StampaPeriodica ,
Benito
Mussolini
,
Duce
del
Fascismo
e
Duce
ormai
di
tutti
gli
Italiani
,
che
vedono
in
Lui
la
espressione
più
alta
della
stirpe
di
questo
travagliato
dopoguerra
,
dovrà
allenarsi
a
detestare
il
maggior
numero
possibile
di
scrittori
,
ché
tutti
,
chi
più
chi
meno
,
chi
male
chi
bene
e
chi
così
e
così
,
vogliono
e
vorranno
parlare
di
lui
,
della
sua
vita
passata
presente
e
futura
.
E
'
il
destino
dei
grandi
uomini
,
di
quelli
grandi
sul
serio
,
e
degli
uomini
pubblici
in
particolar
modo
.
Varrà
a
confortare
il
nostro
Capo
e
a
mitigare
il
suo
disagio
nei
confronti
di
tutti
coloro
che
vogliono
occuparsi
di
lui
la
ebbrezza
"
nirvanica
"
che
gli
dà
il
pensiero
di
non
appartenersi
più
,
"
di
essere
di
tutti
-
amato
da
tutti
,
odiato
da
tutti
-
elemento
necessario
alla
vita
altrui
"
e
di
potersi
dare
nel
crogiuolo
della
folla
"
l
'
acre
e
pur
tuttavia
riposante
gioia
della
solitudine
,
"
più
grande
di
quella
che
dona
il
deserto
.
Il
libro
Dux
scritto
da
Margherita
G
.
Sarfatti
,
giunto
in
Italia
dopo
alcune
fortunate
edizioni
straniere
,
è
un
ampio
e
vario
contributo
alla
storia
della
vita
italiana
degli
ultimi
tre
lustri
ed
è
immune
da
quelle
odiose
adulazioni
e
deformazioni
che
offendono
,
non
solo
la
persona
di
cui
soprattutto
si
parla
,
ma
lo
stesso
pubblico
dei
lettori
.
Dirò
,
anzi
,
che
si
tratta
di
un
'
opera
spregiudicata
,
nelle
interpretazioni
e
nei
giudizi
,
che
non
sempre
potrebbe
piacere
a
Mussolini
,
se
egli
non
fosse
,
per
una
indiscutibile
superiorità
,
al
di
là
del
bene
e
del
male
e
la
sua
ormai
lunga
esposizione
nella
grande
vetrina
della
notorietà
non
l
'
avesse
depurato
definitivamente
così
di
ogni
falsa
e
borghese
pudicizia
,
come
di
ogni
vana
superbia
...
ProsaGiuridica ,
VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Veduto
il
testo
unico
delle
leggi
sull
'
istruzione
elementare
,
approvato
con
il
R
.
decreto
22
gennaio
1925
,
n
.
432;
Veduto
il
R
.
decreto
7
gennaio
1926
,
n
.
209
,
convertito
in
legge
con
la
legge
7
aprile
1927
,
n
.
496;
Veduto
il
R
.
decreto
22
maggio
1927
,
n
.
850;
Veduta
la
legge
31
gennaio
1926
,
n
.
100;
Udito
il
parere
del
Consiglio
di
Stato
;
Sentito
il
Consiglio
dei
Ministri
;
Sulla
proposta
del
Nostro
Ministro
Segretario
di
Stato
per
la
pubblica
istruzione
,
di
concerto
con
quello
per
le
finanze
;
Abbiamo
decretato
e
decretiamo
:
Art
.
1
I
libri
di
testo
di
storia
,
geografia
,
lettura
,
economia
e
diritto
per
le
scuole
elementari
e
per
i
corsi
integrativi
di
avviamento
professionale
debbono
rispondere
,
nell
'
ambito
dei
programmi
vigenti
,
alle
esigenze
storiche
,
politiche
,
giuridiche
ed
economiche
affermatesi
dal
28
ottobre
1922
in
poi
.
Art
.
2
I
libri
di
storia
,
geografia
,
economia
e
diritto
,
già
approvati
dall
'
anno
1923
all
'
anno
1927
,
potranno
continuare
ad
essere
adottati
come
libri
di
testo
nelle
scuole
elementari
e
nei
corsi
integrativi
di
avviamento
professionale
,
a
partire
dall
'
anno
scolastico
192829
,
qualora
riportino
una
nuova
approvazione
in
conformità
dei
criteri
stabiliti
dall
'
art
.
1
.
La
stessa
norma
varrà
anche
per
i
libri
di
lettura
,
a
partire
dall
'
anno
scolastico
192930
.
I
libri
di
lettura
destinati
alle
classi
1ª
e
2ª
saranno
esenti
da
revisione
.
Per
l
'
anno
scolastico
192829
seguiteranno
ad
essere
adottati
per
tutte
le
classi
i
libri
di
lettura
già
scelti
per
il
corrente
anno
scolastico
192728
.
Art
.
3
Gli
autori
ed
editori
che
intendano
di
fare
approvare
,
agli
effetti
dell
'
articolo
precedente
,
i
libri
di
loro
produzione
o
edizione
dovranno
fare
apposita
domanda
su
carta
legale
al
Ministero
della
pubblica
istruzione
nel
termine
che
sarà
stabilito
da
apposita
ordinanza
ministeriale
.
Art
.
4
Alla
domanda
dovranno
essere
unite
:
a
)
cinque
copie
del
libro
già
approvato
e
cinque
copie
a
stampa
o
in
bozze
di
stampa
nitidamente
impresse
del
nuovo
libro
,
recanti
anche
in
appendice
,
le
modificazioni
od
aggiunte
da
introdursi
,
con
l
'
indicazione
precisa
del
prezzo
di
vendita
;
b
)
la
quietanza
del
versamento
della
tassa
di
L
.
120
per
ogni
volume
.
Art
.
5
L
'
approvazione
dei
libri
sarà
deferita
al
Ministero
della
pubblica
istruzione
su
proposta
della
Commissione
centrale
di
cui
all
'
art
.
1
del
R
.
decreto
22
maggio
1927
,
n
.
850
.
Varranno
,
per
la
formulazione
dei
giudizi
sui
libri
presentati
e
per
quant
'
altro
occorra
per
l
'
applicazione
del
presente
decreto
,
le
norme
contenute
nel
R
.
decreto
7
gennaio
1926
,
n
.
