StampaQuotidiana ,
Perché
Lamberto
Dini
non
dovrebbe
mettersi
a
disposizione
di
un
maggioranza
diretta
dal
Polo
?
È
vero
che
in
altri
paesi
sarebbe
impensabile
-
difficile
immaginare
Chirac
,
quand
'
era
premier
,
disposto
a
governare
con
i
socialisti
o
Major
per
i
laburisti
di
Tony
Blair
o
Kohl
per
la
Spd
,
e
viceversa
-
ma
l
'
eccezionalità
italiana
è
dura
a
morire
.
E
poi
Lamberto
Dini
,
entrato
in
politica
come
ministro
del
Bilancio
del
primo
governo
di
centrodestra
,
subito
dopo
ha
accettato
di
presiedere
quello
di
centrosinistra
:
il
trasferimento
è
già
avvenuto
una
volta
,
e
il
percorso
inverso
non
costituisce
novità
.
Eugenio
Scalfari
,
con
comprensibile
irritazione
,
evoca
la
malattia
nazionale
,
il
trasformismo
.
Eppure
a
pensarci
bene
in
Dini
c
'
è
più
coerenza
che
nelle
maggioranze
che
ora
lo
sostengono
ora
lo
avversano
.
Egli
esprime
linearmente
quel
che
esse
hanno
in
comune
:
sia
il
Polo
sia
l
'
Ulivo
sono
convinti
che
in
tema
di
scelte
politico
-
economiche
la
strada
è
unica
e
obbligata
:
smantellamento
dell
'
intervento
statale
nella
proprietà
della
produzione
e
dei
servizi
,
privatizzazione
crescente
di
scuole
e
sanità
,
risanamento
prioritario
del
bilancio
attraverso
tagli
della
spesa
sociale
,
appoggio
all
'
impresa
attraverso
la
flessibilizzazione
dei
salari
.
E
-
piaccia
o
non
piaccia
sentirlo
a
D
'
Alema
-
la
ricetta
raccomandata
dal
Fini
e
dall
'
Ocde
.
Da
quando
anche
il
Pds
si
è
convertito
a
questa
teoria
,
i
premier
si
sono
presentati
essenzialmente
come
gestori
del
passaggio
dell
'
Italia
al
liberismo
.
Tale
è
stato
Giuliano
Amato
,
tali
i
due
tecnici
per
eccellenza
forniti
dalla
Banca
d
'
Italia
,
Carlo
Azeglio
Ciampi
e
Lamberto
Dini
.
Il
quale
non
ha
mai
finto
di
essere
altro
,
e
quando
,
caduto
Berlusconi
per
defezione
della
Lega
,
lo
schieramento
di
centro
ha
avuto
un
'
esile
maggioranza
e
gli
ha
offerto
la
presidenza
del
Consiglio
,
accettandola
ha
dovuto
soltanto
continuare
a
mettere
in
atto
se
stesso
.
Il
problema
dunque
non
è
suo
,
e
forse
per
questo
non
ha
aperto
bocca
fino
a
ieri
,
lasciando
inevaso
l
'
appello
di
Salvi
e
Veltroni
:
no
,
non
ci
possiamo
credere
,
e
pensare
ai
sacrifici
che
abbiamo
fatto
,
anzi
fatto
fare
,
per
lui
.
(
Dunque
erano
sacrifici
?
Interessante
)
.
E
poi
di
'
almeno
che
non
sei
un
uomo
per
tutte
le
stagioni
,
un
posto
per
te
da
noi
ci
sarà
sempre
.
Ma
che
deve
dire
?
Sono
gli
altri
che
convergono
sulla
stagione
sua
,
adottano
il
suo
stesso
barometro
.
Il
problema
è
di
Prodi
e
del
Pds
.
Quando
abbiamo
scritto
,
ancora
con
qualche
sorpresa
:
ma
il
congresso
tematico
del
Pds
non
ha
nulla
da
dire
sui
rapporti
di
proprietà
e
di
produzione
,
sullo
Stato
sociale
o
sul
lavoro
,
Giuseppe
Vacca
ha
risposto
su
questo
stesso
giornale
:
infatti
per
noi
quel
che
conta
,
anzi
,
quel
che
conta
per
l
'
Italia
,
è
la
questione
istituzionale
.
Cioè
la
forma
dei
poteri
,
unificati
o
separati
,
centralizzati
o
di
tipo
federale
,
per
realizzare
la
stessa
politica
.
E
va
bene
.
Ci
sia
permesso
però
di
trovare
risibili
coloro
che
a
ogni
piè
sospinto
intonano
come
sola
garanzia
di
limpidezza
la
solfa
della
bipolarità
fra
due
schieramenti
del
tutto
distinti
e
personificati
da
uomini
del
tutto
diversi
.
