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DELL'ISTRUZIONE ( - , 1865 )
StampaPeriodica ,
Così nell ’ ordine fisico , come nell ’ ordine morale , vi hanno alcune verità che paiono dimostrate da se medesime : a questo genere di verità appartiene la necessità dell ’ istruzione . Chi nega l ’ istruzione , nega l ’ essenza stessa della natura umana ; nega Dio ed il mondo . Se l ’ uomo ha gli occhi per vedere , le orecchie per udire , la lingua per discorrere , le braccia per lavorare e i piedi per recarsi da un luogo all ’ altro , avrà egli per nulla l ’ intelletto ? Ma allora bisognerebbe dire che la materia è più perfetta dello spirito , perché la materia è attiva , mentre lo spirito sarebbe inerte , o bisognerebbe per lo meno pronunziare una bestemmia , dicendo che Dio ci ha dato l ’ intelletto per giuoco e per illusione . Vedete a quali ridicoli assurdi ci condurrebbe il non ammettere la necessità dell ’ istruzione . Da ciò nasce che i governi più dispotici e più immorali non ebbero mai l ’ ardimento di svellerla di mezzo ai popoli ; e questo è un omaggio ch ’ essi le tributarono . Ma è nell ’ ordine della creazione che la luce fughi le tenebre , che il gelo sia disciolto dal calore , che dove una cosa è , l ’ altra non possa essere . Ora i governi dispotici ed immorali , che non hanno forza che basti per bandire l ’ istruzione , se ne fanno un ’ arma in loro propria difesa ; vale a dire che , non potendo distruggerla , ne falsano il carattere . Tutti noi uscimmo dalle scuole che i nostri vecchi reggitori ci aprirono . Orbene , che cosa imparavamo in quelle scuole ? Io non accenno né a luoghi , né a persone . Era spesso un prete ignorante ed arcigno , che c ’ infondeva la sapienza del pappagallo , a suon di nerbate , a forza di strapparci gli orecchi ed i capelli ; a furia di porci ginocchioni in un angolo , sui gusci di noce . Dapprima si imparava il catechismo , al catechismo succedeva l ’ uffizio della Madonna , all ’ uffizio della Madonna il Poretti , al Poretti il Nuovo Metodo ; e in fine di molti anni , noi uscivamo dottori , coll ’ orgoglio di saperne quanto i maestri che nulla sapevano . Tutto il nostro patrimonio intellettuale era nel cantare a sproposito i mattutini ed i vespri , nel servire la messa al parroco , e nello scrivere , con una mezza dozzina d ’ errori per ogni periodo , una letteruccia al padre , all ’ amico , o all ’ amante . Di educazione morale , non era parola : il paradiso e l ’ inferno formavano il nostro tesoro ; e in ricambio imparavamo a notare e a rivelare le mancanze dei nostri condiscepoli : il mestiere dello spione ! Conveniamone pur francamente , le nostre scuole non solo non ci rischiaravano l ’ intelletto , ma ci aiutavano a spegnere la fiaccola della natura e il senso comune . Nemmeno nei collegi aristocratici e negli istituti di un ordine più elevato l ’ istruzione camminava di miglior passo . Ci si trascinava per lunghi anni tra gli ispidi campi della lingua latina , fraintesa parimenti dagl ’ insegnanti e dagli scolari : ci si facevano rompere le dita a scandire versi che non potevamo comprendere ; e tra la morta e la viva , tutt ’ e due le lingue ci rimanevano egualmente indigeste . E la morale ? Era tenuto in maggior fama di pietà e rettitudine chi sapesse fare con più ipocrisia il segno della croce ; e le nostre patenti erano nella polizza della confessione mensile , scroccata ad un prete . Non si voleva fare di noi degli onesti , ma dei bacchettoni ; non si voleva educare alla patria dei leoni che sapessero difenderla , ma dei lyons ( leggi pecore ) che sapessero obbedire . I professori sbracciavansi ad esaltare le virtù di Bruto , di Scevola , di Camillo , e ci recitavano ogni dì il panegirico delle glorie greche e romane ; poi , se osavamo pronunziare quei nomi fuor della