StampaPeriodica ,
Per
iniziativa
di
qualche
fascista
e
simpatizzante
e
col
gentile
consenso
del
concessionario
sig
.
E
.
Casale
il
solito
concerto
domenicale
allo
Stabilimento
Balneare
ebbe
invece
luogo
sabato
sera
4
corr
.
seguito
da
un
ballo
in
onore
delle
camicie
nere
.
La
serata
riuscì
magnificamente
.
L
'
orchestrina
,
diretta
dal
maestro
Ernesto
Berio
e
composta
come
sempre
dei
migliori
elementi
,
suonò
alla
perfezione
vari
pezzi
d
'
opera
,
assai
gustati
.
Molto
pubblico
gremiva
le
due
sale
,
tutto
pervaso
da
quel
senso
di
allegra
baldanza
e
di
cortese
spavalderia
che
la
gioventù
fascista
sa
imprimere
in
tutti
i
ritrovi
.
L
'
entrata
delle
camicie
nere
venne
salutata
dal
suono
della
marcia
reale
e
dalla
canzone
fascista
,
accolte
da
grandi
applausi
ed
ascoltate
in
piedi
nella
posizione
del
saluto
romano
,
che
ormai
è
diventato
il
saluto
di
moda
.
I
balli
ebbero
quindi
inizio
,
naturalmente
con
un
giro
d
'
onore
delle
camicie
nere
sia
maschili
che
femminili
,
poiché
il
bel
sesso
fascista
in
divisa
era
largamente
rappresentato
.
Essi
si
protrassero
fino
a
quasi
l
'
una
del
mattino
,
sempre
animati
,
intramezzati
dal
canto
ripetuto
di
"
Giovinezza
"
e
da
frequenti
alalà
.
Il
servizio
di
guardia
d
'
onore
venne
disimpegnato
dai
bravi
avanguardisti
che
in
oblazioni
,
raccolsero
una
somma
netta
di
330
lire
,
le
quali
vanno
a
rinsanguare
la
cassa
del
nostro
Fascio
.
StampaPeriodica ,
...
Pochi
,
in
sostanza
i
dissidenti
per
quanto
in
senso
relativo
;
la
grande
maggioranza
dei
fasci
italiani
sembra
già
orientata
verso
la
tesi
mussoliniana
.
La
quale
,
a
ben
osservarla
,
ha
un
suo
significato
intimo
e
profondo
che
va
oltre
ogni
vana
questione
di
formalità
e
di
pregiudiziale
.
Essa
investe
anzitutto
lo
spirito
essenziale
del
fascismo
cui
è
pur
necessario
conservare
,
a
costo
di
ferrea
intransigenza
,
il
suo
differenziale
dagli
altri
partiti
nazionali
che
sono
vincolati
ad
apriorismi
istituzionali
.
In
secondo
luogo
era
indispensabile
,
all
'
indomani
del
grande
successo
elettorale
,
gittare
nell
'
esercito
vittorioso
qualche
reagente
che
precipitasse
i
corpi
e
polarizzasse
le
forze
e
le
tendenze
:
Mussolini
non
à
esitato
a
compiere
questo
gesto
salutare
con
un
coraggio
,
una
nobiltà
,
una
fierezza
,
un
disinteresse
di
cui
,
possiamo
affermarlo
,
non
v
'
è
traccia
o
precedente
alcuno
nella
storia
politica
dei
partiti
italiani
dal
1860
in
poi
.
È
un
esempio
superbo
di
educazione
civile
di
cui
dobbiamo
tutti
essere
grati
a
Benito
Mussolini
...
StampaPeriodica ,
PORCONI
!
Questo
aggettivo
è
molto
poco
parlamentare
e
tale
da
non
trovare
spazio
nelle
colonne
dei
quotidiani
benpensanti
.
Ma
il
nostro
foglio
di
battaglia
ardita
ne
trova
altri
per
bollare
a
dovere
certi
diffamatori
,
non
sappiamo
se
più
infami
od
incoscienti
.
PORCONI
!
Sono
quelli
che
accusano
i
fascisti
di
essere
pagati
con
30
,
40
e
più
lire
al
giorno
.
PORCONI
!
Sono
quelli
che
sostengono
essere
i
fascisti
dei
venduti
ai
pescicani
di
tutte
le
dimensioni
.
PORCONI
!
Sono
quelli
che
attribuiscono
ai
fascisti
la
richiesta
di
adesione
ad
essi
di
pregiudicati
come
,
per
esempio
,
Guido
Corsani
detto
anche
Gatto
bigio
.
PORCONI
!
Sono
quelli
che
attribuiscono
ai
fascisti
atti
di
provocazione
e
d
'
ingiustificata
violenza
.
PORCONI
!
Sono
quelli
che
non
riconoscono
che
i
fascisti
compiono
un
giusto
movimento
di
reazione
dinanzi
alle
violenze
che
vilmente
e
ripetutamente
vengono
compiute
dalla
teppa
comunista
sotto
la
pressione
dell
'
oro
russo
.
Si
potrebbe
continuare
su
questo
tono
per
colonne
e
colonne
di
giornale
,
ma
preferiamo
far
punto
.
Per
la
cessazione
dell
'
ignobile
gazzarra
saranno
più
persuasivi
delle
nostre
parole
anche
delle
più
infuocate
!
gli
stasciamenti
di
grugno
che
i
fascisti
non
mancheranno
di
compiere
verso
quanti
,
figli
illegittimi
di
cinghiali
maremmani
,
continueranno
con
i
loro
grugniti
nell
'
ignobile
e
carognesca
diffamazione
!
