StampaQuotidiana ,
Il
Bene
è
cupo
,
squadrato
,
serio
,
fedele
ai
«
veri
valori
»
:
e
si
libera
alla
fine
delle
proprie
nevrosi
.
Il
Male
è
scintillante
,
brillante
e
sardonico
come
Paolo
Poli
,
vestito
di
lamé
argenteo
,
loquace
,
battutista
e
ridanciano
quanto
un
presentatore
di
show
televisivo
,
seguace
della
massima
modernità
«
tecnologicamente
avanzata
»
:
e
finisce
in
manicomio
,
stretto
nella
camicia
di
forza
,
prigioniero
d
'
un
delirio
in
cui
crede
d
'
essere
il
Bene
.
Batman
e
l
'
Enigmista
,
Val
Kilmer
e
Jim
Carrey
,
nel
film
prodotto
da
Tim
Burton
sono
emblemi
del
conflitto
più
contemporaneo
,
realtà
-
irrealtà
,
società
-
rappresentazione
,
mondo
-
televisione
;
e
anche
del
moralismo
più
ovvio
.
Accanto
al
loro
estremismo
stanno
personaggi
di
replica
o
di
mediazione
.
Due
Facce
(
Tommy
Lee
Jones
)
,
che
ha
appunto
metà
del
viso
normale
,
l
'
altra
metà
orrendamente
sfigurata
,
e
a
questa
natura
dimezzata
obbedisce
pure
nei
comportamenti
;
Robin
(
Chris
O
'
Donnell
)
,
giovane
compagno
di
Batman
(
«
Non
sono
solo
un
amico
,
sono
un
partner
»
)
,
vestito
come
lui
da
pipistrello
e
come
lui
condizionato
dal
ricordo
di
genitori
uccisi
da
criminali
;
la
bionda
Nicole
Kidman
,
psicologa
innamorata
.
La
terza
puntata
delle
avventure
cinematografiche
recenti
dell
'
uomo
-
pipistrello
creato
per
i
fumetti
nel
1939
dal
disegnatore
americano
Bob
Kane
unisce
una
psicologia
-
ideologia
elementare
e
una
tecnica
-
tecnologia
stupefacente
.
Si
vedono
cose
gotico
-
barocche
davvero
straordinarie
:
stavolta
la
claustrofobica
Gotham
Cíty
è
meno
oscura
,
più
simile
alla
Los
Angeles
del
2019
immaginata
da
Ridley
Scott
in
Blade
Runner
;
si
mescolano
giocattoli
antiquati
e
strumenti
supertecnologici
,
statue
classiche
e
immensi
volti
sfingei
scolpiti
,
gruppi
musicali
in
costume
settecentesco
e
bande
metropolitane
con
lineamenti
e
armi
fosforescenti
,
automobili
d
'
epoca
e
neon
acido
,
poltrone
-
trono
sostenute
da
schiavi
-
sculture
,
esplosioni
,
scintille
,
vorticare
visionario
della
macchina
da
presa
.
Scenografie
e
costumi
bellissimi
,
stupenda
fotografia
di
Stephen
Goldblatt
:
ma
il
décor
schiaccia
l
'
avventura
,
l
'
arredamento
soffoca
il
romanzo
,
l
'
estetismo
uccide
i
personaggi
.
Pazienza
,
la
narrazione
edificante
cd
emblematica
non
ha
troppo
interesse
:
il
Male
inventa
una
macchina
che
manipola
le
onde
cerebrali
dei
telespettatori
così
da
trasformare
ogni
immagine
televisiva
in
un
'
esperienza
di
realtà
virtuale
,
e
che
nello
stesso
tempo
sottrae
loro
segreti
ed
energie
convogliati
nella
mente
dell
'
inventore
per
moltiplicarne
percezione
e
poteri
;
il
Bene
lotta
perché
non
trionfi
questa
teledittatura
che
per
i
telespettatori
è
pure
espropriazione
di
sé
,
e
vince
.
Nella
parte
di
Batman
,
quelle
poche
volte
che
appare
senza
maschera
,
Val
Kilmer
è
scipito
quanto
il
suo
predecessore
nei
due
Batman
diretti
da
Tim
Burton
,
Michael
Keaton
;
nel
personaggio
dell
'
Enigmista
,
Jim
Carrey
è
assolutamente
strepitoso
.
StampaQuotidiana ,
Prima
inquadratura
,
il
sedere
nudo
d
'
un
uomo
che
sta
pisciando
visto
di
spalle
.
Poi
,
la
prostituta
Angela
che
ha
timore
superstizioso
dello
sguardo
maligno
d
'
una
gallina
e
che
è
la
leader
naturale
d
'
un
piccolo
gruppo
di
colleghe
malconce
:
la
prima
è
precocemente
invecchiata
(
pelle
rugosa
,
capelli
grigi
)
dopo
uno
stupro
,
la
seconda
è
muta
(
per
i
clienti
esigenti
usa
in
playback
una
cassetta
con
parole
e
gemiti
registrati
)
,
la
terza
manca
di
tutt
'
e
due
le
mani
(
riesce
a
comprarsi
le
protesi
,
ma
gliele
rubano
subito
)
,
la
quarta
è
unilateralmente
innamorata
d
'
un
carcerato
,
tutte
lavorano
sulla
strada
provinciale
di
giorno
(
quand
'
è
il
crepuscolo
s
'
avviano
a
piedi
verso
il
paese
,
come
contadine
stanche
al
ritorno
dai
campi
)
e
sono
accompagnate
dal
protettivo
spicciafaccende
Chirone
,
rognoso
centauro
in
motorino
.
