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StampaPeriodica ,
Benito Mussolini , Duce del Fascismo e Duce ormai di tutti gli Italiani , che vedono in Lui la espressione più alta della stirpe di questo travagliato dopoguerra , dovrà allenarsi a detestare il maggior numero possibile di scrittori , ché tutti , chi più chi meno , chi male chi bene e chi così e così , vogliono e vorranno parlare di lui , della sua vita passata presente e futura . E ' il destino dei grandi uomini , di quelli grandi sul serio , e degli uomini pubblici in particolar modo . Varrà a confortare il nostro Capo e a mitigare il suo disagio nei confronti di tutti coloro che vogliono occuparsi di lui la ebbrezza " nirvanica " che gli dà il pensiero di non appartenersi più , " di essere di tutti - amato da tutti , odiato da tutti - elemento necessario alla vita altrui " e di potersi dare nel crogiuolo della folla " l ' acre e pur tuttavia riposante gioia della solitudine , " più grande di quella che dona il deserto . Il libro Dux scritto da Margherita G . Sarfatti , giunto in Italia dopo alcune fortunate edizioni straniere , è un ampio e vario contributo alla storia della vita italiana degli ultimi tre lustri ed è immune da quelle odiose adulazioni e deformazioni che offendono , non solo la persona di cui soprattutto si parla , ma lo stesso pubblico dei lettori . Dirò , anzi , che si tratta di un ' opera spregiudicata , nelle interpretazioni e nei giudizi , che non sempre potrebbe piacere a Mussolini , se egli non fosse , per una indiscutibile superiorità , al di là del bene e del male e la sua ormai lunga esposizione nella grande vetrina della notorietà non l ' avesse depurato definitivamente così di ogni falsa e borghese pudicizia , come di ogni vana superbia ...
ProsaGiuridica ,
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Veduto il testo unico delle leggi sull ' istruzione elementare , approvato con il R . decreto 22 gennaio 1925 , n . 432; Veduto il R . decreto 7 gennaio 1926 , n . 209 , convertito in legge con la legge 7 aprile 1927 , n . 496; Veduto il R . decreto 22 maggio 1927 , n . 850; Veduta la legge 31 gennaio 1926 , n . 100; Udito il parere del Consiglio di Stato ; Sentito il Consiglio dei Ministri ; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per la pubblica istruzione , di concerto con quello per le finanze ; Abbiamo decretato e decretiamo : Art . 1 I libri di testo di storia , geografia , lettura , economia e diritto per le scuole elementari e per i corsi integrativi di avviamento professionale debbono rispondere , nell ' ambito dei programmi vigenti , alle esigenze storiche , politiche , giuridiche ed economiche affermatesi dal 28 ottobre 1922 in poi . Art . 2 I libri di storia , geografia , economia e diritto , già approvati dall ' anno 1923 all ' anno 1927 , potranno continuare ad essere adottati come libri di testo nelle scuole elementari e nei corsi integrativi di avviamento professionale , a partire dall ' anno scolastico 1928­29 , qualora riportino una nuova approvazione in conformità dei criteri stabiliti dall ' art . 1 . La stessa norma varrà anche per i libri di lettura , a partire dall ' anno scolastico 1929­30 . I libri di lettura destinati alle classi 1ª e 2ª saranno esenti da revisione . Per l ' anno scolastico 1928­29 seguiteranno ad essere adottati per tutte le classi i libri di lettura già scelti per il corrente anno scolastico 1927­28 . Art . 3 Gli autori ed editori che intendano di fare approvare , agli effetti dell ' articolo precedente , i libri di loro produzione o edizione dovranno fare apposita domanda su carta legale al Ministero della pubblica istruzione nel termine che sarà stabilito da apposita ordinanza ministeriale . Art . 4 Alla domanda dovranno essere unite : a ) cinque copie del libro già approvato e cinque copie a stampa o in bozze di stampa nitidamente impresse del nuovo libro , recanti anche in appendice , le modificazioni od aggiunte da introdursi , con l ' indicazione precisa del prezzo di vendita ; b ) la quietanza del versamento della tassa di L . 120 per ogni volume . Art . 5 L ' approvazione dei libri sarà deferita al Ministero della pubblica istruzione su proposta della Commissione centrale di cui all ' art . 1 del R . decreto 22 maggio 1927 , n . 850 . Varranno , per la formulazione dei giudizi sui libri presentati e per quant ' altro occorra per l ' applicazione del presente decreto , le norme contenute nel R . decreto 7 gennaio 1926 , n . 209 , convertito in legge con la legge 7 aprile 1927 , n . 496 , e nell ' ordinanza ministeriale 16 febbraio 1926 . Art . 6 L ' adozione dei libri di testo per qualsiasi classe fatta nell ' anno scolastico 1928­29 e quella dei libri di lettura fatta nell ' anno scolastico 1929­30 , avranno efficacia limitatamdnte al 30 settembre 1930 . Art . 7 Il presente decreto avrà vigore dal giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno . Ordiniamo che il presente decreto , munito del sigillo dello Stato , sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare . Dato a Roma , addì 18 marzo 1928 ­ Anno VI VITTORIO EMANUELE . MUSSOLINI - - FEDELE - - VOLPI . Visto , Il Guardasigilli : ROCCO . Registrato alla Corte del conti , addì 20 aprile 1928 ­ anno VI Atti del Governo , registro 271 , foglio 182 . ­ CASATI .
