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I nostri critici di tutte le risme , e che vanno dai fascisti ai trotskisti , trovano una contraddizione tra il nostro programma socialista e il nostro piano d ' azione contadina . Molti fra di essi ( e il signor Modigliani lo ha ripetuto recentemente ) osano affermare che noi non siamo così « ferocemente ( ? ) marxisti » o socializzatori nella campagna , come si crede ; altri pensano che noi ordiamo un trucco per i contadini allo scopo di averli dalla nostra parte nella lotta per la dittatura ; ma che poi , a vittoria ottenuta e consolidata , mostreremo loro la nostra « ferocia ( ? ) socializzatrice » . Saragat nel suo pietoso opuscolo sul Piano quinquennale , ha detto della politica di zig - zag seguita da Lenin e dal Partito comunista dell ' unione dei soviet dopo Ottobre , Salvemini ha affermato alla « Amendola » che i comunisti russi , nella questione della politica agraria , « vanno a tentoni » . I critici nostri più sereni non capiscono niente , o molto poco , della nostra politica agraria e contadina . In realtà i nostri critici o sono confessatamente antimarxisti , o abusano vergognosamente del nome di marxisti , fino al punto di fare di un Marx un portatore di verità rivelate . Marx e Engels hanno già luminosamente dimostrato come una delle condizioni di sviluppo del capitalismo è la ineguaglianza di sviluppo tra la città ( industria ) e la campagna ( agricoltura ) . Questa legge è valida in ogni caso : ma essa riceve una conferma schiacciante laddove esistono residui di forme economiche precapitalistiche , dove la rivoluzione democratica borghese , non è giunta alle sue estreme conseguenze , mentre si è formato e si è sviluppato il capitalismo finanziario . Un fenomeno della stessa natura lo si ha , su scala più vasta , su scala internazionale , tra le metropoli capitalistiche e la periferia coloniale o semicoloniale . Quale ne è la conseguenza dal punto di vinta dello sviluppo rivoluzionario ? I non marxisti , incapaci di vedere i fenomeni che avvengono nella campagna prodotti dallo sviluppo del capitalismo , brancolano davvero nel buio e allestiscono numerosi progetti per difendere la piccola proprietà , per allargarla , ecc ... ; cantando le lodi della vita agreste , facendo l ' apologia dell ' « idiotismo campagnolo » e disputando sul valore della grande e della piccola azienda . I cosiddetti aggiornatori di Marx pretenderebbero che il processo di proletarizzazione nella campagna avvenisse al cento per cento , per avere la prova della giustezza della profezia ( ? ) marxista . Siccome ciò non è avvenuto ( e non avverrà ) , quindi Marx si è sbagliato , e quindi non bisogna violentare le leggi naturali : è verso la piccola proprietà agricola che bisogna orientarsi , armonizzandola con un po ' di socialismo industriale . I marxisti del tipo massimalista ( perdonate la contraddizione ! ) e che sono né più né meno che dei marxisti volgari , si preoccupano meno di ciò che è la realtà che di inseguire le loro fantasie , e pensano che il socialismo in agricoltura sarà opera di poco conto , quando il proletariato avrà nelle mani il potere ( ma il potere bisognerà pur prenderlo , egregi amici , e questo non è cosa da poco conto ... ) . Serrati pensava che l ' Armata rossa avrebbe imposto il socialismo in agricoltura . Non si era egli neppur domandato chi avrebbe formato l ' Armata rossa ! Noi abbiamo già mostrato ( coi dati a nostra disposizione ) la tendenza del processo di differenziazione di classe nella campagna per quanto riguarda l ' Italia , tendenza che lo sviluppo del capitale finanziario eccitato dal fascismo accelera , e che è accelerata altresì dalla spinta della crisi generale economica , e dalla crisi agraria che ne è un aspetto particolare , e particolarmente grave . La stessa tendenza si osserva in tutti i paesi . Noi abbiamo parlato , per l ' Italia , di centralizzazione della proprietà ( diminuzione del numero dei proprietari in generale , aumento della quantità di terra posseduta da una piccola parte di essi ) . Siamo stati assai prudenti nel giungere a delle conclusioni sulla concentrazione della proprietà ( raggruppamento fisico delle diverse proprietà dello stesso proprietario ) , la quale , del resto , non si accompagna sempre alla centralizzazione ; e gli studiosi di questioni agrarie sanno che quello della concentrazione della proprietà è problema di difficilissima soluzione . Soprattutto abbiamo dimostrato che nell ' epoca del capitale finanziario il processo di concentrazione della proprietà agraria non avviene principalmente per la via della centralizzazione della terra ; ma per numerose altre vie le quali danno più spesso l ' illusione della piccola e media proprietà ; ma fanno in realtà dei piccoli e medi coltivatori una dipendenza del grande capitalismo . Noi studiamo le tendenze dei fenomeni : essi si accompagnano a delle trasformazioni dei rapporti sociali , esse danno la linea del movimento di tali rapporti e sono la vera indicazione scientifica alla quale è possibile far corrispondere una politica . La deduzione che occorre tirare da questi fatti è che le economie piccole e medie vanno in rovina ( non parliamo solo dei piccoli e medi proprietari , ma di tutte le categorie dei piccoli e medi coltivatori ) . Molte economie forti ( contadini ricchi ) sono gravemente scosse . Il numero dei salariati e dei braccianti ( e quindi dei salariati senza lavoro ) aumenta paurosamente . Il fenomeno è senza dubbio aggravato dalla crisi attuale ; ma esso è un prodotto della crisi generale del capitalismo , essenzialmente . Dato il carattere della crisi generale del capitalismo , la crisi agraria è sempre più chiaramente una crisi contadina , la cui soluzione è impossibile fuori della via rivoluzionaria . Gli obiettivi della rivoluzione contadina sono quelli della liberazione della terra dal giogo del grande capitalismo , del capitale finanziario . I contadini , anche quelli che sanno leggere e scrivere , non sanno qual è , in fondo , il loro nemico : essi lo vedono nel proprietario che dà a colonia o a mezzadria la terra , lo vedono nelle banche , nelle società che forniscono loro concimi e macchine , nelle società di assicurazioni , nell ' esattore , ecc ... Ma noi , che sappiamo leggere e scrivere , conosciamo il congegno di questa formidabile macchina . I contadini cacciati dalla terra vogliono ritornarvi . Molti braccianti vogliono la terra . In conclusione i contadini non sono spinti verso il socialismo , ma verso il possesso individuale della terra , dalla quale il capitalismo li caccia . Essi vogliono essere liberi sulla terra che lavorano . Il movimento dei contadini è dunque in una direzione democratico - borghese ; ma è contro il grande capitalismo . Questa contraddizione è il risultato della differenza di sviluppo fra città e campagna . Ma solo gli utopisti piccolo - borghesi di Giustizia e Libertà possono credere di dare una risposta alla esigenza dei lavoratori della terra salvando capra e cavoli . O si viene incontro alla spinta rivoluzionaria dei contadini , e allora bisogna abbattere il dominio economico e politico del capitalismo ; o si vuole salvare il regime capitalistico e allora è solo con l ' inganno e con la frode che occorrerà trattare i contadini , dando loro a credere che una ridistribuzione , dietro acquisto , della proprietà terriera possa risolvere i loro problemi . Perciò noi diciamo che la salvezza dei contadini lavoratori , in Italia , è in una via di sviluppo non capitalistica della economia agraria . Questa via suppone l ' abbattimento del potere politico del capitalismo , la rivoluzione proletaria , la dittatura del proletariato , la socializzazione della grande industria , delle miniere , delle banche , dei trasporti , del commercio estero e del commercio interno all ' ingrosso , l ' espropriazione dei grandi proprietari senza nessunissima indennità ecc ... La rivoluzione proletaria dà la terra ai contadini nello stesso momento in cui distrugge i centri essenziali del capitalismo . Dà la terra ai contadini mentre inizia lo sviluppo dell ' industria socialista . Difende il contadino contro il riprodursi dei fenomeni di differenziazione di classe sopprimendo la compravendita della terra . Nello stesso tempo in cui compie la rivoluzione democratico - borghese , la rivoluzione proletaria pone le condizioni