StampaPeriodica ,
I
nostri
critici
di
tutte
le
risme
,
e
che
vanno
dai
fascisti
ai
trotskisti
,
trovano
una
contraddizione
tra
il
nostro
programma
socialista
e
il
nostro
piano
d
'
azione
contadina
.
Molti
fra
di
essi
(
e
il
signor
Modigliani
lo
ha
ripetuto
recentemente
)
osano
affermare
che
noi
non
siamo
così
«
ferocemente
(
?
)
marxisti
»
o
socializzatori
nella
campagna
,
come
si
crede
;
altri
pensano
che
noi
ordiamo
un
trucco
per
i
contadini
allo
scopo
di
averli
dalla
nostra
parte
nella
lotta
per
la
dittatura
;
ma
che
poi
,
a
vittoria
ottenuta
e
consolidata
,
mostreremo
loro
la
nostra
«
ferocia
(
?
)
socializzatrice
»
.
Saragat
nel
suo
pietoso
opuscolo
sul
Piano
quinquennale
,
ha
detto
della
politica
di
zig
-
zag
seguita
da
Lenin
e
dal
Partito
comunista
dell
'
unione
dei
soviet
dopo
Ottobre
,
Salvemini
ha
affermato
alla
«
Amendola
»
che
i
comunisti
russi
,
nella
questione
della
politica
agraria
,
«
vanno
a
tentoni
»
.
I
critici
nostri
più
sereni
non
capiscono
niente
,
o
molto
poco
,
della
nostra
politica
agraria
e
contadina
.
In
realtà
i
nostri
critici
o
sono
confessatamente
antimarxisti
,
o
abusano
vergognosamente
del
nome
di
marxisti
,
fino
al
punto
di
fare
di
un
Marx
un
portatore
di
verità
rivelate
.
Marx
e
Engels
hanno
già
luminosamente
dimostrato
come
una
delle
condizioni
di
sviluppo
del
capitalismo
è
la
ineguaglianza
di
sviluppo
tra
la
città
(
industria
)
e
la
campagna
(
agricoltura
)
.
Questa
legge
è
valida
in
ogni
caso
:
ma
essa
riceve
una
conferma
schiacciante
laddove
esistono
residui
di
forme
economiche
precapitalistiche
,
dove
la
rivoluzione
democratica
borghese
,
non
è
giunta
alle
sue
estreme
conseguenze
,
mentre
si
è
formato
e
si
è
sviluppato
il
capitalismo
finanziario
.
Un
fenomeno
della
stessa
natura
lo
si
ha
,
su
scala
più
vasta
,
su
scala
internazionale
,
tra
le
metropoli
capitalistiche
e
la
periferia
coloniale
o
semicoloniale
.
Quale
ne
è
la
conseguenza
dal
punto
di
vinta
dello
sviluppo
rivoluzionario
?
I
non
marxisti
,
incapaci
di
vedere
i
fenomeni
che
avvengono
nella
campagna
prodotti
dallo
sviluppo
del
capitalismo
,
brancolano
davvero
nel
buio
e
allestiscono
numerosi
progetti
per
difendere
la
piccola
proprietà
,
per
allargarla
,
ecc
...
;
cantando
le
lodi
della
vita
agreste
,
facendo
l
'
apologia
dell
'
«
idiotismo
campagnolo
»
e
disputando
sul
valore
della
grande
e
della
piccola
azienda
.
I
cosiddetti
aggiornatori
di
Marx
pretenderebbero
che
il
processo
di
proletarizzazione
nella
campagna
avvenisse
al
cento
per
cento
,
per
avere
la
prova
della
giustezza
della
profezia
(
?
)
marxista
.
Siccome
ciò
non
è
avvenuto
(
e
non
avverrà
)
,
quindi
Marx
si
è
sbagliato
,
e
quindi
non
bisogna
violentare
le
leggi
naturali
:
è
verso
la
piccola
proprietà
agricola
che
bisogna
orientarsi
,
armonizzandola
con
un
po
'
di
socialismo
industriale
.
I
marxisti
del
tipo
massimalista
(
perdonate
la
contraddizione
!
)
e
che
sono
né
più
né
meno
che
dei
marxisti
volgari
,
si
preoccupano
meno
di
ciò
che
è
la
realtà
che
di
inseguire
le
loro
fantasie
,
e
pensano
che
il
socialismo
in
agricoltura
sarà
opera
di
poco
conto
,
quando
il
proletariato
avrà
nelle
mani
il
potere
(
ma
il
potere
bisognerà
pur
prenderlo
,
egregi
amici
,
e
questo
non
è
cosa
da
poco
conto
...
)
.
Serrati
pensava
che
l
'
Armata
rossa
avrebbe
imposto
il
socialismo
in
agricoltura
.
Non
si
era
egli
neppur
domandato
chi
avrebbe
formato
l
'
Armata
rossa
!
Noi
abbiamo
già
mostrato
(
coi
dati
a
nostra
disposizione
)
la
tendenza
del
processo
di
differenziazione
di
classe
nella
campagna
per
quanto
riguarda
l
'
Italia
,
tendenza
che
lo
sviluppo
del
capitale
finanziario
eccitato
dal
fascismo
accelera
,
e
che
è
accelerata
altresì
dalla
spinta
della
crisi
generale
economica
,
e
dalla
crisi
agraria
che
ne
è
un
aspetto
particolare
,
e
particolarmente
grave
.
La
stessa
tendenza
si
osserva
in
tutti
i
paesi
.
Noi
abbiamo
parlato
,
per
l
'
Italia
,
di
centralizzazione
della
proprietà
(
diminuzione
del
numero
dei
proprietari
in
generale
,
aumento
della
quantità
di
terra
posseduta
da
una
piccola
parte
di
essi
)
.
Siamo
stati
assai
prudenti
nel
giungere
a
delle
conclusioni
sulla
concentrazione
della
proprietà
(
raggruppamento
fisico
delle
diverse
proprietà
dello
stesso
proprietario
)
,
la
quale
,
del
resto
,
non
si
accompagna
sempre
alla
centralizzazione
;
e
gli
studiosi
di
questioni
agrarie
sanno
che
quello
della
concentrazione
della
proprietà
è
problema
di
difficilissima
soluzione
.
Soprattutto
abbiamo
dimostrato
che
nell
'
epoca
del
capitale
finanziario
il
processo
di
concentrazione
della
proprietà
agraria
non
avviene
principalmente
per
la
via
della
centralizzazione
della
terra
;
ma
per
numerose
altre
vie
le
quali
danno
più
spesso
l
'
illusione
della
piccola
e
media
proprietà
;
ma
fanno
in
realtà
dei
piccoli
e
medi
coltivatori
una
dipendenza
del
grande
capitalismo
.
Noi
studiamo
le
tendenze
dei
fenomeni
:
essi
si
accompagnano
a
delle
trasformazioni
dei
rapporti
sociali
,
esse
danno
la
linea
del
movimento
di
tali
rapporti
e
sono
la
vera
indicazione
scientifica
alla
quale
è
possibile
far
corrispondere
una
politica
.
La
deduzione
che
occorre
tirare
da
questi
fatti
è
che
le
economie
piccole
e
medie
vanno
in
rovina
(
non
parliamo
solo
dei
piccoli
e
medi
proprietari
,
ma
di
tutte
le
categorie
dei
piccoli
e
medi
coltivatori
)
.
Molte
economie
forti
(
contadini
ricchi
)
sono
gravemente
scosse
.
Il
numero
dei
salariati
e
dei
braccianti
(
e
quindi
dei
salariati
senza
lavoro
)
aumenta
paurosamente
.
Il
fenomeno
è
senza
dubbio
aggravato
dalla
crisi
attuale
;
ma
esso
è
un
prodotto
della
crisi
generale
del
capitalismo
,
essenzialmente
.
Dato
il
carattere
della
crisi
generale
del
capitalismo
,
la
crisi
agraria
è
sempre
più
chiaramente
una
crisi
contadina
,
la
cui
soluzione
è
impossibile
fuori
della
via
rivoluzionaria
.
Gli
obiettivi
della
rivoluzione
contadina
sono
quelli
della
liberazione
della
terra
dal
giogo
del
grande
capitalismo
,
del
capitale
finanziario
.
I
contadini
,
anche
quelli
che
sanno
leggere
e
scrivere
,
non
sanno
qual
è
,
in
fondo
,
il
loro
nemico
:
essi
lo
vedono
nel
proprietario
che
dà
a
colonia
o
a
mezzadria
la
terra
,
lo
vedono
nelle
banche
,
nelle
società
che
forniscono
loro
concimi
e
macchine
,
nelle
società
di
assicurazioni
,
nell
'
esattore
,
ecc
...
Ma
noi
,
che
sappiamo
leggere
e
scrivere
,
conosciamo
il
congegno
di
questa
formidabile
macchina
.
I
contadini
cacciati
dalla
terra
vogliono
ritornarvi
.
Molti
braccianti
vogliono
la
terra
.
In
conclusione
i
contadini
non
sono
spinti
verso
il
socialismo
,
ma
verso
il
possesso
individuale
della
terra
,
dalla
quale
il
capitalismo
li
caccia
.
Essi
vogliono
essere
liberi
sulla
terra
che
lavorano
.
Il
movimento
dei
contadini
è
dunque
in
una
direzione
democratico
-
borghese
;
ma
è
contro
il
grande
capitalismo
.
Questa
contraddizione
è
il
risultato
della
differenza
di
sviluppo
fra
città
e
campagna
.
Ma
solo
gli
utopisti
piccolo
-
borghesi
di
Giustizia
e
Libertà
possono
credere
di
dare
una
risposta
alla
esigenza
dei
lavoratori
della
terra
salvando
capra
e
cavoli
.
O
si
viene
incontro
alla
spinta
rivoluzionaria
dei
contadini
,
e
allora
bisogna
abbattere
il
dominio
economico
e
politico
del
capitalismo
;
o
si
vuole
salvare
il
regime
capitalistico
e
allora
è
solo
con
l
'
inganno
e
con
la
frode
che
occorrerà
trattare
i
contadini
,
dando
loro
a
credere
che
una
ridistribuzione
,
dietro
acquisto
,
della
proprietà
terriera
possa
risolvere
i
loro
problemi
.
Perciò
noi
diciamo
che
la
salvezza
dei
contadini
lavoratori
,
in
Italia
,
è
in
una
via
di
sviluppo
non
capitalistica
della
economia
agraria
.
Questa
via
suppone
l
'
abbattimento
del
potere
politico
del
capitalismo
,
la
rivoluzione
proletaria
,
la
dittatura
del
proletariato
,
la
socializzazione
della
grande
industria
,
delle
miniere
,
delle
banche
,
dei
trasporti
,
del
commercio
estero
e
del
commercio
interno
all
'
ingrosso
,
l
'
espropriazione
dei
grandi
proprietari
senza
nessunissima
indennità
ecc
...
