StampaQuotidiana ,
In
questi
giorni
c
'
è
stato
un
turbinio
di
notizie
nel
campo
della
genetica
umana
.
Hanno
iniziato
Clinton
e
Blair
ricordando
che
il
genoma
umano
non
è
brevettabile
e
che
l
'
iniziativa
governativa
anglo
-
americana
renderà
disponibile
la
sequenza
completa
entro
poco
tempo
.
Il
Nasdaq
,
il
listino
di
borsa
americano
che
racchiude
i
titoli
tecnologici
,
ha
reagito
negativamente
all
'
annuncio
,
a
testimoniare
i
legami
sempre
più
stretti
tra
ricerca
biologica
e
investimenti
.
Ha
fatto
seguito
il
24
marzo
l
'
annuncio
che
il
genoma
della
Drosophila
,
il
moscerino
della
frutta
che
riveste
una
grande
importanza
nei
laboratori
di
genetica
,
era
stato
completamente
sequenziato
.
Dei
giorni
scorsi
l
'
annuncio
della
stessa
Celera
Genomics
di
aver
terminato
una
sequenza
quasi
completa
del
genoma
della
nostra
specie
.
Ma
ieri
il
responsabile
della
fondazione
internazionale
"
Progetto
genoma
umano
"
,
Francis
Collins
,
ha
messo
in
dubbio
il
completamento
della
sequenza
.
Il
tutto
mentre
si
rincorrono
voci
e
smentite
sulla
clonazione
umana
.
Per
questo
è
necessario
non
solo
che
vi
sia
un
ampio
dibattito
su
queste
problematiche
,
ma
soprattutto
che
vi
sia
una
corretta
informazione
su
quanto
sta
succedendo
.
Ospitiamo
l
'
intervento
di
Paolo
Raineri
e
Paolo
Vezzoni
,
dell
'
Istituto
di
tecnologie
biomediche
avanzate
del
Cnr
di
Milano
e
collaboratori
di
Renato
Dulbecco
,
e
un
'
intervista
al
decano
dei
genetisti
italiani
,
il
gesuita
Angelo
Serra
.
L
'
ultimo
secolo
ha
segnato
un
tumultuoso
avanzamento
nelle
scienze
della
vita
.
La
genetica
,
la
branca
della
biologia
che
studia
i
meccanismi
ereditari
,
si
è
imposta
all
'
attenzione
dei
ricercatori
e
poi
del
grande
pubblico
non
solo
come
un
insieme
di
conoscenze
tese
ad
interpretare
i
fenomeni
del
vivente
,
ma
anche
come
una
serie
di
tecnologie
che
incidono
fortemente
sulla
nostra
vita
quotidiana
.
Oggi
ci
si
rivolge
alla
genetica
per
investigare
malattie
di
grande
diffusione
come
quelle
tumorali
,
per
diagnosticare
con
grande
precisione
i
pazienti
affetti
da
malattie
ereditarie
o
per
cercare
di
affrontare
piaghe
sociali
quale
quella
dell
'
Aida
.
In
tutte
queste
patologie
,
il
colpevole
si
trova
nel
genoma
delle
nostre
cellule
,
cioè
nel
Dna
,
quella
molecola
di
oltre
tre
miliardi
di
"
lettere
"
che
nel
suo
insieme
racchiude
tutte
le
istruzioni
perché
il
nostro
organismo
si
formi
a
partire
da
un
'
unica
cellula
embrionaria
e
possa
poi
funzionare
nel
migliore
dei
modi
.
L
'
alterazione
anche
di
una
sola
di
queste
lettere
può
segnare
fin
dalla
nascita
la
sorte
dell
'
individuo
e
portarlo
a
morte
o
ad
invalidità
permanente
,
sottolineando
,
se
ancora
ce
ne
fosse
bisogno
,
quanto
aleatorio
sia
il
destino
dell
'
uomo
.
Oggi
,
grazie
al
Progetto
Genoma
iniziato
poco
meno
di
quindici
anni
fa
,
conosciamo
quasi
per
intero
tutto
il
testo
racchiuso
nel
genoma
della
nostra
specie
.
