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StampaPeriodica ,
Per iniziativa di qualche fascista e simpatizzante e col gentile consenso del concessionario sig . E . Casale il solito concerto domenicale allo Stabilimento Balneare ebbe invece luogo sabato sera 4 corr . seguito da un ballo in onore delle camicie nere . La serata riuscì magnificamente . L ' orchestrina , diretta dal maestro Ernesto Berio e composta come sempre dei migliori elementi , suonò alla perfezione vari pezzi d ' opera , assai gustati . Molto pubblico gremiva le due sale , tutto pervaso da quel senso di allegra baldanza e di cortese spavalderia che la gioventù fascista sa imprimere in tutti i ritrovi . L ' entrata delle camicie nere venne salutata dal suono della marcia reale e dalla canzone fascista , accolte da grandi applausi ed ascoltate in piedi nella posizione del saluto romano , che ormai è diventato il saluto di moda . I balli ebbero quindi inizio , naturalmente con un giro d ' onore delle camicie nere sia maschili che femminili , poiché il bel sesso fascista in divisa era largamente rappresentato . Essi si protrassero fino a quasi l ' una del mattino , sempre animati , intramezzati dal canto ripetuto di " Giovinezza " e da frequenti alalà . Il servizio di guardia d ' onore venne disimpegnato dai bravi avanguardisti che in oblazioni , raccolsero una somma netta di 330 lire , le quali vanno a rinsanguare la cassa del nostro Fascio .
SPIRITO DEL FASCISMO ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
... Pochi , in sostanza i dissidenti per quanto in senso relativo ; la grande maggioranza dei fasci italiani sembra già orientata verso la tesi mussoliniana . La quale , a ben osservarla , ha un suo significato intimo e profondo che va oltre ogni vana questione di formalità e di pregiudiziale . Essa investe anzitutto lo spirito essenziale del fascismo cui è pur necessario conservare , a costo di ferrea intransigenza , il suo differenziale dagli altri partiti nazionali che sono vincolati ad apriorismi istituzionali . In secondo luogo era indispensabile , all ' indomani del grande successo elettorale , gittare nell ' esercito vittorioso qualche reagente che precipitasse i corpi e polarizzasse le forze e le tendenze : Mussolini non à esitato a compiere questo gesto salutare con un coraggio , una nobiltà , una fierezza , un disinteresse di cui , possiamo affermarlo , non v ' è traccia o precedente alcuno nella storia politica dei partiti italiani dal 1860 in poi . È un esempio superbo di educazione civile di cui dobbiamo tutti essere grati a Benito Mussolini ...
PORCONI ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
PORCONI ! Questo aggettivo è molto poco parlamentare e tale da non trovare spazio nelle colonne dei quotidiani benpensanti . Ma il nostro foglio di battaglia ardita ne trova altri per bollare a dovere certi diffamatori , non sappiamo se più infami od incoscienti . PORCONI ! Sono quelli che accusano i fascisti di essere pagati con 30 , 40 e più lire al giorno . PORCONI ! Sono quelli che sostengono essere i fascisti dei venduti ai pescicani di tutte le dimensioni . PORCONI ! Sono quelli che attribuiscono ai fascisti la richiesta di adesione ad essi di pregiudicati come , per esempio , Guido Corsani detto anche Gatto bigio . PORCONI ! Sono quelli che attribuiscono ai fascisti atti di provocazione e d ' ingiustificata violenza . PORCONI ! Sono quelli che non riconoscono che i fascisti compiono un giusto movimento di reazione dinanzi alle violenze che vilmente e ripetutamente vengono compiute dalla teppa comunista sotto la pressione dell ' oro russo . Si potrebbe continuare su questo tono per colonne e colonne di giornale , ma preferiamo far punto . Per la cessazione dell ' ignobile gazzarra saranno più persuasivi delle nostre parole anche delle più infuocate ! gli stasciamenti di grugno che i fascisti non mancheranno di compiere verso quanti , figli illegittimi di cinghiali maremmani , continueranno con i loro grugniti nell ' ignobile e carognesca diffamazione !
