StampaQuotidiana ,
I
gerarchi
fascisti
hanno
condotto
tra
le
nuove
generazioni
italiane
una
campagna
sistematica
di
menzogne
e
di
calunnie
contro
la
democrazia
.
La
democrazia
,
secondo
loro
,
sarebbe
la
causa
di
tutti
i
mali
di
cui
soffrono
le
nazioni
.
Essa
renderebbe
deboli
gli
Stati
e
impotenti
i
governi
.
La
propaganda
fascista
,
in
particolar
modo
,
accusava
la
democrazia
di
avere
provocato
l
'
indebolimento
d
'
Italia
subito
dopo
l
'
altra
guerra
mondiale
.
Gli
ordinamenti
democratici
e
gli
uomini
di
Stato
dei
regimi
liberali
sono
stati
presentati
dai
fascisti
,
persino
nei
libri
di
testo
delle
scuole
,
i
primi
come
modello
di
disordine
,
i
secondi
come
modello
di
corruzione
,
di
debolezza
,
d
'
incapacità
.
Per
vent
'
anni
è
stata
condotta
in
Italia
questa
campagna
antidemocratica
,
senza
che
a
nessuno
fosse
permesso
né
sul
terreno
dottrinale
e
meno
ancora
sul
terreno
politico
,
di
rispondere
ad
essa
,
di
metterne
a
nudo
l
'
inconsistenza
e
la
falsità
.
È
quindi
comprensibile
che
oggi
,
quando
si
parla
di
libertà
e
di
democrazia
a
giovani
italiani
ancora
ieri
fascisti
,
si
incontri
spesso
dello
scetticismo
,
e
quasi
sempre
della
incomprensione
.
Chiarire
le
idee
a
proposito
di
questi
concetti
politici
elementari
fa
dunque
parte
di
quell
'
opera
di
rieducazione
collettiva
della
nazione
,
alla
quale
tutti
gli
italiani
hanno
oggi
il
dovere
di
accingersi
.
Per
respingere
la
menzognera
propaganda
fascista
contro
la
democrazia
,
ci
si
potrebbe
accontentare
di
fare
una
cosa
molto
semplice
.
Basterebbe
domandare
ai
critici
fascisti
della
democrazia
che
cosa
ha
fatto
il
loro
regime
antidemocratico
,
dittatoriale
,
tirannico
.
La
sola
cosa
che
è
stato
capace
di
fare
è
di
portare
l
'
Italia
alla
rovina
e
di
mantenere
per
vent
'
anni
alla
testa
del
paese
una
banda
di
birbe
e
di
malandrini
.
Si
capisce
che
fosse
contro
la
democrazia
,
il
gerarca
fascista
,
che
privando
i
cittadini
di
ogni
forma
di
controllo
politico
e
amministrativo
,
assicura
l
'
impunità
delle
sue
ruberie
.
Ed
è
pure
assolutamente
sicuro
che
se
il
popolo
avesse
potuto
partecipare
alla
vita
politica
e
far
trionfare
la
sua
volontà
,
Mussolini
non
avrebbe
potuto
rimanere
a
lungo
al
potere
,
non
avrebbe
potuto
gettare
l
'
Italia
nell
'
abisso
in
cui
l
'
ha
gettata
,
perché
,
se
non
altro
,
dopo
la
prima
delle
sue
vergognose
sconfitte
sarebbe
stato
mandato
davanti
a
un
'
alta
corte
di
giustizia
e
a
un
plotone
di
esecuzione
.
Si
capisce
,
dunque
,
che
Mussolini
fosse
contro
la
democrazia
e
per
quello
ch
'
egli
chiamava
un
governo
forte
.
Il
governo
«
forte
»
,
per
lui
,
era
quello
che
gli
permetteva
di
infischiarsi
della
volontà
popolare
,
di
calpestare
gli
interessi
della
nazione
,
di
saccheggiare
la
ricchezza
dello
Stato
,
di
farsi
passare
per
un
gran
uomo
di
Stato
e
persino
per
un
grande
capitano
mentre
non
era
che
un
demagogo
incapace
e
ridicolo
,
e
di
vendere
l
'
Italia
allo
straniero
per
evitare
di
render
conto
dei
suoi
delitti
.
In
un
regime
di
democrazia
questo
è
certo
queste
cose
non
gli
sarebbero
state
permesse
.
Dopo
l
'
esperienza
tragica
e
devastatrice
del
fascismo
,
insomma
,
sarà
ben
difficile
che
in
Italia
qualcuno
possa
sul
serio
prendere
davanti
al
popolo
le
difese
delle
forme
di
governo
antidemocratico
,
tirannico
,
che
furono
proprie
del
fascismo
.
Ma
,
d
'
altra
parte
,
sarebbe
un
grave
errore
non
capire
che
un
paese
come
l
'
Italia
,
il
quale
uscirà
dalla
guerra
devastato
nei
suoi
beni
materiali
e
lacerato
nella
sua
compagine
morale
,
avrà
bisogno
di
un
governo
che
veramente
sia
forte
,
cioè
goda
di
una
vera
autorità
,
realizzi
attorno
a
sé
l
'
unità
di
tutte
le
forze
sane
della
nazione
,
e
abbia
l
'
energia
necessaria
per
stroncare
in
germe
ogni
tentativo
di
rinascita
della
reazione
fascista
.
I
vecchi
regimi
e
governi
liberali
e
democratici
peccavano
assai
sotto
questo
aspetto
.
È
vero
,
essi
assicuravano
formalmente
alle
masse
popolari
certe
libertà
(
di
stampa
,
di
riunione
,
di
organizzazione
,
ecc
.
)
che
erano
scritte
nella
Costituzione
.
Ma
essi
non
garantirono
il
popolo
contro
la
violenza
e
soppressione
della
Costituzione
stessa
,
che
venne
realizzata
dal
fascismo
con
la
complicità
delle
caste
dirigenti
italiane
.
In
che
cosa
consisteva
dunque
la
debolezza
,
il
difetto
,
dei
vecchi
regimi
e
governi
democratici
?
Ci
sembra
,
a
voler
riassumere
,
che
consistesse
in
tre
cose
:
1
.
le
libertà
concesse
al
popolo
erano
incomplete
,
limitate
;
erano
quasi
date
di
malincuore
;
nessuno
o
ben
pochi
ammettevano
,
in
sostanza
,
che
le
libertà
democratiche
non
sono
una
specie
di
regalo
che
si
fa
al
popolo
per
tenerlo
tranquillo
,
ma
sono
la
base
stessa
dello
Stato
,
perché
sono
esse
che
consentono
al
popolo
di
tenere
nelle
sue
mani
,
com
'
è
necessario
,
le
sorti
della
nazione
;
2
.
se
le
libertà
popolari
erano
in
tutti
i
modi
limitate
e
ristrette
,
illimitata
era
invece
la
libertà
di
cui
disponevano
le
caste
plutocratiche
del
paese
,
le
quali
si
consideravano
ed
erano
di
fatto
padrone
delle
sorti
d
'
Italia
.
