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> anno_i:[1970 TO 2000}
PORTA PIA, LA CHIESA E L'ITALIA ( Spadolini Giovanni , 1970 )
StampaQuotidiana ,
Un articolo dell ' « Osservatore Romano » , firmato da un galantuomo e da un democratico come Federico Alessandrini , anticipa la linea della Santa Sede per le imminenti celebrazioni del 20 settembre 1870 , la storica data legata alla fine del potere temporale dei Papi e alla nascita di Roma italiana , « il più grande giorno del secolo XIX » come disse uno storico che non era romano e neppure italiano . È una linea prudente e circospetta , è una linea che , pur di giustificare la posizione del Vaticano cent ' anni fa , tende a giustificare tutto e tutti a posteriori , Pio IX non meno del generale Cadorna , proponendo una soluzione « senza vincitori né vinti » . Ci dispiace di non essere d ' accordo con l ' eminente collega . Sul piano della storia , cioè delle forze vive che nella storia contano , il vincitore ci fu : e fu la causa dell ' unità d ' Italia , fu la causa dello Stato italiano nazionale e indipendente , sempre contraddetta , contrastata o ritardata dall ' esistenza del potere temporale dei pontefici ( non ripetiamo Machiavelli ) . È impossibile rendere lo stesso omaggio , tranne che sul piano della cristiana pietà , al generale Kanzler , che comandava quella specie di Legione straniera al servizio del pontificato civile crollante , e al generale Cadorna , che con infinite esitazioni d ' animo , e turbamenti , e lacerazioni ordinò contro voglia , da cattolico praticante quale era ma da servitore fedele del nuovo Stato , l ' apertura della breccia di Porta Pia . Non c ' è dubbio , sarebbe stato infinitamente meglio entrare in Roma senza sangue . Era il sogno perseguito da Cavour fino alla morte . Fu il sogno coerente e tenace di tutta la classe dirigente liberale , dal 1861 al 1870 . Se quell ' obiettivo non fu raggiunto , ciò avvenne essenzialmente per la resistenza dell ' intransigentismo vaticano , sommata alla linea ferrea del non possumus teologico verso il liberalismo moderno , e verso le civili libertà , che si riassunse nella condanna del Sillabo non meno che in quella del Concilio Vaticano I , il Concilio dell ' infallibilità per intenderci . Il generale Kanzler , sul terreno storico , non è diverso dal Re di Napoli o dal Granduca di Toscana , i vinti del Risorgimento . Il temporalismo armato morì per sempre in quell ' alba del 20 settembre 1870 , come era morto undici anni prima , e per sempre , il potere dei Lorena in Toscana o nove anni prima quello dei Borbone a Napoli . Nessun equivoco , quindi , è possibile , sul piano dei rapporti fissati dalla storia . Ma sul piano delle idee ? Lì c ' è un altro vincitore , sul quale non sono egualmente consentiti né doppi sensi né qui pro quo : e quel vincitore è la libertà , la libertà politica e religiosa , la libertà figlia del mondo moderno che , affrancando la Santa Sede dalle infinite umiliazioni e compromissioni del potere temporale , avrebbe permesso nel giro di pochi decenni una nuova primavera di energie religiose e di fermenti spirituali destinata a culminare nel Concilio giovanneo . L ' « Osservatore » non accetta la tesi che il 20 Settembre abbia rappresentato una « data provvidenziale » , per i cattolici non meno che per i laici : quasi un ponte fra le due rive del Tevere . Era una tesi di origine laica , ma che poteva benissimo incontrarsi con le vie della Chiesa attuale , della Chiesa post - conciliare : primo passo verso quella grande « concelebrazione » fra i due mondi divisi cento anni fa che un socialista anticlericale come Pietro Nenni aveva auspicato per il centenario di Mentana . È , diciamolo pure , una occasione perduta . Il centenario del 20 Settembre è una ricorrenza troppo rara per non approfittarne . Gli ultimi venticinque anni della vita italiana , gli anni di questa tormentata Repubblica , hanno già visto troppe lacerazioni , anche recentissime , fra coscienza religiosa e coscienza civile per giustificare nuovi errori di prospettiva , il risorgere di steccati superati dalla storia e respinti dalla coscienza . Ci mancherebbe altro , a questi lumi di luna e con i problemi aperti anche fra Chiesa e Stato , che una polemica sul potere temporale !