StampaPeriodica ,
Vogliamo riassumere in questa « rassegna della stampa » i notevoli contributi che Critica fascista ha portato nel corso di quest ' anno al problema dei giovani in quanto problema della formazione di una classe dirigente . Nel caso più fortunato questo problema è posto direttamente dal giovane ed allora non è semplicemente problema della « caccia » a qualche dignità nelle organizzazioni ; è problema di quelli « che intendono mettersi al centro stesso del mondo ideale creato dagli anziani , per rivederne carte ed orientamenti . Giudicano costoro , che i posti , le funzioni , le cariche , le responsabilità di comando in mano dei giovani sono meno che niente , se non servono a rinnovare esperienze , metodi , sistemi , impostazioni formali e sostanziali dei problemi , che sempre mutano nel volgere degli eventi e delle generazioni » . Ma per riuscire a questo la loro attività deve essere concreta , costruttiva « poiché è da stolti uscirsene fuori con un frondismo generico , allusivo , farcito di ammiccamenti caricaturali a questo o a quel tipo di gerarca pretenzioso , a questo o quel sedicente Padre Eterno della scienza » . Forse la ramanzina è troppo violenta perché si è portati nei primi passi , nel prendere cognizione del mondo che ci circonda , a questo atteggiamento , che diviene inconcludente solo in quanto sia fine a se stesso . Ma purtroppo la nostra storia ci insegna che troppo spesso uno sforzo generoso si è risolto in qualche insignificante « pasquinata » ! Ma se tutto il problema stesse qui , non ci si spiegherebbe quel certo che di stanco e di acre che lo accompagna sempre : il problema è più grave , poiché sono pochi i giovani che vanno incontro alle loro responsabilità . Molti , i più , trascorrono quieti , nel conformismo di una vita limitata , e perciò il problema dei giovani è più un problema di carenza , che ingigantisce allora fino a quello della formazione della classe dirigente . Formazione di una classe dirigente . Camillo Pellizzi , ricercando nella Critica fascista del 15-6-XV , un rimedio a questo stato di cose , si sente attratto verso i metodi dei colleges inglesi e vorrebbe associare alle scuole , dalle elementari all ' università , un complesso di esercitazioni . In esse il giovane dovrebbe educarsi « alla deliberazione responsabile , alla valutazione equa delle diverse opinioni , alla disciplina del dibattito » . Confessiamo che , per quanto questo ideale di dolce Accademia possa sedurci in qualche momento di nostalgia melanconica , non ci sentiamo di appoggiare una proposta che all ' atto pratico si ridurrebbe ad una mera classe di retorica o a qualche istituzione del tipo dei boy scouts . Ma , a parte la facile ironia , a cosa condurrebbe la proposta del Pellizzi ? Agostino Nasti , nella Critica fascista dell'1-7-XV , afferma che « quel sistema da sé solo , potrebbe essere , date le caratteristiche dell ' ingegno italiano ( brillantezza , facilità , attitudine alla retorica ) , un mezzo di esercizio della sola intelligenza e corruttore della personalità morale » . Si finirebbe così per cadere nuovamente in quella dittatura di funzionari , che Pellizzi ritiene essere « fenomeno di cui la storia ha vari esempi : e sono tutti esempi a ben guardare di decadenza » . Noi non vogliamo con questo spezzare la lancia contro la discussione , la libera discussione . Noi vogliamo soltanto mettere in guardia contro l ' abuso di essa , abuso che ci condurrebbe in questo caso ad una sterile , esangue ed organizzata esercitazione . In essa la borghesia , feconda soltanto di funzionari e di burocrati , diguazzerebbe contenta e soddisfatta , seguitando ad inquinare ed a monopolizzare la classe dirigente italiana . Il fondamentale problema è invece come dice Nasti quello di immettere nella classe dirigente italiana il popolo ed egli vorrebbe che il « Pellizzi chiarisse se è d ' accordo sulla necessità di questo rinsanguamento della classe politica italiana , sulla necessità , cioè , che questa sia apertissima , che si