In
nome
di
questa
trasparenza
è
stato
votato
a
furor
di
popolo
il
passaggio
tramite
il
sistema
maggioritario
da
una
prima
repubblica
dove
tutti
i
gatti
sarebbero
bigi
di
consociativismo
,
a
una
seconda
dove
i
gatti
sarebbero
stati
bianchi
o
neri
,
in
modo
che
il
cittadino
avrebbe
scelto
fra
due
idee
di
società
,
di
diritti
,
di
doveri
,
ogni
cinque
anni
punendo
o
premiando
la
linea
e
gli
uomini
che
avevano
governato
.
Questa
sarebbe
stata
la
modernità
vera
,
l
'
arrivo
dell
'
Italia
nella
democrazia
compiuta
e
la
personalizzazione
della
politica
contro
la
torva
burocrazia
dei
partiti
.
In
capo
a
tre
anni
eccoci
arrivati
a
uno
strano
porto
:
ci
sia
una
maggioranza
o
un
'
altra
l
'
uomo
sarà
sempre
lo
stesso
.
Piace
a
destra
,
piace
al
centro
,
piace
a
sinistra
,
Bertinotti
escluso
.
Destra
o
sinistra
hanno
votato
interiormente
per
lui
anche
quando
sembravano
votare
contro
:
era
,
e
con
la
finanziaria
,
ci
raccomandiamo
rigorosa
,
sarà
un
modo
affettuoso
per
dire
«
Dai
vieni
con
me
che
ti
troverai
meglio
»
.
Vale
il
detto
caro
a
Deng
Xiao
Ping
:
che
importa
se
un
gatto
è
bianco
o
nero
?
Se
acchiappa
i
topi
è
un
buon
gatto
.
Per
topi
,
si
intende
concordemente
meno
Stato
più
mercato
e
la
moneta
al
primo
posto
;
a
questo
fine
Dini
è
un
ottimo
gatto
.
Stento
a
capire
che
cosa
significhi
un
indulto
o
un
'
amnistia
per
i
reati
di
corruzione
e
concussione
,
quando
non
siano
stati
prima
accertati
.
Hanno
ragione
Di
Lello
e
l
'
ironico
Spazzali
(
che
«
Repubblica
»
chiama
«
l
'
avvocato
di
Cusani
»
)
:
come
le
pene
,
le
amnistie
o
gli
indulti
dovrebbero
venire
dopo
,
a
responsabilità
accertata
.
Se
no
che
cosa
si
condona
o
cancella
?
Magari
una
colpa
non
commessa
o
cinque
non
ammesse
?
Oppure
in
Italia
non
occorre
fare
processi
,
bastano
clamorosi
avvisi
di
garanzia
o
un
rinvio
a
giudizio
,
e
caso
mai
il
carcere
preventivo
-
arrivino
dove
arrivino
-
a
mo
'
di
ammonimento
per
tutti
e
poi
si
chiude
?
Questa
è
una
scelta
politica
,
non
giudiziaria
.
Chi
l
'
ha
fatta
?
E
perché
?
Per
accelerare
un
cambiamento
di
ceto
politico
,
per
togliere
il
pizzo
alle
imprese
,
per
far
passare
il
sistema
maggioritario
,
perché
il
fenomeno
è
ormai
debellato
,
perché
un
uso
normale
della
giustizia
costa
troppo
?
Insomma
per
azione
o
omissione
?
Se
fossi
un
parlamentare
,
non
avrei
pace
finché
quella
augusta
assemblea
non
si
e
mi
chiarisse
le
idee
.
Se
fossi
un
sociologo
,
mi
chiederei
invece
perché
il
sistema
della
mazzetta
continua
.
Non
mi
contenta
la
risposta
di
Di
Lello
,
ma
non
solo
lui
:
sono
sempre
gli
stessi
,
figli
,
nipoti
o
bisnipoti
riciclati
di
Craxi
.
Diamine
,
neanche
il
conte
Dracula
sarebbe
riuscito
a
fabbricare
da
solo
tanti
vampiretti
.
Forse
il
craxismo
è
dilagato
come
Berlusconi
ha
vinto
:
rispondeva
o
corrispondeva
a
qualcosa
per
cui
non
avevamo
o
abbiamo
anticorpi
.
Come
altrove
il
senso
comune
è
nazionalista
,
c
'
è
da
noi
un
senso
comune
che
premia
l
'
illegalità
privata
,
non
politica
,
non
eversiva
,
non
esposta
.
Quella
è
la
sola
trasgressione
imperdonabile
.
Per
il
resto
ci
si
arrangia
.