209
,
convertito
in
legge
con
la
legge
7
aprile
1927
,
n
.
496
,
e
nell
'
ordinanza
ministeriale
16
febbraio
1926
.
Art
.
6
L
'
adozione
dei
libri
di
testo
per
qualsiasi
classe
fatta
nell
'
anno
scolastico
192829
e
quella
dei
libri
di
lettura
fatta
nell
'
anno
scolastico
192930
,
avranno
efficacia
limitatamdnte
al
30
settembre
1930
.
Art
.
7
Il
presente
decreto
avrà
vigore
dal
giorno
stesso
della
sua
pubblicazione
nella
Gazzetta
Ufficiale
del
Regno
.
Ordiniamo
che
il
presente
decreto
,
munito
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserto
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarlo
e
di
farlo
osservare
.
Dato
a
Roma
,
addì
18
marzo
1928
Anno
VI
VITTORIO
EMANUELE
.
MUSSOLINI
-
-
FEDELE
-
-
VOLPI
.
Visto
,
Il
Guardasigilli
:
ROCCO
.
Registrato
alla
Corte
del
conti
,
addì
20
aprile
1928
anno
VI
Atti
del
Governo
,
registro
271
,
foglio
182
.
CASATI
.
StampaPeriodica ,
Elena
,
tu
sei
una
testolina
un
po
'
troppo
romantica
;
oggi
non
è
più
tempo
di
codeste
tue
fantasie
avventurose
.
I
cavalieri
prodi
nelle
loro
custodie
di
acciaio
arabescato
,
armati
di
lancia
spada
ed
azza
,
lo
scudo
sul
braccio
,
la
celata
in
testa
,
non
li
trovi
più
che
nei
vecchi
romanzi
.
Oggi
siamo
tutti
molto
più
pratici
,
e
le
belle
immaginazioni
che
piacciono
a
te
le
lasciamo
a
...
La
fanciulla
scrollò
la
bella
testa
bionda
con
un
deciso
gesto
negativo
.
È
inutile
ripetermi
sempre
le
stesse
cose
,
che
ormai
so
a
memoria
.
Pretendete
di
cambiarmi
come
se
fossi
ancora
una
bambina
?
...
Ho
vent
'
anni
,
ho
le
mie
idee
...
e
...
sì
,
sì
,
ditelo
pure
,
i
miei
capricci
.
Mi
piacciono
gli
uomini
cavallereschi
e
mi
piace
il
brivido
che
dà
il
pericolo
,
mi
piacciono
le
emozioni
che
procurano
le
avventure
inattese
,
improvvise
e
piene
di
rischi
.
Ne
ho
colpa
io
se
son
fatta
così
?...Sei
fatta
male
...
O
bene
o
male
,
son
quella
che
sono
e
mi
sembra
che
ciò
potrebbe
bastare
...
L
'
arrivo
di
Massimo
,
il
fidanzato
,
interruppe
il
colloquio
fra
la
giovane
donna
e
suo
zio
Raimondo
,
un
uomo
di
gran
buon
senso
,
che
voleva
un
bene
dell
'
anima
a
quella
sua
nipote
bella
gentile
ricca
,
ma
guastata
dalle
fisime
romantiche
.
Trentenne
,
simpaticissimo
ed
elegante
,
Massimo
,
ingegnere
nella
miniera
del
Gringo
Perduto
,
si
era
invaghito
di
Elena
,
fin
dal
primo
giorno
in
cui
l
'
aveva
conosciuta
in
casa
del
signor
Raimondo
,
dove
ella
era
ospite
.
Lo
zio
aveva
molta
stima
del
giovanotto
,
che
sapeva
serio
,
intelligente
,
ricco
anch
'
egli
,
e
di
grande
avvenire
,
e
lo
aveva
aiutato
con
i
suoi
consigli
a
far
breccia
nel
cuore
della
fanciulla
:
Inventate
qualche
vostra
impresa
audace
,
mostratevi
una
specie
di
cavaliere
errante
sopravvissuto
al
tempo
scomparso
.
Ingannarla
così
?
...
No
,
mai
...
Allora
vuol
dire
che
non
le
volete
bene
abbastanza
.
Conosco
mia
nipote
:
non
c
'
è
altra
via
per
conquistarla
.
E
allora
,
per
paura
di
perderla
,
Massimo
aveva
fatto
forza
a
se
stesso
e
lavorando
un
po
'
d
'
inventiva
si
era
messo
indosso
la
pelle
del
leone
,
pur
senza
oltrepassare
i
limiti
.
Ed
Elena
era
cascata
nell
'
innocuo
tranello
,
con
gran
gioia
dello
zio
che
era
sicuro
di
fare
la
sua
felicità
.
Venne
il
momento
in
cui
Elena
dovette
ritornare
a
casa
,
in
una
città
lontana
una
sessantina
di
chilometri
.
Per
andarvi
non
esistevano
comunicazioni
ferroviarie
,
e
l
'
automobile
cominciava
appena
ad
apparire
in
quella
regione
ancora
semiselvaggia
.
Il
signor
Raimondo
si
serviva
per
tali
viaggi
di
una
carrozza
.
Per
il
ritorno
in
famiglia
Elena
attese
un
giorno
che
lo
zio
non
poteva
assolutamente
accompagnarla
ma
poiché
non
era
prudente
viaggiare
sola
,
con
un
cocchiere
,
senza
avere
accanto
una
persona
fidata
e
pronta
a
difenderla
in
caso
di
necessità
,
ella
stessa
suggerì
:
Potrebbe
venire
con
me
Massimo
;
la
mamma
lo
rivedrà
volentieri
.
Ottima
idea
.
L
'
ingegnere
ne
fu
felicissimo
.
E
i
due
partirono
.
Il
tempo
era
ottimo
,
e
la
strada
si
snodava
piana
e
facile
,
ora
attraverso
immense
savane
,
ora
incassata
fra
montagne
dense
di
selve
profonde
,
vero
nido
di
banditi
.
Ed
ecco
in
una
di
queste
strette
un
gruppo
di
uomini
balzare
improvvisamente
addosso
ai
due
viaggiatori
e
al
cocchiere
,
con
rapida
violenza
.