faciliti l ' ingresso in essa di uomini espressi dal popolo e che sia necessario quindi pensare al modo di preparare questi elementi popolari , che non sono preparati dall ' ambiente familiare e nemmeno nelle scuole , perché frequentano solo le elementari » . Sindacati e classe dirigente . Ma per la scelta di questi elementi egli non ritiene sufficiente la « scuola » sindacale e si chiede angosciato : « Dovremo sempre essere un popolo di prim ' ordine guidato da una mediocre classe dirigente ? » . Indubbiamente , pensando al modo con cui oggi funzionano i sindacati , non è possibile sperare che da essi si esprima facilmente questa nuova classe dirigente . Ma noi non condividiamo l ' estrema punta di angoscia del Nasti e pensiamo invece che lo sforzo nostro debba rivolgersi proprio verso l ' organizzazione sindacale . Essa ha molti difetti e tutti lo confessano . Longo , per es . , in Critica fascista dell'1-6-XV , insiste « sulla necessità ed urgenza di approfondire ed intensificare l ' opera di educazione sindacale delle masse lavoratrici » poiché « i giovani lavoratori , in genere , non si interessano abbastanza del sindacato e della vita sindacale » . Ma senza sperare in una formazione spontanea di questa classe dirigente attraverso i sindacati , noi crediamo che questa sia ancora l ' unica via e ce la indica la coscienza , che abbiamo della maturità dell ' operaio italiano , maturità fatta di cosciente responsabilità e di disciplinata decisione . Il nostro sforzo deve mirare a liberare da impacci burocratici ed organizzativi queste forze che sole ci permetteranno la formazione di quella classe dirigente unitaria che non porti più in sé « le conseguenze della divisione politica e non soltanto in senso territoriale che precedette l ' unificazione dell ' Italia » . Avviso agli universitari . E nel paragrafo precedente abbiamo parlato , a ragion veduta , del sindacato come dell ' unica via per la formazione della classe dirigente , poiché , se l ' universitario non vorrà morire nella burocrazia o nel frazionariato , egli dovrà finire collo spogliarsi di molte delle sue soprastrutture e dovrà soprattutto avvicinarsi alla classe operaia avvicinarlesi nel sindacato , nel gruppo rionale , nel dopolavoro . Ma egli è ancora molto distante da questo suo imprescindibile compito . Vediamo , infatti , i resoconti del Convegno di dottrina del fascismo , ai Littoriali di quest ' anno . In esso troppo si è teorizzato astrattamente e formalmente . Giancarlo Ballarati , Littore di quest ' anno , in Critica fascista dell'1-5-XV , chiama « negativo e sterile quell ' aspetto del convegno , che si è posto alla astratta ricerca della determinazione di una personalità ideale e di un concetto speculativo dello Stato , perché si compiva l ' opera vana della giustificazione del punto di partenza , rivendicando lo Stato come interiorità e spiritualità ciò che è presupposto ormai pacifico , e caratteristica propria anche a forme non fasciste di Stato » . Lasciamo da parte l ' invito , che credo imbarazzante , a tirar fuori quelle altre forme non fasciste di Stato e concordiamo senz ' altro nel ritenere sterile questo circolo vizioso della giustificazione del punto di partenza . Ma crede forse il camerata Ballarati che questo Stato interiore e spirituale sia presupposto ormai pacifico ? Se lo è per alcuno , lo sarà per gli ondivaghi filosofanti , per quelli che , come vedo riportato nel successivo articolo di Vincenzo Buonassisi « credono che l ' Impero esistesse entro di noi prima che disponessimo di un sol metro quadrato di territorio » . Noi crediamo invece che la discussione teorica sia utilissima e necessaria , purché esca dall ' esoterismo di questo Stato in interiore hominis . È l ' avviso che noi dobbiamo ricavare da questa lunga polemica e specie dalle parole di Nasti , è quello di rompere una buona volta col pacifico vivacchiare e profittare del « pane della scienza » . Si afferma l ' identità del pensare e del fare per poi solo pensare o meglio arzigogolare schemi .
