StampaQuotidiana ,
Pochi
mesi
fa
seguii
con
affettuosa
attenzione
una
vicenda
di
cronaca
:
la
proprietaria
di
un
piccolo
laboratorio
artigianale
di
confezione
di
vestaglie
intendeva
cessare
;
e
le
quattordici
o
quindici
operaie
volevano
continuare
l
'
impresa
in
autogestione
.
La
cronaca
ebbe
subito
dopo
ad
occuparsi
di
analoga
questione
,
ma
di
ben
altre
dimensioni
:
di
una
fabbrica
d
'
orologi
francese
;
e
poi
venne
la
guerra
arabo
-
israeliana
,
e
la
crisi
del
petrolio
.
Non
si
parlò
più
di
quelle
operaie
,
che
non
erano
sorrette
né
da
partiti
né
da
sindacati
(
al
più
si
prometteva
di
cercare
per
loro
un
'
altra
occupazione
)
;
credo
di
essere
stato
il
solo
a
fare
voti
perché
riuscissero
a
far
vivere
l
'
azienda
.
Perché
quando
si
parla
di
socialismo
dal
volto
umano
,
dell
'
operaio
che
si
senta
parte
viva
,
partecipe
dell
'
azienda
,
bisogna
pur
trovare
strumenti
perché
le
parole
non
restino
soltanto
tali
.
Rammento
che
nel
periodo
del
roveto
ardente
,
i
primi
mesi
dopo
la
fine
della
guerra
,
si
discusse
anche
di
autogestione
;
ed
i
pareri
furono
quasi
tutti
contrari
:
osservandosi
che
quando
si
tratti
di
grandi
aziende
,
industriali
o
commerciali
o
bancarie
,
che
debbono
operare
rischiose
scelte
quasi
ogni
giorno
,
guardare
con
attenzione
ciò
che
segue
oltre
confine
,
occorrono
dirigenti
più
che
capaci
;
e
anche
ad
ammettere
operai
e
impiegati
così
saggi
da
chiedere
ai
Politecnici
od
alle
Università
,
fosse
pure
ai
partiti
,
direttori
tecnici
ed
amministrativi
di
vaglia
,
il
rapporto
tra
il
dipendente
e
questi
dirigenti
non
divergerebbe
sul
piano
psicologico
da
quello
che
è
oggi
con
l
'
amministratore
delegato
.
Si
osservava
inoltre
,
allora
,
che
si
sarebbero
avute
comunità
ricche
e
comunità
povere
,
col
succedersi
dei
figli
ai
padri
,
un
risorgere
delle
antiche
corporazioni
.
Argomenti
ineccepibili
;
e
proprio
non
riesco
a
vedere
né
oggi
né
in
un
futuro
prossimo
l
'
autogestione
della
grande
azienda
.
Eppure
...
un
tempo
c
'
era
l
'
ufficiale
che
«
veniva
dalla
gavetta
»
,
era
stato
cioè
soldato
e
sergente
;
forse
,
non
sempre
,
meno
dotto
di
quello
che
proveniva
dall
'
accademia
,
ma
sicuramente
più
esperto
della
psicologia
del
soldato
,
di
ciò
che
questi
apprezza
e
di
ciò
che
gli
è
sgradevole
,
del
miglior
modo
per
trattare
soldati
e
sottufficiali
.
Del
pari
penso
che
qualche
anno
passato
in
un
'
azienda
in
autogestione
darebbe
all
'
operaio
ed
impiegato
che
poi
passasse
in
una
grande
azienda
,
una
comprensione
che
solo
in
tal
modo
potrebbe
acquisire
;
gli
farebbe
comprendere
il
perché
,
talora
la
necessità
,
di
certi
comportamenti
,
di
certi
atti
della
direzione
che
diversamente
gli
appaiono
inesplicabili
;
gli
darebbe
anche
la
sensazione
degli
oneri
,
dei
rischi
che
gravano
sull
'
azienda
.
Che
i
sindacati
non
siano
favorevoli
alle
autogestioni
,
è
ben
comprensibile
;
se
le
donnine
che
confezionavano
le
vestaglie
avessero
tenuto
in
vita
la
loro
azienda
,
non
avrebbero
volentieri
partecipato
a
scioperi
né
si
sarebbero
battute
per
la
riduzione
delle
ore
di
lavoro
.
Per
i
partiti
di
massa
la
posizione
è
un
po
'
diversa
;
l
'
azienda
in
autogestione
se
è
dominata
dal
partito
può
essere
anche
una
base
economica
;
i
legami
tra
l
'
azienda
e
la
maggioranza
o
minoranza
consiliare
che
nella
città
o
nella
provincia
ne
sostenga
gl
'
interessi
,
possono
divenire
una
forza
elettorale
.