La
rivoluzione
proletaria
dà
la
terra
ai
contadini
nello
stesso
momento
in
cui
distrugge
i
centri
essenziali
del
capitalismo
.
Dà
la
terra
ai
contadini
mentre
inizia
lo
sviluppo
dell
'
industria
socialista
.
Difende
il
contadino
contro
il
riprodursi
dei
fenomeni
di
differenziazione
di
classe
sopprimendo
la
compravendita
della
terra
.
Nello
stesso
tempo
in
cui
compie
la
rivoluzione
democratico
-
borghese
,
la
rivoluzione
proletaria
pone
le
condizioni
che
ne
limitano
,
ne
ostacolano
lo
sviluppo
naturale
,
il
quale
sviluppo
naturale
sarebbe
quello
capitalistico
borghese
.
La
via
di
sviluppo
non
capitalistica
della
economia
contadina
comprende
le
forme
e
le
condizioni
del
passaggio
verso
il
socialismo
in
agricoltura
.
Questa
via
può
essere
più
o
meno
lunga
,
più
o
meno
accidentata
.
Essa
continua
la
lotta
di
classe
,
in
altre
forme
.
Ma
nelle
condizioni
del
potere
assicurato
alla
classe
operaia
,
in
stretta
unione
con
i
contadini
poveri
,
garantendosi
l
'
alleanza
degli
operai
e
dei
contadini
poveri
coi
contadini
medi
,
sviluppandosi
l
'
industria
socialista
,
la
cooperazione
di
scambio
tra
città
e
campagna
,
e
le
aziende
agricole
socialiste
modello
,
e
la
cultura
tra
le
masse
,
il
passaggio
potrà
essere
più
rapido
.
Non
vi
è
dunque
una
contraddizione
tra
il
nostro
programma
agrario
e
le
rivendicazioni
transitorie
della
rivoluzione
proletaria
,
corrispondenti
alla
soluzione
dei
problemi
non
risolti
dalla
rivoluzione
democratico
-
borghese
.
Queste
rivendicazioni
noi
non
possiamo
eluderle
;
ma
non
eludendole
noi
restiamo
pur
sempre
sulla
linea
dello
sviluppo
conseguente
della
rivoluzione
socialista
;
anzi
,
restiamo
sulla
via
giusta
,
senza
saltare
al
di
sopra
delle
masse
e
senza
fermarci
a
mezza
via
il
che
equivarrebbe
ad
una
sconfitta
della
rivoluzione
proletaria
.
I
nostri
critici
volgari
modulano
numerose
variazioni
sul
tema
della
«
terra
ai
contadini
»
.
Il
Salvemini
(
ci
occupiamo
di
lui
perché
è
fra
i
tecnici
più
accreditati
di
Giustizia
e
Libertà
ed
è
il
padre
del
progetto
di
riforma
agraria
di
questa
organizzazione
)
,
il
Salvemini
ha
fatto
molto
spirito
nel
suo
recente
rapporto
alla
«
Amendola
»
di
Parigi
intorno
al
motivo
della
divisione
della
terra
.
Egli
ha
sottolineata
la
stupidità
di
una
nostra
frase
«
sui
quattro
milioni
di
salariati
da
lanciare
contro
la
grande
proprietà
»
.
Perché
tanto
spirito
?
Perché
il
Salvemini
e
tutti
i
nostri
critici
volgari
ritengono
che
l
'
essenziale
della
nostra
formula
«
la
terra
ai
contadini
»
sia
la
divisione
della
terra
ai
contadini
che
non
ne
hanno
.
Avendo
ridotta
ad
una
banalità
questa
nostra
formula
strategica
e
cadendo
nel
tecnicismo
piccolo
-
borghese
,
è
facile
fare
dello
scherzo
.
È
necessario
,
perciò
,
ripetere
che
«
la
terra
ai
contadini
»
vuol
dire
,
per
noi
,
prima
di
tutto
ed
essenzialmente
,
la
lotta
dei
salariati
agricoli
e
dei
contadini
lavoratori
contro
la
grande
proprietà
fondiaria
e
contro
il
grande
capitalismo
agrario
,
per
il
loro
abbattimento
.
In
tal
senso
,
l
'
immagine
figurata
dei
quattro
milioni
di
salariati
da
scagliare
contro
la
grande
proprietà
è
del
tutto
esatta
.
Ed
è
esatta
anche
come
numero
,
perché
per
noi
le
donne
dei
salariati
e
i
figli
(
non
quelli
di
un
anno
,
purtroppo
!
)
sono
da
scagliare
nella
lotta
.
Potrà
la
rivoluzione
dare
a
tutti
i
braccianti
che
la
vogliono
,
la
terra
?
Posto
così
il
problema
,
esso
sembra
imbarazzante
,
ma
solo
a
quelli
che
usano
confettare
gli
stronzoli
della
saggezza
.
La
rivoluzione
dovrà
dare
la
terra
a
tutti
i
salariati
che
la
vogliono
,
e
dovrà
fare
il
possibile
di
darne
ancora
un
supplemento
a
quelli
che
ne
hanno
poca
.
E
dove
si
andrà
a
prendere
questa
terra
?
Il
fatto
che
in
Italia
non
c
'
è
tanta
terra
da
darne
a
tutti
i
senza
terra
,
anche
dopo
che
fosse
stata
spezzata
l
'
azienda
agricola
industrializzata
,
significa
che
in
Italia
si
porrà
in
modo
più
urgente
il
problema
del
socialismo
in
agricoltura
.
Noi
abbiamo
in
Italia
condizioni
più
favorevoli
assai
di
quanto
non
esistessero
in
Russia
nel
1917
,
per
marciare
verso
il
socialismo
nella
campagna
.
Noi
abbiamo
aziende
capitalistiche
moderne
,
attrezzate
;
noi
abbiamo
un
'
educazione
tecnica
che
mancava
assolutamente
ai
contadini
russi
ed
una
condizione
politica
ed
associativa
tra
i
salariati
agricoli
,
ed
una
esperienza
di
lotta
di
classe
che
non
ci
sembra
trovino
riscontro
in
nessun
altro
paese
del
mondo
.
Questi
elementi
sono
a
favore
di
un
processo
accelerato
verso
la
economia
socialista
.
Ciò
che
occorre
è
che
i
salariati
agricoli
si
convincano
che
l
'
economia
socialista
è
per
essi
vantaggiosa
.
Se
essi
,
specie
nelle
zone
fondamentali
di
bracciantato
,
si
convinceranno
(
e
noi
non
abbiamo
dubbi
)
,
le
attuali
aziende
agrarie
capitalistiche
saranno
facilmente
trasformate
in
aziende
agricole
di
Stato
.
Laddove
i
salariati
non
si
convinceranno
subito
noi
spezzeremo
anche
l
'
azienda
industrializzata
,
noi
compiremo
un
tal
misfatto
contro
la
produzione
,
giacché
l
'
interesse
primo
della
rivoluzione
è
di
assicurarsi
una
vittoria
durevole
(
Lenin
)
.
Ma
queste
misure
antieconomiche
non
saranno
generali
,
e
saranno
di
non
lunga
durata
.
Giacché
lo
sviluppo
del
socialismo
in
agricoltura
,
nello
Stato
proletario
che
ne
è
la
condizione
,
sarà
l
'
unica
via
per
risolvere
la
«
questione
demografica
»
,
la
quale
è
una
«
questione
»
solo
in
regime
capitalistico
e
di
sfruttamento
dell
'
uomo
sull
'
uomo
;
ma
non
esisterà
più
in
regime
socialista
.
Tutti
i
piccoli
borghesi
riformatori
italiani
,
in
polemica
con
noi
trovano
irreale
il
nostro
programma
perché
l
'
Italia
non
ha
materie
prime
ed
ha
una
popolazione
numerosa
.
Ogni
operaio
che
abbia
fatto
le
nostre
scuole
di
partito
sa
che
oltre
al
resto
,
sono
proprio
queste
ragioni
che
pongono
dinanzi
al
proletariato
italiano
ed
ai
contadini
lavoratori
la
inevitabilità
del
socialismo
.
I
piccoli
borghesi
riformatori
non
comprendono
che
il
problema
delle
materie
prime
non
si
pone
,
come
problema
della
produzione
,
che
dopo
la
vittoria
del
proletariato
;
e
che
allora
esso
acquista
un
carattere
diverso
da
quello
che
ha
oggi
.
In
via
astratta
è
facile
dimostrare
che
un
paese
che
non
sia
la
Russia
,
che
non
possegga
cioè
tutto
ciò
che
possiede
la
Russia
in
ricchezze
naturali
,
può
iniziare
egualmente
la
costruzione
di
una
economia
socialista
,
forzando
gli
inesauribili
campi
della
scienza
e
della
tecnica
.
Ma
perché
fare
delle
dimostrazioni
in
astratto
,
quando
vi
è
una
Russia
socialista
in
sviluppo
,
e
quando
facilmente
è
comprensibile
che
una
rivoluzione
proletaria
vittoriosa
in
Italia
sconvolgerebbe
gli
attuali
rapporti
europei
?
Credete
voi
che
la
Russia
abbia
utilizzato
meno
le
contraddizioni
interimperialistiche
e
l
'
appoggio
del
proletariato
mondiale
che
le
sue
ricchezze
naturali
,
per
vincere
e
per
svilupparsi
?
I
capitalisti
si
sono
appropriati
delle
fonti
di
materie
prime
con
le
guerre
coloniali
;
il
proletariato
le
troverà
nella
rivoluzione
stessa
:
queste
sono
le
due
vie
per
risolvere
il
problema
delle
materie
prime
.
Infatti
Giustizia
e
Libertà
sceglie
la
prima
via
,
poiché
non
può
scegliere
la
seconda
:
ma
non
ne
trova
una
terza
.
La
teoria
dell
'
espansione
democratica
italiana
sostenuta
dal
Salvemini
è
,
in
fondo
,
la
teoria
nazional
-
sindacalista
della
«
nazione
proletaria
»
con
il
correttivo
della
limitazione
delle
nascite
.
La
questione
demografica
,
per
Salvemini
,
si
risolve
così
:
dare
la
terra
ai
contadini
e
far
emigrare
i
braccianti
.
Dove
emigreranno
i
braccianti
?
Si
porrà
subito
un
problema
della
emigrazione
,
e
quindi
della
difesa
dell
'
emigrazione
,
e
quindi
espansione
.
Tutti
i
motivi
della
«
nazione
proletaria
»
coi
quali
Corradini
e
Labriola
,
Orano
ed
altri
sostennero
la
impresa
libica
e
le
altre
imprese
di
guerra
;
tutti
i
motivi
sui
quali
poggia
la
propaganda
imperialistica
attuale
(
«
espanderci
o
esplodere
»
,
ecc
...
)
sono
fatti
propri
dal
Salvemini
e
dalla
compagnia
di
Giustizia
e
Libertà
.
Sono
i
motivi
dell
'
imperialismo
aggressivo
italiano
,
del
fascismo
,
della
prossima
guerra
fascista
.
