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> anno_i:[1970 TO 2000} > autore_s:"Fortebraccio" > categoria_s:"StampaQuotidiana" > categoria_s:"StampaQuotidiana"
Ricordo sonnolento di un amico ( Fortebraccio , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Quando molti anni fa , essendo democristiani , dirigevamo l ' edizione milanese de " Il Popolo " , contavamo tra i più autorevoli collaboratori il prof. Giordano Dell ' Amore , che fino da allora era si può dire già tutto : professore universitario ( docente di tecnica bancaria , che è una materia leggiadrissima , il cui più arduo impegno scientifico consiste nell ' insegnare come si fanno in fretta quei vispi uccellini che i ragionieri usano apporre accanto alle cifre per indicare che le hanno " spuntate " ) , Dell ' Amore era anche presidente della Cassa di Risparmio , consigliere presso gli ospedali civici , membro del Comitato provinciale DC e simpatizzante dell ' Arma dei Bersaglieri . In quei tempi , se non ricordiamo male , insisteva per essere assunto come primo ballerino della Scala . ( Onestamente , non possiamo dire se abbia poi ottenuto il posto , ma siamo certi che anche lì si sarebbe fatto onore ) . Usava allora un tranquillante - sonnifero di nome Sedobrol e in redazione tutti chiamavano Dell ' Amore " Giordanobrol " . Quando arrivava un suo pezzo e ce lo portavano , l ' usciere del giornale veniva a chiudere la finestra , posava sul nostro tavolo un thermos con l ' acqua per la notte e ci domandava cordiale e premuroso a che ora desideravamo essere svegliati . Tutti gli articoli di questo nostro illustre amico cominciavano così : " Parleremo oggi della bilancia dei pagamenti ... " e la ragione di questa insistenza era che l ' ottimo " Giordanobrol " sapeva che a questo punto non c ' era nessuno che non si assopisse , donde la necessità di riprendere ogni volta l ' argomento . Una volta provammo a resistere e tentammo di proseguire nella lettura , ma vedemmo con stupore che il resto del foglio , fino alla fine , era bianco . Dell ' Amore si era addormentato anche lui . Ci sia consentito di rievocare affettuosamente " Giordanobrol " oggi che si è recato presso il giudice per dichiarare che lui nella distribuzione dei fondi neri da parte dell ' Italcasse non c ' entra per nulla . Ne siamo sicuri : dormiva . E l ' eminente professore degli uccellini ha anche affermato che i bilanci della Italcasse erano tutti ineccepibili , controllati rigorosamente dai sindaci e dal personale specializzato della Banca d ' Italia . Dallo studio del magistrato , finita la sua deposizione , si è notato che il prof. Dell ' Amore è uscito in punta di piedi , tenendo l ' indice sulla bocca a raccomandare il silenzio . Filtrava dalla stanza del giudice un lievissimo russare e tutti sanno che in casi come questi è d ' obbligo il segreto dormitorio .
Tesini e Bozzi come ci interessano ( Fortebraccio , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Noi siamo tra coloro che non finiranno mai di rimpiangere il tempo , neppure tanto lontano , in cui a Jader Jacobelli , direttore delle " Tribune " televisive , politiche , elettorali , sindacali e via trasmettendo , erano lasciati più ampi poteri per organizzare questo genere di manifestazioni . Adesso , se non abbiamo capito male quanto lo stesso Jacobelli ha comunicato più volte , chi decide temi , strutture , limiti e orari delle " Tribune " è la Commissione parlamentare di vigilanza , organismo notoriamente privo di gente ( salvo rarissime eccezioni ) che si intenda di politica , sicché queste trasmissioni sono diventate un disastro . Ripetitive , futili e noiose . Vengono trasmesse a tarda ora , cominciano in ritardo e in ritardo finiscono . Se si escludono i partecipanti comunisti , che ormai dicono con assoluta chiarezza come la pensano e ciò che vogliono , tutti gli altri si aggirano in cerca di parole come se tentassero invano di trovare l ' interruttore della luce in una stanza buia , e le " Tribune " sembrano diventate il ritrovo degli stanchi di vivere . Alla fine c ' è sempre un ascoltatore sveglio che avverte : " È finita " . Se mancasse lui , intere famiglie dormirebbero tutta la notte in salotto . La " Tribuna " dell ' altro ieri sera ( guidata da Giorgio Cingoli , interroganti i giornalisti Fischer della " Frankfurter Zeitung " , Alfonso Madeo , direttore de " L ' Ora " e Gaetano Scardocchia del " Corriere della Sera " ) è stata secondo noi caratterizzata dalla partecipazione , per la DC , dell ' on. Giancarlo Tesini , membro ( pensate come sono ridotti ) della Direzione scudocrociata , del quale nessuno al mondo saprà mai che cosa abbia detto . Questo segreto , fra moltissimi anni , scenderà nella tomba con lui . L ' on. Tesini possiede un requisito raro : ha le parole , per così dire , mattiniere e il pensiero pigro . Succede così che i detti gli escono dalla bocca assai prima che li abbia pensati , e una volta emessi la prima cosa della quale si persuadono è che il raziocinio è del tutto inutile . Tesini , a giudicare da quanto gli serve , deve avere ancora il cervello nuovo , e la sua esistenza dimostra che siamo tutti prefabbricati , perché se Iddio ci facesse uno alla volta con quest ' uomo l ' encefalo se lo poteva risparmiare . Tolto l ' on. Tesini , la nostra attenzione è stata attratta dall ' on. Bozzi , che rappresenta i liberali , e sembra sempre seduto su un " tilbury " . Egli è l ' ultimo esemplare di un tipo umano , il viveur , che i giovani non conoscono più . Siamo sicuri che , in segreto , l ' on. Bozzi rimpiange il " tabarin " e ha una barba " Black and Decker " , buona per molti usi : per spazzolare gli abiti , per dare la polvere ai mobili , per lucidarsi le scarpe . Se ingigantisse , potrebbe servire anche il lavaggio rapido delle macchine . Il presidente del PLI come idee non ci interessa , ma come barba confessiamo che ci piacerebbe averlo in casa .
Sensibile desiderio dei frati ( Fortebraccio , 1979 )
StampaQuotidiana ,
I religiosi dell ' Ordine dei trappisti , che osservano , se non siamo male informati , una strettissima clausura , consumano una frugalissima cena alle sei del pomeriggio ( ore 18 ) , poi si recano in muta processione alla cappella del convento dove recitano in coro le preghiere della sera , dopo di che si ritirano nelle loro celle e , spenta ogni luce , taciuta ogni voce , cessato ogni gesto , quei santi uomini cadono in un profondo sonno , dal quale saranno svegliati alle tre per le preghiere della notte volute dalla regola . È a quest ' ora che la Curia generalizia dei trappisti vorrebbe che fossero trasmesse le " Tribune politiche " televisive e la commissione parlamentare di vigilanza , che ne esercita , come tutti desolatamente sanno , la suprema regia , pare propensa ad accogliere la richiesta , ma , desiderando saggiamente procedere per gradi , ha iniziato l ' altro ieri una prima felicissima prova . La " Tribuna " di mercoledì sera ( guidata da Giorgio Cingoli , che impersonava il simbolo delle zone depresse , interroganti i colleghi Walser della " Tages Anzeiger " e Granchi del " Geniale " , partecipanti i delegati di sei partiti : radicale , demoproletario , sud - tiroler V.P. , MSI , indipendenti di sinistra e socialista ) è cominciata con mezz ' ora di ritardo dopo non uno ma due spettacoli cinematografici ( per la verità il secondo , una sorta di antologia dedicata ai film di Francesco Rosi , è stato interessantissimo ) e si è svolta sotto il segno della stanchezza e dello scoramento . Domande fiacche e vaghe , risposte elusive e generiche da parte di tutti , se si fa eccezione per l ' indipendente di sinistra on. Spinelli , che ha concretamente affrontato il tema del giorno : quello della data delle elezioni . Spinelli ha detto con chiarezza che celebrare lo stesso giorno le due prove elettorali , quella nazionale e quella europea , sarebbe un errore . Sono state , queste sue , le sole parole dirette , comprensibili e chiare di tutta la serata . Tutti gli altri hanno vagato come i nautili dell ' abate Zanella , compreso il socialista Signorile , il quale era talmente sfinito che , avendo Cingoli fatto segno di concludere , ha interrotto di botto il suo dire e non ha neanche finito la parola che stava pronunciando : " Noi socialisti pen ... " e lì si è fermato . Forse voleva dire " pensiamo " ma francamente stentiamo a crederlo . Pare che prima o poi la " Tribuna " avrà unsolo ascoltatore : un tale di Enna che da quattro anni , per quante cure ubbia seguito , non riesce più a dormire . I medici si sono mostrati concordi nel consigliargli quest ' ultimo tentativo .