Poi
,
un
ragazzo
biondo
ossigenato
che
si
chiama
Adamo
come
il
primo
uomo
,
dolce
,
inconsapevole
e
trasognato
,
con
i
piedi
sporchi
,
le
scarpe
verdi
e
un
seducente
sorriso
serafico
,
autista
di
camion
per
il
trasporto
di
banane
marce
alla
discarica
,
incapace
di
fare
l
'
amore
con
le
donne
e
con
gli
uomini
(
«
non
m
'
è
mai
riuscito
»
)
ma
soddisfatto
se
può
masturbarsi
guardando
di
nascosto
la
prostituta
Angela
che
lo
fa
coi
clienti
.
I
buchi
neri
di
Pappi
(
Pasquale
)
Corsicato
,
35
anni
,
napoletano
,
già
autore
di
Libera
,
è
una
storia
d
'
amore
anomala
così
lieta
e
lieve
che
sembra
ideata
nell
'
estasi
dell
'
innamoramento
,
così
autentica
da
sopraffare
l
'
ambiente
in
cui
si
svolge
,
così
piena
da
lasciarsi
dietro
una
felicità
anche
se
finisce
.
La
prostituta
e
il
ragazzo
si
amano
alla
loro
maniera
mediata
e
voyeuristica
,
si
vogliono
bene
,
sono
amici
.
Quando
lui
smette
d
'
amarla
e
tradisce
anche
se
stesso
progettando
un
matrimonio
d
'
interesse
,
lei
soffre
,
sviene
.
Sente
una
voce
che
la
chiama
.
Lassù
,
un
immenso
uovo
d
'
argento
le
dice
:
«
Non
aver
paura
,
ora
che
hai
amato
non
sei
più
quella
di
prima
,
sei
un
angelo
»
.
Miracolosamente
avverte
una
calma
esultanza
,
miracolosamente
le
altre
prostitute
riacquistano
giovinezza
,
voce
,
mani
,
amore
ricambiato
,
e
nel
cielo
splende
un
sole
bellissimo
.
Sono
molto
rari
i
film
che
raccontano
l
'
amore
come
un
sentimento
non
borghese
né
«
civilizzato
»
,
non
convenzionalmente
romantico
,
erotico
,
delicato
,
violento
,
possessivo
o
promiscuo
,
ma
come
primordiale
fonte
di
gioia
vitale
e
mitica
trasformazione
del
mondo
.
Sono
altrettanto
rari
i
film
che
descrivono
un
ambiente
sociale
degradato
quanto
l
'
hinterland
napoletano
arso
dal
sole
,
giallo
di
stoppie
,
popolato
di
brutalità
e
povertà
,
senza
mutilare
l
'
ironia
di
sopravvivenza
degli
abitanti
,
senza
censurarne
una
normalità
di
vita
che
soltanto
gli
standard
piccolo
-
borghesi
possono
ritenere
impossibile
o
mostruosa
.
I
buchi
neri
ha
questi
meriti
,
e
altri
.
Magari
l
'
ideologia
è
primaria
(
«
Se
provaste
a
entrare
in
un
buco
nero
ritrovereste
la
purezza
assoluta
»
)
e
le
astrazioni
sono
sommarie
,
magari
sono
molti
i
prestiti
cinematografici
(
il
primo
Pasolini
,
il
Buñuel
messicano
,
anche
Improvvisamente
l
'
estate
scorsa
)
,
magari
possono
sconcertare
l
'
assenza
di
quel
«
sociale
»
sardonicamente
raccontato
in
Libera
e
il
realismo
fantastico
:
però
il
film
è
originale
,
interessante
,
anche
divertente
.
Il
coprotagonista
Vincenzo
Peluso
è
diretto
con
tale
amore
da
risultare
bravo
.
La
protagonista
Iaia
Forte
,
attrice
di
prosa
con
Mario
Martone
e
con
la
compagnia
napoletana
Teatri
Uniti
,
già
al
centro
di
Libera
,
è
ammirevole
per
forza
orgogliosa
,
sottigliezza
e
pathos
:
recitato
da
lei
è
convincente
anche
lo
scatto
repentino
con
cui
la
prostituta
apre
le
cosce
,
lasciando
scaturire
dal
sesso
fumi
bianchi
furiosi
,
nebbiosi
.
StampaQuotidiana ,
Da
un
parcheggio
affollato
esce
un
'
auto
.
Manovrate
per
prendere
posto
ma
qualcuno
vi
sfreccia
davanti
e
occupa
.
Obiettate
educatamente
ma
vi
sentite
rispondere
:
c
'
era
prima
lei
,
e
con
questo
?
O
fate
a
cazzotti
o
abbozzate
,
una
soluzione
civile
è
esclusa
.
È
una
metafora
della
politica
nazionale
.
Tutti
lo
vedono
,
lo
dicono
e
lo
scrivono
,
che
il
presidente
Scalfaro
tracima
dalle
sue
funzioni
costituzionali
e
governa
impropriamente
,
anticipando
un
regime
di
tipo
personale
.
E
con
questo
?
È
lui
il
primo
a
compiacersene
e
a
esibire
questo
comportamento
.
Recita
tutte
le
parti
meno
quella
di
un
capo
dello
Stato
che
delle
parti
dovrebbe
essere
al
di
sopra
.
E
con
questo
?
Non
sarà
Pannella
,
buffone
di
corte
,
a
impicciarlo
(
con
la
i
)
.
Tutti
lo
sanno
,
e
lui
per
primo
,
che
il
presidente
Dini
aveva
un
incarico
di
governo
limitato
a
quattro
punti
programmatici
scaduti
in
giugno
.
Tuttavia
non
se
n
'
è
andato
allora
e
non
se
ne
andrà
oggi
,
non
importa
con
chi
resta
,
né
per
cosa
né
per
quanto
,
50
per
cento
tecnico
e
50
per
cento
politico
,
coda
di
rospo
e
testa
di
principe
o
viceversa
.
È
uno
sberleffo
,
e
con
questo
?
Non
sarà
Bertinotti
,
con
venti
deputati
,
a
impedirlo
.