che ne limitano , ne ostacolano lo sviluppo naturale , il quale sviluppo naturale sarebbe quello capitalistico borghese . La via di sviluppo non capitalistica della economia contadina comprende le forme e le condizioni del passaggio verso il socialismo in agricoltura . Questa via può essere più o meno lunga , più o meno accidentata . Essa continua la lotta di classe , in altre forme . Ma nelle condizioni del potere assicurato alla classe operaia , in stretta unione con i contadini poveri , garantendosi l ' alleanza degli operai e dei contadini poveri coi contadini medi , sviluppandosi l ' industria socialista , la cooperazione di scambio tra città e campagna , e le aziende agricole socialiste modello , e la cultura tra le masse , il passaggio potrà essere più rapido . Non vi è dunque una contraddizione tra il nostro programma agrario e le rivendicazioni transitorie della rivoluzione proletaria , corrispondenti alla soluzione dei problemi non risolti dalla rivoluzione democratico - borghese . Queste rivendicazioni noi non possiamo eluderle ; ma non eludendole noi restiamo pur sempre sulla linea dello sviluppo conseguente della rivoluzione socialista ; anzi , restiamo sulla via giusta , senza saltare al di sopra delle masse e senza fermarci a mezza via il che equivarrebbe ad una sconfitta della rivoluzione proletaria . I nostri critici volgari modulano numerose variazioni sul tema della « terra ai contadini » . Il Salvemini ( ci occupiamo di lui perché è fra i tecnici più accreditati di Giustizia e Libertà ed è il padre del progetto di riforma agraria di questa organizzazione ) , il Salvemini ha fatto molto spirito nel suo recente rapporto alla « Amendola » di Parigi intorno al motivo della divisione della terra . Egli ha sottolineata la stupidità di una nostra frase « sui quattro milioni di salariati da lanciare contro la grande proprietà » . Perché tanto spirito ? Perché il Salvemini e tutti i nostri critici volgari ritengono che l ' essenziale della nostra formula « la terra ai contadini » sia la divisione della terra ai contadini che non ne hanno . Avendo ridotta ad una banalità questa nostra formula strategica e cadendo nel tecnicismo piccolo - borghese , è facile fare dello scherzo . È necessario , perciò , ripetere che « la terra ai contadini » vuol dire , per noi , prima di tutto ed essenzialmente , la lotta dei salariati agricoli e dei contadini lavoratori contro la grande proprietà fondiaria e contro il grande capitalismo agrario , per il loro abbattimento . In tal senso , l ' immagine figurata dei quattro milioni di salariati da scagliare contro la grande proprietà è del tutto esatta . Ed è esatta anche come numero , perché per noi le donne dei salariati e i figli ( non quelli di un anno , purtroppo ! ) sono da scagliare nella lotta . Potrà la rivoluzione dare a tutti i braccianti che la vogliono , la terra ? Posto così il problema , esso sembra imbarazzante , ma solo a quelli che usano confettare gli stronzoli della saggezza . La rivoluzione dovrà dare la terra a tutti i salariati che la vogliono , e dovrà fare il possibile di darne ancora un supplemento a quelli che ne hanno poca . E dove si andrà a prendere questa terra ? Il fatto che in Italia non c ' è tanta terra da darne a tutti i senza terra , anche dopo che fosse stata spezzata l ' azienda agricola industrializzata , significa che in Italia si porrà in modo più urgente il problema del socialismo in agricoltura . Noi abbiamo in Italia condizioni più favorevoli assai di quanto non esistessero in Russia nel 1917 , per marciare verso il socialismo nella campagna . Noi abbiamo aziende capitalistiche moderne , attrezzate ; noi abbiamo un ' educazione tecnica che mancava assolutamente ai contadini russi ed una condizione politica ed associativa tra i salariati agricoli , ed una esperienza di lotta di classe che non ci sembra trovino riscontro in nessun altro paese del mondo . Questi elementi sono a favore di un processo accelerato verso la economia socialista . Ciò che occorre è che i salariati agricoli si convincano che l ' economia socialista è per essi vantaggiosa . Se essi , specie nelle zone fondamentali di bracciantato , si convinceranno ( e noi non abbiamo dubbi ) , le attuali aziende agrarie capitalistiche saranno facilmente trasformate in aziende agricole di Stato . Laddove i salariati non si convinceranno subito noi spezzeremo anche l ' azienda industrializzata , noi compiremo un tal misfatto contro la produzione , giacché l ' interesse primo della rivoluzione è di assicurarsi una vittoria durevole ( Lenin ) . Ma queste misure antieconomiche non saranno generali , e saranno di non lunga durata . Giacché lo sviluppo del socialismo in agricoltura , nello Stato proletario che ne è la condizione , sarà l ' unica via per risolvere la « questione demografica » , la quale è una « questione » solo in regime capitalistico e di sfruttamento dell ' uomo sull ' uomo ; ma non esisterà più in regime socialista . Tutti i piccoli borghesi riformatori italiani , in polemica con noi trovano irreale il nostro programma perché l ' Italia non ha materie prime ed ha una popolazione numerosa . Ogni operaio che abbia fatto le nostre scuole di partito sa che oltre al resto , sono proprio queste ragioni che pongono dinanzi al proletariato italiano ed ai contadini lavoratori la inevitabilità del socialismo . I piccoli borghesi riformatori non comprendono che il problema delle materie prime non si pone , come problema della produzione , che dopo la vittoria del proletariato ; e che allora esso acquista un carattere diverso da quello che ha oggi . In via astratta è facile dimostrare che un paese che non sia la Russia , che non possegga cioè tutto ciò che possiede la Russia in ricchezze naturali , può iniziare egualmente la costruzione di una economia socialista , forzando gli inesauribili campi della scienza e della tecnica . Ma perché fare delle dimostrazioni in astratto , quando vi è una Russia socialista in sviluppo , e quando facilmente è comprensibile che una rivoluzione proletaria vittoriosa in Italia sconvolgerebbe gli attuali rapporti europei ? Credete voi che la Russia abbia utilizzato meno le contraddizioni interimperialistiche e l ' appoggio del proletariato mondiale che le sue ricchezze naturali , per vincere e per svilupparsi ? I capitalisti si sono appropriati delle fonti di materie prime con le guerre coloniali ; il proletariato le troverà nella rivoluzione stessa : queste sono le due vie per risolvere il problema delle materie prime . Infatti Giustizia e Libertà sceglie la prima via , poiché non può scegliere la seconda : ma non ne trova una terza . La teoria dell ' espansione democratica italiana sostenuta dal Salvemini è , in fondo , la teoria nazional - sindacalista della « nazione proletaria » con il correttivo della limitazione delle nascite . La questione demografica , per Salvemini , si risolve così : dare la terra ai contadini e far emigrare i braccianti . Dove emigreranno i braccianti ? Si porrà subito un problema della emigrazione , e quindi della difesa dell ' emigrazione , e quindi espansione . Tutti i motivi della « nazione proletaria » coi quali Corradini e Labriola , Orano ed altri sostennero la impresa libica e le altre imprese di guerra ; tutti i motivi sui quali poggia la propaganda imperialistica attuale ( « espanderci o esplodere » , ecc ... ) sono fatti propri dal Salvemini e dalla compagnia di Giustizia e Libertà . Sono i motivi dell ' imperialismo aggressivo italiano , del fascismo , della prossima guerra fascista . Invece per noi la questione delle materie prime e quella della sovrapopolazione si risolvono nel socialismo . Nel socialismo ogni donna può fare o no dei figli , può interrompere quante volte vuole la gravidanza ; è questa una libertà individuale che essa si sarà conquistata con la rivoluzione ; ma non è una direttiva sociale , ché , in tal caso , significherebbe il fallimento del socialismo . Lo sviluppo senza limiti della tecnica , che solo il socialismo può promuovere , non si risolve nella inutilizzazione di una massa crescente di forza di lavoro , bensì in una diminuzione dello sforzo sociale per produrre i beni necessari all ' esistenza . Lo sviluppo della tecnica , in regime capitalista , ha come conseguenza la formazione di un esercito di disoccupati , il regime socialista ha bisogno di tutti , i quali invece di 8 ore , lavoreranno 7 ore , e poi 6 , e poi 5 dando il resto del tempo allo sviluppo culturale , fino a distruggere la differenza esistente fra lavoro fisico e lavoro intellettuale . Noi comunisti , ed il proletariato rivoluzionario , non vediamo come una disgrazia l ' accrescimento della popolazione , della natalità : la dottrina della limitazione delle nascite , come dottrina sociale , è una dottrina borghese ; e il fatto che il fascismo le abbia mosso contro una tanto accanita guerra si spiega con la debolezza dell ' imperialismo italiano che , in mancanza di popolazioni di colore da sfruttare , in mancanza di un apparato tecnico sviluppato , ha bisogno di una massa di schiavi italiani e proletari che gli assicurino il profitto . Salvemini proclama che il dogma della socializzazione della terra deve essere abbandonato . I riformisti italiani , che avevano scritto nello statuto della Federterra che non poteva essere membro della organizzazione chi non volesse lottare per il fine della socializzazione della terra , hanno fatto proprio l ' invito salveminiano . Si sono essi pentiti degli errori commessi ? A noi sembra che oggi come ieri essi vogliano impedire la rivoluzione contadina , e ritornare quatti quatti alla comoda politica delle cooperative che faceva imbestiare , a suo tempo , il professor Salvemini . I capi di Giustizia e Libertà , che non possono fare a meno di occuparsi di noi ( e ciò fa loro onore , perché mostra che sono presenti nella situazione ) hanno però la disgrazia di non studiarci , per lo meno con altrettanta cura di quanto non ne mettiamo noi nell ' occuparci delle loro cose . E perciò è nata in essi una sorta di convinzione che noi siamo , noi comunisti italiani , molto transigenti in fatto di socializzazione dell ' agricoltura . « In Italia » , essi dicono , « i comunisti sono assai transigenti , ecc . » I nostri critici apprenderanno con piacere ( ? ) che i comunisti francesi sono più transigenti di quelli italiani , mentre i comunisti cubani sono meno transigenti dei comunisti russi . Che cosa è questa storia della transigenza di cui parlano i capi di Giustizia e Libertà ? Non è altro che il modo nel quale noi rispondiamo alla questione agraria nelle diverse situazioni . Polemizzando con Bakunin , Marx disse già : « ... dove il contadino esiste in grandi masse come proprietario privato di terra , dove esso costituisce persino una maggioranza più o meno considerevole , come in tutti gli Stati dell ' Europa occidentale , dove non è scomparso e sostituito dal bracciante , come in Inghilterra , avviene quanto segue : o il contadino ostacola , fa fallire qualsiasi rivoluzione operaia , come ha fatto sinora in Francia , oppure il proletariato ( poiché il contadino proprietario non appartiene al proletariato e anche quando , per la sua situazione , vi appartiene , non crede di appartenervi ) deve , come governo , prendere delle misure in seguito alle quali il contadino migliora immediatamente la sua situazione ed è così conquistato alla rivoluzione ; misure che , tuttavia , in embrione , facilitano il passaggio dalla proprietà privata della terra alla proprietà collettiva ; in modo che il contadino vi pervenga economicamente da sé ... » . Questa direttiva del modo di portare il contadino al socialismo è giusta sempre , ma varia , dunque , a seconda che la tradizione della proprietà privata della terra sia più o meno forte , più o meno diffusa ( rapporti tra i proprietari e le altre categorie contadine , e il proletariato agricolo ) , sia sparita ( come nelle piantagioni dell ' America centrale e meridionale ) . In altri termini , è più facile nazionalizzare e socializzare le piantagioni di caucciú o di caffè del Brasile che la terra del contadino francese . Noi siamo , quindi , « transigenti » , perché sappiamo partire dallo stadio attuale di sviluppo della economia agricola italiana e dall ' orientamento delle spinte che mettono in movimento i contadini , per facilitare la vittoria del proletariato e per porre le condizioni dell ' avviamento al socialismo . In altre parole , noi siamo i soli veri socialisti , i socialisti che socializzeranno tutta l ' economia . È questa la via seguita dai comunisti russi , la via scientifica . Non ve ne è un ' altra . Dunque , noi non abbiamo abbandonato « il dogma » della socializzazione : chi lo ha abbandonato sono coloro che non erano socialisti quando lo sbandieravano a destra e a manca , allontanando dal proletariato industriale i contadini , e sabotando la rivoluzione . La nostra « transigenza » significa la consapevolezza della realtà , il rigetto di ogni utopismo o menzogna , la utilizzazione delle forze reali delle masse povere o impoverite della campagna italiana ( italiana ) e dell ' obiettivo verso cui esse si muovono o si muoveranno . I nostri avversari piccolo - borghesi capiscono certo istintivamente il senso di questa strategia , tanto che nessuno di essi è sul nostro fronte contadino : la nostra « transigenza » li impaurisce . E allora ci confutano su terreno tecnico . Oibò ! Vogliono dimostrarci che l ' industria agraria è diversa dalle altre industrie ( bontà loro ) , che i mutamenti di clima e di altitudine richiedono metodi di coltura differenti ( quanta scienza sprecata , egregio Lussu : non ti pare ? ) : e ci dicono che per certe colture la piccola azienda non è sostituibile con la grande , ed altre cose eccellenti . Qui ci piacerebbe fare una scorribanda sulle possibilità tecniche nell ' agricoltura in regime socialista , e far raccapricciare i « tecnici » di Giustizia e Libertà . L ' applicazione della chimica e della elettricità all ' agricoltura e la regolamentazione dei venti e delle precipitazioni che oggi sono ancora nello stadio infantile , e che con il socialismo avranno un impulso gigantesco , scardineranno tutte le meschine e limitate opinioni dei nostri tecnici . La Russia comincia a darne esempi ( sono i primi esempi ) che aprono orizzonti nuovi e non intravvisti prima . Ma anche restando al livello attuale della tecnica , chi ha mai detto che la piccola azienda debba essere per forza legata alla proprietà privata ? I1 Salvemini ha imparato alla scuola elementare che il piccolo contadino pianta l ' albero perché è sicuro che suo figlio ne godrà i frutti . Roba da mettersi a piangere di commozione . ( E dire che nessuno si commuove quando il contadino che ha piantato l ’ albero deve vendere tutto e piantare baracca e burattini ! ) Ma , il socialismo , oltreché cambiare la natura cambia l ' uomo ? Salvemini non potrà crederci . Se ne accerti . Il socialismo cambia l ' uomo e i suoi sentimenti . Perché il senso della proprietà privata è così forte e radicato ? Nel mondo la proprietà privata non è sempre esistita , non è una legge di natura . Il modo di produzione è la base d ' ogni civiltà e d ' ogni cultura . Perciò noi ridiamo delle obiezioni « tecniche » al socialismo in agricoltura . Il proletariato è portatore di uno sviluppo tecnico infinite volte superiore all ' attuale , illimitato . Abbiamo il diritto di domandarci : sono davvero dei « tecnici » i nostri contraddittori ? O non sono solo dei furbi propagandisti dell ' avversario ? Giacché il tecnico che abbia il possesso delle immense possibilità scientifiche non può aver paura della rivoluzione proletaria . Direi quasi che esso dovrebbe desiderarla per poter espandere le sue facoltà e contribuire con tutte le forze intellettuali all ' elevamento prodigioso dell ' umanità . È ciò che dicono i tecnici d ' America , di Germania e di altri paesi che lavorano nella Russia del piano . Sono dei tecnici i nostri contraddittori ? Sono soprattutto dei funzionari del capitalismo , senza dignità scientifica , senza ambizione di ricerca . La loro confutazione tecnica non scalfisce il nostro programma socialista , né il nostro programma di azione contadina . L ' uno e l ' altro sono sulla stessa linea di sviluppo , che è quella della rivoluzione proletaria . Per fortuna nostra e della rivoluzione nel mondo oggi abbiamo una grande esperienza che sino a quindici anni fa ci mancava . Essa è tale da distruggere una ad una tutte le critiche avversarie . Questa esperienza deve essere conosciuta dalle larghe masse dei contadini italiani . I quali faranno come in Russia , costringendo gli attuali sedicenti benefattori di Giustizia e Libertà e della « concentrazione » a morire di disperazione .
