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> anno_i:[1970 TO 2000}
Brutti ricordi ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
Persone amiche mi hanno rimproverato per le cose che ho scritto in occasione dell ' incontro di calcio tra Italia e Germania . Non ne hanno affatto apprezzato il tono scherzoso e si sono sentite offese da mie sgradevoli battute . Perciò mi scuso , con loro e con me stesso . È vero che non bisogna scherzare con le cose serie . Non si può indulgere alla xenofobia , ancorché sportiva , tirare in ballo a sproposito il nipote virtuale di Goering , confondere il nazismo con i tedeschi e il passato con il presente . Certo non intendevo nulla di simile , ma le intenzioni non contano se si prestano all ' equivoco . È una dissonanza che mi confonde e mi fa riflettere . Evidentemente ho dei brutti ricordi . Questo è legittimo , ma dovrei tenermeli per me e non farli affiorare impropriamente in un editoriale del « manifesto » . Se per caso c ' è stato un periodo della vita , mia o di altri , in cui una voce o un accento erano immediatamente associati alla sensazione di un pericolo mortale , è una faccenda lontanissima e privata . Forse anche una patologia . Le esperienze individuali non si possono trasmettere , appunto perché sono individuali , neppure scrivendo un libro . Ciò non ha la minima importanza . Ma temo che qualcosa di simile valga anche per le esperienze collettive , cioè per le vicende della storia , e questo è un discorso più grave . Quel che noi chiamiamo revisionismo storico è un ' operazione intenzionale e politicamente finalizzata , ma è certamente favorita da un oblio , da un appannamento della memoria e degli eventi , che è quasi una legge di natura : un fenomeno fatale come il trascorrere del tempo , a cui non c ' è rimedio . Due righe di agenzia bastano oggi per confermare che un supermercato sorgerà ad Auschwitz . Quest ' idea , che neanche al peggiore degli uomini sarebbe venuta in mente in altre stagioni , non suscita neppure il blando stupore di un anno fa . Ammesso che l ' orrore di quel campo sia mai esistito , non può più essere percepito intimamente , è inconoscibile ai posteri , è al massimo una fredda nozione e per il papa romano un impaccio . Non so che cosa spinga Igor Man a seguire sul suo giornale il processo Priebke sforzandosi disperatamente di raccontare , di evocare , la mostruosità universale delle logiche naziste . Non può riuscirci , come non ci riescono le parole dei vecchi testimoni . Non è più una grande tragedia , ma una mediocre controversia giudiziaria . Dimenticare , dopotutto , è più semplice e generoso che riesumare . La memoria si accompagna spesso al risentimento . È o può ben sembrare gretto ricordare come aguzzini i ragazzi di Salò , sebbene lo fossero . E sinceramente invidio Bassolino che mangerebbe un ' innocente pizza con i giovani Savoia , i quali ignorano con pari innocenza le colpe degli antenati . Certo l ' oblio e la banalizzazione comportano un rischio , accantonare le tragedie della storia rende più facile che si ripetano . Ogni tanto accade , infatti . Ma noi abbiamo la fortuna di vivere in un ' epoca pacificata e rassicurante , dove si sa che i fascismi sono improbabili e le guerre irrilevanti .
