StampaQuotidiana ,
La
moltitudine
dei
convertiti
alla
libertà
,
respinta
dall
'
antifascismo
ufficiale
,
andò
a
ingrossare
le
file
dei
separatisti
.
Sul
principio
del
'45
,
questo
movimento
era
il
più
vasto
che
contasse
l
'
Italia
e
,
insieme
,
il
più
energico
per
il
gran
numero
di
persone
risentite
e
irritate
che
vi
partecipavano
.
I
separatisti
potevano
allora
dividersi
nelle
seguenti
categorie
:
1
)
I
ricchi
,
che
non
amavano
pagare
le
spese
di
una
sconfitta
per
una
guerra
provocata
secondo
loro
dalle
industrie
del
nord
,
e
volevano
trovarsi
,
al
momento
della
firma
del
trattato
di
pace
,
invece
che
in
uno
Stato
italiano
carico
di
colpe
,
di
errori
e
di
sventure
,
in
uno
Stato
siciliano
nuovo
e
innocente
.
2
)
I
lavoratori
e
i
tecnici
che
avevano
sempre
sognato
di
diventare
italo
-
americani
,
gli
emigranti
per
istinto
e
per
educazione
,
i
quali
scoprivano
tutt
'
a
un
tratto
che
questo
sogno
poteva
avverarsi
senza
le
noie
di
un
trasloco
.
3
)
La
piccola
borghesia
spaventata
dalla
frase
:
"
Il
dopoguerra
in
Italia
sarà
orribile
!
"
Per
costoro
separarsi
dall
'
Italia
era
come
separarsi
dalla
realtà
.
4
)
I
contadini
piccoli
proprietari
che
temevano
il
comunismo
da
quando
avevano
scoperto
che
il
comunismo
era
il
regime
degli
ammassi
.
5
)
Gli
stanchi
del
servizio
militare
per
i
quali
l
'
Italia
antifascista
era
colpevole
di
continuare
una
guerra
che
l
'
Italia
fascista
aveva
chiuso
saggiamente
con
una
sconfitta
.
6
)
Gl
'
imperialisti
irriducibili
che
preferivano
uccidere
l
'
Italia
piuttosto
che
vederla
priva
di
sogni
imperiali
.
7
)
Un
certo
numero
di
sacerdoti
che
speravano
di
riacquistare
i
privilegi
che
gli
erano
stati
tolti
dal
regno
d
'
Italia
.
8
)
Una
folla
di
scontenti
minori
,
mossi
da
ragioni
piccole
e
quasi
inconfessabili
:
gl
'
ignoranti
che
odiavano
la
grammatica
e
l
'
obbligo
di
parlare
in
italiano
,
i
bocciati
alla
licenza
liceale
,
quelli
che
nel
viaggio
di
nozze
erano
stati
trattati
male
negli
alberghi
di
Milano
,
i
rimpatriati
per
accattonaggio
,
i
letterati
di
cui
la
"
critica
di
lassù
"
non
si
era
mai
occupata
ecc.
Il
separatismo
siciliano
del
'45
non
aveva
origini
ignobili
.
Era
nato
sotto
il
fascismo
come
odio
a
Roma
,
la
città
in
cui
l
'
oligarchia
fascista
,
proveniente
quasi
tutta
dal
nord
,
aveva
stabilito
i
suoi
troni
.
Roma
"
imperiale
"
aveva
ridotto
gli
agricoltori
quasi
alla
povertà
e
mandato
i
loro
soldi
al
di
là
del
canale
di
Suez
,
vicino
all
'
equatore
,
arricchendo
una
contrada
lontanissima
di
macchine
,
porti
e
strade
,
mentre
i
dintorni
di
Enna
e
Caltanissetta
marcivano
sotto
il
fango
e
la
malaria
.
Roma
imperiale
offendeva
poi
di
continuo
,
con
le
sue
prepotenti
bugie
,
il
buon
senso
dei
siciliani
.
Se
questi
diffidano
per
natura
di
qualunque
potere
costituito
,
pensate
come
dovevano
diffidare
di
un
potere
assoluto
e
imperiale
.
Quando
nell
'
agosto
del
'43
si
riunì
in
un
paesino
dell
'
Etna
il
primo
comitato
di
liberazione
,
i
rappresentanti
di
tutti
i
partiti
erano
separatisti
.
Ma
fu
quello
l
'
ultimo
giorno
in
cui
separatismo
e
antifascismo
coincisero
perfettamente
.
Subito
i
comunisti
capirono
che
separarsi
dal
continente
significava
perdere
i
contatti
col
grosso
del
loro
esercito
;
poi
lo
capirono
i
socialisti
;
infine
lo
capirono
i
democratici
del
lavoro
.
Sul
principio
del
'45
,
il
movimento
separatista
aveva
perduto
il
suo
carattere
antifascista
,
ma
conservava
profondamente
quello
di
un
movimento
di
diffidenza
verso
il
governo
centrale
,
verso
l
'
ufficialità
e
,
insieme
,
bisogna
ammetterlo
,
verso
la
modernità
.
E
dopo
un
disastro
come
quello
del
'43
,
quasi
tutti
in
Sicilia
erano
o
delusi
o
scontenti
o
perseguitati
o
timorosi
o
disgustati
.
Gli
animi
,
divisi
su
tante
questioni
,
erano
d
'
accordo
nell
'
odiare
il
re
.
