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StampaQuotidiana ,
I gerarchi fascisti hanno condotto tra le nuove generazioni italiane una campagna sistematica di menzogne e di calunnie contro la democrazia . La democrazia , secondo loro , sarebbe la causa di tutti i mali di cui soffrono le nazioni . Essa renderebbe deboli gli Stati e impotenti i governi . La propaganda fascista , in particolar modo , accusava la democrazia di avere provocato l ' indebolimento d ' Italia subito dopo l ' altra guerra mondiale . Gli ordinamenti democratici e gli uomini di Stato dei regimi liberali sono stati presentati dai fascisti , persino nei libri di testo delle scuole , i primi come modello di disordine , i secondi come modello di corruzione , di debolezza , d ' incapacità . Per vent ' anni è stata condotta in Italia questa campagna antidemocratica , senza che a nessuno fosse permesso né sul terreno dottrinale e meno ancora sul terreno politico , di rispondere ad essa , di metterne a nudo l ' inconsistenza e la falsità . È quindi comprensibile che oggi , quando si parla di libertà e di democrazia a giovani italiani ancora ieri fascisti , si incontri spesso dello scetticismo , e quasi sempre della incomprensione . Chiarire le idee a proposito di questi concetti politici elementari fa dunque parte di quell ' opera di rieducazione collettiva della nazione , alla quale tutti gli italiani hanno oggi il dovere di accingersi . Per respingere la menzognera propaganda fascista contro la democrazia , ci si potrebbe accontentare di fare una cosa molto semplice . Basterebbe domandare ai critici fascisti della democrazia che cosa ha fatto il loro regime antidemocratico , dittatoriale , tirannico . La sola cosa che è stato capace di fare è di portare l ' Italia alla rovina e di mantenere per vent ' anni alla testa del paese una banda di birbe e di malandrini . Si capisce che fosse contro la democrazia , il gerarca fascista , che privando i cittadini di ogni forma di controllo politico e amministrativo , assicura l ' impunità delle sue ruberie . Ed è pure assolutamente sicuro che se il popolo avesse potuto partecipare alla vita politica e far trionfare la sua volontà , Mussolini non avrebbe potuto rimanere a lungo al potere , non avrebbe potuto gettare l ' Italia nell ' abisso in cui l ' ha gettata , perché , se non altro , dopo la prima delle sue vergognose sconfitte sarebbe stato mandato davanti a un ' alta corte di giustizia e a un plotone di esecuzione . Si capisce , dunque , che Mussolini fosse contro la democrazia e per quello ch ' egli chiamava un governo forte . Il governo « forte » , per lui , era quello che gli permetteva di infischiarsi della volontà popolare , di calpestare gli interessi della nazione , di saccheggiare la ricchezza dello Stato , di farsi passare per un gran uomo di Stato e persino per un grande capitano mentre non era che un demagogo incapace e ridicolo , e di vendere l ' Italia allo straniero per evitare di render conto dei suoi delitti . In un regime di democrazia questo è certo queste cose non gli sarebbero state permesse . Dopo l ' esperienza tragica e devastatrice del fascismo , insomma , sarà ben difficile che in Italia qualcuno possa sul serio prendere davanti al popolo le difese delle forme di governo antidemocratico , tirannico , che furono proprie del fascismo . Ma , d ' altra parte , sarebbe un grave errore non capire che un paese come l ' Italia , il quale uscirà dalla guerra devastato nei suoi beni materiali e lacerato nella sua compagine morale , avrà bisogno di un governo che veramente sia forte , cioè goda di una vera autorità , realizzi attorno a sé l ' unità di tutte le forze sane della nazione , e abbia l ' energia necessaria per stroncare in germe ogni tentativo di rinascita della reazione fascista . I vecchi regimi e governi liberali e democratici peccavano assai sotto questo aspetto . È vero , essi assicuravano formalmente alle masse popolari certe libertà ( di stampa , di riunione , di organizzazione , ecc . ) che erano scritte nella Costituzione . Ma essi non garantirono il popolo contro la violenza e soppressione della Costituzione stessa , che venne realizzata dal fascismo con la complicità delle caste dirigenti italiane . In che cosa consisteva dunque la debolezza , il difetto , dei vecchi regimi e governi democratici ? Ci sembra , a voler riassumere , che consistesse in tre cose : 1 . le libertà concesse al popolo erano incomplete , limitate ; erano quasi date di malincuore ; nessuno o ben pochi ammettevano , in sostanza , che le libertà democratiche non sono una specie di regalo che si fa al popolo per tenerlo tranquillo , ma sono la base stessa dello Stato , perché sono esse che consentono al popolo di tenere nelle sue mani , com ' è necessario , le sorti della nazione ; 2 . se le libertà popolari erano in tutti i modi limitate e ristrette , illimitata era invece la libertà di cui disponevano le caste plutocratiche del paese , le quali si consideravano ed erano di fatto padrone delle sorti d ' Italia . A queste caste plutocratiche non solo era concesso di disporre nel loro interesse esclusivo delle ricchezze nazionali , ma era concesso di intrigare contro la volontà popolare , per far prevalere sugli interessi collettivi della nazione i loro interessi egoistici ; 3 . infine , la debolezza più grave fu che quando sorse un movimento come quello fascista , che si proponeva di sopprimere la democrazia , questa non si difese , non prese misure energiche per stroncare il fascismo in germe e difendere le libertà popolari ; anzi , capitolò davanti al fascismo e gli aprì la strada . E questo perché ? Perché il fascismo era la creatura di quei gruppi plutocratici che erano i veri padroni del paese ! Per queste ragioni la democrazia , non avendo né voluto né saputo distruggere i suoi nemici , fu colpita a morte , e coloro stessi che la colpivano la prendevano in giro , dicendo ch ' essa era un governo « debole » . Sulle rovine del fascismo dovrà essere costruito in Italia un regime democratico . Su questo sembra che oggi tutti siano d ' accordo . Ma l ' essenziale è che questo sia non solo un regime democratico , ma un regime nazionale veramente forte , capace di assicurare il lavoro , l ' ordine e la disciplina di tutta la nazione , capace di garantire l ' Italia e il mondo da ogni rigurgito e ritorno offensivo della barbarie fascista sul nostro paese . Tale potrà essere soltanto un regime che sia democratico non solo di nome , ma di fatto , che non abbia paura di appoggiarsi veramente sul popolo , di estendere e garantire tutte le libertà popolari , di affidare alle masse popolari la direzione e il controllo effettivo della vita nazionale . I rigori di questo regime non dovranno essere diretti contro i lavoratori , gli intellettuali , gli operai , i contadini ; ma contro quei gruppi di plutocrazia avida e cinica , che ha generato il fascismo , che ha voluto la guerra e la rovina della nazione , che ha dimostrato di essere una forza antinazionale . Quali misure dovranno essere prese per rendere impotenti questi gruppi di nemici della nazione , è una cosa che la nazione stessa , nella sua sovranità , dovrà decidere . Una cosa però può e deve essere detta sin d ' ora : una democrazia forte dovrà essere una democrazia antiplutocratica e antifascista , la quale non strappi soltanto i denti alla reazione e al fascismo per aspettare che ne crescan degli altri , ma che spezzi tanto al fascismo che ad ogni altra forma di reazione , il filo della schiena per sempre , ne distrugga le radici e in questo modo assicuri all ' Italia un futuro di libertà , di benessere e di grandezza .
StampaQuotidiana ,
Da diversi campi ci scrivono chiedendoci di precisare i motivi della posizione vivacemente critica che abbiamo assunto e mantenuto , dopo la caduta di Mussolini , verso il maresciallo Badoglio , il suo governo e la sua politica . Aderiamo tanto più volentieri a questa richiesta in quanto il problema della politica del governo di Badoglio non è di piccola importanza , anzi , tocca alcune questioni essenziali della vita politica italiana . È inutile nascondersi la gravità della odierna situazione italiana . Il popolo italiano si trova oggi di fronte a una vera e propria catastrofe nazionale . Questo comprenderanno agevolmente quei prigionieri di guerra , ufficiali e soldati , che nel corso del loro viaggio verso l ' Unione Sovietica hanno potuto osservare , in Polonia e altrove , che cosa vuol dire per un paese e per i suoi abitanti l ' occupazione tedesca . Quando i tedeschi saranno cacciati d ' Italia , là dove essi sono passati non rimarranno che rovine e lutti . Il suolo sarà intriso di sangue ; dappertutto vi saranno le tracce del delitto ; dappertutto i risultati di un ' opera sistematica e perversa di devastazione . Da queste rovine e da questi lutti si leverà il più terribile degli atti di accusa contro le classi dirigenti , contro le istituzioni e contro gli uomini responsabili di questa catastrofe . Il popolo italiano , laborioso , fecondo e forte , si accingerà ancora una volta a ricostruire la sua casa distrutta , come tante volte esso ha già fatto nei secoli . Ma non dimenticherà . Non potrà dimenticare . Guai , anzi , se dovesse dimenticare ! Guai , se dalla lezione tremenda del fascismo non saremo capaci di ricavare tutti gli insegnamenti che ne derivano : guai se non avremo la forza di mandare sul banco degli accusati tutti i responsabili , tutti i complici . È l ' amore stesso per la nostra patria che ci obbligherà a farlo : è la