà
quasi
ostentata
di
saper
decidere
del
proprio
avvenire
,
scegliere
una
vocazione
e
portarla
a
compimento
,
o
migliorarla
,
o
cambiarla
)
.
Era
entrata
in
fabbrica
senza
qualifica
,
aveva
cominciato
da
apprendista
,
poi
aveva
fatto
vari
corsi
da
stakanovista
ed
ora
lavora
con
una
squadra
che
applica
i
metodi
tecnici
più
perfezionati
e
supera
il
piano
del
250%
.
La
sera
va
a
scuola
e
vuol
continuare
a
studiare
.
Nei
reparti
,
il
grigiore
degli
ambienti
è
fiorito
di
tabelloni
,
di
giornali
murali
,
di
scritte
in
cui
domina
il
rosso
:
diagrammi
di
successi
nella
produzione
,
cartelloni
che
insegnano
a
curare
le
macchine
,
fotografie
,
caricature
.
Pomeriggio
alla
Galleria
Tretiakoff
,
il
maggior
museo
di
pittura
russa
.
Un
guardaroba
che
sembra
un
grande
magazzino
,
già
in
parte
pieno
zeppo
.
Le
sale
sono
affollatissime
,
e
non
solo
di
scolaresche
,
ma
di
fiumi
di
gente
qualsiasi
,
sparse
o
a
gruppi
col
cicerone
(
che
è
quasi
sempre
una
donna
)
.
Alla
Tretiakoff
L
'
Ottocento
russo
meriterebbe
d
'
essere
più
conosciuto
da
noi
.
È
in
gran
parte
pittura
«
narrativa
»
,
ma
con
personalità
di
pittori
tutt
'
altro
che
trascurabili
;
è
una
pittura
che
visse
di
rincalzo
alla
grande
letteratura
russa
,
e
spesso
nei
contenuti
vi
si
richiama
esplicitamente
.
I
sovietici
amano
attribuire
al
loro
Ottocento
pittorico
l
'
importanza
classica
e
normativa
che
ha
il
loro
Ottocento
letterario
;
da
ciò
la
differenza
delle
loro
valutazioni
artistiche
dalle
nostre
,
che
son
modellate
su
di
una
prospettiva
di
secoli
e
di
scuole
più
estesa
.
Con
V
.
Stepanovic
non
riesco
a
far
collimare
mai
i
nostri
gusti
,
e
ci
accaniamo
in
discussioni
e
confronti
.
Alla
sera
,
balletto
al
Bolsciòi
:
La
fiamma
di
Parigi
,
di
Boris
Asafiev
,
compositore
sovietico
morto
anni
fa
.
È
un
balletto
sulla
Rivoluzione
francese
,
di
gran
presa
drammatica
sul
pubblico
,
costruito
con
gran
slancio
d
'
azione
e
di
massa
,
ed
eseguito
pure
con
questo
slancio
,
che
può
nascere
solo
a
contatto
di
un
pubblico
popolare
e
nutrito
di
passione
rivoluzionaria
,
per
il
quale
il
fervore
romantico
ottocentesco
,
come
nell
'
Italia
di
Verdi
,
sia
ancora
realtà
.
La
messinscena
,
quanto
mai
ricca
e
curata
nei
particolari
,
tende
all
'
affresco
storico
.
La
protagonista
è
una
tra
le
più
giovani
tra
le
stelle
di
prima
grandezza
della
danza
sovietica
,
Raìssa
Strutchova
,
premio
Stalin
.
Ma
nel
pubblico
sono
molti
i
fedeli
di
Marina
Simeonova
(
premio
Stalin
anch
'
essa
,
più
che
quarantenne
)
,
e
quando
danzando
sulla
punta
dei
piedi
appare
,
come
comprimaria
in
una
parte
tutta
virtuosismo
,
le
fanno
acclamazioni
trionfali
.