Dove vai? ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
Perché l ' on. D ' Alema maltratta volentieri l ' on. Prodi e il suo governo , fin dal dì natale ? L ' on. D ' Alema è considerato un uomo di sangue freddo che non cede al nervosismo e un tattico sopraffino che calcola ogni mossa . Perché dunque si agita e mostra verso l ' Ulivo più diffidenza che comprensione ? Prima risposta . L ' on. D ' Alema è convinto di essere il personaggio più potente d ' Italia , anche perché lo scrivono i giornali , e quindi mal sopporta che l ' on. Prodi e il suo governo considerino il Pds poco più che un portatore d ' acqua , così come considerano il Prc un donatore di sangue . E perciò alza la voce . Seconda risposta . L ' on. D ' Alema è convinto che il governo dell ' on. Prodi deluderà le attese popolari , com ' è probabile data la sua composizione ibrida , il suo modesto profilo programmatico , i paracarri europei e di mercato entro cui si muove , e come mostra in queste ore la collisione col sindacato . E perciò prende le distanze . Terza risposta . L ' on. D ' Alema teme di restare intrappolato nelle maglie del suo capolavoro elettorale . La volpe di Gallipoli è entrata vittoriosa nel pollaio , ma è circondata e stretta al centro da molti galli e fuori a destra ad aspettarla c ' è il fattore col fucile spianato . E perciò cerca un buco nella rete . Quarta risposta . L ' on. D ' Alema ha sempre considerato l ' Ulivo una cosa acrobatica e transitoria , buona per scalzare Berlusconi ma senza prospettiva , e ha già in tasca la soluzione . Che è quella di un sistema bipolare compiuto , presidenzialista con doppio turno , che elimini cespugli di destra e di sinistra , e di un partito socialdemotecnocratico che governi dopodomani in prima persona in alternanza con uno schieramento giscardiano . Queste quattro risposte si intrecciano benissimo tra loro , se poi ce n ' è anche una quinta non saprei . Il quadro che mi risulta non è felice , siamo lontanissimi dal clima più limpido che il successo del 21 aprile prometteva , e anche un mostro policefalo potrebbe resuscitare . L ' ipotesi tuttora più probabile è però che il governo dell ' Ulivo continui a vivacchiare per un tempo indefinito con clausole di salvaguardia di varia natura . La litigiosità e la mediocrità hanno fatto per molti anni la fortuna del sistema politico italiano , se non della società nel suo insieme . Può darsi che sia ancora così , tenuto conto che non viviamo , come sempre l ' on. D ' Alema ama ripetere , in tempi eroici e neppure tanto decorosi .
¡Viva San Isidro! ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
San Isidro Futból è un grazioso racconto messicano di Pino Cacucci edito dalla Granata Press . Sempre della Granata Press , ¡ Viva San Isidro ! è un volume di cento pagine a 25.000 lire , lustro e ricco , in cui l ' avvocato milanese Gian Marco Feletti , scrittore debuttante , spiega come nasca un film senza privarsi di nulla : istruzioni per l ' uso , premessa , considerazioni finali , disegni dello story - board , fotografie , citazioni di Truffaut , Godard , Hitchcock , Woody Allen , interviste e tutto quanto . ¡ Viva San Isidro ! è il film in questione , diretto dal debuttante Alessandro Cappelletti ( 39 anni , bolognese ) , interpretato anche da Diego Abatantuono nella parte d ' un prete somigliante al cangaçeiro Antonio das Mortes di Glauber Rocha , presentato e padrineggiato da Gabriele Salvatores : trae dal racconto di Cacucci la storia del paesetto messicano di San Isidro che non sonnecchia soltanto quando tifa per la sua squadra di futból , svegliato dall ' apparizione avventurosa d ' una partita di cocaina scambiata per fertilizzante , presto riaddormentato .
Mrs. Parker e il circolo vizioso ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
La conosciamo bene , la difficoltà di raccontare col cinema gli scrittori . Una battaglia quasi perennemente perduta : o lo scrittore ha una biografia speciale , avventurosa , criminale , vitalista , e allora il film si occupa di quelle come si occuperebbe d ' ogni altra esistenza interessante , lasciando da parte l ' opera ; oppure lo scrittore non ha fatto nulla di straordinario tranne la sua opera , e allora il film affonda tra scrivanie , tasti di macchina per scrivere , fogli di carta , scenate della moglie che si sente trascurata , penne , matite e uffici di casa editrice . Naturalmente , è impossibile raccontare per immagini il lavoro creativo dello scrittore : ma a una simile realtà il cinema rifiuta d ' arrendersi . Fra i tentativi recenti , forse due si salvano , perché sperimentali e irrisolti : in Il pasto nudo , David Cronenberg ha affrontato William Burroughs mescolandone biografia , opera e incubi drogati , visualizzandone i mostri eloquenti ; in Malina , Werner Schroeter ha trasposto il testo più dolorosamente autobiografico di Ingeborg Bachmann , espressione della schizofrenia della scrittrice tra natura femminile e natura maschile , narrazione di un ' afasia creativa e d ' una terribile crisi esistenziale , usando