StampaQuotidiana ,
Ora si conosce la vera ragione della morte dell ' elefante che Menelik regalò a S.M. Umberto I e che questi donò al Municipio di Catania . La grotta in cui la bestia fu messa era buia , umida e l ' elefante era nutrito di erbaccie malsane . Si deplora il modo poco conveniente con cui si curò questo bellissimo dono meraviglia del giardino Bellini
RAGIONE DEL TITOLO ( - , 1935 )
StampaPeriodica ,
Lettore , Un titolo come Caratteri , che abbiamo scelto per questa Rassegna , potrà sembrare o troppo limitato o molto impegnativo . Ebbene ; è proprio per ciò che l ' abbiamo scelto . Se è pur vero che il carattere , nel suo significato più elementare e , diremmo , fisiologico , può essere inteso come un dono di natura , sì che qualsiasi uomo , anche il più disarmato ed ignavo ne paia fornito alla stessa stregua delle piante e dei minerali ; in un significato più alto , spirituale ed umano esso assume un valore di conquista morale , diviene qualcosa di singolarmente attivo , drammatico , esclusivo . È solo questo significato che noi accettiamo . La nostra rivista non vuole essere altro che un luogo d ' incontro di persone , di « caratteri » , ciascuno dei quali , secondo il proprio temperamento e le proprie preferenze , sappia riferire su queste pagine , personali scoperte e convinzioni , contribuendo a formare un clima comune , un fondo omogeneo di esperienze . Massima libertà di espressione , quindi . È bene dirlo subito . Il che non vuol dire atomismo o eclettismo , perché la scelta dei collaboratori è stata guidata da affinità più o meno appariscenti , ma irrefutabili , da gusti e predilezioni estremamente tendenziose e inconciliabili . Persuasi come siamo che nella letteratura , e non in questa soltanto , contino principalmente le opere individuali , ed esse tanto maggior influenza abbiano nei confronti degli altri , quanto più personali estreme ed incomparabili , noi abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di essere ciò che nei loro più intimi desideri non possono non aver desiderato di essere , e cioè se stessi , cioè dei caratteri . Le formule , gli schemi astratti non c ' interessano gran che , e se qualcuno vorrà farne uso e noi stessi ne faremo , sarà più per comodità di linguaggio che non per creare nuovi indirizzi filosofici o artistici . Il fine ultimo ? Servire con quanta maggior nobiltà e disinteresse possibili alla nostra arte e quindi al nostro costume , i quali non possono essere che italiani , nutriti di tutto ciò che forma l ' originalità e lo splendore della nostra arte passata , e insieme guidati dalla grande forza che ci viene dal rinnovamento spirituale operato in Italia dalla Rivoluzione Fascista . Il fine immediato ? Svegliare gli addormentati , che nel nostro campo sono oggi tronfissimi : invogliare i migliori alla riflessione e alla lettura , far conoscere , o far conoscere meglio , alcune figure di artisti che crediamo i più degni della nuova arte italiana , render fertile , infine , attraverso l ' incontro e la composizione di personalità varie e di esperienze consimili quel terriccio più fecondo alle opere d ' arte . In conclusione : riportare gli scrittori a quel senso gagliardo , esuberante , avventuroso ch ' è stato il carattere più propizio della nostra letteratura , violentata oggi troppo spesso da interferenze insopportabili di uomini privi di dignità , snervata , e sostituita , da interessi forse più urgenti ma non per questo più elevati necessari durevoli .
