StampaQuotidiana ,
L
'
avere
espresso
il
dubbio
che
la
pena
di
morte
sia
meno
crudele
di
una
lunghissima
detenzione
ha
indignato
,
come
mi
attendevo
,
una
serie
di
brave
persone
,
che
per
questa
semplice
perplessità
hanno
visto
in
me
un
De
Maistre
in
sedicesimo
,
l
'
apologeta
del
boia
,
anzi
della
mannaia
.
Non
sto
a
ripetere
cose
già
dette
,
né
a
ricordare
il
giapponese
,
unico
salvatosi
degli
autori
delle
uccisioni
all
'
aeroporto
di
Tel
Aviv
,
che
lotta
perché
gli
sia
applicata
la
pena
di
morte
e
non
una
lunghissima
prigionia
.
Ma
vorrei
piuttosto
prendere
occasione
per
invitare
tutti
-
me
per
primo
,
che
non
valgo
nulla
più
dell
'
italiano
medio
-
alla
sincerità
con
noi
stessi
.
Ripugnanza
per
la
pena
di
morte
;
constatazione
che
il
carcere
,
com
'
è
oggi
,
abbrutisce
;
d
'
accordo
.
Che
fare
?
Nuovi
carceri
con
giardini
,
bagni
,
possibilità
di
lavoro
e
di
studio
per
chi
lo
desideri
.
Sì
.
Possiamo
fare
qualcosa
?
Vogliamo
offrire
tutti
una
giornata
di
stipendio
per
la
formazione
di
un
fondo
ad
hoc
?
Vogliamo
provocare
offerte
di
aree
,
di
opera
di
progettisti
,
di
mano
d
'
opera
gratuita
?
(
Si
sono
costruite
le
cattedrali
,
in
epoca
recente
le
Case
del
fascio
e
poi
le
Case
del
popolo
,
in
questo
modo
)
.
Bene
;
oltre
alla
giornata
di
pensione
offro
la
mia
opera
di
bravo
dattilografo
per
copiatura
di
progetti
.
Gli
edifici
sono
il
meno
;
gli
uomini
contano
.
E
il
personale
carcerario
,
dal
direttore
all
'
ultimo
agente
di
custodia
,
può
offrire
dei
missionari
.
Quella
posizione
,
come
le
altre
nella
polizia
,
nei
carabinieri
,
consentono
di
fare
molto
bene
(
anche
del
male
,
d
'
accordo
;
e
,
come
dovunque
,
ci
sono
i
buoni
ed
i
cattivi
;
ma
certo
anche
i
buoni
e
gli
ottimi
;
durante
il
periodo
fascista
e
l
'
occupazione
tedesca
ci
accorgemmo
che
c
'
era
molta
umanità
in
certi
ambienti
della
polizia
)
.
Ora
quanti
sono
tra
quelli
che
più
parlano
contro
la
crudeltà
delle
carceri
che
vedrebbero
volentieri
un
loro
figlio
divenire
direttore
di
carcere
o
agente
di
custodia
,
o
maresciallo
dei
carabinieri
o
commissario
di
PS
?
I
buoni
di
queste
categorie
,
quelli
che
sentono
che
la
loro
è
una
missione
,
per
quanto
so
,
non
vengono
mai
da
questi
imprecatori
;
piuttosto
da
chi
ritiene
che
in
ogni
posizione
si
possa
fare
del
bene
e
ci
si
debba
sforzare
di
farne
quanto
possibile
.
Voltiamo
pagina
.
Ho
sempre
detto
della
mia
invincibile
ripugnanza
all
'
aborto
,
all
'
uccisione
di
una
vita
in
embrione
.
Non
posso
però
non
riflettere
che
stiamo
tutti
negando
il
diritto
alla
vita
alle
generazioni
future
.
La
scienza
ci
ammonisce
da
un
pezzo
,
ci
dice
che
i
palliativi
che
si
adottano
contro
l
'
inquinamento
dell
'
aria
,
dei
mari
,
della
terra
non
bastano
.
Noi
rispondiamo
:
«
Dobbiamo
vivere
:
e
vivere
come
siamo
vissuti
fin
qui
,
senza
tornare
indietro
nel
tenore
di
vita
;
per
questo
occorrono
le
raffinerie
,
le
fabbriche
di
acido
solforico
,
e
via
dicendo
»
;
a
saltiamo
col
pensiero
il
corollario
:
peggio
per
le
generazioni
avvenire
se
per
loro
non
ci
sarà
più
la
possibilità
di
vivere
,
se
non
potranno
nascere
.