alla sua maniera il barocco e l ' eccesso , usando l ' intensità nervosa sempre al limite dell ' esplosione di Isabelle Huppert . Alan Rudolph , il regista americano protegé di Robert Altman , è un autore assai più modesto di Cronenberg o Schroeter : e non ce la fa , in Mrs . Parker e il circolo vizioso , a rendere la storia di Dorothy Parker e di quel gruppo di giovani intellettuali e artisti d ' avanguardia americani che si riuniva negli anni Venti all ' Hotel Algonquin di New York . Non basta che uno arrivi gongolante annunciando « O ' Neill ha vinto il Nobel ! » o che un ' altra scriva , appallottoli insoddisfatta il foglio e lo getti nel cestino : anche stavolta gli scrittori risultano degli oziosi e dissipati sbronzoni , dei battutisti che ridono troppo delle proprie spiritosaggini . Se gli scrittori sono soggetti difficili , gli scrittori spiritosi sono difficilissimi : le battute ricadono grevi come pietre . Non sempre , però : non sono male « La tua passione per l ' infelicità è sconfinata » , « Non ho alcun talento nello scrivere , ma sono troppo famoso per smettere » ; non è male la scrittrice Edna Ferber che , all ' osservazione di un amico « Sembri un uomo » , rimbecca pronta : « Anche tu » . Va peggio con la protagonista . Dorothy Rotschild Parker , scrittrice , poetessa , saggista , critica teatrale e giornalista per « Vanity Fair » e « The New Yorker » , sceneggiatrice a Hollywood in coppia con il marito Alan Campbell , morta a settantaquattro anni nel 1967 , è stata una figura importante della cultura americana , un ' autrice intelligentissima e anticonvenzionale , una donna promiscua spesso infelice nei rapporti con gli uomini , un ' alcolizzata sempre tentata dal suicidio . Il suo dono di leggerezza e di fascino ironico , lo spirito , lo stile incantevole e divertente , il temperamento anticonformista e progressista ne fanno anche adesso un ' analista dei costumi penetrante e brillante , capace di cogliere nei comportamenti quotidiani l ' intera crudeltà esistenziale e sociale . Jennifer Jason Leigh è brava , ma il film fa del personaggio soprattutto un ' amara scocciatrice , dà agli amanti e ai mariti un ' importanza sproporzionata rispetto al lavoro , pasticcia con flashback , colore e bianconero , corse in avanti e scene in cui l ' immobile Parker recita in primo piano i propri versi : senza arrivare a dare un ' idea dell ' eroina , né del suo ambiente .
LA LIBERTÀ DI STAMPA ( Spadolini Giovanni , 1971 )
StampaQuotidiana ,
Pochi mesi fa il presidente del Cile , Allende , scriveva una lettera aperta al direttore del « Mercurio » - il massimo quotidiano di informazione di Santiago , di antica tradizione democratica e indipendente - lamentandosi con tono duro e risentito delle critiche mosse dal giornale al governo di fronte popolare sorto nella nazione cilena dal verdetto delle urne di un anno fa ( poco più di un terzo del corpo elettorale , contro un terzo ai conservatori e meno di un terzo ai democristiani ) e opponendo la « tradizione di democrazia e di legalità » cui il regime continua ad ispirarsi a quella che egli chiamava « la tradizione di infamia che il popolo ripudia e che tanto danno ha arrecato alla nostra convivenza sociale » . Il direttore del « Mercurio » , Silva Espejo , gli rispondeva con grande dignità e fermezza che la libertà di stampa comincia ad essere minacciata proprio dai « ripudi ufficiali » e che « da un po ' di tempo il governo non tollera volentieri i dissensi e in tal modo contraddice alle sue stesse dichiarazioni sul carattere democratico e pluralista del regime di unità popolare » . Il caso , riferito giorni fa sulle colonne del « Corriere » dal nostro Pieroni in un ' intervista da Santiago , è esemplare di quelle che sono oggi in una vasta parte del mondo , e non soltanto in Cile , le minacce alla libertà di stampa : minacce che non sono meno gravi nei paesi in cui pur sopravvivono formalmente le garanzie giuridiche ed esteriori della libertà di espressione . Il Cile , per esempio , pur dopo la svolta di Allende , non ha ripudiato , o meglio non ha potuto ripudiare , la libertà di stampa , profondamente radicata in un paese , forse il solo del sud - America , dove il pluralismo democratico sopravvisse a tutte le tentazioni dei colonnelli o dei « pronunciamenti » , in una linea storica che non subì vere eccezioni . I giornali liberi continuano ad uscire ; la diversità di posizioni , fra organi conservatori , cattolici e socialisti , continua a riflettere press ' a poco la geografia politica della nazione cilena , fondata sui tre terzi emersi dal verdetto elettorale dell ' ottobre '70 . Lo stesso pluralismo televisivo si affianca tuttora al pluralismo della stampa scritta : accanto al canale di stato , solo formalmente aperto alle voci dell ' opposizione e in realtà dominato dall ' apparato del fronte popolare al governo , sussistono un canale di prevalente ispirazione democristiana ed un altro di intonazione laica . Le stazioni radio non sono meno di un centinaio e quella che riflette la voce dei sindacati - particolarmente potente con la coalizione di sinistra - interferisce nella lunghezza d ' onda della radio democristiana , espressione del partito che pur facilitò , per le sue debolezze e per le sue divisioni , l ' avvento di Allende al potere da posizioni di minoranza . Senonché le insidie alla superstite libertà di stampa e di critica provengono dall ' interno del sistema , al di là di tutte le professioni formali di rispetto . Torniamo al caso del « Mercurio » , che è il più eloquente e il più indicativo . Nell ' intervista al « Corriere » il direttore del giornale di Santiago ha ricordato che in poco più di un anno il suo quotidiano ha perduto il 40 per cento della pubblicità : e tutti sanno che fra le due fonti di vita di qualunque grande giornale di tipo industriale nel mondo moderno , la vendita e la pubblicità , la seconda prevale ormai sulla prima , dal Cile all ' Italia . Silva Espejo non ha accusato direttamente il governo di tale inquietante calo , che mette in forse la stessa autonomia del giornale e minaccia le sue prospettive di vita ; ha solo ricordato che le larghe nazionalizzazioni , compiute da Allende , hanno tolto alle società interessate lo stimolo alla pubblicità commerciale ed ha aggiunto che in ogni caso il po ' di pubblicità sopravvissuta è riservata di norma ai fogli filo - governativi ... Ma non basta . In un anno il quotidiano , che continua con coraggio e con coerenza la sua battaglia contro il nuovo regime e contro i rischi di degenerazione autoritaria e totalitaria , ha subìto un ' ispezione fiscale , sia pure senza risultati , un ' ispezione della polizia , sotto il pretesto di aver armato una guardia interna contro i possibili attacchi di fuori , un accentuarsidi tutti i sistemi di controllo e di indagine volti a ricordare la potenza dell ' esecutivo e i limiti del diritto di critica . Non sono mancati neppure i tentativi - e come possono mancare in questi casi ? - di minare dall ' interno l ' unità e la compattezza del corpo redazionale - che rappresentano sempre , sotto qualunque latitudine , la migliore difesa contro le pressioni e le intimidazioni del potere politico - attraverso la formazione di un comitato di unità , sia pure largamente minoritario . Senza contare casi ancora più clamorosi , come quello del quotidiano « El Sur » di Concepción , occupato da gruppi di estremisti interni ed esterni all ' azienda reclamanti il diritto di supervisione politica accanto a determinate rivendicazioni salariali . Ecco come si può minacciare e al limite distruggere una stampa libera , anche di antiche e radicate tradizioni , come quella del Cile , senza ricorrere alle ghigliottine dei regimi fascisti o comunisti . Il controllo , o la rarefazione , della pubblicità ; la sedizione o la rivolta all ' interno delle aziende ; le conseguenze , sulla gestione editoriale , del ristagno della produzione e degli investimenti ; la nazionalizzazione ( ci si sta pensando seriamente in Cile ) di tutte le industrie per la produzione di carta e di cellulosa . Indurre gli editori a gettare la spugna , i giornalisti ad abbandonare il campo , gli scrittori a preferire il silenzio ... Non è una minaccia che possa essere sottovalutata , neppure per i possibili riflessi o contraccolpi in Europa . La crisi dei quotidiani è generale , per l ' aggressiva e spesso incontrollata concorrenza della televisione ( particolarmente nei paesi - l ' Italia insegni dove la televisione è esercitata in regime di monopolio di Stato , col largo ricorso al mercato pubblicitario libero ) , per la diffusione degli altri « mass media » , per il vertiginoso aumento dei costi ; e proprio pochi giorni fa un giornale che non ama mai i titoli ad effetto e che sa misurare le parole , « Le Monde » , intitolava un suo articolo in prima pagina La presse quotidienne en péril , indagandone , con puntigliosa esattezza , le cause e i possibili rimedi . Forse è giunto il momento di richiamare strati sempre più vasti di opinione pubblica , anche in Italia , alla coscienza di questo problema , fondamentale per la sopravvivenza della nostra democrazia . Le leggi o le provvidenze per l ' editoria servono a poco se la classe dirigente non è animata dal culto geloso e , vorremmo dire , religioso della libertà di stampa e della pluralità dell ' informazione , al di fuori di ogni tentazione di controllo dall ' alto . Le dichiarazioni di Donat Cattin al recente convegno di Roma sono allarmanti : parlare di distribuzione « forzosa » della pubblicità equivale a legittimare il peggiore intervento discriminatorio del potere esecutivo , a vantaggio dei potenti dell ' ora . Il problema è un altro : salvare tutte le voci dell ' opinione pubblica , le piccole non meno delle grandi , sul piano di un pluralismo effettivo e articolato . Ignazio Silone ha scritto che , ogni qual volta muore un giornale anche periferico , anche di provincia , è un senso di lutto che si diffonde nel paese intero . In quanto con quel giornale è un frammento della nostra libertà che se ne va ; e quindi qualcosa di noi stessi .