Massimo
tenta
di
fare
scudo
col
suo
corpo
alla
fidanzata
,
ma
viene
abbattuto
con
un
colpo
di
calciolo
sulla
testa
,
prima
che
possa
estrarre
la
rivoltella
,
mentre
il
cocchiere
salta
giù
di
sella
e
si
dà
alla
fuga
,
nascondendosi
dietro
una
folta
siepe
vicina
.
Elena
,
afferrata
dal
capo
della
banda
,
e
tratta
fuori
,
viene
depositata
a
terra
senza
che
le
sia
torto
un
capello
.
Bravo
capo
,
ella
dice
,
avete
fatto
le
cose
a
dovere
,
proprio
secondo
il
mio
desiderio
...
e
vi
siete
meritato
il
compenso
pattuito
.
L
'
agguato
non
poteva
essere
disposto
meglio
.
Ora
so
che
pensare
del
signor
Massimo
,
ingegnere
delle
miniere
e
falso
eroe
...
Ecco
in
quale
modo
ha
saputo
difendermi
fingendosi
per
lo
meno
morto
!
...
Orsù
,
lasciatemi
ritornare
in
carrozza
e
richiamate
il
mio
cocchiere
.
Il
capo
-
banda
ha
un
riso
sardonico
.
Signorina
,
risponde
io
non
comprendo
che
cosa
vogliate
significare
con
le
vostre
parole
.
Non
dite
troppo
male
del
vostro
cavaliere
perché
,
se
non
è
spacciato
certo
vi
manca
poco
,
col
tremendo
colpo
buscatosi
sulla
testa
...
Quanto
a
voi
,
avrete
la
cortesia
di
seguirci
,
senza
protestare
,
nel
più
assoluto
silenzio
,
a
scanso
di
maggiori
guai
.
Ma
voi
scherzate
...
Io
vi
ho
assoldati
per
fingere
questo
assalto
...
Siete
voi
che
volete
scherzare
ancora
,
signorina
.
Noi
siamo
dei
bravi
banditi
che
facciamo
il
nostro
...
chiamiamolo
pure
mestiere
,
e
acciuffiamo
le
buone
occasioni
quando
capitano
.
Mi
sono
spiegato
?
...
Orsù
in
marcia
.
E
ad
onta
delle
sue
proteste
e
delle
sue
smanie
,
dei
suoi
tentativi
di
resistenza
,
Elena
deve
lasciarsi
tirar
sopra
la
sella
dal
capo
,
e
portar
via
,
così
,
romanticamente
,
ma
anche
brutalmente
,
come
ella
aveva
tante
volte
sognato
.
Quando
Massimo
riprese
i
sensi
si
trovò
accanto
il
cocchiere
che
,
appena
visti
allontanarsi
i
banditi
,
era
ritornato
alla
carrozza
.
Egli
aveva
udito
tutto
,
e
riferì
all
'
ingegnere
quanto
era
successo
.
Oh
,
povera
Elena
mia
...
esclamò
egli
,
stringendo
fra
le
mani
la
fronte
indolenzita
.
È
perduta
,
è
perduta
...
Ma
ad
un
tratto
ebbe
un
lampo
nella
mente
.
Se
ella
avesse
predisposto
un
agguato
da
burla
,
per
mettermi
alla
prova
,
la
gente
assoldata
non
deve
essere
lontana
di
qua
,
e
noi
possiamo
raggiungerla
e
indurla
,
con
promesse
di
larghi
compensi
,
ad
aiutarci
a
rintracciare
gli
assalitori
,
e
a
liberare
la
prigioniera
.
Su
,
in
carrozza
,
e
sferza
il
cavallo
.
Ripartirono
.
Alcune
centinaia
di
metri
più
oltre
,
appostati
dietro
un
folto
di
piante
,
essi
vennero
fermati
dai
complici
assoldati
che
speravano
di
trovare
.
Poche
parole
bastarono
per
metterli
al
corrente
dell
'
accaduto
.
Eran
tutti
uomini
di
fegato
,
armati
,
a
cavallo
.
Si
mostrarono
felici
di
dar
la
caccia
ai
banditi
autentici
che
avevano
fatto
mancar
loro
un
buono
e
onesto
affare
.
Massimo
si
fece
cedere
il
cavallo
e
le
armi
da
uno
di
essi
e
,
postosi
alla
testa
degli
altri
,
partì
di
galoppo
alla
ricerca
dei
rapitori
,
che
un
'
ora
dopo
venivano
scoperti
e
affrontati
.
Lo
scontro
,
breve
sanguinoso
violento
,
terminava
con
la
fuga
dei
banditi
superstiti
,
e
Massimo
si
stringeva
fra
le
braccia
Elena
sana
e
salva
.
E
quel
che
pure
conta
,
guarita
dal
mio
stupido
romanticismo
,
ma
felice
di
diventare
la
moglie
...
di
un
eroe
che
m
'
ha
salvata
!
StampaPeriodica ,
Bedel
...
non
soltanto
confonde
Mussolini
con
Hitler
e
con
Lenin
,
ma
nega
che
il
Capo
della
nuova
Italia
possa
essere
considerato
un
pensatore
profondo
ed
originale
.
"
Mussolini
,
Hitler
e
Lenin
non
sono
filosofi
,
"
sentenzia
Bedel
incoscientemente
.
La
sua
presunzione
e
la
sua
ignoranza
delle
nostre
cose
non
gli
permettono
di
comprendere
che
Mussolini
non
è
soltanto
un
grande
statista
ma
anche
un
Uomo
di
pensiero
,
perché
se
è
vero
che
Egli
ha
dato
un
volto
nuovo
all
'
Italia
è
vero
anche
che
Egli
tale
opera
l
'
ha
compiuta
ridando
al
popolo
una
nuova
spiritualità
che
non
è
derivata
da
alcuna
potenza
ipnotica
ma
che
si
basa
su
di
una
nuova
concezione
della
vita
e
del
mondo
:
originale
,
armonica
,
profondissima
.
Piaccia
o
non
piaccia
al
signor
Bedel
,
Mussolini
è
anche
un
filosofo
.
Non
certo
un
filosofo
del
tipo
di
quelle
cariatidi
che
per
commemorare
Descartes
si
sono
raccolte
a
Parigi
con
molto
chiasso
;
ma
del
tipo
degli
uomini
veri
i
quali
hanno
l
'
aspirazione
viva
di
unificare
il
molteplice
,
di
giustificare
razionalmente
la
loro
vita
,
di
approfondire
l
'
intima
essenza
del
loro
credo
che
personifica
un
nuovo
sistema
,
una
nuova
civiltà
...