A
queste
caste
plutocratiche
non
solo
era
concesso
di
disporre
nel
loro
interesse
esclusivo
delle
ricchezze
nazionali
,
ma
era
concesso
di
intrigare
contro
la
volontà
popolare
,
per
far
prevalere
sugli
interessi
collettivi
della
nazione
i
loro
interessi
egoistici
;
3
.
infine
,
la
debolezza
più
grave
fu
che
quando
sorse
un
movimento
come
quello
fascista
,
che
si
proponeva
di
sopprimere
la
democrazia
,
questa
non
si
difese
,
non
prese
misure
energiche
per
stroncare
il
fascismo
in
germe
e
difendere
le
libertà
popolari
;
anzi
,
capitolò
davanti
al
fascismo
e
gli
aprì
la
strada
.
E
questo
perché
?
Perché
il
fascismo
era
la
creatura
di
quei
gruppi
plutocratici
che
erano
i
veri
padroni
del
paese
!
Per
queste
ragioni
la
democrazia
,
non
avendo
né
voluto
né
saputo
distruggere
i
suoi
nemici
,
fu
colpita
a
morte
,
e
coloro
stessi
che
la
colpivano
la
prendevano
in
giro
,
dicendo
ch
'
essa
era
un
governo
«
debole
»
.
Sulle
rovine
del
fascismo
dovrà
essere
costruito
in
Italia
un
regime
democratico
.
Su
questo
sembra
che
oggi
tutti
siano
d
'
accordo
.
Ma
l
'
essenziale
è
che
questo
sia
non
solo
un
regime
democratico
,
ma
un
regime
nazionale
veramente
forte
,
capace
di
assicurare
il
lavoro
,
l
'
ordine
e
la
disciplina
di
tutta
la
nazione
,
capace
di
garantire
l
'
Italia
e
il
mondo
da
ogni
rigurgito
e
ritorno
offensivo
della
barbarie
fascista
sul
nostro
paese
.
Tale
potrà
essere
soltanto
un
regime
che
sia
democratico
non
solo
di
nome
,
ma
di
fatto
,
che
non
abbia
paura
di
appoggiarsi
veramente
sul
popolo
,
di
estendere
e
garantire
tutte
le
libertà
popolari
,
di
affidare
alle
masse
popolari
la
direzione
e
il
controllo
effettivo
della
vita
nazionale
.
I
rigori
di
questo
regime
non
dovranno
essere
diretti
contro
i
lavoratori
,
gli
intellettuali
,
gli
operai
,
i
contadini
;
ma
contro
quei
gruppi
di
plutocrazia
avida
e
cinica
,
che
ha
generato
il
fascismo
,
che
ha
voluto
la
guerra
e
la
rovina
della
nazione
,
che
ha
dimostrato
di
essere
una
forza
antinazionale
.
Quali
misure
dovranno
essere
prese
per
rendere
impotenti
questi
gruppi
di
nemici
della
nazione
,
è
una
cosa
che
la
nazione
stessa
,
nella
sua
sovranità
,
dovrà
decidere
.
Una
cosa
però
può
e
deve
essere
detta
sin
d
'
ora
:
una
democrazia
forte
dovrà
essere
una
democrazia
antiplutocratica
e
antifascista
,
la
quale
non
strappi
soltanto
i
denti
alla
reazione
e
al
fascismo
per
aspettare
che
ne
crescan
degli
altri
,
ma
che
spezzi
tanto
al
fascismo
che
ad
ogni
altra
forma
di
reazione
,
il
filo
della
schiena
per
sempre
,
ne
distrugga
le
radici
e
in
questo
modo
assicuri
all
'
Italia
un
futuro
di
libertà
,
di
benessere
e
di
grandezza
.
StampaQuotidiana ,
Da
diversi
campi
ci
scrivono
chiedendoci
di
precisare
i
motivi
della
posizione
vivacemente
critica
che
abbiamo
assunto
e
mantenuto
,
dopo
la
caduta
di
Mussolini
,
verso
il
maresciallo
Badoglio
,
il
suo
governo
e
la
sua
politica
.
Aderiamo
tanto
più
volentieri
a
questa
richiesta
in
quanto
il
problema
della
politica
del
governo
di
Badoglio
non
è
di
piccola
importanza
,
anzi
,
tocca
alcune
questioni
essenziali
della
vita
politica
italiana
.
È
inutile
nascondersi
la
gravità
della
odierna
situazione
italiana
.
Il
popolo
italiano
si
trova
oggi
di
fronte
a
una
vera
e
propria
catastrofe
nazionale
.
Questo
comprenderanno
agevolmente
quei
prigionieri
di
guerra
,
ufficiali
e
soldati
,
che
nel
corso
del
loro
viaggio
verso
l
'
Unione
Sovietica
hanno
potuto
osservare
,
in
Polonia
e
altrove
,
che
cosa
vuol
dire
per
un
paese
e
per
i
suoi
abitanti
l
'
occupazione
tedesca
.
Quando
i
tedeschi
saranno
cacciati
d
'
Italia
,
là
dove
essi
sono
passati
non
rimarranno
che
rovine
e
lutti
.
Il
suolo
sarà
intriso
di
sangue
;
dappertutto
vi
saranno
le
tracce
del
delitto
;
dappertutto
i
risultati
di
un
'
opera
sistematica
e
perversa
di
devastazione
.
Da
queste
rovine
e
da
questi
lutti
si
leverà
il
più
terribile
degli
atti
di
accusa
contro
le
classi
dirigenti
,
contro
le
istituzioni
e
contro
gli
uomini
responsabili
di
questa
catastrofe
.
Il
popolo
italiano
,
laborioso
,
fecondo
e
forte
,
si
accingerà
ancora
una
volta
a
ricostruire
la
sua
casa
distrutta
,
come
tante
volte
esso
ha
già
fatto
nei
secoli
.
Ma
non
dimenticherà
.
Non
potrà
dimenticare
.
Guai
,
anzi
,
se
dovesse
dimenticare
!
Guai
,
se
dalla
lezione
tremenda
del
fascismo
non
saremo
capaci
di
ricavare
tutti
gli
insegnamenti
che
ne
derivano
:
guai
se
non
avremo
la
forza
di
mandare
sul
banco
degli
accusati
tutti
i
responsabili
,
tutti
i
complici
.
È
l
'
amore
stesso
per
la
nostra
patria
che
ci
obbligherà
a
farlo
:
è
la
necessità
di
sradicare
senza
pietà
un
male
ch
'
è
stato
troppo
grave
e
profondo
perché
possa
guarire
senza
che
si
metta
il
ferro
nella
piaga
.
Ebbene
,
nei
confronti
con
il
fascismo
e
con
la
situazione
tragica
in
cui
si
trovava
l
'
Italia
già
al
tempo
della
caduta
di
Mussolini
,
quale
fu
la
politica
di
Badoglio
?
Fu
un
tentativo
di
compromesso
,
durante
il
quale
l
'
azione
governativa
,
dominata
da
preoccupazioni
reazionarie
,
dalla
paura
stolta
delle
masse
e
della
loro
azione
liberatrice
,
venne
condotta
in
modo
che
contribuì
ad
aggravare
,
e
non
ad
alleviare
,
le
condizioni
della
catastrofe
odierna
.
Oggi
incominciamo
a
ricevere
i
giornali
di
quel
periodo
.
