StampaQuotidiana ,
Comico
,
sessuale
,
sarcastico
,
Kika
,
che
per
via
di
contese
giudiziarie
esce
in
Italia
con
un
anno
di
ritardo
sul
resto
d
'
Europa
,
è
quasi
un
'
antologia
,
un
collage
o
un
pastiche
del
cinema
di
Almodóvar
,
quasi
una
sintesi
d
'
addio
a
quel
mondo
e
a
quello
stile
bizzarro
,
spiritoso
,
erotico
,
anarchico
e
brillante
che
ha
reso
celebre
e
fatto
amare
nel
mondo
il
regista
spagnolo
quarantaquattrenne
.
Appena
un
po
'
stanco
,
a
volte
ripetitivo
:
ma
è
nel
caso
la
ripetizione
di
personaggi
e
avventure
così
divertenti
che
(
capita
anche
con
Woody
Allen
)
li
si
rincontra
sempre
con
gran
piacere
.
In
due
giornate
travolgenti
e
assurde
si
condensano
tanti
tic
di
Almodóvar
:
storie
melodrammatiche
sincere
e
ironiche
;
donne
ardite
,
sensuali
,
nevrotiche
e
allegre
;
cieli
notturni
d
'
azzurro
profondo
con
luminose
lune
da
presepio
;
passioni
e
sentimenti
tanto
abnormi
quanto
schietti
;
colori
primari
e
squillanti
,
soprattutto
il
rosso
;
trasgressione
,
peripezie
,
carnalità
,
buffoneria
.
In
più
,
c
'
è
in
Kika
l
'
ossessione
voyeuristica
contemporanea
della
vita
guardata
anziché
vissuta
;
c
'
è
la
vanificazione
del
desiderio
e
dell
'
utopia
;
c
'
è
l
'
invadenza
televisiva
che
riduce
i
destini
umani
a
brandelli
d
'
informazione
sensazionalista
.
A
rappresentare
la
tv
abietta
è
Victoria
Abril
,
ex
psicologa
,
autrice
del
teleprogramma
«
Il
peggio
della
giornata
»
che
mescola
notizie
raccapriccianti
e
interviste
con
vittime
o
carnefici
quotidiani
,
battezzata
Andrea
la
Sfregiata
(
«
Caracortada
»
)
,
montata
su
un
'
immensa
motocicletta
veloce
,
vestita
da
Jean
-
Paul
Gaultier
,
con
in
testa
un
casco
-
telecamera
che
le
permette
di
riprendere
tutto
ciò
che
vive
e
vede
.
La
cultura
tradizionale
è
invece
impersonata
da
Donna
Paquita
,
una
vecchia
signora
(
è
la
mamma
di
Almodòvar
)
che
conduce
stracca
un
telesalotto
letterario
,
senza
neppure
fingersi
interessata
ai
libri
e
ai
loro
autori
,
ostentando
persino
la
propria
ignoranza
e
la
propria
noia
:
e
che
ha
quindi
gran
successo
.
Molto
più
simpatica
,
Kika
è
una
truccatrice
che
attraversa
lietamente
indenne
le
più
straordinarie
avventure
.
Trucca
un
morto
così
bene
da
riportarlo
in
vita
.
Abita
con
un
fotografo
che
non
arriva
all
'
orgasmo
senza
le
Polaroid
scattate
durante
l
'
amore
,
che
la
spia
da
lontano
con
il
teleobiettivo
,
che
porta
uno
zainetto
leopardato
e
che
la
ama
«
al
mio
modo
sporco
e
silenzioso
»
.
È
anche
amante
del
patrigno
dell
'
amante
,
uno
scrittore
americano
assassino
.
Ha
una
cameriera
lesbica
che
pure
la
ama
ma
critica
la
sua
eterosessualità
:
«
Juanita
,
sei
mai
stata
con
un
uomo
?
»
«
No
,
solo
con
mio
fratello
,
un
subnormale
,
ipersessuato
come
tutti
i
subnormali
»
.
Questo
fratello
,
un
galeotto
ex
pornodivo
,
fugge
dalla
prigione
,
piomba
in
casa
,
ruba
,
si
getta
su
Kika
e
la
violenta
in
uno
stupro
lunghissimo
(
lei
,
annoiata
,
lo
incita
a
sbrigarsi
,
a
farla
finita
)
,
frenetico
e
impossibile
da
interrompere
:
neanche
la
polizia
,
quando
arriva
,
riesce
a
tirarlo
via
dal
corpo
della
donna
.
Ma
nulla
doma
la
vitalità
di
Kika
,
sempre
pronta
a
nuove
peripezie
e
compagnie
,
a
nuovi
viaggi
,
a
nuove
scoperte
:
e
speriamo
che
così
sia
anche
per
Almodóvar
.
StampaQuotidiana ,
Favola
melensa
di
soldi
e
d
'
amore
,
commedia
di
buoni
sentimenti
,
ennesimo
tentativo
(
come
sempre
fallito
)
di
imitare
Frank
Capra
,
il
film
mette
in
scena
un
uomo
,
una
ragazza
,
una
donna
e
una
città
.
L
'
uomo
è
Nicolas
Cage
,
poliziotto
di
quartiere
,
gran
brava
persona
piena
di
risorse
e
di
buon
senso
,
amichevole
e
soccorrevole
verso
gli
altri
soprattutto
se
sono
ragazzi
,
bambini
,
vecchi
,
diseredati
.
La
ragazza
è
Bridget
Fonda
,
cameriera
in
un
posto
per
mangiare
a
poco
prezzo
,
caricata
di
debiti
e
perseguitata
da
un
ex
marito
attore
,
generosa
,
simpatica
e
buona
.
La
donna
è
Rosie
Perez
,
moglie
del
poliziotto
,
una
parrucchiera
petulante
,
aggressiva
,
avida
di
danaro
,
arrampicatrice
,
egocentrica
,
bisbetica
senza
qualità
.
La
città
è
New
York
,
bella
e
incredibile
come
nei
film
di
Woody
Allen
.
Trama
della
favola
?
Un
giorno
il
poliziotto
squattrinato
,
non
potendo
lasciare
una
mancia
alla
cameriera
,
promette
di
darle
metà
della
vincita
alla
lotteria
,
se
il
biglietto
che
ha
appena
comperato
per
incarico
della
moglie
risulterà
vincente
.
Vince
quattro
milioni
di
dollari
,
e
mantiene
la
promessa
:
provocando
un
evento
telegiornalistico
sensazionale
e
un
felice
mutamento
nella
vita
della
cameriera
,
innamorandosi
di
lei
e
scatenando
il
furore
della
moglie
.
Per
colpa
di
quest
'
ultima
,
che
fa
causa
e
vuole
il
divorzio
,
poliziotto
e
cameriera
rimangono
senza
un
soldo
:
sarà
il
grande
cuore
di
New
York
a
risarcirli
permettendo
loro
anche
di
sposarsi
in
pallone
,
lassù
nell
'
alto
dei
cieli
.
Nicolas
Cage
ha
un
talento
speciale
per
scegliere
male
i
film
da
interpretare
,
Bridget
Fonda
è
molto
carina
:
ma
,
come
spesso
capita
quando
i
protagonisti
sono
così
buoni
e
perbene
,
il
personaggio
più
divertente
è
la
cattiva
Rosie
Perez
,
bravissima
nel
suo
ritratto
di
donna
stupida
e
volgare
.
StampaQuotidiana ,
Devo
confessare
che
gli
attuali
dibattiti
sulla
cultura
di
destra
e
sulla
cultura
di
sinistra
mi
annoiano
,
meglio
mi
infastidiscono
,
perché
li
ritengo
fuorvianti
.
Destra
e
Sinistra
hanno
un
mero
significato
:
essi
descrivono
la
collocazione
nell
'
aula
parlamentare
di
un
senatore
odi
un
deputato
.
La
Destra
e
la
Sinistra
sono
,
così
,
mere
astrazione
;
in
sé
non
esistono
e
tanto
meno
hanno
una
cultura
,
che
è
fatta
di
concetti
pensati
.