Creature del cielo ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Innocenza , immaginazione e ossessione in un crimine di sangue senza colpevoli : è la definizione d ' un film anticonvenzionale e bello fornita dal regista Peter Jackson . Questo regista ha trentaquattro anni , è neozelandese come Jane Campion , con Creature del cielo ha concorso all ' Oscar e ha vinto un Leone d ' argento alla Mostra eli Venezia 1994; il suo primo film diretto a ventisette anni era Bad ' Paste ( Cattivo gusto ) , il secondo era interpretato da pupazzi animati e il terzo , Brain Dead ( Splatters - Gli schizzacervelli ) era uno zombie - movie ; è cresciuto guardando la tv e i suoi guru cinematografici , dice , sono King Kong , i Monty Python , Buster Keaton ; il suo segreto dev ' essere la sceneggiatrice fissa Frances Walsh , ex musicista in band universitarie e pure lei formatasi con la televisione . Creature del cielo ricostruisce un fatto di cronaca nera avvenuto a Christchurch nel 1954 , il caso Parker - Hulme . Due ragazzine quattordicenni , amiche e amanti , ammazzarono a colpi di mattone in testa una madre decisa a separarle ; suscitarono in Nuova Zelanda e anche in Inghilterra un ' enorme sensazione , affascinata e inorridita , nell ' opinione pubblica che le giudicò mostruose quanto in Francia la ragazza Violette Nozière assassina della sua famiglia ; vennero condannate per omicidio ( soltanto l ' età evitò loro l ' ergastolo ) , incarcerate e poi rilasciate a condizione che non s ' incontrassero mai più . Il film fa dell ' episodio soprattutto un racconto d ' amicizia , d ' amore e di fuga dal reale , nuovo nello stile , molto divertente , psicologicamente perfetto , interpretato magnificamente dalle adolescenti Melanie Lynskey e Kate Winslet . Le due amiche sono estremamente intelligenti , saccenti , arroganti , snob , dotate d ' un senso dell ' umorismo acerbo e insolente , complici .