Penso
agl
'
infermi
di
mente
(
quanto
numerosi
infermieri
,
e
solerti
,
coscienziosi
,
occorrerebbero
,
per
una
assistenza
fattiva
,
impedire
ai
malati
di
nuocersi
e
di
nuocere
senza
legarli
ai
letti
;
e
questi
infermieri
non
si
trovano
)
;
penso
ai
focomelici
,
agli
spastici
.
Quanto
pochi
,
sempre
meno
,
quelli
che
vi
si
dedicano
con
lo
spirito
di
dedizione
totale
,
insostituibile
,
accettando
la
rinuncia
alla
gioia
che
quella
dedizione
importa
:
rinuncia
per
chi
non
abbia
in
sé
la
santità
,
senta
l
'
attrazione
per
i
piaceri
,
anche
i
più
puliti
,
escursioni
,
passeggiate
,
viaggi
,
che
il
mondo
offre
.
I
santi
laici
che
non
pensano
a
rivoluzioni
,
ma
ogni
giorno
compiono
inosservati
la
loro
opera
di
bene
,
sono
sempre
stati
pochi
,
ma
mi
sembra
tendano
a
diminuire
.
Penso
soprattutto
ai
vecchi
.
Il
mio
povero
figlio
medico
spedaliero
s
'
indispettiva
alle
clamorose
manifestazioni
di
strazio
dei
figli
dinanzi
alla
salma
del
padre
o
della
madre
,
ricordando
che
quei
poveri
vecchi
per
mesi
avevano
sostato
nel
loro
letto
di
corsia
,
senza
che
mai
,
mai
,
un
figlio
,
un
parente
fosse
venuto
a
visitarli
.
I
vecchi
sono
noiosi
,
tediosi
,
a
volte
assisterli
implica
vincere
forti
ripugnanze
.
Un
amico
che
si
occupava
di
queste
opere
mi
diceva
del
direttore
d
'
un
cronicario
disperato
perché
i
suoi
vecchi
purtroppo
lordano
la
biancheria
;
e
prima
di
mettere
questa
nella
lavatrice
,
occorre
togliere
con
stecche
o
con
mani
guantate
le
deiezioni
che
bloccherebbero
la
macchina
;
e
man
mano
che
scompaiono
le
anziane
assistenti
che
provvedevano
,
nessuna
giovane
vuole
più
sostituirle
.
Cosa
si
fa
per
i
vecchi
?
Penso
che
i
più
riescano
ad
eliminare
dalla
mente
questi
ed
altri
pensieri
,
queste
ed
altre
immagini
;
non
pensiamo
alle
sofferenze
degli
altri
,
e
godiamoci
la
vita
.
Anzi
reagiamo
quando
c
'
è
qualcuno
che
ci
disturba
toccando
il
problema
,
ed
osa
dire
che
nelle
carceri
d
'
oggi
la
lunga
detenzione
è
più
crudele
della
morte
.
Non
mi
considero
migliore
degli
altri
e
non
ho
il
diritto
di
fare
la
morale
a
nessuno
;
ma
meditiamo
tutti
.
Condivido
la
ripugnanza
alla
pena
di
morte
,
all
'
aborto
,
alla
eutanasia
.
Ma
non
perdo
il
tempo
a
discutere
con
chi
afferma
che
tutte
le
colpe
essendo
della
società
non
ci
debbono
essere
carceri
ed
occorre
lasciare
tutti
in
libertà
,
compresi
i
seviziatori
di
bambini
e
quanti
hanno
il
coltello
facile
.
E
mentirei
se
dicessi
di
rispettare
quelli
che
non
dànno
mai
un
'
elemosina
,
non
compiono
mai
un
sacrificio
economico
per
un
'
opera
di
bene
,
non
si
sono
mai
dedicati
a
sollevare
uno
dei
tanti
pericolanti
che
avranno
pure
incontrato
nella
loro
vita
,
uno
dei
tanti
che
attraversavano
un
momento
decisivo
,
e
che
la
mano
offerta
poteva
salvare
;
non
hanno
mai
dato
lezioni
ad
un
ragazzo
che
aveva
bisogno
di
ripetizioni
e
non
poteva
pagarsele
,
mai
si
sono
mossi
a
fare
letture
ad
un
cieco
,
a
dare
a
un
vecchio
degente
il
conforto
di
sfogarsi
ascoltando
pazientemente
le
sue
monotone
querimonie
;
ma
poi
imprecano
contro
lo
Stato
inefficiente
,
contro
«
la
società
»
,
colpevole
di
tutto
.