StampaQuotidiana ,
L
'
una
di
notte
:
si
sblocca
il
timer
di
Tangentopoli
.
I
telegiornali
stanno
snocciolando
da
qualche
ora
i
risultati
elettorali
che
disegnano
il
tracollo
del
Psi
,
quando
un
ufficiale
dei
carabinieri
parte
dalla
caserma
di
via
Moscova
.
E
diretto
a
Roma
.
Ha
in
tasca
una
busta
ingombrante
.
E
nella
busta
ha
una
bomba
,
l
'
ultimo
colpo
dei
giudici
milanesi
,
l
'
ultimo
calice
,
il
piu
'
amaro
,
per
Bettino
Craxi
:
un
avviso
di
garanzia
.
In
18
pagine
Antonio
Di
Pietro
e
i
suoi
colleghi
contestano
al
segretario
del
Psi
41
episodi
di
malaffare
,
calcolano
36
miliardi
di
bustarelle
,
lo
accusano
di
concorso
in
corruzione
,
ricettazione
e
violazione
delle
norme
sul
finanziamento
pubblico
ai
partiti
.
Tutto
questo
si
porta
nella
giacca
il
capitano
Paolo
La
Forgia
quando
arriva
a
Roma
.
Tutto
questo
,
quando
,
stanco
e
forse
emozionato
,
entra
qualche
ora
piu
'
tardi
all
'
hotel
Raphael
,
nel
quartier
generale
di
Craxi
.
Alle
undici
e
mezzo
,
il
leader
socialista
ha
in
mano
le
diciotto
paginette
:
"
Procedimento
numero
8655.92...Craxi
Benedetto
...
"
.
Legge
con
attenzione
i
passaggi
dove
i
giudici
dell
'
inchiesta
"
Mani
Pulite
"
spiegano
in
sostanza
come
,
in
quel
sistema
feudale
popolato
di
boiardi
della
mazzetta
che
e
'
stata
Milano
fino
a
oggi
,
sia
lui
lo
zar
.
Proprio
lui
.
Ma
non
batte
ciglio
.
Resta
freddissimo
anche
quando
capisce
che
su
di
lui
sembrano
essere
addossate
quasi
tutte
le
colpe
dei
socialisti
finiti
finora
sotto
indagine
:
la
metropolitana
,
le
tangenti
pagate
da
imprenditori
come
Paolo
Pizzarotti
,
Vincenzo
Romagnoli
e
Mario
Lodigiani
,
i
flussi
di
quattrini
in
nero
che
per
anni
sono
serviti
ad
alimentare
la
macchina
del
suo
partito
.
Vincenzo
Balzamo
,
il
segretario
amministrativo
,
il
fidatissimo
tesoriere
nazionale
che
il
2
novembre
e
'
stato
stroncato
da
un
infarto
,
e
'
indicato
come
il
"
percettore
materiale
"
dei
finanziamenti
illegali
.
Lui
,
Craxi
,
come
il
capo
dei
capi
,
l
'
uomo
che
ha
gestito
e
disegnato
le
grandi
strategie
.
La
notizia
circola
gia
'
da
qualche
ora
al
Palazzo
di
giustizia
di
Milano
.
In
breve
,
una
dopo
l
'
altra
,
le
conferme
piovono
come
napalm
.
Giustizia
a
orologeria
?
"
Fosse
davvero
cosi
'
,
vorrebbe
dire
che
l
'
orologio
era
in
ritardo
"
,
si
lascia
scappare
un
magistrato
in
corridoio
.
La
Procura
,
infatti
,
prima
di
sparare
l
'
ultimo
colpo
,
ha
atteso
che
le
urne
fossero
chiuse
.
Come
aveva
fatto
ad
aprile
,
aspettando
il
dopo.elezioni
per
sferrare
la
prima
offensiva
giudiziaria
.
La
decisione
e
'
maturata
in
un
vertice
del
pool
al
completo
.
L
'
altro
ieri
,
per
tutta
la
giornata
,
sono
rimasti
nell
'
ufficio
del
procuratore
Saverio
Borrelli
i
pm
Gherardo
Colombo
e
Piercamillo
Davigo
e
il
procuratore
aggiunto
Gerardo
D
'
Ambrosio
.
Antonio
Di
Pietro
ha
partecipato
solo
per
pochi
minuti
all
'
incontro
,
poi
e
'
volato
a
Roma
per
raccogliere
l
'
ultimo
tassello
,
le
dichiarazioni
di
Nevol
Querci
,
ex
deputato
socialista
,
che
avrebbe
descritto
ancora
una
volta
la
gestione
verticistica
di
certe
decisioni
nel
partito
.
Ma
Querci
e
'
davvero
solo
una
piccola
tessera
.
Il
mosaico
composto
attorno
a
Craxi
e
'
enorme
ed
e
'
fatto
di
molte
voci
.
