StampaQuotidiana ,
Ecco
qua
,
tutti
sono
per
la
conciliazione
,
per
la
collaborazione
universale
.
Bisogna
salvare
il
paese
,
e
però
andiamo
tutti
al
governo
.
Chiamiamo
addirittura
tutti
gli
ex
-
presidenti
del
Consiglio
,
dicono
alcuni
che
si
dicono
depositari
del
pensiero
dell
'
on
.
Giolitti
,
facciamo
un
grande
ministero
.
Dall
'
altra
parte
Nitti
anche
lui
invoca
il
grande
comitato
di
salute
pubblica
,
cui
eventualmente
darebbe
i
suoi
lumi
,
sulla
base
di
tutte
quelle
peregrine
scoperte
che
ha
fatte
nel
suo
discorso
.
Ebbene
questa
chiacchiera
è
pessima
.
Non
è
questa
l
'
ora
di
moltiplicare
rappresentanze
di
partiti
e
di
gruppi
,
di
fare
ricognizioni
di
carriere
politiche
,
di
presentare
un
'
adunata
di
bei
nomi
.
Questi
sono
gusti
commemorativi
.
Con
questi
criteri
si
fa
un
museo
di
gessi
,
una
gipsoteca
,
non
mai
un
governo
.
E
tanto
meno
si
fa
un
governo
con
i
numeri
e
con
le
massime
del
discorso
Nitti
,
rifugiato
a
Lauria
.
Il
caso
dell
'
on
.
Nitti
è
,
l
'
abbiamo
dimostrato
,
il
caso
di
chi
pratica
per
essere
generosi
con
la
sua
impudenza
e
con
i
suoi
tentativi
di
ottenere
l
'
oblio
la
retorica
dei
numeri
,
del
pessimismo
,
del
realismo
.
Ed
è
perfettamente
inutile
,
che
,
oltre
i
consensi
del
resto
poco
entusiastici
della
stampa
nittiana
,
altri
giornali
della
equidistanza
e
del
falso
realismo
democratico
elenchino
con
compunta
gravità
le
coincidenze
del
programma
nittiano
con
le
necessità
dell
'
ora
.
Anche
questi
giornali
sanno
,
nei
loro
commenti
,
che
sono
del
resto
la
confessione
più
chiara
della
loro
smidollatura
politica
,
della
retorica
.
Perché
se
l
'
on
.
Nitti
fosse
rimasto
e
fosse
così
rimasto
un
professore
di
volgarizzazione
giornalistica
come
era
il
suo
temperamento
,
si
potrebbe
anche
consentire
,
dopo
una
chiacchierata
come
quella
di
Lauria
,
nel
dire
:
Sì
,
c
'
è
del
buono
.
Ma
l
'
on
.
Nitti
non
è
soltanto
un
predicatore
,
è
stato
purtroppo
uomo
di
governo
,
anzi
capo
di
governo
,
e
capo
di
governo
in
un
'
ora
storica
per
la
Nazione
.
E
allora
bisogna
ricordare
quello
che
ha
fatto
,
quello
che
ha
voluto
l
'
on
.
Nitti
come
uomo
di
governo
,
quello
che
ha
detto
e
ha
fatto
e
ha
voluto
che
si
dicesse
e
si
facesse
dai
suoi
amici
,
dai
suoi
portavoce
,
dalla
sua
stampa
,
dopo
che
fu
rovesciato
dal
governo
.
E
se
tutto
questo
,
come
abbiamo
dimostrato
,
coincide
con
le
cose
sciocche
e
cattive
e
ignoranti
del
suo
discorso
,
con
le
reticenze
del
suo
discorso
;
ed
è
in
aperto
contrasto
con
le
constatazioni
concrete
del
suo
discorso
,
impostegli
dalla
gravità
della
situazione
;
allora
che
cosa
significa
il
voler
consentire
oggi
nella
«
precisione
della
visione
dell
'
on
.
Nitti
»
,
o
nella
volontà
di
«
valorizzare
le
forze
economiche
nazionali
»
o
con
«
le
parole
sulla
situazione
militare
mondiale
e
la
nostra
impreparazione
»
?
Sono
proprio
consensi
di
parole
con
parole
.
Niente
altro
.
Di
cattive
parole
con
cattive
parole
,
poiché
si
consente
retoricamente
con
un
discorso
,
che
è
la
sconfessione
di
un
'
azione
.
E
non
una
sconfessione
maturata
,
seguita
ad
una
rimeditazione
raccolta
,
come
se
ne
potrebbero
ammettere
:
ma
una
sconfessione
audace
,
impunita
,
di
chi
ha
l
'
aria
di
aver
voluto
le
cose
che
invece
non
ha
voluto
e
ha
impedito
che
fossero
.
Ebbene
per
Nitti
o
per
chicchessia
bisogna
farla
finita
con
questa
retorica
alla
rovescia
;
con
questa
retorica
del
realismo
,
che
è
esibita
da
uomini
,
da
gruppi
,
da
giornali
,
che
fino
a
ieri
infuriavano
o
malignavano
oscenamente
contro
il
fascismo
,
contro
i
partiti
nazionali
,
contro
la
«
reazione
»
e
pretendevano
che
,
in
offesa
aperta
di
queste
massime
esigenze
dell
'
ora
,
si
recassero
al
potere
i
socialisti
e
i
loro
complici
,
e
cioè
i
responsabili
della
violenza
interna
,
della
disintegrazione
statale
,
della
dissoluzione
dell
'
esercito
e
della
marina
,
del
maggior
deficit
statale
,
della
paralisi
della
economia
.
Questa
rettorica
dev
'
esser
respinta
,
risolutamente
,
come
la
più
sconcia
sopraffazione
della
verità
.
Respinta
come
un
caso
tipico
di
immoralità
politica
;
respinta
come
metodo
di
azione
politica
,
essendo
il
metodo
della
confusione
parlamentaristica
,
socialdemocratica
,
che
è
il
rovescio
del
metodo
di
sopraffazione
che
si
abbandona
quando
è
fallito
.
Dopo
i
tentativi
collaborazionistici
ora
siamo
a
quelli
confusionistici
:
museo
di
gessi
o
realismo
economico
.
E
tutti
amici
,
tutti
a
studiare
le
cifre
,
tutti
a
voler
portafogli
e
sottoportafogli
per
salvare
l
'
Italia
.
Eh
!
no
!
queste
sono
cose
ridicole
.
Proprio
il
contrario
della
situazione
che
è
seria
.