StampaPeriodica ,
Elena , tu sei una testolina un po ' troppo romantica ; oggi non è più tempo di codeste tue fantasie avventurose . I cavalieri prodi nelle loro custodie di acciaio arabescato , armati di lancia spada ed azza , lo scudo sul braccio , la celata in testa , non li trovi più che nei vecchi romanzi . Oggi siamo tutti molto più pratici , e le belle immaginazioni che piacciono a te le lasciamo a ... La fanciulla scrollò la bella testa bionda con un deciso gesto negativo . È inutile ripetermi sempre le stesse cose , che ormai so a memoria . Pretendete di cambiarmi come se fossi ancora una bambina ? ... Ho vent ' anni , ho le mie idee ... e ... sì , sì , ditelo pure , i miei capricci . Mi piacciono gli uomini cavallereschi e mi piace il brivido che dà il pericolo , mi piacciono le emozioni che procurano le avventure inattese , improvvise e piene di rischi . Ne ho colpa io se son fatta così ?...Sei fatta male ... O bene o male , son quella che sono e mi sembra che ciò potrebbe bastare ... L ' arrivo di Massimo , il fidanzato , interruppe il colloquio fra la giovane donna e suo zio Raimondo , un uomo di gran buon senso , che voleva un bene dell ' anima a quella sua nipote bella gentile ricca , ma guastata dalle fisime romantiche . Trentenne , simpaticissimo ed elegante , Massimo , ingegnere nella miniera del Gringo Perduto , si era invaghito di Elena , fin dal primo giorno in cui l ' aveva conosciuta in casa del signor Raimondo , dove ella era ospite . Lo zio aveva molta stima del giovanotto , che sapeva serio , intelligente , ricco anch ' egli , e di grande avvenire , e lo aveva aiutato con i suoi consigli a far breccia nel cuore della fanciulla : Inventate qualche vostra impresa audace , mostratevi una specie di cavaliere errante sopravvissuto al tempo scomparso . Ingannarla così ? ... No , mai ... Allora vuol dire che non le volete bene abbastanza . Conosco mia nipote : non c ' è altra via per conquistarla . E allora , per paura di perderla , Massimo aveva fatto forza a se stesso e lavorando un po ' d ' inventiva si era messo indosso la pelle del leone , pur senza oltrepassare i limiti . Ed Elena era cascata nell ' innocuo tranello , con gran gioia dello zio che era sicuro di fare la sua felicità . Venne il momento in cui Elena dovette ritornare a casa , in una città lontana una sessantina di chilometri . Per andarvi non esistevano comunicazioni ferroviarie , e l ' automobile cominciava appena ad apparire in quella regione ancora semiselvaggia . Il signor Raimondo si serviva per tali viaggi di una carrozza . Per il ritorno in famiglia Elena attese un giorno che lo zio non poteva assolutamente accompagnarla ma poiché non era prudente viaggiare sola , con un cocchiere , senza avere accanto una persona fidata e pronta a difenderla in caso di necessità , ella stessa suggerì : Potrebbe venire con me Massimo ; la mamma lo rivedrà volentieri . Ottima idea . L ' ingegnere ne fu felicissimo . E i due partirono . Il tempo era ottimo , e la strada si snodava piana e facile , ora attraverso immense savane , ora incassata fra montagne dense di selve profonde , vero nido di banditi . Ed ecco in una di queste strette un gruppo di uomini balzare improvvisamente addosso ai due viaggiatori e al cocchiere , con rapida violenza . Massimo tenta di fare scudo col suo corpo alla fidanzata , ma viene abbattuto con un colpo di calciolo sulla testa , prima che possa estrarre la rivoltella , mentre il cocchiere salta giù di sella e si dà alla fuga , nascondendosi dietro una folta siepe vicina . Elena , afferrata dal capo della banda , e tratta fuori , viene depositata a terra senza che le sia torto un capello . Bravo capo , ella dice , avete fatto le cose a dovere , proprio secondo il mio desiderio ... e vi siete meritato il compenso pattuito . L ' agguato non poteva essere disposto meglio . Ora so che pensare del signor Massimo , ingegnere delle miniere e falso eroe ... Ecco in quale modo ha saputo difendermi fingendosi per lo meno morto ! ... Orsù , lasciatemi ritornare in carrozza e richiamate il mio cocchiere . Il capo - banda ha un riso sardonico . Signorina , risponde io non comprendo che cosa vogliate significare con le vostre parole . Non dite troppo male del vostro cavaliere perché , se non è spacciato certo vi manca poco , col tremendo colpo buscatosi sulla testa ... Quanto a voi , avrete la cortesia di seguirci , senza protestare , nel più assoluto silenzio , a scanso di maggiori guai . Ma voi scherzate ... Io vi ho assoldati per fingere questo assalto ... Siete voi che volete scherzare ancora , signorina . Noi siamo dei bravi banditi che facciamo il nostro ... chiamiamolo pure mestiere , e acciuffiamo le buone occasioni quando capitano . Mi sono spiegato ? ... Orsù in marcia . E ad onta delle sue proteste e delle sue smanie , dei suoi tentativi di resistenza , Elena deve lasciarsi tirar sopra la sella dal capo , e portar via , così , romanticamente , ma anche brutalmente , come ella aveva tante volte sognato . Quando Massimo riprese i sensi si trovò accanto il cocchiere che , appena visti allontanarsi i banditi , era ritornato alla carrozza . Egli aveva udito tutto , e riferì all ' ingegnere quanto era successo . Oh , povera Elena mia ... esclamò egli , stringendo fra le mani la fronte indolenzita . È perduta , è perduta ... Ma ad un tratto ebbe un lampo nella mente . Se ella avesse predisposto un agguato da burla , per mettermi alla prova , la gente assoldata non deve essere lontana di qua , e noi possiamo raggiungerla e indurla , con promesse di larghi compensi , ad aiutarci a rintracciare gli assalitori , e a liberare la prigioniera . Su , in carrozza , e sferza il cavallo . Ripartirono . Alcune centinaia di metri più oltre , appostati dietro un folto di piante , essi vennero fermati dai complici assoldati che speravano di trovare . Poche parole bastarono per metterli al corrente dell ' accaduto . Eran tutti uomini di fegato , armati , a cavallo . Si mostrarono felici di dar la caccia ai banditi autentici che avevano fatto mancar loro un buono e onesto affare . Massimo si fece cedere il cavallo e le armi da uno di essi e , postosi alla testa degli altri , partì di galoppo alla ricerca dei rapitori , che un ' ora dopo venivano scoperti e affrontati . Lo scontro , breve sanguinoso violento , terminava con la fuga dei banditi superstiti , e Massimo si stringeva fra le braccia Elena sana e salva . E quel che pure conta , guarita dal mio stupido romanticismo , ma felice di diventare la moglie ... di un eroe che m ' ha salvata !
StampaPeriodica ,
Bedel ... non soltanto confonde Mussolini con Hitler e con Lenin , ma nega che il Capo della nuova Italia possa essere considerato un pensatore profondo ed originale . " Mussolini , Hitler e Lenin non sono filosofi , " sentenzia Bedel incoscientemente . La sua presunzione e la sua ignoranza delle nostre cose non gli permettono di comprendere che Mussolini non è soltanto un grande statista ma anche un Uomo di pensiero , perché se è vero che Egli ha dato un volto nuovo all ' Italia è vero anche che Egli tale opera l ' ha compiuta ridando al popolo una nuova spiritualità che non è derivata da alcuna potenza ipnotica ma che si basa su di una nuova concezione della vita e del mondo : originale , armonica , profondissima . Piaccia o non piaccia al signor Bedel , Mussolini è anche un filosofo . Non certo un filosofo del tipo di quelle cariatidi che per commemorare Descartes si sono raccolte a Parigi con molto chiasso ; ma del tipo degli uomini veri i quali hanno l ' aspirazione viva di unificare il molteplice , di giustificare razionalmente la loro vita , di approfondire l ' intima essenza del loro credo che personifica un nuovo sistema , una nuova civiltà ... Per conoscere Mussolini e per giudicarlo il signor Bedel dovrà prenderne atto non basta aver letto ciò che scrive di Lui qualche gazzetta antifascista d ' oltre frontiera od aver visto qualche sua fotografia più o meno recente : occorre aver ascoltato la sua viva voce , aver visto ciò che ha realizzato in Italia in meno di venti anni di governo , aver letto ciò che ha scritto e detto senza mai contraddirsi , completando sempre le sue vedute , dimostrando a tutti l ' originalità e l ' armonia della sua complessa personalità , di Tribuno , di Duce , di Pensatore . Mussolini prima di essere giudicato deve essere compreso . Chi non si sforza di comprenderlo non può essere in grado di giudicarlo . E per comprenderlo occorre principalmente inquadrarlo nel tempo ed ascoltare , senza idee preconcette e con animo aperto , la sua parola . Se il signor Bedel vorrà far ciò noi siamo certi che dovrà ricredersi perché ad ogni critico in buona fede , mai come in quest ' ora , Mussolini appare veramente il precursore e l ' interprete delle esigenze spirituali degli uomini migliori del nostro tempo .
StampaPeriodica ,
Un novelliere nostro , immagina di essere assunto , per miracolo , in una città ideale , dov ' è la perfezione assoluta . E poiché cerca di leggere egli letterato libri di poeti non ne trova . E al suo stupire si risponde che il poeta della città ideale non scrive , non chiude in versi ed in sillabe , ma in ogni gesto ed in ogni minuto , va vivendo le sue fantasime di bellezza e s ' abbandona ad una intiera intimità spirituale con le creature del suo tempo e della sua casa . Non diversamente Arnaldo fu poeta ... L ' aedo che nei secoli venturi canterà il trionfo di Benito Mussolini , le paludi prosciugate , i marmi risollevati , i fiumi arginati , le strade aperte , le città dissetate , l ' impero riapparso sui colli fatali , canti ( dacché l ' alloro cresce " per trionfare o Cesare o Poeta " ) anche di Arnaldo che si indugia sulla grazia di un fiore dischiuso , sulla piccola voce che invoca , e le minori voci raccoglie , perché non si disperdano nel grande empito della avanzata , e tutte si intonino armonicamente nella esaltazione della Patria .