StampaPeriodica ,
Vogliamo
riassumere
in
questa
«
rassegna
della
stampa
»
i
notevoli
contributi
che
Critica
fascista
ha
portato
nel
corso
di
quest
'
anno
al
problema
dei
giovani
in
quanto
problema
della
formazione
di
una
classe
dirigente
.
Nel
caso
più
fortunato
questo
problema
è
posto
direttamente
dal
giovane
ed
allora
non
è
semplicemente
problema
della
«
caccia
»
a
qualche
dignità
nelle
organizzazioni
;
è
problema
di
quelli
«
che
intendono
mettersi
al
centro
stesso
del
mondo
ideale
creato
dagli
anziani
,
per
rivederne
carte
ed
orientamenti
.
Giudicano
costoro
,
che
i
posti
,
le
funzioni
,
le
cariche
,
le
responsabilità
di
comando
in
mano
dei
giovani
sono
meno
che
niente
,
se
non
servono
a
rinnovare
esperienze
,
metodi
,
sistemi
,
impostazioni
formali
e
sostanziali
dei
problemi
,
che
sempre
mutano
nel
volgere
degli
eventi
e
delle
generazioni
»
.
Ma
per
riuscire
a
questo
la
loro
attività
deve
essere
concreta
,
costruttiva
«
poiché
è
da
stolti
uscirsene
fuori
con
un
frondismo
generico
,
allusivo
,
farcito
di
ammiccamenti
caricaturali
a
questo
o
a
quel
tipo
di
gerarca
pretenzioso
,
a
questo
o
quel
sedicente
Padre
Eterno
della
scienza
»
.
Forse
la
ramanzina
è
troppo
violenta
perché
si
è
portati
nei
primi
passi
,
nel
prendere
cognizione
del
mondo
che
ci
circonda
,
a
questo
atteggiamento
,
che
diviene
inconcludente
solo
in
quanto
sia
fine
a
se
stesso
.
Ma
purtroppo
la
nostra
storia
ci
insegna
che
troppo
spesso
uno
sforzo
generoso
si
è
risolto
in
qualche
insignificante
«
pasquinata
»
!
Ma
se
tutto
il
problema
stesse
qui
,
non
ci
si
spiegherebbe
quel
certo
che
di
stanco
e
di
acre
che
lo
accompagna
sempre
:
il
problema
è
più
grave
,
poiché
sono
pochi
i
giovani
che
vanno
incontro
alle
loro
responsabilità
.
Molti
,
i
più
,
trascorrono
quieti
,
nel
conformismo
di
una
vita
limitata
,
e
perciò
il
problema
dei
giovani
è
più
un
problema
di
carenza
,
che
ingigantisce
allora
fino
a
quello
della
formazione
della
classe
dirigente
.
Formazione
di
una
classe
dirigente
.
Camillo
Pellizzi
,
ricercando
nella
Critica
fascista
del
15-6-XV
,
un
rimedio
a
questo
stato
di
cose
,
si
sente
attratto
verso
i
metodi
dei
colleges
inglesi
e
vorrebbe
associare
alle
scuole
,
dalle
elementari
all
'
università
,
un
complesso
di
esercitazioni
.
In
esse
il
giovane
dovrebbe
educarsi
«
alla
deliberazione
responsabile
,
alla
valutazione
equa
delle
diverse
opinioni
,
alla
disciplina
del
dibattito
»
.
Confessiamo
che
,
per
quanto
questo
ideale
di
dolce
Accademia
possa
sedurci
in
qualche
momento
di
nostalgia
melanconica
,
non
ci
sentiamo
di
appoggiare
una
proposta
che
all
'
atto
pratico
si
ridurrebbe
ad
una
mera
classe
di
retorica
o
a
qualche
istituzione
del
tipo
dei
boy
scouts
.
Ma
,
a
parte
la
facile
ironia
,
a
cosa
condurrebbe
la
proposta
del
Pellizzi
?
Agostino
Nasti
,
nella
Critica
fascista
dell'1-7-XV
,
afferma
che
«
quel
sistema
da
sé
solo
,
potrebbe
essere
,
date
le
caratteristiche
dell
'
ingegno
italiano
(
brillantezza
,
facilità
,
attitudine
alla
retorica
)
,
un
mezzo
di
esercizio
della
sola
intelligenza
e
corruttore
della
personalità
morale
»
.
Si
finirebbe
così
per
cadere
nuovamente
in
quella
dittatura
di
funzionari
,
che
Pellizzi
ritiene
essere
«
fenomeno
di
cui
la
storia
ha
vari
esempi
:
e
sono
tutti
esempi
a
ben
guardare
di
decadenza
»
.
Noi
non
vogliamo
con
questo
spezzare
la
lancia
contro
la
discussione
,
la
libera
discussione
.
Noi
vogliamo
soltanto
mettere
in
guardia
contro
l
'
abuso
di
essa
,
abuso
che
ci
condurrebbe
in
questo
caso
ad
una
sterile
,
esangue
ed
organizzata
esercitazione
.
In
essa
la
borghesia
,
feconda
soltanto
di
funzionari
e
di
burocrati
,
diguazzerebbe
contenta
e
soddisfatta
,
seguitando
ad
inquinare
ed
a
monopolizzare
la
classe
dirigente
italiana
.
Il
fondamentale
problema
è
invece
come
dice
Nasti
quello
di
immettere
nella
classe
dirigente
italiana
il
popolo
ed
egli
vorrebbe
che
il
«
Pellizzi
chiarisse
se
è
d
'
accordo
sulla
necessità
di
questo
rinsanguamento
della
classe
politica
italiana
,
sulla
necessità
,
cioè
,
che
questa
sia
apertissima
,
che
si
faciliti
l
'
ingresso
in
essa
di
uomini
espressi
dal
popolo
e
che
sia
necessario
quindi
pensare
al
modo
di
preparare
questi
elementi
popolari
,
che
non
sono
preparati
dall
'
ambiente
familiare
e
nemmeno
nelle
scuole
,
perché
frequentano
solo
le
elementari
»
.