In
un
libro
di
qualche
anno
fa
(
Gianluigi
degli
Esposti
,
Bologna
PCI
)
,
l
'
autore
,
non
comunista
,
guardando
a
Bologna
,
che
è
il
«
salotto
buono
»
,
da
mostrare
ai
visitatori
,
del
comunismo
italiano
,
parlava
di
cooperative
,
sempre
di
tipo
artigianale
,
in
fatto
dominate
dal
partito
,
peraltro
non
chiuse
a
chi
non
sia
iscritto
,
che
non
pretendono
dai
soci
un
credo
politico
,
né
il
giorno
delle
elezioni
ne
controllano
il
voto
;
si
dava
particolare
risalto
ad
una
CAMST
,
autogestione
di
una
serie
di
trattorie
,
mense
calde
,
il
buffet
della
stazione
,
locali
popolari
e
mense
per
ghiotti
,
che
aveva
ridotto
l
'
area
delle
trattorie
di
proprietà
privata
.
L
'
autogestione
può
sicuramente
affermarsi
in
queste
imprese
di
carattere
pressoché
artigianale
:
nel
commercio
,
od
in
piccole
industrie
(
fabbriche
di
biciclette
,
le
piccole
fabbriche
di
occhiali
nella
provincia
di
Belluno
,
cose
del
genere
)
.
Rappresenterebbero
un
aspetto
,
uno
solo
e
non
dei
più
importanti
,
del
volto
umano
del
socialismo
.
Certo
il
socialismo
,
e
soprattutto
il
comunismo
,
mirano
ad
altro
:
all
'
azienda
di
Stato
.
Peraltro
,
a
parte
il
lato
economico
,
chiunque
incontri
dipendenti
di
un
'
azienda
statale
o
municipale
sa
che
il
loro
stato
d
'
animo
verso
i
dirigenti
è
lo
stesso
,
se
non
più
acre
(
perché
c
'
è
il
fattore
politico
)
che
verso
il
datore
di
lavoro
privato
;
a
nessuno
di
loro
viene
di
dire
«
la
nostra
azienda
»
.
Ripeto
che
la
cooperativa
,
l
'
autogestione
,
ha
un
settore
limitato
,
piccole
aziende
,
senza
grossi
problemi
tecnici
o
di
concorrenza
che
vada
oltre
i
confini
della
regione
,
da
dover
affrontare
.
E
tuttavia
penso
che
sarebbe
benefico
che
ogni
operaio
,
ogni
impiegato
,
saggiasse
quella
strada
.
Credo
che
l
'
impresa
privata
abbia
creato
quel
che
la
pubblica
non
sarebbe
mai
riuscita
a
creare
;
ma
occorre
pure
tener
conto
di
certi
diffusi
stati
d
'
animo
,
li
avalli
o
meno
la
ragione
,
li
confermi
o
meno
l
'
economia
.
Ci
possono
essere
amministrazioni
pubbliche
con
funzioni
che
oggi
si
ritiene
impossibile
affidare
ad
imprese
private
-
le
ferrovie
e
le
poste
-
,
od
enti
che
sono
in
realtà
amministrazioni
statali
con
funzioni
economiche
che
toccano
bisogni
primari
dei
cittadini
(
ENEL
od
ENI
)
.
Ma
c
'
è
poi
un
pulviscolo
di
aziende
a
partecipazione
statale
che
mi
sembrano
le
strutture
più
infelici
.
Talora
l
'
azienda
pubblica
-
penso
a
certe
aziende
municipalizzate
-
ha
ottimi
,
appassionati
dirigenti
;
sottoposti
però
ad
organi
deliberanti
dove
l
'
interesse
del
partito
è
la
forza
che
domina
.
Ma
l
'
azienda
a
partecipazione
statale
(
chi
legge
le
annuali
relazioni
su
ciascuna
di
esse
della
Corte
dei
conti
?
)
ha
per
sé
il
peso
della
immortalità
;
può
perdere
il
suo
capitale
ogni
due
anni
;
lo
Stato
lo
ricostituirà
;
i
dirigenti
che
formano
lo
staff
di
queste
imprese
possono
passare
da
un
ramo
all
'
altro
,
i
più
diversi
,
non
saranno
mai
messi
a
terra
.
Queste
aziende
possono
essere
un
mezzo
di
distribuzione
di
potere
tra
i
partiti
al
governo
,
una
merce
di
scambio
per
formare
ministeri
;
ma
quasi
senza
eccezione
costituiscono
una
passività
che
fa
carico
a
tutti
i
cittadini
,
ma
di
cui
ben
pochi
conoscono
l
'
esistenza
.