Una
macchina
da
presa
della
televisione
trasmette
lo
spettacolo
agli
apparecchi
di
Mosca
e
dintorni
.
La
televisione
è
già
molto
diffusa
nelle
città
sovietiche
,
anche
nelle
famiglie
.
Ci
sono
apparecchi
di
televisione
che
costano
meno
degli
apparecchi
radio
.
Domenica
mattina
Visita
al
museo
Lenin
.
In
ogni
sala
s
'
incrocia
un
via
vai
di
comitive
,
soprattutto
bambine
delle
scuole
e
soldati
:
bambine
con
le
trecce
e
soldati
rapati
.
I
musei
hanno
in
U.R.S.S.
una
funzione
di
primo
piano
nella
cultura
di
massa
:
sono
come
libri
che
hanno
per
pagine
lunghe
distese
di
pareti
,
davanti
alle
quali
sfilano
milioni
di
lettori
;
e
le
cognizioni
s
'
imprimono
nella
mente
meglio
che
coi
libri
,
perché
i
musei
sono
intesi
non
in
mera
funzione
di
raccolta
di
documenti
e
cimeli
,
ma
in
funzione
didattica
.
Seguiamo
la
vita
e
l
'
opera
di
Lenin
attraverso
fotografie
,
autografi
,
giornali
,
libri
,
frasi
dai
suoi
scritti
,
ritratti
,
modelli
delle
sue
abitazioni
cospirative
,
dei
suoi
nascondigli
,
attraverso
i
suoi
appunti
delle
sedute
di
battaglia
contro
i
menscevichi
,
attraverso
gli
orari
delle
sue
intensissime
giornate
di
governo
,
i
mobili
del
suo
studiolo
al
Cremlino
con
l
'
étager
per
i
libri
disegnato
da
lui
(
è
il
mobile
più
semplice
e
pratico
che
ho
visto
finora
in
Unione
Sovietica
)
.
C
'
è
in
questa
cura
affettuosa
e
precisa
a
serbare
e
a
valorizzare
tutto
ciò
che
di
lui
si
possiede
,
un
'
eco
dello
sgomento
senza
fine
al
pensiero
che
una
testa
come
quella
di
Lenin
abbia
cessato
di
esistere
.
E
mai
popolo
ha
tributato
a
un
suo
intellettuale
,
a
un
suo
capo
un
omaggio
come
questo
,
che
non
ha
nulla
della
venerazione
religiosa
,
ma
è
tutto
determinato
,
storico
,
attento
al
procedimento
del
pensiero
,
all
'
esempio
pratico
di
lavoro
.
Non
posso
far
a
meno
di
pensare
che
se
,
per
esempio
,
in
Francia
si
fosse
mai
fatto
qualcosa
di
simile
per
Rousseau
,
per
Voltaire
,
il
pensiero
dell
'
Occidente
e
la
sua
storia
stessa
avrebbero
avuto
un
corso
diverso
,
si
sarebbero
meglio
difesi
da
tante
involuzioni
.
Ma
il
segreto
di
questo
attaccamento
non
sta
soltanto
nella
coscienza
storica
del
valore
di
Lenin
;
sta
anche
nel
fondo
sentimentale
,
affettuoso
del
popolo
russo
:
ho
visto
due
vecchi
contadini
,
arrivati
alla
sala
dedicata
alla
morte
di
Lenin
,
tirar
fuori
il
fazzoletto
e
asciugarsi
le
lacrime
.
StampaQuotidiana ,
"
Bologna
rappresenta
l
'
inizio
della
vittoria
finale
in
Italia
".Dal
Q
.
G
.
del
XV
Gruppo
Armate
,
21
Aprile
.
Il
gen
.
Mark
Clark
,
comandante
del
quindicesimo
Gruppo
di
Armate
,
ha
annunciato
oggi
che
elementi
della
5.a
e
dell'8.a
Armata
,
rispettivamente
comandati
dal
gen
.