Invece
per
noi
la
questione
delle
materie
prime
e
quella
della
sovrapopolazione
si
risolvono
nel
socialismo
.
Nel
socialismo
ogni
donna
può
fare
o
no
dei
figli
,
può
interrompere
quante
volte
vuole
la
gravidanza
;
è
questa
una
libertà
individuale
che
essa
si
sarà
conquistata
con
la
rivoluzione
;
ma
non
è
una
direttiva
sociale
,
ché
,
in
tal
caso
,
significherebbe
il
fallimento
del
socialismo
.
Lo
sviluppo
senza
limiti
della
tecnica
,
che
solo
il
socialismo
può
promuovere
,
non
si
risolve
nella
inutilizzazione
di
una
massa
crescente
di
forza
di
lavoro
,
bensì
in
una
diminuzione
dello
sforzo
sociale
per
produrre
i
beni
necessari
all
'
esistenza
.
Lo
sviluppo
della
tecnica
,
in
regime
capitalista
,
ha
come
conseguenza
la
formazione
di
un
esercito
di
disoccupati
,
il
regime
socialista
ha
bisogno
di
tutti
,
i
quali
invece
di
8
ore
,
lavoreranno
7
ore
,
e
poi
6
,
e
poi
5
dando
il
resto
del
tempo
allo
sviluppo
culturale
,
fino
a
distruggere
la
differenza
esistente
fra
lavoro
fisico
e
lavoro
intellettuale
.
Noi
comunisti
,
ed
il
proletariato
rivoluzionario
,
non
vediamo
come
una
disgrazia
l
'
accrescimento
della
popolazione
,
della
natalità
:
la
dottrina
della
limitazione
delle
nascite
,
come
dottrina
sociale
,
è
una
dottrina
borghese
;
e
il
fatto
che
il
fascismo
le
abbia
mosso
contro
una
tanto
accanita
guerra
si
spiega
con
la
debolezza
dell
'
imperialismo
italiano
che
,
in
mancanza
di
popolazioni
di
colore
da
sfruttare
,
in
mancanza
di
un
apparato
tecnico
sviluppato
,
ha
bisogno
di
una
massa
di
schiavi
italiani
e
proletari
che
gli
assicurino
il
profitto
.
Salvemini
proclama
che
il
dogma
della
socializzazione
della
terra
deve
essere
abbandonato
.
I
riformisti
italiani
,
che
avevano
scritto
nello
statuto
della
Federterra
che
non
poteva
essere
membro
della
organizzazione
chi
non
volesse
lottare
per
il
fine
della
socializzazione
della
terra
,
hanno
fatto
proprio
l
'
invito
salveminiano
.
Si
sono
essi
pentiti
degli
errori
commessi
?
A
noi
sembra
che
oggi
come
ieri
essi
vogliano
impedire
la
rivoluzione
contadina
,
e
ritornare
quatti
quatti
alla
comoda
politica
delle
cooperative
che
faceva
imbestiare
,
a
suo
tempo
,
il
professor
Salvemini
.
I
capi
di
Giustizia
e
Libertà
,
che
non
possono
fare
a
meno
di
occuparsi
di
noi
(
e
ciò
fa
loro
onore
,
perché
mostra
che
sono
presenti
nella
situazione
)
hanno
però
la
disgrazia
di
non
studiarci
,
per
lo
meno
con
altrettanta
cura
di
quanto
non
ne
mettiamo
noi
nell
'
occuparci
delle
loro
cose
.
E
perciò
è
nata
in
essi
una
sorta
di
convinzione
che
noi
siamo
,
noi
comunisti
italiani
,
molto
transigenti
in
fatto
di
socializzazione
dell
'
agricoltura
.
«
In
Italia
»
,
essi
dicono
,
«
i
comunisti
sono
assai
transigenti
,
ecc
.
»
I
nostri
critici
apprenderanno
con
piacere
(
?
)
che
i
comunisti
francesi
sono
più
transigenti
di
quelli
italiani
,
mentre
i
comunisti
cubani
sono
meno
transigenti
dei
comunisti
russi
.
Che
cosa
è
questa
storia
della
transigenza
di
cui
parlano
i
capi
di
Giustizia
e
Libertà
?
Non
è
altro
che
il
modo
nel
quale
noi
rispondiamo
alla
questione
agraria
nelle
diverse
situazioni
.
Polemizzando
con
Bakunin
,
Marx
disse
già
:
«
...
dove
il
contadino
esiste
in
grandi
masse
come
proprietario
privato
di
terra
,
dove
esso
costituisce
persino
una
maggioranza
più
o
meno
considerevole
,
come
in
tutti
gli
Stati
dell
'
Europa
occidentale
,
dove
non
è
scomparso
e
sostituito
dal
bracciante
,
come
in
Inghilterra
,
avviene
quanto
segue
:
o
il
contadino
ostacola
,
fa
fallire
qualsiasi
rivoluzione
operaia
,
come
ha
fatto
sinora
in
Francia
,
oppure
il
proletariato
(
poiché
il
contadino
proprietario
non
appartiene
al
proletariato
e
anche
quando
,
per
la
sua
situazione
,
vi
appartiene
,
non
crede
di
appartenervi
)
deve
,
come
governo
,
prendere
delle
misure
in
seguito
alle
quali
il
contadino
migliora
immediatamente
la
sua
situazione
ed
è
così
conquistato
alla
rivoluzione
;
misure
che
,
tuttavia
,
in
embrione
,
facilitano
il
passaggio
dalla
proprietà
privata
della
terra
alla
proprietà
collettiva
;
in
modo
che
il
contadino
vi
pervenga
economicamente
da
sé
...
»
.
Questa
direttiva
del
modo
di
portare
il
contadino
al
socialismo
è
giusta
sempre
,
ma
varia
,
dunque
,
a
seconda
che
la
tradizione
della
proprietà
privata
della
terra
sia
più
o
meno
forte
,
più
o
meno
diffusa
(
rapporti
tra
i
proprietari
e
le
altre
categorie
contadine
,
e
il
proletariato
agricolo
)
,
sia
sparita
(
come
nelle
piantagioni
dell
'
America
centrale
e
meridionale
)
.
In
altri
termini
,
è
più
facile
nazionalizzare
e
socializzare
le
piantagioni
di
caucciú
o
di
caffè
del
Brasile
che
la
terra
del
contadino
francese
.
Noi
siamo
,
quindi
,
«
transigenti
»
,
perché
sappiamo
partire
dallo
stadio
attuale
di
sviluppo
della
economia
agricola
italiana
e
dall
'
orientamento
delle
spinte
che
mettono
in
movimento
i
contadini
,
per
facilitare
la
vittoria
del
proletariato
e
per
porre
le
condizioni
dell
'
avviamento
al
socialismo
.
In
altre
parole
,
noi
siamo
i
soli
veri
socialisti
,
i
socialisti
che
socializzeranno
tutta
l
'
economia
.
È
questa
la
via
seguita
dai
comunisti
russi
,
la
via
scientifica
.
Non
ve
ne
è
un
'
altra
.
Dunque
,
noi
non
abbiamo
abbandonato
«
il
dogma
»
della
socializzazione
:
chi
lo
ha
abbandonato
sono
coloro
che
non
erano
socialisti
quando
lo
sbandieravano
a
destra
e
a
manca
,
allontanando
dal
proletariato
industriale
i
contadini
,
e
sabotando
la
rivoluzione
.
La
nostra
«
transigenza
»
significa
la
consapevolezza
della
realtà
,
il
rigetto
di
ogni
utopismo
o
menzogna
,
la
utilizzazione
delle
forze
reali
delle
masse
povere
o
impoverite
della
campagna
italiana
(
italiana
)
e
dell
'
obiettivo
verso
cui
esse
si
muovono
o
si
muoveranno
.
I
nostri
avversari
piccolo
-
borghesi
capiscono
certo
istintivamente
il
senso
di
questa
strategia
,
tanto
che
nessuno
di
essi
è
sul
nostro
fronte
contadino
:
la
nostra
«
transigenza
»
li
impaurisce
.
E
allora
ci
confutano
su
terreno
tecnico
.
Oibò
!
Vogliono
dimostrarci
che
l
'
industria
agraria
è
diversa
dalle
altre
industrie
(
bontà
loro
)
,
che
i
mutamenti
di
clima
e
di
altitudine
richiedono
metodi
di
coltura
differenti
(
quanta
scienza
sprecata
,
egregio
Lussu
:
non
ti
pare
?
)
:
e
ci
dicono
che
per
certe
colture
la
piccola
azienda
non
è
sostituibile
con
la
grande
,
ed
altre
cose
eccellenti
.
Qui
ci
piacerebbe
fare
una
scorribanda
sulle
possibilità
tecniche
nell
'
agricoltura
in
regime
socialista
,
e
far
raccapricciare
i
«
tecnici
»
di
Giustizia
e
Libertà
.
L
'
applicazione
della
chimica
e
della
elettricità
all
'
agricoltura
e
la
regolamentazione
dei
venti
e
delle
precipitazioni
che
oggi
sono
ancora
nello
stadio
infantile
,
e
che
con
il
socialismo
avranno
un
impulso
gigantesco
,
scardineranno
tutte
le
meschine
e
limitate
opinioni
dei
nostri
tecnici
.
La
Russia
comincia
a
darne
esempi
(
sono
i
primi
esempi
)
che
aprono
orizzonti
nuovi
e
non
intravvisti
prima
.
Ma
anche
restando
al
livello
attuale
della
tecnica
,
chi
ha
mai
detto
che
la
piccola
azienda
debba
essere
per
forza
legata
alla
proprietà
privata
?
I1
Salvemini
ha
imparato
alla
scuola
elementare
che
il
piccolo
contadino
pianta
l
'
albero
perché
è
sicuro
che
suo
figlio
ne
godrà
i
frutti
.
Roba
da
mettersi
a
piangere
di
commozione
.
(
E
dire
che
nessuno
si
commuove
quando
il
contadino
che
ha
piantato
l
albero
deve
vendere
tutto
e
piantare
baracca
e
burattini
!
)
Ma
,
il
socialismo
,
oltreché
cambiare
la
natura
cambia
l
'
uomo
?
Salvemini
non
potrà
crederci
.
Se
ne
accerti
.
Il
socialismo
cambia
l
'
uomo
e
i
suoi
sentimenti
.
Perché
il
senso
della
proprietà
privata
è
così
forte
e
radicato
?
Nel
mondo
la
proprietà
privata
non
è
sempre
esistita
,
non
è
una
legge
di
natura
.
Il
modo
di
produzione
è
la
base
d
'
ogni
civiltà
e
d
'
ogni
cultura
.
Perciò
noi
ridiamo
delle
obiezioni
«
tecniche
»
al
socialismo
in
agricoltura
.
Il
proletariato
è
portatore
di
uno
sviluppo
tecnico
infinite
volte
superiore
all
'
attuale
,
illimitato
.