Silvio
Berlusconi
è
sotto
giudizio
,
andrà
presto
(
o
no
?
)
sotto
processo
,
era
detto
incompatibile
con
le
cariche
pubbliche
,
invece
esplora
a
cavallo
di
consorzi
bancari
le
sorti
della
politica
nazionale
,
con
investitura
e
ringraziamenti
del
Quirinale
.
E
con
questo
?
Non
sarà
Prodi
,
che
non
esplora
più
neppure
in
bicicletta
,
a
intralciarlo
.
Massimo
D
'
Alema
è
il
segretario
di
un
partito
della
sinistra
,
anche
questo
lo
sanno
tutti
,
sebbene
sia
difficile
crederci
.
Disse
una
volta
di
Silvio
Berlusconi
che
il
conflitto
di
interessi
lo
metteva
fuori
gioco
anche
se
fosse
stato
plebiscitato
dal
popolo
.
Oggi
contratta
con
lui
un
governo
speciale
e
una
revisione
costituzionale
privata
,
un
compromesso
storico
interpersonale
.
E
con
questo
?
È
come
cambiare
appartamento
.
Comunque
vadano
le
cose
,
cioè
malissimo
,
il
presidente
Scalfaro
può
contare
sulla
democristianità
diffusa
e
Berlusconi
,
D
'
Alema
e
Fini
sul
20
per
cento
circa
dell
'
elettorato
per
ciascuno
,
qualsiasi
cosa
facciano
.
Essi
sfrecciano
e
occupano
qualunque
posto
.
È
la
classe
dirigente
,
il
potere
.
In
definitiva
questo
paese
ha
avuto
per
un
quarto
di
secolo
un
regime
fascista
e
per
mezzo
secolo
un
regime
democristiano
,
anche
se
con
forti
minoranze
democratiche
.
I
sedimenti
del
secondo
prevalgono
tuttora
su
quelli
del
primo
,
ma
oggi
andiamo
verso
un
sistema
inedito
che
li
assomma
e
li
mischia
,
e
che
meriterebbe
di
essere
studiato
antropologicamente
.
Servirebbe
Gramsci
,
più
di
Marx
.
StampaQuotidiana ,
D
'
Alema
non
lo
sa
ma
qualcuno
dovrebbe
dirglielo
,
amichevolmente
.
Quando
appare
in
televisione
,
cioè
ogni
minuto
e
mezzo
,
fa
ormai
pensare
a
una
parodia
,
a
un
'
involontaria
presa
in
giro
di
sé
e
degli
altri
.
Somiglia
sempre
di
più
,
con
tutto
il
rispetto
,
a
Peppino
De
Filippo
.
Se
avessimo
ancora
qualche
speranza
che
una
coalizione
democratica
decorosa
e
una
sinistra
visibile
(
ultima
novità
)
possano
vincere
un
confronto
elettorale
con
la
destra
dilagante
,
D
'
Alema
riesce
a
togliercela
senza
rimedio
.
Occhetto
era
altrettanto
irritante
,
ma
meno
deprimente
.
Se
esistesse
,
la
dirigenza
del
Pds
dovrebbe
legare
l
'
attuale
segretario
,
sia
pure
con
quei
guinzagli
elastici
che
permettono
un
certo
raggio
d
'
azione
,
invece
di
delegargli
il
potere
di
intorbidare
ogni
cosa
.
Ma
per
esistere
,
una
dirigenza
non
dovrebbe
essere
fatta
a
immagine
e
somiglianza
del
principale
,
tanti
occhettini
e
d
'
alemini
a
seconda
delle
circostanze
.
Vien
quasi
da
dubitare
che
un
Pds
esista
,
se
non
come
area
elettorale
,
tant
'
è
remissivo
.
E
infatti
Veltroni
o
chi
per
lui
lo
scioglierebbero
volentieri
,
e
prima
o
poi
lo
faranno
.
Le
bolognine
si
tirano
l
'
un
l
'
altra
,
come
le
ciliege
,
e
non
finiscono
mai
.
Quando
si
parte
col
piede
sbagliato
si
ruzzola
fino
a
rompersi
l
'
osso
del
collo
,
per
legge
di
gravità
.
Un
anno
fa
c
'
era
ancora
qualche
possibilità
di
rivincita
o
rivalsa
sullo
sciagurato
voto
del
27
marzo
.
Berlusconi
era
caduto
malamente
,
la
destra
era
presa
in
contropiede
,
un
sussulto
democratico
era
pur
vagamente
nell
'
aria
.
Un
leader
politico
minimamente
dotato
e
coraggioso
,
una
sinistra
minimamente
convinta
,
avrebbero
colto
l
'
attimo
,
passato
il
Rubicone
(
che
poi
è
un
fiumiciattolo
)
,
allargato
il
varco
ed
espugnato
Saigon
.
Le
elezioni
in
quel
giugno
(
quello
passato
,
non
quello
venturo
)
,
sarebbero
state
una
vittoria
politica
,
anche
se
fossero
risultate
tecnicamente
neutre
.
Ma
scherziamo
?
La
volpe
di
Gallipoli
e
gli
addetti
all
'
ingegneria
e
idraulica
di
Montecitorio
sono
molto
più
astuti
di
così
.
Hanno
studiato
la
storia
al
liceo
e
hanno
deciso
di
temporeggiare
e
logorare
il
nemico
(
come
Fabio
Massimo
)
,
di
reclutare
in
ogni
dove
banchieri
e
giustizieri
simbolici
nonché
truppe
cammellate
padane
(
come
Scipione
l
'
Africano
)
e
di
giocare
a
sottomuro
con
le
figurine
della
Costituzione
nei
cortili
del
Quirinale
.