necessità di sradicare senza pietà un male ch ' è stato troppo grave e profondo perché possa guarire senza che si metta il ferro nella piaga . Ebbene , nei confronti con il fascismo e con la situazione tragica in cui si trovava l ' Italia già al tempo della caduta di Mussolini , quale fu la politica di Badoglio ? Fu un tentativo di compromesso , durante il quale l ' azione governativa , dominata da preoccupazioni reazionarie , dalla paura stolta delle masse e della loro azione liberatrice , venne condotta in modo che contribuì ad aggravare , e non ad alleviare , le condizioni della catastrofe odierna . Oggi incominciamo a ricevere i giornali di quel periodo . Veniamo a conoscere i particolari dei fatti . Siamo quindi in grado di giudicare meglio di prima . Ebbene , ogni fatto che veniamo a conoscere ci conferma nelle nostre posizioni . Il giorno preciso in cui Badoglio decise di iniziare le trattative con gli alleati , non ha importanza decisiva . Decisivo è il fatto che , caduto Mussolini , la minaccia dell ' invasione tedesca era evidente e imminente . Che cosa poteva opporre l ' Italia a questo minaccia ? Due forze sole : l ' esercito e il popolo . L ' uno e l ' altro dovevano essere messi in grado di far fronte alla grande , alla terribile prova . Il primo doveva essere epurato di tutti i vecchi arnesi del fascismo e della reazione , pronti a diventare gli agenti dello straniero . Il secondo doveva essere messo in grado di spiegare tutte le sue energie e tutta la sua iniziativa . Per questo era urgente e vitale permettergli di riorganizzare rapidamente le sue forze in regime di libertà . Non venne fatta né la prima cosa , né la seconda . Chi ne fa le spese , oggi , è il popolo : è il nostro paese . È con senso di profonda amarezza che oggi , leggendo i giornali ispirati dal governo di Badoglio , si vede com ' essi dirigessero i loro colpi , sin dai primi istanti , non contro i traditori della nazione , ma contro coloro che chiedevano si procedesse contro di loro con la più grande energia . È con senso di amarezza profonda che si ricorda come la preoccupazione essenziale di Badoglio fosse di negare sino all ' ultimo la libertà politica ai cittadini , la libertà di parlare di unirsi , di prepararsi alla lotta , di armarsi , per essere pronti al combattimento imminente contro i nemici del paese . A Milano , nel momento dell ' aggressione tedesca , il generale comandante la guarnigione rifiutò di armare il popolo delle « cinque giornate » , e i pochi distaccamenti di cittadini armati che esistevano li allontanò dalla città , e quindi fece entrare i tedeschi . Questo generale , traditore della patria , era stato messo a quel posto solo perché aveva fama di reazionario , perché si sapeva che non avrebbe ceduto alle pressioni di massa antifascista e patriottica , anzi , sarebbe stato capace di far sparare su di essa , come , del resto , gli era stato ordinato . Oggi Milano è stata messa a sacco dai tedeschi , i cittadini si difendono come possono senz ' armi , e il traditore si è rifugiato in Germania , a Innsbruck . Da che cosa fu dettata , questa politica esiziale di Badoglio e del suo governo ? Essa fu dettata dall ' anima reazionaria delle classi dirigenti italiane , dalla loro paura organica del popolo e della libertà . Perisca l ' Italia e abbiano via libera i tedeschi , ma fino all ' ultimo sia esclusa la nazione dall ' esercizio dei suoi diritti , anche quando essa chiede di esercitarli esclusivamente per fronteggiare il nemico , e schiacciare i traditori . Così ragiona il reazionario italiano e tale è stata , in sostanza , la politica di Badoglio dalla caduta di Mussolini alla firma dell ' armistizio . Nella grande tragedia vissuta dal popolo italiano negli ultimi vent ' anni , questa politica appare come l ' ultimo episodio , per ora , di una catena , ahimè , troppo lunga di inganni , di soprusi , di violenze , di arbitri , il cui risultato ultimo è stato e non poteva essere altro che l ' odierna catastrofe . Se l ' Italia vuole salvarsi , se l ' Italia vuole rinascere , se l ' Italia vuole evitare nuove tragedie e nuove catastrofi , essa deve liquidare senza residui non solo il fascismo , ma tutte le manifestazioni di quello spirito reazionario , che preferisce la rovina della nazione allo scatenamento salutare delle energie popolari in regime di libertà e per la difesa della patria . Per questo è necessario , che anche dall ' esperienza del regime di Badoglio si traggano tutti gli insegnamenti necessari . O ci liberiamo per sempre , attraverso la durissima prova di oggi , da ogni sorta di schiavitù alle caste reazionarie che hanno portato il nostro paese alla catastrofe , oppure non riusciremo mai a essere né un popolo grande , né un popolo libero , né un popolo felice .