Abbiamo
il
diritto
di
domandarci
:
sono
davvero
dei
«
tecnici
»
i
nostri
contraddittori
?
O
non
sono
solo
dei
furbi
propagandisti
dell
'
avversario
?
Giacché
il
tecnico
che
abbia
il
possesso
delle
immense
possibilità
scientifiche
non
può
aver
paura
della
rivoluzione
proletaria
.
Direi
quasi
che
esso
dovrebbe
desiderarla
per
poter
espandere
le
sue
facoltà
e
contribuire
con
tutte
le
forze
intellettuali
all
'
elevamento
prodigioso
dell
'
umanità
.
È
ciò
che
dicono
i
tecnici
d
'
America
,
di
Germania
e
di
altri
paesi
che
lavorano
nella
Russia
del
piano
.
Sono
dei
tecnici
i
nostri
contraddittori
?
Sono
soprattutto
dei
funzionari
del
capitalismo
,
senza
dignità
scientifica
,
senza
ambizione
di
ricerca
.
La
loro
confutazione
tecnica
non
scalfisce
il
nostro
programma
socialista
,
né
il
nostro
programma
di
azione
contadina
.
L
'
uno
e
l
'
altro
sono
sulla
stessa
linea
di
sviluppo
,
che
è
quella
della
rivoluzione
proletaria
.
Per
fortuna
nostra
e
della
rivoluzione
nel
mondo
oggi
abbiamo
una
grande
esperienza
che
sino
a
quindici
anni
fa
ci
mancava
.
Essa
è
tale
da
distruggere
una
ad
una
tutte
le
critiche
avversarie
.
Questa
esperienza
deve
essere
conosciuta
dalle
larghe
masse
dei
contadini
italiani
.
I
quali
faranno
come
in
Russia
,
costringendo
gli
attuali
sedicenti
benefattori
di
Giustizia
e
Libertà
e
della
«
concentrazione
»
a
morire
di
disperazione
.
StampaPeriodica ,
Nelle
ultime
settimane
un
certo
numero
di
Programmi
e
Dichiarazioni
programmatiche
sono
spuntati
nel
campo
dell
'
«
antifascismo
»
democratico
.
L
'
avvenimento
non
è
senza
significato
e
senza
valore
,
specie
ove
si
consideri
che
questi
partiti
della
democrazia
più
o
meno
sociale
hanno
rifuggito
,
negli
ultimi
anni
,
da
ogni
precisazione
programmatica
adducendo
,
a
conforto
della
loro
tesi
,
che
i
programmi
limitano
le
adesioni
e
restringono
le
coalizioni
.
Ora
,
invece
,
ciascuno
di
questi
partiti
e
gruppi
tiene
a
mettere
fuori
il
proprio
programma
,
le
diverse
coalizioni
nelle
quali
essi
si
raggruppano
fanno
le
proprie
dichiarazioni
programmatiche
,
e
tutte
queste
elaborazioni
si
accompagnano
a
una
recrudescenza
delle
crisi
nel
seno
dei
vari
partiti
e
aggruppamenti
,
crisi
che
scoppiano
talora
in
scissioni
ideologiche
profonde
ed
in
spezzature
organiche
,
mentre
uno
sforzo
verso
nuove
formazioni
politiche
e
nuovi
raggruppamenti
è
più
o
meno
palese
e
continuo
.
Non
è
difficile
scoprire
il
senso
di
questi
fenomeni
.
Man
mano
che
la
crisi
economica
si
aggrava
,
in
Italia
e
negli
altri
paesi
,
gettando
nuove
masse
di
proletari
fuori
della
produzione
,
peggiorando
sempre
più
le
condizioni
dei
proletari
,
impoverendo
i
ceti
intermedi
della
società
,
nella
misura
in
cui
il
proletariato
ed
i
lavoratori
sono
spinti
alla
lotta
,
e
lottano
in
difesa
delle
loro
condizioni
elementari
di
esistenza
e
delle
loro
elementari
libertà
,
di
fronte
alla
esperienza
italiana
e
mondiale
della
lotta
di
classe
,
ai
problemi
che
essa
pone
alle
masse
,
alle
soluzioni
della
situazione
che
essa
indica
le
soluzioni
della
presa
del
potere
e
della
diretta
sua
gestione
da
parte
del
proletariato
,
della
vittoria
della
dittatura
del
proletariato
di
fronte
all
'
inasprirsi
delle
contraddizioni
della
società
italiana
,
alla
radicalizzazione
crescente
delle
masse
proletarie
,
alla
orientazione
di
strati
notevoli
di
contadini
,
ed
anche
di
piccola
borghesia
urbana
,
verso
la
soluzione
russa
,
soviettista
,
comunista
,
della
crisi
,
i
partiti
e
i
gruppi
dell
'
e
antifascismo
»
democratico
,
e
della
socialdemocrazia
d
'
ogni
sfumatura
,
sono
costretti
a
dire
ciò
che
pensano
,
cosa
vogliono
,
come
giudicano
la
situazione
e
i
suoi
sviluppi
,
ed
essi
rispondono
a
questa
necessità
in
modo
difficoltoso
e
contorto
,
perché
le
loro
basi
sociali
sono
mobilissime
,
perché
il
proletariato
sfugge
sempre
più
alla
loro
influenza
,
perché
il
partito
comunista
penetra
sempre
più
profondamente
nel
proletariato
e
negli
strati
popolari
.
La
elaborazione
e
la
presentazione
dei
recenti
Programmi
e
Dichiarazioni
programmatiche
risponde
a
un
riaggruppamento
che
si
sta
operando
,
in
questo
momento
,
nelle
file
dell
'
«
antifascismo
»
democratico
,
dal
quale
sembrerebbe
delinearsi
la
tendenza
al
formarsi
di
una
«
concentrazione
»
di
«
sinistra
»
che
vorrebbe
collocarsi
tra
noi
e
la
«
concentrazione
»
attuale
.
Il
fatto
nuovo
sintomatico
e
interessante
è
una
certa
revisione
delle
sue
posizioni
tradizionali
ideologiche
e
politiche
che
si
manifesta
nel
partito
repubblicano
,
e
questa
revisione
parrebbe
voler
essere
alla
base
di
una
nuova
coalizione
politica
sedicente
«
a
sinistra
»
della
«
concentrazione
»
di
Nenni
,
Rosselli
e
compagni
.
La
crisi
del
vecchio
partito
repubblicano
è
incominciata
dal
momento
in
cui
si
affermò
e
andò
sviluppandosi
la
organizzazione
di
classe
del
proletariato
italiano
.
Sebbene
il
partito
repubblicano
non
fu
mai
ricacciato
del
tutto
fuori
dalle
file
del
proletariato
,
tra
le
quali
mantenne
qua
e
là
sempre
alcune
posizioni
,
esso
andò
divenendo
un
partito
di
piccoli
borghesi
di
città
,
di
intellettuali
,
di
artigiani
e
contadini
medi
e
medio
ricchi
,
tra
i
quali
difese
i
principi
della
lotta
contro
la
conquista
monarchica
dell
'
Italia
elaborando
le
tesi
dell
'
associazionismo
,
come
forma
perfetta
della
organizzazione
sociale
,
del
regionalismo
e
delle
autonomie
regionali
,
cercando
di
conciliare
in
un
sistema
intellettualistico
,
nel
quale
si
trovano
,
peraltro
,
alcuni
motivi
storici
reali
,
le
posizioni
diverse
e
contrastanti
dei
maestri
del
repubblicanesimo
italiano
(
Mazzini
,
Cattaneo
,
Ferrari
)
.
Nel
campo
del
problemismo
che
prima
della
guerra
occupò
gruppi
diversi
di
giovani
intellettuali
italiani
in
vena
di
riformare
L
'
Italia
il
partito
repubblicano
alimentò
i
propri
vizi
letterari
organici
.
Naturalmente
,
come
ogni
repubblicano
piccolo
-
borghese
«
porta
la
patria
in
cor
»
,
i
nostri
repubblicani
furono
il
fiore
del
patriottismo
,
e
gli
antesignani
del
movimento
irredentista
trentotriestino
nella
madre
patria
.
La
guerra
dette
un
nuovo
colpo
al
partito
repubblicano
,
perché
gli
avvenimenti
che
seguirono
ai
grandi
fatti
del
1915-1818
gli
tolsero
la
possibilità
di
avere
una
funzione
intermedia
tra
la
difesa
della
monarchia
e
la
lotta
proletaria
per
il
potere
,
che
trascinava
le
grandi
masse
.
Perciò
il
partito
repubblicano
fu
in
preda
ad
una
lotta
interna
,
tra
tradizionalisti
,
centristi
e
revisionisti
,
i
quali
ultimi
volevano
gettare
un
trampolino
verso
le
posizioni
di
classe
,
conciliando
le
vecchie
posizioni
con
le
nuove
.
Questa
lotta
di
tendenze
era
né
più
né
meno
che
una
lotta
di
classi
e
di
gruppi
sociali
nell
'
interno
del
partito
,
e
si
volse
nella
fascistizzazione
rapida
di
alcune
organizzazioni
repubblicane
(
Romagna
)
e
nello
spostamento
circospetto
e
moderato
verso
posizioni
classiste
dell
'
ala
revisionista
.
Fu
durante
il
periodo
matteottiano
,
e
soprattutto
nella
seconda
fase
di
questo
periodo
(
1925
)
che
il
partito
repubblicano
sembrò
avere
ed
ebbe
realmente
una
posizione
dirigente
nella
formazione
di
una
concentrazione
dei
gruppi
e
partiti
di
«
sinistra
»
del
fallito
Aventino
,
su
una
base
repubblicana
,
formazione
che
ebbe
la
sua
consacrazione
nel
1927
,
nella
emigrazione
.
Questo
momento
,
però
,
anziché
segnare
il
rifiorire
del
partito
repubblicano
fu
l
'
inizio
dell
'
ultima
sua
crisi
nella
quale
esso
si
dibatte
da
cinque
anni
,
e
dalla
quale
cerca
di
uscire
con
uno
sforzo
che
,
per
essere
conseguente
.
dovrebbe
portare
alla
liquidazione
di
questo
partito
,
il
che
non
è
certo
nelle
intenzioni
nemmeno
dei
suoi
estremi
riformatori
.
La
eliminazione
verificatasi
negli
ultimi
anni
dalle
file
del
partito
repubblicano
,
per
morte
naturale
o
per
inserimento
nel
fascismo
o
per
abbandono
della
lotta
,
il
che
equivale
all
'
inserimento
di
alcuni
capi
borghesi
della
vecchia
tendenza
di
destra
,
ha
lasciato
il
partito
nelle
mani
di
un
gruppo
di
intellettuali
,
scarsamente
legati
alla
loro
base
,
e
nella
misura
in
cui
sono
legati
a
questa
,
sensibili
al
processo
di
immiserimento
che
la
crisi
sviluppa
nelle
campagne
e
tra
i
ceti
medi
.
