StampaQuotidiana ,
Il
cosidetto
trattato
di
pace
siamo
dolenti
e
soddisfatti
nel
medesimo
tempo
di
applicare
questo
termine
di
politica
internazionale
ad
un
fatto
di
politica
interna
fra
fascisti
e
socialisti
è
un
fatto
compiuto
.
I
negoziatori
sotto
l
'
esperta
e
sapiente
guida
del
Presidente
della
Camera
hanno
dovuto
superare
non
poche
difficoltà
per
concluderlo
,
difficoltà
dipendenti
non
tanto
dal
contenuto
del
modus
vivendi
concreto
che
si
cercava
di
stabilire
,
quanto
dalla
posizione
di
disagio
morale
e
politico
,
in
cui
ciascuna
delle
parti
veniva
a
trovarsi
per
il
fatto
di
essersi
messa
a
contatto
dell
'
altra
,
sopra
uno
stesso
piano
morale
e
politico
.
Specialmente
nell
'
implicito
riconoscimento
della
qualità
di
belligerante
della
parte
fascista
,
presupponeva
in
questa
parte
un
tale
spirito
di
sacrificio
e
di
rinunzia
alla
superiore
posizione
di
fattore
politico
operante
non
in
senso
partigiano
ma
nazionale
,
che
non
tutti
erano
disposti
a
sopportare
e
che
le
organizzazioni
emiliane
-
romagnole
esplicitamente
respingevano
.
Ma
queste
pregiudiziali
di
amor
proprio
politico
,
furono
superate
dalle
più
evidenti
necessità
d
'
ordine
generale
,
che
prevalsero
nella
valutazione
dei
capi
fascisti
;
e
noi
,
che
pure
abbiamo
dato
perché
il
problema
fosse
integrato
in
tutti
i
suoi
elementi
il
massimo
rilievo
a
quelle
pregiudiziali
di
carattere
morale
,
non
possiamo
non
compiacercene
.
Così
pure
non
abbiamo
alcuna
difficoltà
di
dare
atto
all
'
on
.
Mussolini
che
il
movimento
fascista
sia
stato
da
lui
fondato
il
22
marzo
1919
e
non
abbia
avuto
la
sua
culla
a
Bologna
dopo
quella
data
come
noi
avevamo
scritto
sebbene
fosse
evidente
che
noi
con
quella
espressione
non
abbiamo
inteso
alludere
all
'
atto
di
nascita
in
senso
cronologico
del
fascismo
,
ma
all
'
origine
della
sua
forza
politica
,
la
quale
senza
dubbio
meglio
si
sviluppò
e
si
affermò
in
quelle
regioni
dove
l
'
opera
di
spossessamento
dello
Stato
da
parte
del
socialismo
era
stata
compiuta
quasi
totalmente
.
Oggi
che
il
trattato
di
pace
è
stato
firmato
dobbiamo
porne
in
rilievo
gli
aspetti
buoni
e
valorizzarne
la
portata
nazionale
,
la
quale
pure
esiste
,
e
potrà
essere
tanto
più
efficiente
,
quanto
più
diventerà
chiara
nella
coscienza
pubblica
e
soprattutto
in
quella
parte
di
essa
,
che
avendo
una
più
squisita
sensibilità
patriottica
,
è
maggiormente
portata
ad
assumere
un
atteggiamento
di
risoluta
intransigenza
.
Questo
non
sminuisce
affatto
il
valore
delle
riserve
che
abbiamo
già
fatte
:
fuori
di
queste
,
il
valore
politico
del
trattato
consiste
,
secondo
noi
,
in
due
punti
essenziali
,
che
del
resto
sono
stati
assai
bene
illustrati
dall
'
on
.
Mussolini
nella
sua
recente
intervista
.
Innanzi
tutto
sta
il
fatto
che
il
trattato
separa
nettamente
l
'
azione
dei
socialisti
da
quella
dei
comunisti
.
Tale
separazione
già
esisteva
all
'
interno
,
ora
essa
comincia
ad
apparire
e
ad
operare
anche
verso
l
'
esterno
.