PRESENTAZIONE ( - , 1938 )
StampaPeriodica ,
Da quando la stampa periodica è divenuta strumento necessario per la rapida diffusione di un ' idea e per la subitanea affermazione di un nome , i giovani , in cui più vivo sia l ' interesse per i problemi della cultura e più imperioso il desiderio di esserne apostoli , hanno sempre pensato di dar vita a « un giornale » . Il difetto di tali giornali è noto : quand ' anche non siano gli imbarazzi finanziari a por fine alla loro esistenza , la mancanza di un indirizzo , l ' inesperienza e le difficoltà di una attività continuata dopo i primi numeri in cui si sono esaurite le idee o pseudo - idee che si dovevano bandire e che avrebbero dovuto rivoluzionare il mondo letterario o artistico o politico , le delusioni e la subentrata indifferenza dopo i primi entusiasmi , sono ragioni più che sufficienti per condurli ad una morte ingloriosa . L ' esperienza di tali tentativi ed il lungo dubitare sulla nostra maturità crediamo ci siano stati utili ; ed ora che , nonostante tali dubbi ed un ' acuta consapevolezza dei pericoli insiti nel nostro entusiasmo , siamo venuti nella decisione di affrontare il giudizio del pubblico , contiamo fermamente d ' avere un compito da assolvere , ancorché a prima vista modesto , nella vita spirituale delle giovani generazioni italiane . Il nostro giornale , giornale di giovani , ai giovani vuole dirigersi ed è anzi sua ragione di essere l ' esprimerne gli ideali , le speranze , la volontà . Noi crediamo infatti che esista una soluzione di continuità nella vita intellettuale italiana , le cui ragioni facilmente si possono trovare nell ' immane cataclisma spirituale che agitò non solo il nostro paese , ma tutta la vita europea ; prima collo sforzo titanico della guerra , poi col disfattismo imperversante del bolscevismo . A nostro avviso infatti , gli uomini che giovani e giovanissimi vissero quegli anni angosciosi , sono stati dalle sofferenze , dal rovinare precipitoso di ideologie , che sembravano eterne , dall ' immoralità stessa della vita , che sembrava premiare i profittatori , i facinorosi e perfino i traditori della patria , dalla forzata interruzione della loro coltura , diremo quasi stroncati o per lo meno resi facile preda di correnti desolatamente pessimistiche e deprimenti ogni spirito di iniziativa . Quelli di loro che per singolare fermezza di carattere e per inalterabile fiducia nelle forze latenti dello spirito italico non cedettero alla bufera furono pochi ; e quei pochi tra i primi ad unirsi al movimento che doveva ridare all ' Italia unità ed ordine . Ma la gran massa rimasta estranea , se anche aderì poi al Fascismo , perché vide in esso la salvezza e l ' avvenire del paese , se anche lavorò per le sue grandi realizzazioni pratiche , rimase spiritualmente inerte . E noi crediamo che questa sia la ragione per cui oggi , nonostante ogni forma di incoraggiamento a tante manifestazioni culturali , si senta lamentare da critici ed uomini politici la scarsa aderenza dello spirito artistico alla vita pur così vigorosa e piena di promesse dell ' Italia d ' oggi . Pensiamo invece che solo i giovani cui il destino permise di vivere la loro fanciullezza ed adolescenza in un clima più favorevole , e di formare la loro cultura in un ' era di continuo ed ordinato progresso , possano col loro spirito tutto permeato dai nuovi ideali , infondere nelle lettere e nelle arti il sentimento di vita dei tempi nostri . Ma essi , che non vissero le eroiche giornate della guerra e del '22 , ancora non molto esperti della vita politica e culturale , anelano di temprare la propria coscienza e le proprie idee , ed attraverso una comprensione sempre più precisa della grandezza del Fascismo , riunirsi spiritualmente ai loro Padri , artefici della Rinascita della Patria , per acquistare la maturità politica e culturale necessaria a raccoglierne degnamente la successione in un non lontano domani . Noi riteniamo col nostro giornale di poter offrire ai giovani un campo per vagliare le proprie forze , una pedana da cui essi possano meglio spiccare un salto verso precise realtà , e non nel vuoto delle illusioni . E ci proponiamo altresì di attestare , di fronte ai nostri maggiori che ci osservano vigili e ci seguono amorosamente , quale grado di elevazione culturale e di formazione politica abbiano raggiunto i giovani cresciuti nel clima della Rivoluzione Fascista , cercando attraverso l ' entusiasmo della collaborazione attiva non solo di aumentarlo , ma anche di estenderlo ad una massa sempre maggiore , concorrendo in questo sforzo con altri giornali o concorsi già a nostra disposizione . Questi scopi sono implicitamente legati alla collaborazione più vasta possibile dei nostri coetanei . Noi apriamo il nostro giornale a tutti coloro che nella loro giovinezza di anni o di spirito sentono di avere qualche cosa di nuovo da dire e vogliano esprimerlo a voce alta ; non permetteremo però mai che esso diventi palestra di esibizionismi e di scaramucce personali . In quanto ai più vecchi di noi , pensiamo che il loro consiglio ci possa sempre essere utile ed anzi saremo contenti di accoglierne a volte sul nostro giornale gli scritti atti a meglio illuminarci il cammino , ad appianare difficoltà , collaborando alla nostra conquista . Questi gli scopi che perseguiamo con tutta la nostra forza e la nostra fede ; per renderci degni dei nostri padri , creatori ed apportatori di civiltà , e per raggiungere i quali non ci parranno mal spese le ore migliori della nostra giovinezza .