A
ciò
si
aggiungano
la
esperienza
internazionale
della
lotta
di
classe
vissuta
dal
gruppo
emigrato
,
lo
sviluppo
della
rivoluzione
proletaria
mondiale
e
i
successi
della
edificazione
socialista
nell
'
URSS
,
la
bancarotta
fraudolenta
della
socialdemocrazia
e
la
trasformazione
reazionaria
della
democrazia
in
tutti
i
paesi
.
In
mezzo
a
questo
fermento
sociale
spettacoloso
del
mondo
d
'
oggi
i
mazziniani
sono
diventati
una
semplice
curiosità
storica
;
ma
quel
che
per
essi
è
peggio
le
loro
basi
sociali
sono
sospinte
verso
una
lotta
conseguente
i
cui
sviluppi
i
nostri
repubblicani
non
si
erano
mai
sognati
di
prevedere
.
Il
partito
repubblicano
,
che
è
stato
tra
gli
iniziatori
principali
della
«
concentrazione
antifascista
»
,
ad
un
certo
momento
se
ne
è
allontanato
.
Senza
entrare
nella
disputa
sulle
ragioni
occasionali
che
motivarono
questa
decisione
,
e
che
non
ci
riguardano
,
il
fatto
è
che
i
repubblicani
sono
usciti
dalla
«
concentrazione
»
con
un
voto
di
congresso
,
e
ne
sono
usciti
quando
nella
«
concentrazione
»
è
entrato
il
gruppo
di
Giustizia
e
Libertà
.
È
facile
comprendere
che
un
partito
democratico
quale
è
il
partito
repubblicano
,
e
che
sta
tra
il
gruppo
di
Giustizia
e
Libertà
che
gli
ha
rubato
tutto
il
programma
,
compreso
quello
delle
autonomie
e
del
regionalismo
,
il
partito
socialista
riformista
(
Ufficio
Buozzi
compreso
)
che
ha
la
priorità
,
per
diritto
di
anzianità
,
nell
'
ammannire
programmi
di
riforme
sociali
e
che
è
oggi
diventato
repubblicano
,
resta
schiacciato
in
un
amplesso
mortale
.
Giustizia
e
Libertà
getta
la
sua
furba
riforma
agraria
ai
contadini
repubblicani
ricchi
e
medio
ricchi
della
Romagna
,
assieme
alla
rivendicazione
della
repubblica
;
agli
artigiani
,
alla
piccola
borghesia
di
città
,
agli
intellettuali
,
Giustizia
e
Libertà
dà
quanto
poteva
offrire
il
partito
repubblicano
(
con
tutta
la
serie
di
citazioni
di
passi
classici
mazziniani
da
rinverdire
l
'
orgoglio
sopito
dei
vecchi
repubblicani
addormentati
)
.
E
sul
fronte
proletario
,
il
partito
socialista
lavora
meglio
di
quanto
non
lo
potessero
i
repubblicani
...
Che
fare
?
La
Direzione
del
partito
repubblicano
lancia
una
Dichiarazione
programmatica
.
Nel
momento
in
cui
scriviamo
abbiamo
solo
conoscenza
della
Premessa
,
e
ci
ripromettiamo
di
ritornare
sul
documento
quando
ne
avremo
avuto
la
seconda
parte
,
quella
che
tratterà
dei
problemi
particolari
,
che
è
quanto
dire
la
parte
essenziale
,
giacché
i
concetti
astratti
,
da
soli
,
valgono
politicamente
ancora
poco
.
Ora
,
in
questa
Premessa
vi
è
uno
sforzo
disperato
di
conciliazione
del
mazzinianesimo
con
qualcuna
delle
posizioni
fondamentali
del
marxismo
,
per
appoggiare
il
quale
sforzo
è
stata
cavata
fuori
una
frase
del
Mazzini
del
1834
(
«
l
'
epoca
nuova
è
destinata
a
costruire
l
'
umanità
,
il
socialismo
»
)
,
che
si
richiama
ai
concetti
del
socialismo
piccolo
-
borghese
utopistico
dell
'
epoca
,
del
socialismo
di
Louis
Blanc
.
Quindi
il
documento
è
pieno
di
contraddizioni
.
Non
si
osa
abbandonare
il
.
concetto
di
cittadino
,
che
è
un
concetto
storico
borghese
,
ma
si
afferma
che
il
diritto
di
proprietà
privata
non
dovrà
sopravvivere
nella
Repubblica
italiana
,
concetto
che
a
parte
l
'
avventatezza
superficiale
da
cui
è
prodotto
è
la
negazione
del
cittadino
e
dei
suoi
diritti
,
tra
i
quali
,
nella
Carta
storica
,
è
proprio
quello
sacro
della
proprietà
.
(
Ma
perché
mai
i
repubblicani
e
tutti
gli
altri
che
dicono
di
voler
attentare
più
o
meno
al
diritto
di
proprietà
restano
nella
Lega
dei
diritti
dell
'
uomo
e
del
cittadino
?
)
E
così
mentre
si
riconosce
che
non
vi
può
essere
uguaglianza
politica
se
non
vi
è
uguaglianza
economico
-
sociale
,
e
con
estrema
timidezza
si
afferma
che
il
proletariato
deve
avere
la
funzione
di
guida
della
rivoluzione
antifascista
,
intesa
come
rivoluzione
per
l
'
uguaglianza
economico
-
sociale
,
si
nega
,
poi
,
al
proletariato
la
funzione
di
guida
(
di
direzione
)
dello
Stato
che
uscirà
da
questa
rivoluzione
,
giacché
«
un
regime
di
libertà
è
quello
in
cui
il
proletariato
può
liberamente
assumere
il
posto
che
gli
assegnano
il
suo
grado
di
capacità
e
di
coscienza
,
ecc
.
»
,
il
che
annulla
il
concetto
della
marcia
rivoluzionaria
verso
la
uguaglianza
sociale
,
la
quale
marcia
se
è
storicamente
ammessa
deve
trascinare
tutte
le
conseguenze
di
organizzazione
prima
e
dopo
la
rivoluzione
(
egemonia
del
proletariato
nella
lotta
rivoluzionaria
,
Stato
operaio
,
ecc
.
)
.
Ma
,
per
ora
,
non
vogliamo
indugiare
intorno
ad
una
confutazione
di
tal
sorta
.
Ci
interessa
di
sottolineare
il
fatto
che
il
partito
repubblicano
si
sforza
di
abbandonare
talune
posizioni
sue
fondamentali
,
dopodiché
,
indipendentemente
dagli
sviluppi
inevitabili
di
queste
premesse
,
il
partito
repubblicano
dato
che
vorrà
ancora
chiamarsi
così
,
sarà
un
altro
partito
.
Anzi
,
diciamo
senz
'
altro
che
se
il
congresso
del
partito
repubblicano
approvasse
questa
Dichiarazione
programmatica
,
nello
stesso
momento
esso
dichiarerebbe
la
fine
del
partito
repubblicano
tradizionale
,
e
la
formazione
di
un
altro
partito
socialdemocratico
,
repubblicano
,
anarco
-
massimalista
,
la
cui
vitalità
non
è
spiegabile
che
in
un
periodo
di
scarsa
attività
politica
delle
grandi
masse
popolari
italiane
,
e
dal
fatto
che
il
partito
repubblicano
si
è
acconciato
alla
piccola
vita
della
emigrazione
.
Non
bisogna
stupirsi
di
fronte
a
queste
crisi
,
trasformazioni
,
revisioni
,
scissioni
nell
'
«
antifascismo
»
democratico
.
La
marcia
verso
l
'
aprirsi
di
una
crisi
rivoluzionaria
,
e
la
crisi
rivoluzionaria
stessa
,
non
sono
possibili
all
'
infuori
di
rotture
e
crisi
nei
partiti
della
borghesia
e
della
piccola
borghesia
,
di
decomposizioni
e
ricomposizioni
di
gruppi
e
partiti
,
di
elaborazione
di
nuovi
programmi
,
accordi
,
coalizioni
.
Il
fascismo
del
1926-1927
non
era
già
più
quello
del
1922-1923;
ma
pure
la
«
concentrazione
»
del
1927
non
era
più
l
'
Aventino
.
La
stessa
«
concentrazione
»
del
1932
non
è
più
la
stessa
del
1927
.
Da
cartello
dei
partiti
detti
«
di
sinistra
»
la
«
concentrazione
»
si
è
trasformata
in
un
curioso
amalgama
di
insegne
.
Giustizia
e
Libertà
è
definito
il
fronte
italiano
della
«
concentrazione
»
;
ma
Giustizia
e
Libertà
ha
un
programma
che
non
è
quello
della
«
concentrazione
»
.
Però
la
«
concentrazione
»
è
diretta
dagli
uomini
di
Giustizia
e
Libertà
(
Cianca
è
il
direttore
della
Libertà
e
Rosselli
il
relatore
della
Dichiarazione
programmatica
della
«
concentrazione
»
)
.
Ora
,
Giustizia
e
Libertà
,
che
dovrebbe
essere
la
organizzazione
interna
della
«
concentrazione
»
,
parla
di
repubblica
e
basta
;
ma
la
«
concentrazione
»
alla
cui
testa
sono
gli
stessi
uomini
di
Giustizia
e
Libertà
adopera
la
formula
di
«
repubblica
fondata
sulle
classi
lavoratrici
»
;
la
«
concentrazione
»
parla
di
terra
ai
contadini
,
senz
'
altra
aggiunta
e
Giustizia
e
Libertà
parla
di
modesta
indennità
da
dare
ai
proprietari
espropriati
,
ecc
.
Il
partito
socialista
che
è
nella
«
concentrazione
»
e
in
Giustizia
e
Libertà
propugna
una
repubblica
democratica
dei
lavoratori
,
altrove
una
repubblica
presidiata
dalle
classi
lavoratrici
,
altrove
una
repubblica
socialista
;
esso
evita
di
parlare
dell
'
indennità
da
dare
o
meno
ai
grandi
proprietari
da
espropriare
,
propugna
la
nazionalizzazione
di
certe
industrie
che
la
«
concentrazione
»
e
Giustizia
e
Libertà
vogliono
invece
socializzare
!
I
riformisti
vogliono
nazionalizzare
come
membri
del
partito
,
socializzare
come
membri
della
«
concentrazione
»
e
di
Giustizia
e
Libertà
;
come
membri
del
partito
vogliono
una
repubblica
democratica
dei
lavoratori
(
ma
cos
'
è
?
)
e
magari
una
repubblica
socialista
;
ma
come
adepti
di
Giustizia
e
Libertà
si
accontentano
di
una
repubblica
tout
court
.
Come
membri
di
Giustizia
e
Libertà
i
riformisti
si
impegnano
a
battersi
per
una
modesta
indennità
ai
proprietari
di
terre
espropriati
;
ma
come
membri
del
partito
non
sanno
bene
se
la
indennità
dovrà
o
no
essere
versata
ai
proprietari
.
