StampaQuotidiana ,
Prodi
è
proprio
un
genio
.
In
questo
mese
è
riuscito
a
concentrare
l
'
attenzione
dei
media
,
degli
analisti
,
della
politica
(
di
maggioranza
come
di
opposizione
)
su
una
finanziaria
finta
,
che
non
c
'
è
,
distogliendo
così
l
'
attenzione
dalla
finanziaria
vera
,
che
è
ben
nascosta
,
e
che
continua
a
operare
indisturbata
e
disastrosa
lontana
dalle
luci
della
ribalta
.
E
allora
,
come
nei
buoni
romanzi
d
'
appendice
,
facciamo
qualche
passo
indietro
per
poter
capire
meglio
l
'
arcano
.
Introdotta
nel
nostro
ordinamento
contabile
nel
1978
,
la
legge
finanziaria
non
è
altro
che
un
complesso
di
disposizioni
tendenti
a
consentire
la
realizzazione
della
manovra
di
bilancio
.
In
altre
parole
,
sulla
base
di
previsioni
macroeconomiche
in
termini
di
tassi
di
crescita
(
interni
e
esterni
)
,
tassi
di
interesse
,
evoluzione
della
bilancia
commerciale
...
,
e
sulla
base
di
tendenziali
di
spesa
pubblica
,
a
legislazione
vigente
,
le
autorità
di
governo
individuano
i
relativi
saldi
di
finanza
pubblica
come
fabbisogno
netto
da
finanziare
e
li
confrontano
con
quelli
programmatici
.
Se
,
come
è
sempre
successo
fino
a
oggi
,
si
determina
un
divario
,
ecco
allora
che
la
finanziaria
mette
in
atto
la
cosiddetta
"
manovra
correttiva
"
,
fatta
di
tagli
(
alla
spesa
)
e
tasse
(
per
nuove
entrate
)
così
da
raggiungere
gli
obiettivi
voluti
.
Da
qui
le
finanziarie
tutte
sangue
,
sudore
e
lacrime
sperimentate
in
tutti
questi
anni
Novanta
:
bisognava
centrare
i
parametri
di
Maastricht
,
raggiungere
il
3%
del
rapporto
deficit
-
Pil
,
entrare
nella
moneta
unica
,
con
manovre
dell
'
ordine
medio
di
50-60mila
miliardi
(
con
punte
anche
di
90-100mila
)
per
tutto
il
periodo
.
C
'
è
da
dire
anche
che
quasi
mai
le
manovre
predisposte
dal
governo
a
settembre
di
ciascun
anno
,
e
approvate
successivamente
dal
Parlamento
,
centravano
l
'
obiettivo
:
normalmente
si
dichiarava
100
,
si
raggiungeva
la
massimo
50
,
cosicché
a
marzo
-
aprile
bisognava
nuovamente
mettere
mano
ai
conti
.
Con
prodi
,
tranne
il
primo
anno
di
incertezze
e
sbandamenti
(
ricordiamo
tutti
il
raddoppio
della
manovra
realizzato
a
distanza
di
pochi
mesi
,
con
successive
stangate
correttive
)
,
la
musica
cambia
.
Grazie
a
un
pauroso
aumento
strutturale
della
pressione
fiscale
di
oltre
4
punti
,
e
a
una
altrettanto
ferrea
normativa
di
controllo
dei
tiraggi
di
tesoreria
in
tema
di
investimenti
,
gli
obiettivi
programmatici
non
solo
vengono
rispettati
al
100
per
cento
,
ma
si
riesce
anche
a
fare
di
più
,
compensando
cioè
con
il
blocco
della
cassa
anche
i
fallimenti
prevedibili
di
contenimento
della
spesa
corrente
,
come
quella
sui
dipendenti
pubblici
.
In
questo
modo
si
raggiunge
il
famoso
3%
(
anzi
,
il
2,7%
)
che
ci
apre
le
porte
della
moneta
unica
,
attraverso
la
realizzazione
di
un
avanzo
primario
(
la
differenza
,
cioè
,
tra
entrate
correnti
e
uscite
correnti
)
da
brivido
,
di
quasi
il
7%
del
Pil
(
una
cifra
attorno
ai
130mila
miliardi
)
.