Sindacati
e
classe
dirigente
.
Ma
per
la
scelta
di
questi
elementi
egli
non
ritiene
sufficiente
la
«
scuola
»
sindacale
e
si
chiede
angosciato
:
«
Dovremo
sempre
essere
un
popolo
di
prim
'
ordine
guidato
da
una
mediocre
classe
dirigente
?
»
.
Indubbiamente
,
pensando
al
modo
con
cui
oggi
funzionano
i
sindacati
,
non
è
possibile
sperare
che
da
essi
si
esprima
facilmente
questa
nuova
classe
dirigente
.
Ma
noi
non
condividiamo
l
'
estrema
punta
di
angoscia
del
Nasti
e
pensiamo
invece
che
lo
sforzo
nostro
debba
rivolgersi
proprio
verso
l
'
organizzazione
sindacale
.
Essa
ha
molti
difetti
e
tutti
lo
confessano
.
Longo
,
per
es
.
,
in
Critica
fascista
dell'1-6-XV
,
insiste
«
sulla
necessità
ed
urgenza
di
approfondire
ed
intensificare
l
'
opera
di
educazione
sindacale
delle
masse
lavoratrici
»
poiché
«
i
giovani
lavoratori
,
in
genere
,
non
si
interessano
abbastanza
del
sindacato
e
della
vita
sindacale
»
.
Ma
senza
sperare
in
una
formazione
spontanea
di
questa
classe
dirigente
attraverso
i
sindacati
,
noi
crediamo
che
questa
sia
ancora
l
'
unica
via
e
ce
la
indica
la
coscienza
,
che
abbiamo
della
maturità
dell
'
operaio
italiano
,
maturità
fatta
di
cosciente
responsabilità
e
di
disciplinata
decisione
.
Il
nostro
sforzo
deve
mirare
a
liberare
da
impacci
burocratici
ed
organizzativi
queste
forze
che
sole
ci
permetteranno
la
formazione
di
quella
classe
dirigente
unitaria
che
non
porti
più
in
sé
«
le
conseguenze
della
divisione
politica
e
non
soltanto
in
senso
territoriale
che
precedette
l
'
unificazione
dell
'
Italia
»
.
Avviso
agli
universitari
.
E
nel
paragrafo
precedente
abbiamo
parlato
,
a
ragion
veduta
,
del
sindacato
come
dell
'
unica
via
per
la
formazione
della
classe
dirigente
,
poiché
,
se
l
'
universitario
non
vorrà
morire
nella
burocrazia
o
nel
frazionariato
,
egli
dovrà
finire
collo
spogliarsi
di
molte
delle
sue
soprastrutture
e
dovrà
soprattutto
avvicinarsi
alla
classe
operaia
avvicinarlesi
nel
sindacato
,
nel
gruppo
rionale
,
nel
dopolavoro
.
Ma
egli
è
ancora
molto
distante
da
questo
suo
imprescindibile
compito
.
Vediamo
,
infatti
,
i
resoconti
del
Convegno
di
dottrina
del
fascismo
,
ai
Littoriali
di
quest
'
anno
.
In
esso
troppo
si
è
teorizzato
astrattamente
e
formalmente
.
Giancarlo
Ballarati
,
Littore
di
quest
'
anno
,
in
Critica
fascista
dell'1-5-XV
,
chiama
«
negativo
e
sterile
quell
'
aspetto
del
convegno
,
che
si
è
posto
alla
astratta
ricerca
della
determinazione
di
una
personalità
ideale
e
di
un
concetto
speculativo
dello
Stato
,
perché
si
compiva
l
'
opera
vana
della
giustificazione
del
punto
di
partenza
,
rivendicando
lo
Stato
come
interiorità
e
spiritualità
ciò
che
è
presupposto
ormai
pacifico
,
e
caratteristica
propria
anche
a
forme
non
fasciste
di
Stato
»
.
Lasciamo
da
parte
l
'
invito
,
che
credo
imbarazzante
,
a
tirar
fuori
quelle
altre
forme
non
fasciste
di
Stato
e
concordiamo
senz
'
altro
nel
ritenere
sterile
questo
circolo
vizioso
della
giustificazione
del
punto
di
partenza
.
Ma
crede
forse
il
camerata
Ballarati
che
questo
Stato
interiore
e
spirituale
sia
presupposto
ormai
pacifico
?
Se
lo
è
per
alcuno
,
lo
sarà
per
gli
ondivaghi
filosofanti
,
per
quelli
che
,
come
vedo
riportato
nel
successivo
articolo
di
Vincenzo
Buonassisi
«
credono
che
l
'
Impero
esistesse
entro
di
noi
prima
che
disponessimo
di
un
sol
metro
quadrato
di
territorio
»
.
Noi
crediamo
invece
che
la
discussione
teorica
sia
utilissima
e
necessaria
,
purché
esca
dall
'
esoterismo
di
questo
Stato
in
interiore
hominis
.
È
l
'
avviso
che
noi
dobbiamo
ricavare
da
questa
lunga
polemica
e
specie
dalle
parole
di
Nasti
,
è
quello
di
rompere
una
buona
volta
col
pacifico
vivacchiare
e
profittare
del
«
pane
della
scienza
»
.
Si
afferma
l
'
identità
del
pensare
e
del
fare
per
poi
solo
pensare
o
meglio
arzigogolare
schemi
.
StampaQuotidiana ,
Ora
si
conosce
la
vera
ragione
della
morte
dell
'
elefante
che
Menelik
regalò
a
S.M.
Umberto
I
e
che
questi
donò
al
Municipio
di
Catania
.