Batman Forever ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Il Bene è cupo , squadrato , serio , fedele ai « veri valori » : e si libera alla fine delle proprie nevrosi . Il Male è scintillante , brillante e sardonico come Paolo Poli , vestito di lamé argenteo , loquace , battutista e ridanciano quanto un presentatore di show televisivo , seguace della massima modernità « tecnologicamente avanzata » : e finisce in manicomio , stretto nella camicia di forza , prigioniero d ' un delirio in cui crede d ' essere il Bene . Batman e l ' Enigmista , Val Kilmer e Jim Carrey , nel film prodotto da Tim Burton sono emblemi del conflitto più contemporaneo , realtà - irrealtà , società - rappresentazione , mondo - televisione ; e anche del moralismo più ovvio . Accanto al loro estremismo stanno personaggi di replica o di mediazione . Due Facce ( Tommy Lee Jones ) , che ha appunto metà del viso normale , l ' altra metà orrendamente sfigurata , e a questa natura dimezzata obbedisce pure nei comportamenti ; Robin ( Chris O ' Donnell ) , giovane compagno di Batman ( « Non sono solo un amico , sono un partner » ) , vestito come lui da pipistrello e come lui condizionato dal ricordo di genitori uccisi da criminali ; la bionda Nicole Kidman , psicologa innamorata . La terza puntata delle avventure cinematografiche recenti dell ' uomo - pipistrello creato per i fumetti nel 1939 dal disegnatore americano Bob Kane unisce una psicologia - ideologia elementare e una tecnica - tecnologia stupefacente . Si vedono cose gotico - barocche davvero straordinarie : stavolta la claustrofobica Gotham Cíty è meno oscura , più simile alla Los Angeles del 2019 immaginata da Ridley Scott in Blade Runner ; si mescolano giocattoli antiquati e strumenti supertecnologici , statue classiche e immensi volti sfingei scolpiti , gruppi musicali in costume settecentesco e bande metropolitane con lineamenti e armi fosforescenti , automobili d ' epoca e neon acido , poltrone - trono sostenute da schiavi - sculture , esplosioni , scintille , vorticare visionario della macchina da presa . Scenografie e costumi bellissimi , stupenda fotografia di Stephen Goldblatt : ma il décor schiaccia l ' avventura , l ' arredamento soffoca il romanzo , l ' estetismo uccide i personaggi . Pazienza , la narrazione edificante cd emblematica non ha troppo interesse : il Male inventa una macchina che manipola le onde cerebrali dei telespettatori così da trasformare ogni immagine televisiva in un ' esperienza di realtà virtuale , e che nello stesso tempo sottrae loro segreti ed energie convogliati nella mente dell ' inventore per moltiplicarne percezione e poteri ; il Bene lotta perché non trionfi questa teledittatura che per i telespettatori è pure espropriazione di sé , e vince . Nella parte di Batman , quelle poche volte che appare senza maschera , Val Kilmer è scipito quanto il suo predecessore nei due Batman diretti da Tim Burton , Michael Keaton ; nel personaggio dell ' Enigmista , Jim Carrey è assolutamente strepitoso .
I buchi neri ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Prima inquadratura , il sedere nudo d ' un uomo che sta pisciando visto di spalle . Poi , la prostituta Angela che ha timore superstizioso dello sguardo maligno d ' una gallina e che è la leader naturale d ' un piccolo gruppo di colleghe malconce : la prima è precocemente invecchiata ( pelle rugosa , capelli grigi ) dopo uno stupro , la seconda è muta ( per i clienti esigenti usa in playback una cassetta con parole e gemiti registrati ) , la terza manca di tutt ' e due le mani ( riesce a comprarsi le protesi , ma gliele rubano subito ) , la quarta è unilateralmente innamorata d ' un carcerato , tutte lavorano sulla strada provinciale di giorno ( quand ' è il crepuscolo s ' avviano a piedi verso il paese , come contadine stanche al ritorno dai campi ) e sono accompagnate dal protettivo spicciafaccende Chirone , rognoso centauro in motorino . Poi , un ragazzo biondo ossigenato che si chiama Adamo come il primo uomo , dolce , inconsapevole e trasognato , con i piedi sporchi , le scarpe verdi e un seducente sorriso serafico , autista di camion per il trasporto di banane marce alla discarica , incapace di fare l ' amore con le donne e con gli uomini ( « non m ' è mai riuscito » ) ma soddisfatto se può masturbarsi guardando di nascosto la prostituta Angela che lo fa coi clienti . I buchi neri di Pappi ( Pasquale ) Corsicato , 35 anni , napoletano , già autore di Libera , è una storia d ' amore anomala così lieta e lieve che sembra ideata nell ' estasi dell ' innamoramento , così autentica da sopraffare l ' ambiente in cui si svolge , così piena da lasciarsi dietro una felicità anche se finisce . La prostituta e il ragazzo si amano alla loro maniera mediata e voyeuristica , si vogliono bene , sono