StampaQuotidiana ,
Gustavo
Adolfo
Rol
(
1903-1994
)
-
considerato
da
molti
parapsicologi
il
più
grande
sensitivo
del
Novecento
.
-
continua
a
far
discutere
da
morto
come
avveniva
quando
era
vivo
.
Sul
Corriere
della
Sera
del
12
marzo
2000
lo
scrittore
Alberto
Bevilacqua
ha
tratto
spunto
dall
'
uscita
di
un
volume
di
scritti
di
Rol
curato
da
Caterina
Ferrari
per
prendersela
con
le
"
squallide
denigrazioni
"
di
certi
"
signori
"
-
tra
cui
un
"
noto
divulgatore
"
(
con
ogni
evidenza
Piero
Angela
,
che
lo
scrittore
però
non
nomina
)
-
i
quali
,
chiusi
in
uno
scetticismo
miope
,
avrebbero
attaccato
e
umiliato
Rol
.
L
'
argomento
non
è
semplice
come
può
sembrare
.
I
fenomeni
paranormali
di
Rol
hanno
affascinato
intere
generazioni
,
hanno
commosso
e
stupito
molti
grandi
del
mondo
,
ed
è
difficile
credere
che
si
sia
trattato
sempre
e
soltanto
di
mistificazioni
.
I
molti
che
lo
hanno
conosciuto
bene
portano
con
sé
il
ricordo
di
un
uomo
onesto
,
disinteressato
,
che
non
ha
mai
chiesto
denaro
,
anzi
ha
contribuito
generosamente
del
suo
alle
cause
benefiche
che
gli
stavano
a
cuore
.
Gran
signore
,
Rol
si
è
mantenuto
ai
margini
della
ricerca
parapsicologica
accademica
,
così
che
oggi
non
abbiamo
studi
scientifici
su
Rol
sul
tipo
di
quelli
condotti
all
'
Università
della
California
e
altrove
su
altri
sensitivi
del
ventesimo
secolo
.
Leggendo
l
'
introduzione
di
Giuditta
Dembech
agli
Scritti
per
Alda
-
una
raccolta
di
testi
di
Rol
indirizzati
a
una
misteriosa
donna
amata
-
si
ha
l
'
impressione
che
il
mancato
incontro
tra
Rol
e
la
parapsicologia
universitaria
non
sia
dipeso
soltanto
dal
sensitivo
torinese
.
Secondo
la
Dembech
,
quando
Rol
chiese
al
fisico
Tullio
Regge
che
gli
venisse
affiancato
un
ricercatore
,
ne
ebbe
in
cambio
l
'
invito
a
sottomettersi
ai
controlli
di
un
illusionista
.
Più
tardi
,
un
"
giovane
ricercatore
dell
'
Università
di
Torino
"
,
che
aveva
cominciato
a
interessarsi
a
Rol
,
avrebbe
ricevuto
dai
suoi
superiori
universitari
il
consiglio
di
non
continuare
la
ricerca
.
Certo
,
però
,
Rol
preferiva
vivere
nella
discrezione
,
e
per
altri
sensitivi
la
strada
della
collaborazione
con
la
ricerca
scientifica
è
stata
pubblica
,
faticosa
e
spesso
anche
umiliante
.
Così
,
la
possibilità
di
"
risolvere
"
il
mistero
di
Rol
è
morta
con
lui
.
Né
coloro
che
credono
dogmaticamente
a
tutto
quanto
riferiscono
i
suoi
sostenitori
,
né
gli
scettici
di
professione
-
che
,
non
meno
dogmaticamente
,
considerano
a
priori
qualunque
fenomeno
paranormale
come
illusorio
o
fasullo
-
possono
oggi
veramente
pensare
di
"
provare
"
all
'
altra
parte
di
avere
ragione
.
Rol
era
infastidito
da
coloro
che
si
interessavano
esclusivamente
ai
suoi
"
fenomeni
"
.
Nel
1975
scriveva
:
"
Dopo
tanto
tempo
non
ho
costruito
nulla
in
voi
;
ho
soltanto
colmato
molte
ore
della
vostra
noia
,
vi
ho
dato
spettacolo
(...)
Almeno
un
piccolo
tentativo
avreste
pur
potuto
farlo
,
quello
di
muovervi
verso
di
me
o
almeno
verso
le
cose
altissime
che
mostro
a
voi
ciechi
,
egoisti
,
indifferenti
a
quel
che
succede
"
.
Ma
quali
erano
le
"
cose
altissime
"
che
Rol
"
mostrava
"
?
Spesso
amava
dire
che
il
suo
insegnamento
sarebbe
stato
reso
noto
soltanto
dopo
la
morte
,
ed
è
in
effetti
in
questi
anni
che
documenti
inediti
cominciano
ad
affiorare
,
anche
se
molto
resta
ancora
da
pubblicare
.