Lucian
K
.
Truscott
e
dal
gen
.
Richard
L
.
Mc
Creery
,
sono
entrate
questa
mattina
a
Bologna
in
seguito
ad
un
attacco
convergente
.
Le
truppe
delle
due
Armate
sono
entrate
in
città
approssimativamente
alla
stessa
ora
.
Gli
elementi
che
,
per
primi
,
sono
entrati
in
città
appartengono
alle
seguenti
unità
:
Dell'8.a
Armata
,
il
secondo
Corpo
polacco
,
comandato
dal
magg
.
gen
.
Bohusz
-
Szyka
;
della
5.a
Armata
,
la
91.a
Divisione
,
comandata
dal
magg
.
gen
.
William
G
.
Livesay
:
la
34.a
Divisione
,
comandata
dal
magg
.
gen
.
Charles
L
.
Bolte
;
il
Gruppo
italiano
di
combattimento
«
Legnano
»
comandato
dal
gen
.
Umberto
Utili
.
Le
truppe
della
5.a
Armata
che
sono
entrate
a
Bologna
sono
sotto
il
comando
del
magg
.
gen
.
Geoffrey
Keyes
,
comandante
del
secondo
Corpo
.
Il
significato
della
vittoria
.
In
un
messaggio
alle
Armate
alleate
il
gen
.
Clark
ha
detto
:
«
Il
15.0
Gruppo
di
Armate
ha
liberato
oggi
Bologna
dai
tedeschi
.
La
5.a
Armata
americana
e
l'8.a
Armata
britannica
sono
ora
entrate
nella
pianura
padana
e
si
preparano
a
sterminare
i
tedeschi
che
continuano
a
tenere
in
schiavitù
ed
a
sfruttare
l
'
Italia
Settentrionale
.
Le
truppe
britanniche
,
neozelandesi
,
indiane
,
polacche
,
brasiliane
,
sudafricane
,
ebraiche
,
italiane
ed
americane
tese
verso
un
unico
scopo
,
continueranno
la
loro
avanzata
per
annientare
il
nemico
.
Questo
può
ancora
resistere
e
combattere
,
ma
Bologna
rappresenta
per
noi
l
'
inizio
della
vittoria
finale
in
Italia
.
Bologna
è
assunta
a
simbolo
della
campagna
che
noi
abbiamo
intrapreso
e
la
sua
caduta
sta
a
dimostrare
il
nostro
pieno
successo
.
Il
nostro
più
importante
obbiettivo
rimane
pur
sempre
lo
annientamento
e
la
cattura
delle
forze
nemiche
,
di
modo
che
tutta
l
'
Italia
possa
essere
liberata
e
possa
essere
affrettata
quindi
la
fine
della
guerra
.
La
indiscussa
supremazia
aerea
alleata
e
l
'
appoggio
navale
hanno
aiutato
le
nostre
truppe
terrestri
in
modo
da
meritare
il
nostro
più
alto
elogio
»
.
Così
il
più
forte
sistema
di
caposaldi
a
difesa
della
pianura
padana
è
caduto
.
È
questo
il
primo
grande
successo
dell
'
offensiva
di
primavera
,
all
'
inizio
della
quale
i
generali
Truscott
e
Mc
Creery
avevano
indirizzato
due
ordini
del
giorno
alle
truppe
chiedendo
loro
di
sferrare
un
colpo
decisivo
per
distruggere
le
armate
tedesche
in
Italia
.
Lo
scopo
dell
'
offensiva
.
Il
gen
.
Mc
Creery
aveva
detto
ai
suoi
uomini
che
essi
«
distruggeranno
o
cattureranno
il
nemico
a
sud
del
Po
»
,
perché
,
a
causa
della
mancanza
di
carburante
,
le
forze
tedesche
sono
ora
«
incapaci
di
effettuare
un
rapido
movimento
su
vasta
scala
»
.
Il
gen
.