StampaQuotidiana ,
La situazione d ' Italia continua a essere complicata , confusa , tragica . Praticamente , l ' unità del paese non esiste . Una parte geme e sanguina sotto il regime brutale dell ' occupazione tedesca . Un ' altra parte è soggetta all ' amministrazione temporanea delle autorità angloamericane . Una terza è governata dai residui della vecchia amministrazione governativa italiana , a capo della quale si trova il maresciallo Badoglio . La lentezza e cautela con cui si svolgono le operazioni militari ha d ' altra parte contribuito a far sparire quella zona intermedia nella quale i tedeschi , scarsi di forze , non erano potuti arrivare , oppure , se arrivati , non si erano potuti consolidare , grazie alla resistenza e alla lotta del popolo . Questa zona intermedia , che comprendeva all ' inizio la maggior parte dell ' Italia centrale e una piccola parte di quella settentrionale , è probabilmente oggi teatro delle gesta sanguinose degli ultimi squadristi mussoliniani , traditori della patria e strumenti ignobili dell ' invasore straniero . È evidente e non vi è bisogno di dimostrarlo , che è interesse vitale della nazione italiana che questa situazione di smembramento del paese cessi al più presto . Quanto più essa durerà , tanto più gravi saranno le sofferenze del popolo , tanto più profonde le conseguenze di cui avrà a soffrire nel futuro tutto il paese . Perciò il primo dovere di ogni italiano è oggi di prendere le armi e combattere affinché i tedeschi siano al più presto cacciati per sempre dal suolo della patria . Perciò il primo dovere di tutti gli uomini , che dopo il crollo del regime fascista si sono assunti la responsabilità del potere , è di mettere tutto in opera affinché l ' unità , l ' indipendenza e la libertà della patria vengano riconquistate e restaurate al più presto . Ma che occorre fare per raggiungere questi obiettivi , i quali riassumono le aspirazioni profonde e sincere di tutto il popolo ? E viene realmente fatto da parte di tutti , in questo periodo , tutto quello che è indispensabile a questo scopo ? Certo , non è sempre facile , lontani e con una informazione frammentaria , dare su tutto un giudizio esatto . Supponiamo che il popolo , in numerose località , è sceso in campo contro l ' invasore , ha combattuto con coraggio ed eroismo , continua con tenacia la lotta . Sappiamo che il maresciallo Badoglio ha fatto appello alla guerra di popolo contro i tedeschi . Sappiamo che unità dell ' esercito ricostituite e in legame con le organizzazioni popolari , sono schierate e si battono sul fronte della resistenza e della riscossa nazionale . Tutto questo è vero , ed è segno della incipiente rinascita del nostro paese ; ma basta tutto questo , oppure esiste una questione fondamentale , che deve essere posta e che deve essere risolta , e la quale costituisce come una premessa alla soluzione sollecita e giusta di tutti gli altri problemi a cui è legato e da cui dipende il fatto che veramente e rapidamente l ' Italia , lottando per uscire dall ' abisso in cui l ' ha gettata il fascismo , rinasca a nuova vita ? Senza dubbio , una simile questione fondamentale esiste : è assurdo negarlo ; è assurdo chiudere gli occhi per non vederlo . Essa si riassume nella necessità di una politica italiana democratica , come linea di condotta obbligatoria per tutti coloro i quali assumono oggi una qualsiasi responsabilità davanti al popolo italiano e , in nome d ' Italia , davanti all ' opinione pubblica internazionale . Tutto il mondo civile è oggi in lotta per abbattere i regimi di tirannide fascista e il loro campione e baluardo principale : la Germania imperialista e hitleriana . Tutti i popoli amanti della libertà sono in piedi e combattono per instaurare , sulle rovine dei barbari regimi di tirannide o d ' occupazione , un mondo nuovo , fondato sui princìpi della democrazia , della libertà di tutti i popoli , della indipendenza di tutte le nazioni . Se l ' Italia vuole risorgere a nuova vita , se l ' Italia vuole aprirsi nuovamente la strada dell ' unità , dell ' indipendenza , della dignità nazionale , essa non può rimanere su una posizione che in qualsiasi modo contrasti con questi princìpi ; essa , cioè , deve seguire la via di una politica democratica coerente , di una politica che liquidi completamente la vergogna fascista , tanto all ' interno quanto nei rapporti internazionali . Ci si è posti per questa via e si è progredito per essa , dal momento che Mussolini e il suo regime sono stati travolti ? Purtroppo , non si può rispondere affermativamente . Vi è stato , prima , un mese e mezzo di esitazioni e di intrighi non chiari . In questo mese e mezzo la classe operaia , più decisa e meglio organizzata di tutti gli altri gruppi sociali , era riuscita a strappare delle conquiste democratiche serie . La politica governativa , però , rimase nella sua essenza reazionaria ostile alla restaurazione di tutte le libertà popolari , esitante di fronte al compito della liquidazione conseguente di tutto il fascismo . Poi sopravvenne la catastrofe dell ' invasione tedesca ; ma ancora oggi , a un mese dall ' armistizio , il popolo italiano e il mondo intiero non sanno se quello che si chiama il governo italiano è veramente un governo democratico , oppure è soltanto un gruppo di uomini i quali cercano di salvare quanto più possono di quello che invece deve essere distrutto . Che cosa pensano questi uomini della criminale politica internazionale di rapina del fascismo , che ha seminato di rovine non solo l ' Italia , ma paesi e popoli che all ' Italia non avevano fatto nulla di male ? Come si fa ad avere fiducia in chi , a questo proposito , tace ed evita ogni atto chiarificatore ? Come si fa ad aver fiducia in chi rinvia e non si sa perché la restituzione del popolo in quei diritti il cui esercizio non può essere che di aiuto a uscire dalla dura situazione attuale ? In chi esita a liquidare senza residui metodi di governo e uomini che sono stati gli autori della rovina del paese che hanno suscitato contro l ' Italia la diffidenza e l ' ostilità del mondo intiero ? Non vogliamo parlare , per ora , del domani , dei problemi della ricostituzione di un ' Italia democratica e civile , che a suo tempo si porranno e dovranno essere risolti . Quello che ci interessa è il presente ; è , lo ripetiamo , la rapidità con cui si fa uscire l ' Italia dalla gravissima situazione in cui si trova oggi . Questa rapidità dipende , prima di tutto , dal fatto che il paese cambi seriamente strada , che esso cessi di essere un paese fascista , o un paese semifascista , o un paese che ha paura di liberarsi dal fascismo sia nell ' interno che nei rapporti internazionali , e diventi un paese il quale riprenda a vivere , senza impacci e senza riserve , secondo le norme di una civiltà democratica . Una politica italiana democratica , chiara e senza equivoci tanto all ' interno che nei rapporti internazionali , è oggi necessaria e indispensabile per la salvezza della nazione .