ProsaGiuridica ,
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 Il Gran Consiglio del Fascismo è l ' organo supremo , che coordina e integra tutte le attività del Regime sorto dalla Rivoluzione dell ' ottobre 1922 . Esso ha funzioni deliberative nei casi stabiliti dalla legge , e dà , inoltre , parere su ogni altra questione politica , economica o sociale di interesse nazionale , sulla quale sia interrogato dal Capo del Governo . Art . 2 Il Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato , è , di diritto , il Presidente del Gran Consiglio del Fascismo . Egli lo convoca quando lo ritiene necessario e ne fissa l ' ordine del giorno . Art . 3 Il Segretario del Partito Nazionale Fascista è Segretario del Gran Consiglio . Il Capo del Governo può delegarlo a convocare e presiedere il Gran Consiglio in caso di sua assenza od impedimento , o di vacanza della carica . Art . 4 Sono membri del Gran Consiglio per un tempo illimitato : 1° i quadrumviri della Marcia su Roma ; 2° coloro che , per la loro qualità di membri del Governo , abbiano fatto parte del Gran Consiglio per almeno tre anni ; 3° i Segretari del Partito Nazionale Fascista usciti di ufficio dopo il 1922 . Art . 5 Sono membri del Gran Consiglio a cagione delle loro funzioni e per tutta la durata di queste : 1° il Presidente del Senato e il Presidente della Camera dei deputati ; 2° i Ministri Segretari di Stato ; 3° il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio ; 4° il Comandante generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale ; 5° i membri del Direttorio del Partito Nazionale Fascista ; 6° il Presidente dell ' Accademia d ' Italia e il Presidente dell ' Istituto fascista di cultura ; 7° il Presidente dell ' Opera nazionale Balilla ; 8° il Presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato ; 9° i Presidenti delle Confederazioni nazionali fasciste di sindacati legalmente riconosciute ; 10° il Presidente dell ' Ente nazionale per la cooperazione . Art . 6 La qualità di membro del Gran Consiglio alle persone indicate nei tre precedenti articoli è riconosciuta con decreto Reale , su proposta del Capo del Governo . Con le stesse forme , il riconoscimento può essere , in ogni tempo , revocato . Art . 7 Possono , con decreto del Capo del Governo , essere nominati membri del Gran Consiglio , per la durata di un triennio , e con facoltà di conferma , coloro che abbiano bene meritato della Nazione e della causa della Rivoluzione Fascista . Con le stesse forme , la nomina può essere , in ogni tempo , revocata . Il Capo del Governo ha , altresì , facoltà di chiamare a partecipare ai lavori del Gran Consiglio , per determinati argomenti , persone particolarmente competenti nelle questioni sottoposte al suo esame . Art . 8 La qualità di membro del Gran Consiglio è compatibile con quella di senatore e di deputato . Art . 9 Nessun membro del Gran Consiglio può essere arrestato , salvo il caso di flagrante reato , né sottoposto a procedimento penale , né assoggettato a provvedimenti di polizia , senza l ' autorizzazione del Gran Consiglio . Nessuna misura disciplinare contro un membro del Gran Consiglio , quale appartenente al Partito Nazionale Fascista , può essere adottata , se non con deliberazione del Gran Consiglio . Art . 10 Le funzioni di membro del Gran Consiglio sono gratuite . Nessuna spesa è richiesta allo Stato per il funzionamento del Gran Consiglio . Le sedute del Gran Consiglio sono segrete . Un regolamento interno , approvato dal Gran Consiglio , stabilisce le altre norme per il suo funzionamento . Art . 11 Il Gran Consiglio delibera : 1° sulla lista dei deputati designati , ai termini dell ' articolo 5 della legge 17 marzo 1928 , n . 1019; 2° sugli statuti , gli ordinamenti e le direttive politiche del Partito Nazionale Fascista ; 3° sulla nomina e la revoca del Segretario , dei Vice Segretari , del Segretario amministrativo e degli altri membri del Direttorio del Partito Nazionale Fascista . Art . 12 Deve essere sentito il parere del Gran Consiglio su tutte le questioni aventi carattere costituzionale . Sono considerate sempre come aventi carattere costituzionale le proposte di legge concernenti : 1° la successione al Trono , le attribuzioni e le prerogative della Corona ; 2° La composizione e il funzionamento del Gran Consiglio , del Senato del Regno e della Camera dei deputati ; 3° le attribuzioni e le prerogative del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato ; 4° la facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche ; 5° l ' ordinamento sindacale e copporativo ; 6° i rapporti tra lo Stato e la Santa Sede ; 7° i trattati internazionali , che importino variazione al territorio dello Stato e delle Colonie , ovvero rinuncia all ' acquisto di territori . Art . 13 Il Gran Consiglio , su proposta del Capo del Governo , forma e tiene aggiornata la lista dei nomi da presentare alla Corona , in caso di vacanza , per la nomina del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato . Ferme restando le attribuzioni e le prerogative del Capo del Governo , il Gran Consiglio forma altresì e tiene aggiornata la lista delle persone che , in caso di vacanze , esso reputa idonee ad assumere funzioni di Governo . Art . 14 I Segretari , i Vice Segretari , il Segretario amministrativo , gli altri membri del Direttorio del Partito Nazionale Fascista sono nominati con decreto del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato , previa deliberazione del Gran Consiglio , a norma dell ' art . 11 . Essi durano in carica tre anni e possono essere confermati . Con le stesse forme , possono essere , in ogni tempo , revocati . Con Regio decreto , su proposta del Capo del Governo , il Segretario del Partito Nazionale Fascista può essere chiamato a partecipare alle sedute del Consiglio dei Ministri . Art . 15 La presente legge entra in vigore dal giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Data a Roma , addì 9 dicembre 1928 - - Anno VII VITTORIO EMANUELE . MUSSOLINI - - ROCCO . Visto , il Guardasigilli : ROCCO .