L
'
individualismo
metodologico
ci
ha
insegnato
che
reali
sono
soltanto
i
singoli
individui
in
relazioni
(
anche
associative
)
con
gli
altri
.
Se
guardiamo
all
'
oggi
,
al
nostro
Parlamento
,
potremmo
subito
dire
che
il
Polo
per
le
libertà
(
la
Destra
)
e
l
'
Ulivo
(
la
Sinistra
)
non
hanno
una
loro
propria
omogenea
cultura
.
Facciamo
due
esempi
.
Innanzitutto
la
grave
crisi
dello
Stato
di
diritto
.
Ebbene
,
il
più
forte
difensore
dello
Stato
di
diritto
è
Emanuele
Macaluso
,
un
autorevole
esponente
della
Sinistra
,
che
segue
i
fatti
di
Palermo
con
una
documentazione
precisa
e
minuziosa
,
pari
-
se
non
superiore
-
a
quella
di
Giuliano
Ferrara
su
il
Foglio
.
Ebbene
loro
,
assieme
a
tanti
altri
di
Destra
e
di
Sinistra
,
combattono
la
stessa
battaglia
,
che
è
una
battaglia
sui
principi
.
L
'
altro
grave
problema
è
quello
economico
.
Quando
l
'
allora
presidente
del
Consiglio
Silvio
Berlusconi
presentò
il
suo
programma
ebbe
la
(
tardiva
)
approvazione
di
Paolo
Sylos
Labini
,
che
-
come
è
noto
-
non
ama
certo
il
Cavaliere
.
Ma
la
maggior
parte
degli
appartenenti
alla
corporazione
scientifica
degli
economisti
ragiona
nella
stessa
maniera
,
ragionano
cioè
da
economisti
.
Si
è
però
visto
che
né
l
'
Ulivo
,
né
il
Polo
si
sono
dimostrati
compatti
su
queste
posizioni
,
per
il
prevalere
di
persone
senza
cultura
che
difendono
piccoli
interessi
o
radicati
umori
.
Quando
parliamo
di
cultura
è
opportuno
riferirsi
alle
idee
pensate
,
ai
concetti
forti
e
non
alla
cultura
imparaticcia
tanto
diffusa
fra
i
politici
e
i
mass
media
.
Alle
etichette
fuorvianti
di
Destra
e
di
Sinistra
preferisco
esaminare
quali
siano
le
idee
all
'
altezza
dei
nostri
tempi
.
Sono
le
idee
aperte
ai
problemi
del
futuro
e
che
abbiano
una
capacità
di
incidere
su
un
mondo
in
rapida
trasformazione
.
Dobbiamo
affrontare
due
grandi
trasformazioni
epocali
:
il
crollo
del
totalitarismo
comunista
,
che
pure
ha
lasciato
in
Europa
troppi
residui
della
presunzione
fatale
socialista
.
Dall
'
altro
lato
c
'
è
il
processo
di
secolarizzazione
della
società
,
un
fenomeno
più
antico
,
che
il
totalitarismo
ha
accelerato
e
ora
ispira
la
società
del
benessere
,
perché
essa
ha
altri
fondamenti
.
Per
guardare
al
futuro
in
modo
costruttivo
dobbiamo
evitare
tre
errori
.
Primo
:
persa
la
fede
in
una
ragione
assoluta
,
che
ci
ha
portato
alla
catastrofe
,
spesso
si
sceglie
la
scorciatoia
dell
'
irrazionalismo
,
e
sono
irrazionalistiche
tutte
le
posizioni
fideistiche
.
Esiste
anche
un
razionalismo
critico
che
ammette
la
confutazione
,
in
base
all
'
esperienza
,
delle
proprie
congetture
.
Secondo
:
ma
del
razionalismo
dogmatico
ci
è
rimasta
la
mentalità
antistorica
.
Si
pensa
di
costruire
il
futuro
dimenticando
o
facendo
tabula
rasa
del
passato
,
mentre
ogni
innovazione
deve
avere
in
esso
le
sue
radici
.
È
rimasta
così
una
mentalità
costruttivistica
:
pensiamo
alle
continue
riforme
dei
nostri
ordinamenti
scolastici
dalle
elementari
all
'
università
,
dimenticando
non
solo
i
valori
del
passato
,
ma
anche
la
cultura
di
chi
dovrebbe
attuarle
.
Si
ama
solo
il
"
novitismo
"
.
Terzo
:
con
il
Sessantotto
si
è
imposta
una
nuova
morale
,
quella
della
"
gioia
di
vivere
"
.
È
una
reincarnazione
del
decadentismo
con
il
suo
sensualismo
.
Esso
mina
sempre
più
istituzioni
che
sono
alla
base
dello
sviluppo
dell
'
umanità
,
come
la
famiglia
,
e
concede
a
molti
scienziati
il
sogno
di
poter
liberare
la
razza
umana
dal
peso
paralizzante
del
bene
e
del
male
e
dei
concetti
perversi
di
giusto
e
sbagliato
.
Concetti
che
sono
a
fondamento
dell
'
ordine
politico
.
Taluno
potrà
bollare
questa
mia
proposta
come
neoconservatrice
,
ma
fuori
di
essa
non
c
'
è
che
la
noiosa
ripetizione
di
vecchi
discorsi
o
il
ritornare
nel
sogno
dell
'
utopia
.
StampaQuotidiana ,
Puntualizzare
i
rapporti
che
si
danno
in
Italia
tra
politica
e
cultura
può
servire
a
chiarire
uno
spaccato
della
vita
del
nostro
Paese
per
tanti
aspetti
così
anomalo
rispetto
alle
altre
nazioni
.
Sono
rapporti
assai
complessi
per
la
varietà
e
la
diversità
delle
situazioni
,
per
cui
bisogna
stare
attenti
a
non
fare
di
tutta
l
'
erba
un
fascio
.
Accenneremo
brevemente
a
due
episodi
scandalosi
,
per
cui
si
può
veramente
parlare
di
una
cultura
di
regime
.
Il
ministro
della
Pubblica
istruzione
,
onorevole
Berlinguer
,
vuole
che
nell
'
ultimo
anno
l
'
insegnamento
della
storia
si
concentri
sul
Novecento
e
poi
pensa
di
affidare
la
compilazione
dei
nuovi
testi
agli
Istituti
storici
della
Resistenza
.
Ora
il
presidente
nazionale
di
questi
Istituti
,
Gaetano
Arfè
,
storico
di
vaglia
e
già
deputato
socialista
,
si
è
dimesso
dalla
sua
carica
per
protesta
contro
la
faziosità
di
questi
Istituti
,
che
vogliono
fare
soltanto
una
storiografia
di
partito
e
imporci
cosi
una
mistica
antifascista
.
Di
Totò
che
visse
due
volte
,
il
famoso
e
scandaloso
film
patrocinato
da
Walter
Veltroni
,
si
è
già
parlato
molto
e
,
nonostante
tutto
,
avrà
un
finanziamento
dallo
Stato
.
Veltroni
appoggia
solo
amici
e
clienti
e
ci
fa
rimpiangere
il
ministro
del
passato
regime
Giuseppe
Bottai
.
Almeno
era
un
uomo
di
cultura
.
Insomma
la
sinistra
al
potere
pratica
ancora
la
politica
che
fu
del
fascismo
:
è
il
governo
che
decide
sulla
cultura
.
Ma
veniamo
a
cose
più
serie
.
Per
governare
una
società
industriale
avanzata
ci
vogliono
anche
conoscenze
professionali
e
scientifiche
.
Non
voglio
rispolverare
il
mito
della
tecnocrazia
,
ma
senza
economisti
e
politologi
che
-
da
indipendenti
-
dibattano
sulle
riviste
e
sui
giornali
i
problemi
sul
tappeto
le
buone
soluzioni
non
si
trovano
:
conoscere
per
deliberare
era
il
motto
di
Luigi
Einaudi
.
In
Italia
abbiamo
due
ottime
corporazioni
accademiche
di
economisti
e
di
politologi
orgogliose
della
propria
professionalità
e
della
propria
indipendenza
.