Bastava
nominarlo
per
vedere
lo
stesso
pallore
di
rabbia
sfavillare
sulla
faccia
del
fascista
e
su
quella
dell
'
antifascista
.
I
primi
che
osarono
nominarlo
furono
in
verità
i
comunisti
in
seguito
alle
dichiarazioni
di
Togliatti
che
non
voleva
perdere
il
suo
tempo
in
una
impresa
sentimentale
come
quella
di
odiare
il
re
.
(
Fu
questo
il
primo
accento
machiavellico
nel
linguaggio
degli
antifascisti
che
era
stato
fino
a
quel
punto
romantico
e
mazziniano
.
)
Insomma
,
il
re
entrò
in
Sicilia
dalla
sinistra
;
poi
,
scacciato
bruscamente
da
quella
parte
,
rientrò
trionfalmente
dalla
destra
.
Ma
torniamo
al
separatismo
.
Già
nel
'44
esso
aveva
avuto
i
primi
sfoghi
violenti
.
V
'
erano
stati
atti
temerari
da
parte
della
folla
,
ma
nessuno
contro
i
ricchi
e
i
possidenti
.
La
folla
chiedeva
il
pane
e
i
sussidi
,
ma
non
ai
ricchi
:
li
chiedeva
al
governo
di
Bari
,
e
perfino
ai
propri
funzionari
e
burocrati
,
dei
quali
,
una
dopo
l
'
altra
,
distruggeva
le
sedi
.
Nei
colpi
di
randello
,
con
cui
venivano
spaccati
i
tavoli
e
le
casse
del
Municipio
,
del
Tribunale
,
e
dell
'
Agenzia
delle
imposte
,
sfogavano
la
loro
collera
le
persone
più
diverse
:
i
pensionati
che
non
riuscivano
più
a
vivere
,
i
contadini
costretti
agli
ammassi
,
i
ricchi
minacciati
dalle
tasse
e
dalle
riforme
,
i
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
umiliati
dalle
nuove
leggi
,
gli
ex
militari
sconfitti
,
gli
autori
di
reati
comuni
dimessi
dalle
prigioni
il
giorno
in
cui
tutti
ne
erano
usciti
come
perseguitati
politici
e
ora
di
nuovo
ricercati
dalla
questura
,
gl
'
individualisti
che
consideravano
il
continente
la
patria
di
fanatismi
ripugnanti
.
Sui
muri
fecero
capolino
alcuni
manifesti
,
promossi
in
gran
parte
dai
comunisti
,
nei
quali
si
chiedeva
l
'
energica
repressione
di
questi
moti
"
antidemocratici
"
e
"
plebei
"
.
I
comunisti
erano
pochi
e
riuscivano
antipatici
alla
folla
.
La
campagna
li
odiava
perché
li
aveva
visti
far
parte
delle
commissioni
per
l
'
ammasso
del
grano
;
la
città
li
odiava
perché
li
aveva
visti
insieme
ai
funzionari
di
pubblica
sicurezza
correre
da
un
punto
all
'
altro
per
cercare
di
rimettere
l
'
ordine
.
Erano
i
soli
,
insieme
ai
monarchici
,
a
ricordare
violentemente
l
'
unità
della
patria
,
e
insieme
ai
monarchici
dividevano
,
nel
'45
,
l
'
universale
antipatia
della
Sicilia
.
StampaQuotidiana ,
Dopo
il
'45
,
il
movimento
separatista
cominciò
lentamente
a
scadere
.
Il
più
numeroso
gruppo
di
affiliati
,
gli
emigranti
per
istinto
e
per
sangue
,
i
lavoratori
e
i
tecnici
che
,
dopo
aver
cercato
inutilmente
di
trasferirsi
dalla
Sicilia
in
America
,
avevano
sperato
che
l
'
America
venisse
in
Sicilia
,
cominciarono
a
dubitare
fortemente
di
questa
loro
speranza
.
I
capi
separatisti
,
preoccupati
,
si
diedero
a
soffiare
in
tutti
i
modi
su
questa
fiamma
che
si
spegneva
.
Parlavano
a
bassa
'
voce
di
colloqui
con
ministri
e
generali
anglosassoni
;
confidavano
segretamente
,
sotto
il
suggello
del
giuramento
,
che
Finocchiaro
Aprile
aveva
telefonato
a
Washington
...
Cento
volte
mi
fu
detto
,
da
persone
pallide
,
con
la
pupilla
leggermente
dilatata
:
"
Compare
,
fra
quindici
giorni
,
sarà
tutto
fatto
!
"
Molti
avevano
visto
Ford
prendere
le
misure
dell
'
aeroporto
di
Catania
perché
"
voleva
costruire
a
sue
spese
una
immensa
pista
di
cemento
armato
"
.
I
visionari
,
gli
amanti
d
'
imprese
balorde
,
coloro
che
tornano
sempre
dall
'
aver
parlato
con
un
personaggio
importante
,
i
bugiardi
in
buona
fede
,
quelli
cioè
che
non
sono
tanto
ingannatori
del
prossimo
quanto
ingannati
dalla
propria
fantasia
,
occuparono
per
qualche
tempo
la
scena
.
I
siciliani
,
che
diffidano
per
natura
delle
verità
scientifiche
o
delle
bugie
ufficiali
,
sono
portati
a
credere
alle
verità
artistiche
e
alle
bugie
ufficiose
.