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Nelle ultime settimane un certo numero di Programmi e Dichiarazioni programmatiche sono spuntati nel campo dell ' « antifascismo » democratico . L ' avvenimento non è senza significato e senza valore , specie ove si consideri che questi partiti della democrazia più o meno sociale hanno rifuggito , negli ultimi anni , da ogni precisazione programmatica adducendo , a conforto della loro tesi , che i programmi limitano le adesioni e restringono le coalizioni . Ora , invece , ciascuno di questi partiti e gruppi tiene a mettere fuori il proprio programma , le diverse coalizioni nelle quali essi si raggruppano fanno le proprie dichiarazioni programmatiche , e tutte queste elaborazioni si accompagnano a una recrudescenza delle crisi nel seno dei vari partiti e aggruppamenti , crisi che scoppiano talora in scissioni ideologiche profonde ed in spezzature organiche , mentre uno sforzo verso nuove formazioni politiche e nuovi raggruppamenti è più o meno palese e continuo . Non è difficile scoprire il senso di questi fenomeni . Man mano che la crisi economica si aggrava , in Italia e negli altri paesi , gettando nuove masse di proletari fuori della produzione , peggiorando sempre più le condizioni dei proletari , impoverendo i ceti intermedi della società , nella misura in cui il proletariato ed i lavoratori sono spinti alla lotta , e lottano in difesa delle loro condizioni elementari di esistenza e delle loro elementari libertà , di fronte alla esperienza italiana e mondiale della lotta di classe , ai problemi che essa pone alle masse , alle soluzioni della situazione che essa indica le soluzioni della presa del potere e della diretta sua gestione da parte del proletariato , della vittoria della dittatura del proletariato di fronte all ' inasprirsi delle contraddizioni della società italiana , alla radicalizzazione crescente delle masse proletarie , alla orientazione di strati notevoli di contadini , ed anche di piccola borghesia urbana , verso la soluzione russa , soviettista , comunista , della crisi , i partiti e i gruppi dell ' e antifascismo » democratico , e della socialdemocrazia d ' ogni sfumatura , sono costretti a dire ciò che pensano , cosa vogliono , come giudicano la situazione e i suoi sviluppi , ed essi rispondono a questa necessità in modo difficoltoso e contorto , perché le loro basi sociali sono mobilissime , perché il proletariato sfugge sempre più alla loro influenza , perché il partito comunista penetra sempre più profondamente nel proletariato e negli strati popolari . La elaborazione e la presentazione dei recenti Programmi e Dichiarazioni programmatiche risponde a un riaggruppamento che si sta operando , in questo momento , nelle file dell ' « antifascismo » democratico , dal quale sembrerebbe delinearsi la tendenza al formarsi di una « concentrazione » di « sinistra » che vorrebbe collocarsi tra noi e la « concentrazione » attuale . Il fatto nuovo sintomatico e interessante è una certa revisione delle sue posizioni tradizionali ideologiche e politiche che si manifesta nel partito repubblicano , e questa revisione parrebbe voler essere alla base di una nuova coalizione politica sedicente « a sinistra » della « concentrazione » di Nenni , Rosselli e compagni . La crisi del vecchio partito repubblicano è incominciata dal momento in cui si affermò e andò sviluppandosi la organizzazione di classe del proletariato italiano . Sebbene il partito repubblicano non fu mai ricacciato del tutto fuori dalle file del proletariato , tra le quali mantenne qua e là sempre alcune posizioni , esso andò divenendo un partito di piccoli borghesi di città , di intellettuali , di artigiani e contadini medi e medio ricchi , tra i quali difese i principi della lotta contro la conquista monarchica dell ' Italia elaborando le tesi dell ' associazionismo , come forma perfetta della organizzazione sociale , del regionalismo e delle autonomie regionali , cercando di conciliare in un sistema intellettualistico , nel quale si trovano , peraltro , alcuni motivi storici reali , le posizioni diverse e contrastanti dei maestri del repubblicanesimo italiano ( Mazzini , Cattaneo , Ferrari ) . Nel campo del problemismo che prima della guerra occupò gruppi diversi di giovani intellettuali italiani in vena di riformare L ' Italia il partito repubblicano alimentò i propri vizi letterari organici . Naturalmente , come ogni repubblicano piccolo - borghese « porta la patria in cor » , i nostri repubblicani furono il fiore del patriottismo , e gli antesignani del movimento irredentista trentotriestino nella madre patria . La guerra dette un nuovo colpo al partito repubblicano , perché gli avvenimenti che seguirono ai grandi fatti del 1915-1818 gli tolsero la possibilità di avere una funzione intermedia tra la difesa della monarchia e la lotta proletaria per il potere , che trascinava le grandi masse . Perciò il partito repubblicano fu in preda ad una lotta interna , tra tradizionalisti , centristi e revisionisti , i quali ultimi volevano gettare un trampolino verso le posizioni di classe , conciliando le vecchie posizioni con le nuove . Questa lotta di tendenze era né più né meno che una lotta di classi e di gruppi sociali nell ' interno del partito , e si volse nella fascistizzazione rapida di alcune organizzazioni repubblicane ( Romagna ) e nello spostamento circospetto e moderato verso posizioni classiste dell ' ala revisionista . Fu durante il periodo matteottiano , e soprattutto nella seconda fase di questo periodo ( 1925 ) che il partito repubblicano sembrò avere ed ebbe realmente una posizione dirigente nella formazione di una concentrazione dei gruppi e partiti di « sinistra » del fallito Aventino , su una base repubblicana , formazione che ebbe la sua consacrazione nel 1927 , nella emigrazione . Questo momento , però , anziché segnare il rifiorire del partito repubblicano fu l ' inizio dell ' ultima sua crisi nella quale esso si dibatte da cinque anni , e dalla quale cerca di uscire con uno sforzo che , per essere conseguente . dovrebbe portare alla liquidazione di questo partito , il che non è certo nelle intenzioni nemmeno dei suoi estremi riformatori . La eliminazione verificatasi negli ultimi anni dalle file del partito repubblicano , per morte naturale o per inserimento nel fascismo o per abbandono della lotta , il che equivale all ' inserimento di alcuni capi borghesi della vecchia tendenza di destra , ha lasciato il partito nelle mani di un gruppo di intellettuali , scarsamente legati alla loro base , e nella misura in cui sono legati a questa , sensibili al processo di immiserimento che la crisi sviluppa nelle campagne e tra i ceti medi . A ciò si aggiungano la esperienza internazionale della lotta di classe vissuta dal gruppo emigrato , lo sviluppo della rivoluzione proletaria mondiale e i successi della edificazione socialista nell ' URSS , la bancarotta fraudolenta della socialdemocrazia e la trasformazione reazionaria della democrazia in tutti i paesi . In mezzo a questo fermento sociale spettacoloso del mondo d ' oggi i mazziniani sono diventati una semplice curiosità storica ; ma quel che per essi è peggio le loro basi sociali sono sospinte