La
cosa
strana
è
che
nelle
loro
corporazioni
non
ci
sono
gravi
spaccature
politiche
e
sulla
soluzione
di
molti
problemi
sono
sostanzialmente
d
'
accordo
.
La
cosa
grave
è
che
la
classe
politica
non
utilizza
queste
competenze
scientifiche
e
,
quando
fa
conto
di
farlo
,
tutto
poi
s
'
arena
nei
cassetti
.
La
fine
della
commissione
presieduta
da
Paolo
Onofri
(
persona
di
grande
rigore
scientifico
e
morale
)
è
sintomatica
.
Per
il
nostro
ceto
al
governo
tutti
i
problemi
sono
essenzialmente
politici
,
non
ha
assolutamente
una
mentalità
pragmatica
,
con
cui
valutare
e
verificare
le
conseguenze
di
certe
scelte
,
con
cui
tenere
presenti
i
possibili
effetti
,
perversi
di
certe
azioni
.
É
sostanzialmente
provinciale
:
guarda
solo
all
'
elettorato
e
non
fuori
d
'
Italia
.
Ora
si
comincia
a
parlare
bene
della
rivoluzione
liberale
di
Margaret
Thatcher
e
di
Ronald
Reagan
,
sino
a
ieri
demonizzati
.
Hanno
ottenuto
ottimi
risultati
,
ma
ci
si
guarda
bene
dall
'
imitarli
.
Il
limite
della
nostra
cultura
e
anche
del
mondo
occidentale
è
quello
di
non
essere
riuscito
a
esprimere
idee
forti
all
'
altezza
dei
tempi
.
Rispetto
al
passato
noi
viviamo
in
un
'
età
di
intense
,
profonde
e
rapidissime
trasformazioni
.
Si
parla
-
giustamente
-
di
una
globalizzazione
dell
'
economia
,
che
non
cancella
però
le
etnie
(
pensiamo
all
'
India
e
ai
Balcani
)
in
difesa
della
loro
cultura
,
mentre
il
monod
islamico
vuole
lo
sviluppo
,
ma
in
una
chiave
culturale
diversa
da
quella
occidentale
.
La
rivoluzione
elettronica
ci
ha
ormai
portati
a
viaggiare
in
Internet
,
che
mette
in
comunicazione
persone
che
non
si
conoscono
;
e
i
fanatici
parlano
ormai
della
morte
del
libro
.
Le
intense
migrazioni
portano
alla
formazione
di
società
plurietniche
,
con
culture
assai
diverse
e
lontane
.
Nessuno
sa
dove
stiamo
andando
,
mentre
il
futuro
ci
piomba
addosso
.
La
sola
persona
che
ottiene
il
massimo
di
ascolto
e
guarda
preoccupata
al
futuro
è
il
Papa
.
Ma
egli
si
appella
ai
valori
della
tradizione
,
lentamente
elaborati
nel
passato
.
Mentre
il
filosofo
liberale
Friedrich
von
Hayek
ha
sempre
sostenuto
questa
posizione
che
ancora
l
'
uomo
ha
delle
certezze
,
gli
intellettuali
non
solo
italiani
hanno
scelto
la
strada
della
dissacrazione
,
una
dissacrazione
che
crea
solo
il
vuoto
.
In
questo
vuoto
fioriscono
spontaneamente
movimenti
effimeri
,
come
quello
della
New
Age
.
Sono
profezie
oscure
come
tutte
le
profezie
:
in
alcune
si
parla
di
un
'
imminente
fine
del
mondo
,
basandosi
sulla
tradizione
astrologica
,
in
altre
di
una
nuova
era
di
felicità
e
di
pace
per
un
rinnovamento
interno
dell
'
uomo
.
Esse
sono
il
segno
delle
nostre
inquietudini
.
StampaQuotidiana ,
Mobilitazione
.
Freddamente
,
con
lucidità
e
responsabilità
,
il
popolo
produttivo
deve
cominciare
a
organizzarsi
per
abbattere
Prodi
e
il
regime
comunista
nel
più
breve
tempo
possibile
.
Non
è
possibile
aspettare
le
prossime
elezioni
e
utilizzare
il
metodo
democratico
formale
per
sostituire
l
'
attuale
malgoverno
.
Non
c
'
è
più
tempo
.
Il
tempo
è
denaro
e
il
denaro
è
il
tempo
.
Procrastinando
il
risanamento
all
'
infinito
si
riduce
a
zero
la
ricchezza
nazionale
.
Più
tempo
passa
in
queste
condizioni
,
meno
denaro
ci
sarà
per
finanziare
il
futuro
di
tutti
noi
.
Ci
rubano
i
soldi
,
ci
rubano
il
tempo
.
Le
alternative
per
il
popolo
produttivo
sono
due
:
o
farsi
tagliare
la
testa
dai
comunisti
o
mettere
loro
in
fuga
.
In
nessun
Paese
avanzato
un
commentatore
scriverebbe
queste
parole
.
Mai
invocherebbe
la
mobilitazione
popolare
aperta
per
abbattere
un
governo
.
Ma
la
realtà
dice
che
questa
è
l
'
unica
soluzione
.
Lo
scenario
mostra
che
,
l
'
Italia
è
ormai
in
"
count
down
"
:
meno
24
mesi
.
E
dopo
?
La
deindustrializzazione
sarà
irreversibile
.
Ancora
due
anni
di
alta
tassazione
come
adesso
significa
che
le
industrie
se
ne
andranno
,
molte
chiuderanno
,
altre
delocalizzeranno
tutta
la
forza
lavoro
all
'
estero
,
nessuno
investirà
più
.
Non
è
assolutamente
possibile
svolgere
un
'
attività
economica
quando
il
peso
fiscale
sulle
imprese
supera
il
60%
.
E
non
lo
è
soprattutto
per
le
piccole
imprese
(
circa
300mila
)
che
non
possono
eludere
legalmente
le
tasse
come
è
invece
possibile
per
le
grandi
(
circa
600
)
.
Non
lo
è
,
in
particolare
,
in
un
mercato
globale
dove
il
capitale
e
l
'
imprenditore
sono
in
grado
di
scegliersi
il
Paese
più
competitivo
.
E
ce
ne
sono
almeno
venti
dove
è
possibile
trovare
lavoro
qualificato
,
bassa
tassazione
,
infrastrutture
efficienti
,
assoluta
flessibilità
del
sistema
occupazionale
,
ottimismo
culturale
,
sicurezza
.
E
ce
ne
sono
altri
trenta
dove
comunque
è
circa
9
volte
più
redditizio
fare
affari
e
impresa
che
non
Italia
,
accettando
qualche
rischio
e
un
modesto
disagio
logistico
.
La
tecnologia
circola
senza
confini
e
non
è
un
problema
fare
shopping
globale
di
quella
che
serve
.
È
il
capitale
,
ormai
,
che
sceglie
dove
andare
a
farsi
tassare
.
Uno
Stato
può
attrarre
capitale
solo
creando
le
migliori
condizioni
di
remunerazione
.
Questa
è
la
verità
del
mercato
globale
.
Ma
Prodi
e
Ciampi
e
i
loro
padroni
comunisti
ragionano
come
se
fossimo
ancora
nella
situazione
dove
il
capitale
circola
in
maggioranza
solo
dentro
una
nazione
,
così
come
era
fino
a
15
anni
fa
quando
la
globalizzazione
e
la
rivoluzione
tecnologica
erano
solo
all
'
inizio
.
Offrono
garanzie
sociali
che
non
possono
più
finanziare
perché
le
prime
deprimono
la
crescita
economica
.
Più
la
realtà
competitiva
morde
,
più
questi
rispondono
alzando
le
tasse
invece
di
cambiare
l
'
anciene
régime
.
E
così
facendo
creano
disoccupazione
.
E
la
creano
per
mantenere
i
privilegi
delle
categorie
improduttive
:
gli
aristocratici
rossi
alleati
con
i
sindacati
.