Le
notizie
dei
separatisti
allucinati
erano
l
'
una
e
l
'
altra
cosa
.
A
poco
a
poco
questo
credito
,
che
i
siciliani
facevano
ai
loro
concittadini
meno
normali
,
in
nome
della
fantasia
e
della
stranezza
,
divenne
troppo
grande
.
I
siciliani
si
stancarono
.
Sulla
faccia
degli
ufficiali
anglosassoni
non
era
scritto
nulla
che
potesse
incoraggiare
la
speranza
di
diventare
connazionali
.
D
'
altro
canto
,
era
meno
facile
vedere
le
facce
di
costoro
che
le
suole
delle
scarpe
piantate
di
pomeriggio
sulle
ringhiere
dei
balconi
più
bassi
ai
lati
del
corso
e
del
viale
XX
Settembre
.
No
,
la
Sicilia
non
sarebbe
mai
assunta
come
stella
nel
cielo
della
bandiera
americana
!
Tutti
coloro
che
avevano
puntato
sul
separatismo
,
per
attuare
il
loro
sogno
di
diventare
americani
rimanendo
a
casa
,
abbandonarono
con
amarezza
il
partito
che
li
aveva
ingannati
.
Subito
dopo
si
staccarono
i
giovani
delle
classi
di
leva
,
che
si
erano
ribellati
in
seguito
ai
nuovi
richiami
alle
armi
.
Il
governo
democratico
non
faceva
retate
come
il
governo
della
repubblica
sociale
;
era
un
governo
assai
mite
e
umano
;
non
valeva
la
pena
di
ribellarsi
con
la
violenza
a
un
ordine
di
richiamo
al
quale
si
poteva
rispondere
no
"
.
Rimanevano
nelle
file
del
separatismo
gli
agricoltori
che
non
volevano
pagare
le
spese
della
sconfitta
per
una
guerra
che
essi
addebitavano
totalmente
alle
industrie
del
nord
;
la
moltitudine
dei
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
perseguitati
dalle
leggi
sull
'
epurazione
;
i
fascisti
tenaci
;
e
una
varietà
infinita
di
scontenti
e
di
protestanti
che
muovevano
da
ragioni
talune
buone
altre
pessime
,
ma
tutte
indistintamente
poco
meditate
e
tenute
il
più
lontano
possibile
dallo
spirito
di
esame
.
Oggi
,
il
separatismo
conta
una
nuova
perdita
di
proseliti
.
I
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
puniti
con
sanzioni
più
dure
che
non
i
fascisti
cosiddetti
"
coerenti
"
,
hanno
trovato
il
loro
posto
nel
partito
dell
'
Uomo
qualunque
;
i
fascisti
inviperiti
lo
hanno
trovato
,
alcuni
,
e
non
credo
stabilmente
,
in
questo
medesimo
partito
,
altri
nelle
file
dei
"
fusionisti
"
e
altri
in
sètte
misteriose
che
ogni
giorno
vanno
comparendo
alla
luce
.
Chi
rimane
,
dunque
,
nelle
file
del
partito
separatista
?
In
basso
,
tutti
quegli
scontenti
e
protestanti
di
cui
la
Sicilia
è
ricca
:
coloro
che
sono
sempre
contro
il
governo
che
fa
pagare
le
tasse
(
il
governo
concepito
come
un
estraneo
,
anzi
un
forestiero
,
che
si
mangia
i
soldi
dei
cittadini
e
vomita
chiacchiere
sui
giornali
e
nella
radio
)
;
coloro
che
sono
contro
le
novità
perché
"
cu
cancia
'
a
vecchia
c
'
a
nova
,
peju
si
trova
"
;
coloro
che
sono
contro
la
civiltà
industriale
,
rumorosa
e
sporca
di
bitume
;
coloro
che
sono
contro
le
verità
acquisite
da
poco
e
difese
con
la
polizia
;
coloro
che
diffidano
del
linguaggio
rivoluzionario
,
non
perché
siano
avari
o
gretti
,
ma
perché
sono
troppo
umani
e
comprensivi
per
credere
che
la
società
attuale
sia
completamente
brutta
e
troppo
pessimisti
per
credere
che
la
società
di
domani
sarà
bella
.
Questi
rimarranno
sempre
separatisti
,
ma
non
daranno
mai
filo
da
torcere
perché
nativamente
filosofi
,
dubbiosi
e
pigri
.
Non
avremo
mai
rivolte
da
parte
di
costoro
;
nelle
epoche
di
servitù
totalitarie
,
quando
sarà
ordinato
di
lavorare
e
tacere
,
nel
silenzio
assoluto
di
tutti
gli
altri
,
essi
faranno
sentire
il
loro
amabile
e
umano
brontolio
.
StampaQuotidiana ,
In
cima
al
movimento
separatista
rimangono
i
ricchi
agricoltori
con
lo
stuolo
dei
loro
figli
e
nipoti
,
per
la
massima
parte
studenti
universitari
.
Questi
capi
hanno
molti
argomenti
per
spingere
altra
gente
sulla
strada
che
essi
percorrono
:
le
ferrovie
in
pessimo
stato
;
la
mancanza
di
bacini
e
di
strade
nell
'
interno
dell
'
isola
;
gli
ostacoli
che
il
governo
pone
al
sorgere
delle
industrie
ecc.
Taluni
di
questi
argomenti
sono
ritorti
dagli
uomini
di
sinistra
contro
coloro
stessi
che
li
usano
.