Col
risultato
che
,
dopo
un
anno
,
il
logoro
Berlusconi
risplende
come
un
lord
protettore
della
politica
nazionale
e
l
'
imberbe
Fini
come
punta
di
diamante
della
nuova
Repubblica
(
la
III
in
ordine
cronologico
e
gerarchico
,
la
I
essendo
per
lui
quella
di
Salò
)
.
Ora
lo
scaltro
D
'
Alema
,
dopo
questo
capolavoro
di
tattica
e
strategia
,
ci
rassicura
in
interviste
giornaliere
e
incredule
assemblee
che
non
farà
porcherie
ma
solo
democratiche
intese
e
governi
conseguenti
.
Ma
non
ci
aveva
scritto
poco
fa
che
questi
progetti
erano
nostre
invenzioni
calunniose
?
Sì
,
ma
è
appunto
con
questi
giochi
di
parole
che
si
vendono
i
tappeti
nei
suq
.
Le
farà
,
le
porcherie
,
ne
farà
di
crude
e
di
cotte
nel
lungo
brodo
da
caserma
della
crisi
governativa
e
del
semestre
europeo
.
Non
c
'
è
nessun
bisogno
di
aspettare
per
credere
,
le
ipotesi
di
crisi
bicefale
,
governi
a
mezzadria
,
maggioranze
cumulative
e
trasversali
,
commerci
costituzionali
e
legislativi
,
mascherate
presidenzialiste
,
sono
porcherie
già
consumate
per
il
solo
fatto
d
'
essere
formulate
.
Un
'
orgia
di
craxismo
ritardato
,
un
credito
dispensato
a
piene
mani
alle
culture
di
destra
di
ogni
specie
.
C
'
è
del
metodo
in
questa
follia
,
non
è
più
una
politica
ma
tutta
una
mentalità
.
Affrontare
le
elezioni
significa
ormai
,
per
il
leader
minimo
,
una
sconfitta
campale
.
Per
ritardarla
sarà
dunque
opportuno
mettere
a
repentaglio
tutto
,
anche
l
'
onore
come
si
diceva
una
volta
,
o
semplicemente
il
decoro
.
Non
quello
personale
,
che
è
affar
suo
e
di
ciascuno
,
ma
quello
della
sinistra
e
della
democrazia
,
e
questo
non
dovremmo
permetterlo
.
Purtroppo
,
accade
già
nella
realtà
di
ogni
giorno
,
non
c
'
è
di
nuovo
bisogno
di
aspettare
per
credere
:
se
sbattiamo
in
galera
gli
immigrati
clandestini
,
possiamo
anche
inserire
questo
sano
principio
nella
Costituzione
riformata
.
StampaQuotidiana ,
È
ingiusto
non
ricordare
i
meriti
delle
persone
cadute
in
disgrazia
.
Anche
Cristoforo
Colombo
ebbe
le
sue
pene
,
ma
nessuno
dimenticò
la
sua
scoperta
.
Non
si
può
dire
lo
stesso
di
Bettino
Craxi
,
misconosciuto
inventore
del
presidenzialismo
come
rimedio
,
oggi
universalmente
auspicato
,
ai
nostri
mali
nazionali
.
Ricordo
un
suo
precoce
discorso
nel
parco
buoi
(
definizione
sua
)
di
Montecitorio
sulla
madre
di
tutte
le
riforme
,
cioè
l
'
elezione
diretta
di
un
capo
,
dello
Stato
o
dell
'
Esecutivo
fa
lo
stesso
:
non
è
matura
ma
,
aggiunse
solennemente
,
«
la
questione
è
posta
»
.
È
buffo
come
questa
idea
sia
diventata
senso
comune
e
che
se
ne
discuta
come
si
trattasse
di
una
tecnica
anziché
di
una
politica
,
senza
valutarne
la
genesi
,
ma
scimmiottando
altri
paesi
e
prescindendo
(
come
Totò
)
dalle
particolarità
nazionali
e
dalla
storia
recente
e
remota
di
questo
nostro
paese
.
Abbiamo
avuto
quasi
un
secolo
di
monarchia
e
fascismo
e
mezzo
secolo
di
democrazia
bloccata
a
regime
unico
e
quanto
mai
stabile
,
per
non
parlare
dei
poteri
forti
extraistituzionali
che
conosciamo
.
Non
direi
che
abbiamo
patito
l
'
anarchia
.
Che
cos
'
è
allora
questa
sete
di
presidenzialismi
,
ricerca
del
nuovo
o
struggente
nostalgia
?
Ma
lasciamo
la
storia
e
accontentiamoci
della
cronaca
.
Senza
potere
apparente
e
senza
investitura
diretta
,
il
nostro
Quirinale
repubblicano
ci
ha
fatto
volentieri
ascoltare
rumore
di
sciabole
(
Segni
-
De
Lorenzo
)
,
nitriti
di
cavalli
(
Gronchi
-
Tambroni
)
,
martellio
di
picconi
(
Cossiga
)
.
Eppure
erano
bravi
democratici
.
A
palazzo
Chigi
abbiamo
conquistato
il
record
mondiale
della
stabilità
con
Giulio
Andreotti
e
anche
con
Bettino
Craxi
.
Pensate
che
cosa
avrebbero
combinato
se
fossero
stati
loro
i
beneficiari
di
un
'
investitura
diretta
,
non
importa
in
quale
palazzo
,
inamovibili
per
volontà
popolare
.
Eppure
erano
(
sembravano
?
)
bravi
democratici
,
come
per
certo
saranno
(
sembreranno
?
)
i
loro
successori
.
Non
era
forse
Di
Pietro
un
magistrato
esemplare
,
prima
di
tracimare
?
Eleggetelo
pure
(
lui
o
chi
vi
pare
)
al
Quirinale
o
come
premier
,
senza
poteri
come
in
Austria
o
a
imitazione
dell
'
Eliseo
con
un
parlamento
maggioritario
.