StampaPeriodica ,
... Ecco un argomento che non è inutile ricordare : la paglia . La crisi di questa industria che è uno dei cespiti maggiori delle industrie e delle maestranze della nostra regione fiorentina , non è certamente sortita dalla grave crisi a tutti nota anche dopo che si è chiusa la settimana di propaganda ... Bisogna non stancarsi : bisogna insistere ... OCCORRE COMPRARE E ADOPRARE CAPPELLI DI PAGLIA all ' infuori di ogni abitudine - di ogni snobismo straniero al disopra di ogni moda di importazione . Ecco un preciso dovere di oggi : per la vita e l ' interesse nostro , per la Nazione !
ProsaGiuridica ,
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D ' ITALIA Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : TITOLO I Dell ' ordinamento e delle attribuzioni del Gran Consiglio del Fascismo . Art . 1 Gli articoli 4 , 5 e 7 della legge 9 dicembre 1928 , n . 2693 , sull ' ordinamento e le attribuzioni del Gran Consiglio del Fascismo , sono abrogati e sostituiti rispettivamente dagli articoli 2 , 3 e 4 della presente legge . Art . 2 Sono membri del Gran Consiglio del Fascismo , per un tempo illimitato , i Quadrumviri della Marcia su Roma Art . 3 Sono membri del Gran Consiglio , a cagione delle loro funzioni e per tutta la durata di queste : 1° il Presidente del Senato del Regno ed il Presidente della Camera dei deputati ; 2° i Ministri Segretari di Stato per gli affari esteri , per l ' interno , per la giustizia , per le finanze , per l ' educazione nazionale , per l ' agricoltura e le foreste e per le corporazioni ; 3° il presidente della Reale Accademia d ' Italia ; 4° il segretario ed i due vice ­ segretari del Partito Nazionale Fascista ; 5° il comandante generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale ; 6° il presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato ; 7° i presidenti delle Confederazioni nazionali fasciste e delle Confederazioni nazionali dei Sindacati fascisti dell ' industria e dell ' agricoltura . Art . 4 Possono , con decreto del Capo del Governo , essere nominati membri del Gran Consiglio del Fascismo , per la durata di un triennio , e con facoltà di conferma , coloro che hanno , quali membri del Governo , o segretari del Partito Nazionale Fascista dopo il 1922 , o per altri titoli , benemeritato della Nazione e della causa della Rivoluzione fascista . Con le stesse forme la nomina può essere , in ogni tempo , revocata . Art . 5 L ' art . 14 della legge 9 dicembre 1928 , n . 2693 , è abrogato e sostituito dagli articoli seguenti . TITOLO II Dell ' ordinamento del Partito Nazionale Fascista . Art . 6 Lo statuto del Partito Nazionale Fascista è approvato con decreto Reale , su proposta del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato , udito il Gran Consiglio del Fascismo e il Consiglio dei Ministri . Art . 7 Il segretario del Partito Nazionale Fascista è nominato con decreto Reale su proposta del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato . È membro di diritto della Commissione Suprema di difesa , del Consiglio superiore dell ' educazione nazionale , del Consiglio nazionale delle corporazioni e del Comitato centrale corporativo . Con Regio decreto , su proposta del Capo del Governo , il segretario del Partito Nazionale Fascista può essere chiamato a partecipare alle sedute del Consiglio dei Ministri . Art . 8 I membri del Direttorio nazionale del Partito Fascista sono nominati con decreto del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato , su proposta del segretario del Partito . Art . 9 Il segretario ed i membri del Direttorio nazionale del Partito Nazionale Fascista durano in carica tre anni . Art . 10 I segretari federali del Partito Nazionale Fascista sono nominati con decreto del Capo del Governo , Primo Ministro Segretario di Stato , su proposta del segretario del Partito , e durano in carica un anno . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Data a Roma , addì 14 dicembre 1929 - - Anno VIII VITTORIO EMANUELE . MUSSOLINI . Visto , il Guardasigilli : ROCCO .
