StampaPeriodica ,
Vi
è
un
uomo
che
possiede
molte
ricchezze
:
egli
ha
una
cassa
guernita
di
molta
moneta
,
egli
ha
palazzi
e
case
,
ville
e
fattorie
.
Molte
famiglie
campano
su
quello
di
lui
,
sia
lavorando
la
terra
sia
nell
impiego
delle
sue
amministrazioni
di
città
e
di
campagna
.
Dai
suoi
fondi
egli
ricava
in
abbondanza
vino
,
olio
,
lane
,
seta
,
bestiami
e
legname
d
ogni
sorta
.
La
natura
arricchì
i
suoi
terreni
di
marmi
e
di
minerali
,
e
i
porti
vicini
veggono
caricare
sulle
navi
straniere
i
suoi
prodotti
.
Quest
uomo
si
chiama
il
capitale
.
Vi
è
un
altro
uomo
che
ha
nelle
mani
molti
milioni
di
danaro
:
egli
possiede
diverse
banche
in
diverse
città
e
spesso
succede
che
se
lo
Stato
ha
bisogno
di
prestiti
trova
in
questo
millionario
l
aiuto
necessario
del
pronto
contante
:
non
è
solo
lo
Stato
che
a
lui
ricorre
:
perché
molti
negozianti
e
intraprenditori
trovano
per
mezzo
suo
l
aiuto
a
montare
dei
grandi
commerci
e
delle
grosse
fabbriche
.
Voi
vedete
quei
magazzini
forniti
di
grandi
masse
di
mercanzie
,
raccolte
d
ogni
parte
per
il
consumo
dell
interno
e
dell
estero
:
il
denaro
che
comprò
quelle
mercanzie
viene
dalle
mani
del
millionario
.
Voi
entrate
con
meraviglia
dentro
quella
officina
dove
una
macchina
fissa
mette
in
moto
tante
altre
macchine
per
lavorare
,
e
dove
tanti
uomini
sono
occupati
ognuno
al
suo
lavoro
:
il
costo
di
quelle
macchine
sale
a
millioni
:
e
sapete
che
il
millionario
prestò
il
suo
denaro
all
intraprenditore
di
quella
fabbricazione
.
Anche
quest
uomo
è
un
capitale
.
Evvi
un
terzo
uomo
che
possiede
niente
altro
che
un
bellissimo
ingegno
coltivato
fin
da
fanciullo
negli
studi
:
e
con
lui
ve
n
è
un
altro
che
possiede
ancor
meno
:
due
braccia
e
l
esercizio
d
un
mestiere
.
Il
primo
di
questi
due
è
capace
di
guidare
un
impresa
,
di
creare
una
macchina
,
di
dirigere
una
lavorazione
:
il
secondo
lavora
ed
è
esatto
,
diligente
ed
operoso
:
questi
due
uomini
sono
il
lavoro
.
Ponetemi
questi
quattro
uomini
isolati
:
saranno
essi
quattro
forze
senza
moto
,
quattro
vite
senza
destino
.
Il
mio
ricco
da
per
sé
non
potrebbe
giungere
dopo
tanta
fatica
a
coltivare
il
più
piccolo
de
suoi
poderi
:
i
suoi
terreni
ben
presto
s
impaluderebbero
e
sarebbero
coperti
di
bronchi
e
di
spine
:
dei
suoi
palazzi
non
saprebbe
che
farne
e
ben
presto
cadrebbero
in
ruina
per
effetto
dell
abbandono
.
Il
mio
millionario
sarebbe
il
più
povero
uomo
della
terra
:
senza
esser
capace
di
provvedere
con
le
sue
mani
al
più
piccolo
de
suoi
bisogni
,
egli
avrebbe
una
grande
massa
di
argento
e
d
oro
che
gli
varrebbe
quanto
un
monte
di
cenere
.
Gli
avverrebbe
come
all
avaro
della
favola
che
si
vide
imbandire
davanti
(
allora
che
aveva
più
appetito
)
pane
e
cibi
d
oro
,
e
disperato
sarebbe
ben
presto
perito
di
fame
,
se
non
avesse
dismesso
l
antica
avarizia
,
e
si
fosse
persuaso
che
tanto
il
denaro
vale
quanto
si
spende
ad
utile
comune
.
L
uomo
poi
che
ha
un
bell
ingegno
,
ridotto
solo
,
è
un
disperato
che
sogna
di
belle
cose
e
non
ne
può
ridurre
ad
effetto
pur
una
.
Egli
avrebbe
in
mente
di
procurare
lavoro
al
suo
compagno
l
operaio
e
alle
migliaia
di
questi
,
ma
il
denaro
gli
manca
per
apportare
tanto
utile
al
suo
paese
.
L
ingegno
suo
rimane
allora
come
un
diamante
nascoso
nel
fango
e
che
tu
non
puoi
distinguere
dagli
altri
ciottoli
del
terreno
.
L
operaio
ridotto
solo
,
anco
lui
è
un
vagabondo
,
è
un
pezzente
che
si
sente
struggere
di
noia
e
che
vede
morire
di
fame
la
sua
famiglia
:
indarno
offre
e
domanda
lavoro
,
perché
nessuno
ha
bisogno
di
lui
.
Varrà
meglio
per
tutti
che
queste
quattro
forze
la
ricchezza
e
il
denaro
,
l
intelligenza
e
il
lavoro
se
ne
vadano
associati
per
vivere
l
una
per
l
altra
e
l
uno
con
l
altro
.
La
ricchezza
fu
acquistata
per
via
di
risparmi
e
di
lavoro
:
il
capitale
ancora
del
millionario
fu
accumulato
per
via
di
risparmi
e
fu
quell
istinto
di
previdenza
che
distingue
le
creature
ragionevoli
che
spinse
l
uomo
accorto
ed
attivo
a
porre
insieme
il
resultato
de
suoi
guadagni
.
La
terra
è
il
primo
capitale
,
e
l
uomo
la
coltiva
e
da
essa
ricava
tante
ricchezze
che
fanno
la
potenza
degli
Stati
e
la
fortuna
dell
individui
.
Una
generazione
le
raccoglie
per
trasmetterle
all
altra
generazione
:
così
vive
la
società
:
via
via
ogni
età
valendosi
delle
ricchezze
e
dei
risparmi
dell
età
antecedente
.
Guai
a
una
generazione
prodiga
:
ella
non
solo
rovina
se
stessa
,
ma
compromette
ancora
l
avvenire
delle
generazioni
future
come
appunto
succedé
nelle
famiglie
.
Guai
a
una
generazione
oziosa
:
essa
campa
alle
spalle
delle
generazioni
passate
,
e
prende
delle
anticipazioni
sul
lavoro
e
sui
guadagni
delle
generazioni
future
:
come
fa
il
tristo
uomo
che
avendo
una
rendita
o
la
sciupa
o
non
la
fa
progredire
.
La
similitudine
torna
a
capello
,
perché
la
società
è
la
famiglia
universale
.
Il
capitale
dunque
è
un
avanzo
che
si
è
fatto
sui
lavori
antecedenti
per
potere
dar
vita
ai
lavori
futuri
:
e
se
la
terra
è
come
il
fondo
di
tutti
i
capitali
,
perché
da
lei
si
ricava
ogni
materia
del
lavoro
umano
l
istinto
di
previdenza
spinge
gli
uomini
come
diceva
a
creare
oggi
dei
grandi
riserbi
per
i
bisogni
e
per
le
opere
del
domani
.
Un
altra
volta
vedremo
come
il
capitale
non
può
essere
il
lavoro
e
viceversa
.