Qui
nisciuno
è
austriaco
,
qui
chi
avrà
venticinque
milioni
di
voti
farà
un
'
amnistia
o
un
test
nucleare
come
gli
detterà
l
'
umore
.
Se
c
'
è
un
paese
che
avrebbe
bisogno
,
ai
suoi
vertici
,
di
più
lacci
e
lacciuoli
,
pesi
e
contrappesi
,
controlli
e
revoche
,
decentramento
e
partecipazione
,
elasticità
,
insomma
di
più
democrazia
e
meno
autocrazia
e
arbitrio
e
immunità
,
questo
paese
siamo
noi
.
Perciò
facciamo
il
contrario
.
I
saggi
che
scrissero
la
Costituzione
commisero
uno
strano
errore
,
stabilendo
una
procedura
e
una
maggioranza
speciale
per
le
revisioni
costituzionali
ma
non
per
le
leggi
elettorali
.
Così
quel
dannato
referendum
e
il
passaggio
al
sistema
maggioritario
(
già
De
Gasperi
ci
aveva
profeticamente
provato
quarant
'
anni
prima
)
hanno
agito
come
un
grimaldello
e
ora
lo
scasso
procede
al
plastico
.
A
che
servono
d
'
altronde
le
elezioni
senza
riforme
,
se
riconfermano
lo
stesso
disordine
e
nulla
cambia
?
Anche
questo
argomento
è
diventato
senso
comune
,
e
a
me
sembra
l
'
indice
più
eloquente
del
decadimento
della
politica
e
della
sua
riduzione
a
ragioneria
.
È
il
massimo
del
disarmo
,
della
sfiducia
,
come
dire
che
non
si
ha
nulla
da
dire
,
un
programma
da
proporre
,
una
verità
da
affermare
,
una
mobilitazione
da
promuovere
,
una
sfida
da
lanciare
,
una
speranza
da
alimentare
,
un
consenso
più
alto
da
meritare
.
StampaQuotidiana ,
Si
dice
che
non
bisogna
dipingere
il
diavolo
più
brutto
di
quello
che
è
.
Ma
con
la
triplice
intesa
Fini
-
Berlusconi
-
D
'
Alema
e
l
'
annesso
supergoverno
presidenzialista
non
si
corre
questo
rischio
.
È
così
brutto
che
anche
chi
vorrebbe
amarlo
chiude
gli
occhi
.
Se
per
parte
nostra
abbiamo
contribuito
a
diffondere
questo
senso
di
rigetto
possiamo
rallegrarcene
.
Se
ora
Letta
,
Tatarella
e
Mussi
entrassero
fisicamente
nel
governo
Maccanico
,
anche
i
bambini
si
accorgerebbero
del
punto
a
cui
siamo
arrivati
.
Perciò
non
accadrà
,
non
per
pudore
ma
per
cautela
.
Che
differenza
fa
?
Possiamo
aspettarci
in
futuro
anche
di
peggio
,
se
non
si
spezza
il
patto
scellerato
.
Questo
patto
d
'
acciaio
,
o
di
latta
che
sia
,
è
stato
stretto
dai
protagonisti
in
lunghi
conciliaboli
segreti
,
mentre
pubblicamente
ci
prendevano
in
giro
con
la
bozza
Fisichella
.
Una
condotta
così
disonesta
la
dice
lunga
sul
grado
di
intimità
raggiunto
dai
tre
e
dal
disdegno
in
cui
tengono
le
forme
democratiche
.
Se
c
'
è
nel
Pds
chi
si
sente
ferito
dal
nostro
furore
più
che
da
simili
comportamenti
,
mi
dispiace
per
lui
.
Con
i
quali
comportamenti
è
stato
impostato
un
golpe
originale
a
sei
mani
,
bianco
e
freddo
:
con
un
governo
politico
di
lunga
durata
(
nelle
intenzioni
)
,
una
maggioranza
politica
del
tutto
estranea
alla
volontà
degli
elettori
,
una
revisione
in
blocco
della
Costituzione
senza
mandato
popolare
.
Volete
di
più
?
Ora
è
certo
che
i
protagonisti
di
questa
avventura
faranno
pesare
i
rispettivi
retropensieri
,
che
dovranno
fare
i
conti
con
le
proprie
truppe
stordite
e
i
propri
alleati
vilipesi
,
che
metteranno
acqua
o
additivi
nel
loro
vino
.
Ma
la
bottiglia
è
sturata
e
il
brindisi
imbandito
(
se
non
gli
va
di
traverso
)
.
È
come
se
fosse
rinato
un
gigantesco
e
multiforme
Caf
,
nel
cui
seno
la
concorrenza
di
potere
prende
il
posto
di
ogni
idea
di
alternativa
o
perfino
di
alternanza
significativa
.
Il
messaggio
che
arriva
alla
grande
opinione
pubblica
è
di
una
semplicità
disarmante
.
È
che
la
democrazia
è
una
perdita
di
tempo
,
che
rappresentanza
e
partecipazione
sono
parole
vuote
,
che
il
potere
e
anzi
il
comando
dev
'
essere
concentrato
e
interamente
delegato
.
Ed
è
che
questa
concezione
del
potere
accomuna
oggi
,
salvo
sfumature
per
specialisti
,
la
quasi
totalità
delle
forze
politiche
,
già
pressoché
indistinguibili
sul
terreno
dei
programmi
.
È
un
mistero
,
per
me
,
come
mai
tanti
democratici
non
sappiano
immaginare
l
'
effetto
moltiplicatore
che
questo
messaggio
susciterà
in
un
paese
già
spostato
a
destra
come
il
nostro
,
dove
il
partito
di
Fini
non
è
lontano
dal
primato
.
E
come
possano
pensare
di
controllare
questo
effetto
e
di
avvantaggiarsene
più
e
meglio
di
Berlusconi
,
che
della
manipolazione
di
massa
è
l
'
inventore
e
il
beneficiario
naturale
.