I
separatisti
rispondono
che
non
si
può
attribuire
agli
industriali
del
Nord
tutta
la
colpa
di
aver
fatto
morire
le
industrie
siciliane
.
"
La
colpa
è
del
governo
!
"
concludono
.
"
Ma
da
chi
era
rappresentato
il
governo
se
non
dagli
industriali
del
Nord
e
da
voi
,
agrari
del
sud
?
"
ribatte
l
'
uomo
di
sinistra
.
"
Più
dagli
industriali
del
Nord
che
da
noi
!
"
rispondono
gli
agrari
.
"
Noi
eravamo
troppo
deboli
per
farci
valere
!
La
colpa
,
ripetiamo
,
è
del
governo
!
"
E
poiché
i
siciliani
smettono
di
litigare
e
raggiungono
l
'
accordo
quando
si
tratta
di
protestare
contro
il
governo
,
la
polemica
segnerebbe
un
punto
a
favore
dei
separatisti
se
da
qualche
tempo
questo
governo
non
avesse
cominciato
a
far
qualche
cosa
in
Sicilia
.
Si
sono
stanziati
parecchi
miliardi
per
la
costruzione
di
bacini
nell
'
interno
;
si
annunziano
provvedimenti
efficaci
per
risanare
le
paludi
;
la
società
elettrica
,
stretta
dalle
proteste
,
ha
rimesso
a
nuovo
i
suoi
logori
macchinari
e
pubblica
un
vasto
piano
di
miglioramenti
(
Si
tratta
ora
di
continuare
su
questa
strada
e
non
deludere
coloro
che
hanno
concepito
le
prime
speranze
)
.
Le
elezioni
amministrative
hanno
mostrato
che
il
movimento
separatista
perde
terreno
a
Palermo
.
A
Catania
invece
ne
ha
guadagnato
.
Ma
perché
?
La
ragione
non
è
profonda
.
Alcuni
giorni
prima
delle
elezioni
,
l
'
on.
Nenni
ha
tenuto
un
discorso
nel
teatro
di
Catania
.
Bruscamente
,
da
un
palco
di
proscenio
è
saltato
il
separatista
onorevole
Gallo
per
chiedere
il
contraddittorio
.
Gallo
dava
a
voce
alta
del
tu
a
Nenni
,
e
questo
dispiacque
ai
socialisti
che
circondavano
il
loro
presidente
.
Molti
avvocati
protestarono
con
energia
contro
il
disturbatore
e
lo
esortarono
,
col
più
largo
dei
loro
gesti
,
a
starsene
per
il
momento
da
parte
.
Questi
gesti
furono
interpretati
come
tanti
ordini
di
cacciar
fuori
l
'
insolente
.
Gallo
fu
respinto
dietro
le
quinte
del
palcoscenico
ove
cadde
nelle
mani
dei
carabinieri
.
Qui
,
invece
di
dire
:
"
Sono
un
deputato
"
,
egli
,
fidando
nella
popolarità
del
suo
nome
e
cedendo
un
poco
alla
vanità
,
disse
:
"
Sono
Gallo
!
"
Questo
nome
è
odiato
dai
carabinieri
che
hanno
perduto
parecchi
dei
loro
compagni
nelle
battaglie
contro
i
separatisti
comandati
da
Gallo
.
La
reazione
infatti
fu
immediata
:
Gallo
uscì
dal
teatro
con
le
costole
rotte
.
Subito
la
notizia
si
sparse
a
Catania
e
richiamò
molti
cittadini
sui
marciapiedi
per
far
ala
al
passaggio
dell
'
on.
Nenni
e
fischiarlo
.
L
'
on.
Gallo
è
amato
da
tutti
quei
siciliani
che
ammirano
gli
atti
di
coraggio
contro
le
forze
armate
del
governo
.
Questo
Gallo
,
tempo
fa
,
comandava
un
battaglione
separatista
al
quale
si
era
unito
un
certo
numero
di
briganti
.
Egli
si
attendò
nell
'
uliveto
del
suocero
che
è
un
ricco
signore
dell
'
interno
della
Sicilia
.
Furono
costruite
casematte
e
scavate
trincee
.
Due
giorni
dopo
,
poiché
le
ulive
erano
state
già
vendute
dal
suocero
,
il
compratore
,
che
aveva
sborsato
la
caparra
,
si
recò
nell
'
uliveto
per
iniziare
le
operazioni
della
raccolta
.
Ma
venne
respinto
a
fucilate
e
gli
parve
di
sognare
,
anzi
,
come
disse
lui
,
di
trovarsi
"
nel
regno
dei
turchi
"
.
Il
suocero
dell
'
on.
Gallo
,
avvertito
dal
compratore
,
corse
subito
nell
'
uliveto
per
far
onore
alla
sua
parola
.
Si
può
immaginare
quale
sia
stata
la
disperazione
di
questo
brav
'
uomo
nel
vedere
i
suoi
poveri
ulivi
schiantati
e
piegati
per
proteggere
con
barricate
e
casematte
i
soldati
della
Sicilia
indipendente
!
Non
solo
era
perduto
il
raccolto
,
ma
anche
le
piante
erano
state
uccise
o
gravemente
ferite
.
Egli
gridò
,
inveì
,
pianse
,
ma
gli
rispose
il
garrito
delle
bandiere
piantate
su
qualche
ulivo
superstite
e
il
silenzio
del
genero
gravido
di
destino
.