Rol
si
diceva
credente
e
praticante
,
e
certamente
tra
i
suoi
ammiratori
si
annoverano
molti
cattolici
(
alcuni
dei
quali
noti
e
illustri
)
.
Quello
che
si
sa
delle
sue
idee
lascia
però
molte
perplessità
.
Trascuriamo
pure
il
suo
atteggiamento
nei
confronti
dell
'
amore
e
del
matrimonio
-
che
prevedeva
"
matrimoni
celesti
"
,
ma
non
puramente
platonici
,
in
presenza
di
legami
matrimoniali
preesistenti
e
del
tutto
validi
-
che
potrebbe
attenere
al
semplice
privato
di
Rol
.
Si
potrebbe
anche
considerare
non
decisivo
l
'
atteggiamento
sulla
reincarnazione
,
perché
-
scrive
Giuditta
Dembech
-
"
a
volte
l
'
accettava
completamente
,
lanciandosi
a
raccontare
episodi
che
ci
stupivano
sull
'
uno
o
sull
'
altro
personaggio
storico
,
o
addirittura
sui
presenti
...
A
volte
invece
accampava
forti
riserve
,
modificando
o
contraddicendo
quanto
aveva
affermato
in
precedenza
.
Altre
ancora
pareva
respingerla
apertamente
"
.
Sembrerebbe
dunque
che
non
si
possa
ascrivere
con
certezza
Rol
al
campo
oggi
vasto
dei
reincarnazionisti
,
anche
se
molti
ammiratori
lo
considerano
la
reincarnazione
di
Carlo
Magno
e
di
Napoleone
,
e
se
la
Dembech
ritiene
che
"
(
)
Rol
credesse
fermamente
nella
reincarnazione
"
e
si
smentisse
occasionalmente
sul
punto
soprattutto
"
(
)
per
non
urtare
la
suscettibilità
della
Chiesa
"
.
Ma
è
il
messaggio
centrale
che
sembra
emergere
da
quanto
si
va
pubblicando
di
Rol
a
essere
estraneo
alla
visione
del
mondo
cattolica
.
L
'
insegnamento
di
Rol
è
incentrato
sulla
nozione
di
"
spirito
intelligente
"
come
realtà
che
è
nel
senso
più
vero
"
quello
che
siamo
"
,
e
che
rimane
sulla
terra
anche
dopo
la
morte
.
Il
sensitivo
torinese
disprezzava
certamente
le
sedute
spiritiche
comuni
e
"
volgari
"
,
e
tanto
più
i
medium
che
operano
per
denaro
.
Tuttavia
,
non
escludeva
che
gli
"
spiriti
intelligenti
"
potessero
manifestarsi
dai
"
regni
invisibili
"
,
e
partecipava
a
"
sedute
"
se
riteneva
che
fossero
immuni
dai
pericoli
dello
spiritismo
volgare
.
Talora
ne
distruggeva
la
documentazione
,
proprio
per
non
favorire
la
diffusione
di
quello
spiritismo
che
riteneva
pericoloso
.
Ma
qualche
cosa
rimane
.
Giuditta
Dembech
riproduce
per
esempio
a
proposito
di
una
poesia
del
sensitivo
,
La
ruelle
des
chats
,
una
annotazione
manoscritta
di
Rol
che
la
definisce
"
poesia
scritta
dallo
spirito
intelligente
di
uno
studente
afgano
,
vivente
a
Parigi
.
Seduta
in
casa
Visca
,
11-12
gennaio
1975
"
.
E
a
proposito
di
questa
"
seduta
"
,
Rol
annota
che
"
contemporaneamente
,
come
nella
precedente
seduta
(
pochi
giorni
innanzi
)
,
si
ottenne
dallo
spirito
intelligente
di
Francisco
Goya
il
disegno
di
una
donna
sdraiata
(
nella
seduta
di
prima
Goya
disegnò
il
ritratto
della
duchessa
d
'
Alba
)
"
.
Sarebbe
sbagliato
definire
Rol
semplicemente
uno
spiritista
;
e
non
solo
per
la
sua
reiterata
presa
di
distanze
dallo
spiritismo
(
in
cui
,
affermava
,
"
vi
è
del
vero
(
)
ma
ancora
troppo
poco
per
farne
una
'
dottrina
'
"
)
.
La
sua
nozione
di
"
spirito
intelligente
"
si
ritrova
,
al
di
fuori
della
tradizione
propriamente
spiritista
,
nell
'
ambiente
teosofico
e
in
vari
filoni
del
New
Thought
anglo
-
americano
.
