StampaPeriodica ,
Tra
le
ragioni
che
hanno
permesso
al
governo
di
riportare
la
vittoria
militare
in
Africa
,
ve
ne
sono
almeno
tre
che
debbono
richiamare
la
nostra
attenzione
,
giacché
esse
possono
determinare
,
in
gran
parte
,
gli
eventi
immediati
e
più
lontani
della
vita
interna
ed
internazionale
dell
'
Italia
.
La
prima
di
queste
ragioni
è
lo
sforzo
,
senza
eguali
nella
storia
delle
imprese
coloniali
,
che
è
stato
compiuto
per
la
conquista
dell
'
Abissinia
;
sforzo
economico
-
finanziario
e
militare
di
una
portata
tale
,
che
il
generale
Baistrocchi
lo
ha
paragonato
a
quello
imposto
al
nostro
paese
dalla
guerra
europea
del
1915-1918
.
Noi
comunisti
,
come
del
resto
quasi
tutti
gli
scrittori
politici
più
autorevoli
del
mondo
,
avevamo
visto
nelle
difficoltà
economico
-
militari
della
guerra
in
Abissinia
i
limiti
dell
'
impresa
.
Lo
stesso
governo
italiano
,
del
resto
,
previde
una
guerra
più
facile
;
e
la
prova
di
ciò
è
meno
nei
motivi
agitatori
dell
'
estate
scorsa
sulla
«
passeggiata
militare
»
quanto
nelle
vicende
militari
del
novembre
-
febbraio
,
che
videro
le
divisioni
italiane
sulla
difensiva
e
obbligarono
ai
più
grandi
sforzi
per
portare
il
corpo
di
spedizione
a
quasi
mezzo
milione
di
uomini
e
dotarlo
di
una
formidabile
quantità
di
armi
e
di
materiali
.
Il
prestigio
di
Mussolini
e
la
stessa
esistenza
del
regime
erano
impegnati
nella
guerra
:
tutto
,
perciò
,
fu
fatto
,
ed
a
qualunque
costo
,
per
assicurare
la
vittoria
militare
.
Appartiene
a
questo
periodo
critico
delle
operazioni
in
Abissinia
la
decisione
di
condurre
una
guerra
di
distruzione
,
la
guerra
totalitaria
,
con
i
bombardamenti
aerei
e
i
gas
mortali
.
La
seconda
fra
le
più
importanti
ragioni
che
han
permesso
la
vittoria
militare
è
nelle
complicità
che
il
governo
di
Mussolini
ha
trovato
,
non
solo
nei
governi
revisionisti
che
aspirano
e
si
preparano
alla
guerra
per
una
nuova
spartizione
del
mondo
,
ma
anche
in
alcuni
governi
(
Laval
,
per
esempio
)
del
gruppo
di
Stati
che
non
hanno
interesse
,
in
questo
momento
,
a
fare
la
guerra
,
come
pure
tra
gli
agenti
e
le
forze
di
guerra
che
si
trovano
in
tutti
i
paesi
pacifici
.
Queste
complicità
hanno
reso
inefficace
l
'
applicazione
delle
misure
decise
dalla
Società
delle
nazioni
contro
lo
Stato
aggressore
;
non
solo
,
ma
assicurando
l
'
impunità
al
governo
italiano
hanno
aggravato
la
situazione
internazionale
,
hanno
portato
un
serio
colpo
all
'
opera
della
organizzazione
della
pace
e
della
sicurezza
collettiva
tra
le
nazioni
,
hanno
eccitato
gli
imperialismi
più
aggressivi
,
hanno
avvicinato
enormemente
il
pericolo
di
una
guerra
mondiale
.
Il
colpo
di
Hitler
nella
zona
renana
è
il
frutto
di
queste
complicità
verso
Mussolini
,
il
quale
ne
ha
a
sua
volta
profittato
per
portare
a
compimento
la
sua
impresa
in
Africa
.
Il
proletariato
internazionale
non
si
è
ancora
unito
,
come
lo
chiedono
reiteratamente
i
comunisti
,
per
intervenire
,
con
una
larga
azione
e
con
misure
esecutive
,
indipendenti
dai
governi
borghesi
,
contro
tutti
gli
aggressori
,
e
per
premere
così
sui
governi
borghesi
e
sulla
Società
delle
nazioni
perché
la
pace
sia
difesa
,
perché
tutte
le
nazioni
(
e
in
primo
luogo
le
piccole
nazioni
bianche
o
di
colore
)
siano
difese
e
gli
aggressori
siano
impediti
dal
compiere
i
loro
misfatti
.