A
Catania
,
ove
tornò
invecchiato
di
vent
'
anni
,
il
suocero
gridava
:
"
Mi
ammazzò
!
Mi
buttò
in
mezzo
alla
strada
!
"
Alcuni
giorni
dopo
,
l
'
uliveto
venne
assalito
dalle
forze
regolari
.
Gallo
si
difese
come
un
lupo
.
Sul
cadere
della
sera
lo
abbandonarono
gli
studenti
universitari
;
nel
corso
della
notte
lo
abbandonarono
perfino
i
banditi
;
ed
egli
rimase
solo
,
più
coraggioso
dei
giovani
idealisti
e
più
coraggioso
dei
vecchi
briganti
.
La
sua
fama
era
ormai
assicurata
.
Quando
egli
fu
arrestato
e
chiuso
in
carcere
,
i
siciliani
lo
elessero
deputato
e
lo
liberarono
.
La
fortuna
del
separatismo
ha
voluto
che
la
lotta
per
le
elezioni
amministrative
si
conducesse
a
Catania
nel
nome
di
un
Gallo
"
ferito
dai
socialisti
"
.
In
verità
si
disse
di
più
;
che
egli
stava
per
morire
.
Si
diramavano
ogni
momento
bollettini
sul
suo
stato
di
salute
.
Uno
diceva
:
"
Il
cuore
di
Gallo
,
grande
come
il
cuore
della
Sicilia
,
cesserà
di
battere
?
"
I
colpi
di
questo
cuore
,
che
rallentavano
sempre
di
più
,
raddoppiarono
,
triplicarono
i
voti
.
I
separatisti
ottennero
a
Catania
un
notevole
successo
(
L
'
onorevole
Gallo
gode
oggi
un
'
ottima
salute
.
)
StampaQuotidiana ,
FRONTE
ITALIANO
,
27
.
La
5
.
Armata
ha
avanzato
decisamente
su
tutto
il
fronte
.
Radiscanina
,
22
km
.
a
sud
di
Venafro
,
è
stata
conquistata
.
Altri
due
villaggi
In
questa
zona
sono
stati
occupati
.
I
soldati
del
Gen
.
Clark
si
sono
impadroniti
inoltre
di
Francolise
,
importante
nodo
stradale
che
dista
solo
6
km
.
dalle
cime
collinose
presso
Sessa
Aurunca
.
Così
le
posizioni
tedesche
intorno
alla
giogaia
del
Marsico
sono
ora
minacciate
da
oriente
.
Sul
litorale
Adriatico
le
truppe
del
Gen
.
Montgomery
si
avvicinano
sempre
più
a
Vasto
.
Nel
settore
centrale
Boiano
e
Spineta
sono
state
occupate
dalle
truppe
della
8
.
Armata
,
che
da
Vinchiaturo
proseguono
nella
loro
avanzata
verso
Isernia
.
L
'
altura
di
Spineta
veniva
conquistata
alla
baionetta
dai
britannici
.
Dalla
diminuita
resistenza
tedesca
si
argomenta
che
il
Gen
.
Kesserling
intenda
stabilirsi
in
difensiva
su
una
linea
che
attestandosi
al
M
.
Marsico
(
800
m
.
)
poco
più
a
nord
di
Mondragone
sul
Tirreno
e
snodandosi
sulle
creste
appenniniche
,
fa
perno
su
Venafro
e
,
seguendo
all
'
incirca
l
'
andamento
del
Trigno
,
termina
presso
Vasto
sull
'
Adriatico
.
L
'
Aerodromo
di
Tarquinia
a
nord
ovest
di
Roma
è
stato
bombardato
lunedì
da
aerei
alleati
.
Numerose
strade
e
ferrovie
tedesche
sono
state
martellate
continuamente
.
StampaQuotidiana ,
ANKARA
,
27
.
Secondo
notizie
giunte
da
Bucarest
bombardieri
Alleati
hanno
fatto
incursioni
su
due
città
dell
'
Ungheria
durante
la
notte
tra
lunedì
e
martedì
.
Le
città
bombardate
sono
Gjor
al
nord
ovest
del
Paese
e
Nagikanisha
al
sud
ovest
.
A
Budapest
l
'
allarme
è
durato
45
minuti
.
I
giornali
di
Ankara
riferendo
queste
notizie
comunicano
che
il
fatto
ha
destato
vive
preoccupazioni
negli
ambienti
della
Capitale
Ungherese
.
StampaQuotidiana ,
Dalla
trincea
in
cui
ci
eravamo
asserragliati
a
custodia
della
bandiera
giammai
ammainata
,
balziamo
incontro
all
'
avvenire
con
la
stessa
fede
che
il
ventennio
di
ignominia
non
è
riuscito
che
a
purificare
,
se
ciò
era
possibile
...
Balziamo
all
'
ordine
perentorio
:
Avanti
!
,
e
il
mondo
dei
lavoratori
,
ritrovata
finalmente
la
sua
via
,
divenuto
valanga
prepotente
,
travolgerà
tutto
quanto
si
opporrà
alla
sua
marcia
trionfale
verso
il
raggiungimento
di
un
ordine
nuovo
che
esso
si
attende
dalla
sua
resistenza
nel
triste
ventennio
di
espiazione
,
dalla
guerra
rivoluzionaria
,
dalla
sua
forza
incommensurabile
.
Avanti
!