StampaQuotidiana ,
È tempo di puntare i piedi a terra ! Le intenzioni degli avversari appaiono ogni ora più evidenti . Non è il processo agli autori e agli ispiratori dell ' uccisione di Matteotti quel che si vuoi fare , ma bensì il processo al Fascismo e al Governo Fascista . Ciò non sarà consentito ... Chi osa parlare con tanta burbanza acida e con arroganza calunniosa del Fascismo , del Governo , del Presidente ? E . quella mala gente dell ' opposizione che mostra di tenere in maggior conto una inutile e pericolosa campagna diffamatoria che non una " détente " di reali e salutari vantaggi per il Paese . Mussolini , il Fascismo , il Governo Fascista sono preparati alle più incrollabili decisioni . Vaste illusioni cullano ancora , evidentemente , i nostri avversari . Noi siamo dei forti : possiamo sopportare agevolmente le crisi più serie ; uno o dieci dei nostri uomini maggiori possono cadere sotto le colpe più gravi e il Fascismo non sosta per questo la sua marcia ; altri uomini coprono i posti lasciati vuoti . Il Fascismo ha abbandonato tanti deboli e tanti indegni lungo la sua strada che non si sgomenta se qualcuno dei ritenuti migliori salta . Non ci si arresta ; non ci si sbigottisce . Non fa nulla . Si va avanti con ritmo più forte . Non ci si volta neppure indietro . Un grande partito e un partito come il nostro in un grande paese come l ' Italia non può e non deve conoscere patèmi da donnicciuole . Le opposizioni badino ai mali passi ! È tempo di puntare i piedi ! Indietro gli sciacalli !
NEL 'LORO' CAMPO ( - , 1934 )
StampaQuotidiana ,
La repressione sanguinosa dei moti insurrezionali delle Asturie repressione che è stata ordinata dal fondatore della Repubblica , repressione che non ha riscontro in nessun momento della storia della Monarchia ha lasciato un violento strascico di polemiche che infuriano nei fogli e foglietti sovversivi d ' oltre Alpe . Ci voleva la Repubblica per massacrare una moltitudine così imponente di operai ! Le accuse di tradimento e di viltà rimbalzano dagli uni agli altri : socialisti contro comunisti , anarchici contro gli uni e gli altri , il furore polemico tocca i culmini . Ecco ad esempio il commento del Risveglio di Ginevra , che trae conclusioni antibolsceviche dagli episodi spagnuoli : « Non pare a quei socialisti che ci vogliono presentare i Largo Caballero e i Prieto come degli eroi che furono invece essi a fornire le migliori armi al nemico ? E non s ' avvedono quanto fu grave errore il non insorgere fin dal primo momento come lo fecero gli anarchici ? È vero che si trovavano minacciati dalla loro propria legalità ! Sta bene che noi non disperiamo in questa più che in altra circostanza , anzi i fatti stessi sono piuttosto di natura da lasciar sperare in un prossimo avvenire , ma intanto si è avuta la perdita di un tempo prezioso e di vite ancor più preziose . Il movimento socialista è oggi tutto inquinato dalla bestiale idea di dittatura , la quale se è rigorosamente logica ed utile pei partigiani della finanza , del trono e dell ' altare , è assurda per gli araldi dell ' emancipazione integrale . Certi dementi ci ripetono che « bisogna fare come in Russia » , giustificando così in primo luogo il Fascismo nella sua soppressione d ' ogni diritto umano e libertà personale e prospettando a quanti non sono staliniani al cento per cento il carcere , la deportazione , l ' esilio , la fucilazione e qualche massacro in grande stile come a Cronstadt , con la diffamazione in più di essere qualificati da una turba di fanatici , ciechi ed abbietti servi di controrivoluzionari . È questo equivoco di controrivoluzione e rivoluzione entrambe della dittatura , che ha confuse le menti , guasti i cuori , falsate le idee , corrotti pensieri ed atti . Le fraseologie opposte preconizzano in fondo uno stesso metodo di disciplina di ferro , di sottomissione assoluta , di degradazione integrale , ed a scopi definiti contrari si fanno corrispondere identiche vie » . Se i comunisti chiamati così direttamente in causa , risponderanno per le rime , noi , guidati dal nostro superiore senso di obiettività , faremo conoscere il loro punto di vista . Il nostro è noto . Gli uni e gli altri e tutti insieme sono degli ignobili mistificatori delle masse operaie , ch ' essi coscientemente guidano alla disfatta nel sangue e piantano in asso , dopo il disastro , quando un solo superstite istinto li assilla : salvare la pancia e , se possibile , la cassa .
