StampaPeriodica ,
Il
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
Italiani
ha
tenuto
il
suo
Congresso
.
Esso
ha
approvato
il
programma
del
partito
,
ha
votato
un
caldo
appello
all
'
unità
e
ha
concretato
in
una
mozione
della
quale
diamo
qui
di
seguito
(
riportandola
da
«
Giustizia
»
)
la
parte
essenziale
,
il
proprio
pensiero
sulla
situazione
.
Il
Convegno
:
premesso
innanzi
tutto
che
il
Partito
socialista
dei
lavoratori
italiani
procede
nel
vecchio
solco
del
socialismo
marxista
,
che
non
è
un
partito
nuovo
se
non
per
le
dure
vicende
del
nostro
Paese
,
che
aderisce
all
'
Internazionale
socialista
operaia
,
e
mira
alla
conquista
del
potere
politico
dello
Stato
,
per
trasformarlo
,
da
organo
di
oppressione
,
in
organo
di
affrancazione
della
classe
lavoratrice
e
di
tutta
la
società
umana
dal
giogo
del
sistema
capitalistico
;
approvata
la
dichiarazione
programmatica
intorno
ai
metodi
e
ai
fini
dell
'
azione
del
partito
;
riconfermata
nei
rapporti
con
la
dittatura
fascista
quell
'
assoluta
opposizione
che
ebbe
nell
'
Aventino
la
sua
più
alta
espressione
morale
;
constatato
che
il
fascismo
,
malgrado
non
possa
semplicisticamente
identificarsi
in
un
puro
fatto
di
reazione
borghese
e
capitalistica
,
ha
trovato
il
suo
maggiore
appoggio
nei
ceti
più
retrivi
del
privilegio
economico
e
il
suo
strumento
nella
complice
acquiescenza
alla
distruzione
del
regime
costituzionale
da
parte
di
chi
doveva
maggiormente
difenderlo
;
ritenuto
perciò
che
la
crisi
scatenata
dal
fascismo
,
essendo
nel
più
alto
senso
istituzionale
e
riproponendo
quindi
tutti
i
problemi
della
vita
dello
stato
,
non
si
supererà
con
un
semplice
ritorno
allo
statu
quo
ante
;
dichiarata
ancora
una
volta
la
sua
fede
nel
metodo
democratico
virilmente
inteso
e
difeso
,
quale
strumento
di
civili
competizioni
di
classi
e
di
partiti
;
afferma
che
un
'
opposizione
integrale
ed
efficiente
al
fascismo
deve
appoggiarsi
principalmente
e
necessariamente
sul
proletariato
manuale
e
intellettuale
e
impegna
tutti
i
suoi
aderenti
alla
più
intensa
propaganda
dei
seguenti
principii
(
segue
un
riassunto
della
«
dichiarazione
programmatica
»
)
.
Questa
mozione
segna
,
a
nostro
parere
,
un
notevole
passo
sulla
via
della
chiarificazione
politica
della
situazione
oppositrice
.
Per
la
prima
volta
in
un
documento
ufficiale
del
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
Italiani
troviamo
affermati
in
modo
chiaro
ed
esplicito
alcuni
punti
essenziali
da
noi
sempre
sostenuti
.
Per
la
prima
volta
troviamo
riconosciuto
il
nerbo
della
futura
opposizione
italiana
che
deve
essere
e
non
può
non
essere
il
proletariato
manuale
e
intellettuale
.
Ci
piace
soprattutto
la
netta
impostazione
della
lotta
,
come
lotta
per
un
rinnovamento
radicale
,
sostanziale
della
vita
politica
;
la
ribellione
al
vecchio
regime
nel
quale
stanno
le
cause
prime
e
profonde
dei
mali
che
ci
affliggono
;
la
sensazione
che
si
vuol
dare
che
i
socialisti
sono
sempre
più
decisi
a
rinnegare
i
compromessi
aprioristici
dando
alla
battaglia
quella
nettezza
di
posizioni
ideali
che
solo
è
capace
di
suscitare
le
forti
passioni
e
i
grandi
sacrifici
che
l
'
ora
impone
ai
non
conformisti
attivi
.
Una
simile
impostazione
discende
direttamente
,
d
'
altronde
,
da
quella
realistica
visione
del
fenomeno
fascista
che
«
Il
Quarto
Stato
»
ha
sempre
sostenuto
e
alla
quale
il
Congresso
nella
sua
grande
maggioranza
ha
decisamente
aderito
.
Il
fascismo
non
è
cioè
un
semplice
fatto
di
reazione
borghese
;
esso
assume
caratteri
tutti
suoi
particolari
e
inconfondibili
in
relazione
al
clima
storico
nel
quale
e
dal
quale
si
è
sviluppato
.
