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StampaQuotidiana ,
Il Corriere d ' Italia non sapendo più che dire , ci chiama « giolittiani » . Proprio ieri , mentre noi denunziavamo il pericolo di una ripresa della politica del nobiluomo Sforza , attribuita dalla Stampa all ' onorevole Giolitti , il Corriere si compiaceva di scrivere che noi , totalmente dimentichi della politica di Sforza , ci eravamo imbrancati nelle file giolittiane , dalle quali erano invece esulati tutti quei popolari che tanto della politica del nobiluomo Sforza quanto della politica economica dell ' on . Giolitti , erano stati complici ed esecutori puntualissimi . Ma la verità è il Corriere l ' ha capita perfettamente che il nostro atteggiamento nella presente crisi è stato determinato da motivi politici , che sono in perfetta antitesi con quelli che hanno determinata la condotta del Corriere e dei popolari . Giolitti personalmente non c ' entra . Cominciamo col constatare , che all ' inizio della crisi noi ci siamo trovati perfettamente d ' accordo col Corriere nel deplorare il colpo di mano dei giolittiani e la forma incostituzionale con cui la crisi fu determinata . Perché al di sopra di tutte le direttive politiche concrete e di tutte le opinioni in ordine al regime , noi teniamo al retto funzionamento del regime quale esso sia . Non si può difendere la causa dell ' ordine , senza volere che l ' ordine sia rispettato nelle stesse sfere , dalle quali esso deve promanare . Dopo ciò , noi abbiamo affermato la necessità di un governo stabile , sembrandoci oramai tempo di dare un po ' di requie al Paese , se non per affrettare almeno per non impedire la sua necessaria ricostituzione . Ma la situazione parlamentare , alla quale principalmente si deve aver riguardo per formare un governo stabile , era ed è tale che non offre se non due soluzioni logiche e solide : o un governo di concentrazione nazionale , caratterizzato dalla partecipazione in pieno della Destra , o un governo con la collaborazione dei socialisti . Ora l ' onorevole Orlando in un primo momento e l ' onorevole Giolitti in un secondo momento parvero gli uomini meglio indicati a realizzare la prima delle due soluzioni e i nazionalisti hanno cercato naturalmente di agevolare il compito tanto a l ' uno come all ' altro , non perché l ' uno o l ' altro rappresentassero delle soluzioni ideali , dal loro punto di vista programmatico , ma perché fra tutte le soluzioni possibili , erano quelle che avrebbero permesso di realizzare questi due fatti di grande importanza politica : la concentrazione dei partiti nazionali e l ' avvento di un governo stabile . I popolari , invece , che non solo non provano alcun disgusto , ma mostrano di desiderare la collaborazione con gli elementi antinazionali , hanno cercato invece di creare ostacoli prima alla combinazione Orlando e poi alla combinazione Giolitti . E questo è il fondo del dissidio fra noi e i popolari : il perché poi essi non temano anzi desiderino un governo collaborazionista , di chiaro significato e di sostanziale carattere antinazionale è argomento , che abbiamo illustrato più d ' una volta e sul quale ritorneremo , se occorre . Alle designazioni di Orlando prima e di Giolitti poi essi hanno contrapposto la soluzione di un governo di Sinistra , unicamente allo scopo di impedire la concentrazione nazionale e di non romperla definitivamente coi socialisti . Il nostro « giolittismo » dunque è stato determinato dai motivi opposti a quelli che determinarono l ' « antigiolittismo » dei popolari , cioè da motivi essenzialmente politici e squisitamente nazionali .