Veniamo
a
conoscere
i
particolari
dei
fatti
.
Siamo
quindi
in
grado
di
giudicare
meglio
di
prima
.
Ebbene
,
ogni
fatto
che
veniamo
a
conoscere
ci
conferma
nelle
nostre
posizioni
.
Il
giorno
preciso
in
cui
Badoglio
decise
di
iniziare
le
trattative
con
gli
alleati
,
non
ha
importanza
decisiva
.
Decisivo
è
il
fatto
che
,
caduto
Mussolini
,
la
minaccia
dell
'
invasione
tedesca
era
evidente
e
imminente
.
Che
cosa
poteva
opporre
l
'
Italia
a
questo
minaccia
?
Due
forze
sole
:
l
'
esercito
e
il
popolo
.
L
'
uno
e
l
'
altro
dovevano
essere
messi
in
grado
di
far
fronte
alla
grande
,
alla
terribile
prova
.
Il
primo
doveva
essere
epurato
di
tutti
i
vecchi
arnesi
del
fascismo
e
della
reazione
,
pronti
a
diventare
gli
agenti
dello
straniero
.
Il
secondo
doveva
essere
messo
in
grado
di
spiegare
tutte
le
sue
energie
e
tutta
la
sua
iniziativa
.
Per
questo
era
urgente
e
vitale
permettergli
di
riorganizzare
rapidamente
le
sue
forze
in
regime
di
libertà
.
Non
venne
fatta
né
la
prima
cosa
,
né
la
seconda
.
Chi
ne
fa
le
spese
,
oggi
,
è
il
popolo
:
è
il
nostro
paese
.
È
con
senso
di
profonda
amarezza
che
oggi
,
leggendo
i
giornali
ispirati
dal
governo
di
Badoglio
,
si
vede
com
'
essi
dirigessero
i
loro
colpi
,
sin
dai
primi
istanti
,
non
contro
i
traditori
della
nazione
,
ma
contro
coloro
che
chiedevano
si
procedesse
contro
di
loro
con
la
più
grande
energia
.
È
con
senso
di
amarezza
profonda
che
si
ricorda
come
la
preoccupazione
essenziale
di
Badoglio
fosse
di
negare
sino
all
'
ultimo
la
libertà
politica
ai
cittadini
,
la
libertà
di
parlare
di
unirsi
,
di
prepararsi
alla
lotta
,
di
armarsi
,
per
essere
pronti
al
combattimento
imminente
contro
i
nemici
del
paese
.
A
Milano
,
nel
momento
dell
'
aggressione
tedesca
,
il
generale
comandante
la
guarnigione
rifiutò
di
armare
il
popolo
delle
«
cinque
giornate
»
,
e
i
pochi
distaccamenti
di
cittadini
armati
che
esistevano
li
allontanò
dalla
città
,
e
quindi
fece
entrare
i
tedeschi
.
Questo
generale
,
traditore
della
patria
,
era
stato
messo
a
quel
posto
solo
perché
aveva
fama
di
reazionario
,
perché
si
sapeva
che
non
avrebbe
ceduto
alle
pressioni
di
massa
antifascista
e
patriottica
,
anzi
,
sarebbe
stato
capace
di
far
sparare
su
di
essa
,
come
,
del
resto
,
gli
era
stato
ordinato
.
Oggi
Milano
è
stata
messa
a
sacco
dai
tedeschi
,
i
cittadini
si
difendono
come
possono
senz
'
armi
,
e
il
traditore
si
è
rifugiato
in
Germania
,
a
Innsbruck
.
Da
che
cosa
fu
dettata
,
questa
politica
esiziale
di
Badoglio
e
del
suo
governo
?
Essa
fu
dettata
dall
'
anima
reazionaria
delle
classi
dirigenti
italiane
,
dalla
loro
paura
organica
del
popolo
e
della
libertà
.
Perisca
l
'
Italia
e
abbiano
via
libera
i
tedeschi
,
ma
fino
all
'
ultimo
sia
esclusa
la
nazione
dall
'
esercizio
dei
suoi
diritti
,
anche
quando
essa
chiede
di
esercitarli
esclusivamente
per
fronteggiare
il
nemico
,
e
schiacciare
i
traditori
.
Così
ragiona
il
reazionario
italiano
e
tale
è
stata
,
in
sostanza
,
la
politica
di
Badoglio
dalla
caduta
di
Mussolini
alla
firma
dell
'
armistizio
.
Nella
grande
tragedia
vissuta
dal
popolo
italiano
negli
ultimi
vent
'
anni
,
questa
politica
appare
come
l
'
ultimo
episodio
,
per
ora
,
di
una
catena
,
ahimè
,
troppo
lunga
di
inganni
,
di
soprusi
,
di
violenze
,
di
arbitri
,
il
cui
risultato
ultimo
è
stato
e
non
poteva
essere
altro
che
l
'
odierna
catastrofe
.
Se
l
'
Italia
vuole
salvarsi
,
se
l
'
Italia
vuole
rinascere
,
se
l
'
Italia
vuole
evitare
nuove
tragedie
e
nuove
catastrofi
,
essa
deve
liquidare
senza
residui
non
solo
il
fascismo
,
ma
tutte
le
manifestazioni
di
quello
spirito
reazionario
,
che
preferisce
la
rovina
della
nazione
allo
scatenamento
salutare
delle
energie
popolari
in
regime
di
libertà
e
per
la
difesa
della
patria
.
Per
questo
è
necessario
,
che
anche
dall
'
esperienza
del
regime
di
Badoglio
si
traggano
tutti
gli
insegnamenti
necessari
.
O
ci
liberiamo
per
sempre
,
attraverso
la
durissima
prova
di
oggi
,
da
ogni
sorta
di
schiavitù
alle
caste
reazionarie
che
hanno
portato
il
nostro
paese
alla
catastrofe
,
oppure
non
riusciremo
mai
a
essere
né
un
popolo
grande
,
né
un
popolo
libero
,
né
un
popolo
felice
.
StampaQuotidiana ,
La
situazione
d
'
Italia
continua
a
essere
complicata
,
confusa
,
tragica
.
Praticamente
,
l
'
unità
del
paese
non
esiste
.
Una
parte
geme
e
sanguina
sotto
il
regime
brutale
dell
'
occupazione
tedesca
.
Un
'
altra
parte
è
soggetta
all
'
amministrazione
temporanea
delle
autorità
angloamericane
.
Una
terza
è
governata
dai
residui
della
vecchia
amministrazione
governativa
italiana
,
a
capo
della
quale
si
trova
il
maresciallo
Badoglio
.
La
lentezza
e
cautela
con
cui
si
svolgono
le
operazioni
militari
ha
d
'
altra
parte
contribuito
a
far
sparire
quella
zona
intermedia
nella
quale
i
tedeschi
,
scarsi
di
forze
,
non
erano
potuti
arrivare
,
oppure
,
se
arrivati
,
non
si
erano
potuti
consolidare
,
grazie
alla
resistenza
e
alla
lotta
del
popolo
.