La
grotta
in
cui
la
bestia
fu
messa
era
buia
,
umida
e
l
'
elefante
era
nutrito
di
erbaccie
malsane
.
Si
deplora
il
modo
poco
conveniente
con
cui
si
curò
questo
bellissimo
dono
meraviglia
del
giardino
Bellini
StampaPeriodica ,
Lettore
,
Un
titolo
come
Caratteri
,
che
abbiamo
scelto
per
questa
Rassegna
,
potrà
sembrare
o
troppo
limitato
o
molto
impegnativo
.
Ebbene
;
è
proprio
per
ciò
che
l
'
abbiamo
scelto
.
Se
è
pur
vero
che
il
carattere
,
nel
suo
significato
più
elementare
e
,
diremmo
,
fisiologico
,
può
essere
inteso
come
un
dono
di
natura
,
sì
che
qualsiasi
uomo
,
anche
il
più
disarmato
ed
ignavo
ne
paia
fornito
alla
stessa
stregua
delle
piante
e
dei
minerali
;
in
un
significato
più
alto
,
spirituale
ed
umano
esso
assume
un
valore
di
conquista
morale
,
diviene
qualcosa
di
singolarmente
attivo
,
drammatico
,
esclusivo
.
È
solo
questo
significato
che
noi
accettiamo
.
La
nostra
rivista
non
vuole
essere
altro
che
un
luogo
d
'
incontro
di
persone
,
di
«
caratteri
»
,
ciascuno
dei
quali
,
secondo
il
proprio
temperamento
e
le
proprie
preferenze
,
sappia
riferire
su
queste
pagine
,
personali
scoperte
e
convinzioni
,
contribuendo
a
formare
un
clima
comune
,
un
fondo
omogeneo
di
esperienze
.
Massima
libertà
di
espressione
,
quindi
.
È
bene
dirlo
subito
.
Il
che
non
vuol
dire
atomismo
o
eclettismo
,
perché
la
scelta
dei
collaboratori
è
stata
guidata
da
affinità
più
o
meno
appariscenti
,
ma
irrefutabili
,
da
gusti
e
predilezioni
estremamente
tendenziose
e
inconciliabili
.
Persuasi
come
siamo
che
nella
letteratura
,
e
non
in
questa
soltanto
,
contino
principalmente
le
opere
individuali
,
ed
esse
tanto
maggior
influenza
abbiano
nei
confronti
degli
altri
,
quanto
più
personali
estreme
ed
incomparabili
,
noi
abbiamo
chiesto
ai
nostri
collaboratori
di
essere
ciò
che
nei
loro
più
intimi
desideri
non
possono
non
aver
desiderato
di
essere
,
e
cioè
se
stessi
,
cioè
dei
caratteri
.
Le
formule
,
gli
schemi
astratti
non
c
'
interessano
gran
che
,
e
se
qualcuno
vorrà
farne
uso
e
noi
stessi
ne
faremo
,
sarà
più
per
comodità
di
linguaggio
che
non
per
creare
nuovi
indirizzi
filosofici
o
artistici
.
Il
fine
ultimo
?
Servire
con
quanta
maggior
nobiltà
e
disinteresse
possibili
alla
nostra
arte
e
quindi
al
nostro
costume
,
i
quali
non
possono
essere
che
italiani
,
nutriti
di
tutto
ciò
che
forma
l
'
originalità
e
lo
splendore
della
nostra
arte
passata
,
e
insieme
guidati
dalla
grande
forza
che
ci
viene
dal
rinnovamento
spirituale
operato
in
Italia
dalla
Rivoluzione
Fascista
.
Il
fine
immediato
?
Svegliare
gli
addormentati
,
che
nel
nostro
campo
sono
oggi
tronfissimi
:
invogliare
i
migliori
alla
riflessione
e
alla
lettura
,
far
conoscere
,
o
far
conoscere
meglio
,
alcune
figure
di
artisti
che
crediamo
i
più
degni
della
nuova
arte
italiana
,
render
fertile
,
infine
,
attraverso
l
'
incontro
e
la
composizione
di
personalità
varie
e
di
esperienze
consimili
quel
terriccio
più
fecondo
alle
opere
d
'
arte
.
In
conclusione
:
riportare
gli
scrittori
a
quel
senso
gagliardo
,
esuberante
,
avventuroso
ch
'
è
stato
il
carattere
più
propizio
della
nostra
letteratura
,
violentata
oggi
troppo
spesso
da
interferenze
insopportabili
di
uomini
privi
di
dignità
,
snervata
,
e
sostituita
,
da
interessi
forse
più
urgenti
ma
non
per
questo
più
elevati
necessari
durevoli
.
StampaPeriodica ,
Da
quando
la
stampa
periodica
è
divenuta
strumento
necessario
per
la
rapida
diffusione
di
un
'
idea
e
per
la
subitanea
affermazione
di
un
nome
,
i
giovani
,
in
cui
più
vivo
sia
l
'
interesse
per
i
problemi
della
cultura
e
più
imperioso
il
desiderio
di
esserne
apostoli
,
hanno
sempre
pensato
di
dar
vita
a
«
un
giornale
»
.
Il
difetto
di
tali
giornali
è
noto
:
quand
'
anche
non
siano
gli
imbarazzi
finanziari
a
por
fine
alla
loro
esistenza
,
la
mancanza
di
un
indirizzo
,
l
'
inesperienza
e
le
difficoltà
di
una
attività
continuata
dopo
i
primi
numeri
in
cui
si
sono
esaurite
le
idee
o
pseudo
-
idee
che
si
dovevano
bandire
e
che
avrebbero
dovuto
rivoluzionare
il
mondo
letterario
o
artistico
o
politico
,
le
delusioni
e
la
subentrata
indifferenza
dopo
i
primi
entusiasmi
,
sono
ragioni
più
che
sufficienti
per
condurli
ad
una
morte
ingloriosa
.