amici . Quando lui smette d ' amarla e tradisce anche se stesso progettando un matrimonio d ' interesse , lei soffre , sviene . Sente una voce che la chiama . Lassù , un immenso uovo d ' argento le dice : « Non aver paura , ora che hai amato non sei più quella di prima , sei un angelo » . Miracolosamente avverte una calma esultanza , miracolosamente le altre prostitute riacquistano giovinezza , voce , mani , amore ricambiato , e nel cielo splende un sole bellissimo . Sono molto rari i film che raccontano l ' amore come un sentimento non borghese né « civilizzato » , non convenzionalmente romantico , erotico , delicato , violento , possessivo o promiscuo , ma come primordiale fonte di gioia vitale e mitica trasformazione del mondo . Sono altrettanto rari i film che descrivono un ambiente sociale degradato quanto l ' hinterland napoletano arso dal sole , giallo di stoppie , popolato di brutalità e povertà , senza mutilare l ' ironia di sopravvivenza degli abitanti , senza censurarne una normalità di vita che soltanto gli standard piccolo - borghesi possono ritenere impossibile o mostruosa . I buchi neri ha questi meriti , e altri . Magari l ' ideologia è primaria ( « Se provaste a entrare in un buco nero ritrovereste la purezza assoluta » ) e le astrazioni sono sommarie , magari sono molti i prestiti cinematografici ( il primo Pasolini , il Buñuel messicano , anche Improvvisamente l ' estate scorsa ) , magari possono sconcertare l ' assenza di quel « sociale » sardonicamente raccontato in Libera e il realismo fantastico : però il film è originale , interessante , anche divertente . Il coprotagonista Vincenzo Peluso è diretto con tale amore da risultare bravo . La protagonista Iaia Forte , attrice di prosa con Mario Martone e con la compagnia napoletana Teatri Uniti , già al centro di Libera , è ammirevole per forza orgogliosa , sottigliezza e pathos : recitato da lei è convincente anche lo scatto repentino con cui la prostituta apre le cosce , lasciando scaturire dal sesso fumi bianchi furiosi , nebbiosi .
E con questo? ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
Da un parcheggio affollato esce un ' auto . Manovrate per prendere posto ma qualcuno vi sfreccia davanti e occupa . Obiettate educatamente ma vi sentite rispondere : c ' era prima lei , e con questo ? O fate a cazzotti o abbozzate , una soluzione civile è esclusa . È una metafora della politica nazionale . Tutti lo vedono , lo dicono e lo scrivono , che il presidente Scalfaro tracima dalle sue funzioni costituzionali e governa impropriamente , anticipando un regime di tipo personale . E con questo ? È lui il primo a compiacersene e a esibire questo comportamento . Recita tutte le parti meno quella di un capo dello Stato che delle parti dovrebbe essere al di sopra . E con questo ? Non sarà Pannella , buffone di corte , a impicciarlo ( con la i ) . Tutti lo sanno , e lui per primo , che il presidente Dini aveva un incarico di governo limitato a quattro punti programmatici scaduti in giugno . Tuttavia non se n ' è andato allora e non se ne andrà oggi , non importa con chi resta , né per cosa né per quanto , 50 per cento tecnico e 50 per cento politico , coda di rospo e testa di principe o viceversa . È uno sberleffo , e con questo ? Non sarà Bertinotti , con venti deputati , a impedirlo . Silvio Berlusconi è sotto giudizio , andrà presto ( o no ? ) sotto processo , era detto incompatibile con le cariche pubbliche , invece esplora a cavallo di consorzi bancari le sorti della politica nazionale , con investitura e ringraziamenti del Quirinale . E con questo ? Non sarà Prodi , che non esplora più neppure in bicicletta , a intralciarlo . Massimo D ' Alema è il segretario di un partito della sinistra , anche questo lo sanno tutti , sebbene sia difficile crederci . Disse una volta di Silvio Berlusconi che il conflitto di interessi lo metteva fuori gioco anche se fosse stato plebiscitato dal popolo . Oggi contratta con lui un governo speciale e una revisione costituzionale privata , un compromesso storico interpersonale . E con questo ? È come cambiare appartamento . Comunque vadano le cose , cioè malissimo , il presidente Scalfaro può contare sulla democristianità diffusa e Berlusconi , D ' Alema e Fini sul 20 per cento circa dell ' elettorato per ciascuno , qualsiasi cosa facciano . Essi sfrecciano e occupano qualunque posto . È la classe dirigente , il potere . In definitiva questo paese ha avuto per un quarto di secolo un regime fascista e per mezzo secolo un regime democristiano , anche se con forti minoranze democratiche . I sedimenti del secondo prevalgono tuttora su quelli del primo , ma oggi andiamo verso un sistema inedito che li assomma e li mischia , e che meriterebbe di essere studiato antropologicamente . Servirebbe Gramsci , più di Marx .