Tutti
,
poi
,
concentrazionisti
,
seguaci
di
Giustizia
e
Libertà
,
riformisti
,
sono
nella
Lega
internazionale
dei
diritti
dell
uomo
,
per
la
quale
la
proprietà
individuale
è
sacra
,
e
nella
quale
tutta
questa
brava
gente
si
riconosce
come
gente
lepida
e
scherzevole
.
È
comprensibile
che
,
dinanzi
ai
grossi
problemi
dell
'
ora
,
la
parte
proletaria
che
è
nei
diversi
aggruppamenti
concentrazionisti
,
ed
anche
quella
costituita
da
intellettuali
poveri
,
ricerchi
soluzioni
concrete
e
radicali
alla
situazione
e
si
sforzi
di
trovare
la
via
di
un
fronte
di
lotta
diverso
da
quello
che
offrono
loro
i
capi
.
Noi
abbiamo
detto
che
la
crisi
del
partito
repubblicano
è
sintomatica
,
e
lo
è
senza
dubbio
;
ma
tutti
gli
altri
gruppi
e
partiti
della
«
concentrazione
»
e
Giustizia
e
libertà
-
e
non
solo
il
partito
repubblicano
sono
in
crisi
.
Il
motivo
della
crisi
è
di
fondo
,
è
di
classe
,
anche
se
coloro
che
sono
alla
opposizione
da
«
sinistra
»
non
vedono
ancora
con
chiarezza
tutte
le
questioni
,
ed
esprimono
in
modo
insufficiente
ed
inadeguato
la
loro
opposizione
.
Tipica
,
a
questo
riguardo
,
è
la
posizione
dell
'
operaio
socialista
Bianco
,
da
lui
sostenuta
recentemente
nella
sezione
di
Parigi
.
Il
Bianco
crede
ancora
che
il
partito
socialista
possa
condurre
una
azione
proletaria
,
e
ciò
si
comprende
ché
altrimenti
egli
ne
uscirebbe
.
Ma
quale
è
la
preoccupazione
di
questo
operaio
,
in
mezzo
a
un
mucchio
di
opinioni
errate
e
confuse
?
È
la
preoccupazione
del
fronte
proletario
di
lotta
.
Questa
preoccupazione
è
generale
in
tutto
il
proletariato
,
in
Italia
e
fuori
,
e
i
capi
socialisti
lo
sanno
a
tal
punto
che
essi
rimettono
in
discussione
nei
loro
congressi
e
conferenze
il
tema
della
unità
proletaria
,
tema
che
dovrebbe
servire
ad
annebbiare
dinanzi
agli
occhi
degli
operai
socialisti
la
questione
urgente
della
unità
del
fronte
di
lotta
,
per
l
'
azione
immediata
in
difesa
dei
salari
,
per
il
pane
e
per
le
libertà
elementari
dei
lavoratori
.
Negli
stessi
rari
gruppi
di
Giustizia
e
Libertà
nel
paese
la
preoccupazione
del
fronte
unico
proletario
di
lotta
soverchia
di
molto
le
elucubrazioni
letterarie
dei
piccoli
borghesi
che
dirigono
,
per
conto
degli
interessi
della
borghesia
,
questa
organizzazione
.
E
tra
gli
operai
massimalisti
non
vi
è
forse
questa
spinta
verso
l
'
unità
del
fronte
proletario
di
lotta
?
La
stessa
revisione
attuale
che
si
opera
nel
partito
repubblicano
è
la
conseguenza
di
uno
spostamento
verso
il
proletariato
e
la
sua
lotta
rivoluzionaria
delle
basi
sociali
di
questo
partito
.
Tutti
i
dati
della
situazione
oggettiva
,
e
i
dati
degli
atteggiamenti
delle
classi
lavoratrici
soggette
alla
dominazione
fascista
,
influenzate
dal
fascismo
e
dalle
ideologie
dell
'
«
antifascismo
»
democratico
,
dicono
che
i
lavoratori
cercano
un
fronte
unico
di
azione
.
I
capi
dei
partiti
e
gruppi
dell
'
«
antifascismo
»
democratico
non
vogliono
il
fronte
unico
,
dicendo
che
questo
è
uno
strumento
di
azione
comunista
.
Giorno
verrà
in
cui
gli
operai
e
i
lavoratori
,
oggi
ancora
legati
a
questi
partiti
,
dovranno
riconoscere
di
essere
stati
per
molti
anni
strumenti
di
una
infame
politica
antiproletaria
.
Ma
volete
sapere
,
operai
,
lavoratori
che
militate
in
organizzazioni
e
partiti
avversi
al
nostro
,
perché
i
vostri
capi
dicono
che
il
fronte
unico
di
classe
,
il
vostro
fronte
autonomo
di
lotta
,
è
uno
strumento
di
disgregazione
di
questi
partiti
,
che
viene
adoperato
dai
comunisti
?
Perché
il
fronte
unico
sviluppa
al
massimo
grado
l
'
azione
di
classe
,
discrimina
in
modo
netto
le
posizioni
di
classe
,
e
,
di
conseguenza
,
diminuisce
di
molto
,
fino
a
far
scomparire
,
la
distanza
artificiale
che
oggi
divide
gli
operai
e
i
lavoratori
comunisti
dagli
altri
operai
e
dagli
altri
lavoratori
.
Noi
comunisti
siamo
pronti
a
stabilire
il
fronte
di
lotta
con
qualsivoglia
organizzazione
o
gruppo
di
proletari
disposto
a
battersi
per
una
rivendicazione
di
classe
,
quale
che
sia
.
Come
noi
non
chiediamo
agli
operai
e
lavoratori
non
comunisti
di
rinunciare
alle
loro
posizioni
ideologiche
,
quale
condizione
per
entrare
nel
fronte
unico
di
lotta
,
così
non
vogliamo
che
altri
chieda
a
noi
di
rinunciare
di
un
millesimo
alle
nostre
posizioni
.
Ma
il
fronte
di
lotta
noi
lo
vogliamo
stabilire
per
batterci
contro
il
capitalismo
,
contro
la
borghesia
,
per
le
questioni
che
ci
interessano
e
ci
accomunano
.
Vogliamo
lottare
assieme
per
difenderei
nostri
salari
?
Perché
i
nostri
fratelli
disoccupati
e
i
loro
figli
non
muoiano
di
fame
?
Per
la
liberazione
dei
nostri
compagni
carcerati
?
Per
la
libertà
di
organizzazione
e
di
stampa
,
per
il
diritto
di
sciopero
?
Contro
la
guerra
che
sta
per
trascinarci
tutti
ad
un
nuovo
massacro
?
Per
la
difesa
della
Unione
dei
soviet
?
Chi
è
,
dove
è
quel
proletario
che
non
comprenda
che
queste
rivendicazioni
(
e
altre
simili
)
sono
le
sue
,
della
sua
classe
,
e
non
sia
disposto
a
stringere
la
mano
al
suo
compagno
comunista
,
socialista
,
anarchico
,
cattolico
per
un
patto
fraterno
di
lotta
in
comune
?
Chi
impedisce
questa
unione
di
milioni
di
sfruttati
per
la
difesa
del
pane
,
per
la
conquista
di
migliori
condizioni
di
esistenza
,
e
della
libertà
?
Sono
forse
i
comunisti
?
Dove
mai
è
avvenuto
che
i
comunisti
commettessero
un
simile
crimine
contro
la
classe
operaia
?
Se
ve
ne
fosse
qualcuno
,
denunziatelo
dinanzi
al
proletariato
,
e
noi
,
assieme
,
lo
copriremo
d
'
infamia
.
No
,
i
comunisti
non
sono
l
'
impedimento
al
fronte
unico
,
occorre
onestamente
riconoscerlo
.
Certo
,
noi
combattiamo
senza
tanti
complimenti
le
posizioni
dei
capi
socialdemocratici
e
democratici
.
Se
queste
posizioni
sono
anche
quelle
dei
gregari
,
noi
le
combattiamo
egualmente
,
tra
i
gregari
,
sia
pure
in
maniera
differente
.
Gli
è
che
noi
siamo
comunisti
,
e
i
nostri
avversari
sono
anticomunisti
,
sono
contro
la
rivoluzione
proletaria
.
Con
non
minore
accanimento
noi
combattiamo
il
fascismo
,
il
che
non
ci
impedisce
di
avvicinare
gli
operai
fascisti
,
di
conquistarli
a
noi
,
se
è
possibile
(
ed
è
possibile
)
,
e
soprattutto
di
stabilire
delle
intese
temporanee
con
essi
,
per
una
lotta
parziale
,
nella
officina
,
in
un
villaggio
.
Gli
operai
socialisti
e
repubblicani
debbono
sapere
che
le
divisioni
ideologiche
attuali
che
li
dividono
dai
comunisti
hanno
meno
importanza
delle
identità
di
interessi
sociali
che
li
uniscono
a
questi
.
Essi
debbono
sapere
che
la
distanza
sociale
che
li
separa
dai
programmi
dei
loro
partiti
e
concentrazioni
è
di
gran
lunga
più
grande
dei
legami
naturali
che
li
avvicinano
ai
comunisti
.
In
questi
congressi
,
a
questi
operai
,
noi
diciamo
:
«
Fronte
unico
proletario
!
»
.
Lo
diciamo
,
lo
gridiamo
ad
essi
ed
agli
altri
operai
di
altri
partiti
:
«
Fronte
unico
proletario
!
»
.
È
questo
l
'
imperativo
dell
'
ora
che
viviamo
.
È
questa
la
traduzione
concreta
dell
'
incitamento
:
«
Proletari
di
tutti
i
paesi
unitevi
!
»
.
È
questo
il
mezzo
attraverso
il
quale
noi
formeremo
una
potente
arma
di
combattimento
che
giungerà
a
rovesciare
il
regime
della
schiavitù
e
della
fame
,
il
regime
del
fascismo
e
del
capitalismo
.
StampaPeriodica ,
Anno
1760
.
Ferdinando
,
terzo
tra
i
figli
di
Carlo
,
ascende
il
trono
delle
Due
Sicilie
,
andando
il
padre
a
regnare
in
Ispagna
.
Primi
decreti
furono
nuovi
ordini
per
caccie
,
nuove
pene
,
tratti
di
corda
.
Prime
occupazioni
,
vergognare
conversar
coi
sapienti
,
boriarsi
di
colpire
cignali
,
cervi
,
uccelli
,
adescar
pesci
:
millanterie
da
barbaro
.
1767
.
Ferdinando
a
16
anni
divenuto
maggiore
vende
il
pesce
pubblicamente
,
serbando
pratiche
,
aspetto
ed
avarizia
di
pescivendolo
,
non
mai
legge
un
libro
o
scrittura
,
e
tediandogli
sottoscrivere
segna
gli
atti
con
sigillo
.
1768
.
Ferdinando
s
ammoglia
con
Maria
Carolina
d
Austria
!
Donna
che
fece
ovunque
cattivissima
prova
.
1776
.