L
'
esperienza
di
tali
tentativi
ed
il
lungo
dubitare
sulla
nostra
maturità
crediamo
ci
siano
stati
utili
;
ed
ora
che
,
nonostante
tali
dubbi
ed
un
'
acuta
consapevolezza
dei
pericoli
insiti
nel
nostro
entusiasmo
,
siamo
venuti
nella
decisione
di
affrontare
il
giudizio
del
pubblico
,
contiamo
fermamente
d
'
avere
un
compito
da
assolvere
,
ancorché
a
prima
vista
modesto
,
nella
vita
spirituale
delle
giovani
generazioni
italiane
.
Il
nostro
giornale
,
giornale
di
giovani
,
ai
giovani
vuole
dirigersi
ed
è
anzi
sua
ragione
di
essere
l
'
esprimerne
gli
ideali
,
le
speranze
,
la
volontà
.
Noi
crediamo
infatti
che
esista
una
soluzione
di
continuità
nella
vita
intellettuale
italiana
,
le
cui
ragioni
facilmente
si
possono
trovare
nell
'
immane
cataclisma
spirituale
che
agitò
non
solo
il
nostro
paese
,
ma
tutta
la
vita
europea
;
prima
collo
sforzo
titanico
della
guerra
,
poi
col
disfattismo
imperversante
del
bolscevismo
.
A
nostro
avviso
infatti
,
gli
uomini
che
giovani
e
giovanissimi
vissero
quegli
anni
angosciosi
,
sono
stati
dalle
sofferenze
,
dal
rovinare
precipitoso
di
ideologie
,
che
sembravano
eterne
,
dall
'
immoralità
stessa
della
vita
,
che
sembrava
premiare
i
profittatori
,
i
facinorosi
e
perfino
i
traditori
della
patria
,
dalla
forzata
interruzione
della
loro
coltura
,
diremo
quasi
stroncati
o
per
lo
meno
resi
facile
preda
di
correnti
desolatamente
pessimistiche
e
deprimenti
ogni
spirito
di
iniziativa
.
Quelli
di
loro
che
per
singolare
fermezza
di
carattere
e
per
inalterabile
fiducia
nelle
forze
latenti
dello
spirito
italico
non
cedettero
alla
bufera
furono
pochi
;
e
quei
pochi
tra
i
primi
ad
unirsi
al
movimento
che
doveva
ridare
all
'
Italia
unità
ed
ordine
.
Ma
la
gran
massa
rimasta
estranea
,
se
anche
aderì
poi
al
Fascismo
,
perché
vide
in
esso
la
salvezza
e
l
'
avvenire
del
paese
,
se
anche
lavorò
per
le
sue
grandi
realizzazioni
pratiche
,
rimase
spiritualmente
inerte
.
E
noi
crediamo
che
questa
sia
la
ragione
per
cui
oggi
,
nonostante
ogni
forma
di
incoraggiamento
a
tante
manifestazioni
culturali
,
si
senta
lamentare
da
critici
ed
uomini
politici
la
scarsa
aderenza
dello
spirito
artistico
alla
vita
pur
così
vigorosa
e
piena
di
promesse
dell
'
Italia
d
'
oggi
.
Pensiamo
invece
che
solo
i
giovani
cui
il
destino
permise
di
vivere
la
loro
fanciullezza
ed
adolescenza
in
un
clima
più
favorevole
,
e
di
formare
la
loro
cultura
in
un
'
era
di
continuo
ed
ordinato
progresso
,
possano
col
loro
spirito
tutto
permeato
dai
nuovi
ideali
,
infondere
nelle
lettere
e
nelle
arti
il
sentimento
di
vita
dei
tempi
nostri
.
Ma
essi
,
che
non
vissero
le
eroiche
giornate
della
guerra
e
del
'22
,
ancora
non
molto
esperti
della
vita
politica
e
culturale
,
anelano
di
temprare
la
propria
coscienza
e
le
proprie
idee
,
ed
attraverso
una
comprensione
sempre
più
precisa
della
grandezza
del
Fascismo
,
riunirsi
spiritualmente
ai
loro
Padri
,
artefici
della
Rinascita
della
Patria
,
per
acquistare
la
maturità
politica
e
culturale
necessaria
a
raccoglierne
degnamente
la
successione
in
un
non
lontano
domani
.
Noi
riteniamo
col
nostro
giornale
di
poter
offrire
ai
giovani
un
campo
per
vagliare
le
proprie
forze
,
una
pedana
da
cui
essi
possano
meglio
spiccare
un
salto
verso
precise
realtà
,
e
non
nel
vuoto
delle
illusioni
.
E
ci
proponiamo
altresì
di
attestare
,
di
fronte
ai
nostri
maggiori
che
ci
osservano
vigili
e
ci
seguono
amorosamente
,
quale
grado
di
elevazione
culturale
e
di
formazione
politica
abbiano
raggiunto
i
giovani
cresciuti
nel
clima
della
Rivoluzione
Fascista
,
cercando
attraverso
l
'
entusiasmo
della
collaborazione
attiva
non
solo
di
aumentarlo
,
ma
anche
di
estenderlo
ad
una
massa
sempre
maggiore
,
concorrendo
in
questo
sforzo
con
altri
giornali
o
concorsi
già
a
nostra
disposizione
.
Questi
scopi
sono
implicitamente
legati
alla
collaborazione
più
vasta
possibile
dei
nostri
coetanei
.