scuola , ci erano addosso gli aguzzini della polizia e dovevamo beverci le reprimende e le minaccie di Sua Eccellenza il signor governatore . È ben vero che anche di mezzo a queste pastoie uscivano di tanto in tanto alcuni uomini egregi , ma gli è che in quegli uomini ha potuto più la natura che l ’ educazione ; gli è che l ’ intelletto umano è più forte delle catene in cui lo si tenta costringere . E quei pochi uomini egregi qual premio ne avevano ? Chi menò in patria una vita di oppressione e di stento ? Chi mangiò il pane dell ’ esilio e morì in terra straniera ? Chi languì nelle carceri e lasciò l ’ anima sulle forche ? Il ventuno e il trentuno parlano chiaramente ! Ora noi vedremo spiegarsi davanti ai nostri occhi il magnifico quadro della nostra rigenerazione ; vedemmo gli ordini antichi cedere il posto ai nuovi ; vedemmo cangiarsi intieramente la faccia del paese : e per dirla con una immagine , noi ci coricammo schiavi e sorgemmo liberi , ci addormentammo sudditi e ci svegliammo popolo . Comprendiamo noi davvero tutto il benefizio di questa mutazione ? Gli effetti della libertà sono di due sorta : materiali e morali : effetti che riguardano il senso , ed effetti che riguardano l ’ animo . Una guerra utilmente e gloriosamente sostenuta ; le mene dei partiti avversi al bene della patria nostra ; l ’ inclemenza delle stagioni che pregiudicò l ’ agricoltura ; le malferme condizioni politiche dell ’ Europa , che attraversarono il commercio e l ’ industria e aggravarono la pubblica finanza e quindi le fortune cittadine ; tutto ciò ci impedì finora di sentire gli effetti materiali della libertà ; ed ecco perché i pregiudicati e gl ’ ignoranti la osteggiano . Una falsa educazione ed una istruzione inefficace ci tolsero di sentirne pienamente gli effetti morali ; ed ecco perché i pregiudicati e gl ’ ignoranti bestemmiano la libertà , che non conoscono o non vogliono conoscere . Onde non accada di perdere il prezioso tesoro che ci venne affidato , istruiamoci : la libertà è un vello d ’ oro , cui la sola istruzione saprà custodire . Mentre il nostro paese si va solcando di strade ferrate , che congiungono e assorellano tra loro le varie provincie ; mentre i fili telegrafici mettono la nostra patria in così rapida comunicazione col restante d ’ Europa e con le altre parti del mondo ; mentre i nostri desideri e i nostri voti possono avere un appoggio nel giornalismo e un ’ eco nella rappresentanza nazionale ; mentre il commercio e l ’ industria procedono in mezzo a noi così meravigliosamente ; mentre le classi operaie si raccolgono in una associazione nazionale ; negheremo noi che anche a dispetto delle cause accidentali e passeggere , non vi siano tra noi effetti materiali della libertà ? E dinanzi a questo slancio generoso della materia , sopporteremo noi che la mente sola resti indietro ? Continueremo ancora a trascurare la nostra istruzione politica e civile ? La voce di Ezechiele ha fatto risorgere i cadaveri : la voce della libertà , che è più potente di ogni altra , non trarrà noi pure dalla tomba dell ’ ignoranza , in cui i nostri tiranni ci collocarono vivi ? E finora non toccammo che dell ’ istruzione considerata nei suoi rapporti colla politica : che diremo noi dunque dell ’ istruzione considerata nei suoi rapporti colla società e colla vita domestica e individuale ? Un uomo senza istruzione non è utile né agli altri , né a se medesimo . Egli non è utile agli altri , perché a nessuno può cadere in mente di rivolgersi a lui . Sarà ricco ? e allora si farà capo , non a lui , sibbene alle sue dovizie : sarà artefice ? sarà cittadino ? ma allora si farà capo non a lui , sibbene all ’ opera sua materiale . Nell ’ uno e nell ’ altro caso , non è l ’ uomo che si cerca , non è l ’ uomo che si desidera , non è l ’ uomo che si