La
piu
'
pesante
e
'
quella
di
un
vecchio
nemico
,
l
'
ex
segretario
socialista
Giacomo
Mancini
,
che
il
18
novembre
conferma
in
pieno
ai
magistrati
un
'
intervista
concessa
al
Corriere
dieci
giorni
prima
:
"
Balzamo
era
il
segretario
amministrativo
,
ma
la
parte
delle
entrate
che
conosceva
era
quella
che
riguardava
i
grandi
progetti
dell
'
edilizia
,
i
lavori
pubblici
.
Degli
altri
quattrini
non
sapeva
proprio
nulla
.
Craxi
ha
preferito
dire
"
muoia
Sansone
con
tutti
i
filistei
,
siamo
tutti
complici
e
nessuno
puo
'
parlare
"
.
Nessuno
puo
'
forse
fare
il
Pm
nei
confronti
degli
altri
,
ma
la
vastita
'
del
fenomeno
,
i
flussi
di
finanzamento
che
hanno
avuto
come
destinatario
il
Psi
non
sono
certamente
passati
da
Balzamo
,
non
sono
stati
registrati
.
Li
conosceva
solo
Craxi
"
.
"
A
Balzamo
.
avrebbe
spiegato
Mancini
ai
giudici
.
sfuggiva
tutta
la
parte
che
non
trattava
direttamente
,
quella
relativa
ai
rapporti
tra
partito
e
banche
,
partito
e
Iri
,
partito
e
grandi
imprese
,
partito
e
finanza
.
Una
parte
che
faceva
capo
direttamente
alla
segreteria
del
partito
"
.
Poi
,
via
via
,
ecco
gli
altri
ragazzi
del
coro
.
L
'
imprenditore
Mario
Lodigiani
,
il
5
ottobre
,
racconta
dei
suoi
contributi
alla
Dc
e
al
Psi
,
spara
su
Balzamo
e
sul
cassiere
nazionale
scudocrociato
Severino
Citaristi
,
che
in
questi
giorni
ha
avuto
un
nuovo
avviso
di
garanzia
che
sara
'
seguito
entro
la
settimana
dalla
richiesta
d
'
autorizzazione
a
procedere
.
Per
Citaristi
,
il
pool
antimazzette
chiede
anche
l
'
arresto
.
Su
lui
e
su
Balzamo
,
sul
sistema
messo
in
piedi
dai
due
partiti
,
Lodigiani
e
'
prodigo
di
particolari
:
"
Abbiamo
versato
circa
un
miliardo
all
'
anno
a
ciascuno
dei
due
partiti
senza
isciverli
nei
relativi
bilanci
...
Questi
versamenti
sono
avvenuti
in
contanti
,
direttamente
nelle
mani
di
Citaristi
e
Balzamo
"
.
Suo
fratello
Vincenzo
e
'
altrettanto
specifico
:
"
Nel
febbraio
'
92
ho
consegnato
a
Balzamo
l
'
ultima
somma
,
400
milioni
in
contanti
che
mi
ha
espressamente
richiesto
di
versargli
in
nero
perche
'
aveva
urgenti
scadenze
elettorali
e
aveva
bisogno
di
liquidi
"
.
Sullo
stesso
tono
le
dichiarazioni
di
altri
manager
,
come
Vincenzo
Romagnoli
,
Paolo
Pizzarotti
,
Angelo
Simontacchi
:
i
miliardi
,
dalla
meta
'
degli
anni
Ottanta
in
poi
,
scorrevano
senza
sosta
nelle
casse
segrete
della
Dc
e
del
Psi
.
E
ora
i
giudici
sembrano
da
un
lato
far
coincidere
le
responsabilita
'
di
Balzamo
con
quelle
di
Craxi
e
,
dall
'
altro
,
paiono
attribuirne
di
ulteriori
al
leader
del
Psi
.
Le
deposizioni
si
susseguono
come
un
rosario
nell
'
atto
d
'
accusa
.
Ecco
Bruno
Binasco
,
manager
del
gruppo
Gavio
.
Ecco
Luciano
Betti
,
amministratore
delegato
della
Premafin
di
Salvatore
Ligresti
,
e
Nerio
Nesi
,
ex
presidente
della
Banca
Nazionale
del
Lavoro
.
Ed
ecco
lo
stesso
Ligresti
,
che
parla
di
elargizioni
al
Psi
.
Luigi
Carnevale
,
ex
vicepresidente
della
Metropolitana
milanese
,
tira
in
ballo
Silvano
Larini
,
architetto
socialista
,
amico
di
Craxi
da
trent
'
anni
e
tuttora
latitante
.
Carnevale
racconta
che
l
'
architetto
portava
le
mazzette
della
metropolitana
direttamente
al
segretario
.
E
anche
l
'
ex
deputato
psi
Gianstefano
Milani
fa
il
nome
di
Larini
.
Interrogato
la
scorsa
settimana
,
Milani
,
da
sempre
anticraxiano
,
spiega
e
commenta
con
i
giudici
una
sua
frase
intercettata
dai
carabinieri
:
"
Stanno
cercando
Larini
perche
'
pigliava
i
soldi
per
Craxi
"
.
E
l
'
ultima
bordata
.
Per
il
leader
dai
troppi
nemici
comincia
il
conto
alla
rovescia
.