StampaQuotidiana ,
In
un
articolo
di
alcuni
mesi
orsono
(
Il
potere
invisibile
,
«
La
Stampa
»
,
23
novembre
1980
)
avevo
definito
la
democrazia
il
governo
del
potere
visibile
,
e
avevo
constatato
amaramente
che
nel
nostro
paese
il
potere
invisibile
non
solo
non
era
stato
debellato
ma
aveva
continuato
a
prosperare
e
a
dilatarsi
in
tutte
le
direzioni
.
Scrivevo
:
«
Non
si
capisce
nulla
del
nostro
sistema
di
potere
se
non
si
è
disposti
ad
ammettere
che
al
di
sotto
del
governo
visibile
c
'
è
un
governo
che
agisce
nella
penombra
(
il
cosiddetto
"
sottogoverno
"
)
e
ancora
più
in
fondo
un
governo
che
agisce
nella
più
assoluta
oscurità
e
che
potrebbe
essere
chiamato
"
criptogoverno
"
»
.
Vi
è
sempre
stato
e
sempre
vi
sarà
un
potere
invisibile
contro
lo
Stato
,
che
comprende
le
associazioni
a
delinquere
,
la
mafia
,
le
associazioni
sovversive
,
i
gruppi
di
cospiratori
,
di
terroristi
(
la
sigla
della
famigerata
Oas
significava
Organisation
d
'
armée
secrète
)
.
Vi
è
sempre
stato
,
e
purtroppo
sembra
che
non
se
ne
possa
fare
a
meno
,
un
potere
invisibile
dentro
lo
Stato
,
che
comprende
i
servizi
segreti
per
la
sicurezza
interna
ed
esterna
dello
Stato
,
l
'
organizzazione
dello
spionaggio
e
del
controspionaggio
.
Ciò
che
in
un
regime
democratico
è
assolutamente
inammissibile
è
l
'
esistenza
di
un
potere
invisibile
che
agisce
accanto
a
quello
dello
Stato
,
insieme
dentro
e
contro
,
sotto
certi
aspetti
concorrente
,
sotto
altri
connivente
,
che
si
vale
del
segreto
non
proprio
per
abbatterlo
ma
neppure
per
servirlo
.
Se
ne
vale
principalmente
per
aggirare
o
addirittura
violare
impunemente
le
leggi
,
oppure
per
ottenere
favori
straordinari
o
illeciti
.
Un
potere
che
compie
atti
politicamente
rilevanti
senza
avere
alcuna
responsabilità
politica
,
anzi
cercando
di
sottrarsi
attraverso
la
segretezza
anche
alle
normali
responsabilità
civili
,
amministrative
e
penali
.
Tralascio
di
discutere
il
problema
dal
punto
di
vista
morale
,
anche
se
non
sono
il
solo
a
essere
disgustato
del
malcostume
imperversante
e
ho
provato
quasi
vergogna
nel
leggere
tutti
quei
nomi
di
persone
altolocate
unite
non
si
sa
da
che
cosa
,
se
non
da
un
desiderio
smodato
di
potere
,
da
ambizioni
spropositate
,
o
soltanto
da
fatue
vanità
.
Non
dubito
che
il
trarre
vantaggi
personali
di
carriera
,
di
potere
e
di
ricchezza
da
un
'
affiliazione
segreta
sia
moralmente
riprovevole
,
e
che
dia
un
ben
miserabile
spettacolo
di
sé
un
paese
in
cui
un
così
gran
numero
di
personaggi
appartenenti
alla
classe
dirigente
,
alla
classe
«
eletta
»
,
come
si
diceva
una
volta
(
e
come
oggi
non
si
potrebbe
più
dire
)
,
entra
a
far
parte
di
associazioni
che
si
nascondono
per
nascondere
.
Non
discuto
la
questione
morale
perché
non
ce
n
'
è
bisogno
.
Mi
fermo
alla
questione
politica
che
basta
da
sola
a
permettere
di
esprimere
un
giudizio
severo
nei
riguardi
di
un
'
associazione
il
cui
unico
scopo
reale
,
al
di
fuori
degli
scopi
dichiarati
,
è
di
esercitare
un
potere
occulto
:
dico
«
unico
»
almeno
sino
a
che
qualcuno
,
meglio
se
è
membro
dell
'
associazione
stessa
,
me
ne
saprà
indicare
un
altro
.
Anch
'
io
,
come
Vittorio
Gorresio
,
sarei
contento
di
capire
per
quali
ragioni
personaggi
già
potenti
per
ricchezza
o
per
condizione
sociale
(
non
mi
risulta
che
nella
famosa
lista
vi
siano
operai
,
modesti
impiegati
,
la
solita
gente
che
tira
la
carretta
)
sentano
il
bisogno
di
associarsi
con
uomini
di
malaffare
o
politicamente
sospetti
.