ProsaGiuridica ,
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Ritenuta la necessità di creare una milizia volontaria per la sicurezza nazionale ; Sentito il Consiglio dei ministri ; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri , segretario di Stato per gli affari dell ' interno , di concerto con i Ministri segretari di Stato per la guerra , per le finanze , per la giustizia e gli affari di culto e per la marina ; Abbiamo decretato e decretiamo : Art . 1 È istituita una milizia volontaria per la sicurezza nazionale . Art . 2 La milizia per la sicurezza nazionale è al servizio di Dio e della Patria italiana , ed è agli ordini del Capo del Governo . Provvede , in concorso coi corpi armati per la pubblica sicurezza e con il R . esercito , a mantenere all ' interno l ' ordine pubblico ; prepara e conserva inquadrati i cittadini per la difesa degli interessi dell ' Italia nel mondo . Art . 3 Il reclutamento è volontario , e viene compiuto fra gli appartenenti alla milizia fascista fra i 17 e i 50 anni che ne facciano domanda e che , a giudizio del Presidente del Consiglio dei ministri o delle autorità gerarchiche da lui delegate , ne possiedano i requisiti di capacità e moralità . Art . 4 Le norme organiche e disciplinari per la costituzione e il funziomaento della milizia saranno stabilite da appositi regolamenti da redigersi , in armonia con le leggi vi ­ genti , dal Presidente del Consiglio o dalle autorità da lui delegate . Art . 5 Le nomine degli ufficiali e le loro promozioni vengono compiute con Nostro decreto , su proposta dei Ministri per l ' interno e per la guerra . Art.6 La milizia per la sicurezza nazionale presta servizio gratuito . Quando presta servizio fuori del Comune di residenza dei reparti viene mantenuta a spese dello Stato . Art . 7 In caso di mobilitazione generale o di richiamo parziale del ' esercito e della marina , la milizia viene assorbita dall ' esercito e dalla marina in armi , a seconda degli obblighi e dei gradi militari dei singoli componenti . Art.8 Le spese per la istituzione e il funzionamento della milizia per la sicurezza nazionale sono a carico del bilancio del Ministero dell ' interno . Art . 9 Dall ' entrata in vigore del presente decreto tutte le altre formazioni a carattere o inquadramento militare di qualsiasi tipo non sono permesse . I contravventori cadranno sotto le sanzioni della legge . Art . 10 Il presente decreto sarà presentato al Parlamento per la conversione in legge , e andrà in vigore il giorno 1° febbraio 1923 . Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo dello Stato , sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare . Dato a Roma , addì 14 gennaio 1923 . VITTORIO EMANUELE . MUSSOLINI - - DIAZ - - DE STEFANI - - OVIGLIO - - THAON DE REVEL . Luogo del Sigillo . V : Il Guardasigilli : OVIGLIO Registrato alla Corte dei Conti con riserva addì 19 gennaio 1923 . Reg . 208 . Atti del Governo
ProsaGiuridica ,
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Udito il Consiglio dei Ministri ; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri , Ministro per l ' interno , ad interim per gli affari esteri , di concerto col Ministro per la giustizia e gli affari di culto ; Abbiamo decretato e decretiamo : Art . 1 Il gerente responsabile di un giornale o di altra pubbli ­ cazione periodica , richiesto dagli articoli 36 e 37 dell ' e ­ ditto 26 marzo 1848 su la stampa , oltre ad avere i requi ­ siti prescritti dall ' editto medesimo , deve essere diretto ­ re o uno dei principali redattori ordinari del giornale o della publicazione e deve ottenere il riconoscimento dal Prefetto della provincia ove il giornale o la pubblicazione vengono stampati . I senatori e deputati non possono essere gerenti respon ­ sabili . Non possono assumere la qualità di gerenti e la perdono , se l ' abbiano assunta , coloro i quali siano sta ­ ti condannati per due volte per reati commessi a mezzo della stampa . Il provvedimento del Prefetto che nega il riconoscimen ­ to del gerente deve essere motivato ; e contro di esso si può ricorrere al Ministro per l ' interno . Avverso il prov ­ vedimento del Ministro è ammesso ricorso alla IV Sezio ­ ne del Consiglio di Stato per i motivi di legittimità . Art . 