Questa
zona
intermedia
,
che
comprendeva
all
'
inizio
la
maggior
parte
dell
'
Italia
centrale
e
una
piccola
parte
di
quella
settentrionale
,
è
probabilmente
oggi
teatro
delle
gesta
sanguinose
degli
ultimi
squadristi
mussoliniani
,
traditori
della
patria
e
strumenti
ignobili
dell
'
invasore
straniero
.
È
evidente
e
non
vi
è
bisogno
di
dimostrarlo
,
che
è
interesse
vitale
della
nazione
italiana
che
questa
situazione
di
smembramento
del
paese
cessi
al
più
presto
.
Quanto
più
essa
durerà
,
tanto
più
gravi
saranno
le
sofferenze
del
popolo
,
tanto
più
profonde
le
conseguenze
di
cui
avrà
a
soffrire
nel
futuro
tutto
il
paese
.
Perciò
il
primo
dovere
di
ogni
italiano
è
oggi
di
prendere
le
armi
e
combattere
affinché
i
tedeschi
siano
al
più
presto
cacciati
per
sempre
dal
suolo
della
patria
.
Perciò
il
primo
dovere
di
tutti
gli
uomini
,
che
dopo
il
crollo
del
regime
fascista
si
sono
assunti
la
responsabilità
del
potere
,
è
di
mettere
tutto
in
opera
affinché
l
'
unità
,
l
'
indipendenza
e
la
libertà
della
patria
vengano
riconquistate
e
restaurate
al
più
presto
.
Ma
che
occorre
fare
per
raggiungere
questi
obiettivi
,
i
quali
riassumono
le
aspirazioni
profonde
e
sincere
di
tutto
il
popolo
?
E
viene
realmente
fatto
da
parte
di
tutti
,
in
questo
periodo
,
tutto
quello
che
è
indispensabile
a
questo
scopo
?
Certo
,
non
è
sempre
facile
,
lontani
e
con
una
informazione
frammentaria
,
dare
su
tutto
un
giudizio
esatto
.
Supponiamo
che
il
popolo
,
in
numerose
località
,
è
sceso
in
campo
contro
l
'
invasore
,
ha
combattuto
con
coraggio
ed
eroismo
,
continua
con
tenacia
la
lotta
.
Sappiamo
che
il
maresciallo
Badoglio
ha
fatto
appello
alla
guerra
di
popolo
contro
i
tedeschi
.
Sappiamo
che
unità
dell
'
esercito
ricostituite
e
in
legame
con
le
organizzazioni
popolari
,
sono
schierate
e
si
battono
sul
fronte
della
resistenza
e
della
riscossa
nazionale
.
Tutto
questo
è
vero
,
ed
è
segno
della
incipiente
rinascita
del
nostro
paese
;
ma
basta
tutto
questo
,
oppure
esiste
una
questione
fondamentale
,
che
deve
essere
posta
e
che
deve
essere
risolta
,
e
la
quale
costituisce
come
una
premessa
alla
soluzione
sollecita
e
giusta
di
tutti
gli
altri
problemi
a
cui
è
legato
e
da
cui
dipende
il
fatto
che
veramente
e
rapidamente
l
'
Italia
,
lottando
per
uscire
dall
'
abisso
in
cui
l
'
ha
gettata
il
fascismo
,
rinasca
a
nuova
vita
?
Senza
dubbio
,
una
simile
questione
fondamentale
esiste
:
è
assurdo
negarlo
;
è
assurdo
chiudere
gli
occhi
per
non
vederlo
.
Essa
si
riassume
nella
necessità
di
una
politica
italiana
democratica
,
come
linea
di
condotta
obbligatoria
per
tutti
coloro
i
quali
assumono
oggi
una
qualsiasi
responsabilità
davanti
al
popolo
italiano
e
,
in
nome
d
'
Italia
,
davanti
all
'
opinione
pubblica
internazionale
.
Tutto
il
mondo
civile
è
oggi
in
lotta
per
abbattere
i
regimi
di
tirannide
fascista
e
il
loro
campione
e
baluardo
principale
:
la
Germania
imperialista
e
hitleriana
.
Tutti
i
popoli
amanti
della
libertà
sono
in
piedi
e
combattono
per
instaurare
,
sulle
rovine
dei
barbari
regimi
di
tirannide
o
d
'
occupazione
,
un
mondo
nuovo
,
fondato
sui
princìpi
della
democrazia
,
della
libertà
di
tutti
i
popoli
,
della
indipendenza
di
tutte
le
nazioni
.
Se
l
'
Italia
vuole
risorgere
a
nuova
vita
,
se
l
'
Italia
vuole
aprirsi
nuovamente
la
strada
dell
'
unità
,
dell
'
indipendenza
,
della
dignità
nazionale
,
essa
non
può
rimanere
su
una
posizione
che
in
qualsiasi
modo
contrasti
con
questi
princìpi
;
essa
,
cioè
,
deve
seguire
la
via
di
una
politica
democratica
coerente
,
di
una
politica
che
liquidi
completamente
la
vergogna
fascista
,
tanto
all
'
interno
quanto
nei
rapporti
internazionali
.
Ci
si
è
posti
per
questa
via
e
si
è
progredito
per
essa
,
dal
momento
che
Mussolini
e
il
suo
regime
sono
stati
travolti
?
Purtroppo
,
non
si
può
rispondere
affermativamente
.
Vi
è
stato
,
prima
,
un
mese
e
mezzo
di
esitazioni
e
di
intrighi
non
chiari
.
In
questo
mese
e
mezzo
la
classe
operaia
,
più
decisa
e
meglio
organizzata
di
tutti
gli
altri
gruppi
sociali
,
era
riuscita
a
strappare
delle
conquiste
democratiche
serie
.
La
politica
governativa
,
però
,
rimase
nella
sua
essenza
reazionaria
ostile
alla
restaurazione
di
tutte
le
libertà
popolari
,
esitante
di
fronte
al
compito
della
liquidazione
conseguente
di
tutto
il
fascismo
.
Poi
sopravvenne
la
catastrofe
dell
'
invasione
tedesca
;
ma
ancora
oggi
,
a
un
mese
dall
'
armistizio
,
il
popolo
italiano
e
il
mondo
intiero
non
sanno
se
quello
che
si
chiama
il
governo
italiano
è
veramente
un
governo
democratico
,
oppure
è
soltanto
un
gruppo
di
uomini
i
quali
cercano
di
salvare
quanto
più
possono
di
quello
che
invece
deve
essere
distrutto
.
Che
cosa
pensano
questi
uomini
della
criminale
politica
internazionale
di
rapina
del
fascismo
,
che
ha
seminato
di
rovine
non
solo
l
'
Italia
,
ma
paesi
e
popoli
che
all
'
Italia
non
avevano
fatto
nulla
di
male
?
Come
si
fa
ad
avere
fiducia
in
chi
,
a
questo
proposito
,
tace
ed
evita
ogni
atto
chiarificatore
?
Come
si
fa
ad
aver
fiducia
in
chi
rinvia
e
non
si
sa
perché
la
restituzione
del
popolo
in
quei
diritti
il
cui
esercizio
non
può
essere
che
di
aiuto
a
uscire
dalla
dura
situazione
attuale
?