Abbiamo
forse
dimenticato
che
«
repubblica
»
viene
da
«
res
publica
»
,
e
che
«
res
publica
»
significa
cosa
pubblica
,
nel
duplice
senso
di
governo
del
pubblico
e
di
governo
in
pubblico
?
Governo
del
pubblico
significa
governo
del
popolo
,
e
non
di
uno
o
di
pochi
;
governo
in
pubblico
significa
che
gli
atti
del
potere
,
o
vengono
esercitati
direttamente
davanti
al
popolo
,
oppure
vengono
in
varie
forme
fatti
conoscere
ai
naturali
destinatari
e
non
diventano
ufficialmente
validi
sino
a
che
non
hanno
ricevuto
la
dovuta
pubblicità
.
Vi
sono
due
tipi
ideali
di
forme
di
governo
,
opposte
l
'
una
all
'
altra
:
democrazia
e
autocrazia
.
La
democrazia
avanza
e
l
'
autocrazia
retrocede
via
via
che
il
potere
diventa
sempre
più
visibile
e
gli
arcana
imperii
,
i
segreti
di
Stato
,
da
regola
diventano
eccezione
,
un
'
eccezione
accolta
in
ambiti
sempre
più
ristretti
e
tassativamente
stabiliti
.
All
'
inizio
del
Cinquecento
Francesco
Guicciardini
poteva
scrivere
tranquillamente
senza
suscitare
scandalo
:
«
E
'
incredibile
quanto
giovi
a
chi
ha
amministrazione
che
le
cose
sue
siano
segrete
»
.
Ma
alla
fine
del
Settecento
Michele
Natale
(
il
vescovo
di
Vico
giustiziato
a
Napoli
il
20
agosto
1799
)
scriverà
nel
Catechismo
repubblicano
:
«
Vi
è
niente
di
segreto
nel
governo
democratico
?
Tutte
le
operazioni
dei
governanti
devono
essere
note
al
Popolo
Sovrano
»
.
Non
esiste
democrazia
senza
opinione
pubblica
,
senza
la
formazione
di
un
pubblico
che
pretende
di
avere
diritto
a
essere
informato
delle
decisioni
che
vengono
prese
nell
'
interesse
collettivo
e
di
esprimere
su
di
esse
la
propria
libera
critica
.
Qualsiasi
forma
di
potere
occulto
,
rendendo
vano
questo
diritto
,
distrugge
uno
dei
pilastri
su
cui
si
regge
il
governo
democratico
.
Del
resto
chi
promuove
forme
di
potere
occulto
e
chi
vi
aderisce
vuole
proprio
questo
:
sottrarre
le
proprie
azioni
al
controllo
democratico
,
non
sottostare
agli
obblighi
che
una
qualsiasi
costituzione
democratica
impone
a
chi
detiene
il
potere
di
prendere
decisioni
vincolanti
per
tutti
i
cittadini
,
se
mai
,
al
contrario
,
controllare
lo
Stato
senza
essere
a
sua
volta
controllato
.
Nello
Stato
dispotico
il
sovrano
vede
senza
essere
visto
.
L
'
ideale
di
ogni
forma
di
potere
occulto
è
che
il
sovrano
,
che
nella
democrazia
è
il
popolo
,
agendo
alla
luce
del
sole
,
possa
essere
visto
e
non
veda
.
Fra
i
vari
malanni
della
nostra
democrazia
l
'
estensione
sempre
più
ampia
di
zone
di
potere
occulto
non
è
dei
meno
gravi
.
Ma
sarebbe
ancora
più
grave
se
la
zona
che
è
stata
ora
scoperta
fosse
di
nuovo
ricoperta
.
Già
gli
amici
e
gli
amici
degli
amici
si
apprestano
a
«
fare
quadrato
»
non
per
difendere
le
istituzioni
democratiche
ma
per
difendere
il
proprio
partito
,
il
proprio
gruppo
,
il
proprio
clan
.
L
'
unico
modo
per
difendere
le
istituzioni
democratiche
è
quello
di
fare
quadrato
intorno
a
coloro
che
non
hanno
mai
avuto
la
tentazione
di
sprofondare
nel
sottosuolo
per
non
farsi
riconoscere
.
Sono
molti
per
fortuna
.
Ma
debbono
avere
coraggio
e
agire
di
conseguenza
.
Nessuno
vuole
,
intendiamoci
,
che
non
si
facciano
le
debite
distinzioni
:
che
non
si
distinguano
i
colpevoli
dagli
innocenti
,
gli
scaltri
dagli
sprovveduti
,
coloro
che
hanno
ordito
la
ragnatela
da
coloro
che
vi
sono
caduti
.
Personalmente
io
ho
persino
qualche
dubbio
circa
la
precipitazione
con
cui
la
lista
è
stata
pubblicata
.
Ma
sia
chiaro
:
distinguere
,
non
estinguere
.