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L ' on . Nitti , designato alla Corona da Giovanni Giolitti , esponente del vecchio neutralismo e da Leonida Bissolati incarnazione dello spirito rinunziatario , formerà il nuovo ministero . Il suo gabinetto avrà immediatamente contro di sé tutte le forze vive create dalla guerra . Senza attendere ulteriori informazioni circa la distribuzione dei portafogli queste forze , per istinto , si sono già schierate contro il ministero Nitti . L ' on . Nitti si sbraccia a smentire le due leggende che , secondo lui , si sono ingiustamente formate sul suo conto : che egli sia un giolittiano e un rinunziatario . E noi gli crediamo : non giolittiano , perché è abbastanza intelligente per legare la sua fortuna politica ad un cadavere , non rinunziatario , perché ogni rinunzia è diventata oramai impossibile e il processo di realizzazione delle aspirazioni nazionali compie il suo corso , indipendentemente dalla volontà degli uomini , con la fatale sicurezza d ' una legge di natura . Rinunziatari e giolittiani si può essere in ispirito , ma non più nel fatto . Essere giolittiano nel senso materiale della parola , nel senso cioè di tenere il potere per investitura di Giolitti ed in luogo di Giolitti è oramai un assurdo storico , così come è un assurdo logico essere rinunziatari per deliberato proposito . Ma l ' attitudine mentale e spirituale a trattare la politica alla maniera di Giolitti , facendo cioè del potere un fine a se stesso , escludendone ogni contenuto ideale , sì da avere ampia libertà di patteggiare con tutte le fazioni antinazionali ; ma la disposizione di spirito a transigere sul programma nazionale per conseguire al più presto la pace all ' estero e la pacificazione all ' interno , la disposizione cioè a lasciarsi ricattare dai nemici esterni ed interni , possono benissimo sopravvivere . L ' on . Nitti è il più tipico rappresentante di queste sopravvivenze . Altri uomini di governo potevano infatti trovare in una più raffinata coltura e in uno più squisito senso di patriottismo tradizionale una remora al prevalere di questi vecchi sedimenti della loro educazione parlamentare . Nell ' on . Nitti , invece , temperamento e coltura , fatti di scetticismo e di arido tecnicismo concorrono a valorizzarli . Ma non in queste generiche disposizioni di spirito contrastanti col desiderio di rinnovamento , che la guerra ha suscitato , le forze vive dell ' Italia nuova ravvisano il pericolo del ministero Nitti . Questo pericolo consiste in qualcosa di ben più concreto e definito . La designazione Nitti rappresenta il tentativo di soffocare il movimento dei combattenti , di sopprimere l ' Italia dei combattenti . Il pericolo reale non è dunque tanto in ciò , a cui aspirano i giolittiani , ma in ciò che dall ' on . Nitti pretendono i socialisti . I giolittiani aspirano a riacquistare la cittadinanza politica , che avevano perduta durante la guerra , aspirano ad uscire dallo stato d ' inabilitazione morale e politica in cui erano stati tenuti durante la guerra . I giolittiani cercano di vendicarsi , col ministero Nitti , dell ' interventismo che li spodestò e li compresse durante la guerra . Sterile desiderio , ché l ' interventismo è anche esso finito con la guerra . È un rapporto privo di ogni contenuto questo di cui ancora si parla : del giolittismo contro l ' interventismo . Sono ombre che lottano contro ombre . Il loro duello , di puro carattere parlamentare , non può più interessare il paese . Ma vi è un altro duello da cui dipendono le sorti del paese ed è quello che si combatte fra le due forze vive generate dalla guerra : la forza nazionalmente costruttiva dei combattenti e la forza nazionalmente e socialmente distruttiva del bolscevismo . I socialisti , abituati a vincere senza combattere per l ' ignavia dei loro antagonisti dell ' antiguerra , hanno sperimentato tutta la loro impotenza contro la nuova forza nazionale nata dalla guerra . E però essi , senza ripiegare il loro programma di sovvertimento dell ' ordine costituito , domandano aiuto all ' ordine costituito , cioè al governo contro i nuovi avversari , così come a Milano e a Roma invocavano aiuto alla polizia per fare la rivoluzione . Attraverso il parlamento , nel quale rimangono onnipotenti , l ' ibrido connubio fra gli elementi che hanno per programma il disordine e la distruzione ed il Governo che ha per dovere la tutela dell ' ordine costituito , si è potuto realizzare . A salvare il pudore del Governo è bastato diffondere abilmente strane voci di fantastici colpi di mano contro il parlamento . Dopo di che può avanzarsi l ' on . Nitti a ristabilire l ' ordine contro i reazionari , nell ' interesse dei socialisti , che intanto gli danno tregua in parlamento e cooperano a sedare gli scioperi nel paese . L ' on . Nitti naturalmente dissimulerà il suo vero compito di governo sotto la formula imparziale : « contro le intemperanze di destra e contro le intemperanze di sinistra » . Formula che incontrerà il plauso degli evirati cantori del « Corriere della Sera » . Ma il vero compito del Ministero Nitti è questo solo : soffocare il movimento dei combattenti . Dopo essere stato abilmente diffamato ed indiziato come sedizioso , il movimento dei combattenti è oggi a buon punto per diventare oggetto delle persecuzioni governative . E un ' azione di governo in questo senso , dopo tanta diffamazione di socialisti e d ' idioti borghesi , può anche essere esibita come una benemerenza nazionale . Ma l ' Italia combattente non si lascerà così facilmente sopprimere e soprattutto non si lascerà così facilmente ingannare . Intanto i due caposaldi del suo programma : niente rinunzie all ' estero e rinnovamento interno a cominciare dal sistema elettorale , sono così ben piantati nella coscienza nazionale , che nessuna forza umana può più scalzarli . Quanto alle persecuzioni politiche , i combattenti sanno come affrontarle . Esse non avranno certo maggiore efficacia dei cannoni austriaci .