StampaQuotidiana ,
È
ingiusto
non
ricordare
i
meriti
delle
persone
cadute
in
disgrazia
.
Anche
Cristoforo
Colombo
ebbe
le
sue
pene
,
ma
nessuno
dimenticò
la
sua
scoperta
.
Non
si
può
dire
lo
stesso
di
Bettino
Craxi
,
misconosciuto
inventore
del
presidenzialismo
come
rimedio
,
oggi
universalmente
auspicato
,
ai
nostri
mali
nazionali
.
Ricordo
un
suo
precoce
discorso
nel
parco
buoi
(
definizione
sua
)
di
Montecitorio
sulla
madre
di
tutte
le
riforme
,
cioè
l
'
elezione
diretta
di
un
capo
,
dello
Stato
o
dell
'
Esecutivo
fa
lo
stesso
:
non
è
matura
ma
,
aggiunse
solennemente
,
«
la
questione
è
posta
»
.
È
buffo
come
questa
idea
sia
diventata
senso
comune
e
che
se
ne
discuta
come
si
trattasse
di
una
tecnica
anziché
di
una
politica
,
senza
valutarne
la
genesi
,
ma
scimmiottando
altri
paesi
e
prescindendo
(
come
Totò
)
dalle
particolarità
nazionali
e
dalla
storia
recente
e
remota
di
questo
nostro
paese
.
Abbiamo
avuto
quasi
un
secolo
di
monarchia
e
fascismo
e
mezzo
secolo
di
democrazia
bloccata
a
regime
unico
e
quanto
mai
stabile
,
per
non
parlare
dei
poteri
forti
extraistituzionali
che
conosciamo
.
Non
direi
che
abbiamo
patito
l
'
anarchia
.
Che
cos
'
è
allora
questa
sete
di
presidenzialismi
,
ricerca
del
nuovo
o
struggente
nostalgia
?
Ma
lasciamo
la
storia
e
accontentiamoci
della
cronaca
.
Senza
potere
apparente
e
senza
investitura
diretta
,
il
nostro
Quirinale
repubblicano
ci
ha
fatto
volentieri
ascoltare
rumore
di
sciabole
(
Segni
-
De
Lorenzo
)
,
nitriti
di
cavalli
(
Gronchi
-
Tambroni
)
,
martellio
di
picconi
(
Cossiga
)
.
Eppure
erano
bravi
democratici
.
A
palazzo
Chigi
abbiamo
conquistato
il
record
mondiale
della
stabilità
con
Giulio
Andreotti
e
anche
con
Bettino
Craxi
.
Pensate
che
cosa
avrebbero
combinato
se
fossero
stati
loro
i
beneficiari
di
un
'
investitura
diretta
,
non
importa
in
quale
palazzo
,
inamovibili
per
volontà
popolare
.
Eppure
erano
(
sembravano
?
)
bravi
democratici
,
come
per
certo
saranno
(
sembreranno
?
)
i
loro
successori
.
Non
era
forse
Di
Pietro
un
magistrato
esemplare
,
prima
di
tracimare
?
Eleggetelo
pure
(
lui
o
chi
vi
pare
)
al
Quirinale
o
come
premier
,
senza
poteri
come
in
Austria
o
a
imitazione
dell
'
Eliseo
con
un
parlamento
maggioritario
.
Qui
nisciuno
è
austriaco
,
qui
chi
avrà
venticinque
milioni
di
voti
farà
un
'
amnistia
o
un
test
nucleare
come
gli
detterà
l
'
umore
.
Se
c
'
è
un
paese
che
avrebbe
bisogno
,
ai
suoi
vertici
,
di
più
lacci
e
lacciuoli
,
pesi
e
contrappesi
,
controlli
e
revoche
,
decentramento
e
partecipazione
,
elasticità
,
insomma
di
più
democrazia
e
meno
autocrazia
e
arbitrio
e
immunità
,
questo
paese
siamo
noi
.
Perciò
facciamo
il
contrario
.
I
saggi
che
scrissero
la
Costituzione
commisero
uno
strano
errore
,
stabilendo
una
procedura
e
una
maggioranza
speciale
per
le
revisioni
costituzionali
ma
non
per
le
leggi
elettorali
.
Così
quel
dannato
referendum
e
il
passaggio
al
sistema
maggioritario
(
già
De
Gasperi
ci
aveva
profeticamente
provato
quarant
'
anni
prima
)
hanno
agito
come
un
grimaldello
e
ora
lo
scasso
procede
al
plastico
.
A
che
servono
d
'
altronde
le
elezioni
senza
riforme
,
se
riconfermano
lo
stesso
disordine
e
nulla
cambia
?
Anche
questo
argomento
è
diventato
senso
comune
,
e
a
me
sembra
l
'
indice
più
eloquente
del
decadimento
della
politica
e
della
sua
riduzione
a
ragioneria
.
È
il
massimo
del
disarmo
,
della
sfiducia
,
come
dire
che
non
si
ha
nulla
da
dire
,
un
programma
da
proporre
,
una
verità
da
affermare
,
una
mobilitazione
da
promuovere
,
una
sfida
da
lanciare
,
una
speranza
da
alimentare
,
un
consenso
più
alto
da
meritare
.