è
l
'
ordine
del
giornale
del
Partito
Socialista
Italiano
,
che
oggi
il
socialismo
campano
ha
fatto
suo
,
incidendolo
sulla
testata
del
suo
giornale
,
con
l
'
augurio
che
possa
subito
ritornare
sull
'
organo
nazionale
del
partito
.
Oggi
è
l
'
Italia
Meridionale
che
,
riacquistata
la
libertà
,
spiegata
al
vento
la
libera
bandiera
del
socialismo
,
grida
ai
lavoratori
"
Avanti
!
verso
il
vostro
immancabile
avvenire
"
.
StampaQuotidiana ,
Il
crollo
improvviso
del
fascismo
,
avvenuto
il
25
luglio
1943
,
per
la
confessata
sua
impotenza
a
dominare
la
situazione
,
diffuse
in
Italia
l
'
illusione
che
tutti
i
mali
del
paese
dovessero
subito
svanire
e
la
vita
italiana
fosse
per
ritornare
indietro
di
venti
anni
.
In
realtà
il
fascismo
aveva
compenetrato
di
sé
tutte
le
istituzioni
e
la
sua
politica
aveva
scavato
il
baratro
all
'
Italia
.
Epperò
il
suicidio
notturno
del
gran
consiglio
doveva
esser
considerato
indizio
di
un
male
più
grave
.
Gli
avvenimenti
difatti
hanno
dimostrato
fino
a
qua
-
e
stadio
la
cancrena
del
fascismo
avesse
infettato
l
'
Italia
e
le
sue
istituzioni
.
L
'
aver
reputato
tali
istituzioni
stabili
e
sicure
e
perciò
utili
ad
un
rapido
rinnovamento
fu
un
errore
fatale
.
Cosicché
il
popolo
italiano
che
,
pur
subendo
il
fascismo
e
la
guerra
,
aveva
passivamente
resistito
alla
stessa
in
attesa
della
occasione
favorevole
per
liberarsi
del
fascismo
e
del
nazismo
,
al
momento
opportuno
,
per
la
illusoria
fiducia
negli
istituti
,
venne
a
trovarsi
inerme
e
disorganizzato
contro
la
sadica
rabbia
dell
'
invasore
.
Onde
il
suo
contributo
alla
liberazione
del
proprio
paese
che
poteva
inizialmente
essere
formidabile
,
giovare
alle
forze
anglo
americane
e
salvare
la
Campania
e
l
'
Italia
centrale
e
settentrionale
dalla
devastazione
tedesca
finì
per
essere
pressoché
nullo
.
Triste
ed
ineluttabile
eredità
del
fascismo
che
ci
lascia
spogli
di
tutto
con
un
disordine
che
è
il
funesto
epilogo
del
secondo
atto
del
dramma
che
viviamo
.
Come
uscirne
?
Allo
stesso
modo
della
euforia
ingannatrice
del
25
luglio
si
diffonde
ora
una
profonda
inquietudine
accompagnata
da
un
disorientamento
,
altrettanto
ingannevole
e
pericoloso
.
Il
pericolo
per
l
'
Italia
indubbiamente
è
immenso
;
ma
esso
è
comune
a
tutti
i
popoli
e
sovrasta
,
dal
1935
,
principalmente
su
tutta
l
'
Europa
:
la
dominazione
dell
'
imperialcapitalismo
nazista
.
Contro
del
quale
però
combattono
tenacemente
,
valorosamente
e
vittoriosamente
il
popolo
inglese
,
quello
americano
e
quello
russo
e
contro
questo
pericolo
,
per
la
sua
salvezza
,
nella
misura
dei
propri
mezzi
residui
ma
con
tutta
la
sua
tradizionale
indomabile
energia
,
dovrà
combattere
anche
il
popolo
italiano
.
Da
tutti
è
sentita
questa
esigenza
della
nostra
effettiva
partecipazione
alla
guerra
,
per
dovere
verso
gli
italiani
di
oltre
il
Garigliano
,
per
l
'
onore
del
popolo
,
per
la
vittoria
contro
il
nemico
capitale
d
'
Italia
e
di
Europa
.
Tuttavia
lo
spettacolo
della
crisi
italiana
aggravata
dai
tre
anni
di
guerra
fascista
e
dall
'
azione
tedesca
lascia
nel
dubbio
gli
animi
sospesi
degli
italiani
.
Questo
è
esiziale
:
il
disinganno
e
il
disinteresse
che
suscita
possono
diventare
motivo
di
consolidazione
del
nazismo
.
Il
popolo
italiano
deve
invece
prendere
coscienza
della
crisi
sociale
che
attraversiamo
,
rendersi
conto
che
essa
contiene
in
se
le
condizioni
per
la
ricostruzione
socialista
dell
'
Italia
.
In
verità
,
quale
che
sia
la
fonte
immediata
dei
mezzi
per
ricostruire
il
distrutto
e
rifare
l
'
Italia
,
è
indubbio
che
il
peso
sarà
sopportato
dalle
classi
lavoratrici
.
Esse
pagheranno
la
ricostruzione
.
È
ovvio
allora
che
questa
non
può
avvenire
per
la
resurrezione
dell
'
economia
borghese
e
del
diritto
di
privata
proprietà
sui
mezzi
di
produzione
che
saranno
ricostruiti
dal
sacrificio
del
proletariato
.