Per
conoscere
Mussolini
e
per
giudicarlo
il
signor
Bedel
dovrà
prenderne
atto
non
basta
aver
letto
ciò
che
scrive
di
Lui
qualche
gazzetta
antifascista
d
'
oltre
frontiera
od
aver
visto
qualche
sua
fotografia
più
o
meno
recente
:
occorre
aver
ascoltato
la
sua
viva
voce
,
aver
visto
ciò
che
ha
realizzato
in
Italia
in
meno
di
venti
anni
di
governo
,
aver
letto
ciò
che
ha
scritto
e
detto
senza
mai
contraddirsi
,
completando
sempre
le
sue
vedute
,
dimostrando
a
tutti
l
'
originalità
e
l
'
armonia
della
sua
complessa
personalità
,
di
Tribuno
,
di
Duce
,
di
Pensatore
.
Mussolini
prima
di
essere
giudicato
deve
essere
compreso
.
Chi
non
si
sforza
di
comprenderlo
non
può
essere
in
grado
di
giudicarlo
.
E
per
comprenderlo
occorre
principalmente
inquadrarlo
nel
tempo
ed
ascoltare
,
senza
idee
preconcette
e
con
animo
aperto
,
la
sua
parola
.
Se
il
signor
Bedel
vorrà
far
ciò
noi
siamo
certi
che
dovrà
ricredersi
perché
ad
ogni
critico
in
buona
fede
,
mai
come
in
quest
'
ora
,
Mussolini
appare
veramente
il
precursore
e
l
'
interprete
delle
esigenze
spirituali
degli
uomini
migliori
del
nostro
tempo
.
StampaPeriodica ,
Un
novelliere
nostro
,
immagina
di
essere
assunto
,
per
miracolo
,
in
una
città
ideale
,
dov
'
è
la
perfezione
assoluta
.
E
poiché
cerca
di
leggere
egli
letterato
libri
di
poeti
non
ne
trova
.
E
al
suo
stupire
si
risponde
che
il
poeta
della
città
ideale
non
scrive
,
non
chiude
in
versi
ed
in
sillabe
,
ma
in
ogni
gesto
ed
in
ogni
minuto
,
va
vivendo
le
sue
fantasime
di
bellezza
e
s
'
abbandona
ad
una
intiera
intimità
spirituale
con
le
creature
del
suo
tempo
e
della
sua
casa
.
Non
diversamente
Arnaldo
fu
poeta
...
L
'
aedo
che
nei
secoli
venturi
canterà
il
trionfo
di
Benito
Mussolini
,
le
paludi
prosciugate
,
i
marmi
risollevati
,
i
fiumi
arginati
,
le
strade
aperte
,
le
città
dissetate
,
l
'
impero
riapparso
sui
colli
fatali
,
canti
(
dacché
l
'
alloro
cresce
"
per
trionfare
o
Cesare
o
Poeta
"
)
anche
di
Arnaldo
che
si
indugia
sulla
grazia
di
un
fiore
dischiuso
,
sulla
piccola
voce
che
invoca
,
e
le
minori
voci
raccoglie
,
perché
non
si
disperdano
nel
grande
empito
della
avanzata
,
e
tutte
si
intonino
armonicamente
nella
esaltazione
della
Patria
.
ProsaGiuridica ,
VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Il
Senato
e
la
Camera
dei
deputati
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
Il
Gran
Consiglio
del
Fascismo
è
l
'
organo
supremo
,
che
coordina
e
integra
tutte
le
attività
del
Regime
sorto
dalla
Rivoluzione
dell
'
ottobre
1922
.
Esso
ha
funzioni
deliberative
nei
casi
stabiliti
dalla
legge
,
e
dà
,
inoltre
,
parere
su
ogni
altra
questione
politica
,
economica
o
sociale
di
interesse
nazionale
,
sulla
quale
sia
interrogato
dal
Capo
del
Governo
.
Art
.
2
Il
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
,
è
,
di
diritto
,
il
Presidente
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
.
Egli
lo
convoca
quando
lo
ritiene
necessario
e
ne
fissa
l
'
ordine
del
giorno
.
Art
.
3
Il
Segretario
del
Partito
Nazionale
Fascista
è
Segretario
del
Gran
Consiglio
.
Il
Capo
del
Governo
può
delegarlo
a
convocare
e
presiedere
il
Gran
Consiglio
in
caso
di
sua
assenza
od
impedimento
,
o
di
vacanza
della
carica
.
Art
.
4
Sono
membri
del
Gran
Consiglio
per
un
tempo
illimitato
:
1°
i
quadrumviri
della
Marcia
su
Roma
;
2°
coloro
che
,
per
la
loro
qualità
di
membri
del
Governo
,
abbiano
fatto
parte
del
Gran
Consiglio
per
almeno
tre
anni
;
3°
i
Segretari
del
Partito
Nazionale
Fascista
usciti
di
ufficio
dopo
il
1922
.
Art
.
5
Sono
membri
del
Gran
Consiglio
a
cagione
delle
loro
funzioni
e
per
tutta
la
durata
di
queste
:
1°
il
Presidente
del
Senato
e
il
Presidente
della
Camera
dei
deputati
;
2°
i
Ministri
Segretari
di
Stato
;
3°
il
Sottosegretario
di
Stato
alla
Presidenza
del
Consiglio
;
4°
il
Comandante
generale
della
Milizia
volontaria
per
la
sicurezza
nazionale
;
5°
i
membri
del
Direttorio
del
Partito
Nazionale
Fascista
;
6°
il
Presidente
dell
'
Accademia
d
'
Italia
e
il
Presidente
dell
'
Istituto
fascista
di
cultura
;
7°
il
Presidente
dell
'
Opera
nazionale
Balilla
;
8°
il
Presidente
del
Tribunale
speciale
per
la
difesa
dello
Stato
;
9°
i
Presidenti
delle
Confederazioni
nazionali
fasciste
di
sindacati
legalmente
riconosciute
;
10°
il
Presidente
dell
'
Ente
nazionale
per
la
cooperazione
.
Art
.