La
terza
ragione
del
successo
militare
in
Africa
è
la
scarsa
azione
delle
masse
contro
la
guerra
,
cioè
la
scarsa
azione
del
nostro
partito
per
mobilitare
le
masse
e
portarle
alla
lotta
.
Questa
constatazione
deve
essere
messa
in
relazione
-
ma
perché
sia
più
fortemente
sottolineata
con
la
preparazione
ideologica
della
guerra
in
generale
condotta
dal
fascismo
tra
le
nuove
generazioni
;
ed
in
particolare
con
le
promesse
di
risollevamento
materiale
per
le
masse
popolari
italiane
,
legate
alla
conquista
dell
'
Abissinia
.
Alcuni
motivi
della
propaganda
di
guerra
del
fascismo
,
sebbene
non
originali
,
hanno
esercitato
una
notevole
suggestione
tra
importanti
strati
popolari
,
specialmente
giovanili
,
perché
si
presentavano
sotto
la
veste
di
verità
ineccepibili
e
facili
a
comprendere
.
La
distinzione
tra
nazioni
ricche
e
povere
,
borghesi
e
proletarie
,
serve
alla
giustificazione
della
guerra
proletaria
,
delle
nazioni
povere
contro
le
nazioni
ricche
,
della
guerra
per
la
«
giustizia
sociale
fra
le
nazioni
»
,
che
divida
il
mondo
in
modo
più
ragionevole
di
quanto
non
lo
è
ora
,
e
dia
alle
nazioni
povere
una
parte
di
quanto
oggi
posseggono
le
nazioni
ricche
.
Questi
motivi
,
che
mascherano
la
vera
causa
delle
miseria
del
popolo
italiano
e
la
vera
causa
della
guerra
,
cioè
il
sistema
capitalista
,
trovano
una
certa
eco
tra
le
masse
che
vivono
nella
miseria
e
senza
domani
,
in
particolare
tra
i
giovani
.
Essi
,
poi
,
si
intrecciano
,
specialmente
tra
la
gioventù
intellettuale
,
allo
spirito
d
'
avventura
e
a
tutte
le
deformazioni
della
coscienza
della
vita
che
sono
uno
dei
segni
più
tragici
della
nostra
epoca
di
decadenza
della
società
capitalistica
.
Si
pensi
che
ogni
anno
in
Italia
da
350
a
400
mila
giovani
si
affacciano
alla
esistenza
cosciente
con
un
desiderio
imperioso
di
vivere
,
e
trovano
sbarrate
tutte
le
vie
!
Noi
sappiamo
che
non
tutti
i
soldati
e
le
camicie
nere
che
hanno
combattuto
in
Africa
,
e
che
hanno
affrontato
mille
sacrifici
e
la
morte
,
erano
ostili
all
'
impresa
.
Molti
tra
di
essi
hanno
creduto
di
combattere
per
il
bene
del
popolo
e
del
paese
e
contro
l
'
egoismo
di
certe
grandi
potenze
imperialistiche
.
Questa
illusione
è
stata
pure
un
elemento
della
vittoria
militare
,
ed
ha
riflesso
un
orientamento
,
più
o
meno
netto
,
esistente
nel
paese
ed
ha
ostacolato
,
in
larga
misura
,
e
nella
lenta
maturazione
degli
elementi
obbiettivi
,
una
azione
larga
di
popolo
contro
la
guerra
africana
.
Ma
queste
ragioni
della
vittoria
militare
diventano
esse
stesse
,
oggi
,
le
cause
dell
'
aggravarsi
della
situazione
nel
paese
,
le
cause
di
una
acutizzazione
di
tutti
i
contrasti
nel
campo
interno
e
nel
campo
dei
rapporti
internazionali
.
È
impossibile
,
per
ora
,
valutare
lo
sforzo
fatto
fino
al
momento
in
cui
la
capitale
dell
'
Abissinia
cadde
nelle
mani
dell
'
esercito
italiano
.
La
spesa
di
20
miliardi
circa
di
Lire
,
che
sembra
sia
costata
la
guerra
sino
a
quel
momento
,
non
è
la
valutazione
di
tutto
lo
sforzo
,
che
deve
comprendere
numerosi
altri
elementi
,
tra
i
quali
c
'
è
pure
da
considerare
quanto
è
stato
perduto
dall
'
Italia
nelle
relazioni
commerciali
internazionali
.