I
primi
rubano
i
soldi
a
chi
produce
e
li
regalano
ai
secondi
,
questi
offrono
ai
primi
le
risorse
militari
per
tenere
il
potere
.
La
verità
è
violata
,
il
banditismo
politico
è
oltre
ogni
limite
.
Più
tecnicamente
,
lo
scenario
dice
che
tra
due
anni
chiunque
sarà
al
governo
non
potrà
far
altro
che
amputare
,
cioè
impoverire
gli
italiani
per
salvare
il
salvabile
.
Ma
entro
due
anni
è
ancora
possibile
riformare
e
liberalizzare
il
sistema
e
proiettarlo
verso
modernità
e
ricchezza
di
massa
senza
costi
sociali
eccessivi
.
E
questa
è
una
verità
tecnica
,
basata
sul
calcolo
di
come
impiegare
la
ricchezza
residua
(
notevole
)
per
finanziare
quella
futura
.
I
comunisti
non
possono
né
vogliono
farlo
.
La
cultura
politica
liberista
,
invece
,
sa
come
fare
,
come
destrutturare
il
vecchio
Stato
e
contemporaneamente
crearne
uno
nuovo
più
efficiente
e
socialmente
efficace
.
Come
abbassare
le
tasse
e
allo
stesso
tempo
risanare
la
finanza
pubblica
e
fare
nuovi
investimenti
futurizzanti
.
Come
rientrare
nei
parametri
europei
e
allo
stesso
tempo
negoziare
un
'
Europa
più
utile
e
fattibile
di
quella
attuale
,
per
tutti
.
Questa
verità
e
l
'
evidenza
che
i
comunisti
la
violino
è
il
motivo
che
rende
legittimo
ed
etico
abbattere
nel
più
breve
tempo
possibile
il
regime
.
Il
peccato
di
irrealismo
e
irresponsabilità
dei
comunisti
,
e
dei
loro
pupazzi
ha
sospeso
di
fatto
la
democrazia
in
questo
Paese
rendendola
fattore
di
sicura
povertà
.
Quasi
il
60%
degli
italiani
non
li
ha
votati
.
E
quelli
che
lo
hanno
fatto
hanno
creduto
a
una
promessa
di
impossibile
realizzazione
.
Quando
in
una
democrazia
comandano
la
bugia
e
il
furto
,
la
verità
può
essere
solo
ripristinata
passando
a
una
forma
più
,
pura
della
democrazia
.
stessa
;
il
popolo
che
direttamente
assume
la
responsabilità
di
mettere
le
cose
a
posto
,
di
costruire
il
futuro
che
il
regime
gli
nega
.
E
così
sia
.
Servono
5
milioni
di
bandiere
blu
in
tutta
l
'
Italia
.
Questa
è
la
massa
critica
utile
per
compiere
in
un
solo
giorno
e
pacificamente
l
'
evento
di
Sostituzione
.
Servono
circa
6
mesi
per
organizzarla
.
I
quadri
si
muovano
subito
e
si
raccordino
,
ma
restino
a
basso
profilo
-
i
coordinatori
agiscano
in
modo
coperto
-
fino
all
'
evento
per
non
esporsi
a
rappresaglie
.
Con
numeri
minori
,
ma
costanti
,
la
mobilitazione
dovrà
poi
difendere
un
governo
provvisorio
che
in
tre
mesi
avrà
il
compito
di
predisporre
la
nuova
Costituzione
,
indire
il
referendum
e
contemporaneamente
le
nuove
elezioni
.
Lettori
,
adesso
facciamo
sul
serio
.
Codice
?
Discorso
dei
padri
.
StampaQuotidiana ,
Le
conseguenze
del
'68
sono
al
governo
ma
comincia
il
'98
.
Popolo
produttivo
in
movimento
.
Da
Modena
i
trattori
gommano
su
Roma
.
In
Veneto
tengono
il
presidio
di
resistenza
.
La
croce
-
simbolo
del
riscatto
per
chi
è
sfruttato
-
nuovamente
e
finalmente
benedice
allevatori
e
contadini
dopo
una
breve
commistione
politica
(
elezioni
del
'96
)
con
chi
li
affama
.
Anche
la
bellissima
e
usurpata
simbologia
dell
'
Ulivo
torna
finalmente
in
mani
legittime
:
chi
produce
veramente
le
olive
protesta
contro
uno
Stato
ulivista
che
impedisce
di
continuare
a
farlo
.
L
'
Ulivo
è
scomparso
dalla
bandiera
della
sinistra
e
vi
resta
solo
l
'
apostrofo
rosso
,
il
travestimento
svelato
.
Gli
artigiani
sono
in
furiosa
mobilitazione
.
I
commercianti
sono
molle
pronte
a
scattare
di
furia
.
In
generale
,
la
gente
dell
'
Iva
è
diventata
popolo
dell
'
ira
.
La
sacrosanta
rabbia
dell
'
onesto
e
laborioso
contro
lo
statalismo
predatorio
.
Qual
è
la
strategia
del
governo
?
Deve
fare
soldi
spremendo
gli
italiani
.
Per
mantenere
il
consenso
politico
attua
un
trattamento
differenziale
nei
confronti
delle
categorie
dei
lavoratori
.
Ferrovieri
,
dipendenti
pubblici
vari
-
in
generale
le
categorie
protette
-
hanno
portato
a
casa
vantaggi
dalla
nuova
finanziaria
.
Altri
,
artigiani
ed
autonomi
,
solo
svantaggi
,
ormai
oltre
il
limite
del
soffocamento
fiscale
con
l
'
aggiunta
del
furto
dei
loro
denari
previdenziali
a
rischio
di
incorporamento
dell
'
INPS
,
buco
rosso
dove
tutto
sparisce
.
I
commercianti
,
pi
,
sono
presi
in
tenaglia
sia
dalle
tasse
sia
da
una
politica
che
massacra
i
consumi
.
Di
fatto
il
governo
ha
premiato
le
categorie
dove
è
più
denso
il
voto
di
sinistra
e
punito
quelle
dove
è
maggioritario
il
popolo
delle
libertà
.
Ma
questo
è
anche
un
messaggio
dissuasivo
.
Vuol
dire
:
le
categorie
che
prometteranno
sostegno
politico
potranno
sperare
di
ridurre
i
danni
o
avere
mezzo
contentino
.
E
per
questo
agisce
in
modo
tale
da
dividere
il
campo
della
protesta
.
Ho
provato
a
fare
un
rapido
calcolo
.
Può
il
governo
trovare
misure
che
soddisfino
almeno
in
parte
le
diverse
categorie
del
popolo
produttivo
che
stanno
protestando
?
La
risposta
è
no
.
Può
solo
limare
qualche
misura
per
soddisfare
una
categoria
specifica
in
modo
tale
da
rompere
l
'
eventuale
fronte
rivoluzionario
.
Fate
anche
voi
i
conti
e
otterrete
il
seguente
risultato
.
Per
dare
a
ogni
categoria
produttiva
la
possibilità
di
migliorare
le
proprie
condizioni
oppure
di
evitare
danni
fatali
,
il
governo
dovrebbe
fare
quattro
cose
:
a
)
meno
tasse
,
più
o
meno
la
metà
di
quelle
attuali
per
le
imprese
,
il
che
significa
ridurre
la
spesa
pubblica
e
la
protezione
speciale
dei
lavoratori
garantiti
,
che
per
lo
più
,
votano
a
sinistra
;
b
)
più
libertà
auto
-
organizzativa
sia
per
le
categorie
che
per
i
singoli
operatori
individuali
;
c
)
stile
di
governo
più
flessibile
come
capacità
di
differenziare
le
leggi
in
base
alla
natura
specifica
della
situazione
che
si
vuole
regolare
;
d
)
revisione
dei
regolamenti
europei
per
adattarli
alle
esigenze
dei
produttori
italiani
.
L
'
attuale
governo
non
è
in
grado
di
fare
queste
azioni
in
quanto
implicherebbe
l
'
abbandono
della
rappresentanza
degli
interessi
del
popolo
assistito
e
un
conflitto
totale
con
i
sindacati
.