6
La
qualità
di
membro
del
Gran
Consiglio
alle
persone
indicate
nei
tre
precedenti
articoli
è
riconosciuta
con
decreto
Reale
,
su
proposta
del
Capo
del
Governo
.
Con
le
stesse
forme
,
il
riconoscimento
può
essere
,
in
ogni
tempo
,
revocato
.
Art
.
7
Possono
,
con
decreto
del
Capo
del
Governo
,
essere
nominati
membri
del
Gran
Consiglio
,
per
la
durata
di
un
triennio
,
e
con
facoltà
di
conferma
,
coloro
che
abbiano
bene
meritato
della
Nazione
e
della
causa
della
Rivoluzione
Fascista
.
Con
le
stesse
forme
,
la
nomina
può
essere
,
in
ogni
tempo
,
revocata
.
Il
Capo
del
Governo
ha
,
altresì
,
facoltà
di
chiamare
a
partecipare
ai
lavori
del
Gran
Consiglio
,
per
determinati
argomenti
,
persone
particolarmente
competenti
nelle
questioni
sottoposte
al
suo
esame
.
Art
.
8
La
qualità
di
membro
del
Gran
Consiglio
è
compatibile
con
quella
di
senatore
e
di
deputato
.
Art
.
9
Nessun
membro
del
Gran
Consiglio
può
essere
arrestato
,
salvo
il
caso
di
flagrante
reato
,
né
sottoposto
a
procedimento
penale
,
né
assoggettato
a
provvedimenti
di
polizia
,
senza
l
'
autorizzazione
del
Gran
Consiglio
.
Nessuna
misura
disciplinare
contro
un
membro
del
Gran
Consiglio
,
quale
appartenente
al
Partito
Nazionale
Fascista
,
può
essere
adottata
,
se
non
con
deliberazione
del
Gran
Consiglio
.
Art
.
10
Le
funzioni
di
membro
del
Gran
Consiglio
sono
gratuite
.
Nessuna
spesa
è
richiesta
allo
Stato
per
il
funzionamento
del
Gran
Consiglio
.
Le
sedute
del
Gran
Consiglio
sono
segrete
.
Un
regolamento
interno
,
approvato
dal
Gran
Consiglio
,
stabilisce
le
altre
norme
per
il
suo
funzionamento
.
Art
.
11
Il
Gran
Consiglio
delibera
:
1°
sulla
lista
dei
deputati
designati
,
ai
termini
dell
'
articolo
5
della
legge
17
marzo
1928
,
n
.
1019;
2°
sugli
statuti
,
gli
ordinamenti
e
le
direttive
politiche
del
Partito
Nazionale
Fascista
;
3°
sulla
nomina
e
la
revoca
del
Segretario
,
dei
Vice
Segretari
,
del
Segretario
amministrativo
e
degli
altri
membri
del
Direttorio
del
Partito
Nazionale
Fascista
.
Art
.
12
Deve
essere
sentito
il
parere
del
Gran
Consiglio
su
tutte
le
questioni
aventi
carattere
costituzionale
.
Sono
considerate
sempre
come
aventi
carattere
costituzionale
le
proposte
di
legge
concernenti
:
1°
la
successione
al
Trono
,
le
attribuzioni
e
le
prerogative
della
Corona
;
2°
La
composizione
e
il
funzionamento
del
Gran
Consiglio
,
del
Senato
del
Regno
e
della
Camera
dei
deputati
;
3°
le
attribuzioni
e
le
prerogative
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
;
4°
la
facoltà
del
potere
esecutivo
di
emanare
norme
giuridiche
;
5°
l
'
ordinamento
sindacale
e
copporativo
;
6°
i
rapporti
tra
lo
Stato
e
la
Santa
Sede
;
7°
i
trattati
internazionali
,
che
importino
variazione
al
territorio
dello
Stato
e
delle
Colonie
,
ovvero
rinuncia
all
'
acquisto
di
territori
.
Art
.
13
Il
Gran
Consiglio
,
su
proposta
del
Capo
del
Governo
,
forma
e
tiene
aggiornata
la
lista
dei
nomi
da
presentare
alla
Corona
,
in
caso
di
vacanza
,
per
la
nomina
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
.
Ferme
restando
le
attribuzioni
e
le
prerogative
del
Capo
del
Governo
,
il
Gran
Consiglio
forma
altresì
e
tiene
aggiornata
la
lista
delle
persone
che
,
in
caso
di
vacanze
,
esso
reputa
idonee
ad
assumere
funzioni
di
Governo
.
Art
.
14
I
Segretari
,
i
Vice
Segretari
,
il
Segretario
amministrativo
,
gli
altri
membri
del
Direttorio
del
Partito
Nazionale
Fascista
sono
nominati
con
decreto
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
,
previa
deliberazione
del
Gran
Consiglio
,
a
norma
dell
'
art
.
11
.
Essi
durano
in
carica
tre
anni
e
possono
essere
confermati
.
Con
le
stesse
forme
,
possono
essere
,
in
ogni
tempo
,
revocati
.
Con
Regio
decreto
,
su
proposta
del
Capo
del
Governo
,
il
Segretario
del
Partito
Nazionale
Fascista
può
essere
chiamato
a
partecipare
alle
sedute
del
Consiglio
dei
Ministri
.
Art
.
15
La
presente
legge
entra
in
vigore
dal
giorno
della
sua
pubblicazione
nella
Gazzetta
Ufficiale
del
Regno
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Data
a
Roma
,
addì
9
dicembre
1928
-
-
Anno
VII
VITTORIO
EMANUELE
.
MUSSOLINI
-
-
ROCCO
.
Visto
,
il
Guardasigilli
:
ROCCO
.
StampaPeriodica ,
...
Ecco
un
argomento
che
non
è
inutile
ricordare
:
la
paglia
.
La
crisi
di
questa
industria
che
è
uno
dei
cespiti
maggiori
delle
industrie
e
delle
maestranze
della
nostra
regione
fiorentina
,
non
è
certamente
sortita
dalla
grave
crisi
a
tutti
nota
anche
dopo
che
si
è
chiusa
la
settimana
di
propaganda
...
Bisogna
non
stancarsi
:
bisogna
insistere
...
OCCORRE
COMPRARE
E
ADOPRARE
CAPPELLI
DI
PAGLIA
all
'
infuori
di
ogni
abitudine
-
di
ogni
snobismo
straniero
al
disopra
di
ogni
moda
di
importazione
.