E
da
oggi
comincia
il
periodo
delle
spese
per
la
consolidazione
dell
'
occupazione
militare
e
per
la
valorizzazione
della
colonia
.
Si
tratta
di
diecine
e
diecine
di
miliardi
che
dovranno
essere
,
nel
corso
di
parecchi
anni
,
allontanati
dagli
investimenti
produttivi
nella
metropoli
,
per
un
risultato
ipotetico
o
comunque
lontano
.
Più
grande
è
stato
lo
sforzo
per
la
conquista
,
il
mantenimento
e
la
valorizzazione
della
colonia
,
più
grande
è
il
peso
che
graverà
sul
popolo
italiano
,
per
molti
e
molti
anni
.
Nel
momento
in
cui
scriviamo
,
nessuno
può
dire
quali
sono
le
Intenzioni
del
governo
in
Abissinia
.
Molto
si
scrive
sulla
stampa
intorno
alla
futura
colonizzazione
,
sebbene
,
da
qualche
tempo
,
con
più
grande
prudenza
di
quanta
non
si
adoperasse
durante
la
preparazione
e
nel
corso
della
guerra
;
e
se
ne
scrive
tanto
più
in
quanto
il
problema
immediato
non
è
la
colonizzazione
,
ma
la
consolidazione
politico
-
militare
della
conquista
,
e
per
nascondere
le
difficoltà
di
questa
fase
,
che
sarà
lunga
.
Ma
quello
che
si
può
dire
,
senza
peccare
di
avventatezza
,
è
che
le
conseguenze
economiche
dell
'
impresa
africana
saranno
dure
,
perché
le
spese
della
guerra
d
'
Africa
e
della
consolidazione
del
possesso
assorbiranno
per
molti
anni
le
risorse
del
paese
,
e
perché
si
vogliono
far
ricadere
le
spese
della
guerra
sulle
spalle
del
popolo
,
degli
ex
-
combattenti
d
'
Africa
e
delle
loro
famiglie
.
Le
difficoltà
economiche
,
geografiche
e
militari
della
colonizzazione
,
da
una
parte
;
e
dall
'
altra
le
conseguenze
internazionali
della
occupazione
abissina
,
fanno
sì
che
la
minaccia
di
una
guerra
mondiale
pesi
sulla
testa
del
popolo
italiano
.
Già
Mussolini
aveva
detto
,
il
23
marzo
,
nel
suo
discorso
del
Campidoglio
,
che
il
piano
regolatore
dell
'
economia
italiana
da
lui
annunciato
è
dominato
dalla
ineluttabilità
della
guerra
,
della
più
grande
guerra
,
della
guerra
mondiale
.
Poiché
nessuno
Stato
minaccia
l
'
Italia
,
è
chiaro
che
Mussolini
vede
,
nella
concatenazione
dei
fatti
provocati
dalla
guerra
africana
,
una
delle
cause
che
possono
affrettare
la
nuova
conflagrazione
.
È
vero
che
il
23
marzo
le
truppe
italiane
non
erano
ancora
ad
Addis
Abeba
.
Ma
la
vittoria
militare
non
ha
attenuata
la
minaccia
;
l
'
ha
,
invece
,
aggravata
.
Le
difficoltà
economiche
stesse
della
colonizzazione
abissina
spingono
il
governo
di
Mussolini
a
nuove
aspirazioni
coloniali
,
a
realizzazioni
espansioniste
più
rapide
.
Ed
egli
profitta
dello
scompiglio
internazionale
che
ha
contribuito
ad
aggravare
per
avanzare
nuove
pretese
nel
Mediterraneo
,
nell
'
Europa
centrale
e
nei
Balcani
.
Il
corpo
di
occupazione
dell
'
Abissinia
non
è
smobilitato
.
In
Italia
un
milione
e
duecentomila
soldati
sono
alle
armi
.
Le
industrie
che
lavorano
quasi
a
pieno
rendimento
sono
quelle
di
guerra
.
Perché
questa
mobilitazione
di
forze
?
Per
difendere
il
nuovo
possesso
,
si
dice
.
Noi
l
'
avevamo
previsto
:
la
guerra
d
'
Africa
a
sarà
l
'
inizio
di
una
nuova
guerra
mondiale
,
se
il
popolo
italiano
e
tutti
i
popoli
non
interverranno
per
impedirla
.
È
questa
la
terribile
logica
dello
sviluppo
delle
aggressioni
impunite
.
Una
aggressione
chiama
l
'
altra
.