StampaQuotidiana ,
La piantina di Milano , spiegata sulla parete della sede nazionale di Forza Italia , in Via dell ' Umiltà a Roma , sembra la planimetria di un campo di battaglia . Puntini , cerchietti e riquadri di diverso colore , collegati tra loro da linee diagonali che si dipartono tutte da un unico centro : il Forum di Assago . Lì , il prossimo 16 aprile , si aprirà il primo congresso nazionale di Forza Italia , il movimento inventato appena quattro anni fa da Silvio Berlusconi che ora vuol diventare , a tutti gli effetti , un partito . Sotto quella piantina , telefono appoggiato in permanenza all ' orecchio e tastiera del computer sotto le dita , lavorano dalla mattina alla sera le ragazze addette alla " logistica " . Non è roba da poco : a Milano convergeranno , in quei tre giorni , 3.079 congressisti ai quali vanno assicurati ( e pagati ) alloggio , pasti e spostamenti , più un numero imprecisato di ospiti e di giornalisti . A complicare ulteriormente le cose ci si è messa anche la concomitante Fiera del mobile , una delle grandi manifestazioni commerciali che intasano periodicamente Milano . Gli organizzatori del congresso si sono messi le mani nei capelli , quando se ne sono resi conto : le assise non potevano certo essere spostate un ' altra volta , e poi la data ad alto potenziale simbolico del 18 aprile , cinquantesimo anniversario della vittoria del fronte moderato di Alcide De Gasperi sulla sinistra frontista di Pietro Nenni e Palmiro Togliatti , era stata accuratamente scelta da Berlusconi stesso per celebrare , con un comizio a Piazza Duomo , la chiusura del congresso e la nascita ufficiale del partito . D ' altra parte , non si poteva rischiare di lasciare all ' addiaccio , nel clima traditore di metà aprile , migliaia di congressisti . Per fare fronte all ' emergenza , i responsabili organizzativi hanno chiamato in soccorso un esperto : il generale ( e ora senatore ) Luigi Manfredi , già comandante del IV corpo d ' armata degli Alpini e responsabile della Protezione civile . Manfredi è arrivato a via dell ' Umiltà armato di mappe e cartine , ha messo su una piccola task force di telefoniste , ha affidato a ciascuna uno spicchio di città ( i delegati che vengono dal nord verranno smistati nel quadrante settentrionale della città , quelli che arrivano da sud in quello meridionale e così via ) , e ora il responsabile organizzativo di FI , Claudio Scajola , può tirare un sospiro di sollievo : " Grazie al generale , ce la faremo a sistemare tutti " . Il primo congresso di Forza Italia ( quanto costerà nessuno lo sa ancora dire con precisione , ma si parla di cifre da capogiro , tra gli 8 e i 10 miliardi ) si aprirà dunque giovedì 16 aprile nella più solida enclave azzurra dell ' Italia ulivista , in una scenografia che è il segreto meglio conservato dell ' operazione , perché Berlusconi ne sta curando personalmente l ' ideazione . Se ne occupa durante i weekend ad Arcore , con il supporto di alcuni " creativi " di Mediaset : il suo obiettivo , spiegano , è di assicurare una cornice " spettacolare " al debutto di quello che " non è un partito di plastica " , come recita lo slogan di maggior successo di questa lunga vigilia congressuale . Lo ha coniato , ovviamente , Berlusconi , e lo ripetono a ogni piè sospinto tutti gli esponenti più vicini al leader , dal suo portavoce Paolo Bonaiuti a Giuliano Urbani ( cui è affidata gran parte dell ' elaborazione tematica congressuale ) a Franco Frattini . Lo ripete , con più gusto di tutti , Claudio Scajola , che del nuovo partito è lo strenuo organizzatore , e che sciorina orgogliosamente i suoi dati : 140.000 iscritti ad almeno 100.000 lire l ' uno nei tre mesi della campagna 1997 ( attraverso spot Tv e " telemarketing " ) , che hanno fruttato 11 miliardi di entrate ; 117 congressi provinciali , celebrati negli ultimi mesi , che hanno eletto i coordinatori locali e i delegati alle assise nazionali . Nel congresso , che sarà articolato in sei " sessioni tematiche " destinate ad aggiornare il programma elettorale del '94 , si voterà per il Presidente ( Berlusconi , naturalmente ) , per sei membri dei 18 del Comitato di presidenza e cinquanta del Consiglio nazionale . Restano di nomina presidenziale , invece , i 20 coordinatori regionali e sei membri del Comitato ( i restanti sei sono di diritto ) . È stato nel '96 , dopo la sconfitta elettorale , che Berlusconi ha deciso di dare a FI una struttura che le garantisse l ' insediamento sul territorio , visto che la cosiddetta " par condicio " non avrebbe più consentito l ' utilizzo dei mezzi di comunicazione per diffondere i messaggi politici : " La sinistra ha 200.000 iscritti che si incaricano di fare la propaganda " , disse ai suoi collaboratori . " Non avendo più le Tv , anche noi dobbiamo fare altrettanto " . Fino a quel momento , c ' erano stati diversi tentativi di trasformare il comitato elettorale che aveva portato al trionfo del '94 ( nel quale un ruolo fondamentale era stato svolto dagli uomini " dell ' azienda " , e di Publitalia in particolare , sotto la guida di Marcello Dell ' Utri ) in una struttura più radicata e permanente . Nell ' impresa si sono cimentati diversi dirigenti , da Mario Valducci ( oggi responsabile Enti locali ) a Cesare Previti ( coordinatore nazionale tra il '94 e il '96 ) , ma solo dopo la batosta elettorale il disegno prese davvero corpo . Ex sindaco di Imperia , esponente della Dc ( dove però , tiene a precisare , " non ho mai fatto politica a livello