Inoltre
,
questo
è
un
governo
che
non
ha
credibilità
e
volontà
per
rinegoziare
alcunché
del
regime
europeo
.
In
sintesi
,
le
singole
categorie
produttive
non
possono
trovare
alcuna
soddisfazione
da
questo
governo
.
O
lo
buttano
giù
o
tornano
a
casa
a
mani
vuote
.
Certo
,
il
governo
è
interessato
a
calmare
le
acque
perché
sa
che
di
fronte
a
una
mobilitazione
generale
dei
produttivi
non
resisterebbe
un
secondo
al
potere
.
Quindi
,
sicuramente
,
cercherà
di
soddisfare
parzialmente
le
richieste
di
una
o
due
categorie
per
rompere
il
fronte
e
farà
promesse
alle
altre
in
attesa
che
si
stanchino
e
tornino
a
casa
Chi
guida
la
protesta
di
ogni
categoria
ha
due
scelte
:
1
)
tira
la
mobilitazione
sperando
di
essere
quella
che
becca
soddisfazione
,
differenziandosi
dalle
altre
;
2
)
capisce
che
il
governo
ha
un
limite
assoluto
nel
soddisfare
i
produttivi
e
tira
la
mobilitazione
con
la
finalità
di
buttare
giù
governo
stesso
e
sistema
.
So
che
è
una
decisione
non
facile
per
i
singoli
gruppi
.
La
seconda
opzione
esce
dal
mandato
di
rappresentanza
degli
interessi
tecnici
degli
associati
di
categoria
.
Ma
,
ripeto
,
la
situazione
è
tale
per
cui
o
si
decide
così
o
non
si
porta
a
casa
niente
.
E
il
problema
generale
per
tutti
gli
Italiani
è
che
se
chi
produce
ricchezza
è
impedito
nel
farlo
,
allora
tutto
il
Paese
va
a
rischio
.
È
proprio
l
'
eccezionalità
della
situazione
di
un
governo
che
uccide
sistematicamente
a
creazione
della
ricchezza
che
impone
una
scelta
fuori
dell
'
ordinario
ai
diversi
gruppi
del
popolo
produttivo
.
E
va
aggiunto
che
i
partiti
che
dovrebbero
rappresentare
in
forma
politica
gli
interessi
produttivi
stanno
fermi
.
Le
categorie
devono
fare
anche
il
lavoro
che
la
politica
non
sta
facendo
.
Per
questo
non
è
affatto
poesia
della
rivoluzione
chiedere
alle
categorie
in
mobilitazione
(
e
alle
altre
,
tipo
gli
industriali
)
di
unirsi
per
ottenere
un
obiettivo
politico
comune
,
quello
detto
sopra
,
nei
quattro
punti
.
Se
così
,
allora
sarà
'98
,
ma
questa
volta
blu
.
StampaQuotidiana ,
"
La
sinistra
sia
inflessibile
"
.
Questo
il
titolo
di
un
articolo
a
firma
Michele
Salvati
e
Guido
Martinotti
,
ieri
pubblicato
dall
'
Unità
.
Interessante
.
La
tesi
degli
autori
è
che
le
leggi
vanno
rispettate
sempre
e
comunque
.
Se
si
tratta
di
leggi
sbagliate
,
esse
vanno
cambiate
e
migliorate
ma
,
nel
frattempo
,
bisogna
osservarle
rigorosamente
.
Sembra
di
rileggere
qualche
francese
di
tempo
addietro
:
"
Noi
parleremo
sempre
contro
le
leggi
cattive
,
sino
a
che
esse
siano
riformate
e
,
in
attesa
di
ciò
,
vi
staremo
ciecamente
soggetti
"
.
Ottimo
.
Non
si
è
più
d
'
accordo
con
i
due
articolisti
dell
'
Unità
,
invece
,
laddove
essi
indicano
le
ragioni
,
i
fatti
per
cui
,
in
Italia
,
governerebbe
un
'
impostazione
di
segno
opposto
,
per
la
quale
leggi
e
regole
sarebbero
come
dimenticate
e
suscettibili
di
qualsiasi
frustrazione
.
Il
che
avverrebbe
,
per
Martinetti
-
Salvati
,
non
solo
in
funzione
di
una
diffusa
e
ormai
tollerata
abitudine
all
'
illegalità
bensì
anche
,
e
più
efficacemente
,
a
causa
di
"
una
campagna
di
aggressione
e
delegittimazione
nei
confronti
di
coloro
che
sono
chiamati
a
far
rispettare
la
legge
"
.
E
i
responsabili
di
una
tal
campagna
aggressiva
-
capace
di
devastare
giurisdizione
e
legalità
-
sarebbero
,
opportunamente
citati
alla
rinfusa
,
Sgarbi
,
Berlusconi
,
il
cardinale
Giordano
,
Totò
Riina
...
E
bisognerebbe
meditare
,
a
questo
proposito
,
su
un
paio
di
questioncelle
.
Esiste
indubbiamente
,
nel
cosiddetto
dibattito
sulla
giustizia
,
una
sorta
di
contraddittorio
extraprocesuale
fra
cittadini
(
eventualmente
imputati
)
e
magistrati
(
che
davvero
non
si
astengono
dal
lasciarsi
andare
a
scompostezze
magari
colorite
,
ma
tanto
più
gravi
dal
punto
di
vista
istituzionale
)
.
Solo
che
il
cittadino
(
eventualmente
imputato
)
e
il
magistrato
non
stanno
sullo
stesso
piano
:
perché
il
primo
parla
in
nome
di
un
diritto
di
libertà
,
mentre
il
secondo
in
nome
del
poterla
reprimere
.
Riesce
qualcuno
,
di
grazia
,
a
comprendere
la
differenza
?
Ma
la
questione
vera
è
poi
quest
'
altra
:
che
la
legge
,
in
Italia
,
è
stata
violentata
anche
-
direi
soprattutto
-
col
concorso
di
quella
sinistra
da
cui
ora
si
pretende
inflessibilità
.
Né
ci
si
ricorda
di
mobilitazioni
editoriali
a
denuncia
dei
tanti
stupri
di
legge
e
legalità
di
cui
si
è
avuto
drammatico
conto
ancora
negli
ultimi
mesi
e
anni
.
Non
sono
tra
quelli
,
si
badi
,
che
imputa
alla
esclusiva
responsabilità
delle
cosiddette
sinistre
l
'
erosione
forse
ormai
definitiva
del
valore
della
legge
.
Altrove
c
'
è
stata
,
almeno
,
inerzia
e
trascuratezza
.
Ma
la
sinistra
e
i
due
articolisti
che
a
essa
si
rivolgono
che
cosa
pensano
di
una
Corte
costituzionale
che
ha
fatto
letteralmente
strage
delle
regole
di
attribuzione
dei
poteri
,
usurpando
una
funzione
(
quella
legislativa
)
che
il
nostro
ordinamento
attribuisce
ad
altro
organo
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
Sgarbi
?
Che
cosa
pensano
di
certi
cosiddetti
giudici
che
hanno
letteralmente
privato
il
popolo
italiano
di
uno
dei
due
voti
,
quello
referendario
,
costituzionalmente
previsti
e
attribuiti
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
Berlusconi
?
Che
cosa
pensano
di
un
Presidente
della
Repubblica
che
si
sottrae
a
quella
Costituzione
che
lo
vorrebbe
immediatamente
processato
?
Non
è
legge
,
questa
?
E
chi
l
'
ha
violata
,
il
cardinal
Giordano
?
Che
cosa
pensano
di
un
manipolo
di
magistrati
che
insorge
e
istiga
all
'
insurrezione
contro
gli
atti
del
governo
e
del
Parlamento
?
É
sì
o
no
violazione
della
legalità
,
questa
?
E
chi
ne
è
responsabile
?
Da
noi
in
Italia
la
legge
non
ha
valore
non
perché
il
Polo
o
Sgarbi
o
altri
"
attaccano
i
giudici
"
,
ma
perché
una
certa
cultura
e
pratica
del
potere
(
quelle
a
cui
fa
l
'
appello
l
'
articolo
dell
'
Unità
)
l
'
hanno
abolita
e
sostituita
con
un
'
altra
,
la
cosiddetta
"
legge
materiale
"
.
