StampaQuotidiana ,
Mentre
a
Roma
si
tratta
,
a
Bologna
,
cioè
nella
culla
del
fascismo
e
dove
il
fascismo
conserva
ancora
intatto
lo
spirito
delle
sue
origini
,
si
rivendica
il
carattere
di
pura
ed
energica
resistenza
nazionale
del
movimento
fascista
e
si
proclama
l
'
assoluta
impossibilità
per
il
fascismo
,
in
quanto
forza
spontaneamente
e
direttamente
espressa
dalle
viscere
della
società
italiana
per
supplire
alla
negligenza
dello
Stato
,
a
salvaguardia
dei
suoi
caratteri
nazionali
,
di
venire
a
diretto
contatto
con
le
forze
antinazionali
e
di
collaborare
,
sia
pure
accidentalmente
con
esse
,
ad
un
'
opera
di
apparente
pacificazione
.
A
nessuno
può
sfuggire
l
'
importanza
di
una
tale
declinatoria
delle
cosidette
trattative
di
pace
,
fatta
non
soltanto
dall
'
organizzazione
fascista
più
autentica
e
combattiva
,
ma
fatta
anche
in
nome
dei
principii
più
essenziali
del
fascismo
e
di
un
interesse
altissimo
,
che
non
solo
trascende
la
latta
delle
fazioni
,
ma
respinge
energicamente
per
proprio
conto
il
carattere
fazioso
che
si
vorrebbe
attribuire
all
'
azione
fascista
.
È
in
sostanza
una
pregiudiziale
assai
grave
,
che
le
organizzazioni
emiliane
-
romagnole
riunite
a
congresso
muovono
ai
tentativi
di
pacificazione
.
Questi
tentativi
esse
dicono
muovono
dal
presupposto
che
la
lotta
cruenta
che
ora
si
combatte
è
opera
di
due
fazioni
egualmente
dannose
all
'
interesse
nazionale
,
perché
entrambe
le
fazioni
si
sono
poste
volontariamente
fuori
della
legge
e
in
egual
modo
disconoscono
l
'
autorità
dello
Stato
.
Ora
il
fascismo
non
può
in
alcun
modo
rinunziare
a
ciò
che
costituisce
la
sua
stessa
ragion
d
'
essere
e
che
apparve
nitidamente
a
tutti
al
momento
della
sua
origine
:
e
cioè
che
il
fascismo
non
è
un
fenomeno
classista
,
che
spieghi
un
'
azione
di
ostilità
offensiva
contro
altre
espressioni
di
interessi
classisti
,
nei
quali
si
scompone
l
'
unità
dello
spirito
nazionale
,
ma
è
l
'
espressione
integrale
di
questo
,
in
quanto
assume
una
funzione
di
resistenza
alle
sopraffazioni
delle
forze
centrifughe
,
che
vorrebbero
dilaniarlo
e
dissolverlo
;
che
il
fascismo
,
insomma
,
non
è
una
fazione
in
contrasto
con
altre
fazioni
dentro
lo
Stato
e
al
disopra
dello
Stato
,
ma
un
fattore
di
conservazione
nazionale
,
che
si
sprigiona
direttamente
dalle
intime
latebre
della
società
nazionale
,
quando
la
funzione
protettiva
dello
Stato
le
è
venuta
meno
.
Esso
quindi
non
può
ritrarsi
dalla
sua
posizione
di
battaglia
,
finché
lo
Stato
non
venga
a
rilevarlo
:
è
l
'
esercito
irregolare
,
che
ha
occupato
alcune
posizioni
e
le
difende
strenuamente
dai
contrattacchi
nemici
,
finché
non
intervenga
l
'
esercito
regolare
a
disimpegnarlo
e
a
prendere
il
suo
posto
.
Trattare
col
nemico
,
prima
che
questo
momento
sia
giunto
,
sarebbe
un
tradimento
.
Accedere
alle
trattative
significa
porsi
volontariamente
sullo
stesso
piano
dei
socialisti
,
cioè
ammettere
di
essere
una
fazione
fra
le
altre
e
disconoscere
,
come
le
altre
,
l
'
autorità
dello
Stato
,
che
è
in
se
stessa
e
dovrà
alla
fine
,
contro
tutte
le
paure
e
le
esitazioni
dei
governanti
,
essere
riconosciuta
da
tutti
sovrana
.
Le
trattative
rappresentano
quindi
una
insidia
:
il
loro
vero
scopo
non
sarebbe
quello
di
raggiungere
sinceramente
la
pacificazione
,
quanto
quello
di
compromettere
il
fascismo
e
fargli
perdere
la
coscienza
del
suo
vero
compito
politico
insieme
con
la
coscienza
della
sua
superiorità
morale
.
Ora
a
meno
che
non
si
possa
dimostrare
che
,
contro
la
stringente
efficacia
di
queste
eccezioni
pregiudiziali
,
sussiste
la
necessità
di
più
impellenti
ragioni
di
opportunità
politica
,
sì
da
poter
loro
contrapporre
efficacemente
un
cave
a
consequentiariis
,
dobbiamo
convenire
che
gli
argomenti
addotti
dal
Congresso
emiliano
-
romagnolo
non
potranno
non
produrre
una
forte
impressione
ed
esercitare
una
notevole
influenza
sulle
trattative
in
corso
.