Ecco
un
preciso
dovere
di
oggi
:
per
la
vita
e
l
'
interesse
nostro
,
per
la
Nazione
!
ProsaGiuridica ,
VITTORIO
EMANUELE
III
PER
GRAZIA
DI
DIO
E
PER
VOLONTÀ
DELLA
NAZIONE
RE
D
'
ITALIA
Il
Senato
e
la
Camera
dei
deputati
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
TITOLO
I
Dell
'
ordinamento
e
delle
attribuzioni
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
.
Art
.
1
Gli
articoli
4
,
5
e
7
della
legge
9
dicembre
1928
,
n
.
2693
,
sull
'
ordinamento
e
le
attribuzioni
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
,
sono
abrogati
e
sostituiti
rispettivamente
dagli
articoli
2
,
3
e
4
della
presente
legge
.
Art
.
2
Sono
membri
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
,
per
un
tempo
illimitato
,
i
Quadrumviri
della
Marcia
su
Roma
Art
.
3
Sono
membri
del
Gran
Consiglio
,
a
cagione
delle
loro
funzioni
e
per
tutta
la
durata
di
queste
:
1°
il
Presidente
del
Senato
del
Regno
ed
il
Presidente
della
Camera
dei
deputati
;
2°
i
Ministri
Segretari
di
Stato
per
gli
affari
esteri
,
per
l
'
interno
,
per
la
giustizia
,
per
le
finanze
,
per
l
'
educazione
nazionale
,
per
l
'
agricoltura
e
le
foreste
e
per
le
corporazioni
;
3°
il
presidente
della
Reale
Accademia
d
'
Italia
;
4°
il
segretario
ed
i
due
vice
segretari
del
Partito
Nazionale
Fascista
;
5°
il
comandante
generale
della
Milizia
volontaria
per
la
sicurezza
nazionale
;
6°
il
presidente
del
Tribunale
speciale
per
la
difesa
dello
Stato
;
7°
i
presidenti
delle
Confederazioni
nazionali
fasciste
e
delle
Confederazioni
nazionali
dei
Sindacati
fascisti
dell
'
industria
e
dell
'
agricoltura
.
Art
.
4
Possono
,
con
decreto
del
Capo
del
Governo
,
essere
nominati
membri
del
Gran
Consiglio
del
Fascismo
,
per
la
durata
di
un
triennio
,
e
con
facoltà
di
conferma
,
coloro
che
hanno
,
quali
membri
del
Governo
,
o
segretari
del
Partito
Nazionale
Fascista
dopo
il
1922
,
o
per
altri
titoli
,
benemeritato
della
Nazione
e
della
causa
della
Rivoluzione
fascista
.
Con
le
stesse
forme
la
nomina
può
essere
,
in
ogni
tempo
,
revocata
.
Art
.
5
L
'
art
.
14
della
legge
9
dicembre
1928
,
n
.
2693
,
è
abrogato
e
sostituito
dagli
articoli
seguenti
.
TITOLO
II
Dell
'
ordinamento
del
Partito
Nazionale
Fascista
.
Art
.
6
Lo
statuto
del
Partito
Nazionale
Fascista
è
approvato
con
decreto
Reale
,
su
proposta
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
,
udito
il
Gran
Consiglio
del
Fascismo
e
il
Consiglio
dei
Ministri
.
Art
.
7
Il
segretario
del
Partito
Nazionale
Fascista
è
nominato
con
decreto
Reale
su
proposta
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
.
È
membro
di
diritto
della
Commissione
Suprema
di
difesa
,
del
Consiglio
superiore
dell
'
educazione
nazionale
,
del
Consiglio
nazionale
delle
corporazioni
e
del
Comitato
centrale
corporativo
.
Con
Regio
decreto
,
su
proposta
del
Capo
del
Governo
,
il
segretario
del
Partito
Nazionale
Fascista
può
essere
chiamato
a
partecipare
alle
sedute
del
Consiglio
dei
Ministri
.
Art
.
8
I
membri
del
Direttorio
nazionale
del
Partito
Fascista
sono
nominati
con
decreto
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
,
su
proposta
del
segretario
del
Partito
.
Art
.
9
Il
segretario
ed
i
membri
del
Direttorio
nazionale
del
Partito
Nazionale
Fascista
durano
in
carica
tre
anni
.
Art
.
10
I
segretari
federali
del
Partito
Nazionale
Fascista
sono
nominati
con
decreto
del
Capo
del
Governo
,
Primo
Ministro
Segretario
di
Stato
,
su
proposta
del
segretario
del
Partito
,
e
durano
in
carica
un
anno
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Data
a
Roma
,
addì
14
dicembre
1929
-
-
Anno
VIII
VITTORIO
EMANUELE
.
MUSSOLINI
.
Visto
,
il
Guardasigilli
:
ROCCO
.
StampaQuotidiana ,
La
piantina
di
Milano
,
spiegata
sulla
parete
della
sede
nazionale
di
Forza
Italia
,
in
Via
dell
'
Umiltà
a
Roma
,
sembra
la
planimetria
di
un
campo
di
battaglia
.
Puntini
,
cerchietti
e
riquadri
di
diverso
colore
,
collegati
tra
loro
da
linee
diagonali
che
si
dipartono
tutte
da
un
unico
centro
:
il
Forum
di
Assago
.
Lì
,
il
prossimo
16
aprile
,
si
aprirà
il
primo
congresso
nazionale
di
Forza
Italia
,
il
movimento
inventato
appena
quattro
anni
fa
da
Silvio
Berlusconi
che
ora
vuol
diventare
,
a
tutti
gli
effetti
,
un
partito
.
Sotto
quella
piantina
,
telefono
appoggiato
in
permanenza
all
'
orecchio
e
tastiera
del
computer
sotto
le
dita
,
lavorano
dalla
mattina
alla
sera
le
ragazze
addette
alla
"
logistica
"
.
Non
è
roba
da
poco
:
a
Milano
convergeranno
,
in
quei
tre
giorni
,
3.079
congressisti
ai
quali
vanno
assicurati
(
e
pagati
)
alloggio
,
pasti
e
spostamenti
,
più
un
numero
imprecisato
di
ospiti
e
di
giornalisti
.