Si
è
trattato
di
un
grande
sforzo
della
comunità
scientifica
internazionale
che
sta
per
giungere
a
compimento
non
una
ma
due
volte
,
in
quanto
all
'
impegno
del
settore
pubblico
si
è
contrapposta
un
'
aggressiva
iniziativa
privata
capitanata
da
Craig
Venter
,
che
da
ricercatore
degli
Istituti
nazionali
di
sanità
di
Bethesda
nel
Maryland
è
passato
a
dirigere
il
progetto
privato
.
Questo
sta
a
dimostrare
non
solo
che
i
benefici
sono
enormi
,
ma
che
essi
sono
anche
potenzialmente
sfruttabili
in
termini
commerciali
.
È
intuibile
che
ogni
nuova
tecnologia
possa
portare
con
sé
costi
e
benefici
.
Sarebbe
ingenuo
pensare
che
le
scoperte
scientifiche
risolvano
problemi
senza
crearne
di
nuovi
.
Un
'
analisi
razionale
tuttavia
consente
in
genere
di
massimizzare
i
vantaggi
e
ridurre
i
danni
.
Cosa
ci
può
dare
la
conoscenza
dei
meccanismi
che
regolano
i
geni
ottenuta
nell
'
ambito
del
Progetto
Genoma
?
Al
momento
attuale
ci
dà
essenzialmente
i
mezzi
per
diagnosi
precise
e
precoci
,
e
in
un
futuro
,
speriamo
prossimo
,
ci
darà
delle
cure
,
che
,
bisogna
ripeterlo
bene
per
evitare
atroci
illusioni
,
non
sono
proprio
dietro
l
'
angolo
.
La
terapia
genica
,
ad
esempio
,
su
cui
si
poggiano
numerose
speranze
,
non
si
è
ancora
rivelata
utile
in
nessun
paziente
.
D
'
altro
canto
si
deve
pensare
al
fatto
che
l
'
insulina
oggi
utilizzata
per
curare
milioni
di
diabetici
è
insulina
umana
,
cioè
il
prodotto
di
uno
dei
nostri
geni
,
ottenuta
con
le
tecniche
dell
'
ingegneria
genetica
.
Cosa
possiamo
aspettarci
di
brutto
dalla
genetica
?
Molti
temono
un
'
invasione
della
privacy
dell
'
individuo
.
Certamente
sarà
possibile
prevedere
la
predisposizione
dell
'
individuo
ad
alcune
malattie
e
conseguentemente
ognuno
conoscerà
di
più
sul
proprio
destino
.
Prendiamo
ad
esempio
il
morbo
di
Huntington
,
una
grave
malattia
ereditaria
in
cui
i
primi
sintomi
si
manifestano
solo
verso
la
quarta
decade
di
vita
.
Il
gene
responsabile
di
questa
malattia
è
stato
individuato
ed
è
così
possibile
predire
alla
nascita
se
un
bambino
si
ammalerà
o
no
.
Le
conseguenze
psicologiche
dell
'
esecuzione
del
test
possono
essere
drammatiche
,
perché
chi
risulterà
sano
trarrà
un
sospiro
di
sollievo
,
ma
chi
ne
uscirà
condannato
potrebbe
cadere
in
una
grave
depressione
.
La
predizione
delle
malattie
però
non
è
una
novità
in
campo
medico
,
anzi
è
lo
scopo
principale
di
una
branca
della
medicina
preventiva
,
basti
pensare
ai
test
per
identificare
i
cosiddetti
"
gruppi
a
rischio
"
per
una
determinata
patologia
.
Con
la
genetica
la
precisione
aumenterà
notevolmente
,
ma
resteranno
sempre
i
criteri
fondamentali
della
pratica
clinica
,
la
volontarietà
dell
'
esame
e
il
segreto
professionale
,
che
sono
già
codificati
dalle
leggi
,
che
,
nel
caso
,
potranno
essere
rinforzate
.
Nel
caso
del
morbo
di
Huntington
,
ad
esempio
,
ognuno
è
libero
di
sottoporsi
o
meno
al
test
diagnostico
e
se
deciderà
di
eseguirlo
rimarrà
l
'
unico
destinatario
dell
'
informazione
.