Parli
per
tutti
la
straordinaria
commedia
sull
'
evasione
,
c
'
è
,
non
c
'
è
,
se
c
'
è
non
ci
sono
i
responsabili
perché
la
grande
impresa
non
evade
per
definizione
,
se
la
piccola
impresa
evade
è
per
difendersi
,
se
evade
il
Sud
è
perché
non
ha
né
uno
stato
né
un
lavoro
.
Mariano
D
'
Antonio
e
Gesualdo
Bufalino
lo
affermano
in
nome
del
sud
come
se
fossero
i
disoccupati
a
eludere
l
'
Iva
.
Sembra
che
non
esista
in
Italia
un
patto
elementare
di
diritti
e
doveri
,
rispetto
al
quale
misurare
anche
l
'
iniquità
sociale
.
Siamo
furbi
e
facciamo
fessi
o
ci
lasciamo
far
fessi
,
tanto
tutti
lo
fanno
.
Poi
di
colpo
ci
indigniamo
:
cielo
,
la
corruzione
.
Dovremmo
chiederci
perché
invece
di
essere
una
comunità
civile
e
conflittiva
,
siamo
un
colabrodo
incivile
e
unanimista
.
Mi
piacerebbe
un
giornale
capace
di
titolare
il
17
agosto
:
oggi
non
ho
niente
da
dirvi
,
salvo
quel
che
è
successo
in
Bosnia
,
a
Belgrado
e
a
Zagabria
nelle
ultime
quarant
'
otto
ore
e
quanto
serve
per
capirlo
.
Non
vi
riservirò
il
piccolo
Aladdin
o
la
piccola
Leyla
.
Perciò
oggi
quattro
pagine
,
lire
cinquecento
.
Quando
ci
sarà
qualcosa
di
consistente
da
mettervi
sotto
i
denti
,
su
con
le
pagine
e
su
con
il
prezzo
.
Anche
molto
.
Perché
no
?
Tecnicamente
difficile
?
Ma
non
siamo
nell
'
era
della
qualità
-
flessibilità
totale
?
Sarebbe
un
dimagrimento
salutare
,
un
servizio
da
rendervi
.
Direi
quasi
da
offrire
a
pagamento
,
per
la
salute
mentale
del
lettore
,
e
non
solo
ad
agosto
.
Una
testata
che
vi
risparmia
una
su
due
delle
esternazioni
di
Bossi
e
D
'
Alema
,
Pannella
e
Ripa
di
Meana
,
Buttiglione
e
Fini
,
Salomone
e
Di
Pietro
;
le
riassumiamo
tutte
il
martedì
e
il
sabato
,
non
succede
niente
,
come
quando
si
perde
una
puntata
di
«
Beatiful
»
.
Una
testata
che
non
parla
di
stupri
in
mancanza
d
'
altro
,
non
scopre
d
'
inverno
che
la
famiglia
è
la
cellula
intoccabile
della
società
e
d
'
estate
che
in
famiglia
si
consumano
gli
orrori
.
E
non
riempie
le
pagine
per
dire
tutto
di
seguito
che
«
i
giovani
»
sono
svampiti
e
consumisti
,
anzi
saggi
e
adulti
,
anzi
paurosi
ed
egoisti
,
anzi
disponibili
e
solidali
.
Cadrebbero
i
tormentoni
stagionali
e
consueti
(
il
pieno
delle
vacanze
,
il
vuoto
delle
città
,
la
solitudine
dei
vecchi
)
e
quelli
d
'
annata
(
nel
1995
:
primato
dei
quarti
posteriori
femminili
ed
esordio
del
pene
in
copertina
)
.
Non
sapremo
nulla
del
sindaco
di
Capri
,
né
di
quello
di
Alassio
,
né
se
sia
colpa
del
Comune
,
dello
Stato
,
del
turista
o
della
questione
meridionale
la
condizione
di
questa
o
quella
spiaggia
calabrese
.
Ma
perché
dovremo
saperlo
?
Anzi
,
pagare
per
saperlo
?
Forse
ci
resterebbe
qualche
minuto
per
pensare
a
quel
che
abbiamo
letto
in
prima
pagina
,
invece
che
perderci
nelle
seconde
e
terze
e
quarte
e
via
di
seguito
,
dove
non
sai
più
in
quale
testata
sei
,
tanto
tutti
parlano
delle
stesse
cose
e
si
vergognano
se
non
lo
fanno
.
Non
sono
più
notizie
,
è
un
brusio
.
Nel
quale
i
giornali
rimandano
ai
giornali
,
la
tv
alla
tv
,
come
si
gonfiava
la
matassa
di
zucchero
filato
attorno
al
bastoncino
che
una
volta
si
comprava
alle
fiere
.
Poi
si
dice
che
gli
italiani
leggono
poco
i
quotidiani
.
Ma
un
quotidiano
è
una
necessità
o
non
è
.
Ormai
neppure
ci
si
avvolge
più
la
verdura
.