Lo
"
spirito
intelligente
"
per
Rol
continua
a
esistere
in
una
sorta
di
eterno
presente
:
"
La
mela
che
Sempronio
mangiava
il
16
luglio
1329
,
esiste
tuttora
,
non
meno
di
quando
era
attaccata
ai
rami
dell
'
albero
e
prima
ancora
che
l
'
albero
esistesse
né
col
16
luglio
1329
la
sua
funzione
venne
a
cessare
,
poiché
nel
tutto
che
si
accumula
,
ogni
cosa
rimane
operante
,
Dio
e
i
suoi
pensieri
essendo
la
medesima
cosa
e
non
potendo
un
aspetto
separato
di
questa
cosa
modificare
la
natura
della
cosa
stessa
.
Dio
è
eterno
e
inconsumabile
,
onnipotente
e
multiforme
e
noi
,
parte
di
Dio
,
siamo
la
stessa
cosa
che
Dio
"
.
L
'
affinità
con
il
mondo
"
akashico
"
di
Rudolf
Steiner
(
1861-1925
)
-
più
ancora
che
con
la
Teosofia
,
le
cui
affinità
con
il
pensiero
di
Rol
erano
state
notate
già
dal
fratello
Carlo
(
1897-1978
)
,
frequentatore
a
Buenos
Aires
della
Società
Teosofica
Argentina
-
sembra
particolarmente
evidente
.
Rol
,
del
resto
,
definisce
Steiner
"
forse
il
primo
uomo
che
sia
riuscito
a
farsi
libero
"
e
l
'
antroposofia
"
scienza
pura
dello
spirito
nella
stessa
guisa
che
la
scienza
naturale
è
scienza
della
natura
"
.
E
questo
anche
se
Steiner
,
"
l
'
inventore
della
scienza
antroposofica
"
,
secondo
Rol
aprì
"
(
)
solamente
uno
spiraglio
(
)
della
massiccia
porta
di
granito
che
separa
l
'
uomo
che
vive
dal
mondo
delle
rivelazioni
alle
quali
è
destinato
"
.
Questi
riferimenti
culturali
di
Rol
sono
a
filoni
certamente
importanti
nella
storia
culturale
dell
'
Occidente
,
ma
dove
la
visione
del
destino
dell
'
anima
(
e
non
solo
)
è
diversa
e
inconciliabile
rispetto
alla
dottrina
cattolica
.
Quest
'
ultima
-
nelle
sue
espressioni
magisteriali
,
che
non
vanno
confuse
con
le
affermazioni
di
singoli
sacerdoti
talora
entusiasti
di
presunti
fenomeni
di
contatto
con
i
defunti
-
ripudia
qualunque
tipo
di
"
seduta
"
e
di
medianità
.
I
cattolici
hanno
imparato
fin
dall
'
Ottocento
a
diffidare
di
chi
propone
scorciatoie
per
"
provare
"
l
'
immortalità
dell
'
anima
-
o
dello
"
spirito
intelligente
"
-
e
,
con
tutto
il
rispetto
per
l
'
onestà
di
Rol
,
le
manifestazioni
dello
spirito
di
Goya
,
che
disegna
la
duchessa
d
'
Alba
oltre
cento
anni
dopo
essere
morto
,
o
la
"
scienza
pura
dello
spirito
"
di
Steiner
veramente
non
c
'
entrano
con
la
fede
cristiana
.
Tutto
questo
non
è
,
né
vuole
essere
,
una
presa
di
posizione
nella
polemica
sul
carattere
reale
o
simulato
dei
"
fenomeni
"
di
Rol
.
Una
soluzione
soddisfacente
per
tutti
ai
quesiti
sollevati
da
questa
polemica
,
per
i
motivi
accennati
,
è
allo
stato
impossibile
.
E
'
tuttavia
importante
distinguere
fra
i
"
fenomeni
"
e
la
dottrina
di
chi
dei
"
fenomeni
"
è
protagonista
.
La
Chiesa
cattolica
insegna
che
la
dottrina
è
ben
più
importante
dei
fenomeni
apparentemente
miracolosi
nel
giudicare
della
santità
di
un
candidato
alla
beatificazione
,
o
dell
'
attendibilità
di
una
apparizione
mariana
.
Certamente
per
un
cattolico
è
sulla
base
della
dottrina
che
si
deve
giudicare
il
significato
di
"
fenomeni
"
apparentemente
straordinari
,
e
non
viceversa
.
Gustavo
Adolfo
Rol
è
ora
affidato
alla
misericordia
infinita
di
Dio
,
e
ci
piace
credere
che
questa
saprà
apprezzare
le
sue
intenzioni
,
presumibilmente
buone
.
Le
dottrine
cui
fatalmente
si
accosta
chi
approfondisce
la
sua
figura
appartengono
invece
-
al
di
là
dei
suoi
personali
desideri
-
a
una
tradizione
metaphysical
(
nel
senso
anglosassone
del
termine
)
ed
esoterica
certo
meritevole
di
essere
studiata
come
componente
importante
della
cultura
occidentale
moderna
,
ma
altrettanto
certamente
alternativa
rispetto
alla
fede
della
Chiesa
.