Saluto alle 'tribune' della crisi ( Fortebraccio , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Questa nota è , in un certo senso , obbligata , perché avendo dedicato il corsivo di ieri alla " Tribuna " televisiva di mercoledì , non crediamo di poter passare sotto silenzio quella dell ' altro ieri sera che ne ha rappresentato , per così dire , la conclusione . La quale è stata diretta da Luca Di Schiena , interroganti i giornalisti Navarro Valls dell ' ABC di Madrid e Vittorio Bruno del Secolo XIX e partecipanti i delegati dei partiti liberale , repubblicano , socialdemocratico , demonazionale , comunista e democristiano . Ci dispiace di non ricordare il nome del regista di queste " Tribune " , ma siamo sicuri che è bravo ed è un burlone perché ha avuto l ' idea , questa volta , di aprire i primi piani dei politici intervenuti mostrandoci la faccia dell ' on. Malagodi , come al solito , anzi più del solito , ilare , giulivo , cordiale . Per un difetto dell ' audio , evidentemente , non si è sentita in quel momento la sua voce , ma tutti hanno visto che gridava : " Allegria , allegria " . L ' esistenza del presidente onorario del PLI serve a dimostrarci , non fosse altro , che anche i funerali sono una cosa gioconda . Tra tutti gli intervenuti , quegli che più ci è piaciuto è stato il rappresentante del PSDI , che , se non abbiamo capito male , si chiama Puletti . Non è deputato , non è senatore ( a quanto ci risulta ) e non ha un nome proprio perché non gli occorre . Di Puletti deve esserci soltanto lui : quando Dio lo ha visto nato deve essersi detto : " Di questi non ne faccio più " e ha rotto lo stampo . Ricercato dagli antropologi , che sono i più temuti concorrenti dei filatelici , Puletti è il Paganini del PSDI : parla con la testa inclinata a sinistra come se appoggiasse la guancia a un violino ed è l ' ultimo italiano che porta il gilè , Nessuno ha capito ciò che Puletti abbia detto , ma non importa : l ' uso della parola gli è stato concesso perché , avendo deciso di metterlo al mondo , t aut t o valeva costruirlo completo , allora Puletti , temerario , ne approfitta . Con quella dell ' altro ieri sera sono finite - come ha annunciato il collega Di Schiena - le " Tribune " dedicate alla crisi . Non si sa quando ricominceranno , ma se in avvenire la Commissione parlamentare di vigilanza le mettesse in programma per le quattro del pomeriggio , avremmo qualche speranza che verso le 21 accennino a cominciare . Se no , ci avvertano lealmente : seguiteremo a fare i nottambuli , tanto più che le occhiaie ci donano .
L'inarrestabile ascesa di Nicolazzi ( Fortebraccio , 1979 )
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Quando ( sono ormai passati molti anni ) la direttrice constatò che nella biblioteca della scuola di Gattico , un operoso centro del Novarese , mancava un libro giudicato importante non per il suo valore venale ma per i suoi pregi culturali , tale , insomma , da far gola a chi volesse compiere grandi passi sulla strada della ricerca e del sapere , gli scolari vennero inquisiti a uno a uno per accertare chi tra essi si fosse reso colpevole della indebita appropriazione , ma il solo Franco Nicolazzi fu escluso da ogni interrogatorio o perquisizione , essendo radicata in tutti la convinzione che un libro , nella esistenza di quest ' uomo minerale , non avrebbe mai suscitato interesse alcuno . Eppure il cammino del socialdemocratico on. Nicolazzi , la cui ignoranza è fermamente rimasta superiore ad ogni cultura , doveva conoscere prestigiosi traguardi , fino all ' ultimo , di ieri , rappresentato dal ministero dell ' Industria . Non pensate però che Nicolazzi , nel frattempo , non abbia lavorato . Divenutone giovanissimo campione in quel di Gattico , insegnò boccette presso varie accademie di biliardo del Novarese , finché , mandato a Roma dai suoi compaesani al grido : " Liberiamoci di Nicolazzi " , prese a frequentare il PSDI , l ' ultimo partito in Italia dove fa ancora impressione l ' arrivo di un telegramma . Chiamato ben