In
chi
esita
a
liquidare
senza
residui
metodi
di
governo
e
uomini
che
sono
stati
gli
autori
della
rovina
del
paese
che
hanno
suscitato
contro
l
'
Italia
la
diffidenza
e
l
'
ostilità
del
mondo
intiero
?
Non
vogliamo
parlare
,
per
ora
,
del
domani
,
dei
problemi
della
ricostituzione
di
un
'
Italia
democratica
e
civile
,
che
a
suo
tempo
si
porranno
e
dovranno
essere
risolti
.
Quello
che
ci
interessa
è
il
presente
;
è
,
lo
ripetiamo
,
la
rapidità
con
cui
si
fa
uscire
l
'
Italia
dalla
gravissima
situazione
in
cui
si
trova
oggi
.
Questa
rapidità
dipende
,
prima
di
tutto
,
dal
fatto
che
il
paese
cambi
seriamente
strada
,
che
esso
cessi
di
essere
un
paese
fascista
,
o
un
paese
semifascista
,
o
un
paese
che
ha
paura
di
liberarsi
dal
fascismo
sia
nell
'
interno
che
nei
rapporti
internazionali
,
e
diventi
un
paese
il
quale
riprenda
a
vivere
,
senza
impacci
e
senza
riserve
,
secondo
le
norme
di
una
civiltà
democratica
.
Una
politica
italiana
democratica
,
chiara
e
senza
equivoci
tanto
all
'
interno
che
nei
rapporti
internazionali
,
è
oggi
necessaria
e
indispensabile
per
la
salvezza
della
nazione
.
StampaQuotidiana ,
È
tempo
di
puntare
i
piedi
a
terra
!
Le
intenzioni
degli
avversari
appaiono
ogni
ora
più
evidenti
.
Non
è
il
processo
agli
autori
e
agli
ispiratori
dell
'
uccisione
di
Matteotti
quel
che
si
vuoi
fare
,
ma
bensì
il
processo
al
Fascismo
e
al
Governo
Fascista
.
Ciò
non
sarà
consentito
...
Chi
osa
parlare
con
tanta
burbanza
acida
e
con
arroganza
calunniosa
del
Fascismo
,
del
Governo
,
del
Presidente
?
E
.
quella
mala
gente
dell
'
opposizione
che
mostra
di
tenere
in
maggior
conto
una
inutile
e
pericolosa
campagna
diffamatoria
che
non
una
"
détente
"
di
reali
e
salutari
vantaggi
per
il
Paese
.
Mussolini
,
il
Fascismo
,
il
Governo
Fascista
sono
preparati
alle
più
incrollabili
decisioni
.
Vaste
illusioni
cullano
ancora
,
evidentemente
,
i
nostri
avversari
.
Noi
siamo
dei
forti
:
possiamo
sopportare
agevolmente
le
crisi
più
serie
;
uno
o
dieci
dei
nostri
uomini
maggiori
possono
cadere
sotto
le
colpe
più
gravi
e
il
Fascismo
non
sosta
per
questo
la
sua
marcia
;
altri
uomini
coprono
i
posti
lasciati
vuoti
.
Il
Fascismo
ha
abbandonato
tanti
deboli
e
tanti
indegni
lungo
la
sua
strada
che
non
si
sgomenta
se
qualcuno
dei
ritenuti
migliori
salta
.
Non
ci
si
arresta
;
non
ci
si
sbigottisce
.
Non
fa
nulla
.
Si
va
avanti
con
ritmo
più
forte
.
Non
ci
si
volta
neppure
indietro
.
Un
grande
partito
e
un
partito
come
il
nostro
in
un
grande
paese
come
l
'
Italia
non
può
e
non
deve
conoscere
patèmi
da
donnicciuole
.
Le
opposizioni
badino
ai
mali
passi
!
È
tempo
di
puntare
i
piedi
!
Indietro
gli
sciacalli
!
StampaQuotidiana ,
La
repressione
sanguinosa
dei
moti
insurrezionali
delle
Asturie
repressione
che
è
stata
ordinata
dal
fondatore
della
Repubblica
,
repressione
che
non
ha
riscontro
in
nessun
momento
della
storia
della
Monarchia
ha
lasciato
un
violento
strascico
di
polemiche
che
infuriano
nei
fogli
e
foglietti
sovversivi
d
'
oltre
Alpe
.
Ci
voleva
la
Repubblica
per
massacrare
una
moltitudine
così
imponente
di
operai
!
Le
accuse
di
tradimento
e
di
viltà
rimbalzano
dagli
uni
agli
altri
:
socialisti
contro
comunisti
,
anarchici
contro
gli
uni
e
gli
altri
,
il
furore
polemico
tocca
i
culmini
.
Ecco
ad
esempio
il
commento
del
Risveglio
di
Ginevra
,
che
trae
conclusioni
antibolsceviche
dagli
episodi
spagnuoli
:
«
Non
pare
a
quei
socialisti
che
ci
vogliono
presentare
i
Largo
Caballero
e
i
Prieto
come
degli
eroi
che
furono
invece
essi
a
fornire
le
migliori
armi
al
nemico
?
E
non
s
'
avvedono
quanto
fu
grave
errore
il
non
insorgere
fin
dal
primo
momento
come
lo
fecero
gli
anarchici
?
È
vero
che
si
trovavano
minacciati
dalla
loro
propria
legalità
!
Sta
bene
che
noi
non
disperiamo
in
questa
più
che
in
altra
circostanza
,
anzi
i
fatti
stessi
sono
piuttosto
di
natura
da
lasciar
sperare
in
un
prossimo
avvenire
,
ma
intanto
si
è
avuta
la
perdita
di
un
tempo
prezioso
e
di
vite
ancor
più
preziose
.
Il
movimento
socialista
è
oggi
tutto
inquinato
dalla
bestiale
idea
di
dittatura
,
la
quale
se
è
rigorosamente
logica
ed
utile
pei
partigiani
della
finanza
,
del
trono
e
dell
'
altare
,
è
assurda
per
gli
araldi
dell
'
emancipazione
integrale
.
Certi
dementi
ci
ripetono
che
«
bisogna
fare
come
in
Russia
»
,
giustificando
così
in
primo
luogo
il
Fascismo
nella
sua
soppressione
d
'
ogni
diritto
umano
e
libertà
personale
e
prospettando
a
quanti
non
sono
staliniani
al
cento
per
cento
il
carcere
,
la
deportazione
,
l
'
esilio
,
la
fucilazione
e
qualche
massacro
in
grande
stile
come
a
Cronstadt
,
con
la
diffamazione
in
più
di
essere
qualificati
da
una
turba
di
fanatici
,
ciechi
ed
abbietti
servi
di
controrivoluzionari
.
È
questo
equivoco
di
controrivoluzione
e
rivoluzione
entrambe
della
dittatura
,
che
ha
confuse
le
menti
,
guasti
i
cuori
,
falsate
le
idee
,
corrotti
pensieri
ed
atti
.
Le
fraseologie
opposte
preconizzano
in
fondo
uno
stesso
metodo
di
disciplina
di
ferro
,
di
sottomissione
assoluta
,
di
degradazione
integrale
,
ed
a
scopi
definiti
contrari
si
fanno
corrispondere
identiche
vie
»
.