Forse
il
mistero
si
spiega
con
la
mitridatizzazione
subita
da
tanta
parte
della
sinistra
ufficiale
,
cioè
con
la
credenza
che
assumendo
gradualmente
dosi
di
veleno
sempre
più
alte
si
diventa
immuni
e
si
sopravvive
anche
a
dosi
da
cavallo
.
Ovvero
con
la
sindrome
del
re
Mida
che
affligge
il
suo
gruppo
dirigente
,
ossia
con
la
pretesa
di
convertire
in
oro
tutto
ciò
che
si
tocca
,
sebbene
la
leggenda
insegni
che
così
si
muore
di
fame
e
sete
.
O
ancora
con
la
presunzione
e
la
vertigine
da
mosca
cocchiera
del
suo
leader
,
la
mosca
che
in
groppa
a
neri
stalloni
galoppanti
non
dubita
d
'
esser
lei
a
guidare
e
vincere
la
corsa
.
Pirro ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
Bisogna
andare
all
'
interno
dell
'
isola
di
Corfù
per
trovare
degli
ulivi
fronzuti
come
quello
che
vincerà
le
elezioni
del
21
aprile
.
La
sua
ombra
si
è
dilatata
a
dismisura
e
al
suo
riparo
c
'
è
di
tutto
,
dalla
sinistra
estrema
alla
destra
classica
.
La
sua
vittoria
è
aritmeticamente
certa
,
anche
se
non
sempre
l
'
aritmetica
coincide
con
la
politica
.
Fatto
sta
che
le
forze
di
discendenza
comunista
(
chiedo
scusa
al
Pds
)
possono
contare
su
un
serbatoio
che
con
altre
forze
minori
comprende
più
di
un
terzo
dell
'
elettorato
,
e
che
quasi
tutto
il
vecchio
pentapartito
assemblato
nel
centro
governativo
di
Dini
può
colmare
facilmente
la
differenza
.
Al
confronto
,
il
Polo
di
destra
appare
piuttosto
come
un
palo
piallato
,
magari
biforcuto
ma
spoglio
di
rami
,
fronde
e
festoni
.
Ammesso
che
Fini
e
Berlusconi
conservino
il
consenso
di
un
40
per
cento
di
elettori
,
non
si
vede
dove
altro
possano
pescare
.
Un
'
impennata
fascista
(
chiedo
scusa
)
è
sempre
un
'
eventualità
,
ma
non
sembrano
crederci
neppure
loro
.
Annusano
lo
scacco
e
non
nascondono
l
'
impaccio
.
Non
è
poi
vero
che
la
Lega
corre
sola
,
ha
accordi
di
desistenza
occulti
e
questo
accresce
ancora
i
margini
di
sicurezza
dell
'
ulivo
di
Corfù
?
Se
è
lecito
scherzare
,
la
garanzia
definitiva
della
nostra
prevalenza
viene
dalla
candidatura
avversaria
di
Colletti
,
che
in
politica
(
lo
dico
con
sincero
apprezzamento
)
ha
sempre
perso
per
vocazione
.
Siccome
alle
elezioni
,
come
anche
alle
Olimpiadi
malgrado
il
marchese
fondatore
,
non
ci
si
va
per
partecipare
ma
per
vincere
con
ogni
mezzo
,
benissimo
così
.
Ci
sentiamo
tranquillizzati
,
al
riparo
dai
rischi
di
catastrofe
,
e
quindi
esentati
una
volta
tanto
dall
'
obbligo
di
entusiasmarci
e
di
imbrogliarci
per
pompare
una
vittoria
già
largamente
assicurata
dalla
Fiat
.
Diciamo
allora
senza
infingimenti
che
,
trattandosi
di
una
vittoria
altamente
drogata
,
sarà
a
rischio
di
squalifica
un
'
ora
dopo
.
Battuti
sul
campo
,
Fini
e
Berlusconi
siederanno
di
nuovo
con
tutti
gli
onori
al
tavolo
delle
riforme
presidenzialiste
già
pattuite
.
Il
pavone
megalomane
che
stampa
il
suo
nome
a
lettere
cubitali
sulle
schede
farà
la
ruota
,
e
tornerà
a
fare
l
'
arbitro
che
s
'
intende
venduto
.
Anemizzato
dalle
desistenze
e
con
una
rappresentanza
sminuita
,
il
Pds
sarà
accerchiato
da
torme
di
centristi
rinvigoriti
e
declassato
da
donatore
di
sangue
a
portatore
d
'
acqua
,
nel
momento
stesso
in
cui
gli
parrà
di
coronare
il
lungo
sogno
governativo
.
E
all
'
opposizione
avremo
cinquanta
deputati
.
Più
o
meno
questo
sarà
lo
scenario
postelettorale
,
che
sarebbe
arduo
interpretare
come
una
sconfitta
della
destra
e
una
vittoria
della
sinistra
.
Il
re
dell
'
Epiro
passò
infelicemente
alla
storia
per
vittorie
di
questo
tipo
,
e
conviene
saperlo
prima
per
essere
meglio
attrezzati
dopo
.
Pazienza
se
ci
arrivassimo
senza
una
qualche
visibilità
e
distinzione
di
sostanza
e
di
fisionomia
,
il
peggio
è
che
ci
arriviamo
avendo
accreditato
fatalmente
forme
e
meccanismi
della
politica
che
sono
della
politica
una
parodia
e
della
democrazia
una
negazione
.
Quando
ci
si
curva
sotto
queste
forche
caudine
è
poi
molto
faticoso
raddrizzare
la
schiena
e
ricominciare
«
da
sinistra
»
,
anche
dando
a
questa
parola
il
significato
più
blando
.