Ferdinando
per
istinto
favorisce
i
baroni
i
quali
col
feudalismo
stringono
talmente
i
popoli
costretti
a
vivere
sotto
graticci
o
nelle
grotte
a
somiglianza
de
bruti
.
1777
.
Ferdinando
già
padre
d
un
figlio
vende
in
Portici
maccheroni
e
vino
alzando
bettola
,
i
cortigiani
e
la
regina
simulavano
i
garzoni
e
l
ostessa
.
Giocando
al
pallone
fa
da
manigoldi
mettere
a
forza
sopra
una
coperta
e
balestrare
in
aria
fra
le
risa
della
plebaglia
il
nobile
abate
Mazzinghi
toscano
,
che
poi
muore
di
melanconia
.
1789
.
Ferdinando
e
Maria
Carolina
maritano
due
principesse
a
due
arciduchi
d
Austria
,
e
promettono
l
ereditario
Francesco
all
arciduchessa
Maria
Clementina
:
tristi
principî
della
simpatia
tedesca
in
Italia
,
e
del
coro
dei
Borboni
in
Napoli
.
1792
.
Ferdinando
per
i
movimenti
di
Francia
condanna
dieci
mila
,
e
dodici
mila
chiude
nelle
carceri
e
galere
,
e
gran
parte
nelle
isole
di
Lampedusa
e
Tremiti
,
torna
in
uso
la
frusta
;
le
sole
spie
e
gli
atti
inquisitori
sono
prove
a
condannarsi
.
1793
.
Ferdinando
fa
chiudere
nei
sotterranei
di
Santermo
molti
dotti
e
nobili
vigilati
da
custodi
spietati
;
crea
la
Giunta
di
Stato
e
quella
di
Polizia
onde
processarli
,
solamente
perché
praticarono
con
quei
della
flotta
francese
.
1794
.
Ferdinando
apre
un
prestito
per
sostenere
la
guerra
contro
i
Francesi
:
i
cittadini
,
le
chiese
si
spogliano
per
affetto
,
ma
finalmente
si
veggono
da
lui
rubati
37
milioni
di
ducati
dalle
sostanze
dei
cittadini
.
Id
.
Ferdinando
decreta
che
la
Giunta
di
Stato
sia
ad
modum
belli
e
ad
horas
;
i
giudici
dispari
;
la
pena
,
morte
,
ergastolo
,
esilio
;
l
accusato
non
possa
parlare
;
le
sentenze
inappellabili
.
Il
procuratore
fiscale
diceva
aver
prove
per
venti
mila
colpevoli
,
sospetti
per
cinquanta
mila
.
Prima
di
morire
,
la
tortura
:
e
questo
tribunale
condannò
nel
capo
Vincenzo
Vitaliano
di
22
anni
,
Emmanuele
di
Deo
di
20
,
Vincenzo
Pagliani
di
19
,
gentiluomini
.
Altri
tre
alle
galere
,
20
al
confine
,
13
a
pene
minori
.
La
sentenza
non
parlava
di
alcun
delitto
,
vergognando
castigare
chi
amava
la
patria
.
1795
.
Ferdinando
,
per
istigazione
di
Acton
ministro
e
drudo
della
regina
,
fa
chiudere
nella
fortezza
di
Gaeta
Medici
,
grande
di
corte
,
Colonna
,
Caracciolo
,
Pignatelli
,
Serra
,
Caraffa
,
Riari
,
tutti
duchi
o
conti
,
ed
i
dotti
Mario
Pagano
,
Ignazio
Craia
,
Domenico
Bisceglie
,
Teodoro
Monticelli
,
e
sulle
istanze
del
Cardinal
Ruffo
crea
una
giunta
per
loro
,
li
fa
martoriare
per
mancanze
di
prove
,
e
largheggia
in
doni
e
croci
verso
le
spie
.
Id
.
Ferdinando
diviene
più
tiranno
a
Palermo
contro
il
popolo
affamato
e
scontento
dell
arcivescovo
Lopez
reggente
l
isola
,
fa
torturare
e
morire
l
avvocato
Blasi
,
molti
vanno
alle
galere
e
all
esilio
,
e
la
famiglia
reale
teme
di
tutto
,
fa
saggiare
i
cibi
,
le
camere
del
sonno
,
e
tutto
questo
perché
?
...
1797
.
Ferdinando
ammoglia
l
ereditario
Francesco
coll
arciduchessa
Clementina
.
Innesto
di
una
nuova
umanità
in
Italia
!
...
1798
.
Ferdinando
con
suo
bando
dato
in
Roma
8
dicembre
anima
i
Napoletani
contro
i
Francesi
e
dice
:
Difendono
il
re
e
padre
loro
che
cimenta
la
vita
pronto
a
sacrificarla
per
conservare
a
suoi
sudditi
l
onore
e
il
viver
libero
.
Id
.
Ferdinando
dopo
aver
fatto
massacrare
i
sudditi
nella
stolta
guerra
contro
la
Francia
lascia
Napoli
e
si
salva
in
Sicilia
,
dà
il
bottino
ai
tesori
dello
Stato
per
20
milioni
di
ducati
,
lasciando
la
nazione
infelice
in
guerra
senza
ordini
,
povera
,
incerta
.
Tale
delitto
,
non
perdonabile
per
volger
di
fortuna
o
dei
tempi
compiva
il
padre
dei
popoli
il
27
dicembre
!
1799
.
Gaetano
Mammone
belva
più
che
uomo
,
che
beveva
il
sangue
de
suoi
ed
altrui
,
salassi
per
diletto
,
gradiva
a
mensa
un
capo
d
uomo
frescamente
reciso
,
tracannava
liquori
nei
teschi
umani
,
uccidendo
di
sua
mano
400
Francesi
e
Napoletani
:
a
questo
mostro
scrivevano
Ferdinando
e
Carolina
col
titolo
:
Mio
generale
e
mio
amico
.
Id
.
Ferdinando
manda
in
Calabria
a
ristabilire
l
ordine
Fabrizio
cardinale
Ruffo
nato
di
tristo
seme
,
scostumato
in
gioventù
,
lascivo
in
vecchiaia
:
assale
la
città
di
Crotone
,
vi
mena
stragi
,
spogli
,
libidini
e
crudeltà
infinite
da
vincere
i
Busiri
e
i
Falaride
.
La
stessa
tragica
fine
corse
Altamura
grossa
città
dove
3
giorni
infuriò
la
vendetta
,
profanando
un
monastero
,
e
tali
cose
compiendo
da
cui
ributta
la
natura
;
e
dopo
la
sazietà
di
ribalderie
assolve
tutti
.
ProsaGiuridica ,
Vittorio
Emanuele
III
per
Grazia
di
Dio
e
per
la
Volontà
della
Nazione
Re
d
'
Italia
e
di
Albania
Imperatore
d
'
Etiopia
Il
Senato
e
la
Camera
dei
Fasci
e
delle
Corporazioni
,
a
mezzo
delle
loro
Commissioni
legislative
,
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
.
Fermo
restando
il
disposto
degli
articoli
8
e
26
del
Regio
decreto
-
legge
17
novembre
1938-XVII
,
n
.
1728;
convertito
nella
legge
5
gennaio
1939-XVII
,
n
.
274
,
è
facoltà
del
Ministro
per
l
'
interno
di
dichiarare
,
su
conforme
parere
della
Commissione
di
cui
all
'
art
.
2
,
la
non
appartenenza
alla
razza
ebraica
anche
in
difformità
delle
risultanze
degli
atti
dello
stato
civile
.
Art
.
2
.
La
Commissione
di
cui
all
'
articolo
precedente
è
nominata
dal
Ministro
per
l
'
interno
,
ed
è
composta
di
un
magistrato
di
grado
3°
,
presidente
,
di
due
magistrati
di
grado
non
inferiore
al
5°
,
designati
dal
Ministro
per
la
grazia
e
la
giustizia
,
e
di
due
funzionari
del
Ministero
dell
'
interno
di
grado
non
inferiore
al
5°
.
Assiste
in
qualità
di
segretario
un
funzionario
del
Ministero
dell
'
interno
,
di
grado
non
inferiore
all'8°
.
Art
.
3
.
La
Commissione
ha
sede
presso
il
Ministero
dell
'
interno
,
ed
ha
facoltà
di
chiamare
a
deporre
qualsiasi
persona
sia
da
essa
ritenuta
utile
ai
fini
dell
'
istruttoria
;
può
,
inoltre
,
compiere
tutte
le
altre
indagini
del
caso
,
valendosi
,
ove
d
'
uopo
,
anche
dell
'
opera
dei
pubblici
uffici
.
Tutti
i
pubblici
uffici
sono
tenuti
a
corrispondere
alle
richieste
della
Commissione
.
Alle
persone
chiamate
a
deporre
si
applicano
le
disposizioni
di
cui
all
'
art
.
366
,
3°
comma
,
del
Codice
Penale
.
Il
parere
della
Commissione
è
motivato
.
Il
parere
e
tutti
gli
altri
atti
della
Commissione
hanno
carattere
segreto
e
di
essi
non
può
essere
rilasciata
copia
a
chicchessia
e
per
nessuna
ragione
.
Art
.
4
.
Il
Ministro
per
l
'
interno
,
emette
decreto
non
motivato
,
conforme
al
parere
della
Commissione
.
Il
provvedimento
del
Ministro
è
insindacabile
.
Esso
ha
valore
,
ad
ogni
effetto
giuridico
,
esclusivamente
per
la
dichiarazione
di
razza
;
e
a
tale
fine
è
annotato
in
margine
all
'
atto
di
nascita
della
persona
cui
si
riferisce
.
Art
.
5
.
E
'
riservata
esclusivamente
alla
competenza
del
Ministro
per
l
'
interno
ogni
decisione
in
materia
razziale
,
ai
sensi
del
R
.
decreto
-
legge
17
novembre
1938-XVII
,
n
.
1728
,
e
della
presente
legge
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
Raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarlo
e
di
farlo
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Dato
a
San
Rossore
,
addì
13
luglio
1939-XVII
Vittorio
Emanuele
Mussolini
,
Solmi
Visto
il
Guardasigilli
:
Grandi
StampaQuotidiana ,
L
'
articolo
comparso
sulla
rivista
The
Journal
of
Regenerative
Medicine
,
che
i
ricercatori
dell
'
Advanced
Cell
Technology
hanno
pubblicato
in
data
26
novembre
2001
,
mostra
in
tutta
la
sua
drammaticità
la
gravità
dell
'
evento
che
è
stato
realizzato
:
la
produzione
di
un
embrione
umano
in
vitro
,
anzi
di
diversi
embrioni
,
che
si
sono
sviluppati
rispettivamente
fino
allo
stadio
di
due
,
quattro
,
sei
cellule
.
L
'
evento
è
documentato
da
chiare
immagini
a
colori
al
microscopio
a
scansione
,
che
mettono
in
evidenza
le
prime
fasi
dello
sviluppo
di
queste
vite
umane
,
a
cui
è
stato
dato
inizio
non
attraverso
la
fecondazione
di
un
ovocita
con
uno
spermatozoo
,
ma
attivando
ovociti
con
nuclei
di
cellule
somatiche
.