Altissime
tasse
,
pochissima
spesa
per
investimenti
,
nessun
taglio
alla
spesa
corrente
,
enormi
avanzi
primari
:
questo
è
il
modello
messo
a
punto
da
Prodi
e
dalla
sua
maggioranza
in
questi
due
anni
di
governo
attraverso
un
"
patto
sociale
implicito
"
tra
sinistra
-
centro
e
Cgil
-
Cisl
-
Uil
che
prevedeva
e
tuttora
prevede
nessun
taglio
alle
pensioni
(
che
pesano
per
un
terzo
dell
'
intera
spesa
pubblica
)
;
nessun
taglio
a
salari
e
stipendi
pubblici
(
un
altro
terzo
sempre
del
totale
della
spesa
pubblica
)
;
blocco
degli
investimenti
e
delle
altre
spese
in
conto
capitale
,
già
ridotti
ai
minimi
termini
(
che
pesano
solo
il
3%
della
spesa
pubblica
)
;
qualche
modesta
riduzione
nell
'
acquisto
di
beni
e
servizi
(
il
15-16%
sempre
della
spesa
pubblica
)
;
riduzione
,
via
tassi
di
interesse
,
dell
'
onere
del
servizio
del
debito
(
che
pesa
,
anch
'
esso
,
un
15%
)
.
È
chiaro
,
a
questo
punto
,
che
con
una
finanza
pubblica
di
fatto
blindata
tanto
sul
lato
delle
entrate
(
una
pressione
che
,
ricordiamolo
,
tutto
compreso
arriva
al
48%
del
Pil
)
,
quanto
sul
lato
delle
uscite
(
un
po
'
sopra
il
50%
sempre
del
Pil
)
,
raggiungere
i
deficit
previsti
dal
patto
di
stabilità
è
un
gioco
da
ragazzi
(
50,5%-48%=2,5%
)
,
senza
bisogno
alcuno
di
ulteriori
manovre
correttiva
.
L
'
avanzo
primario
infatti
,
che
continua
a
formarsi
automaticamente
,
in
ragione
della
differenza
positiva
,
per
un
ammontare
di
5-6
punti
del
Pil
,
tra
nuove
entrate
e
nuove
spese
,
ovviamente
al
netto
degli
interessi
,
consentirà
tanto
l
'
azzeramento
del
deficit
,
quanto
la
riduzione
del
debito
.
E
così
i
13.500
miliardi
di
manovra
su
cui
si
sta
ingaglioffendo
la
maggioranza
,
e
su
cui
verrà
presa
in
giro
l
'
opposizione
,
e
su
cui
si
dilanierà
il
parlamento
,
non
sono
infatti
altro
che
un
diversivo
,
fatto
di
partite
di
giro
(
come
sulle
tasse
)
;
di
rimodulazioni
di
spesa
,
come
per
gli
incentivi
sull
'
occupazione
;
di
finti
tagli
;
nonché
di
vecchi
stanziamenti
interni
e
comunitari
in
tema
di
investimenti
infrastrutturali
al
Sud
.
Andrebbe
tutto
bene
se
"
il
patto
sociale
implicito
"
messo
a
punto
da
Prodi
e
compagni
fosse
in
grado
di
portare
sviluppo
e
occupazione
e
non
solo
apparente
risanamento
contabile
.
La
realtà
,
purtroppo
,
parla
da
sola
:
con
un
'
abnorme
pressione
fiscale
,
con
nessun
taglio
alla
spesa
corrente
,
con
il
blocco
dei
già
miseri
investimenti
si
azzera
sì
il
deficit
,
si
dimezza
sì
il
debito
,
ma
a
costo
di
un
'
economia
anoressica
,
incapace
di
sviluppo
e
modernizzazione
,
con
disoccupazione
crescente
.
E
a
ben
poco
serviranno
i
dividendi
da
minor
servizio
del
debito
distribuiti
in
mille
rivoli
per
catturare
il
consenso
di
una
maggioranza
sempre
più
riottosa
:
altro
che
finanziaria
che
distribuisce
risorse
,
questa
è
una
finanziaria
-
spettacolo
,
fatta
di
niente
,
buona
solo
per
prendere
in
giro
gli
italiani
e
,
alla
fine
,
per
non
far
perdere
la
faccia
a
Bertinotti
.
La
finanziaria
vera
,
quella
che
fa
male
al
Paese
,
è
già
scritta
da
tempo
,
e
da
tempo
operante
con
tutte
le
sue
leggi
e
le
sue
deleghe
,
con
l
'
accordo
tanto
del
sindacato
confederale
,
che
oggi
protesta
solo
per
salvarsi
l
'
anima
,
quanto
di
Rifondazione
.
Quello
che
abbiamo
e
avremo
di
fronte
nei
prossimi
giorni
e
mesi
è
solo
un
geniale
teatrino
che
serve
a
Prodi
per
nascondere
il
fallimento
della
sua
politica
economica
e
per
tirare
a
campare
,
nella
vana
speranza
che
un
'
improbabile
ripresa
internazionale
gli
tolga
le
castagne
dal
fuoco
.