StampaQuotidiana ,
Repetita
juvant
,
dicono
i
medici
agli
ammalati
cronici
;
e
gli
italiani
sono
ammalati
da
lunga
pezza
.
Perciò
noi
ritorniamo
volentieri
su
questo
argomento
della
pena
di
morte
,
e
lo
faremo
finché
essi
non
abbiano
confessato
che
,
prendendo
sotto
il
loro
patrocinio
i
due
teschi
di
Monti
e
Tognetti
e
facendo
una
colletta
per
quei
due
martiri
,
agirono
proprio
bestialmente
.
No
;
la
pena
di
morte
non
verrà
abolita
:
ce
lo
dice
la
consuetudine
,
più
che
mai
in
vigore
nel
regno
d
'
Italia
,
dove
,
dopo
la
famosa
tornata
del
25
novembre
,
non
passò
mese
senza
esecuzione
capitale
.
In
dicembre
si
impiccarono
due
a
Bologna
fuori
di
Porta
Lamme
;
item
a
Bologna
fu
fucilato
nella
schiena
un
soldato
in
gennaio
,
e
il
19
corr
.
il
guardasigilli
de
Filippo
assicurava
la
Camera
che
non
ci
era
stata
altra
esecuzione
in
Sardegna
se
non
di
un
solo
individuo
,
invece
di
quattro
,
come
sosteneva
il
deputato
Asproni
.
Recentemente
poi
fu
condannato
alla
morte
un
altro
soldato
a
Brescia
,
e
,
se
non
l
'
ha
ancora
subita
,
è
perché
fece
ricorso
alla
grazia
sovrana
.
Non
parliamo
dei
trenta
morti
nell
'
Emilia
nei
subbugli
del
macinato
,
né
degli
ultimi
cinque
uccisi
e
sette
feriti
a
Piano
del
Voglio
,
non
essendo
codeste
vere
esecuzioni
capitali
.
Oltre
una
consuetudine
mantenuta
in
tanto
vigore
,
abbiamo
i
pareri
di
magistrati
i
più
influenti
che
dissentono
dall
'
abolizione
della
pena
di
morte
.
I
giornali
di
Napoli
riferiscono
che
la
Commissione
della
Procura
generale
presso
quella
Corte
d
'
appello
ha
compiuto
un
lavoro
critico
sul
nuovo
progetto
di
codice
penale
,
e
che
si
è
dichiarata
contraria
all
'
abolizione
della
pena
capitale
;
e
aggiungono
che
nello
stesso
senso
si
è
già
pronunciata
anche
la
loro
Corte
di
Cassazione
.
Questi
fatti
ci
persuadono
ben
più
che
non
tutte
le
sottoscrizioni
dei
sentimentalisti
,
dei
rivoluzionari
,
degli
uomini
e
delle
donne
del
progresso
,
che
,
per
ora
e
per
un
gran
pezzo
ancora
,
no
;
la
pena
di
morte
non
verrà
abolita
,
e
,
per
quanto
riguarda
la
nostra
povera
Italia
ne
ringraziamo
cordialmente
il
Signore
.
Pensare
!
In
un
regno
dove
la
statistica
annovera
più
di
tre
mila
omicidii
all
'
anno
,
abolire
la
pena
di
morte
!
Bisognerebbe
esser
matti
o
disposti
a
tornare
ai
bei
tempi
di
Ezzelino
,
quando
un
galantuomo
,
che
avesse
cara
la
vita
,
non
poteva
conservarla
che
dentro
le
mura
di
una
torre
imprendibile
,
o
mediante
usbergo
,
lancia
e
spada
.
Scommettiamo
che
lo
stesso
Beccaria
,
sul
quale
fanno
tanto
assegnamento
gli
abolizionisti
,
se
vivesse
oggidì
in
Italia
muterebbe
parere
,
ovvero
direbbe
avverata
qui
nel
suo
più
stretto
senso
quella
condizione
eccezionale
ch
'
egli
esigeva
,
che
,
cioè
,
la
morte
del
reo
sia
il
vero
ed
unico
freno
per
distogliere
gli
altri
dal
commettere
delitti
.
È
tanto
chiaro
che
è
il
vero
freno
,
che
il
Catechismo
romano
chiama
benemeriti
del
quinto
comandamento
del
Decalogo
i
magistrati
che
condannano
a
morte
gli
assassini
,
come
erano
Monti
e
Tognetti
(
repetita
juvant
)
.
Che
poi
la
pena
capitale
sia
anche
l
'
unico
freno
,
si
prova
da
ciò
che
tutti
i
malviventi
sono
persuasissimi
che
nessuno
de
'
loro
compagni
caduti
in
mano
al
boia
è
tornato
indietro
,
mentre
di
spesso
avviene
che
le
porte
dei
bagni
si
aprino
a
loro
salvamento
,
e
oggimai
non
è
più
temerità
il
supporre
che
un
galeotto
,
come
il
Ceneri
,
diventi
un
questore
come
il
Curletti
,
il
prigioniero
di
Ham
passi
per
una
felice
combinazione
di
rivoluzioni
a
sedere
su
trono
imperiale
.