nazionale " ) , Scajola venne candidato alla Camera in quella tornata , risultando eletto . Appena un mese dopo , Berlusconi lo insediò a Via dell ' Umiltà , da dove sono stati elaborati , in questi due anni , lo statuto ( approvato il 18 gennaio del '97 , nel terzo anniversario della fondazione di FI ) e l ' assetto territoriale e centrale del partito . Perché proprio lui , l ' ultimo arrivato ? Scajola non ha dubbi : " Perché Berlusconi ha avuto fiuto " , spiega . I suoi nemici ( e lui ammette : " So di essermene fatti tanti , da quando sono qui " ) lo accusano però di essersi dedicato alla costruzione di un apparato di partito , scegliendo dirigenti a lui legati e ricalcando vecchi modelli di organizzazione politica . Alla struttura che vedeva come unità territoriale di FI il collegio uninominale della Camera ( inventata da Guido Possa , amico ed ex compagno di scuola di Berlusconi , già vice del coordinatore Previti e oggi responsabile delle rete ormai in disarmo dei club di Forza Italia ) si è sostituita un ' organizzazione che ricalca l ' assetto degli enti locali : comune , provincia , regione . Ogni livello ha i suoi organismi e i suoi dirigenti , a riproduzione di quelli nazionali . " Una struttura inutilmente burocratica , dove rischiano di affermarsi i signori delle tessere " , accusano i critici , sostenitori di un partito " leggero " : l ' ala liberale di Antonio Martino e Marco Taradash , il variegato gruppo dei professori ( dall ' insoddisfatto Giorgio Rebuffa a Lucio Colletti , che del congresso non vuol neppure sentire parlare ) , e anche buona parte dei gruppi parlamentari , a cominciare dal presidente dei deputati Giuseppe Pisanu . Ma Scajola difende la sua creatura : " Stiamo facendo venire alla luce , dalla periferia di FI , una nuova classe dirigente di inaspettato valore . Abbiamo scritto uno statuto estremamente democratico , che ha due fondamentali obiettivi : impedire la nascita di correnti e garantire l ' elezione diretta dei dirigenti " . Ai suoi detrattori , che gli rimproverano di " democristianizzare " FI , Scajola replica : " La Dc ha avuto difetti e degenerazioni da cui vogliamo stare lontani , ma è anche durata 50 anni , e io spero che FI possa fare altrettanto " . Critiche e gelosie , spiega , nascono dal fatto che " i gruppi parlamentari , che erano l ' unico centro ' direzionalè del partito , temono di perdere il loro peso " . Come lui stesso ammette , nei collegi , tra i parlamentari e i nuovi dirigenti locali di partito , si sono prodotte numerose tensioni , alcune delle quali sono sfociate in abbandoni . Dal '96 a oggi , sono quindici i parlamentari che hanno abbandonato i gruppi azzurri . Certo è che , per la prima volta nella sua esistenza , FI sta registrando le tipiche scosse sismiche di ogni vigilia congressuale che si rispetti . Chi è esperto nella geografia interna del movimento individua principalmente due assi contrapposti : quello dell ' apparato centrale , guidato dallo stesso Scajola e dagli uomini più vicini ( il deputato sardo Salvatore Cicu , ex giovane Dc e responsabile del settore adesioni , il consulente per il congresso Luigi Baruffi , ex responsabile organizzativo della Dc , Mario Valducci , il tesoriere Giovanni Dell ' Elce ) e che avrebbe l ' appoggio del capogruppo al Senato Enrico La Loggia , e quello capeggiato da Pisanu e Frattini , forte di un buon rapporto con Gianni Letta . A quest ' ultimo , che pure non ha alcun incarico formale , e non è neppure iscritto al partito , tutti riconoscono però un ruolo centrale di equilibrio e mediazione . Il principale scontro precongressuale , che verteva sul sistema per l ' elezione dei membri del Comitato di presidenza , è stato risolto da Berlusconi stesso mercoledì sera , nell ' assemblea dei gruppi , a favore dell ' asse Pisanu - Frattini . Niente liste bloccate , come suggeriva Scajola , si voterà a preferenza unica : " Non mi piacciono le cordate " , ha tagliato corto il leader . Il voto sarà a scrutinio elettronico , come per il Totocalcio : un ' innovazione tecnologica che permetterà la massima rapidità nelle operazioni . Ai parlamentari , Berlusconi ha spiegato : " Il congresso non sarà una passerella : ci sarà un vero dibattito , nel quale tutti potranno dire la loro " . La base della discussione sarà il programma " liberale e liberista " del '94 , che poi " gli alleati ci costrinsero ad annacquare nel '96 , facendoci togliere capisaldi della nostra proposta di governo , come il buono scuola e sanità e la separazione delle carriere " . Ma al congresso di Milano si parlerà naturalmente anche di strategie e di rapporti politici : dal dialogo con il centro cossighiano a quello con la Lega . Per ora , si guarda con attenzione alle assise del Carroccio , che si apriranno oggi e alle quali parteciperà Giulio Tremonti , massimo sostenitore della " svolta nordista " di FI . Vari altri esponenti azzurri ( dal coordinatore lombardo Dario Rivolta a Giancarlo Galan , presidente della Regione Veneto , a Tiziana Maiolo ) stanno già lavorando a possibili campagne comuni con la Lega , ma i rapporti con Umberto Bossi li gestisce Belusconi in prima persona . Un Berlusconi di ottimo umore , racconta chi ha partecipato alla riunione di mercoledì . A chi lo investiva con i suoi " cahiers des doléances " sul funzionamento di gruppi e partito , ha replicato con aria divertita : " Ci sto pensando da tempo : se avessi organizzato le mie imprese come questa baracca , sarei fallito in tre mesi " .