Gli
autori
hanno
ribadito
che
la
loro
intenzione
non
è
quella
di
dare
origine
ad
un
individuo
umano
.
Ma
quello
che
essi
nel
loro
articolo
chiamano
,
da
scienziati
,
early
embryo
,
embrione
allo
stadio
iniziale
,
che
cos
'
è
?
Ecco
allora
che
ritorna
in
tutta
la
sua
attualità
l
'
interrogativo
bioetico
,
mai
sopito
per
la
verità
,
su
quando
considerare
l
'
inizio
della
vita
umana
.
Al
di
là
dell
'
evento
scientifico
,
infatti
,
rimane
questo
l
'
oggetto
del
contendere
,
essendo
fuor
di
dubbio
-
per
indicazione
stessa
dei
ricercatori
-
che
qui
ci
troviamo
di
fronte
ad
embrioni
umani
e
non
a
cellule
,
come
qualcuno
vorrebbe
far
credere
.
L
'
evento
ci
riporta
,
dunque
,
prepotentemente
,
a
ribadire
con
forza
che
l
'
inizio
della
vita
umana
non
può
essere
fissato
per
convenzione
ad
un
certo
stadio
dello
sviluppo
dell
'
embrione
;
esso
si
situa
,
in
realtà
,
già
al
primo
istante
di
esistenza
dell
'
embrione
stesso
.
Ciò
si
coglie
più
facilmente
nella
modalità
"
umana
"
della
fecondazione
fra
ovocita
e
spermatozoo
,
ma
dobbiamo
imparare
a
riconoscerlo
anche
di
fronte
ad
una
modalità
"
disumana
"
,
come
è
quella
della
riprogrammazione
di
un
nucleo
somatico
in
una
cellula
uovo
:
anche
con
questa
modalità
si
può
dare
origine
ad
una
nuova
vita
-
come
purtroppo
l
'
esperimento
annunciato
ha
dimostrato
-
vita
che
conserva
comunque
la
sua
dignità
come
quella
di
ogni
vita
umana
alla
quale
sia
data
l
'
esistenza
.
Perciò
,
nonostante
i
dichiarati
intenti
"
umanistici
"
di
chi
preannuncia
guarigioni
strepitose
per
questa
strada
,
che
passa
attraverso
l
'
industria
della
clonazione
,
è
necessaria
una
valutazione
pacata
ma
ferma
,
che
mostri
la
gravità
morale
di
questo
progetto
e
ne
motivi
la
condanna
inequivocabile
.
Il
principio
che
di
fatto
viene
introdotto
,
in
nome
della
salute
e
del
benessere
,
sancisce
,
infatti
,
una
vera
e
propria
discriminazione
tra
gli
esseri
umani
in
base
alla
misurazione
dei
tempi
del
loro
sviluppo
(
così
un
embrione
vale
meno
di
un
feto
,
un
feto
meno
di
un
bambino
,
un
bambino
meno
di
un
adulto
)
,
capovolgendo
l
'
imperativo
morale
che
impone
,
invece
,
la
massima
tutela
e
il
massimo
rispetto
proprio
di
coloro
che
non
sono
nelle
condizioni
di
difendere
e
manifestare
la
loro
intrinseca
dignità
.
D
'
altra
parte
,
le
ricerche
sulle
cellule
staminali
indicano
che
altre
strade
sono
percorribili
,
lecite
moralmente
e
valide
dal
punto
di
vista
scientifico
,
come
l
'
utilizzazione
di
cellule
staminali
prelevate
,
per
esempio
,
dall
'
individuo
adulto
(
ne
esistono
diverse
in
ciascuno
di
noi
)
,
dal
sangue
materno
o
da
feti
abortiti
spontaneamente
.
È
questa
la
strada
che
ogni
scienziato
onesto
deve
perseguire
al
fine
di
riservare
il
massimo
rispetto
all
'
uomo
,
cioè
a
se
stesso
ProsaGiuridica ,
Vittorio
Emanuele
III
per
Grazia
di
Dio
e
per
la
Volontà
della
Nazione
Re
d
'
Italia
e
di
Albania
Imperatore
d
'
Etiopia
Il
Senato
e
la
Camera
dei
Fasci
e
delle
Corporazioni
,
a
mezzo
delle
loro
Commissioni
legislative
,
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
.
Nel
ruolo
del
personale
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
è
istituito
un
posto
di
grado
7°
di
gruppo
A
,
con
la
qualifica
di
capo
ufficio
studi
per
i
servizi
della
demografia
e
della
razza
,
da
conferire
,
mediante
concorso
per
titoli
,
a
persona
fornita
di
libera
docenza
in
materie
attinenti
alla
demografia
e
alla
razza
.
Il
titolare
del
posto
anzidetto
potrà
conseguire
la
promozione
ai
gradi
6°
e
5°
,
su
parere
favorevole
del
Consiglio
di
amministrazione
,
dopo
la
permanenza
di
3
e
8
anni
rispettivamente
nei
gradi
7°
e
6°
.
Art
.
2
.
E
'
aumentato
di
due
posti
di
grado
11°
il
ruolo
di
gruppo
A
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
.
Art
.
3
.
Nella
prima
attuazione
della
presente
legge
,
il
posto
di
grado
7°
di
cui
all
'
art
.
1
potrà
essere
conferito
dal
Ministro
per
l
'
interno
mediante
scelta
,
su
parere
favorevole
del
consiglio
d
'
amministrazione
dello
stesso
Ministero
,
a
persona
in
possesso
di
del
titolo
di
cui
all
'
articolo
medesimo
,
che
abbia
particolare
competenza
e
rinomanza
in
materia
di
demografia
e
di
razza
.
Con
le
stesse
modalità
di
potrà
provvedere
al
primo
conferimento
dei
posti
di
grado
11°
di
cui
all
'
art
.
2
,
mediante
scelta
fra
persone
di
età
non
superiore
ai
35
anni
e
in
possesso
degli
altri
requisiti
prescritti
per
l
'
ammissione
nel
ruolo
di
gruppo
A
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
,
che
dimostrino
di
essere
versate
nella
materia
anzidetta
.
Art
.
4
.
Con
decreti
del
Ministro
per
le
finanze
saranno
disposte
le
variazioni
di
bilancio
necessarie
per
l
'
attuazione
della
presente
legge
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
Raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Dato
a
San
Rossore
,
addì
13
luglio
1939-XVII
Vittorio
Emanuele
Mussolini
,
Solmi
Visto
il
Guardasigilli
:
Grandi
StampaQuotidiana ,
A
New
York
è
stato
finalmente
arrestato
il
famigerato
brigante
Giuseppe
Esposito
,
detto
Randazzo
,
che
fu
per
molti
anni
,
insieme
al
capo
brigante
Leone
,
il
terrore
della
Sicilia
.
Preso
ed
incarcerato
,
insieme
a
due
suoi
compagni
,
dopo
accanito
combattimento
con
la
forza
pubblica
,
il
Randazzo
,
mentre
il
5
settembre
1878
dalle
carceri
di
Palermo
veniva
condotto
nella
carrozza
cellulare
alla
corte
d
'
assise
per
essere
giudicato
,
trovò
modo
di
fuggire
e
di
render
vane
le
ricerche
fatte
dall
'
autorità
di
pubblica
sicurezza
d
'
Italia
.
Si
pensò
allora
che
poteva
essersi
rifugiato
all
'
estero
,
e
più
probabilmente
in
America
.
Si
mandò
il
ritratto
del
feroce
quanto
audace
malfattore
a
tutte
le
autorità
estere
di
polizia
,
alle
quali
non
si
cessò
mai
di
raccomandare
la
pratica
.
Il
Randazzo
.
veniva
finalmente
arrestato
circa
quindici
giorni
or
sono
a
New
York
.
Il
ministero
dell
'
interno
,
informatone
tosto
,
ha
disposto
perché
due
carabinieri
si
rechino
in
America
per
prendervi
in
consegna
il
famoso
brigante
e
lo
riconducano
in
Palermo
,
ove
sarà
giudicato
.
La
spesa
che
costerà
al
Governo
l
'
arresto
ed
il
ritorno
in
Italia
del
Randazzo
.
non
sarà
minore
di
L
.
30.000
.
I
due
carabinieri
s
'
imbarcheranno
nella
settimana
per
New
York
.
StampaQuotidiana ,
L
Amministrazione
delle
ferrovie
meridionali
ha
disposto
degli
studi
per
mettere
in
servizio
quanto
prima
sulle
linee
calabro
-
sicule
,
delle
vetture
a
letto
,
di
cui
fin
qui
si
è
lamentata
la
mancanza
su
queste
strade
ferrate
.
StampaQuotidiana ,
Da
alcune
settimane
corre
sulla
strada
ferrata
da
Londra
a
Brighton
un
treno
rapido
composto
da
una
serie
di
salotti
e
di
camere
ammobigliate
con
molta
eleganza
,
illuminate
a
luce
elettrica
.
Il
viaggiatore
può
passeggiare
da
capo
a
fondo
il
treno
,
nel
quale
si
trovano
sale
di
lettura
,
fumoir
,
restaurant
,
gabinetto
di
toeletta
,
tutto
insomma
come
in
un
albergo
di
prim
'
ordine
.
L
'
illuminazione
s
'
ottiene
col
mezzo
di
ottanta
accumulatori
Faure
,
posti
alle
due
estremità
del
treno
e
di
lampade
Edison
distribuite
nei
vagoni
.
Gli
accumulatori
si
caricano
ogni
sera
alla
stazione
Vittoria
,
servendosi
di
una
piccola
macchina
dinamo
elettrica
.
Una
manovella
che
può
mettere
in
comunicazione
le
lampade
con
gli
accumulatori
o
interruttori
,
o
interrompere
la
corrente
permette
di
accendere
o
spegnere
a
volontà
ed
istantaneamente
le
lampade
,
ciascuna
delle
quali
è
munita
di
un
apparecchio
speciale
con
cui
si
può
isolarla
dal
circuito
e
quindi
spegnerla
o
accenderla
come
meglio
piace
.
StampaQuotidiana ,
Un
anno
fa
un
telefono
era
collocato
fra
Manchester
e
Liverpool
.
Era
una
linea
telefonica
particolare
posta
a
spese
di
una
grande
manifattura
di
Manchester
.
L
'
ufficio
postale
stabilì
ora
tra
codeste
due
città
inglesi
un
doppio
filo
telefonico
ad
uso
degli
abbuonati
che
hanno
già
sottoscritto
in
grandissimo
numero
a
questo
meraviglioso
modo
di
comunicazione
verbale
.
La
distanza
tra
le
due
città
non
è
minore
di
50
chilometri
:
si
tratta
pure
di
stabilire
un
servizio
telefonico
fra
Parigi
e
Versailles
.