Se
i
comunisti
chiamati
così
direttamente
in
causa
,
risponderanno
per
le
rime
,
noi
,
guidati
dal
nostro
superiore
senso
di
obiettività
,
faremo
conoscere
il
loro
punto
di
vista
.
Il
nostro
è
noto
.
Gli
uni
e
gli
altri
e
tutti
insieme
sono
degli
ignobili
mistificatori
delle
masse
operaie
,
ch
'
essi
coscientemente
guidano
alla
disfatta
nel
sangue
e
piantano
in
asso
,
dopo
il
disastro
,
quando
un
solo
superstite
istinto
li
assilla
:
salvare
la
pancia
e
,
se
possibile
,
la
cassa
.
StampaQuotidiana ,
All
'
indomani
del
plebiscito
dell
'
anno
XII
,
si
disse
che
in
Italia
esistevano
quindicimila
deficienti
.
Questa
cifra
non
è
eccessiva
,
specialmente
se
posta
in
relazione
col
totale
della
popolazione
del
Regno
che
supera
i
43
milioni
di
abitanti
.
Abbiamo
,
però
,
dovuto
constatare
che
nella
settimana
precedente
l
'
ultimo
Consiglio
dei
Ministri
,
il
numero
dei
deficienti
in
Italia
è
parso
straordinariamente
aumentato
.
Speriamo
che
si
tratti
di
una
deficienza
temporanea
,
di
un
cretinismo
intermittente
,
di
un
'
idiozia
non
assolutamente
inguaribile
.
Solo
,
infatti
,
dei
deficienti
in
funzione
di
speculatori
o
degli
speculatori
in
funzione
di
deficienti
mentali
,
hanno
potuto
diffondere
,
specie
nei
paraggi
delle
Borse
,
una
serie
di
voci
una
più
assurda
dell
'
altra
.
E
cioè
che
si
sarebbero
nuovamente
decurtati
gli
stipendi
dei
dipendenti
dello
Stato
,
che
si
sarebbero
tassate
le
cedole
dei
titoli
pubblici
,
ribassati
gli
affitti
e
,
dulcis
in
fundo
,
svalutata
la
lira
.
Il
Consiglio
dei
Ministri
si
è
riunito
,
sabato
scorso
8
,
alle
ore
10
,
al
Viminale
,
e
non
è
accaduto
niente
di
ciò
.
Gli
stipendi
non
sono
stati
toccati
,
perché
,
per
quanto
gli
stipendi
non
siano
mai
stati
diminuiti
dal
1922
ad
oggi
,
com
'
è
stato
irrefutabilmente
documentato
,
il
tema
stipendi
è
stato
sempre
toccato
a
distanza
di
molti
anni
e
non
si
può
certo
riprendere
,
ora
specialmente
che
i
prezzi
tendono
,
sia
pure
lievemente
,
all
'
aumento
.
Parlare
di
tassazione
alle
cedole
è
grottesco
,
quando
i
detentori
dei
titoli
pubblici
hanno
avuto
,
nel
febbraio
di
quest
'
anno
,
con
la
conversione
del
Consolidato
,
una
riduzione
del
loro
reddito
pari
al
30
%
.
La
proprietà
edilizia
ha
nell
'
aprile
scorso
subìto
una
diminuzione
del
12
e
del
15%
delle
pigioni
:
deve
essere
quindi
lasciata
tranquilla
,
anche
per
non
interrompere
o
troppo
rallentare
il
ritmo
dell
'
attività
costruttrice
,
il
che
aumenterebbe
la
massa
dei
disoccupati
.
Finalmente
i
drastici
provvedimenti
adottati
circa
il
commercio
delle
divise
,
sono
più
eloquenti
di
ogni
discorso
circa
le
direttive
del
Governo
in
materia
di
moneta
.
La
loro
applicazione
,
che
avverrà
con
estremo
rigore
,
farà
il
resto
.
Dove
si
sono
,
ora
,
dopo
il
Consiglio
dei
Ministri
,
nascosti
i
15
o
i
100
mila
deficienti
che
esistono
in
Italia
?
Avranno
ancora
molti
,
troppi
di
essi
il
coraggio
o
meglio
la
sfrontatezza
di
portare
il
distintivo
del
Littorio
?
Perché
il
P
.
N
.
F
.
non
libera
sollecitamente
i
ranghi
da
questa
opaca
zavorra
?
StampaQuotidiana ,
Negli
affanni
in
cui
si
dibatte
gran
parte
di
questa
povera
umanità
,
in
mezzo
alle
idee
e
alle
dottrine
politiche
tutte
vecchie
e
decadenti
che
innumerevoli
partiti
presentano
come
la
vera
ancora
di
salvezza
,
come
la
migliore
piattaforma
su
cui
edificare
la
nuova
società
,
queste
genti
,
di
tutti
i
paesi
i
cui
governi
e
regimi
trascinarono
in
una
così
immensa
catastrofe
esitano
perplesse
davanti
al
bisogno
immediato
di
una
scelta
:
esse
sono
deluse
e
disorientate
.
Queste
genti
sono
deluse
e
disorientate
davanti
ai
problemi
di
vitale
importanza
che
non
ammettono
proroghe
né
ripieghi
.
Se
la
presente
situazione
è
la
conseguenza
dei
regimi
statali
liberali
ed
autoritari
su
quali
pesa
la
responsabilità
di
aver
condotto
o
comunque
contribuito
alla
completa
rovina
della
cosidetta
civiltà
Europea
,
la
diffidenza
dei
popoli
verso
tutti
partiti
e
regimi
che
più
o
meno
contribuirono
al
disastro
,
è
più
che
legittima
.
Difatti
la
guerra
attuale
,
come
gran
parte
delle
guerre
passate
,
è
dovuta
all
'
essenza
stessa
della
costituzione
degli
stati
.
Si
potrebbe
dire
che
le
guerre
sono
elementi
congeniti
degli
stati
autoritari
stessi
.
E
non
si
può
dire
che
vi
siano
stati
buoni
e
stati
cattivi
,
essi
diventano
tali
a
seconda
dei
periodi
storici
che
attraversano
.
Ma
tutti
gli
stati
però
essendo
l
'
espressione
dell
'
autorità
costituita
sono
perciò
stesso
tutti
cattivi
,
e
quindi
da
combattere
e
sopprimere
.
Socialisti
e
comunisti
sono
d
'
accordo
nel
dire
che
lo
Stato
col
suo
governo
è
l
'
espressione
della
classe
dominante
.
Che
lo
Stato
sia
fascista
,
hitleriano
o
marxista
è
sempre
un
'
entità
che
sfrutta
ed
opprime
una
parte
della
popolazione
a
profitto
della
classe
al
potere
.
Lo
Stato
moderno
è
una
creazione
tedesca
,
il
cui
teorico
massimo
fu
Hegel
.
Da
questo
filosofo
dello
Stato
assoluto
e
onnipotente
procedono
i
teorici
dello
Stato
marxista
,
fascista
e
nazista
,
per
i
quali
lo
Stato
è
tutto
;
l
'
individuo
nullo
.