StampaQuotidiana ,
Maria Grazia Cutuli è stata assassinata in Afghanistan , sulla strada che da Jalalabad porta a Kabul , a 90 chilometri dalla capitale in un posto orribile che si chiama Pouli - es - the - Kam . Maria Grazia era lì inviata dal Corriere della Sera e aveva trentanove anni . Era lì , da quelle parti , prima in Pakistan e infine in Afghanistan , dal giorno successivo all ' attacco alle Torri Gemelle . Pare sia stata un ' esecuzione . Secondo la ricostruzione di una televisione spagnola le hanno sparato alle spalle . Con lei sono stati uccisi altri tre giornalisti . Uno è Julio Fuentes , spagnolo , di El Mundo , di cui Maria Grazia parlava spesso . Erano stati anche fidanzati , Maria Grazia e Julio . Insieme , domenica , erano entrati in una delle più grandi basi militari di bin Laden , abbandonata dopo la ritirata dei talebani da Jalalabad . Lì hanno trovato una serie di fialette di Sarin , il gas nervino . Ieri il Corriere e il Mundo hanno pubblicato il racconto in prima pagina . C ' è chi dice che con la loro inchiesta e con le loro domande abbiano infastidito il leader locale . Si chiama Younis Khalis , una vecchia gloria del Jihad anti sovietico , ed è l ' uomo che dopo un lungo negoziato ha costretto i talebani a lasciare Jalalabad . I due giornalisti hanno scritto che Khalis nel 1996 diede a Osama ospitalità e il permesso di costruire la base sui suoi terreni . Secondo altri si è trattato di un ' imboscata a scopo di rapina , in una terra di nessuno tra le più pericolose dell ' Afghanistan . Su quelle montagne , a metà strada tra Kabul e Jalalabad , ci sono sia gli arabi di bin Laden sia i talebani scappati dalle due città . In fondo , conoscere il motivo della strage non conta molto : tutti e quattro i giornalisti sono morti . Questo conta . L ' intrattabile miss Kigali Dei quattro , Maria Grazia Cutuli è quella che conosciamo meglio . Era di Catania . Il mese scorso aveva compiuto 39 anni . Lavorava alla redazione Esteri del Corriere della Sera . Si occupava di Africa , di Medio Oriente , di Balcani , di Afghanistan . Era la più grande esperta di madrasse , le scuole coraniche del Pakistan dove hanno , si fa per dire , studiato i talebani . Di lei sappiamo che era una donna tosta , tostissima . Sappiamo che era considerata una intrattabile , a tratti insopportabile . Maria Grazia si lamentava , si lamentava sempre , le sue lamentele erano leggendarie , e gli amici la sfottevano per questo . Non riusciva a restare chiusa in redazione a passare pezzi , come si dice nel nostro gergo , o a fare interviste al telefono . Era monomaniaca : raccontare la guerra , meglio la guerriglia , era la sua fissazione . Voleva sempre andare dove c ' era un conflitto . Ci andava , poi . Ci riusciva . Perché era testarda da non immaginarsi . Poi tornava e sfiancava gli amici con i suoi racconti , e non smetteva di raccontare e lamentarsi , perché quando arrivava lì , fosse in Ruanda o in Medio Oriente , improvvisamente e felicemente si fermava tutto . Non si sparava più , si trattava improvvisamente la pace . I suoi colleghi dicevano che era meglio dell ' Onu : arrivava lei e la guerra si fermava . Era contenta di questo . Ironizzava su di sé . A chi la andava a trovare a casa mostrava sempre le sue fotografie scattate in Ruanda il Ruanda era la sua vera fissazione , ci tornava pure in vacanza . A Kigali arrivò proprio alla fine del genocidio tra hutu e tutsi . Per andarci si dimise da Epoca , dove lavorava ; ci andò con un contratto a termine delle Nazioni Unite . Da lì scrisse anche per questo giornale . Era orgogliosa delle sue foto del Ruanda . Gli amici la prendevano in giro perché quelle foto raccontavano un Ruanda diverso da quello terribile della guerra civile . Quelle foto la ritraevano danzante su un magnifico prato all ' inglese . Il machete aveva appena cessato di mozzare teste e lei , per scherzo e per esorcizzare la paura , quella sera , su quel prato , fu eletta Miss Kigali . Fare il giornalista di guerra , si sa , è pericoloso . Le parole contano meno delle armi da fuoco . Chi decide questa vita ne è perfettamente consapevole . Ed è felice . Maria Grazia aveva già rischiato la vita almeno un paio di volte . In Ruanda si salvò grazie a un febbrone che la costrinse a un ricovero all ' ospedale di Kigali . La sua abitazione , quella notte fu attaccata e quattro suoi colleghi delle Nazioni Unite furono trucidati . In Sudan , sui monti Nuba , al seguito della guerriglia cristiano - animista evitò per un niente una smitragliata da un Antonov governativo . I suoi amici erano abituati a questi racconti , non ci facevano più caso . Per coinvolgerli , per fare fino in fondo il suo mestiere , lei raccontava loro queste immani tragedie in modo lieve . Per non annoiarli . Ci riusciva . Come quando andò a Sarajevo per Epoca . La città fu presa d ' assedio e lei costretta a dormire per tre settimane nell ' edificio della televisione bosniaca . Appena mettevi il naso fuori un cecchino prendeva la mira e sparava . Scrisse articoli bellissimi . A cena , un tocco mondano . Agli amici faceva credere che per lei la cosa peggiore era guardarsi allo specchio i capelli sformi .