Così
,
Mussolini
minaccia
il
Sudan
,
per
difendere
il
nuovo
possesso
;
si
scontra
con
l
'
Inghilterra
nel
Mediterraneo
;
si
allea
ad
Hitler
e
minaccia
assieme
a
questi
di
accendere
la
guerra
al
centro
dell
'
Europa
e
all
'
est
,
e
nei
Balcani
;
complotta
per
riportare
gli
Asburgo
sul
trono
austriaco
,
in
omaggio
alla
memoria
di
Oberdan
,
di
Battisti
e
dei
seicentomila
morti
della
guerra
del
1915-1918
.
L
'
atmosfera
della
guerra
imminente
è
diffusa
in
Italia
;
e
chi
può
farlo
,
già
pensa
a
provvedersi
di
riserve
alimentari
.
La
guerra
d
'
Africa
sta
per
provocare
una
guerra
europea
e
mondiale
.
La
delusione
torna
a
conquistare
molti
di
coloro
che
avevano
creduto
che
lo
sforzo
africano
ci
porterebbe
il
pane
e
la
pace
.
La
disoccupazione
aumenta
,
la
miseria
delle
masse
lavoratrici
aumenta
,
il
carovita
aumenta
,
il
pericolo
della
guerra
aumenta
,
e
i
soldati
d
'
Africa
non
tornano
,
e
il
programma
cento
volte
annunciato
del
pane
assicurato
,
della
«
giustizia
sociale
»
,
della
casa
decorosa
,
è
ancora
una
volta
rinviato
.
C
'
è
l
'
impero
,
ora
;
ma
la
fame
è
più
estesa
.
C
'
è
l
'
impero
;
ma
senza
la
pace
.
La
vittoria
militare
non
risolve
i
problemi
essenziali
del
nostro
paese
;
li
rende
più
acuti
.
È
stato
detto
alle
masse
popolari
che
noi
siamo
in
troppi
sulla
nostra
terra
,
e
perciò
non
c
'
è
pane
per
tutti
:
bisogna
andare
a
trovare
altre
terre
,
fuori
e
lontano
d
'
Italia
.
Ma
non
è
vero
che
siamo
in
troppi
,
non
è
vero
che
l
'
Italia
non
ha
da
dar
da
mangiare
ai
suoi
figli
.
Lo
sviluppo
della
capacità
produttiva
industriale
raggiunto
in
Italia
è
tale
che
potrebbe
provvedere
al
popolo
italiano
tutto
ciò
di
cui
ha
bisogno
.
Invece
si
chiudono
le
fabbriche
,
si
rallenta
la
produzione
degli
oggetti
di
consumo
popolare
,
si
gettano
sul
lastrico
nuove
migliaia
di
operai
,
si
dedica
l
'
attività
industriale
alla
produzione
di
guerra
.
Non
è
vero
che
in
Italia
non
c
'
è
terra
sufficiente
per
dar
da
mangiare
al
nostro
popolo
.
La
terra
c
'
è
,
ma
è
nelle
mani
dei
signori
,
dei
grandi
proprietari
fondiari
.
C
'
è
uno
sviluppo
industriale
sufficiente
a
tutti
i
bisogni
del
paese
,
c
'
è
la
terra
,
e
la
miseria
è
grande
.
Perché
è
così
.
La
ragione
sta
in
questo
:
che
tutte
le
ricchezze
del
paese
,
create
dal
lavoro
dei
nostri
lavoratori
e
dal
genio
italiano
,
sono
nelle
mani
di
un
pugno
di
persone
,
di
parassiti
della
nazione
,
dei
Volpi
,
dei
Donegani
,
dei
Pirelli
,
dei
Morpurgo
e
compagnia
,
e
dei
nobili
grandi
proprietari
agrari
e
latifondisti
,
gli
Spada
,
i
Doria
,
i
Torlonia
,
i
Borghese
,
i
Buffo
,
i
Pavoncelli
,
e
simili
.
Questa
gente
si
preoccupa
delle
proprie
rendite
e
dei
propri
profitti
e
non
dei
bisogni
del
popolo
.
E
per
assicurarsi
e
per
aumentare
le
rendite
e
i
profitti
,
questa
gente
spinge
il
paese
alla
guerra
,
perché
nella
guerra
si
arricchisce
sempre
più
e
perché
la
guerra
le
apre
nuove
possibilità
di
speculazione
e
le
dà
nuove
terre
e
nuovi
popoli
da
sfruttare
.