Truscott
aveva
dichiarato
che
le
forze
alleate
in
Italia
sono
in
«
condizioni
migliori
»
per
la
battaglia
di
quanto
lo
siano
mai
state
prima
.
«
Le
nostre
unità
sono
in
piena
forza
,
completamente
equipaggiate
con
il
migliore
equipaggiamento
del
mondo
,
i
nostri
rifornimenti
sono
più
che
adeguati
e
godiamo
dell
'
appoggio
di
una
soverchiante
potenza
aerea
»
.
La
rottura
del
fronte
in
Italia
può
essere
definita
un
grande
passo
operato
dalle
Nazioni
Unite
verso
la
conclusione
della
lotta
contro
la
Germania
nazifascista
.
Frattanto
il
cannone
che
fa
breccia
verso
il
cuore
della
fortezza
nemica
,
tuona
nella
valle
padana
e
gli
ultimi
dispacci
dal
fronte
riferiscono
che
all
'
estremità
meridionale
della
linea
di
battaglia
,
che
forma
ora
un
arco
attraverso
la
pianura
padana
intorno
a
Bologna
,
fino
a
13
chilometri
da
Ferrara
.
forze
dell'8.a
Armata
stanno
incontrando
violenta
resistenza
.
Truppe
dell'8.a
Armata
hanno
attraversato
rapidamente
il
canale
bolognese
ed
hanno
continuato
ad
avanzare
di
due
chilometri
a
nord
di
San
Niccolò
Ferrarese
sulla
strada
di
Ferrara
,
nonostante
il
violento
cannoneggiamento
dell
'
artiglieria
nemica
.
Le
forze
alleate
hanno
anche
attraversato
il
Po
morto
di
Primaro
,
ad
occidente
di
questa
strada
statale
,
per
occupare
il
villaggio
di
Traghetto
alla
confluenza
tra
questa
diramazione
del
Po
e
il
Reno
,
21
chilometri
a
sud
di
Ferrara
.
La
5.a
Armata
ha
occupato
S
.
Giovanni
in
Persiceto
,
i
brasiliani
sono
entrati
a
Zocca
e
i
patriotti
italiani
a
Sestola
.
Azioni
dei
patriotti
.
Truppe
brasiliane
e
forze
partigiane
italiane
,
operanti
con
il
quarto
corpo
americano
,
hanno
compiuto
avanzate
da
5
a
7
chilometri
.
I
brasiliani
hanno
occupato
Moltalto
,
villaggio
all
'
estremità
orientale
della
Valle
del
Panaro
,
a
circa
32
chilometri
a
sudovest
di
Castelfranco
Emilia
.
Truppe
dell'8.a
Armata
hanno
superato
le
difese
e
i
campi
minati
sulla
sponda
dell
'
Idice
in
due
punti
situati
rispettivamente
a
nord
-
ovest
e
sud
-
ovest
di
Budrio
.
Budrio
stessa
,
situata
sulla
Bologna
-
Ferrara
è
stata
conquistata
.
Le
forze
partigiane
,
che
avanzano
rapidamente
verso
nord
inseguendo
le
truppe
nemiche
in
ritirata
,
hanno
conquistato
Monte
Lancia
ed
altre
alture
negli
Appennini
,
a
circa
30
chilometri
a
nord
-
ovest
di
Pistoia
.
Forze
della
5.a
Armata
hanno
raggiunto
la
città
di
Sarzana
,
nelle
vicinanze
della
costa
ligure
.
StampaQuotidiana ,
Mosca
,
sabato
-
Oggi
la
«
Isvestia
»
pubblica
la
nota
tripartita
all
'U.R.S.S
.
sul
trattato
di
pace
con
l
'
Italia
,
e
la
risposta
sovietica
.
Entrambi
i
documenti
sono
integrali
,
riportati
con
scrupolo
protocollare
,
uno
dopo
l
'
altro
,
senza
alcun
commento
.