StampaQuotidiana ,
L
'
aggressione
sessuale
invertita
(
lei
dirigente
molesta
,
lui
dipendente
molestato
in
ufficio
)
è
da
ridere
,
la
lotta
carrieristico
-
aziendale
è
interessante
e
divertente
:
ancora
una
volta
la
campagna
promozionale
altera
il
senso
d
'
un
film
vendendo
fumo
agli
spettatori
,
ancora
una
volta
un
eventuale
tema
sociale
viene
usato
come
valore
pubblicitario
aggiunto
.
È
francamente
difficile
fare
a
meno
di
ridere
vedendo
lo
sciupacchiato
Michael
Douglas
,
incalzato
dalla
bellissima
Demi
Moore
,
semispogliato
,
eccitato
,
manipolato
da
lei
con
masturbazione
e
fellatio
,
attaccare
a
strepitare
:
«
No
,
no
,
ho
una
famiglia
,
smettila
,
non
voglio
»
,
e
scappare
via
inseguito
dalle
vendicative
minacce
di
lei
.
In
passato
i
due
sono
stati
amanti
molto
ardenti
.
Nel
presente
lei
è
stata
nominata
al
posto
di
lui
vicepresidente
della
società
e
,
dopo
esser
stata
rifiutata
,
lo
accusa
di
molestie
sessuali
,
rendendo
così
disagevole
la
permanenza
in
azienda
di
lui
che
controaccusa
deciso
a
difendersi
e
a
ristabilire
la
verità
dei
fatti
,
in
un
'
aspra
contesa
paragiudiziaria
.
Nell
'
evolversi
della
storia
,
si
saprà
che
l
'
accusa
di
molestie
sessuali
era
una
trappola
programmata
e
pianificata
dal
presidente
della
società
con
la
complicità
di
Demi
Moore
per
liberarsi
di
Douglas
,
professionista
onesto
e
serio
che
non
avrebbe
coperto
certi
pasticci
aziendali
combinati
per
spendere
meno
a
danno
dei
prodotti
,
capaci
,
se
rivelati
,
di
mettere
in
crisi
la
vantaggiosa
fusione
con
un
'
altra
società
.
Naturalmente
,
alla
fine
la
donna
cattiva
viene
sbugiardata
,
umiliata
,
sconfitta
:
e
l
'
uomo
virtuoso
vince
,
anche
grazie
a
un
'
altra
donna
dirigente
,
personaggio
che
serve
a
scansare
ogni
imputazione
di
misoginia
e
antifemminismo
.
Michael
Crichton
,
lo
scrittore
dal
cui
romanzo
edito
da
Garzanti
deriva
il
film
,
risulta
anche
stavolta
un
gran
narratore
di
intrighi
appassionanti
che
sommano
molti
elementi
d
'
attrazione
.
Se
il
sesso
è
risibile
,
il
conflitto
aziendale
e
il
confronto
ostile
sono
interessanti
.
È
suggestiva
l
'
azienda
altamente
tecnologica
,
collocata
in
una
scenografia
che
mescola
tradizione
e
ipermodernità
,
corredata
di
tutti
i
possibili
sistemi
e
gadget
elettronici
,
arricchita
da
un
'
apparecchiatura
di
realtà
virtuale
che
ha
importanza
decisiva
nella
vicenda
,
resa
eloquente
da
un
particolare
linguaggio
professionale
.
È
teso
il
rapporto
tra
Douglas
e
sua
moglie
,
è
bellissima
la
città
di
Seattle
,
è
strano
che
l
'
interprete
dell
'
avvocatessa
di
lui
si
chiami
Roma
Maffia
(
pseudonimo
?
Speriamo
)
.
È
abbastanza
fuori
del
comune
il
modo
diretto
in
cui
vengono
descritti
uno
speciale
cinismo
industriale
e
quel
duro
«
rapporto
d
'
uso
»
tra
persone
che
appare
sempre
più
dominante
.
StampaQuotidiana ,
Un
ristorante
chiamato
Eden
,
affacciato
sul
mare
bellissimo
,
circondato
da
terreni
abbandonati
rognosi
invasi
dai
rifiuti
.
Un
gruppo
di
camerieri
che
neppure
l
'
emergenza
e
il
rischio
della
disoccupazione
riescono
a
rendere
meno
rissosi
,
egocentrici
,
cialtroni
.
Un
gruppo
di
nuovi
padroni
riuniti
a
banchetto
,
volgarissimi
,
trucidi
,
forse
delinquenti
,
prepotenti
e
crudeli
con
i
dipendenti
.
Un
'
unica
speranza
per
i
lavoratori
:
affidata
al
caso
,
alla
vincita
al
Totocalcio
.
Sarà
mica
l
'
Italia
?
Leone
Pompucci
,
trentatré
anni
,
romano
,
ex
fotografo
,
già
autore
del
mediocre
Mille
bolle
blu
,
ha
fatto
un
film
non
senza
difetti
ma
assai
singolare
e
interessante
:
rinunciando
all
'
identificazione
complice
,
alla
facilità
,
alla
satira
compiacente
-
indulgente
,
all
'
ansia
di
piacere
abituali
della
commedia
o
della
comicità
italiane
,
ha
scelto
i
toni
d
'
un
grottesco
espressionista
aspro
,
sgradevole
e
umano
,
temperandoli
con
l
'
uso
intelligente
di
attori
popolari
bravi
e
con
la
fotografia
specialmente
bella
di
Massimo
Pau
.
Scritto
dal
regista
insieme
con
Filippo
Pichi
e
Paolo
Rossi
,
il
film
racconta
lo
squallore
brutale
d
'
una
domenica
di
alcuni
camerieri
e
un
cuoco
.
Sono
cinque
.
Paolo
Villaggio
,
magnifico
nel
personaggio
di
un
capocameriere
vanesio
e
cattivo
che
(
come
tanti
leader
della
vecchia
generazione
)
pretende
di
saper
fare
tutto
,
vanta
il
proprio
glorioso
passato
e
l
'
esperienza
,
disprezza
e
maltratta
i
più
giovani
,
ma
in
realtà
sbaglia
tutto
e
rischia
di
portare
il
gruppo
alla
rovina
.