2 Il Prefetto della provincia ha facoltà , salvo l ' azione pena ­ le , ove sia il caso , di diffidare il gerente di un giornale o di una pubblicazione periodica : a ) se il giornale o la pubblicazione periodica con notizie false o tendenziose rechi intralcio all ' azione diplomatica del Governo nei rapporti con l ' estero o danneggi il cre ­ dito nazionale all ' interno od all ' estero o desti ingiustifi ­ cato allarme nella popolazione ovvero dia motivi di tur ­ bamento dell ' ordine pubblico ; b ) se il giornale o la pubblicazione periodica con artico ­ li , commenti , note , titoli , illustrazioni o vignette istighi a commettere reati o ecciti all ' odio di classe o alla disob ­ bedienza alle leggi o agli ordini delle autorità o compro ­ metta la disciplina degli addetti ai pubblici servizi o fa ­ vorisca gli interessi di Stati , enti o privati stranieri a dan ­ no degli interessi italiani ovvero vilipenda la Patria , il Re , la Real Famiglia , il Sommo Pontefice , la Religione del ­ lo Stato , le istituzioni ed i poteri dello Stato o le Potenze amiche . La diffida è pronunziata con decreto motivato udito il parere di una Commissione composta di un giudice che la presiede , e di un sostituto procuratore del Re del Tribunale del luogo ove ha sede la Prefettura nominati rispettivamente dal primo presidente e dal procuratore ge ­ nerale della Corte di appello , e di un rappresentante del ­ la classe giornalistica nominato dalla locale Associazione della stampa , o , in mancanza , dal presidente del Tribu ­ nale locale . La Commissione dura in carica un anno . Art . 3 Il Prefetto della provincia , udita la Commissione di cui al precedente articolo , ha facoltà di revocare il riconosci ­ mento del gerente responsabile diffidato due volte du ­ rante l ' anno . Il Prefetto può negare il riconoscimento d ' un nuovo gerente quando il precedente sia stato revocato oppure sia stato condannato due volte nello spazio di due anni a pena restrittiva della libertà non inferiore a sei mesi per qualunque reato commesso a mezzo della stampa , oppure quando i giornali e gli scritti periodici colpiti dai provvedimenti prefettizi assumano nuovi titoli per continuare a pubblicarsi . Contro i Provvedimenti del Prefetto sono ammessi i ricorsi indicati nell ' art . 1 . Art . 4 I giornali o altri scritti periodici pubblicati in contrav ­ venzione alle precedenti disposizioni devono essere se ­ questrati . Il sequestro è eseguito dall ' autorità di pubblica sicurezza senza che occorra speciale autorizzazione . I colpevoli della pubblicazione abusiva sono puniti a norma delle leggi vigenti . Art . 5 Sono abrogate le disposizioni dei numeri 4 e 5 dell ' art . 14 del Codice di procedura penale . La cognizione dei reati ivi contemplati è devoluta al Tribunale . Per qualsiasi altro reato di stampa commesso a mezzo della stampa la competenza si determina giusta le norme vigenti secondo la misura della pena stabilita per il reato salva in ogni caso l ' osservanza delle norme sulla compe ­ tenza per connessione . Per tutti i reati di stampa o commessi a mezzo della stampa si procede per citazione direttissima . Art . 6 Il presente decreto entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazetta Ufficiale del Regno e sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge . Entro quindici giorni dall ' entrata in vigore del decreto i giornali e le pubblicazioni periodiche dovranno unifor ­ marsi alle norme stabilite dall ' art . 1 . Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo dello Stato , sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare . Dato a Roma , addì 15 luglio 1923 . VITTORIO EMANUELE . MUSSOLINI - - OVIGLIO . Visto , il Guardasigilli : OVIGLIO . Registrato alla Corte dei conti , con riserva , addì 8 luglio 1924 . Atti del Governo , registro 226 , foglio 66 . - - GRANATA .