verso una lotta conseguente i cui sviluppi i nostri repubblicani non si erano mai sognati di prevedere . Il partito repubblicano , che è stato tra gli iniziatori principali della « concentrazione antifascista » , ad un certo momento se ne è allontanato . Senza entrare nella disputa sulle ragioni occasionali che motivarono questa decisione , e che non ci riguardano , il fatto è che i repubblicani sono usciti dalla « concentrazione » con un voto di congresso , e ne sono usciti quando nella « concentrazione » è entrato il gruppo di Giustizia e Libertà . È facile comprendere che un partito democratico quale è il partito repubblicano , e che sta tra il gruppo di Giustizia e Libertà che gli ha rubato tutto il programma , compreso quello delle autonomie e del regionalismo , il partito socialista riformista ( Ufficio Buozzi compreso ) che ha la priorità , per diritto di anzianità , nell ' ammannire programmi di riforme sociali e che è oggi diventato repubblicano , resta schiacciato in un amplesso mortale . Giustizia e Libertà getta la sua furba riforma agraria ai contadini repubblicani ricchi e medio ricchi della Romagna , assieme alla rivendicazione della repubblica ; agli artigiani , alla piccola borghesia di città , agli intellettuali , Giustizia e Libertà dà quanto poteva offrire il partito repubblicano ( con tutta la serie di citazioni di passi classici mazziniani da rinverdire l ' orgoglio sopito dei vecchi repubblicani addormentati ) . E sul fronte proletario , il partito socialista lavora meglio di quanto non lo potessero i repubblicani ... Che fare ? La Direzione del partito repubblicano lancia una Dichiarazione programmatica . Nel momento in cui scriviamo abbiamo solo conoscenza della Premessa , e ci ripromettiamo di ritornare sul documento quando ne avremo avuto la seconda parte , quella che tratterà dei problemi particolari , che è quanto dire la parte essenziale , giacché i concetti astratti , da soli , valgono politicamente ancora poco . Ora , in questa Premessa vi è uno sforzo disperato di conciliazione del mazzinianesimo con qualcuna delle posizioni fondamentali del marxismo , per appoggiare il quale sforzo è stata cavata fuori una frase del Mazzini del 1834 ( « l ' epoca nuova è destinata a costruire l ' umanità , il socialismo » ) , che si richiama ai concetti del socialismo piccolo - borghese utopistico dell ' epoca , del socialismo di Louis Blanc . Quindi il documento è pieno di contraddizioni . Non si osa abbandonare il . concetto di cittadino , che è un concetto storico borghese , ma si afferma che il diritto di proprietà privata non dovrà sopravvivere nella Repubblica italiana , concetto che a parte l ' avventatezza superficiale da cui è prodotto è la negazione del cittadino e dei suoi diritti , tra i quali , nella Carta storica , è proprio quello sacro della proprietà . ( Ma perché mai i repubblicani e tutti gli altri che dicono di voler attentare più o meno al diritto di proprietà restano nella Lega dei diritti dell ' uomo e del cittadino ? ) E così mentre si riconosce che non vi può essere uguaglianza politica se non vi è uguaglianza economico - sociale , e con estrema timidezza si afferma che il proletariato deve avere la funzione di guida della rivoluzione antifascista , intesa come rivoluzione per l ' uguaglianza economico - sociale , si nega , poi , al proletariato la funzione di guida ( di direzione ) dello Stato che uscirà da questa rivoluzione , giacché « un regime di libertà è quello in cui il proletariato può liberamente assumere il posto che gli assegnano il suo grado di capacità e di coscienza , ecc . » , il che annulla il concetto della marcia rivoluzionaria verso la uguaglianza sociale , la quale marcia se è storicamente ammessa deve trascinare tutte le conseguenze di organizzazione prima e dopo la rivoluzione ( egemonia del proletariato nella lotta rivoluzionaria , Stato operaio , ecc . ) . Ma , per ora , non vogliamo indugiare intorno ad una confutazione di tal sorta . Ci interessa di sottolineare il fatto che il partito repubblicano si sforza di abbandonare talune posizioni sue fondamentali , dopodiché , indipendentemente dagli sviluppi inevitabili di queste premesse , il partito repubblicano dato che vorrà ancora chiamarsi così , sarà un altro partito . Anzi , diciamo senz ' altro che se il congresso del partito repubblicano approvasse questa Dichiarazione programmatica , nello stesso momento esso dichiarerebbe la fine del partito repubblicano tradizionale , e la formazione di un altro partito socialdemocratico , repubblicano , anarco - massimalista , la cui vitalità non è spiegabile che in un periodo di scarsa attività politica delle grandi masse popolari italiane , e dal fatto che il partito repubblicano si è acconciato alla piccola vita della emigrazione . Non bisogna stupirsi di fronte a queste crisi , trasformazioni , revisioni , scissioni nell ' « antifascismo » democratico . La marcia verso l ' aprirsi di una crisi rivoluzionaria , e la crisi rivoluzionaria stessa , non sono possibili all ' infuori di rotture e crisi nei partiti della borghesia e della piccola borghesia , di decomposizioni e ricomposizioni di gruppi e partiti , di elaborazione di nuovi programmi , accordi , coalizioni . Il fascismo del 1926-1927 non era già più quello del 1922-1923; ma pure la « concentrazione » del 1927 non era più l ' Aventino . La stessa « concentrazione » del 1932 non è più la stessa del 1927 . Da cartello dei partiti detti « di sinistra » la « concentrazione » si è trasformata in un curioso amalgama di insegne . Giustizia e Libertà è definito il fronte italiano della « concentrazione » ; ma Giustizia e Libertà ha un programma che non è quello della « concentrazione » . Però la « concentrazione » è diretta dagli uomini di Giustizia e Libertà ( Cianca è il direttore della Libertà e Rosselli il relatore della Dichiarazione programmatica della « concentrazione » ) . Ora , Giustizia e Libertà , che dovrebbe essere la organizzazione interna della « concentrazione » , parla di repubblica e basta ; ma la « concentrazione » alla cui testa sono gli stessi uomini di Giustizia e Libertà adopera la formula di « repubblica fondata sulle classi lavoratrici » ; la « concentrazione » parla di terra ai contadini , senz ' altra aggiunta e Giustizia e Libertà parla di modesta indennità da dare ai proprietari espropriati , ecc . Il partito socialista che è nella « concentrazione » e in Giustizia e Libertà propugna una repubblica democratica dei lavoratori , altrove una repubblica presidiata dalle classi lavoratrici , altrove una repubblica socialista ; esso evita di parlare dell ' indennità da dare o meno ai grandi proprietari da espropriare , propugna la nazionalizzazione di certe industrie che la « concentrazione » e Giustizia e Libertà vogliono invece socializzare ! I riformisti vogliono nazionalizzare come membri del partito , socializzare come membri della « concentrazione » e di Giustizia e Libertà ; come membri del partito vogliono una repubblica democratica dei lavoratori ( ma cos ' è ? ) e magari una repubblica socialista ; ma come adepti di Giustizia e Libertà si accontentano di una repubblica tout court . Come membri di Giustizia e Libertà i riformisti si