I
giornali
sovietici
amano
il
documento
ufficiale
nudo
e
crudo
,
sia
per
la
politica
estera
,
sia
per
i
risultati
e
gli
impegni
della
produzione
,
sia
per
i
discorsi
politici
(
anche
di
personalità
estere
:
quelli
di
Togliatti
,
quelli
di
Nenni
al
Comitato
della
Pace
)
che
vengono
riportati
da
principio
alla
fine
in
una
fitta
pagina
.
Visita
all
'
Istituto
Superiore
d
'
Architettura
.
Studenti
simpatici
,
allegri
,
mai
stonati
.
Alcune
ragazze
veramente
belle
(
una
robusta
,
castana
,
in
maglione
rosso
,
con
le
trecce
intorno
alla
testa
,
ma
l
'
incomprensione
delle
lingue
ci
separa
)
.
Tra
professori
e
studenti
rapporti
alla
mano
e
perfettamente
disinvolti
.
La
sera
al
teatro
delle
marionette
.
Già
nell
'
atrio
una
esposizione
di
manifesti
,
tutti
di
gusto
e
di
stile
,
mi
dà
subito
l
'
impressione
che
questo
teatro
di
marionette
sia
su
un
livello
artistico
elevato
.
Siccome
non
è
ancora
l
'
ora
dello
spettacolo
,
andiamo
a
fare
un
giro
al
museo
del
teatro
.
(
Comincio
a
capire
che
qui
non
c
'
è
istituzione
,
arte
o
attività
che
non
abbia
il
suo
museo
)
.
Il
direttore
del
museo
,
un
lindo
vecchietto
,
ci
guida
tra
figurine
giavanesi
del
teatro
delle
ombre
,
marionette
religiose
indiane
,
cinesi
,
persiane
,
mascheroni
indi
del
Canadà
,
dell
'
isola
di
Ceylon
,
dei
«
nó
»
giapponesi
;
poi
marionette
e
burattini
europei
d
'
ogni
epoca
e
paese
.
(
La
rappresentanza
italiana
è
un
po
'
scarsa
rispetto
all
'
importanza
della
nostra
tradizione
in
materia
;
si
potrebbe
consigliare
una
delle
nostre
future
delegazioni
di
portare
un
bel
dono
di
marionette
e
burattini
italiani
a
questo
museo
)
.
Poi
la
storia
dei
burattini
russi
;
sono
ricordati
tre
grandi
burattinai
:
Sedom
del
secolo
XIX
,
Zaizef
che
morì
nel
'36
,
e
Odrassov
,
vivente
e
premio
Stalin
.
Entriamo
in
sala
;
cerco
di
fiutare
subito
il
pubblico
,
di
cercare
differenze
tra
quello
di
un
teatro
e
quello
di
un
altro
.
Come
il
pubblico
del
circo
m
'
era
sembrato
un
po
'
più
«
popolano
»
,
così
questo
,
inaspettatamente
mi
sembra
più
fine
ed
elegante
.
Scorgo
una
giovane
donna
di
singolare
bellezza
ed
eleganza
:
è
la
prima
«
Anna
Karenina
»
che
vedo
.
(
Il
tipo
di
ragazza
sovietica
più
diffuso
,
per
restare
nelle
caratterizzazioni
tolstojane
,
si
può
avvicinare
di
più
al
personaggio
di
Kitty
)
.
Il
teatro
delle
marionette
di
Mosca
dà
due
spettacoli
al
giorno
:
uno
al
pomeriggio
per
bambini
,
con
un
repertorio
di
fiabe
antiche
e
moderne
;
e
uno
alla
sera
per
gli
adulti
,
dedicato
alla
satira
.
L
'
idea
dello
spettacolo
serale
è
venuta
vedendo
l
'
entusiasmo
con
cui
i
grandi
,
con
la
scusa
d
'
accompagnare
i
bambini
,
seguivano
gli
spettacoli
del
pomeriggio
:
così
si
spiega
un
sobrio
e
disinvolto
presentatore
.
