StampaQuotidiana ,
Di
fronte
alle
voci
di
un
colpo
di
mano
fascista
per
la
conquista
del
potere
,
voci
che
hanno
preso
nuova
consistenza
in
seguito
alla
rapida
conclusione
del
Congresso
di
Napoli
,
crediamo
utile
e
doveroso
esprimere
nettamente
il
nostro
pensiero
.
Al
contrario
di
quanto
hanno
scritto
alcuni
giornali
,
i
quali
hanno
attribuito
l
'
intempestiva
chiusura
dei
lavori
del
Congresso
alla
decisione
di
passare
immediatamente
dalle
parole
ai
fatti
,
noi
crediamo
che
il
vero
movente
dell
'
arresto
improvviso
dei
lavori
del
Congresso
,
sia
stato
invece
il
desiderio
di
sottrarre
alle
tumultuose
discussioni
e
alle
affrettate
decisioni
del
Congresso
le
limitate
richieste
di
Mussolini
,
che
rappresentano
la
base
accettabile
per
una
soluzione
pacifica
della
crisi
.
La
rinunzia
ad
una
discussione
pericolosa
,
nonché
interpretata
così
come
un
proposito
di
guerra
,
testimonia
invece
il
proposito
di
non
creare
ostacoli
a
quella
soluzione
pacifica
,
a
cui
gli
avvenimenti
erano
stati
avvinti
dal
discorso
Mussolini
.
Il
timore
che
il
conflitto
esistente
fra
la
volontà
del
Parlamento
,
la
quale
tende
a
perpetuare
il
dominio
di
una
casta
,
che
ha
esaurito
il
suo
compito
storico
,
e
la
volontà
del
Paese
,
che
pretende
,
con
uomini
nuovi
,
instaurare
i
valori
della
vittoria
,
abbia
a
risolversi
con
un
urto
violento
,
trae
invece
la
sua
ragion
d
'
essere
ed
è
perfettamente
commisurato
alla
capacità
di
resistenza
che
gli
uomini
di
governo
e
quando
diciamo
uomini
di
governo
intendiamo
tutti
i
parlamentari
a
cui
potrebbe
far
capo
la
soluzione
di
una
crisi
ministeriale
potrebbero
opporre
ad
un
mutamento
radicale
e
ad
un
rinnovamento
totale
delle
direttive
di
governo
.
Per
quanto
oggi
non
sia
in
discussione
il
regime
,
né
nel
suo
istituto
immanente
né
nella
sua
struttura
parlamentare
,
ma
soltanto
il
predominio
di
una
classe
e
di
un
indirizzo
di
governo
,
la
situazione
è
nondimeno
estremamente
pericolosa
,
perché
le
forze
nazionali
non
possono
assolutamente
consentire
ad
alcuna
rinunzia
o
transazione
,
che
equivarrebbe
alla
loro
soppressione
e
alla
restaurazione
definitiva
e
rinvigorita
di
un
governo
democratico
-
sociale
,
che
sarebbe
antinazionale
non
soltanto
per
istinto
,
ma
per
necessità
.
La
situazione
è
oggi
tale
che
la
restaurazione
di
un
governo
democratico
-
sociale
necessariamente
antinazionale
non
può
essere
evitata
che
con
la
instaurazione
di
un
governo
decisamente
nazionale
.
Questa
condizione
di
cose
è
oggi
chiara
nella
coscienza
di
ogni
italiano
,
non
obliterata
dal
preconcetto
parlamentaristico
.
Il
Paese
oramai
sa
che
i
governanti
non
difendono
più
,
contro
la
pressione
delle
forze
nazionali
,
le
istituzioni
,
ma
soltanto
la
permanenza
al
potere
delle
loro
persone
e
della
loro
casta
.
Essi
non
difendono
neppure
la
legalità
,
perché
le
ultime
soluzioni
proposte
come
quella
dell
'
on
.
Mussolini
nel
suo
discorso
di
Napoli
non
escono
dal
campo
più
ortodosso
della
costituzionalità
.
Né
l
'
averle
pubblicamente
comunicate
al
Paese
,
prima
d
'
averle
confidate
all
'
orecchio
della
persona
incaricata
a
comporre
il
ministero
,
cambia
aspetto
alle
cose
.
L
'
ostinazione
dei
governanti
e
dei
parlamentari
,
che
appartengono
alla
categoria
degli
uomini
di
governo
,
potrebbe
dunque
costituire
il
solo
e
vero
ostacolo
ad
una
soluzione
pacifica
e
legale
della
crisi
e
all
'
instaurazione
di
un
governo
nazionale
.
Ma
detto
questo
,
noi
dobbiamo
altresì
avvertire
ad
ammonimento
dei
partiti
nazionali
che
si
mostrano
più
impazienti
che
bisogna
assolutamente
guardarsi
dal
pericolo
di
un
'
azione
violenta
intempestiva
e
superflua
.
Anche
la
vittoria
sarebbe
in
questo
caso
amaramente
scontata
non
soltanto
da
tutto
il
Paese
,
ma
anche
e
soprattutto
dalla
parte
vittoriosa
.
Un
moto
violento
,
nelle
attuali
condizioni
della
vita
economica
del
nostro
Paese
,
avrebbe
delle
ripercussioni
formidabili
e
nefaste
;
ad
esso
terrebbe
immancabilmente
dietro
un
ulteriore
crollo
dei
cambi
con
conseguente
larga
svalutazione
della
nostra
moneta
,
già
così
fortemente
svalutata
.
Al
trionfo
della
parte
nazionale
seguirebbe
pertanto
uno
sconvolgimento
della
nostra
vita
economica
,
che
sarebbe
il
secondo
dopo
quello
del
1919-20
,
che
fu
così
propizio
ai
progressi
del
bolscevismo
.
La
vita
economica
purtroppo
non
si
svolge
entro
i
limiti
della
società
nazionale
;
però
se
anche
il
rivolgimento
fosse
stimato
necessario
ed
utile
all
'
interno
del
Paese
,
non
cesserebbe
di
reagire
sinistramente
sulle
condizioni
economiche
della
Nazione
,
attraverso
le
false
interpretazioni
e
le
deformazioni
dell
'
opinione
straniera
.
La
parte
nazionale
verrebbe
quindi
ad
assumere
il
governo
in
condizioni
disastrose
,
e
vedrebbe
quindi
le
sue
difficoltà
moltiplicate
di
fronte
a
quelle
che
dovrebbe
superare
se
il
suo
trionfo
avvenisse
per
le
vie
legali
.
Gli
uomini
che
dirigono
le
forze
nazionali
,
se
hanno
vera
coscienza
dell
'
interesse
di
queste
,
non
possono
non
tenere
presente
la
considerazione
di
questa
condizione
di
cose
,
nello
scegliere
i
mezzi
per
raggiungere
lo
scopo
.
D
'
altra
parte
gli
uomini
di
governo
,
i
quali
alla
loro
volta
debbono
decidere
se
,
nell
'
interesse
dell
'
Italia
,
convenga
resistere
o
collaborare
all
'
avvento
di
un
governo
nazionale
,
darebbero
prova
di
supremo
antipatriottismo
,
se
tentassero
di
ricattare
il
patriottismo
della
parte
nazionale
,
speculando
su
questa
triste
prospettiva
.