impegnano a battersi per una modesta indennità ai proprietari di terre espropriati ; ma come membri del partito non sanno bene se la indennità dovrà o no essere versata ai proprietari . Tutti , poi , concentrazionisti , seguaci di Giustizia e Libertà , riformisti , sono nella Lega internazionale dei diritti dell ’ uomo , per la quale la proprietà individuale è sacra , e nella quale tutta questa brava gente si riconosce come gente lepida e scherzevole . È comprensibile che , dinanzi ai grossi problemi dell ' ora , la parte proletaria che è nei diversi aggruppamenti concentrazionisti , ed anche quella costituita da intellettuali poveri , ricerchi soluzioni concrete e radicali alla situazione e si sforzi di trovare la via di un fronte di lotta diverso da quello che offrono loro i capi . Noi abbiamo detto che la crisi del partito repubblicano è sintomatica , e lo è senza dubbio ; ma tutti gli altri gruppi e partiti della « concentrazione » e Giustizia e libertà - e non solo il partito repubblicano sono in crisi . Il motivo della crisi è di fondo , è di classe , anche se coloro che sono alla opposizione da « sinistra » non vedono ancora con chiarezza tutte le questioni , ed esprimono in modo insufficiente ed inadeguato la loro opposizione . Tipica , a questo riguardo , è la posizione dell ' operaio socialista Bianco , da lui sostenuta recentemente nella sezione di Parigi . Il Bianco crede ancora che il partito socialista possa condurre una azione proletaria , e ciò si comprende ché altrimenti egli ne uscirebbe . Ma quale è la preoccupazione di questo operaio , in mezzo a un mucchio di opinioni errate e confuse ? È la preoccupazione del fronte proletario di lotta . Questa preoccupazione è generale in tutto il proletariato , in Italia e fuori , e i capi socialisti lo sanno a tal punto che essi rimettono in discussione nei loro congressi e conferenze il tema della unità proletaria , tema che dovrebbe servire ad annebbiare dinanzi agli occhi degli operai socialisti la questione urgente della unità del fronte di lotta , per l ' azione immediata in difesa dei salari , per il pane e per le libertà elementari dei lavoratori . Negli stessi rari gruppi di Giustizia e Libertà nel paese la preoccupazione del fronte unico proletario di lotta soverchia di molto le elucubrazioni letterarie dei piccoli borghesi che dirigono , per conto degli interessi della borghesia , questa organizzazione . E tra gli operai massimalisti non vi è forse questa spinta verso l ' unità del fronte proletario di lotta ? La stessa revisione attuale che si opera nel partito repubblicano è la conseguenza di uno spostamento verso il proletariato e la sua lotta rivoluzionaria delle basi sociali di questo partito . Tutti i dati della situazione oggettiva , e i dati degli atteggiamenti delle classi lavoratrici soggette alla dominazione fascista , influenzate dal fascismo e dalle ideologie dell ' « antifascismo » democratico , dicono che i lavoratori cercano un fronte unico di azione . I capi dei partiti e gruppi dell ' « antifascismo » democratico non vogliono il fronte unico , dicendo che questo è uno strumento di azione comunista . Giorno verrà in cui gli operai e i lavoratori , oggi ancora legati a questi partiti , dovranno riconoscere di essere stati per molti anni strumenti di una infame politica antiproletaria . Ma volete sapere , operai , lavoratori che militate in organizzazioni e partiti avversi al nostro , perché i vostri capi dicono che il fronte unico di classe , il vostro fronte autonomo di lotta , è uno strumento di disgregazione di questi partiti , che viene adoperato dai comunisti ? Perché il fronte unico sviluppa al massimo grado l ' azione di classe , discrimina in modo netto le posizioni di classe , e , di conseguenza , diminuisce di molto , fino a far scomparire , la distanza artificiale che oggi divide gli operai e i lavoratori comunisti dagli altri operai e dagli altri lavoratori . Noi comunisti siamo pronti a stabilire il fronte di lotta con qualsivoglia organizzazione o gruppo di proletari disposto a battersi per una rivendicazione di classe , quale che sia . Come noi non chiediamo agli operai e lavoratori non comunisti di rinunciare alle loro posizioni ideologiche , quale condizione per entrare nel fronte unico di lotta , così non vogliamo che altri chieda a noi di rinunciare di un millesimo alle nostre posizioni . Ma il fronte di lotta noi lo vogliamo stabilire per batterci contro il capitalismo , contro la borghesia , per le questioni che ci interessano e ci accomunano . Vogliamo lottare assieme per difenderei nostri salari ? Perché i nostri fratelli disoccupati e i loro figli non muoiano di fame ? Per la liberazione dei nostri compagni carcerati ? Per la libertà di organizzazione e di stampa , per il diritto di sciopero ? Contro la guerra che sta per trascinarci tutti ad un nuovo massacro ? Per la difesa della Unione dei soviet ? Chi è , dove è quel proletario che non comprenda che queste rivendicazioni ( e altre simili ) sono le sue , della sua classe , e non sia disposto a stringere la mano al suo compagno comunista , socialista , anarchico , cattolico per un patto fraterno di lotta in comune ? Chi impedisce questa unione di milioni di sfruttati per la difesa del pane , per la conquista di migliori condizioni di esistenza , e della libertà ? Sono forse i comunisti ? Dove mai è avvenuto che i comunisti commettessero un simile crimine contro la classe operaia ? Se ve ne fosse qualcuno , denunziatelo dinanzi al proletariato , e noi , assieme , lo copriremo d ' infamia . No , i comunisti non sono l ' impedimento al fronte unico , occorre onestamente riconoscerlo . Certo , noi combattiamo senza tanti complimenti le posizioni dei capi socialdemocratici e democratici . Se queste posizioni sono anche quelle dei gregari , noi le combattiamo egualmente , tra i gregari , sia pure in maniera differente . Gli è che noi siamo comunisti , e i nostri avversari sono anticomunisti , sono contro la rivoluzione proletaria . Con non minore accanimento noi combattiamo il fascismo , il che non ci impedisce di avvicinare gli operai fascisti , di conquistarli a noi , se è possibile ( ed è possibile ) , e soprattutto di stabilire delle intese temporanee con essi , per una lotta parziale , nella officina , in un villaggio . Gli operai socialisti e repubblicani debbono sapere che le divisioni ideologiche attuali che li dividono dai comunisti hanno meno importanza delle identità di interessi sociali che li uniscono a questi . Essi debbono sapere che la distanza sociale che li separa dai programmi dei loro partiti e concentrazioni è di gran lunga più grande dei legami naturali che li avvicinano ai comunisti . In questi congressi , a questi operai , noi diciamo : « Fronte unico proletario ! » . Lo diciamo , lo gridiamo ad essi ed agli altri operai di altri partiti : « Fronte unico proletario ! » . È questo l ' imperativo dell ' ora che viviamo . È questa la traduzione concreta dell ' incitamento : « Proletari di tutti i paesi unitevi ! » . È questo il mezzo attraverso il quale noi formeremo una potente arma di combattimento che giungerà a rovesciare il regime della schiavitù e della fame , il regime del fascismo e del capitalismo .