Lo
spettacolo
di
stasera
-
aggiunge
-
è
intitolato
Kukol
konzert
:
concerto
di
marionette
;
consisterà
in
una
serie
di
caricature
di
numeri
di
concerto
e
di
locale
notturno
,
di
quelli
del
tempo
andato
che
ormai
non
si
vedono
più
in
U.R.S.S.
,
e
di
quelli
che
si
vedono
ancora
spesso
ma
sono
residui
di
un
gusto
superato
.
I
fantocci
di
Mosca
sono
qualcosa
d
'
intermedio
tra
i
burattini
e
le
marionette
italiani
.
Come
í
nostri
burattini
,
sono
comandati
dal
di
sotto
,
ma
non
direttamente
con
la
mano
,
bensì
con
fili
e
bacchette
rigide
,
e
in
questo
,
come
nelle
loro
dimensioni
e
nella
minuta
articolazione
(
certuni
muovono
anche
palpebre
e
labbra
)
sono
più
simili
alle
marionette
.
Le
gambe
di
solito
restano
nascoste
ma
ogni
tanto
possono
alzare
un
piede
e
metterlo
sulla
ribalta
.
È
una
serie
di
numeri
comicissimi
d
'
una
caricatura
finissima
e
spietata
.
C
'
è
il
violoncellista
romantico
,
il
vecchio
tenore
sfiatato
,
la
soprano
tutta
gorgheggi
(
accompagnati
da
un
ineffabile
pianista
miope
,
nella
cui
sintetica
fisionomia
c
'
è
mezzo
secolo
di
letteratura
russa
,
con
tutte
le
idealizzazioni
e
le
ironie
sulla
vecchia
«
intellighenzia
»
)
,
c
'
è
(
tra
«
le
cose
che
non
vedrete
mai
più
»
)
un
coro
di
zingare
da
caffè
-
concerto
in
un
quadro
di
un
grottesco
gogolíano
,
pieno
di
semplicissime
e
inaspettate
invenzioni
mimiche
,
ci
sono
due
enfatici
ballerini
di
tango
,
ci
sono
un
gruppo
di
cantanti
sincopati
all
'
americana
(
tipi
anzianotti
,
ritinti
,
molto
«
attore
russo
»
,
molto
cecoviani
,
con
sgargianti
giacche
all
'
americana
e
mimica
tonta
)
,
c
'
è
la
«
domatrice
di
animali
domestici
»
che
alle
bestie
parla
solo
in
francese
,
e
c
'
è
pure
la
caricatura
del
poeta
«
d
'
avanguardia
»
(
ma
allora
ce
n
'
è
ancora
?
)
:
un
giovanottone
con
la
sciarpa
attorno
al
collo
e
i
capelli
a
spazzola
che
vuol
leggere
un
suo
poema
epico
-
sociale
,
tutto
incomprensibile
.
Ci
sono
perfino
le
marionette
dei
facchini
del
teatro
,
che
portano
avanti
e
indietro
il
pianoforte
borbottando
:
due
figure
appena
accennate
,
ma
con
una
gran
sapienza
letteraria
e
umana
dietro
.
Tutti
questi
pupazzi
hanno
facce
caricaturali
,
di
grande
finezza
psicologica
,
di
gran
gusto
e
gran
stile
.
Più
realisticamente
caratterizzati
dei
pupazzi
cecoslovacchi
di
Trnka
che
conoscevo
attraverso
il
cinema
,
ma
di
sapore
modernissimo
come
quelli
.
(
Qui
siamo
del
tutto
fuori
del
gusto
ottocentesco
)
.
La
tecnica
con
cui
gesticolano
e
ballano
e
perfino
muovono
il
viso
è
abilissima
e
di
grande
effetto
comico
.