La
soluzione
del
problema
di
allargare
il
mercato
all
'
industria
italiana
,
e
quindi
di
far
fiorire
l
'
industria
,
è
in
Italia
.
È
prima
di
tutto
nella
elevazione
sociale
ed
economica
delle
masse
lavoratrici
rurali
.
Date
la
terra
italiana
ai
contadini
italiani
,
rompete
i
lacci
che
legano
i
contadini
alla
grande
proprietà
rurale
,
alleggerite
le
imposizioni
fiscali
inaudite
che
schiacciano
i
contadini
,
ed
il
mercato
si
animerà
,
e
la
disoccupazione
scomparirà
.
La
conquista
dell
'
Abissinia
non
può
risolvere
questi
problemi
.
L
'
Abissinia
non
può
essere
il
mercato
di
cui
ha
bisogno
la
nostra
industria
,
perché
la
condizione
dello
sfruttamento
dell
'
Abissinia
è
il
basso
costo
di
produzione
in
questo
paese
,
inferiore
a
quello
nazionale
.
Questa
condizione
costituisce
un
ostacolo
insuperabile
alla
soluzione
del
problema
del
mercato
che
si
dice
di
voler
risolvere
.
D
'
altra
parte
,
lo
sfruttamento
degli
abissini
e
dei
contadini
italiani
che
emigrassero
in
Abissinia
non
potrebbe
avere
come
risultato
di
abbassare
i
costi
di
certe
materie
prime
,
se
non
fra
una
quarantina
d
'
anni
,
ammesso
-
per
pura
ipotesi
che
tutte
le
cose
vadano
lisce
;
il
che
è
escluso
nel
modo
più
certo
.
Il
miraggio
abissino
è
ingannevole
,
come
tutti
i
miraggi
.
Esso
è
stato
fatto
balenare
alle
masse
popolari
,
e
ai
giovani
,
dai
ricchi
,
dai
milionari
,
dai
capitalisti
,
perché
l
'
impresa
abissina
è
per
questi
un
affare
vantaggioso
.
La
conquista
abissina
aumenta
la
miseria
del
popolo
.
Fin
dall
'
aprile
dello
scorso
anno
,
nel
Manifesto
del
Comitato
centrale
del
partito
comunista
Salviamo
il
nostro
paese
dalla
catastrofe
!
noi
dicemmo
:
«
Non
è
vero
che
la
eventuale
conquista
dell
'
Abissinia
risolverebbe
il
problema
della
disoccupazione
e
migliorerebbe
le
condizioni
dei
lavoratori
italiani
Anche
se
L
'
Abissinia
diventasse
una
colonia
italiana
,
ciò
non
porterebbe
nessun
miglioramento
ai
lavoratori
.
Come
avviene
per
le
altre
colonie
,
i
profitti
coloniali
andrebbero
alle
banche
,
agli
speculatori
ed
alle
compagnie
concessionarie
,
mentre
le
spese
della
colonizzazione
costerebbero
maggiori
imposte
per
la
popolazione
lavoratrice
»
.
Oggi
noi
confermiamo
la
facile
previsione
.
La
soluzione
dei
nostri
problemi
è
in
Italia
e
non
in
Africa
o
altrove
.
La
soluzione
dei
nostri
problemi
esige
,
innanzi
a
tutto
,
che
siano
mantenute
e
non
dilazionate
le
promesse
che
sono
state
fatte
da
quattordici
anni
al
popolo
italiano
.
Queste
promesse
consistono
nel
pane
assicurato
a
tutti
,
nel
lavoro
quindi
assicurato
ai
disoccupati
,
in
un
salario
migliore
,
degno
di
un
popolo
civile
,
nella
casa
decorosa
ai
lavoratori
,
nella
pace
,
in
una
politica
che
faccia
largo
ai
giovani
.
Queste
promesse
non
sono
mantenute
.
I
fatti
dimostrano
che
esse
non
sono
mantenute
e
che
,
anzi
,
si
pretenderebbe
che
le
masse
popolari
pagassero
,
ora
,
le
spese
della
guerra
e
della
colonizzazione
.
Noi
pensiamo
con
un
sincero
spirito
di
fraternità
a
tutti
quei
nostri
soldati
e
a
quelle
camicie
nere
che
si
sono
battuti
in
Africa
credendo
di
battersi
per
un
ideale
di
giustizia
.
Questi
combattenti
,
e
le
loro
famiglie
,
e
tutto
il
popolo
italiano
che
soffre
da
quattordici
anni
,
si
domandano
:
«
E
adesso
?
»
.