StampaPeriodica ,
Anno 1760 . Ferdinando , terzo tra i figli di Carlo , ascende il trono delle Due Sicilie , andando il padre a regnare in Ispagna . Primi decreti furono nuovi ordini per caccie , nuove pene , tratti di corda . Prime occupazioni , vergognare conversar coi sapienti , boriarsi di colpire cignali , cervi , uccelli , adescar pesci : millanterie da barbaro . 1767 . Ferdinando a 16 anni divenuto maggiore vende il pesce pubblicamente , serbando pratiche , aspetto ed avarizia di pescivendolo , non mai legge un libro o scrittura , e tediandogli sottoscrivere segna gli atti con sigillo . 1768 . Ferdinando s ’ ammoglia con Maria Carolina d ’ Austria ! Donna che fece ovunque cattivissima prova . 1776 . Ferdinando per istinto favorisce i baroni i quali col feudalismo stringono talmente i popoli costretti a vivere sotto graticci o nelle grotte a somiglianza de ’ bruti . 1777 . Ferdinando già padre d ’ un figlio vende in Portici maccheroni e vino alzando bettola , i cortigiani e la regina simulavano i garzoni e l ’ ostessa . Giocando al pallone fa da manigoldi mettere a forza sopra una coperta e balestrare in aria fra le risa della plebaglia il nobile abate Mazzinghi toscano , che poi muore di melanconia . 1789 . Ferdinando e Maria Carolina maritano due principesse a due arciduchi d ’ Austria , e promettono l ’ ereditario Francesco all ’ arciduchessa Maria Clementina : tristi principî della simpatia tedesca in Italia , e del coro dei Borboni in Napoli . 1792 . Ferdinando per i movimenti di Francia condanna dieci mila , e dodici mila chiude nelle carceri e galere , e gran parte nelle isole di Lampedusa e Tremiti , torna in uso la frusta ; le sole spie e gli atti inquisitori sono prove a condannarsi . 1793 . Ferdinando fa chiudere nei sotterranei di Santermo molti dotti e nobili vigilati da custodi spietati ; crea la Giunta di Stato e quella di Polizia onde processarli , solamente perché praticarono con quei della flotta francese . 1794 . Ferdinando apre un prestito per sostenere la guerra contro i Francesi : i cittadini , le chiese si spogliano per affetto , ma finalmente si veggono da lui rubati 37 milioni di ducati dalle sostanze dei cittadini . Id . Ferdinando decreta che la Giunta di Stato sia ad modum belli e ad horas ; i giudici dispari ; la pena , morte , ergastolo , esilio ; l ’ accusato non possa parlare ; le sentenze inappellabili . Il procuratore fiscale diceva aver prove per venti mila colpevoli , sospetti per cinquanta mila . Prima di morire , la tortura : e questo tribunale condannò nel capo Vincenzo Vitaliano di 22 anni , Emmanuele di Deo di 20 , Vincenzo Pagliani di 19 , gentiluomini . Altri tre alle galere , 20 al confine , 13 a pene minori . La sentenza non parlava di alcun delitto , vergognando castigare chi amava la patria . 1795 . Ferdinando , per istigazione di Acton ministro e drudo della regina , fa chiudere nella fortezza di Gaeta Medici , grande di corte , Colonna , Caracciolo , Pignatelli , Serra , Caraffa , Riari , tutti duchi o conti , ed i dotti Mario Pagano , Ignazio Craia , Domenico Bisceglie , Teodoro Monticelli , e sulle istanze del Cardinal Ruffo crea una giunta per loro , li fa martoriare per mancanze di prove , e largheggia in doni e croci verso le spie . Id . Ferdinando diviene più tiranno a Palermo contro il popolo affamato e scontento dell ’ arcivescovo Lopez reggente l ’ isola , fa torturare e morire l ’ avvocato Blasi , molti vanno alle galere e all ’ esilio , e la famiglia reale teme di tutto , fa saggiare i cibi , le camere del sonno , e tutto questo perché ? ... 1797 . Ferdinando ammoglia l ’ ereditario Francesco coll ’ arciduchessa Clementina . Innesto di una nuova umanità in Italia ! ... 1798 . Ferdinando con suo bando dato in Roma 8 dicembre anima i Napoletani contro i Francesi e dice : “ Difendono il re e padre loro che cimenta la vita pronto a sacrificarla per conservare a ’ suoi sudditi l ’ onore e il viver libero . ” Id . Ferdinando dopo aver fatto massacrare i sudditi nella stolta guerra contro la Francia lascia Napoli e si salva in Sicilia , dà il bottino ai tesori dello Stato per 20 milioni di ducati , lasciando la nazione infelice in guerra senza ordini , povera , incerta . Tale delitto , non perdonabile per volger di fortuna o dei tempi compiva il padre dei popoli il 27 dicembre ! 1799 . Gaetano Mammone belva più che uomo , che beveva il sangue de ’ suoi ed altrui , salassi per diletto , gradiva a mensa un capo d ’ uomo frescamente reciso , tracannava liquori nei teschi umani , uccidendo di sua mano 400 Francesi e Napoletani : a questo mostro scrivevano Ferdinando e Carolina col titolo : “ Mio generale e mio amico . ” Id . Ferdinando manda in Calabria a ristabilire l ’ ordine Fabrizio cardinale Ruffo nato di tristo seme , scostumato in gioventù , lascivo in vecchiaia : assale la città di Crotone , vi mena stragi , spogli , libidini e crudeltà infinite da vincere i Busiri e i Falaride . La stessa tragica fine corse Altamura grossa città dove 3 giorni infuriò la vendetta , profanando un monastero , e tali cose compiendo da cui ributta la natura ; e dopo la sazietà di ribalderie assolve tutti .
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 . Fermo restando il disposto degli articoli 8 e 26 del Regio decreto - legge 17 novembre 1938-XVII , n . 1728; convertito nella legge 5 gennaio 1939-XVII , n . 274 , è facoltà del Ministro per l ' interno di dichiarare , su conforme parere della Commissione di cui all ' art . 2 , la non appartenenza alla razza ebraica anche in difformità delle risultanze degli atti dello stato civile . Art . 2 . La Commissione di cui all ' articolo precedente è nominata dal Ministro per l ' interno , ed è composta di un magistrato di grado 3° , presidente , di due magistrati di grado non inferiore al 5° , designati dal Ministro per la grazia e la giustizia , e di due funzionari del Ministero dell ' interno di grado non inferiore al 5° . Assiste in qualità di segretario un funzionario del Ministero dell ' interno , di grado non inferiore all'8° . Art . 3 . La Commissione ha sede presso il Ministero dell ' interno , ed ha facoltà di chiamare a deporre qualsiasi persona sia da essa ritenuta utile ai fini dell ' istruttoria ; può , inoltre , compiere tutte le altre indagini del caso , valendosi , ove d ' uopo , anche dell ' opera dei pubblici uffici . Tutti i pubblici uffici sono tenuti a corrispondere alle richieste della Commissione . Alle persone chiamate a deporre si applicano le disposizioni di cui all ' art . 366 , 3° comma , del Codice Penale . Il parere della Commissione è motivato . Il parere e tutti gli altri atti della Commissione hanno carattere segreto e di essi non può essere rilasciata copia a chicchessia e per nessuna ragione . Art . 4 . Il Ministro per l ' interno , emette decreto non motivato , conforme al parere della Commissione . Il provvedimento del Ministro è insindacabile . Esso ha valore , ad ogni effetto giuridico , esclusivamente per la dichiarazione di razza ; e a tale fine è annotato in margine all ' atto di nascita della persona cui si riferisce . Art . 5 . E ' riservata esclusivamente alla competenza del Ministro per l ' interno ogni decisione in materia razziale , ai sensi del R . decreto - legge 17 novembre 1938-XVII , n . 1728 , e della presente legge . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare come legge dello Stato . Dato a San Rossore , addì 13 luglio 1939-XVII Vittorio Emanuele Mussolini , Solmi Visto il Guardasigilli : Grandi
StampaQuotidiana ,