Diego
Abatantuono
,
seducente
ex
calciatore
sedotto
dagli
oggetti
del
lusso
e
dalle
corse
dei
cani
,
giocatore
sfortunato
carico
di
debiti
,
pronto
a
derubare
donne
e
bambini
,
velleitario
ostinato
sognatore
d
'
un
futuro
radioso
.
Marco
Messeri
,
ex
suonatore
di
fisarmonica
,
artista
immaginario
e
quasi
pazzo
.
Enrico
Salimbeni
,
ragazzo
volenteroso
e
fiducioso
al
suo
primo
giorno
di
lavoro
,
sopraffatto
dalla
realtà
caotica
e
crudele
.
Antonio
Catania
,
cuoco
mitomane
,
devoto
della
Madonna
,
spietato
con
l
'
aiutante
filippino
quanto
i
padroni
sono
spietati
coi
camerieri
.
Durante
un
banchetto
di
nozze
d
'
oro
,
i
camerieri
dovrebbero
dar
prova
della
loro
perizia
ai
nuovi
padroni
che
possono
o
no
licenziarli
:
ma
sono
incapaci
,
distratti
,
casinisti
,
e
soltanto
la
fortuna
li
salverà
.
Cucce
abiette
in
cucina
per
il
sonno
dei
camerieri
,
scarafaggi
galoppanti
sul
pavimento
,
gran
discettare
sui
piedi
e
su
come
curarli
,
radio
accesa
sulle
partite
di
calcio
,
sterrati
pasoliniani
,
giochi
di
carte
,
furti
reciproci
.
E
tra
i
padroni
telefonini
,
cinismo
,
malvagità
mascherata
da
scherzo
,
turpiloquio
,
donne
scontente
ipertruccate
e
ingioiellate
,
sopraffazione
.
In
un
film
espressionista
non
è
il
caso
di
cercare
verosimiglianza
,
di
stupirsi
delle
esagerazioni
del
reale
né
di
chiedersi
come
mai
i
camerieri
quasi
mai
lavorino
:
i
difetti
stanno
piuttosto
nell
'
andamento
monocorde
senza
gran
sviluppi
drammaturgici
,
nell
'
impianto
rigidamente
teatrale
(
si
pensa
a
Nemico
di
classe
di
Nigel
o
a
Comedians
di
Griffith
nella
messa
in
scena
del
Teatro
dell
'
Elfo
con
la
regia
di
Gabriele
Salvatores
)
.
Il
capofamiglia
padrone
Carlo
Croccolo
e
suo
figlio
Antonello
Fassari
sono
efficacemente
laidi
;
Ciccio
Ingrassia
e
Sandra
Milo
,
in
brevi
apparizioni
malinconiche
,
sono
commoventi
.
StampaQuotidiana ,
Patrice
Leconte
è
il
singolare
regista
francese
di
film
comici
o
parodistici
,
di
L
'
insolito
caso
di
Mr
.
Hire
tratto
da
un
romanzo
di
Georges
Simenon
,
di
Il
marito
della
parrucchiera
che
rivelò
il
fascino
di
Anna
Galiena
.
Anche
stavolta
c
'
è
un
romanzo
,
Villa
triste
di
Patrick
Modiano
(
editore
Rusconi
)
,
anche
stavolta
c
'
è
una
nuova
giovane
attrice
:
Sandra
Majani
,
nata
a
Denden
in
Olanda
,
iscritta
al
Conservatorio
di
danza
classica
a
Rotterdam
,
modella
a
Parigi
anche
per
spot
pubblicitari
,
faccia
carina
,
corpo
straordinariamente
bello
.
Stavolta
non
c
'
è
un
'
ossessione
amorosa
,
ma
il
filtro
flou
della
memoria
,
la
malinconia
d
'
un
ricordo
persistente
come
un
forte
profumo
dolce
.
In
primo
piano
,
con
la
faccia
arrossata
dal
riverbero
del
fuoco
d
'
un
caminetto
,
con
un
'
espressione
meditabonda
variata
a
volte
da
un
sorrisetto
allusivo
,
il
protagonista
rievoca
l
'
estate
del
1958
«
in
cui
la
mia
vita
si
mise
ad
oscillare
»
:
quando
,
trovandosi
in
una
cittadina
turistica
francese
sul
lago
al
confine
con
la
Svizzera
,
sotto
falso
nome
,
in
una
condizione
precaria
e
clandestina
per
sottrarsi
al
richiamo
alle
armi
e
alla
guerra
d
'
Algeria
che
fa
da
inquieto
sfondo
alla
storia
,
aveva
incontrato
due
personaggi
indimenticati
.
La
bellissima
Yvonne
,
aspirante
attrice
,
civetta
e
misteriosa
,
amante
ardente
,
sfuggente
;
e
un
anziano
medico
omosessuale
accompagnatore
e
protettore
di
lei
,
un
uomo
brillante
,
generoso
,
nevrotico
,
inasprito
,
autodistruttivo
.
Il
protagonista
perde
la
ragazza
,
il
medico
perde
se
stesso
.
Non
si
perde
la
nostalgia
di
quella
estate
radiosa
,
insicura
,
sensuale
,
mondana
,
malinconica
.
Il
film
letterario
che
rischia
continuamente
il
ridicolo
è
reso
più
credibile
dal
corpo
magnifico
della
ragazza
e
dalla
disperazione
furente
dell
'
omosessuale
interpretato
bene
da
Jean
-
Pierre
Marielle
,
mentre
il
protagonista
rimane
una
opaca
figura
sfumata
di
testimone
:
pesa
su
tutto
un
'
atmosfera
antiquata
ed
elegante
,
non
spiacevole
ma
poco
interessante
.