Dopo
ogni
numero
i
burattinai
si
presentano
alla
ribalta
,
ognuno
con
in
mano
il
proprio
fantoccio
;
sono
tutti
tipi
simpatici
,
anche
le
donne
,
in
pantaloni
blu
e
camicetta
bianca
,
prosperose
ed
entusiaste
.
Mi
sembra
che
questi
delle
marionette
siano
proprio
i
tipi
d
'
artista
che
ho
sempre
sperato
d
'
incontrare
in
U.R.S.S.
Uomini
di
punta
politicamente
,
con
la
loro
satira
di
costume
che
non
è
una
trasposizione
meccanica
delle
polemiche
anticosmopolite
pubblicate
sui
giornali
sovietici
,
ma
studia
ed
esprime
con
sottile
capacità
di
penetrazione
aspetti
di
cattivo
gusto
,
di
stonature
coi
tempi
,
di
povertà
umana
.
Uomini
di
punta
come
abilità
tecnica
,
sempre
sostenuta
da
una
calda
passione
per
il
proprio
lavoro
,
per
il
proprio
mezzo
d
'
espressione
.
Di
punta
artisticamente
,
perché
hanno
raggiunto
una
forma
popolare
e
tradizionale
senza
ricalcare
modelli
del
passato
.
E
poi
,
soprattutto
,
sono
gente
simpatica
e
soddisfatta
:
dal
presentatore
alle
prosperose
burattinaie
,
al
vecchio
del
museo
.
La
sera
,
specialmente
sabato
e
domenica
,
all
'
Hôtel
Mosca
c
'
è
pieno
di
moscoviti
che
cenano
.
Vengono
a
cena
dalle
dieci
in
poi
,
e
anche
più
tardi
,
dopo
gli
spettacoli
(
perché
a
Mosca
tutto
l
'
orario
è
spostato
verso
il
tardi
,
si
va
in
fabbrica
o
in
ufficio
alle
nove
e
mezzo
-
dieci
del
mattino
,
l
'
intervallo
per
il
pranzo
è
dalle
tre
alle
quattro
,
si
esce
dal
lavoro
alle
sei
e
mezzo
-
sette
)
.
Nella
gran
sala
da
pranzo
del
«
Mosca
»
dalle
colonne
di
marmo
,
suona
una
orchestrina
e
le
coppie
ballano
.
C
'
è
al
solito
gente
di
tutti
i
generi
,
sposini
,
famigliole
,
gruppi
d
'
amici
nerovestiti
dall
'
aspetto
di
operai
,
ufficiali
con
donnone
dall
'
aria
campagnola
in
vestito
da
sera
.
Stasera
c
'
è
una
nuova
cantante
molto
graziosa
,
una
soffice
bionda
,
dall
'
espressione
semplice
e
sorridente
,
con
una
civetteria
appena
accennata
che
è
un
calcolo
sopraffino
o
è
il
segno
di
un
'
anima
bella
.
Il
ballo
preferito
dai
sovietici
è
il
valzer
,
e
il
programma
dell
'
orchestrina
è
costituito
di
valzer
circa
per
metà
,
poi
tanghi
,
fox
,
ma
mai
cose
troppo
spinte
.
C
'
è
un
ambiente
molto
alla
buona
,
pur
nello
sfarzo
dell
'
ambiente
,
dell
'
illuminazione
e
delle
copiosissime
vivande
;
e
anche
i
ballerini
meno
abili
si
cimentano
come
fossero
in
famiglia
.
Basta
poi
che
l
'
orchestrina
attacchi
una
polka
o
qualche
vecchia
danza
russa
,
perché
nasca
una
spontaneità
e
un
'
allegria
generale
,
cessi
ogni
impaccio
,
tutti
i
ballerini
si
trovino
più
a
loro
agio
che
mai
e
rivelino
la
loro
vera
essenza
:
la
natura
popolare
e
sempre
legata
alla
terra
della
gente
sovietica
.