vuole , ma è qualche cosa fuori di lui : perché l ’ uomo è nello spirito , non nella carne , e perché non vi fu divario tra il suo lavoro e quello della bestia , in cui , come dice il Vangelo , non è intelletto . Egli non sarà dunque nel mondo che una macchina vivente , perché una macchina potrà tenere luogo di lui . L ’ uomo senza istruzione non è utile a se medesimo . È egli ricco ? Ebbene , mangierà squisitamente : ma anche i bruti possono fare lo stesso . Viaggierà ; ma le bellezze dell ’ universo gli saranno incomprensibili . Si gitterà nel mondo ; ma gli uomini onesti lo compiangeranno , le donne non ameranno lui sibbene il suo oro , gli amici si vergogneranno di lui , i nemici lo copriranno di ridicolo . È artefice ? È contadino ? Artefice , non conoscerà e non comprenderà i nuovi progressi dell ’ arte , e non giungerà mai a volgere in meglio la sua sorte . Contadino , vivrà e morrà stupidamente , come il bue ch ’ egli guida . Contadino poi od artefice , l ’ uomo senza istruzione si troverà mille volte al giorno nella condizione di dover arrossire ; mille volte al giorno dovrà svelare altrui i propri segreti , per comunicare coi parenti e cogli amici lontani ; mille volte al giorno , nonostante la sua naturale preveggenza e la sua malizia , sarà lo zimbello del prossimo . Viene voglia a qualcuno di dargli ad intendere che i diavoli mettono le anime arrosto come le castagne ? ed egli sel crede . Salta il grillo ad un buontempone di fargli bevere che i morti parlano e camminano ? ed egli sel crede . Un birbante gli dice che i medici avvelenano i poveri colpiti dal colera per distruggere la razza ? ed egli sel crede . I preti lo spaventano e lo rubano in vita ed in morte ; i ciarlatani lo baloccano e gli vendono la panacea ; il giuoco del lotto lo mette in camicia , ed egli recita continuamente nella commedia umana la parte del buffone . Vedemmo che cosa sia in società l ’ uomo senza istruzione : vediamo ora che cosa è l ’ uomo istruito e civile . La fortuna gli fu essa prodiga del suo sorriso ? Ebbene , l ’ uomo istruito farà un savio e filantropico uso delle sue ricchezze ; perocché egli sa come beneficando si provveda allo scopo per cui dalla Provvidenza si donano ; e sa che il ricco non è un feudatario , ma un amministratore del patrimonio sociale . Per lui , i beni del mondo sono il mezzo non il fine della felicità avvegnacché la felicità non abbia la sua sede nel senso fisico , ma nelle soddisfazioni della coscienza e nei godimenti del cuore . La fortuna gli fu essa invece matrigna anziché madre ? Ebbene , l ’ uomo istrutto abbraccierà un ’ arte o un mestiere per vivere , e quell ’ arte , o quel mestiere avranno ai suoi occhi maggior pregio dei tesori della terra , perché egli saprà esercitarli degnamente , e perché andrà persuaso che il pane guadagnato col sudore della propria fronte è di gran lunga più onorato e più dolce di quello di cui non si conosce né il prezzo né l ’ origine . Nascere fra gli agi è opera della fortuna : nascere in povertà e sapere bastare a se medesimo è opera della virtù : se doveste scegliere tra la fortuna e la virtù ondeggiereste voi un istante ? Talvolta voi vedete salutato e accarezzato il ricco idiota ; ma sono i suoi denari quelli che si accarezzano e si salutano . Il povero istrutto , ha una qualità che i danari non daranno mai e che nessuna forza gli potrà togliere : voglio dire il sentimento della propria dignità . I beni della terra passano ; i beni dell ’ intelletto restano ; e il povero istrutto , messo a confronto col ricco ignorante , avrà sempre il doppio vantaggio di essere e di sapersi migliore . Non si ripeta dunque più mai quella sciocca bestemmia che l ’ oro è tutto : vi ha una cosa che l ’ oro non può comprare e invece l ’ istruzione lo può : e questa è la stima universale .