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FATTI DI ROMA ( - , 1867 )
StampaPeriodica ,
Proseguiamo ad illustrare i fatti avvenuti recentemente nelle provincie soggette al Papa . Dopo l ’ assalto dato alla rocca di Monterotondo e la capitolazione della guarnigione pontificia , Garibaldi si avanzò co ’ suoi alla volta di Roma e s ’ accampò alla Cecchina , a venti minuti di distanza dalla città eterna . Prima di giungervi corse un grave pericolo alla villa Grazioli , ove si portò a fare una ricognizione . Questa villa , che gli si era detto essere stata abbandonata , conteneva parecchi volontari pontifici che scaricarono i revolver contro lui e contro i suoi uffiziali , ma senza riuscir a ferir alcuno . Ma mentre era accampato alla Cecchina il 30 ottobre , la situazione mutava faccia completamente a Roma . La mattina del 31 , alle 9 antim . , un contadino giunse al galoppo e disse poche e rapide parole al generale . Il messaggio fu presto noto a tutti : “ i Francesi erano a Roma ! ” V ’ erano difatti , e lo stupore , a questa notizia , fu grande non meno a Roma che nel campo garibaldino . Al Vaticano erano giunte tante notizie contradditorie che non si credeva più all ’ arrivo delle truppe francesi , tantoché fino all ’ ultimo momento non furono preparati alloggi . Ma l ’ entrata del 29° fanteria , nel pomeriggio del 30 , rassicurò il partito clericale . Un migliaio di persone l ’ aspettava alla stazione della ferrovia . Appena entrati i Francesi , la città , che era muta come una tomba , si rianimò d ’ un tratto , e gli ecclesiastici rari ne ’ giorni precedenti , scesero in gran numero nelle strade . La città sembrò svegliarsi da un sonno profondo : “ ma , ” dice una corrispondenza , “ quella folla era agitata sì , ma silenziosa . ” Il generale De Failly , comandante il corpo di spedizione francese , pubblicò tosto il proclama seguente : Romani . L ’ imperatore Napoleone manda di nuovo un corpo di spedizione a Roma per proteggere il Santo Padre ed il trono pontificio contro gli attacchi armati di bande rivoluzionarie . Voi ci conoscete da lungo tempo : come sempre , veniamo a compiere una missione tutta morale e disinteressata . Vi aiuteremo a stabilire la fiducia e la sicurezza . I nostri soldati continueranno a rispettare le vostre persone , le vostre costumanze e le vostre leggi ; il passato ve ne è garante . DE FAILLY Era tempo che i Francesi giungessero . Il governo pontificio non sussisteva più che a Roma ed a Civitavecchia . Le truppe e le autorità papaline avevano abbandonato quasi tutte le altre città , e queste avevano tosto inalberato la bandiera tricolore . Persin ne ’ paesi contigui a Roma , ad Albano , a Marino , a Castelgandolfo si era proclamato il Governo provvisorio . Sul palazzo pontificio di Castelgandolfo la bandiera italiana fu impennata dal custode stesso del palazzo . Ad Albano era stato eletto dittatore il signor Persi , a Velletri il conte Ettore Borgia . In Roma stessa il moto del 22 ottobre aveva provato che l ’ insurrezione possedeva forze non scarse . Le truppe del papa erano ridotte ad asserragliare le porte minacciate dagli avamposti garibaldini . La caserma Serristori , di cui presentiamo il triste aspetto dopo lo scoppio del 22 ottobre , mostra qual era l ’ accanimento degl ’ insorti . Fortunatamente i Zuavi erano in campagna e morirono soltanto parecchi suonatori della banda . La caserma scoppiò per essere stato introdotto sotterraneamente un barile di polvere , che venne acceso al momento dell ’ insurrezione .