La volpe del Tavoliere* ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
D ' Alema non lo sa ma qualcuno dovrebbe dirglielo , amichevolmente . Quando appare in televisione , cioè ogni minuto e mezzo , fa ormai pensare a una parodia , a un ' involontaria presa in giro di sé e degli altri . Somiglia sempre di più , con tutto il rispetto , a Peppino De Filippo . Se avessimo ancora qualche speranza che una coalizione democratica decorosa e una sinistra visibile ( ultima novità ) possano vincere un confronto elettorale con la destra dilagante , D ' Alema riesce a togliercela senza rimedio . Occhetto era altrettanto irritante , ma meno deprimente . Se esistesse , la dirigenza del Pds dovrebbe legare l ' attuale segretario , sia pure con quei guinzagli elastici che permettono un certo raggio d ' azione , invece di delegargli il potere di intorbidare ogni cosa . Ma per esistere , una dirigenza non dovrebbe essere fatta a immagine e somiglianza del principale , tanti occhettini e d ' alemini a seconda delle circostanze . Vien quasi da dubitare che un Pds esista , se non come area elettorale , tant ' è remissivo . E infatti Veltroni o chi per lui lo scioglierebbero volentieri , e prima o poi lo faranno . Le bolognine si tirano l ' un l ' altra , come le ciliege , e non finiscono mai . Quando si parte col piede sbagliato si ruzzola fino a rompersi l ' osso del collo , per legge di gravità . Un anno fa c ' era ancora qualche possibilità di rivincita o rivalsa sullo sciagurato voto del 27 marzo . Berlusconi era caduto malamente , la destra era presa in contropiede , un sussulto democratico era pur vagamente nell ' aria . Un leader politico minimamente dotato e coraggioso , una sinistra minimamente convinta , avrebbero colto l ' attimo , passato il Rubicone ( che poi è un fiumiciattolo ) , allargato il varco ed espugnato Saigon . Le elezioni in quel giugno ( quello passato , non quello venturo ) , sarebbero state una vittoria politica , anche se fossero risultate tecnicamente neutre . Ma scherziamo ? La volpe di Gallipoli e gli addetti all ' ingegneria e idraulica di Montecitorio sono molto più astuti di così . Hanno studiato la storia al liceo e hanno deciso di temporeggiare e logorare il nemico ( come Fabio Massimo ) , di reclutare in ogni dove banchieri e giustizieri simbolici nonché truppe cammellate padane ( come Scipione l ' Africano ) e di giocare a sottomuro con le figurine della Costituzione nei cortili del Quirinale . Col risultato che , dopo un anno , il logoro Berlusconi risplende come un lord protettore della politica nazionale e l ' imberbe Fini come punta di diamante della nuova Repubblica ( la III in ordine cronologico e gerarchico , la I essendo per lui quella di Salò ) . Ora lo scaltro D ' Alema , dopo questo capolavoro di tattica e strategia , ci rassicura in interviste giornaliere e incredule assemblee che non farà porcherie ma solo democratiche intese e governi conseguenti . Ma non ci aveva scritto poco fa che questi progetti erano nostre invenzioni calunniose ? Sì , ma è appunto con questi giochi di parole che si vendono i tappeti nei suq . Le farà , le porcherie , ne farà di crude e di cotte nel lungo brodo da caserma della crisi governativa e del semestre europeo . Non c ' è nessun bisogno di aspettare per credere , le ipotesi di crisi bicefale , governi a mezzadria , maggioranze cumulative e trasversali , commerci costituzionali e legislativi , mascherate presidenzialiste , sono porcherie già consumate per il solo fatto d ' essere formulate . Un ' orgia di craxismo ritardato , un credito dispensato a piene mani alle culture di destra di ogni specie . C ' è del metodo in questa follia , non è più una politica ma tutta una mentalità . Affrontare le elezioni significa ormai , per il leader minimo , una sconfitta campale . Per ritardarla sarà dunque opportuno mettere a repentaglio tutto , anche l ' onore come si diceva una volta , o semplicemente il decoro . Non quello personale , che è affar suo e di ciascuno , ma quello della sinistra e della democrazia , e questo non dovremmo permetterlo . Purtroppo , accade già nella realtà di ogni giorno , non c ' è di nuovo bisogno di aspettare per credere : se sbattiamo in galera gli immigrati clandestini , possiamo anche inserire questo sano principio nella Costituzione riformata .