L ' articolo comparso sulla rivista The Journal of Regenerative Medicine , che i ricercatori dell ' Advanced Cell Technology hanno pubblicato in data 26 novembre 2001 , mostra in tutta la sua drammaticità la gravità dell ' evento che è stato realizzato : la produzione di un embrione umano in vitro , anzi di diversi embrioni , che si sono sviluppati rispettivamente fino allo stadio di due , quattro , sei cellule . L ' evento è documentato da chiare immagini a colori al microscopio a scansione , che mettono in evidenza le prime fasi dello sviluppo di queste vite umane , a cui è stato dato inizio non attraverso la fecondazione di un ovocita con uno spermatozoo , ma attivando ovociti con nuclei di cellule somatiche . Gli autori hanno ribadito che la loro intenzione non è quella di dare origine ad un individuo umano . Ma quello che essi nel loro articolo chiamano , da scienziati , early embryo , embrione allo stadio iniziale , che cos ' è ? Ecco allora che ritorna in tutta la sua attualità l ' interrogativo bioetico , mai sopito per la verità , su quando considerare l ' inizio della vita umana . Al di là dell ' evento scientifico , infatti , rimane questo l ' oggetto del contendere , essendo fuor di dubbio - per indicazione stessa dei ricercatori - che qui ci troviamo di fronte ad embrioni umani e non a cellule , come qualcuno vorrebbe far credere . L ' evento ci riporta , dunque , prepotentemente , a ribadire con forza che l ' inizio della vita umana non può essere fissato per convenzione ad un certo stadio dello sviluppo dell ' embrione ; esso si situa , in realtà , già al primo istante di esistenza dell ' embrione stesso . Ciò si coglie più facilmente nella modalità " umana " della fecondazione fra ovocita e spermatozoo , ma dobbiamo imparare a riconoscerlo anche di fronte ad una modalità " disumana " , come è quella della riprogrammazione di un nucleo somatico in una cellula uovo : anche con questa modalità si può dare origine ad una nuova vita - come purtroppo l ' esperimento annunciato ha dimostrato - vita che conserva comunque la sua dignità come quella di ogni vita umana alla quale sia data l ' esistenza . Perciò , nonostante i dichiarati intenti " umanistici " di chi preannuncia guarigioni strepitose per questa strada , che passa attraverso l ' industria della clonazione , è necessaria una valutazione pacata ma ferma , che mostri la gravità morale di questo progetto e ne motivi la condanna inequivocabile . Il principio che di fatto viene introdotto , in nome della salute e del benessere , sancisce , infatti , una vera e propria discriminazione tra gli esseri umani in base alla misurazione dei tempi del loro sviluppo ( così un embrione vale meno di un feto , un feto meno di un bambino , un bambino meno di un adulto ) , capovolgendo l ' imperativo morale che impone , invece , la massima tutela e il massimo rispetto proprio di coloro che non sono nelle condizioni di difendere e manifestare la loro intrinseca dignità . D ' altra parte , le ricerche sulle cellule staminali indicano che altre strade sono percorribili , lecite moralmente e valide dal punto di vista scientifico , come l ' utilizzazione di cellule staminali prelevate , per esempio , dall ' individuo adulto ( ne esistono diverse in ciascuno di noi ) , dal sangue materno o da feti abortiti spontaneamente . È questa la strada che ogni scienziato onesto deve perseguire al fine di riservare il massimo rispetto all ' uomo , cioè a se stesso
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 . Nel ruolo del personale dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno è istituito un posto di grado 7° di gruppo A , con la qualifica di capo ufficio studi per i servizi della demografia e della razza , da conferire , mediante concorso per titoli , a persona fornita di libera docenza in materie attinenti alla demografia e alla razza . Il titolare del posto anzidetto potrà conseguire la promozione ai gradi 6° e 5° , su parere favorevole del Consiglio di amministrazione , dopo la permanenza di 3 e 8 anni rispettivamente nei gradi 7° e 6° . Art . 2 . E ' aumentato di due posti di grado 11° il ruolo di gruppo A dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno . Art . 3 . Nella prima attuazione della presente legge , il posto di grado 7° di cui all ' art . 1 potrà essere conferito dal Ministro per l ' interno mediante scelta , su parere favorevole del consiglio d ' amministrazione dello stesso Ministero , a persona in possesso di del titolo di cui all ' articolo medesimo , che abbia particolare competenza e rinomanza in materia di demografia e di razza . Con le stesse modalità di potrà provvedere al primo conferimento dei posti di grado 11° di cui all ' art . 2 , mediante scelta fra persone di età non superiore ai 35 anni e in possesso degli altri requisiti prescritti per l ' ammissione nel ruolo di gruppo A dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno , che dimostrino di essere versate nella materia anzidetta . Art . 4 . Con decreti del Ministro per le finanze saranno disposte le variazioni di bilancio necessarie per l ' attuazione della presente legge . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Dato a San Rossore , addì 13 luglio 1939-XVII Vittorio Emanuele Mussolini , Solmi Visto il Guardasigilli : Grandi
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A New York è stato finalmente arrestato il famigerato brigante Giuseppe Esposito , detto Randazzo , che fu per molti anni , insieme al capo brigante Leone , il terrore della Sicilia . Preso ed incarcerato , insieme a due suoi compagni , dopo accanito combattimento con la forza pubblica , il Randazzo , mentre il 5 settembre 1878 dalle carceri di Palermo veniva condotto nella carrozza cellulare alla corte d ' assise per essere giudicato , trovò modo di fuggire e di render vane le ricerche fatte dall ' autorità di pubblica sicurezza d ' Italia . Si pensò allora che poteva essersi rifugiato all ' estero , e più probabilmente in America . Si mandò il ritratto del feroce quanto audace malfattore a tutte le autorità estere di polizia , alle quali non si cessò mai di raccomandare la pratica . Il Randazzo . veniva finalmente arrestato circa quindici giorni or sono a New York . Il ministero dell ' interno , informatone tosto , ha disposto perché due carabinieri si rechino in America per prendervi in consegna il famoso brigante e lo riconducano in Palermo , ove sarà giudicato . La spesa che costerà al Governo l ' arresto ed il ritorno in Italia del Randazzo . non sarà minore di L . 30.000 . I due carabinieri s ' imbarcheranno nella settimana per New York .
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L ’ Amministrazione delle ferrovie meridionali ha disposto degli studi per mettere in servizio quanto prima sulle linee calabro - sicule , delle vetture a letto , di cui fin qui si è lamentata la mancanza su queste strade ferrate .
StampaQuotidiana ,
Da alcune settimane corre sulla strada ferrata da Londra a Brighton un treno rapido composto da una serie di salotti e di camere ammobigliate con molta eleganza , illuminate a luce elettrica . Il viaggiatore può passeggiare da capo a fondo il treno , nel quale si trovano sale di lettura , fumoir , restaurant , gabinetto di toeletta , tutto insomma come in un albergo di prim ' ordine . L ' illuminazione s ' ottiene col mezzo di ottanta accumulatori Faure , posti alle due estremità del treno e di lampade Edison distribuite nei vagoni . Gli accumulatori si caricano ogni sera alla stazione Vittoria , servendosi di una piccola macchina dinamo elettrica . Una manovella che può mettere in comunicazione le lampade con gli accumulatori o interruttori , o interrompere la corrente permette di accendere o spegnere a volontà ed istantaneamente le lampade , ciascuna delle quali è munita di un apparecchio speciale con cui si può isolarla dal circuito e quindi spegnerla o accenderla come meglio piace .
StampaQuotidiana ,
Un anno fa un telefono era collocato fra Manchester e Liverpool . Era una linea telefonica particolare posta a spese di una grande manifattura di Manchester . L ' ufficio postale stabilì ora tra codeste due città inglesi un doppio filo telefonico ad uso degli abbuonati che hanno già sottoscritto in grandissimo numero a questo meraviglioso modo di comunicazione verbale . La distanza tra le due città non è minore di 50 chilometri : si tratta pure di stabilire un servizio telefonico fra Parigi e Versailles .