In
Italia
la
legalità
è
compromessa
perché
è
violata
da
quei
medesimi
che
dovrebbero
produrla
,
osservarla
,
applicarla
,
tutelarla
:
Il
Parlamento
,
il
governo
,
il
Presidente
della
Repubblica
,
La
Corte
costituzionale
,
la
magistratura
.
Questi
sono
i
responsabili
.
Questi
gli
attentatori
.
Questi
i
traditori
.
Questi
i
delegittimatori
.
E
non
metaforicamente
ma
"
tecnicamente
"
.
Non
per
"
opinione
"
di
chi
scrive
,
ma
per
la
"
legge
che
esiste
"
.
Ma
non
tutte
le
leggi
sono
uguali
,
evidentemente
.
Né
meritevoli
di
applicazione
"
inflessibile
"
.
StampaQuotidiana ,
Non
è
per
riprendere
la
stucchevole
questione
della
cultura
di
destra
(
esiste
,
non
esiste
,
è
robusta
,
è
gracile
)
,
ma
sarebbe
un
peccato
lasciar
trascorrere
il
trentennale
della
morte
di
Bruno
Leoni
senza
ricordare
questo
sincero
e
combattivo
liberale
,
che
diede
colpi
tremendi
alla
spocchiosa
cultura
di
sinistra
.
E
come
reagirono
i
suoi
avversari
?
Al
modo
solito
di
quando
non
hanno
buone
carte
in
mano
:
ignorandolo
,
rifiutandosi
di
giocare
la
partita
.
Dal
1700
al
1900
la
rivoluzione
industriale
portò
all
'
"
economicizzazione
della
società
"
.
L
'
economia
divenne
di
massa
mentre
nel
mondo
agricolo
pre
-
industriale
era
solo
per
pochi
,
borghesi
,
il
grosso
della
società
disperso
in
campagna
.
La
novità
fu
che
in
poco
tempo
il
capitale
divenne
il
tema
centrale
nella
vita
della
maggioranza
degli
individui
,
ben
definito
da
Karl
Marx
come
avvento
dell
'
"
uomo
economico
"
.
Questi
era
tale
perché
non
produceva
più
direttamente
i
propri
mezzi
di
sostentamento
attraverso
la
manipolazione
diretta
dei
frutti
della
terra
,
ma
doveva
procurarseli
attraverso
la
mediazione
di
un
salario
.
Infatti
i
problemi
della
nuova
relazione
tra
politica
ed
economia
riguardò
il
cambiamento
del
modello
di
società
in
relazione
alla
transizione
delle
maggioranze
sociali
da
un
'
economia
con
poco
denaro
a
una
che
ne
richiedeva
molto
di
più
.
Questi
furono
,
essenzialmente
,
due
.
Il
primo
riguardò
la
creazione
tecnica
di
più
moneta
per
reggere
la
nuova
domanda
di
capitalizzazione
da
parte
delle
masse
industrializzate
.
Il
secondo
fu
quello
del
come
"
socializzare
l
'
economia
nel
momento
in
cui
la
società
era
stata
economicizzata
"
.
Tradotta
,
la
questione
fu
:
come
creare
un
accesso
di
massa
al
capitale
?
La
politica
generò
due
soluzioni
antagoniste
:
a
)
socializzare
l
'
economia
come
rivendicazione
sindacale
(
il
laburismo
e
il
socialismo
)
o
come
modello
di
creazione
politica
di
capitale
per
le
masse
(
nazionalsocialismi
,
tipo
il
fascismo
,
nazismo
,
peronismo
)
fino
all
'
estremo
dell
'
economia
senza
il
denaro
(
il
comunismo
)
o
,
più
recentemente
,
del
denaro
per
diritto
,
cioè
lo
statalismo
;
b
)
lasciare
il
più
possibile
libera
l
'
economia
come
modo
per
permettere
a
ciascuno
di
trovare
la
propria
posizione
in
essa
(
il
liberismo
)
.
Dove
siamo
arrivati
,
dopo
tre
secoli
,
nella
soluzione
di
questi
problemi
?
Il
primo
è
abbastanza
vicino
ad
una
soluzione
.
Il
secondo
è
ancora
irrisolto
.
La
soluzione
del
problema
di
come
aumentare
la
quantità
di
capitale
fu
trovata
nel
rendere
protagonista
lo
Stato
nel
processo
di
regolazione
e
creazione
delle
masse
monetarie
.
Dopo
molte
prove
ed
errori
,
oggi
abbiamo
un
sistema
di
politica
monetaria
che
è
in
grado
di
alimentare
il
"
capitalismo
di
massa
"
.
Ma
il
modello
politico
per
ottenerlo
in
forma
compiuta
ancora
non
esiste
.
Tutte
le
forme
di
statalismo
,
cioè
di
controllo
politico
e
"
dirigista
"
dell
'
economia
,
sono
vistosamente
fallite
.
E
il
motivo
,
pur
nella
diversità
dei
modelli
,
è
uno
solo
:
per
distribuire
artificialmente
ricchezza
se
ne
deprime
la
creazione
.
Ogni
modello
statosocialista
,
infatti
,
è
in
crisi
.
È
ormai
certo
che
lo
statalismo
sia
un
ramo
secco
,
scommessa
fallita
,
dell
'
albero
delle
possibili
soluzioni
al
problema
della
socializzazione
dell
'
economia
.
Il
liberalismo
si
è
dimostrato
migliore
perché
metodo
potentissimo
di
creazione
della
ricchezza
.
Resta
,
tuttavia
,
debole
nella
diffusione
sociale
della
stessa
.
Il
primo
risultato
dell
'
esplorazione
storica
porta
alla
conclusione
che
è
più
razionale
tentare
di
socializzare
il
liberismo
,
perché
modello
che
funziona
sul
lato
più
importante
dell
'
economia
-
cioè
quello
della
creazione
della
ricchezza
-
che
non
tentare
di
rendere
più
liberale
lo
statosocialismo
,
modello
geneticamente
più
sbagliato
.
Si
riforma
qualcosa
che
ha
gambe
buone
,
non
quello
che
comunque
non
sta
in
piedi
.
Detto
questo
,
la
nuova
missione
del
"
neoliberismo
"
è
quella
di
individuare
quale
via
possa
rendere
più
sociale
il
modello
liberista
classico
ed
evitare
il
rischio
di
spaccatura
della
società
tra
molto
ricchi
e
molto
poveri
.
Secondo
me
la
soluzione
è
quella
di
rielaborare
il
concetto
di
"
capitale
"
.
La
socializzazione
dell
'
economia
è
stata
sempre
trattata
come
distribuzione
diretta
di
denaro
e
di
garanzie
mediate
da
una
burocrazia
costosa
ed
inefficiente
.
L
'
errore
è
questo
perché
diventa
sottrazione
allo
sviluppo
.
Se
,
invece
,
si
investisse
su
ciascun
individuo
per
migliorarne
le
capacità
competitive
su
un
mercato
reso
libero
al
massimo
(
formazione
continua
,
supporto
ai
percorsi
lavorativi
nell
'
ambito
di
un
sistema
economico
deregolamentato
che
favorisce
la
creazione
di
impresa
)
avremmo
con
meno
spesa
di
denaro
un
enorme
aumento
dello
sviluppo
e
,
in
particolare
,
una
capitalizzazione
di
massa
con
minore
probabilità
di
squilibrio
sociale
.
In
sintesi
,
il
neoliberismo
deve
sostituire
le
vecchie
garanzie
redristibutive
di
socializzazione
dell
'
economia
con
delle
nuove
basate
sulla
costruzione
del
"
capitale
umano
"
.
Dare
concretezza
a
questa
strategia
è
il
compito
dei
riformatori
neoliberisti
.
Il
farlo
è
urgente
perché
chi
vuole
riformare
lo
Stato
sociale
a
partire
dalla
difesa
di
un
modello
geneticamente
sbagliato
sicuramente
fallirà
.