A
complicare
ulteriormente
le
cose
ci
si
è
messa
anche
la
concomitante
Fiera
del
mobile
,
una
delle
grandi
manifestazioni
commerciali
che
intasano
periodicamente
Milano
.
Gli
organizzatori
del
congresso
si
sono
messi
le
mani
nei
capelli
,
quando
se
ne
sono
resi
conto
:
le
assise
non
potevano
certo
essere
spostate
un
'
altra
volta
,
e
poi
la
data
ad
alto
potenziale
simbolico
del
18
aprile
,
cinquantesimo
anniversario
della
vittoria
del
fronte
moderato
di
Alcide
De
Gasperi
sulla
sinistra
frontista
di
Pietro
Nenni
e
Palmiro
Togliatti
,
era
stata
accuratamente
scelta
da
Berlusconi
stesso
per
celebrare
,
con
un
comizio
a
Piazza
Duomo
,
la
chiusura
del
congresso
e
la
nascita
ufficiale
del
partito
.
D
'
altra
parte
,
non
si
poteva
rischiare
di
lasciare
all
'
addiaccio
,
nel
clima
traditore
di
metà
aprile
,
migliaia
di
congressisti
.
Per
fare
fronte
all
'
emergenza
,
i
responsabili
organizzativi
hanno
chiamato
in
soccorso
un
esperto
:
il
generale
(
e
ora
senatore
)
Luigi
Manfredi
,
già
comandante
del
IV
corpo
d
'
armata
degli
Alpini
e
responsabile
della
Protezione
civile
.
Manfredi
è
arrivato
a
via
dell
'
Umiltà
armato
di
mappe
e
cartine
,
ha
messo
su
una
piccola
task
force
di
telefoniste
,
ha
affidato
a
ciascuna
uno
spicchio
di
città
(
i
delegati
che
vengono
dal
nord
verranno
smistati
nel
quadrante
settentrionale
della
città
,
quelli
che
arrivano
da
sud
in
quello
meridionale
e
così
via
)
,
e
ora
il
responsabile
organizzativo
di
FI
,
Claudio
Scajola
,
può
tirare
un
sospiro
di
sollievo
:
"
Grazie
al
generale
,
ce
la
faremo
a
sistemare
tutti
"
.
Il
primo
congresso
di
Forza
Italia
(
quanto
costerà
nessuno
lo
sa
ancora
dire
con
precisione
,
ma
si
parla
di
cifre
da
capogiro
,
tra
gli
8
e
i
10
miliardi
)
si
aprirà
dunque
giovedì
16
aprile
nella
più
solida
enclave
azzurra
dell
'
Italia
ulivista
,
in
una
scenografia
che
è
il
segreto
meglio
conservato
dell
'
operazione
,
perché
Berlusconi
ne
sta
curando
personalmente
l
'
ideazione
.
Se
ne
occupa
durante
i
weekend
ad
Arcore
,
con
il
supporto
di
alcuni
"
creativi
"
di
Mediaset
:
il
suo
obiettivo
,
spiegano
,
è
di
assicurare
una
cornice
"
spettacolare
"
al
debutto
di
quello
che
"
non
è
un
partito
di
plastica
"
,
come
recita
lo
slogan
di
maggior
successo
di
questa
lunga
vigilia
congressuale
.
Lo
ha
coniato
,
ovviamente
,
Berlusconi
,
e
lo
ripetono
a
ogni
piè
sospinto
tutti
gli
esponenti
più
vicini
al
leader
,
dal
suo
portavoce
Paolo
Bonaiuti
a
Giuliano
Urbani
(
cui
è
affidata
gran
parte
dell
'
elaborazione
tematica
congressuale
)
a
Franco
Frattini
.
Lo
ripete
,
con
più
gusto
di
tutti
,
Claudio
Scajola
,
che
del
nuovo
partito
è
lo
strenuo
organizzatore
,
e
che
sciorina
orgogliosamente
i
suoi
dati
:
140.000
iscritti
ad
almeno
100.000
lire
l
'
uno
nei
tre
mesi
della
campagna
1997
(
attraverso
spot
Tv
e
"
telemarketing
"
)
,
che
hanno
fruttato
11
miliardi
di
entrate
;
117
congressi
provinciali
,
celebrati
negli
ultimi
mesi
,
che
hanno
eletto
i
coordinatori
locali
e
i
delegati
alle
assise
nazionali
.
Nel
congresso
,
che
sarà
articolato
in
sei
"
sessioni
tematiche
"
destinate
ad
aggiornare
il
programma
elettorale
del
'94
,
si
voterà
per
il
Presidente
(
Berlusconi
,
naturalmente
)
,
per
sei
membri
dei
18
del
Comitato
di
presidenza
e
cinquanta
del
Consiglio
nazionale
.
Restano
di
nomina
presidenziale
,
invece
,
i
20
coordinatori
regionali
e
sei
membri
del
Comitato
(
i
restanti
sei
sono
di
diritto
)
.
È
stato
nel
'96
,
dopo
la
sconfitta
elettorale
,
che
Berlusconi
ha
deciso
di
dare
a
FI
una
struttura
che
le
garantisse
l
'
insediamento
sul
territorio
,
visto
che
la
cosiddetta
"
par
condicio
"
non
avrebbe
più
consentito
l
'
utilizzo
dei
mezzi
di
comunicazione
per
diffondere
i
messaggi
politici
:
"
La
sinistra
ha
200.000
iscritti
che
si
incaricano
di
fare
la
propaganda
"
,
disse
ai
suoi
collaboratori
.
"
Non
avendo
più
le
Tv
,
anche
noi
dobbiamo
fare
altrettanto
"
.
Fino
a
quel
momento
,
c
'
erano
stati
diversi
tentativi
di
trasformare
il
comitato
elettorale
che
aveva
portato
al
trionfo
del
'94
(
nel
quale
un
ruolo
fondamentale
era
stato
svolto
dagli
uomini
"
dell
'
azienda
"
,
e
di
Publitalia
in
particolare
,
sotto
la
guida
di
Marcello
Dell
'
Utri
)
in
una
struttura
più
radicata
e
permanente
.
Nell
'
impresa
si
sono
cimentati
diversi
dirigenti
,
da
Mario
Valducci
(
oggi
responsabile
Enti
locali
)
a
Cesare
Previti
(
coordinatore
nazionale
tra
il
'94
e
il
'96
)
,
ma
solo
dopo
la
batosta
elettorale
il
disegno
prese
davvero
corpo
.
