StampaQuotidiana ,
Che
la
festa
nuziale
incominci
!
Era
il
grido
che
risuonava
nell
'
anima
la
notte
della
vigilia
di
Natale
,
all
'
apertura
della
Porta
santa
.
«
Festa
nuziale
»
:
così
Papa
Wojtyla
aveva
chiamato
il
grande
Giubileo
del
Duemila
nella
Bolla
Incarnationis
mysterium
.
Quella
notte
,
anche
noi
tutti
,
povere
creature
da
nulla
,
siamo
stati
immessi
dal
gesto
del
Papa
nel
dolce
evento
dell
'
intima
amicizia
e
della
immensa
misericordia
di
Dio
,
come
le
sublimi
anime
contemplative
,
come
Teresa
d
'
Avila
,
come
Giovanni
della
Croce
,
come
Angela
da
Foligno
,
che
celebravano
le
«
mistiche
nozze
»
con
il
Signore
.
Inaspettata
veste
nuziale
era
l
'
abito
di
Papa
Wojtyla
,
il
piviale
sfavillante
di
riverberi
di
luce
e
di
colori
,
rimembranza
forse
di
policrome
visioni
orientali
,
africane
,
messicane
...
i
colori
di
ogni
terra
proiettati
sulla
veste
nuziale
del
pontefice
.
Festa
di
suoni
,
di
trombe
,
di
canti
,
di
luci
,
nella
basilica
,
omaggio
al
Cristo
glorificato
:
«
Ieri
,
oggi
,
nei
secoli
»
.
Festa
di
tutti
i
continenti
,
approdati
con
gli
uomini
e
le
donne
nei
costumi
tradizionali
a
decorare
di
fiori
e
di
colori
la
Porta
santa
.
Festa
di
tutta
la
storia
cristiana
di
questo
millennio
che
declina
e
che
sfocia
come
un
fiume
nel
Giubileo
del
Duemila
:
«
Il
grande
fiume
della
Rivelazione
,
del
cristianesimo
e
della
Chiesa
,
che
scorre
attraverso
la
storia
dell
'
umanità
a
partire
dall
'
evento
accaduto
a
Nazareth
e
poi
a
Betlemme
duemila
anni
fa
»
,
come
Papa
Wojtyla
aveva
scritto
nella
sua
lettera
apostolica
Tertio
Millennio
adveniente
.
Così
la
grande
festa
nuziale
è
incominciata
.
Perché
il
perdono
di
Dio
che
scende
sull
'
uomo
pentito
non
è
qualcosa
di
tetro
.
Il
Giubileo
è
letizia
:
è
letizia
del
figliuol
prodigo
che
ritrova
l
'
amicizia
perduta
del
Signore
.
E
letizia
del
Popolo
di
Dio
,
che
acclama
il
Redentore
venuto
a
dimorare
tra
gli
uomini
:
il
Signore
,
anch
'
egli
come
pellegrino
a
camminare
sulle
nostre
strade
,
a
bussare
alla
nostra
porta
,
la
porta
della
nostra
povera
casa
,
prima
ancora
che
noi
peregrinassimo
penitenti
verso
la
sua
Porta
santa
.
Perché
,
in
mezzo
a
quella
festa
della
notte
della
vigilia
di
Natale
,
c
'
era
anche
la
nostra
immagine
di
pellegrini
.
L
'
immagine
era
lì
nella
figura
di
Papa
Wojtyla
che
,
pur
nella
sua
sfavillante
veste
nuziale
,
si
trascinava
,
curvo
,
dolente
,
pellegrino
,
nel
faticoso
cammino
dalla
Porta
santa
all
'
altare
,
assorto
nel
richiamo
del
suo
Signore
.
Sulle
sue
spalle
non
c
'
era
soltanto
la
meraviglia
di
un
abito
.
C
'
era
anche
il
peso
dei
nostri
peccati
,
dei
nostri
orrori
,
delle
nostre
ostinazioni
:
le
pene
e
le
miserie
di
tutta
l
'
umanità
di
oggi
,
ma
anche
le
infedeltà
e
i
rinnegamenti
avvenuti
nel
lungo
fiume
della
storia
cristiana
.
Tutto
egli
trascinava
verso
il
perdono
e
la
misericordia
di
Dio
.
Con
lui
era
il
nostro
camminare
di
pellegrini
,
presi
da
pentimento
,
ma
anche
dalla
voglia
intensa
di
poter
celebrare
anche
noi
la
grande
festa
nuziale
con
Dio
.