D
'
altra
parte
,
ai
mezzi
per
la
immane
opera
,
è
altrettanto
ovvio
non
potersi
provvedere
con
le
risorse
della
ordinaria
pressione
fiscale
,
per
quanto
forte
.
È
pertanto
la
situazione
attuale
che
obbiettivamente
determina
la
necessità
del
ricorso
a
risorse
fiscali
straordinarie
:
la
generalizzazione
dei
monopoli
di
stato
e
l
'
avocazione
integrale
del
profitto
mediante
la
socializzazione
.
Non
v
'
è
altro
mezzo
;
l
'
Italia
potrà
risorgere
soltanto
mediante
la
socializzazione
.
Ecco
;
siamo
giunti
al
punto
,
già
previsto
dalla
dottrina
socialista
,
in
cui
giustizia
sociale
e
legge
economica
coincidono
.
Se
è
così
,
il
popolo
italiano
ha
come
orientarsi
e
dominare
ogni
inquietudine
:
da
questa
crisi
deve
sortire
fatalmente
ed
inesorabilmente
l
'
ordine
socialista
.
Per
esso
sacrificarsi
,
per
esso
organizzarsi
,
per
esso
combattere
.
StampaQuotidiana ,
Della
incapacità
della
borghesia
a
governare
e
a
governarsi
,
della
conseguente
necessità
che
il
potere
passi
nelle
mani
delle
nuove
forze
vive
del
lavoro
,
prova
ultima
è
quella
della
crisi
in
cui
si
dibatte
il
governo
Badoglio
.
Tutti
di
accordo
che
si
debba
formare
un
governo
di
partiti
,
tutti
di
accordo
che
in
esso
debbono
essere
rappresentate
tutte
le
correnti
democratiche
,
tutti
di
accordo
-
i
partiti
-
che
bisogna
collaborare
,
e
il
governo
non
si
fa
,
i
partiti
restano
a
protestare
...
E
allora
tutti
siamo
di
accordo
,
benissimo
!
Ma
il
governo
non
si
fa
!
Vi
è
una
regia
testardaggine
:
sia
rimossa
.
Ma
non
avevamo
pensato
che
non
ci
sono
gli
uomini
!
Vivaddio
siamo
quasi
dodici
milioni
di
Italiani
liberati
,
e
non
ci
sono
uomini
...
È
necessario
che
gli
nomini
abbiano
il
crisma
delle
gloria
,
o
l
'
aureola
di
trionfi
politici
.
Allora
bisognerà
rinunziare
a
formare
un
governo
di
partiti
,
o
bisognerà
fare
un
governo
di
fascisti
,
i
quali
sono
tutti
onusti
di
gloria
,
o
un
governo
di
parrucconi
...
poiché
gli
antifascisti
non
hanno
che
le
ferite
non
ancora
rimarginate
del
confino
,
del
carcere
,
delle
misure
di
polizia
,
un
oscuro
ventennio
trascorso
ai
margini
della
vita
...
Che
si
debba
ritornare
ai
tempi
in
cui
per
risolvere
una
crisi
non
ci
era
che
Giolitti
e
qualche
suo
compare
?
L
'
Italia
vuole
respirare
e
vivere
:
solo
le
forze
nuove
,
espressione
del
popolo
che
lavora
,
potranno
far
piazza
pulita
di
tutte
le
beghe
,
di
tutti
i
prestigi
,
le
prevenzioni
che
hanno
condotto
al
1922
.
E
allora
avanti
!
StampaQuotidiana ,
Il
ristagno
della
situazione
nell
'
Italia
Meridionale
,
durato
dai
bei
mesi
trascorsi
finora
,
in
confronto
della
sempre
più
estesa
e
risoluta
azione
degli
italiani
ancora
soggetti
alla
dominazione
nazifascista
,
suscita
rammarico
per
questa
inerzia
non
degna
del
sacrificio
dei
nostri
fratelli
oppressi
e
tanto
meno
dei
doveri
dell
'
ora
.
Intanto
però
si
sviluppa
finalmente
e
prende
corpo
l
'
idea
che
gli
italiani
di
qui
debbono
compiere
ogni
sforzo
per
la
liberazione
di
tutta
l
'
Italia
,
di
tutta
l
'
Europa
,
dal
nazifascismo
.
Tale
necessità
deve
essere
considerata
come
esigenza
di
vita
,
in
quanto
da
questa
azione
soltanto
potrà
scaturire
il
vero
risorgimento
italiano
e
la
sua
legittimazione
di
fronte
alla
storia
ed
agli
altri
popoli
.
Unicamente
per
questa
via
,
potrà
sopravvivere
la
genuina
unità
nazionale
,
quando
fosse
cementata
da
una
fattiva
solidarietà
nel
rischio
e
nel
sacrificio
.
Noi
socialisti
abbiamo
costantemente
enunciato
e
ribadito
questi
principi
e
siamo
lieti
oggi
di
constatare
che
si
avviano
a
diventare
prassi
politica
generale
,
mentre
,
come
un
favorevole
auspicio
,
i
soldati
italiani
,
dopo
il
sacrificio
di
Mignano
,
hanno
ripreso
a
combattere
,
con
risolutezza
e
vigoria
,
contro
i
tedeschi
vittoriosamente
.
È
ovvio
che
non
basta
il
riconoscimento
di
un
giusto
principio
:
occorre
adeguare
l
'
azione
pratica
alle
necessità
che
le
direttive
ideali
impongono
.