Noi
apriamo
il
nostro
giornale
a
tutti
coloro
che
nella
loro
giovinezza
di
anni
o
di
spirito
sentono
di
avere
qualche
cosa
di
nuovo
da
dire
e
vogliano
esprimerlo
a
voce
alta
;
non
permetteremo
però
mai
che
esso
diventi
palestra
di
esibizionismi
e
di
scaramucce
personali
.
In
quanto
ai
più
vecchi
di
noi
,
pensiamo
che
il
loro
consiglio
ci
possa
sempre
essere
utile
ed
anzi
saremo
contenti
di
accoglierne
a
volte
sul
nostro
giornale
gli
scritti
atti
a
meglio
illuminarci
il
cammino
,
ad
appianare
difficoltà
,
collaborando
alla
nostra
conquista
.
Questi
gli
scopi
che
perseguiamo
con
tutta
la
nostra
forza
e
la
nostra
fede
;
per
renderci
degni
dei
nostri
padri
,
creatori
ed
apportatori
di
civiltà
,
e
per
raggiungere
i
quali
non
ci
parranno
mal
spese
le
ore
migliori
della
nostra
giovinezza
.
ProsaGiuridica ,
VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Ritenuta
la
necessità
di
creare
una
milizia
volontaria
per
la
sicurezza
nazionale
;
Sentito
il
Consiglio
dei
ministri
;
Sulla
proposta
del
Presidente
del
Consiglio
dei
ministri
,
segretario
di
Stato
per
gli
affari
dell
'
interno
,
di
concerto
con
i
Ministri
segretari
di
Stato
per
la
guerra
,
per
le
finanze
,
per
la
giustizia
e
gli
affari
di
culto
e
per
la
marina
;
Abbiamo
decretato
e
decretiamo
:
Art
.
1
È
istituita
una
milizia
volontaria
per
la
sicurezza
nazionale
.
Art
.
2
La
milizia
per
la
sicurezza
nazionale
è
al
servizio
di
Dio
e
della
Patria
italiana
,
ed
è
agli
ordini
del
Capo
del
Governo
.
Provvede
,
in
concorso
coi
corpi
armati
per
la
pubblica
sicurezza
e
con
il
R
.
esercito
,
a
mantenere
all
'
interno
l
'
ordine
pubblico
;
prepara
e
conserva
inquadrati
i
cittadini
per
la
difesa
degli
interessi
dell
'
Italia
nel
mondo
.
Art
.
3
Il
reclutamento
è
volontario
,
e
viene
compiuto
fra
gli
appartenenti
alla
milizia
fascista
fra
i
17
e
i
50
anni
che
ne
facciano
domanda
e
che
,
a
giudizio
del
Presidente
del
Consiglio
dei
ministri
o
delle
autorità
gerarchiche
da
lui
delegate
,
ne
possiedano
i
requisiti
di
capacità
e
moralità
.
Art
.
4
Le
norme
organiche
e
disciplinari
per
la
costituzione
e
il
funziomaento
della
milizia
saranno
stabilite
da
appositi
regolamenti
da
redigersi
,
in
armonia
con
le
leggi
vi
genti
,
dal
Presidente
del
Consiglio
o
dalle
autorità
da
lui
delegate
.
Art
.
5
Le
nomine
degli
ufficiali
e
le
loro
promozioni
vengono
compiute
con
Nostro
decreto
,
su
proposta
dei
Ministri
per
l
'
interno
e
per
la
guerra
.
Art.6
La
milizia
per
la
sicurezza
nazionale
presta
servizio
gratuito
.
Quando
presta
servizio
fuori
del
Comune
di
residenza
dei
reparti
viene
mantenuta
a
spese
dello
Stato
.
Art
.
7
In
caso
di
mobilitazione
generale
o
di
richiamo
parziale
del
'
esercito
e
della
marina
,
la
milizia
viene
assorbita
dall
'
esercito
e
dalla
marina
in
armi
,
a
seconda
degli
obblighi
e
dei
gradi
militari
dei
singoli
componenti
.
Art.8
Le
spese
per
la
istituzione
e
il
funzionamento
della
milizia
per
la
sicurezza
nazionale
sono
a
carico
del
bilancio
del
Ministero
dell
'
interno
.
Art
.
9
Dall
'
entrata
in
vigore
del
presente
decreto
tutte
le
altre
formazioni
a
carattere
o
inquadramento
militare
di
qualsiasi
tipo
non
sono
permesse
.
I
contravventori
cadranno
sotto
le
sanzioni
della
legge
.
Art
.
10
Il
presente
decreto
sarà
presentato
al
Parlamento
per
la
conversione
in
legge
,
e
andrà
in
vigore
il
giorno
1°
febbraio
1923
.
Ordiniamo
che
il
presente
decreto
,
munito
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserto
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarlo
e
farlo
osservare
.
Dato
a
Roma
,
addì
14
gennaio
1923
.
VITTORIO
EMANUELE
.
MUSSOLINI
-
-
DIAZ
-
-
DE
STEFANI
-
-
OVIGLIO
-
-
THAON
DE
REVEL
.
Luogo
del
Sigillo
.
V
:
Il
Guardasigilli
:
OVIGLIO
Registrato
alla
Corte
dei
Conti
con
riserva
addì
19
gennaio
1923
.
Reg
.
208
.
Atti
del
Governo
ProsaGiuridica ,
VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Udito
il
Consiglio
dei
Ministri
;
Sulla
proposta
del
Presidente
del
Consiglio
dei
Ministri
,
Ministro
per
l
'
interno
,
ad
interim
per
gli
affari
esteri
,
di
concerto
col
Ministro
per
la
giustizia
e
gli
affari
di
culto
;
Abbiamo
decretato
e
decretiamo
:
Art
.