ZAVORRA ( - , 1934 )
StampaQuotidiana ,
All ' indomani del plebiscito dell ' anno XII , si disse che in Italia esistevano quindicimila deficienti . Questa cifra non è eccessiva , specialmente se posta in relazione col totale della popolazione del Regno che supera i 43 milioni di abitanti . Abbiamo , però , dovuto constatare che nella settimana precedente l ' ultimo Consiglio dei Ministri , il numero dei deficienti in Italia è parso straordinariamente aumentato . Speriamo che si tratti di una deficienza temporanea , di un cretinismo intermittente , di un ' idiozia non assolutamente inguaribile . Solo , infatti , dei deficienti in funzione di speculatori o degli speculatori in funzione di deficienti mentali , hanno potuto diffondere , specie nei paraggi delle Borse , una serie di voci una più assurda dell ' altra . E cioè che si sarebbero nuovamente decurtati gli stipendi dei dipendenti dello Stato , che si sarebbero tassate le cedole dei titoli pubblici , ribassati gli affitti e , dulcis in fundo , svalutata la lira . Il Consiglio dei Ministri si è riunito , sabato scorso 8 , alle ore 10 , al Viminale , e non è accaduto niente di ciò . Gli stipendi non sono stati toccati , perché , per quanto gli stipendi non siano mai stati diminuiti dal 1922 ad oggi , com ' è stato irrefutabilmente documentato , il tema stipendi è stato sempre toccato a distanza di molti anni e non si può certo riprendere , ora specialmente che i prezzi tendono , sia pure lievemente , all ' aumento . Parlare di tassazione alle cedole è grottesco , quando i detentori dei titoli pubblici hanno avuto , nel febbraio di quest ' anno , con la conversione del Consolidato , una riduzione del loro reddito pari al 30 % . La proprietà edilizia ha nell ' aprile scorso subìto una diminuzione del 12 e del 15% delle pigioni : deve essere quindi lasciata tranquilla , anche per non interrompere o troppo rallentare il ritmo dell ' attività costruttrice , il che aumenterebbe la massa dei disoccupati . Finalmente i drastici provvedimenti adottati circa il commercio delle divise , sono più eloquenti di ogni discorso circa le direttive del Governo in materia di moneta . La loro applicazione , che avverrà con estremo rigore , farà il resto . Dove si sono , ora , dopo il Consiglio dei Ministri , nascosti i 15 o i 100 mila deficienti che esistono in Italia ? Avranno ancora molti , troppi di essi il coraggio o meglio la sfrontatezza di portare il distintivo del Littorio ? Perché il P . N . F . non libera sollecitamente i ranghi da questa opaca zavorra ?
STATO E LIBERTA' ( - , 1944 )
StampaQuotidiana ,
Negli affanni in cui si dibatte gran parte di questa povera umanità , in mezzo alle idee e alle dottrine politiche tutte vecchie e decadenti che innumerevoli partiti presentano come la vera ancora di salvezza , come la migliore piattaforma su cui edificare la nuova società , queste genti , di tutti i paesi i cui governi e regimi trascinarono in una così immensa catastrofe esitano perplesse davanti al bisogno immediato di una scelta : esse sono deluse e disorientate . Queste genti sono deluse e disorientate davanti ai problemi di vitale importanza che non ammettono proroghe né ripieghi . Se la presente situazione è la conseguenza dei regimi statali liberali ed autoritari su quali pesa la responsabilità di aver condotto o comunque contribuito alla completa rovina della cosidetta civiltà Europea , la diffidenza dei popoli verso tutti partiti e regimi che più o meno contribuirono al disastro , è più che legittima . Difatti la guerra attuale , come gran parte delle guerre passate , è dovuta all ' essenza stessa della costituzione degli stati . Si potrebbe dire che le guerre sono elementi congeniti degli stati autoritari stessi . E non si può dire che vi siano stati buoni e stati cattivi , essi diventano tali a seconda dei periodi storici che attraversano . Ma tutti gli stati però essendo l ' espressione dell ' autorità costituita sono perciò stesso tutti cattivi , e quindi da combattere e sopprimere . Socialisti e comunisti sono d ' accordo nel dire che lo Stato col suo governo è l ' espressione della classe dominante . Che lo Stato sia fascista , hitleriano o marxista è sempre un ' entità che sfrutta ed opprime una parte della popolazione a profitto della classe al potere . Lo Stato moderno è una creazione tedesca , il cui teorico massimo fu Hegel . Da questo filosofo dello Stato assoluto e onnipotente procedono i teorici dello Stato marxista , fascista e nazista , per i quali lo Stato è tutto ; l ' individuo nullo . Questi tipi di stati , la cui autorità e disciplina ha raggiunto il parossismo a guisa di una malattia tifoidea si rivelano nella loro breve esperienza così nefasti ed avvilenti per la personalità umana da far rimpiangere , da certo punto di vista , perfino le antiche teocrazie . Essi tolgono all ' individuo la facoltà di