La
guerra
è
finita
in
Africa
.
Perché
si
tengono
laggiù
cinquecentomila
uomini
,
e
se
ne
tiene
più
di
un
milione
in
Italia
?
Perché
non
si
smobilita
?
Chi
minaccia
l
'
Italia
?
Chi
si
prepara
ad
invadere
il
nostro
territorio
?
Perché
i
disoccupati
aumentano
,
nonostante
che
più
di
un
milione
e
mezzo
di
uomini
siano
alle
armi
?
Perché
non
si
dà
il
lavoro
a
tutti
?
Perché
non
si
aumentano
i
salari
e
gli
stipendi
?
Perché
,
in
attesa
della
casa
decorosa
,
non
si
diminuiscono
gli
sfratti
dei
lavoratori
e
degli
impiegati
,
e
non
si
vietano
gli
sfratti
?
Perché
non
si
diminuiscono
le
imposte
ai
contadini
,
a
tutti
i
lavoratori
,
agli
impiegati
?
Perché
non
si
apre
subito
un
vasto
campo
di
attività
ai
giovani
lavoratori
del
braccio
e
del
pensiero
?
Gli
è
che
i
milionari
e
gli
speculatori
vogliono
ancora
la
guerra
,
e
non
vogliono
pagarne
le
spese
!
I
danari
ci
sono
.
Sia
fatto
un
prelevamento
proporzionale
e
progressivo
su
tutti
i
patrimoni
superiori
ad
un
milione
;
siano
confiscati
tutti
i
soprapprofitti
superiori
al
6
per
cento
:
allora
i
miliardi
verranno
fuori
.
Verranno
fuori
i
soldi
per
continuare
i
lavori
pubblici
interrotti
e
per
costruire
scuole
,
ospedali
,
sanatori
,
campi
sportivi
per
i
nostri
giovani
,
per
alleggerire
il
peso
delle
imposte
sulle
masse
popolari
,
per
dare
una
indennità
a
tutti
gli
ex
combattenti
e
per
sussidiare
,
intanto
,
degnamente
,
le
loro
famiglie
,
verso
le
quali
l
'
obbligo
del
paese
è
pari
a
quello
che
il
paese
deve
ai
soldati
d
'
Africa
.
Sia
fatta
una
politica
di
pace
,
quale
la
vuole
il
popolo
italiano
e
quale
è
nel
suo
interesse
.
Se
l
'
Italia
entra
nel
novero
degli
Stati
che
vogliono
organizzare
la
pace
,
e
lavora
a
costituire
il
più
largo
blocco
di
Stati
pacifici
,
essa
potrà
alleggerire
di
molto
il
peso
delle
ingenti
spese
militari
che
dissanguano
il
paese
,
perché
la
difesa
del
territorio
nazionale
sarà
affidata
alla
organizzazione
della
sicurezza
collettiva
.
Altri
miliardi
potranno
essere
,
così
,
destinati
alle
opere
di
pace
,
che
elevino
il
benessere
e
la
cultura
del
nostro
popolo
.
I
nostri
giovani
hanno
mille
volte
ragione
di
far
proprio
l
'
incitamento
lanciato
anni
or
sono
dal
fascismo
largo
ai
giovani
!
e
di
esigere
la
realizzazione
di
una
politica
che
dia
ai
giovani
la
possibilità
di
mettere
le
loro
energie
a
profitto
dell
'
elevamento
materiale
e
culturale
del
paese
.
Lo
spirito
eroico
della
gioventù
,
dedicato
alle
grandi
opere
che
aumentano
il
benessere
del
popolo
,
è
tra
le
forze
più
preziose
della
nazione
.
È
a
questo
spirito
eroico
della
gioventù
che
noi
dobbiamo
fare
appello
,
perché
esso
è
capace
di
salvare
il
nostro
paese
dall
'
umiliazione
della
miseria
e
di
elevarne
il
prestigio
ad
una
altezza
mai
raggiunta
.
Senza
questo
giovanile
anelito
verso
le
grandi
opere
della
civiltà
umana
,
senza
la
disciplina
cosciente
è
impossibile
salvare
il
nostro
paese
dall
'
anarchia
attuale
,
dalla
disoccupazione
permanente
,
dalla
miseria
,
dalla
decadenza
dei
costumi
e
della
cultura
.
Largo
ai
giovani
!
non
può
voler
dire
che
questo
:
ogni
giovane
ha
il
diritto
ad
avere
il
suo
posto
nella
vita
e
ad
occuparlo
degnamente
.