Con
ciò
non
si
vuol
intendere
che
lo
spirito
del
socialismo
si
sia
essenzialmente
modificato
;
sarebbe
una
illusione
il
credere
che
il
partito
socialista
da
antinazionale
sia
diventato
nazionale
,
per
il
semplice
fatto
del
Trattato
.
Ma
soltanto
che
l
'
atteggiamento
antinazionale
dei
socialisti
tende
a
differenziarsi
da
quello
dei
comunisti
:
il
che
però
potrà
avere
il
risultato
pratico
di
rendere
meno
difficile
il
compito
di
repressione
dello
Stato
quando
una
volontà
dello
Stato
sia
per
sorgere
contro
le
violenze
comuniste
.
La
solidarietà
antinazionale
dei
socialisti
coi
comunisti
malgrado
tutte
le
riserve
dell
'
on
.
Modigliani
in
nome
dell
'
internazionalismo
non
può
non
ricevere
un
forte
colpo
dal
Trattato
,
che
esclude
i
comunisti
.
Rimane
sempre
un
lato
oscuro
:
ed
è
nelle
conseguenze
che
tra
i
socialisti
,
che
i
comunisti
accusano
di
«
conversione
alla
vigliaccheria
»
,
potrebbero
avere
un
eventuale
inasprimento
di
lotta
tra
fascisti
e
comunisti
o
un
'
azione
decisamente
repressiva
dello
Stato
.
Il
secondo
punto
degno
di
rilievo
,
dal
punto
di
vista
nazionale
,
è
che
il
trattato
attesta
la
volontà
di
por
termine
alla
funzione
contingente
e
diciamo
pure
rivoluzionaria
del
fascismo
e
di
iniziare
lo
svolgimento
di
un
'
attività
politica
più
normale
e
nazionale
in
senso
positivo
.
Intendiamoci
,
non
già
che
il
trattato
segni
concretamente
il
passaggio
dall
'
azione
diretta
all
'
azione
politica
e
rigidamente
legalitaria
del
fascismo
.
Questo
non
si
ottiene
per
via
di
decreti
,
ma
per
via
di
evoluzione
storica
,
la
quale
non
può
essere
affrettata
che
entro
limiti
assai
modesti
.
Tuttavia
l
'
affermare
pubblicamente
che
questa
volontà
esiste
e
il
consacrarla
in
un
documento
solenne
è
già
un
contribuire
efficacemente
a
che
essa
si
realizzi
.
Il
trattato
,
insomma
,
esprime
non
soltanto
la
speranza
,
ma
il
proposito
che
il
fascismo
da
fattore
contingente
,
che
ha
compiuto
mirabilmente
la
sua
funzione
in
un
momento
eccezionale
della
vita
del
paese
,
diventi
un
fattore
politico
normale
,
un
elemento
di
propulsione
di
politica
nazionale
in
una
vita
politica
ricostituita
.
Ora
il
nazionalismo
,
che
ha
validamente
sostenuto
il
fascismo
nel
periodo
più
turbolento
della
sua
vita
,
che
gli
è
stato
accanto
anche
in
momenti
più
difficili
della
sua
attività
anche
quando
tutti
coloro
che
lo
avevano
esaltato
cominciavano
a
disertare
la
causa
;
il
nazionalismo
,
che
pure
attraverso
gli
atteggiamenti
estremisti
ed
eccessivi
che
il
fascismo
era
stato
costretto
assumere
,
aveva
saputo
distinguere
quanto
di
serio
e
di
solido
politicamente
vi
era
nella
sostanza
di
questo
improvvisato
movimento
;
non
può
non
affrettare
coi
suoi
voti
la
trasformazione
di
esso
in
un
fattore
permanente
della
politica
normale
del
nostro
Paese
.
Fuori
degli
atteggiamenti
esteriori
diversi
,
che
le
contingenze
eccezionali
possono
aver
consigliato
all
'
uno
e
all
'
altro
di
assumere
,
il
fondamento
dei
due
movimenti
politici
non
potrà
non
risultare
in
luce
più
viva
,
quando
la
normalità
della
vita
politica
italiana
sarà
pienamente
ristabilita
.