pensare , d ' intraprendere iniziative indipendenti , ecc . Con la Grande Rivoluzione francese la società civile europea aveva fatto un passo in avanti sulla faticosa via del progresso : dalla monarchia assoluta che rappresentava la sopravvivenza dello stato feudale si era passati alla monarchia costituzionale prima , alla democrazia liberale e repubblicana poi . Ma l ' evoluzione della società civile non può fermarsi ad uno stadio che è ben lungi dal rappresentare lo sviluppo massimo cui può e deve giungere la civiltà umana . Sotto il punto di vista della evoluzione lo Stato autoritario rappresenta un regresso . Questo stato fu combattuto per più di un secolo dai teorici del comunismo libertario : da Proudhon , Bakunin , Kropstkin , S . Faure , B . Tuker , Caffiero , Pisacane , Malatesta e tanti altri ; i quali , primi nella storia del mondo , scrissero opere numerose dimostrando in esse la grande necessità di uscire una volta per sempre dai regimi autoritari e di disporre la istruzione e l ' educazione dei cittadini e le loro istituzioni in modo da renderli atti a vivere in una società veramente civile , senza padroni , senza servi , senza l ' onerosa e schiacciante tutela d ' uno Stato ; senza autorità . Ora questa civiltà borghese europea che credeva di salvarsi ricorrendo ad un inasprimento dello Stato autoritario stà per giungere al suo epicedio . Essa crolla da tutte le parti per decrepitudine e sarà ben tosto sepolta sotto le rovine delle sue città , delle sue istituzioni , delle sue infamie e turpitudini . È necessario che essa scompaia al più presto ; e la rivoluzione che si annuncia da tutte le parti le darà il colpo finale . Ma questa rivoluzione o ci porterà ad una società libertaria o sarà un altro inganno come lo furono quella nazista e quella fascista . In ogni modo è nostro compito di vigilare attenti in modo che un nuovo Stato autoritario non prevalga sulla libertà dei cittadini di darsi quelle istituzioni che meglio corrispondono ai loro interessi e alle loro legittime aspirazioni .
StampaQuotidiana ,
Voi siete e vi sentite liberi . Tutti i sofismi di una misera filosofia , che vorrebbe sostituire , una dottrina non so quale fatalismo al grido della coscienza umana , non valgono a cancellare due testimonianze invincibili a favore della libertà : il rimorso ed il martirio . Da Socrate a Gesù , da Gesù fino agli uomini che son morti e che muoiono per la patria , i martiri di una fede protestano contro la servile dottrina , gridando : « Noi amavamo la vita ; amavamo esseri che ce la rendevano cara e che ci supplicavano di cedere ; tutti gli impulsi del cuore dicevano « Vivi » a ciascuno di noi ; ma per la salute delle generazioni avvenire scegliemmo morire » . Da Caino alla spia volgare dei nostri giorni , i traditori dei proprii fratelli gli uomini che si son messi sulla via del male ; sentono nel profondo dell ' anima una condanna , una irrequietezza , un rimprovero , che dice a ciascuno di essi : « Perché ti allontani dalla via del bene ? » . Voi siete liberi quindi responsabili . Da questa libertà morale scende il vostro diritto alla libertà politica , il vostro dovere di conquistarvela e di mantenerla inviolata , il dovere in altrui di non menomarla . Partigiani , a distanza di un secolo così vi saluta Giuseppe Mazzini .
StampaPeriodica ,
In una corrispondenza di Roma del giornale La Stampa leggiamo . “ Per cura dell ’ eminentissimo Riario Sforza si è stabilito che ogni prima domenica di tutti i mesi si esponga il Venerabile , si celebri la messa , vi sia la predica ed in ultimo la benedizione nella chiesa nazionale sotto il titolo Spirito Santo dei Napoletani , e che gli emigrati , specialmente la parte più colta , assistano a queste funzioni . ” Domenica 3 corrente cominciò questa pratica , ed il noto P . Curci , gesuita , tenne il primo discorso , il quale avendo fatto impallidire per più volte Francesco II , lasciò scandalizzato l ’ uditorio , e specialmente i seguaci dei fratelli Ulloa . Il cennato padre esordì dicendo che , invitato qual connazionale a parlare ai fratelli , esso credendo di dirigere le sue parole ai veri emigrati , e non a coloro che per proprio interesse si sono volontariamente condannati all ’ esilio e di questi si augurava di non riconoscere neppur uno fra gli astanti , avrebbe seguito la verità , né si sarebbe lasciato imporre dalla reale presenza ( perché anche Francesco era presente ) qualora il suo dire si giudicasse troppo spinto nel vero . Dopo questo esordio ha detto che grave peccato pesa sulla coscienza della emigrazione pel sangue che scorre nelle Due Sicilie , poiché non volendo questa riconoscere lo stato delle cose europee , non volendo ritenere che la restaurazione del loro sovrano dipende unicamente dalle mani di Dio , il quale solo può pacificare l ’ Europa ed abbattere le rivoluzioni , si pasce d ’ illusione , si sforza di tradurle in atto e quindi spinge con la parola in Roma e con gli scritti che fa giungere in Napoli , gente al macello , ecc . , ecc . Quindi incalzando l ’ argomento , è passato a dimostrare che più si va in alto più cresce il peccato , poiché la diplomazia napoletana e la nobiltà che sono state la causa di fare accrescere di due terzi l ’ emigrazione in Roma , dopo la caduta di Gaeta , si sono date ai divertimenti , alle crapule , non si mostrano avide di altro che di onori , hanno abbandonata la classe povera della immigrazione riducendola al suicidio per la fame , se carità di Roma non la soccorresse in parte : che questo procedere era detestabile anche presso la società . Il secondo periodo del discorso si è basato sulle scissure della emigrazione stessa ed ha dimostrato che queste esistono nel basso e medio ceto per l ’ esempio de ’ nobili , i quali hanno piazzato , ognuno alla loro volta , una polizia l ’ uno sull ’ altro , l ’ altro sull ’ uno , ecc . , ecc . In fine ha concluso che egli non sarebbe entrato nei fatti particolari di nessuno , ma che nel discorso venturo avrebbe parlato in modo da essere capito da tutti per quella parte che riguarda ciascuno , e che questo dovere glielo imponeva la coscienza , poiché essendo anch ’ esso napoletano , sentiva le vergogne che hanno ricolmato quel popolo per opera del contegno del sovrano . La predica del Curci toccò le fibre di tutti eccetto quelle degli ex - ministri di Ferdinando II e de ’ pochi loro seguaci . Ma in particolar modo quelle di Antonio Ulloa che s ’ intitola direttore della guerra il quale portandosi dopo la predica in casa della duchessa o contessa di S . Cesario eruttava veleno contro il Curci ed i gesuiti in genere , e diceva che se l ’ Inghilterra si mostra titubante per l ’ accettazione delle promesse fattele , purché ripristini il regno di Napoli coi Borboni , a lui non sembrava difficile che fosse opera gesuitica e che guai a loro ed ai Borboni se Napoleone giungesse a conoscere queste promesse e la loro vastità .
IL POPOLO IN TRINCEA ( - , 1944 )
StampaQuotidiana ,
Audacia ed eroismo delle formazioni partigiane . Liberazione di paesi e occupazione di vallate . I figli dell ' avv . Vigorelli all ' ordine del giorno . I mesi di giugno e di luglio hanno registrato l ' intensa attività combattiva , delle formazioni partigiane . Il 26 giugno distaccamenti della seconda Divisione « Garibaldi » hanno liberato Lanzo . Il 2 luglio sono state occupate Valle Mosso , Valle Sessera , Ponzone ed altre località . Distaccamenti delle Brigate « Matteotti » hanno occupato il distretto d ' Ivrea , asportando grandi quantitativi di armi , di munizioni , di viveri . A Ciriè squadre di arditi garibaldini si sono impadronite il 2 luglio di un treno carico di dieci cannoni , sette da 75 mm . e tre da 100 . Le sedi dei fasci di S . Zenone , Coppiano , Torre Vecchia , Bornasco , Marzano , Filignera , Cura e Roncaro sono state occupate e devastate , dando alle fiamme i registri degli ammassi e delle imposte . A Farini d ' Olmo ( Piacenza ) in un grande scontro contro tedeschi e fascisti , sono stati fatti sette prigionieri e catturato un abbondante bottino di armi . Un colpo fortunato compiuto da arditi a Cesena ha valso la liberazione dal carcere di tutti i detenuti politici . Nelle provincie di Bologna , Forlì , Ravenna , Rimini , in ripetuti audaci colpi di mano , sono stati fatti saltare cinque ponti , distrutte quattro autoblinde , centotre automezzi , incendiati due treni di carburante , messi fuori combattimento duecentododici tedeschi e dieci fascisti , catturato quindici mitra , trecento moschetti , sessanta pistole , sedici quintali di munizioni e centinaia di bombe a mano . Nelle provincie di Savona e Imperia sono stati compiuti molti atti di sabotaggio e fatti disertare venti soldati cecoslovacchi e duecento soldati italiani passati con tutte le armi ai partigiani . Soldati di aviazione in procinto . di partire per la Germania sono fuggiti dai campi e si sono uniti ai patrioti . A Cinisello gruppi di Azione Patriottica hanno immobilizzato la guardia al campo e poi bruciati tre apparecchi trimotori . Solo adesso veniamo a conoscenza dei due figli del compagno avv . Vigorelli . Bruno , di 23 anni e Adolfo , di 22 , ex ufficiali , si erano rifugiati in Svizzera con il padre per sottrarsi al carcere e alla deportazione in Germania . Ritornarono però in Italia clandestinamente i primi di giugno per raggiungere formazioni partigiane . E nel grande rastrellamento compiuto dai nazi contro i Gruppi Superti , il 22 giugno caddero alla testa di due compagnie dopo avere sparato tutte le loro munizioni ed avere rifiutato l ' invito ad arrendersi . Due giovani , due eroi il cui nome si allinea accanto a quello di tanti figli del popolo sacrificatisi per una Italia libera in una libera Europa . Onore a loro .