Questi
obbiettivi
non
possono
essere
rinviati
.
Quale
è
l
'
ostacolo
al
loro
raggiungimento
?
L
'
ostacolo
è
costituito
,
innanzi
tutto
,
dal
prepotere
di
un
gruppo
di
persone
,
di
un
pugno
di
famiglie
che
sono
i
veri
padroni
del
paese
,
che
hanno
in
mano
tutte
le
leve
dell
'
economia
del
paese
,
e
controllano
tutto
il
paese
,
e
fanno
e
disfanno
della
vita
di
43
milioni
di
italiani
.
Questa
gente
,
e
coloro
che
li
servono
,
hanno
messo
la
museruola
al
popolo
italiano
,
per
poterlo
meglio
tosare
.
Hanno
detto
che
i
comunisti
e
tutti
quanti
combattono
la
loro
dittatura
sono
i
nemici
della
nazione
,
e
vogliono
che
l
'
attuale
divisione
del
popolo
,
in
fascisti
e
non
fascisti
,
sia
mantenuta
ed
approfondita
,
per
meglio
sfruttare
il
popolo
ed
opprimerlo
.
Essi
hanno
tutto
l
'
interesse
a
mantenere
questo
stato
di
cose
,
perché
nella
misura
in
cui
il
popolo
italiano
si
riconcili
con
se
stesso
e
scopra
questa
semplice
verità
che
tra
lavoratori
fascisti
e
non
fascisti
non
vi
sono
contrasti
essenziali
,
ma
v
'
è
una
unità
di
intenti
per
fare
forte
,
libero
e
felice
il
nostro
paese
,
la
loro
potenza
è
compromessa
,
il
loro
dominio
assolutistico
è
prossimo
a
crollare
.
Perciò
essi
temono
che
gli
stessi
fascisti
dicano
ciò
che
pensano
.
Questi
padroni
del
paese
,
parassiti
del
lavoro
nazionale
,
dicono
che
il
sindacato
è
una
bella
cosa
,
ma
che
gli
operai
non
devono
esprimervi
le
loro
opinioni
,
non
devono
eleggervi
i
loro
dirigenti
.
Tutte
le
organizzazioni
del
regime
sono
,
per
questa
gente
,
delle
eccellenti
iniziative
,
ma
alla
condizione
che
esse
servano
ai
loro
interessi
,
e
che
il
popolo
italiano
subisca
la
loro
dominazione
.
Sono
questi
magnati
del
capitale
che
non
vogliono
smilitarizzare
le
fabbriche
ausiliarie
,
perché
conviene
loro
la
disciplina
militare
nelle
aziende
.
Sono
questi
sfruttatori
che
minacciano
quando
un
fascista
esige
il
diritto
di
parlare
nelle
proprie
organizzazioni
o
li
critica
timidamente
nella
stampa
,
e
fanno
sopprimere
i
giornali
dei
giovani
.
L
'
oligarchia
dei
finanzieri
,
dei
grandi
industriali
,
dei
grandi
agrari
è
la
causa
delle
nostre
miserie
,
dell
'
oppressione
in
cui
viviamo
,
della
politica
di
guerra
.
Questa
oligarchia
si
oppone
al
mantenimento
delle
promesse
fatte
al
popolo
italiano
,
perché
non
vuole
pagare
.
Ecco
perché
noi
comunisti
abbiamo
detto
e
ripeteremo
senza
stancarci
che
la
riconciliazione
del
popolo
italiano
,
nella
lotta
contro
questo
pugno
di
parassiti
,
è
la
condizione
per
salvare
il
nostro
paese
da
una
catastrofe
,
e
lavoreremo
a
tutti
i
costi
per
questa
riconciliazione
.
Noi
vogliamo
che
tutti
gli
operai
e
tutti
i
senza
lavoro
,
che
tutti
i
braccianti
e
tutti
i
contadini
lavoratori
,
e
i
lavoratori
manuali
ed
intellettuali
di
ogni
categoria
si
diano
la
mano
nelle
fabbriche
,
nei
sindacati
,
in
tutte
le
associazioni
,
in
tutti
i
quartieri
cittadini
,
e
lottino
assieme
perché
le
promesse
fatte
siano
mantenute
e
perché
i
capitalisti
paghino
le
conseguenze
della
crisi
che
travaglia
duramente
il
paese
.
Noi
vogliamo
peri
nostri
giovani
il
diritto
alla
vita
,
all
'
amore
ed
alla
gioia
operosa
.