E
nella
ricerca
di
quello
che
si
deve
fare
e
del
come
deve
esser
fatto
,
se
vogliamo
essere
coerenti
e
solidali
con
i
partigiani
ed
i
lavoratori
combattenti
di
oltre
il
Garigliano
,
dobbiamo
tenere
in
conto
,
principalmente
,
i
sentimenti
,
gli
orientamenti
,
la
tattica
di
quei
combattenti
,
di
quei
partigiani
,
e
dei
partiti
e
del
Comitato
Centrale
di
Liberazione
che
la
loro
azione
organizza
,
suscita
e
dirige
.
Se
la
nostra
condotta
non
avesse
questa
ispirazione
,
sarebbe
vana
,
non
varrebbe
cioè
a
salvare
il
bene
indispensabile
,
senza
del
quale
la
ricostruzione
d
'
Italia
è
impossibile
:
la
solidarietà
nazionale
.
E
ciò
,
a
maggior
ragione
,
vale
per
noi
socialisti
perché
in
prima
fila
del
fronte
di
liberazione
,
il
nerbo
maggiore
è
costituito
dai
nostri
compagni
.
E
nemmeno
questo
basta
.
Dobbiamo
stabilire
,
ed
è
nel
nostro
potere
poiché
attiene
alle
nostre
capacità
ed
al
nostro
senso
di
responsabilità
,
le
condizioni
necessarie
perché
l
'
azione
del
popolo
meridionale
possa
riuscire
effettivamente
utile
,
proficua
e
duratura
.
Queste
condizioni
non
s
'
improvvisano
;
debbono
risultare
da
ponderato
esame
e
matura
riflessione
.
Per
fare
un
esercito
occorrono
armi
,
indumenti
,
viveri
;
per
condurre
una
guerra
occorre
compattezza
,
slancio
popolare
,
larghezza
di
mezzi
finanziari
,
e
stabilità
monetaria
,
economia
efficiente
in
ogni
campo
,
dalla
produzione
agricola
e
industriale
,
ai
trasporti
,
alla
distribuzione
,
al
consumo
,
assistenza
civile
,
esauriente
mobilitazione
generale
di
tutte
le
risorse
del
paese
,
di
tutte
le
energie
popolari
.
Il
compito
che
grava
su
di
noi
italiani
del
meridione
,
nella
situazione
attuale
a
tutti
nota
,
è
perciò
di
una
gravità
eccezionale
:
contemporaneamente
riorganizzarci
e
fare
la
guerra
.
La
realizzazione
di
quanto
occorre
allo
sforzo
da
compiere
è
soltanto
parzialmente
in
nostro
potere
.
Dipenderà
dalla
nostra
saggezza
politica
saperci
porre
,
anche
sotto
questo
aspetto
,
nel
quadro
della
solidarietà
internazionale
,
sulla
strada
che
ci
conduca
alla
salvezza
del
popolo
italiano
.
StampaQuotidiana ,
La
nuova
situazione
politica
italiana
che
si
è
venuta
delineando
in
questi
ultimi
giorni
,
ha
portato
alla
importante
deliberazione
della
Giunta
Esecutiva
dei
Comitati
di
Liberazione
che
pubblichiamo
più
sotto
.
Prima
della
riunione
del
6
aprile
,
in
cui
la
Giunta
Esecutiva
ha
preso
la
detta
deliberazione
,
la
Direzione
deI
nostro
Partito
,
sollecitata
dagli
sviluppi
della
situazione
,
aveva
adottata
una
dichiarazione
che
il
compagno
Longobardi
ha
presentato
alla
giunta
e
con
la
quale
facendo
noto
che
ogni
decisione
spetta
al
Consiglio
Nazionale
deI
Partito
,
si
è
voluto
intanto
portare
a
conoscenza
degli
altri
partiti
e
del
popolo
,
le
condizioni
di
indole
più
vasta
e
complessa
che
debbono
necessariamente
motivare
e
giustificare
la
formazione
di
un
nuovo
governo
democratico
.
La
Direzione
ha
affermato
che
l
'
avvenimento
interno
,
perché
abbia
effetto
,
si
debba
inserire
in
concreto
nella
situazione
europea
e
mondiale
.
Sia
per
le
condizioni
reali
del
paese
,
sia
per
la
situazione
,
diciamo
così
,
internazionale
in
cui
l
'
Italia
si
trova
,
sia
per
il
fatto
che
il
nuovo
governo
deve
costituirsi
avendo
come
primo
e
predominante
compito
,
la
partecipazione
alla
guerra
contro
la
Germania
con
tutte
le
sue
forze
e
le
sue
risorse
,
non
è
possibile
in
questo
momento
fare
astrazione
da
quella
situazione
internazionale
a
cui
la
Direzione
del
nostro
Partito
si
è
richiamata
.
Fare
la
guerra
come
noi
,
e
come
tutti
gli
altri
Italiani
vogliono
,
non
è
,
insomma
,
una
questione
di
politica
interna
,
ma
sopratutto
di
politica
estera
.
Ecco
perché
la
Direzione
del
Partito
Socialista
ha
voluto
enunciare
le
condizioni
che
riteneva
dover
connettere
alla
costituzione
deI
nuovo
governo
.
E
ciò
nel
superiore
interesse
del
paese
intero
,
del
proletariato
italiano
.
Queste
condizioni
sono
chiaramente
espresse
nella
dichiarazione
che
pubblichiamo
in
rilievo
a
parte
.