Questi
tipi
di
stati
,
la
cui
autorità
e
disciplina
ha
raggiunto
il
parossismo
a
guisa
di
una
malattia
tifoidea
si
rivelano
nella
loro
breve
esperienza
così
nefasti
ed
avvilenti
per
la
personalità
umana
da
far
rimpiangere
,
da
certo
punto
di
vista
,
perfino
le
antiche
teocrazie
.
Essi
tolgono
all
'
individuo
la
facoltà
di
pensare
,
d
'
intraprendere
iniziative
indipendenti
,
ecc
.
Con
la
Grande
Rivoluzione
francese
la
società
civile
europea
aveva
fatto
un
passo
in
avanti
sulla
faticosa
via
del
progresso
:
dalla
monarchia
assoluta
che
rappresentava
la
sopravvivenza
dello
stato
feudale
si
era
passati
alla
monarchia
costituzionale
prima
,
alla
democrazia
liberale
e
repubblicana
poi
.
Ma
l
'
evoluzione
della
società
civile
non
può
fermarsi
ad
uno
stadio
che
è
ben
lungi
dal
rappresentare
lo
sviluppo
massimo
cui
può
e
deve
giungere
la
civiltà
umana
.
Sotto
il
punto
di
vista
della
evoluzione
lo
Stato
autoritario
rappresenta
un
regresso
.
Questo
stato
fu
combattuto
per
più
di
un
secolo
dai
teorici
del
comunismo
libertario
:
da
Proudhon
,
Bakunin
,
Kropstkin
,
S
.
Faure
,
B
.
Tuker
,
Caffiero
,
Pisacane
,
Malatesta
e
tanti
altri
;
i
quali
,
primi
nella
storia
del
mondo
,
scrissero
opere
numerose
dimostrando
in
esse
la
grande
necessità
di
uscire
una
volta
per
sempre
dai
regimi
autoritari
e
di
disporre
la
istruzione
e
l
'
educazione
dei
cittadini
e
le
loro
istituzioni
in
modo
da
renderli
atti
a
vivere
in
una
società
veramente
civile
,
senza
padroni
,
senza
servi
,
senza
l
'
onerosa
e
schiacciante
tutela
d
'
uno
Stato
;
senza
autorità
.
Ora
questa
civiltà
borghese
europea
che
credeva
di
salvarsi
ricorrendo
ad
un
inasprimento
dello
Stato
autoritario
stà
per
giungere
al
suo
epicedio
.
Essa
crolla
da
tutte
le
parti
per
decrepitudine
e
sarà
ben
tosto
sepolta
sotto
le
rovine
delle
sue
città
,
delle
sue
istituzioni
,
delle
sue
infamie
e
turpitudini
.
È
necessario
che
essa
scompaia
al
più
presto
;
e
la
rivoluzione
che
si
annuncia
da
tutte
le
parti
le
darà
il
colpo
finale
.
Ma
questa
rivoluzione
o
ci
porterà
ad
una
società
libertaria
o
sarà
un
altro
inganno
come
lo
furono
quella
nazista
e
quella
fascista
.
In
ogni
modo
è
nostro
compito
di
vigilare
attenti
in
modo
che
un
nuovo
Stato
autoritario
non
prevalga
sulla
libertà
dei
cittadini
di
darsi
quelle
istituzioni
che
meglio
corrispondono
ai
loro
interessi
e
alle
loro
legittime
aspirazioni
.
StampaQuotidiana ,
Voi
siete
e
vi
sentite
liberi
.
Tutti
i
sofismi
di
una
misera
filosofia
,
che
vorrebbe
sostituire
,
una
dottrina
non
so
quale
fatalismo
al
grido
della
coscienza
umana
,
non
valgono
a
cancellare
due
testimonianze
invincibili
a
favore
della
libertà
:
il
rimorso
ed
il
martirio
.
Da
Socrate
a
Gesù
,
da
Gesù
fino
agli
uomini
che
son
morti
e
che
muoiono
per
la
patria
,
i
martiri
di
una
fede
protestano
contro
la
servile
dottrina
,
gridando
:
«
Noi
amavamo
la
vita
;
amavamo
esseri
che
ce
la
rendevano
cara
e
che
ci
supplicavano
di
cedere
;
tutti
gli
impulsi
del
cuore
dicevano
«
Vivi
»
a
ciascuno
di
noi
;
ma
per
la
salute
delle
generazioni
avvenire
scegliemmo
morire
»
.
Da
Caino
alla
spia
volgare
dei
nostri
giorni
,
i
traditori
dei
proprii
fratelli
gli
uomini
che
si
son
messi
sulla
via
del
male
;
sentono
nel
profondo
dell
'
anima
una
condanna
,
una
irrequietezza
,
un
rimprovero
,
che
dice
a
ciascuno
di
essi
:
«
Perché
ti
allontani
dalla
via
del
bene
?
»
.
Voi
siete
liberi
quindi
responsabili
.
Da
questa
libertà
morale
scende
il
vostro
diritto
alla
libertà
politica
,
il
vostro
dovere
di
conquistarvela
e
di
mantenerla
inviolata
,
il
dovere
in
altrui
di
non
menomarla
.
Partigiani
,
a
distanza
di
un
secolo
così
vi
saluta
Giuseppe
Mazzini
.
StampaPeriodica ,
In
una
corrispondenza
di
Roma
del
giornale
La
Stampa
leggiamo
.
Per
cura
dell
eminentissimo
Riario
Sforza
si
è
stabilito
che
ogni
prima
domenica
di
tutti
i
mesi
si
esponga
il
Venerabile
,
si
celebri
la
messa
,
vi
sia
la
predica
ed
in
ultimo
la
benedizione
nella
chiesa
nazionale
sotto
il
titolo
Spirito
Santo
dei
Napoletani
,
e
che
gli
emigrati
,
specialmente
la
parte
più
colta
,
assistano
a
queste
funzioni
.
Domenica
3
corrente
cominciò
questa
pratica
,
ed
il
noto
P
.
Curci
,
gesuita
,
tenne
il
primo
discorso
,
il
quale
avendo
fatto
impallidire
per
più
volte
Francesco
II
,
lasciò
scandalizzato
l
uditorio
,
e
specialmente
i
seguaci
dei
fratelli
Ulloa
.
Il
cennato
padre
esordì
dicendo
che
,
invitato
qual
connazionale
a
parlare
ai
fratelli
,
esso
credendo
di
dirigere
le
sue
parole
ai
veri
emigrati
,
e
non
a
coloro
che
per
proprio
interesse
si
sono
volontariamente
condannati
all
esilio
e
di
questi
si
augurava
di
non
riconoscere
neppur
uno
fra
gli
astanti
,
avrebbe
seguito
la
verità
,
né
si
sarebbe
lasciato
imporre
dalla
reale
presenza
(
perché
anche
Francesco
era
presente
)
qualora
il
suo
dire
si
giudicasse
troppo
spinto
nel
vero
.
Dopo
questo
esordio
ha
detto
che
grave
peccato
pesa
sulla
coscienza
della
emigrazione
pel
sangue
che
scorre
nelle
Due
Sicilie
,
poiché
non
volendo
questa
riconoscere
lo
stato
delle
cose
europee
,
non
volendo
ritenere
che
la
restaurazione
del
loro
sovrano
dipende
unicamente
dalle
mani
di
Dio
,
il
quale
solo
può
pacificare
l
Europa
ed
abbattere
le
rivoluzioni
,
si
pasce
d
illusione
,
si
sforza
di
tradurle
in
atto
e
quindi
spinge
con
la
parola
in
Roma
e
con
gli
scritti
che
fa
giungere
in
Napoli
,
gente
al
macello
,
ecc
.