1
Il
gerente
responsabile
di
un
giornale
o
di
altra
pubbli
cazione
periodica
,
richiesto
dagli
articoli
36
e
37
dell
'
e
ditto
26
marzo
1848
su
la
stampa
,
oltre
ad
avere
i
requi
siti
prescritti
dall
'
editto
medesimo
,
deve
essere
diretto
re
o
uno
dei
principali
redattori
ordinari
del
giornale
o
della
publicazione
e
deve
ottenere
il
riconoscimento
dal
Prefetto
della
provincia
ove
il
giornale
o
la
pubblicazione
vengono
stampati
.
I
senatori
e
deputati
non
possono
essere
gerenti
respon
sabili
.
Non
possono
assumere
la
qualità
di
gerenti
e
la
perdono
,
se
l
'
abbiano
assunta
,
coloro
i
quali
siano
sta
ti
condannati
per
due
volte
per
reati
commessi
a
mezzo
della
stampa
.
Il
provvedimento
del
Prefetto
che
nega
il
riconoscimen
to
del
gerente
deve
essere
motivato
;
e
contro
di
esso
si
può
ricorrere
al
Ministro
per
l
'
interno
.
Avverso
il
prov
vedimento
del
Ministro
è
ammesso
ricorso
alla
IV
Sezio
ne
del
Consiglio
di
Stato
per
i
motivi
di
legittimità
.
Art
.
2
Il
Prefetto
della
provincia
ha
facoltà
,
salvo
l
'
azione
pena
le
,
ove
sia
il
caso
,
di
diffidare
il
gerente
di
un
giornale
o
di
una
pubblicazione
periodica
:
a
)
se
il
giornale
o
la
pubblicazione
periodica
con
notizie
false
o
tendenziose
rechi
intralcio
all
'
azione
diplomatica
del
Governo
nei
rapporti
con
l
'
estero
o
danneggi
il
cre
dito
nazionale
all
'
interno
od
all
'
estero
o
desti
ingiustifi
cato
allarme
nella
popolazione
ovvero
dia
motivi
di
tur
bamento
dell
'
ordine
pubblico
;
b
)
se
il
giornale
o
la
pubblicazione
periodica
con
artico
li
,
commenti
,
note
,
titoli
,
illustrazioni
o
vignette
istighi
a
commettere
reati
o
ecciti
all
'
odio
di
classe
o
alla
disob
bedienza
alle
leggi
o
agli
ordini
delle
autorità
o
compro
metta
la
disciplina
degli
addetti
ai
pubblici
servizi
o
fa
vorisca
gli
interessi
di
Stati
,
enti
o
privati
stranieri
a
dan
no
degli
interessi
italiani
ovvero
vilipenda
la
Patria
,
il
Re
,
la
Real
Famiglia
,
il
Sommo
Pontefice
,
la
Religione
del
lo
Stato
,
le
istituzioni
ed
i
poteri
dello
Stato
o
le
Potenze
amiche
.
La
diffida
è
pronunziata
con
decreto
motivato
udito
il
parere
di
una
Commissione
composta
di
un
giudice
che
la
presiede
,
e
di
un
sostituto
procuratore
del
Re
del
Tribunale
del
luogo
ove
ha
sede
la
Prefettura
nominati
rispettivamente
dal
primo
presidente
e
dal
procuratore
ge
nerale
della
Corte
di
appello
,
e
di
un
rappresentante
del
la
classe
giornalistica
nominato
dalla
locale
Associazione
della
stampa
,
o
,
in
mancanza
,
dal
presidente
del
Tribu
nale
locale
.
La
Commissione
dura
in
carica
un
anno
.
Art
.
3
Il
Prefetto
della
provincia
,
udita
la
Commissione
di
cui
al
precedente
articolo
,
ha
facoltà
di
revocare
il
riconosci
mento
del
gerente
responsabile
diffidato
due
volte
du
rante
l
'
anno
.
Il
Prefetto
può
negare
il
riconoscimento
d
'
un
nuovo
gerente
quando
il
precedente
sia
stato
revocato
oppure
sia
stato
condannato
due
volte
nello
spazio
di
due
anni
a
pena
restrittiva
della
libertà
non
inferiore
a
sei
mesi
per
qualunque
reato
commesso
a
mezzo
della
stampa
,
oppure
quando
i
giornali
e
gli
scritti
periodici
colpiti
dai
provvedimenti
prefettizi
assumano
nuovi
titoli
per
continuare
a
pubblicarsi
.
Contro
i
Provvedimenti
del
Prefetto
sono
ammessi
i
ricorsi
indicati
nell
'
art
.
1
.
Art
.
4
I
giornali
o
altri
scritti
periodici
pubblicati
in
contrav
venzione
alle
precedenti
disposizioni
devono
essere
se
questrati
.
Il
sequestro
è
eseguito
dall
'
autorità
di
pubblica
sicurezza
senza
che
occorra
speciale
autorizzazione
.
I
colpevoli
della
pubblicazione
abusiva
sono
puniti
a
norma
delle
leggi
vigenti
.
Art
.
5
Sono
abrogate
le
disposizioni
dei
numeri
4
e
5
dell
'
art
.
14
del
Codice
di
procedura
penale
.
La
cognizione
dei
reati
ivi
contemplati
è
devoluta
al
Tribunale
.
Per
qualsiasi
altro
reato
di
stampa
commesso
a
mezzo
della
stampa
la
competenza
si
determina
giusta
le
norme
vigenti
secondo
la
misura
della
pena
stabilita
per
il
reato
salva
in
ogni
caso
l
'
osservanza
delle
norme
sulla
compe
tenza
per
connessione
.
Per
tutti
i
reati
di
stampa
o
commessi
a
mezzo
della
stampa
si
procede
per
citazione
direttissima
.
Art
.