presto in direzione , unicamente per non farlo aspettare in anticamera , Nicolazzi ebbe l ' incarico di aprire i dispacci e di passarli poi all ' on. Cariglia , che ne doveva dare lettura , ciò che quest ' ultimo faceva non senza qualche esitazione , premuto dall ' on. Averardi il quale , avendo già persuaso tutti che non sa scrivere , è sempre più ansioso di dimostrare , per doverosa coerenza , che non sa neanche leggere . Invano i suoi colleghi gli assicurano che nessuno ritiene necessaria questa prova e che tutti gli credono sulla parola . Adesso l ' on. Nicolazzi è ministro dell ' Industria e già se ne sono visti gli effetti . Molte compagnie turistiche hanno già organizzato viaggi in pullman bisettimanali per far vedere Nicolazzi che fa il governante e intanto l ' industria italiana si è rivelata la più forte del mondo non avendo subito la benché minima scossa alla notizia della nuova nomina . Il neo ministro ha già disposto l ' installazione di un biliardo nella sala delle riunioni e ha già avvertito i suoi collaboratori che le partite verranno spesso interrotte da pause di riposo , intendendo egli rimanere fedele alla regola della stia vita , che si può riassumere in queste poche , rassicuranti parole : Nicolazzi - non si strapazzi .
Le sospensioni canoniche ( Fortebraccio , 1982 )
StampaQuotidiana ,
Mentre i sacerdoti che stanno dichiaratamente con i comunisti e notoriamente votano Pc vengono il più delle volte sospesi " a divinis " , vale a dire che è loro proibito celebrare gli uffici del culto e la Messa , l ' arcivescovo Marcinkus ( ne dava ampio conto ieri anche questo nostro giornale , che ha pubblicato , in più , una gustosissima vignetta di Chiappori ) per avere , a dir poco , trafficato con i miliardi , lui prete che dovrebbe ( ma non è sicuro ) avere letto i Vangeli , è stato finalmente sospeso " a viaggibus " . Veramente in latino i viaggi all ' estero si chiamano " peregrinationes " ma noi preferiamo dirlo così , alla macheronica , anche per aiutare quelli del PSDI a capire senza fatica . Andiamo piano prima di gioire per il provvedimento preso nei confronti del prelato americano presidente dello IOR ( Istituto opere di religione , cioè , fuori di ogni ipocrisia , Banca del Vaticano ) perché prima egli si recava spesso all ' estero e ora invece starà sempre qui a combinare i suoi supposti pasticci finanziari . È vero che con la scusa di andare a organizzare i viaggi del Papa avrebbe potuto ( se hanno un fondamento i sospetti da lui suscitati ) trasferire facilmente capitali oltre frontiera . Certo è che una volta ci è capitato di vedere l ' arcivescovo Marcinkus alla stazione . Aveva con sé una valigia che ci è sembrata a doppio fondo , munita di rotelle . Prima di prendere posto nel suo scompartimento si è fermato un attimo per prenotare la colazione , i signori si possono accomodare . Allora non essendo stato ancora colpito da sanzioni canoniche non era certamente sospeso " a ristorantibus " . Adesso dovrebbe accontentarsi di un cestino , ma il Codice Canonico , che papa Wojtyla conosce con qualche approssimazione , non prevede la sospensione " a Coca - Colibus " , specialmente , com ' è giusto , per il clero americano . Pare che al Pontefice sia molto dispiaciuto di dover lasciare a casa questo suo prezioso ( è il caso di dirlo ) organizzatore di viaggi . Ma la conferenza episcopale spagnola è stata irremovibile e tutti i vescovi iberici , dopo essersi assicurati che nessuno gli aveva ancora " scippato " il portafoglio , si sono opposti all ' ingresso di Marcinkus nel loro Paese . Hanno avuto partita vinta , infine , sebbene la piccola ma vivace battaglia abbia contato qualche vittima : il vescovo che era venuto a Roma per prendere gli ultimi accordi sul viaggio papale e il cardinale di Barcellona che avrebbe voluto che Sua Santità dormisse nella capitale catalana , e non a Madrid . Problemi grossi . Invece Giovanni Paolo ripartirà immediatamente da Barcellona senza neanche un piccolo riposino . Si è auto sospeso " a pisolinibus " .