,
ecc
.
Quindi
incalzando
l
argomento
,
è
passato
a
dimostrare
che
più
si
va
in
alto
più
cresce
il
peccato
,
poiché
la
diplomazia
napoletana
e
la
nobiltà
che
sono
state
la
causa
di
fare
accrescere
di
due
terzi
l
emigrazione
in
Roma
,
dopo
la
caduta
di
Gaeta
,
si
sono
date
ai
divertimenti
,
alle
crapule
,
non
si
mostrano
avide
di
altro
che
di
onori
,
hanno
abbandonata
la
classe
povera
della
immigrazione
riducendola
al
suicidio
per
la
fame
,
se
carità
di
Roma
non
la
soccorresse
in
parte
:
che
questo
procedere
era
detestabile
anche
presso
la
società
.
Il
secondo
periodo
del
discorso
si
è
basato
sulle
scissure
della
emigrazione
stessa
ed
ha
dimostrato
che
queste
esistono
nel
basso
e
medio
ceto
per
l
esempio
de
nobili
,
i
quali
hanno
piazzato
,
ognuno
alla
loro
volta
,
una
polizia
l
uno
sull
altro
,
l
altro
sull
uno
,
ecc
.
,
ecc
.
In
fine
ha
concluso
che
egli
non
sarebbe
entrato
nei
fatti
particolari
di
nessuno
,
ma
che
nel
discorso
venturo
avrebbe
parlato
in
modo
da
essere
capito
da
tutti
per
quella
parte
che
riguarda
ciascuno
,
e
che
questo
dovere
glielo
imponeva
la
coscienza
,
poiché
essendo
anch
esso
napoletano
,
sentiva
le
vergogne
che
hanno
ricolmato
quel
popolo
per
opera
del
contegno
del
sovrano
.
La
predica
del
Curci
toccò
le
fibre
di
tutti
eccetto
quelle
degli
ex
-
ministri
di
Ferdinando
II
e
de
pochi
loro
seguaci
.
Ma
in
particolar
modo
quelle
di
Antonio
Ulloa
che
s
intitola
direttore
della
guerra
il
quale
portandosi
dopo
la
predica
in
casa
della
duchessa
o
contessa
di
S
.
Cesario
eruttava
veleno
contro
il
Curci
ed
i
gesuiti
in
genere
,
e
diceva
che
se
l
Inghilterra
si
mostra
titubante
per
l
accettazione
delle
promesse
fattele
,
purché
ripristini
il
regno
di
Napoli
coi
Borboni
,
a
lui
non
sembrava
difficile
che
fosse
opera
gesuitica
e
che
guai
a
loro
ed
ai
Borboni
se
Napoleone
giungesse
a
conoscere
queste
promesse
e
la
loro
vastità
.
StampaQuotidiana ,
Audacia
ed
eroismo
delle
formazioni
partigiane
.
Liberazione
di
paesi
e
occupazione
di
vallate
.
I
figli
dell
'
avv
.
Vigorelli
all
'
ordine
del
giorno
.
I
mesi
di
giugno
e
di
luglio
hanno
registrato
l
'
intensa
attività
combattiva
,
delle
formazioni
partigiane
.
Il
26
giugno
distaccamenti
della
seconda
Divisione
«
Garibaldi
»
hanno
liberato
Lanzo
.
Il
2
luglio
sono
state
occupate
Valle
Mosso
,
Valle
Sessera
,
Ponzone
ed
altre
località
.
Distaccamenti
delle
Brigate
«
Matteotti
»
hanno
occupato
il
distretto
d
'
Ivrea
,
asportando
grandi
quantitativi
di
armi
,
di
munizioni
,
di
viveri
.
A
Ciriè
squadre
di
arditi
garibaldini
si
sono
impadronite
il
2
luglio
di
un
treno
carico
di
dieci
cannoni
,
sette
da
75
mm
.
e
tre
da
100
.
Le
sedi
dei
fasci
di
S
.
Zenone
,
Coppiano
,
Torre
Vecchia
,
Bornasco
,
Marzano
,
Filignera
,
Cura
e
Roncaro
sono
state
occupate
e
devastate
,
dando
alle
fiamme
i
registri
degli
ammassi
e
delle
imposte
.
A
Farini
d
'
Olmo
(
Piacenza
)
in
un
grande
scontro
contro
tedeschi
e
fascisti
,
sono
stati
fatti
sette
prigionieri
e
catturato
un
abbondante
bottino
di
armi
.
Un
colpo
fortunato
compiuto
da
arditi
a
Cesena
ha
valso
la
liberazione
dal
carcere
di
tutti
i
detenuti
politici
.
Nelle
provincie
di
Bologna
,
Forlì
,
Ravenna
,
Rimini
,
in
ripetuti
audaci
colpi
di
mano
,
sono
stati
fatti
saltare
cinque
ponti
,
distrutte
quattro
autoblinde
,
centotre
automezzi
,
incendiati
due
treni
di
carburante
,
messi
fuori
combattimento
duecentododici
tedeschi
e
dieci
fascisti
,
catturato
quindici
mitra
,
trecento
moschetti
,
sessanta
pistole
,
sedici
quintali
di
munizioni
e
centinaia
di
bombe
a
mano
.
Nelle
provincie
di
Savona
e
Imperia
sono
stati
compiuti
molti
atti
di
sabotaggio
e
fatti
disertare
venti
soldati
cecoslovacchi
e
duecento
soldati
italiani
passati
con
tutte
le
armi
ai
partigiani
.
Soldati
di
aviazione
in
procinto
.
di
partire
per
la
Germania
sono
fuggiti
dai
campi
e
si
sono
uniti
ai
patrioti
.
A
Cinisello
gruppi
di
Azione
Patriottica
hanno
immobilizzato
la
guardia
al
campo
e
poi
bruciati
tre
apparecchi
trimotori
.
Solo
adesso
veniamo
a
conoscenza
dei
due
figli
del
compagno
avv
.
Vigorelli
.
Bruno
,
di
23
anni
e
Adolfo
,
di
22
,
ex
ufficiali
,
si
erano
rifugiati
in
Svizzera
con
il
padre
per
sottrarsi
al
carcere
e
alla
deportazione
in
Germania
.
Ritornarono
però
in
Italia
clandestinamente
i
primi
di
giugno
per
raggiungere
formazioni
partigiane
.
E
nel
grande
rastrellamento
compiuto
dai
nazi
contro
i
Gruppi
Superti
,
il
22
giugno
caddero
alla
testa
di
due
compagnie
dopo
avere
sparato
tutte
le
loro
munizioni
ed
avere
rifiutato
l
'
invito
ad
arrendersi
.
Due
giovani
,
due
eroi
il
cui
nome
si
allinea
accanto
a
quello
di
tanti
figli
del
popolo
sacrificatisi
per
una
Italia
libera
in
una
libera
Europa
.
Onore
a
loro
.