6
Il
presente
decreto
entra
in
vigore
il
giorno
della
sua
pubblicazione
nella
Gazetta
Ufficiale
del
Regno
e
sarà
presentato
al
Parlamento
per
la
sua
conversione
in
legge
.
Entro
quindici
giorni
dall
'
entrata
in
vigore
del
decreto
i
giornali
e
le
pubblicazioni
periodiche
dovranno
unifor
marsi
alle
norme
stabilite
dall
'
art
.
1
.
Ordiniamo
che
il
presente
decreto
,
munito
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserito
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarlo
e
di
farlo
osservare
.
Dato
a
Roma
,
addì
15
luglio
1923
.
VITTORIO
EMANUELE
.
MUSSOLINI
-
-
OVIGLIO
.
Visto
,
il
Guardasigilli
:
OVIGLIO
.
Registrato
alla
Corte
dei
conti
,
con
riserva
,
addì
8
luglio
1924
.
Atti
del
Governo
,
registro
226
,
foglio
66
.
-
-
GRANATA
.
ProsaGiuridica ,
@#VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Il
Senato
e
la
Camera
dei
deputati
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
Il
Governo
è
autorizzato
:
1°
a
modificare
nel
Codice
penale
le
disposizioni
concernenti
il
sistema
delle
pene
,
gli
effetti
e
l
'
esecuzione
delle
condanne
penali
,
le
cause
che
escludono
e
diminuiscono
l
'
imputabilità
,
la
recidiva
,
l
'
estinzione
dell
'
azione
e
delle
condanne
penali
e
le
disposizioni
concernenti
i
singoli
reati
e
le
pene
ad
essi
relative
,
per
adeguarle
alle
nuove
esigenze
della
vita
economica
e
sociale
,
nonché
ad
emendare
gli
articoli
del
Codice
stesso
che
dànno
luogo
a
questioni
tradizionali
o
che
comunque
siano
riconosciuti
formalmente
imperfetti
;
2°
a
modificare
le
disposizioni
del
Codice
di
procedura
penale
,
tenendo
conto
degli
inconvenienti
messi
in
luce
dalla
sua
pratica
applicazione
,
e
ad
emendare
gli
articoli
che
hanno
dato
luogo
a
controversie
,
o
che
comunque
siano
riconosciuti
formalmente
imperfetti
;
3°
a
modificare
le
leggi
sull
'
ordinamento
giudiziario
,
e
le
altre
leggi
concernenti
l
'
ordinamento
del
Ministero
della
giustizia
,
degli
uffici
giudiziari
e
del
personale
giudiziario
di
ogni
ordine
;
a
coordinare
le
norme
sull
'
ordinamento
giudiziario
con
i
nuovi
Codici
di
procedura
civile
e
di
procedura
penale
,
e
a
pubblicare
un
nuovo
testo
unico
delle
leggi
sull
'
ordinamento
giudiziario
;
4°
a
coordinare
le
nuove
disposizioni
del
Codice
penale
,
del
Codice
di
procedura
penale
e
delle
leggi
sull
'
ordinamento
giudiziario
con
quelle
relative
alla
medesima
materia
contenute
in
altre
leggi
,
incorporando
,
ove
occorra
,
nei
due
Codici
e
nel
testo
unico
sull
'
ordinamento
giudiziario
,
le
disposizioni
delle
leggi
speciali
,
e
a
modificare
,
sempre
a
scopo
di
coordinamento
,
altre
leggi
dello
Stato
.
Art
.
2
I
progetti
dei
decreti
che
approvano
i
nuovi
testi
dei
Codice
penale
,
del
Codice
di
procedura
penale
e
delle
leggi
sull
'
ordinamento
giudiziario
emendati
saranno
sottoposti
all
'
esame
e
al
parere
delle
stesse
Commissioni
parlamentari
,
che
hanno
esaminato
il
presente
disegno
di
legge
,
insieme
riunite
,
che
si
suddivideranno
in
tre
Sottocommissioni
.
I
presidenti
del
Senato
e
della
Camera
dei
deputati
provvederanno
alla
sostituzione
dei
senatori
e
dei
deputati
,
membri
delle
Commissioni
,
che
,
per
qualsiasi
ragione
,
abbiano
cessato
di
farne
parte
.
Tuttavia
i
deputati
,
che
abbiano
cessato
di
appartenere
al
Parlamento
,
rimarranno
in
carica
fino
all
'
espletamento
del
mandato
.
Art
.
3
Il
Governo
del
Re
è
autorizzato
ad
apportare
al
Codice
civile
altre
modificazioni
ed
aggiunte
,
oltre
quelle
indicate
nell
'
art
.
1
,
n
.
1
,
della
legge
30
dicembre
1923
,
n
.
2814
,
conservando
immutati
i
fondamentali
principi
degli
istituti
.
E
'
autorizzato
altresì
a
coordinarne
le
disposizioni
con
quelle
relative
alla
medesima
materia
contenute
in
altre
leggi
incorporandole
,
ove
occorra
,
nel
Codice
ed
occorrendo
modificandole
sempre
a
scopo
di
coordinamento
.
Potranno
pubblicarsi
separatamente
singoli
libri
o
titoli
del
Codice
civile
emendato
.
Ai
fini
dell
'
art
.
2
della
legge
30
dicembre
1923
,
n
.
2814
,
per
la
Camera
dei
deputati
sarà
nominata
una
Commissione
composta
di
18
deputati
scelti
dal
presidente
.
A
questa
Commissione
,
come
a
quella
già
eletta
dal
Senato
agli
stessi
fini
,
si
applicano
le
norme
dell
'
art
.
2
della
presente
legge
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserita
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Data
a
Roma
,
addì
24
dicembre
1925
.
VITTORIO
EMANUELE
.
ROCCO
Visto
,
il
Guardasigilli
:
ROCCO
.