Lo
stesso
discorso
vale
per
eventuali
discriminazioni
nelle
assunzioni
o
nella
stipula
di
assicurazioni
,
in
quanto
la
legge
può
proibire
la
richiesta
di
esami
da
parte
del
datore
di
lavoro
o
della
compagnia
assicuratrice
.
L
'
ultima
paura
riguarda
infine
la
manipolazione
genetica
dell
'
uomo
.
Questa
può
essere
di
due
tipi
,
quella
tesa
a
ristabilire
la
normalità
,
nel
caso
ad
esempio
di
una
malattia
genetica
(
terapia
genica
)
,
e
quella
tesa
al
miglioramento
della
specie
,
reale
o
immaginario
.
Per
quanto
riguarda
la
terapia
genica
,
quella
eseguita
sul
singolo
individuo
(
terapia
genica
somatica
)
è
ormai
accettata
da
tutti
,
essendo
in
sostanza
uguale
a
qualsiasi
intervento
terapeutico
di
tipo
tradizionale
:
in
questo
caso
la
modificazione
rimane
solamente
nel
paziente
e
non
viene
passata
alla
progenie
.
Vi
sarebbe
tuttavia
la
possibilità
teorica
di
effettuare
una
terapia
genica
sulle
cellule
germinali
o
sugli
embrioni
a
uno
stadio
assai
precoce
,
così
che
non
solo
ne
verrebbe
curato
il
paziente
,
ma
anche
tutta
la
sua
discendenza
.
Questo
approccio
,
detto
di
terapia
genica
germinale
,
è
in
questo
momento
al
di
là
delle
nostre
possibilità
pratiche
,
e
secondo
molti
sarebbe
da
vietare
in
ogni
caso
.
Crediamo
tuttavia
che
,
se
un
domani
si
superassero
gli
ostacoli
tecnici
che
la
rendono
oggi
impossibile
,
essa
non
debba
essere
rifiutata
a
priori
,
ma
attentamente
vagliata
sulla
base
dei
benefici
che
essa
potrebbe
dare
.
In
fondo
,
non
si
tratterebbe
di
un
'
alterazione
del
genoma
umano
ma
semplicemente
di
una
sua
"
restitutio
ad
integrum
"
,
che
è
essenzialmente
lo
scopo
di
tutta
la
scienza
medica
.
Per
quanto
riguarda
invece
la
possibilità
di
migliorare
(
o
peggiorare
?
)
selettivamente
la
specie
umana
sulla
base
delle
conoscenze
acquisite
nell
'
ambito
del
Progetto
Genoma
,
la
prospettiva
è
assai
più
lontana
,
e
per
il
momento
non
è
ben
chiaro
neanche
come
questo
potrebbe
aver
luogo
,
né
con
che
benefici
.
Ma
a
prescindere
da
ciò
,
ogni
intervento
dovrebbe
limitarsi
a
pratiche
terapeutiche
preventive
o
all
'
eliminazione
di
difetti
;
peraltro
non
vi
sono
criteri
assoluti
e
conseguenti
vincoli
riguardo
il
concetto
di
"
miglioramento
"
,
che
si
presterebbe
pertanto
ad
ogni
genere
di
abusi
.
Possibilità
nuove
danno
origine
a
problemi
morali
nuovi
e
,
a
volte
,
inediti
.
Ci
sembra
,
però
,
che
i
tradizionali
metodi
di
valutazione
etica
siano
spesso
insufficienti
o
inadeguati
,
in
ragione
soprattutto
del
loro
riferimento
a
principi
o
norme
troppo
astratte
e
generali
.
Si
ha
l
'
impressione
che
vi
sia
spesso
uno
iato
tra
la
cultura
scientifica
biologica
e
il
pensiero
cattolico
,
il
quale
,
pur
focalizzandosi
su
alcuni
aspetti
peraltro
importantissimi
,
lascia
che
altri
vengano
tranquillamente
ignorati
,
come
se
fossero
qualcosa
che
veramente
non
ci
riguarda
.