Largo
ai
giovani
,
largo
a
tutti
i
giovani
,
ai
giovani
operai
,
ai
giovani
contadini
,
agli
studenti
.
La
promessa
deve
essere
mantenuta
.
I
ricchi
paghino
le
spese
necessarie
a
togliere
la
gioventù
dall
'
ozio
e
dalle
angustie
.
Noi
vogliamo
che
i
combattenti
d
'
Africa
siano
smobilitati
e
trovino
subito
un
lavoro
civile
e
libero
,
che
dia
loro
tranquillità
e
compensi
le
loro
famiglie
dei
sacrifici
sopportati
.
Che
i
capitalisti
,
i
quali
fecero
affari
d
'
oro
con
la
guerra
,
che
i
milionari
paghino
il
debito
della
nazione
verso
gli
ex
combattenti
.
Noi
vogliamo
che
i
trovino
subito
un
lavoro
sicurezza
dell
'
avvenire
e
portati
.
Che
i
capitalisti
,
che
i
milionari
paghino
battenti
.
Noi
vogliamo
-
assieme
a
tutto
il
popolo
italiano
che
il
nostro
paese
non
sia
più
un
elemento
di
turbolenza
internazionale
,
e
faccia
una
politica
di
pace
,
e
prenda
il
suo
posto
a
Ginevra
fra
gli
Stati
che
vogliono
organizzare
la
pace
nel
mondo
;
stipuli
un
patto
collettivo
mediterraneo
di
sicurezza
,
si
leghi
con
dei
patti
di
assistenza
mutua
a
tutti
i
suoi
vicini
(
con
dei
patti
aperti
a
tutti
gli
Stati
che
vogliono
parteciparvi
)
;
cementi
con
la
sua
autorità
la
piccola
Intesa
e
l
'
Intesa
balcanica
;
difenda
l
'
indipendenza
dell
'
Austria
,
sulla
base
della
restaurazione
della
libertà
democratica
in
questo
paese
,
sola
garanzia
per
la
sua
indipendenza
,
e
stringa
con
il
governo
della
libera
Austria
un
patto
di
assistenza
mutua
;
isoli
l
'
aggressore
hitleriano
che
vuol
fare
la
guerra
e
le
cui
aspirazioni
espansionistiche
minacciano
l
'
indipendenza
territoriale
del
nostro
paese
;
riconosca
la
legge
internazionale
come
la
legge
suprema
di
convivenza
tra
tutte
le
nazioni
grandi
e
piccole
.
Il
popolo
italiano
non
vuole
la
guerra
,
vuole
la
pace
.
Noi
tendiamo
la
mano
ai
fascisti
,
nostri
fratelli
di
lavoro
e
di
sofferenze
,
perché
vogliamo
combattere
assieme
ad
essi
la
buona
e
santa
battaglia
del
pane
,
del
lavoro
e
della
pace
.
Tutto
quanto
noi
vogliamo
,
fascisti
e
non
fascisti
,
possiamo
ottenerlo
unendoci
e
levando
la
nostra
voce
,
che
è
la
voce
del
popolo
.
Fascisti
,
ex
combattenti
d
'
Africa
,
conquistate
al
popolo
il
diritto
di
parlare
in
tutte
le
organizzazioni
.
Fate
che
ogni
organizzazione
,
ogni
circolo
,
ogni
sindacato
diventi
il
cuore
pulsante
della
nazione
riconciliata
,
contro
i
suoi
nemici
che
l
'
affamano
e
l
'
opprimono
,
contro
il
pugno
di
parassiti
che
domina
il
nostro
bel
paese
.
Noi
comunisti
vogliamo
fare
l
'
Italia
forte
,
libera
e
felice
.
La
nostra
aspirazione
è
pure
la
vostra
,
o
fascisti
,
cattolici
,
uomini
italiani
di
ogni
opinione
politica
,
d
'
ogni
fede
religiosa
.
Uniamoci
.
Uniamoci
in
un
solo
cuore
ed
in
una
sola
volontà
.
Uniamoci
dovunque
ed
in
ogni
ora
.
Parliamo
un
linguaggio
solo
:
quello
degli
interessi
del
popolo
e
del
paese
.
Lottiamo
uniti
,
per
il
nostro
pane
,
per
il
nostro
lavoro
,
per
la
nostra
pace
,
perché
l
'
Italia
sia
strappata
ai
suoi
nemici
e
restituita
agli
italiani
,
perché
l
'
Italia
sia
salvata
dalla
catastrofe
.