Esso
è
il
logico
sbocco
di
tutta
la
vita
italiana
;
è
la
sintesi
dei
mali
antichi
e
recenti
di
un
paese
di
scarsa
educazione
politica
,
povero
e
capitalisticamente
arretrato
,
dove
la
libertà
conquistata
da
esigue
minoranze
attraverso
transazioni
e
rinuncie
restò
estranea
alla
coscienza
generale
,
dove
si
ebbero
tutte
le
degenerazioni
del
sistema
democratico
parlamentare
senza
che
mai
fosse
esistita
una
vera
democrazia
e
un
vero
parlamento
,
dove
al
di
là
dello
scenario
di
cartone
della
sovranità
popolare
il
potere
di
fatto
sempre
risiedette
nelle
mani
di
una
ristretta
oligarchia
facente
capo
al
potere
esecutivo
,
al
partito
di
corte
,
alla
burocrazia
e
a
taluni
gruppi
plutocratici
settentrionali
,
dove
insomma
difettarono
le
condizioni
elementari
per
il
sorgere
e
l
'
affermarsi
di
una
salda
coscienza
politica
.
Accettato
questo
punto
di
vista
si
pone
inevitabilmente
il
problema
di
risalire
alle
cause
del
fenomeno
senza
arrestarsi
alle
pure
manifestazioni
esteriori
e
patologiche
di
esso
,
di
impostare
la
battaglia
in
modo
integrale
,
di
riesaminare
realisticamente
la
situazione
e
le
forze
oppositrici
,
di
formulare
un
programma
di
opposizione
che
non
abbia
solo
riguardo
al
lato
negativo
(
l
'
antifascismo
)
ma
anche
al
positivo
(
il
post
-
fascismo
)
in
guisa
da
dare
il
la
per
la
ripresa
e
da
orientare
finalmente
le
masse
brancolanti
da
due
anni
nel
buio
.
Quanto
al
problema
dell
'
unità
socialista
il
Congresso
ha
votato
un
ordine
del
giorno
che
documenta
l
'
importanza
che
i
compagni
del
PSLI
vi
attribuiscono
.
Il
Congresso
auspica
che
«
in
questa
dura
vigilia
i
socialisti
italiani
vogliano
comporsi
a
unità
nell
'
orbita
della
Internazionale
,
affratellandosi
nell
'
azione
»
.
L
'
unica
condizione
è
quindi
che
l
'
unità
si
faccia
nell
'
Internazionale
.
I
socialisti
coi
socialisti
,
i
comunisti
coi
comunisti
,
tornano
a
ripetere
i
compagni
del
PSLI
,
convinti
che
il
movimento
italiano
non
potrà
alla
lunga
sfuggire
a
quella
netta
separazione
di
compiti
che
si
è
compiuta
in
tutti
i
paesi
tra
i
partiti
affigliati
all
'
Internazionale
socialista
e
a
quella
comunista
e
che
ha
eliminato
prima
o
poi
tutte
le
formazioni
intermedie
.
Allo
stato
attuale
delle
cose
,
posti
di
fronte
alla
situazione
che
si
va
purtroppo
profilando
nel
partito
massimalista
,
dobbiamo
riconoscere
che
non
è
possibile
sfuggire
a
questa
impostazione
del
problema
.
Infatti
il
partito
massimalista
,
dopo
tre
o
quattro
anni
di
scissioni
a
ripetizione
,
dopo
aver
tagliato
,
epurato
,
espulso
,
si
ritrova
come
dopo
Livorno
,
come
dopo
Roma
,
in
balia
di
correnti
inconciliabili
.
Da
un
lato
tornano
fuori
da
un
letargo
biennale
i
terzinternazionalisti
,
assai
più
numerosi
del
previsto
,
che
richiedono
a
gran
voce
una
«
dignitosa
»
adesione
all
'
Internazionale
di
Mosca
;
dall
'
altro
i
cosidetti
defensionisti
costretti
a
prendere
una
posizione
intermedia
tra
Mosca
e
Zurigo
,
aderiscono
a
un
Bureau
parigino
tanto
scarno
di
partiti
aderenti
quanto
di
possibilità
di
sviluppo
,
specie
ora
che
l
'
unico
partito
efficiente
che
vi
aderisce
il
norvegese
è
sulle
soglie
di
uscirne
.
In
tale
situazione
,
di
fronte
al
nuovo
rafforzarsi
del
terzinternazionalismo
,
si
spiega
perfettamente
che
il
desiderio
di
unità
socialista
espresso
dal
Congresso
del
PSLI
abbia
trovato
nel
problema
internazionale
il
suo
criterio
limite
.
Diciamo
:
sincero
desiderio
di
unità
,
e
non
appello
demagogico
senza
fondamento
nei
fatti
e
nei
desideri
.
La
riprova
ci
è
data
dal
fatto
che
i
compagni
del
PSLI
pur
avendo
approvato
una
lunga
dichiarazione
programmatica
della
quale
avremo
occasione
di
occuparci
,
si
sono
rifiutati
,
come
taluno
invece
proponeva
,
di
reclamare
l
'
unità
sulla
base
della
dichiarazione
medesima
.