E
in
Italia
,
francamente
,
fa
perfino
male
al
cuore
vedere
tanti
pomposi
riformatori
di
sinistra
che
non
si
accorgono
di
essere
prigionieri
di
una
palude
della
storia
,
un
fiume
finito
nel
nulla
.
Forza
,
colleghi
neoliberisti
,
diamo
alla
politica
la
teoria
del
nuovo
liberismo
che
serve
e
che
può
funzionare
.
Sappiamo
farla
.
E
diamoci
anche
un
'
ambizione
.
In
tutti
i
Paesi
del
mondo
avanzato
il
problema
è
proprio
di
come
trovare
un
liberismo
più
sociale
.
Rilanciamo
il
pensiero
italiano
competendo
per
essere
i
primi
a
trovare
e
sperimentare
la
soluzione
che
finalmente
la
storia
mostra
con
più
chiarezza
,
dopo
tanti
esperimenti
ed
errori
.
StampaQuotidiana ,
La
svolta
socialista
in
Europa
ha
rivelato
già
tutti
i
suoi
limiti
.
È
bastato
poco
tempo
per
capire
che
la
sinistra
,
giunta
la
potere
in
Francia
,
in
Germania
e
in
Italia
,
ha
abbandonato
solo
a
parole
la
sua
inveterata
vocazione
allo
statalismo
e
a
un
soffocante
controllo
della
società
.
Rispetto
a
quella
tendenza
generale
,
si
distingue
,
in
parte
,
soltanto
il
laburista
Tony
Blair
,
unicamente
perché
egli
dimostra
di
avere
assimilato
interamente
la
lezione
della
Thatcher
.
La
maggior
parte
dei
commentatori
,
tuttavia
,
ha
creduto
di
spiegare
il
successo
ottenuto
dalle
sinistre
in
Europa
con
la
capacità
di
fornire
una
risposta
più
conveniente
,
rispetto
a
quella
liberale
,
alle
inquietudini
di
una
società
insicura
di
fronte
ai
processi
di
globalizzazione
economica
.
Si
è
finito
per
dare
eccessivo
credito
alle
parole
d
'
ordine
lanciate
dalle
forze
socialiste
,
il
nuovo
laburismo
di
Blair
,
il
nuovo
centro
di
Schroeder
,
l
'
Ulivo
di
prodi
,
fondate
sulla
promessa
di
una
maggiore
libertà
di
iniziativa
economica
capace
però
di
conservare
le
conquiste
più
importanti
dello
Stato
sociale
.
L
'
immagine
di
una
sinistra
in
grado
di
tenere
insieme
l
'
esigenza
di
un
maggiore
sviluppo
economico
e
l
'
attenzione
verso
i
problemi
sociali
è
stata
vincente
.
Soprattutto
perché
le
proposte
degli
avversari
sono
state
sistematicamente
bollate
con
il
marchio
del
liberismo
più
sfrenato
,
agitando
il
pericolo
che
a
prevalere
fossero
gli
istinti
selvaggi
del
capitalismo
rispetto
alle
esigenze
primarie
di
socialità
e
di
solidarietà
.
È
chiaro
che
se
lo
scontro
fra
destra
e
sinistra
viene
posto
in
questi
termini
,
la
scelta
non
può
che
cadere
a
favore
della
sinistra
.
Ma
la
disillusione
di
molti
intellettuali
nei
confronti
dell
'
esperienza
di
governo
offerta
dalle
sinistre
è
stata
molto
rapida
.
Sono
emersi
i
perduranti
caratteri
ideologici
,
l
'
impreparazione
,
la
disinvoltura
,
perfino
l
'
ipocrisia
della
sinistra
.
La
realtà
,
che
si
è
voluto
ignorare
,
è
riemersa
prepotentemente
.
Così
come
la
comoda
contrapposizione
fra
un
socialismo
rinnovato
e
un
consunto
liberismo
ha
dimostrato
di
essere
una
semplice
mistificazione
,
buona
soltanto
per
alimentare
la
propaganda
della
sinistra
.
In
realtà
,
gli
avvenimenti
di
queste
ultime
settimane
confermano
che
in
Europa
la
vera
linea
di
demarcazione
passa
tra
una
sinistra
ancora
intrisa
di
statalismo
e
schiacciata
dal
peso
insostenibile
dell
'
ideologia
,
e
una
destra
non
più
conservatrice
,
bensì
protesa
nel
futuro
e
decisa
a
far
prevalere
i
principi
di
libertà
e
il
primato
della
società
civile
rispetto
alle
pretese
invadenti
dello
Stato
e
degli
apparati
politici
.
In
Italia
chi
ha
affermato
prima
questi
principi
,
non
del
liberismo
,
ma
della
libertà
in
tutte
le
sue
forme
,
molteplici
e
vitali
,
in
opposizione
al
trionfante
ritorno
della
cultura
comunista
,
è
stato
il
leader
di
Forza
Italia
,
Silvio
Berlusconi
.
C
'
è
voluto
non
un
politico
,
ma
un
imprenditore
per
ricordarsi
che
la
libertà
non
è
graziosamente
"
concessa
"
dallo
Stato
,
perché
essa
viene
prima
dello
Stato
.
La
libertà
è
un
diritto
naturale
,
che
ci
appartiene
in
quanto
esseri
umani
e
che
semmai
fonda
lo
Stato
.
Da
questa
concezione
scaturisce
anche
il
federalismo
e
il
principio
della
sussidiarietà
,
cioè
l
'
affermazione
dell
'
autonomia
della
società
e
della
persona
rispetto
al
centralismo
burocratico
dello
Stato
e
dei
partiti
.
Esattamente
il
contrario
di
ciò
che
sostiene
la
sinistra
,
e
cioè
la
rivendicazione
del
primato
della
politica
e
dello
Stato
,
inteso
come
una
forma
superiore
di
moralità
.
La
ragione
per
la
quale
la
sinistra
italiana
non
è
riuscita
a
liquidare
Silvio
Berlusconi
,
neppure
attraverso
una
formidabile
persecuzione
giudiziaria
,
risiede
nel
fatto
che
egli
ha
dato
vita
a
un
movimento
di
massa
,
forte
di
passioni
e
di
valori
profondamente
radicati
dell
'
idea
della
libertà
.
Il
fondatore
di
Forza
Italia
ha
resistito
e
resiste
ad
un
attacco
concentrico
di
tutti
i
poteri
forti
,
perché
è
riuscito
a
fondare
una
nuova
religione
della
libertà
e
rende
possibile
un
nuovo
modo
di
fare
politica
che
sia
espressione
più
alta
della
società
civile
.
Una
politica
che
non
pretende
di
regolare
e
assoggettare
ogni
aspetto
della
società
civile
,
ma
si
proponga
di
svilupparla
nel
segno
della
libertà
e
di
una
maggiore
civiltà
.
StampaQuotidiana ,
Prodi
è
proprio
un
genio
.
In
questo
mese
è
riuscito
a
concentrare
l
'
attenzione
dei
media
,
degli
analisti
,
della
politica
(
di
maggioranza
come
di
opposizione
)
su
una
finanziaria
finta
,
che
non
c
'
è
,
distogliendo
così
l
'
attenzione
dalla
finanziaria
vera
,
che
è
ben
nascosta
,
e
che
continua
a
operare
indisturbata
e
disastrosa
lontana
dalle
luci
della
ribalta
.
E
allora
,
come
nei
buoni
romanzi
d
'
appendice
,
facciamo
qualche
passo
indietro
per
poter
capire
meglio
l
'
arcano
.
Introdotta
nel
nostro
ordinamento
contabile
nel
1978
,
la
legge
finanziaria
non
è
altro
che
un
complesso
di
disposizioni
tendenti
a
consentire
la
realizzazione
della
manovra
di
bilancio
.
In
altre
parole
,
sulla
base
di
previsioni
macroeconomiche
in
termini
di
tassi
di
crescita
(
interni
e
esterni
)
,
tassi
di
interesse
,
evoluzione
della
bilancia
commerciale
...