ProsaGiuridica ,
@#VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 Il Governo è autorizzato : 1° a modificare nel Codice penale le disposizioni concernenti il sistema delle pene , gli effetti e l ' esecuzione delle condanne penali , le cause che escludono e diminuiscono l ' imputabilità , la recidiva , l ' estinzione dell ' azione e delle condanne penali e le disposizioni concernenti i singoli reati e le pene ad essi relative , per adeguarle alle nuove esigenze della vita economica e sociale , nonché ad emendare gli articoli del Codice stesso che dànno luogo a questioni tradizionali o che comunque siano riconosciuti formalmente imperfetti ; 2° a modificare le disposizioni del Codice di procedura penale , tenendo conto degli inconvenienti messi in luce dalla sua pratica applicazione , e ad emendare gli articoli che hanno dato luogo a controversie , o che comunque siano riconosciuti formalmente imperfetti ; 3° a modificare le leggi sull ' ordinamento giudiziario , e le altre leggi concernenti l ' ordinamento del Ministero della giustizia , degli uffici giudiziari e del personale giudiziario di ogni ordine ; a coordinare le norme sull ' ordinamento giudiziario con i nuovi Codici di procedura civile e di procedura penale , e a pubblicare un nuovo testo unico delle leggi sull ' ordinamento giudiziario ; 4° a coordinare le nuove disposizioni del Codice penale , del Codice di procedura penale e delle leggi sull ' ordinamento giudiziario con quelle relative alla medesima materia contenute in altre leggi , incorporando , ove occorra , nei due Codici e nel testo unico sull ' ordinamento giudiziario , le disposizioni delle leggi speciali , e a modificare , sempre a scopo di coordinamento , altre leggi dello Stato . Art . 2 I progetti dei decreti che approvano i nuovi testi dei Codice penale , del Codice di procedura penale e delle leggi sull ' ordinamento giudiziario emendati saranno sottoposti all ' esame e al parere delle stesse Commissioni parlamentari , che hanno esaminato il presente disegno di legge , insieme riunite , che si suddivideranno in tre Sottocommissioni . I presidenti del Senato e della Camera dei deputati provvederanno alla sostituzione dei senatori e dei deputati , membri delle Commissioni , che , per qualsiasi ragione , abbiano cessato di farne parte . Tuttavia i deputati , che abbiano cessato di appartenere al Parlamento , rimarranno in carica fino all ' espletamento del mandato . Art . 3 Il Governo del Re è autorizzato ad apportare al Codice civile altre modificazioni ed aggiunte , oltre quelle indicate nell ' art . 1 , n . 1 , della legge 30 dicembre 1923 , n . 2814 , conservando immutati i fondamentali principi degli istituti . E ' autorizzato altresì a coordinarne le disposizioni con quelle relative alla medesima materia contenute in altre leggi incorporandole , ove occorra , nel Codice ed occorrendo modificandole sempre a scopo di coordinamento . Potranno pubblicarsi separatamente singoli libri o titoli del Codice civile emendato . Ai fini dell ' art . 2 della legge 30 dicembre 1923 , n . 2814 , per la Camera dei deputati sarà nominata una Commissione composta di 18 deputati scelti dal presidente . A questa Commissione , come a quella già eletta dal Senato agli stessi fini , si applicano le norme dell ' art . 2 della presente legge . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserita nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Data a Roma , addì 24 dicembre 1925 . VITTORIO EMANUELE . ROCCO Visto , il Guardasigilli : ROCCO .