Giustamente
ritenendo
che
l
'
unità
può
derivare
solo
da
reciproche
transazioni
e
che
il
programma
votato
non
potrebbe
in
ogni
modo
essere
accettato
a
priori
e
in
toto
dai
socialisti
di
sinistra
.
Ci
voleva
l
'
ingenuità
(
o
altro
)
del
Comitato
di
Difesa
Socialista
per
dichiararsi
favorevolissimo
all
'
unità
...
nel
massimalismo
sulla
base
del
programma
di
Bologna
!
Queste
dunque
le
premesse
e
le
promesse
del
Congresso
unitario
che
trovano
«
Il
Quarto
Stato
»
in
buona
parte
consenziente
.
Ma
i
fatti
?
Cosa
si
propongono
in
concreto
di
fare
i
nuovi
dirigenti
del
partito
per
impedire
che
il
Congresso
abbia
a
ridursi
alla
consueta
accademia
,
e
la
volontà
virile
di
lotta
in
esso
manifestatasi
rimanga
allo
stato
potenziale
?
Quale
lo
sbocco
concreto
,
quale
la
piattaforma
di
lotta
,
quali
gli
obiettivi
immediati
?
Che
cosa
si
propone
di
fare
questo
partito
,
per
porre
fine
all
'
indecoroso
,
dannosissimo
atomismo
dell
'
opposizione
italiana
divisa
in
sette
gruppi
sovente
in
rissa
tra
loro
?
È
favorevole
o
meno
alla
concentrazione
di
sinistra
socialista
repubblicana
?
Che
cosa
intende
contrapporre
sul
terreno
programmatico
al
programma
comunista
?
Silenzio
su
tutta
la
linea
.
Su
tutte
queste
questioni
molto
concrete
la
mozione
non
dice
nulla
.
E
qui
sta
il
suo
massimo
difetto
,
la
sua
maggiore
lacuna
.
Se
il
silenzio
derivasse
solo
da
una
comprensibile
riserva
a
mettere
in
piazza
questioni
gelose
come
quelle
sopraccennate
,
ci
asterremmo
da
ogni
rilievo
critico
.
Ma
noi
crediamo
che
sia
piuttosto
vero
il
contrario
.
Che
non
si
dica
nulla
perché
nulla
per
ora
si
creda
utile
di
poter
fare
;
che
il
silenzio
perduri
soprattutto
a
causa
della
mentalità
di
taluni
dei
capi
più
autorevoli
,
rispettati
e
rispettabili
del
PSLI
contrari
a
tutti
gli
irrigidimenti
,
desiderosi
di
conservare
i
contatti
con
tutte
le
forze
di
opposizione
,
ansiosi
di
mantenere
aperte
tutte
le
vie
,
tutte
le
porte
,
per
tutte
le
soluzioni
,
in
nome
di
una
nuova
originale
forma
di
intransigenza
:
quella
delle
transigenze
.
Non
crediamo
che
sia
il
caso
di
criticare
per
l
'
ennesima
volta
questa
che
fu
ironicamente
definita
come
una
forma
incomprensibile
di
malthusianismo
politico
.
Ci
sia
solo
permesso
di
osservare
che
sta
bene
volersi
tenere
aperte
tutte
le
porte
evitando
i
programmi
troppo
assoluti
e
le
troppo
astratte
pregiudiziali
,
ma
purché
si
tratti
di
porte
reali
,
attuali
,
che
diano
adito
a
strade
capaci
di
essere
percorse
con
una
qualche
utilità
dalle
forze
socialiste
;
e
non
invece
di
porte
e
di
strade
tutte
e
solo
potenziali
create
dalla
fantasia
.
E
d
'
altra
parte
si
vorrà
pur
riconoscere
che
a
un
certo
punto
occorrerà
bene
decidersi
a
spalancare
una
porta
e
a
imboccare
una
via
;
perché
,
per
voler
tenere
in
perpetuo
tutte
le
porte
contemporaneamente
aperte
,
si
corre
il
rischio
di
vedersele
sbattere
una
per
una
sul
naso
,
così
da
rimanere
per
l
'
eternità
appiccicati
alla
soglia
,
poveri
postulanti
in
attesa
del
fatto
nuovo
rivoluzionario
che
eliminando
il
fascismo
elimini
anche
il
problema
oppositore
.
Ma
preferiamo
per
ora
non
insistere
su
questo
punto
.
Sul
terreno
concreto
delle
cose
noi
vedremo
se
le
premesse
e
le
promesse
sopra
ricordate
sono
una
platonica
concessione
alle
esigenze
dell
'
ora
o
il
punto
di
partenza
per
quella
ripresa
dell
'
opposizione
italiana
imperniata
nel
movimento
socialista
per
la
quale
ci
battemmo
fino
dal
primo
numero
di
questo
foglio
.