,
e
sulla
base
di
tendenziali
di
spesa
pubblica
,
a
legislazione
vigente
,
le
autorità
di
governo
individuano
i
relativi
saldi
di
finanza
pubblica
come
fabbisogno
netto
da
finanziare
e
li
confrontano
con
quelli
programmatici
.
Se
,
come
è
sempre
successo
fino
a
oggi
,
si
determina
un
divario
,
ecco
allora
che
la
finanziaria
mette
in
atto
la
cosiddetta
"
manovra
correttiva
"
,
fatta
di
tagli
(
alla
spesa
)
e
tasse
(
per
nuove
entrate
)
così
da
raggiungere
gli
obiettivi
voluti
.
Da
qui
le
finanziarie
tutte
sangue
,
sudore
e
lacrime
sperimentate
in
tutti
questi
anni
Novanta
:
bisognava
centrare
i
parametri
di
Maastricht
,
raggiungere
il
3%
del
rapporto
deficit
-
Pil
,
entrare
nella
moneta
unica
,
con
manovre
dell
'
ordine
medio
di
50-60mila
miliardi
(
con
punte
anche
di
90-100mila
)
per
tutto
il
periodo
.
C
'
è
da
dire
anche
che
quasi
mai
le
manovre
predisposte
dal
governo
a
settembre
di
ciascun
anno
,
e
approvate
successivamente
dal
Parlamento
,
centravano
l
'
obiettivo
:
normalmente
si
dichiarava
100
,
si
raggiungeva
la
massimo
50
,
cosicché
a
marzo
-
aprile
bisognava
nuovamente
mettere
mano
ai
conti
.
Con
prodi
,
tranne
il
primo
anno
di
incertezze
e
sbandamenti
(
ricordiamo
tutti
il
raddoppio
della
manovra
realizzato
a
distanza
di
pochi
mesi
,
con
successive
stangate
correttive
)
,
la
musica
cambia
.
Grazie
a
un
pauroso
aumento
strutturale
della
pressione
fiscale
di
oltre
4
punti
,
e
a
una
altrettanto
ferrea
normativa
di
controllo
dei
tiraggi
di
tesoreria
in
tema
di
investimenti
,
gli
obiettivi
programmatici
non
solo
vengono
rispettati
al
100
per
cento
,
ma
si
riesce
anche
a
fare
di
più
,
compensando
cioè
con
il
blocco
della
cassa
anche
i
fallimenti
prevedibili
di
contenimento
della
spesa
corrente
,
come
quella
sui
dipendenti
pubblici
.
In
questo
modo
si
raggiunge
il
famoso
3%
(
anzi
,
il
2,7%
)
che
ci
apre
le
porte
della
moneta
unica
,
attraverso
la
realizzazione
di
un
avanzo
primario
(
la
differenza
,
cioè
,
tra
entrate
correnti
e
uscite
correnti
)
da
brivido
,
di
quasi
il
7%
del
Pil
(
una
cifra
attorno
ai
130mila
miliardi
)
.
Altissime
tasse
,
pochissima
spesa
per
investimenti
,
nessun
taglio
alla
spesa
corrente
,
enormi
avanzi
primari
:
questo
è
il
modello
messo
a
punto
da
Prodi
e
dalla
sua
maggioranza
in
questi
due
anni
di
governo
attraverso
un
"
patto
sociale
implicito
"
tra
sinistra
-
centro
e
Cgil
-
Cisl
-
Uil
che
prevedeva
e
tuttora
prevede
nessun
taglio
alle
pensioni
(
che
pesano
per
un
terzo
dell
'
intera
spesa
pubblica
)
;
nessun
taglio
a
salari
e
stipendi
pubblici
(
un
altro
terzo
sempre
del
totale
della
spesa
pubblica
)
;
blocco
degli
investimenti
e
delle
altre
spese
in
conto
capitale
,
già
ridotti
ai
minimi
termini
(
che
pesano
solo
il
3%
della
spesa
pubblica
)
;
qualche
modesta
riduzione
nell
'
acquisto
di
beni
e
servizi
(
il
15-16%
sempre
della
spesa
pubblica
)
;
riduzione
,
via
tassi
di
interesse
,
dell
'
onere
del
servizio
del
debito
(
che
pesa
,
anch
'
esso
,
un
15%
)
.
È
chiaro
,
a
questo
punto
,
che
con
una
finanza
pubblica
di
fatto
blindata
tanto
sul
lato
delle
entrate
(
una
pressione
che
,
ricordiamolo
,
tutto
compreso
arriva
al
48%
del
Pil
)
,
quanto
sul
lato
delle
uscite
(
un
po
'
sopra
il
50%
sempre
del
Pil
)
,
raggiungere
i
deficit
previsti
dal
patto
di
stabilità
è
un
gioco
da
ragazzi
(
50,5%-48%=2,5%
)
,
senza
bisogno
alcuno
di
ulteriori
manovre
correttiva
.
L
'
avanzo
primario
infatti
,
che
continua
a
formarsi
automaticamente
,
in
ragione
della
differenza
positiva
,
per
un
ammontare
di
5-6
punti
del
Pil
,
tra
nuove
entrate
e
nuove
spese
,
ovviamente
al
netto
degli
interessi
,
consentirà
tanto
l
'
azzeramento
del
deficit
,
quanto
la
riduzione
del
debito
.
E
così
i
13.500
miliardi
di
manovra
su
cui
si
sta
ingaglioffendo
la
maggioranza
,
e
su
cui
verrà
presa
in
giro
l
'
opposizione
,
e
su
cui
si
dilanierà
il
parlamento
,
non
sono
infatti
altro
che
un
diversivo
,
fatto
di
partite
di
giro
(
come
sulle
tasse
)
;
di
rimodulazioni
di
spesa
,
come
per
gli
incentivi
sull
'
occupazione
;
di
finti
tagli
;
nonché
di
vecchi
stanziamenti
interni
e
comunitari
in
tema
di
investimenti
infrastrutturali
al
Sud
.
Andrebbe
tutto
bene
se
"
il
patto
sociale
implicito
"
messo
a
punto
da
Prodi
e
compagni
fosse
in
grado
di
portare
sviluppo
e
occupazione
e
non
solo
apparente
risanamento
contabile
.
La
realtà
,
purtroppo
,
parla
da
sola
:
con
un
'
abnorme
pressione
fiscale
,
con
nessun
taglio
alla
spesa
corrente
,
con
il
blocco
dei
già
miseri
investimenti
si
azzera
sì
il
deficit
,
si
dimezza
sì
il
debito
,
ma
a
costo
di
un
'
economia
anoressica
,
incapace
di
sviluppo
e
modernizzazione
,
con
disoccupazione
crescente
.
E
a
ben
poco
serviranno
i
dividendi
da
minor
servizio
del
debito
distribuiti
in
mille
rivoli
per
catturare
il
consenso
di
una
maggioranza
sempre
più
riottosa
:
altro
che
finanziaria
che
distribuisce
risorse
,
questa
è
una
finanziaria
-
spettacolo
,
fatta
di
niente
,
buona
solo
per
prendere
in
giro
gli
italiani
e
,
alla
fine
,
per
non
far
perdere
la
faccia
a
Bertinotti
.
La
finanziaria
vera
,
quella
che
fa
male
al
Paese
,
è
già
scritta
da
tempo
,
e
da
tempo
operante
con
tutte
le
sue
leggi
e
le
sue
deleghe
,
con
l
'
accordo
tanto
del
sindacato
confederale
,
che
oggi
protesta
solo
per
salvarsi
l
'
anima
,
quanto
di
Rifondazione
.
Quello
che
abbiamo
e
avremo
di
fronte
nei
prossimi
giorni
e
mesi
è
solo
un
geniale
teatrino
che
serve
a
Prodi
per
nascondere
il
fallimento
della
sua
politica
economica
e
per
tirare
a
campare
,
nella
vana
speranza
che
un
'
improbabile
ripresa
internazionale
gli
tolga
le
castagne
dal
fuoco
.