Ex
sindaco
di
Imperia
,
esponente
della
Dc
(
dove
però
,
tiene
a
precisare
,
"
non
ho
mai
fatto
politica
a
livello
nazionale
"
)
,
Scajola
venne
candidato
alla
Camera
in
quella
tornata
,
risultando
eletto
.
Appena
un
mese
dopo
,
Berlusconi
lo
insediò
a
Via
dell
'
Umiltà
,
da
dove
sono
stati
elaborati
,
in
questi
due
anni
,
lo
statuto
(
approvato
il
18
gennaio
del
'97
,
nel
terzo
anniversario
della
fondazione
di
FI
)
e
l
'
assetto
territoriale
e
centrale
del
partito
.
Perché
proprio
lui
,
l
'
ultimo
arrivato
?
Scajola
non
ha
dubbi
:
"
Perché
Berlusconi
ha
avuto
fiuto
"
,
spiega
.
I
suoi
nemici
(
e
lui
ammette
:
"
So
di
essermene
fatti
tanti
,
da
quando
sono
qui
"
)
lo
accusano
però
di
essersi
dedicato
alla
costruzione
di
un
apparato
di
partito
,
scegliendo
dirigenti
a
lui
legati
e
ricalcando
vecchi
modelli
di
organizzazione
politica
.
Alla
struttura
che
vedeva
come
unità
territoriale
di
FI
il
collegio
uninominale
della
Camera
(
inventata
da
Guido
Possa
,
amico
ed
ex
compagno
di
scuola
di
Berlusconi
,
già
vice
del
coordinatore
Previti
e
oggi
responsabile
delle
rete
ormai
in
disarmo
dei
club
di
Forza
Italia
)
si
è
sostituita
un
'
organizzazione
che
ricalca
l
'
assetto
degli
enti
locali
:
comune
,
provincia
,
regione
.
Ogni
livello
ha
i
suoi
organismi
e
i
suoi
dirigenti
,
a
riproduzione
di
quelli
nazionali
.
"
Una
struttura
inutilmente
burocratica
,
dove
rischiano
di
affermarsi
i
signori
delle
tessere
"
,
accusano
i
critici
,
sostenitori
di
un
partito
"
leggero
"
:
l
'
ala
liberale
di
Antonio
Martino
e
Marco
Taradash
,
il
variegato
gruppo
dei
professori
(
dall
'
insoddisfatto
Giorgio
Rebuffa
a
Lucio
Colletti
,
che
del
congresso
non
vuol
neppure
sentire
parlare
)
,
e
anche
buona
parte
dei
gruppi
parlamentari
,
a
cominciare
dal
presidente
dei
deputati
Giuseppe
Pisanu
.
Ma
Scajola
difende
la
sua
creatura
:
"
Stiamo
facendo
venire
alla
luce
,
dalla
periferia
di
FI
,
una
nuova
classe
dirigente
di
inaspettato
valore
.
Abbiamo
scritto
uno
statuto
estremamente
democratico
,
che
ha
due
fondamentali
obiettivi
:
impedire
la
nascita
di
correnti
e
garantire
l
'
elezione
diretta
dei
dirigenti
"
.
Ai
suoi
detrattori
,
che
gli
rimproverano
di
"
democristianizzare
"
FI
,
Scajola
replica
:
"
La
Dc
ha
avuto
difetti
e
degenerazioni
da
cui
vogliamo
stare
lontani
,
ma
è
anche
durata
50
anni
,
e
io
spero
che
FI
possa
fare
altrettanto
"
.
Critiche
e
gelosie
,
spiega
,
nascono
dal
fatto
che
"
i
gruppi
parlamentari
,
che
erano
l
'
unico
centro
'
direzionalè
del
partito
,
temono
di
perdere
il
loro
peso
"
.
Come
lui
stesso
ammette
,
nei
collegi
,
tra
i
parlamentari
e
i
nuovi
dirigenti
locali
di
partito
,
si
sono
prodotte
numerose
tensioni
,
alcune
delle
quali
sono
sfociate
in
abbandoni
.
Dal
'96
a
oggi
,
sono
quindici
i
parlamentari
che
hanno
abbandonato
i
gruppi
azzurri
.
Certo
è
che
,
per
la
prima
volta
nella
sua
esistenza
,
FI
sta
registrando
le
tipiche
scosse
sismiche
di
ogni
vigilia
congressuale
che
si
rispetti
.
Chi
è
esperto
nella
geografia
interna
del
movimento
individua
principalmente
due
assi
contrapposti
:
quello
dell
'
apparato
centrale
,
guidato
dallo
stesso
Scajola
e
dagli
uomini
più
vicini
(
il
deputato
sardo
Salvatore
Cicu
,
ex
giovane
Dc
e
responsabile
del
settore
adesioni
,
il
consulente
per
il
congresso
Luigi
Baruffi
,
ex
responsabile
organizzativo
della
Dc
,
Mario
Valducci
,
il
tesoriere
Giovanni
Dell
'
Elce
)
e
che
avrebbe
l
'
appoggio
del
capogruppo
al
Senato
Enrico
La
Loggia
,
e
quello
capeggiato
da
Pisanu
e
Frattini
,
forte
di
un
buon
rapporto
con
Gianni
Letta
.
A
quest
'
ultimo
,
che
pure
non
ha
alcun
incarico
formale
,
e
non
è
neppure
iscritto
al
partito
,
tutti
riconoscono
però
un
ruolo
centrale
di
equilibrio
e
mediazione
.
Il
principale
scontro
precongressuale
,
che
verteva
sul
sistema
per
l
'
elezione
dei
membri
del
Comitato
di
presidenza
,
è
stato
risolto
da
Berlusconi
stesso
mercoledì
sera
,
nell
'
assemblea
dei
gruppi
,
a
favore
dell
'
asse
Pisanu
-
Frattini
.
Niente
liste
bloccate
,
come
suggeriva
Scajola
,
si
voterà
a
preferenza
unica
:
"
Non
mi
piacciono
le
cordate
"
,
ha
tagliato
corto
il
leader
.
Il
voto
sarà
a
scrutinio
elettronico
,
come
per
il
Totocalcio
:
un
'
innovazione
tecnologica
che
permetterà
la
massima
rapidità
nelle
operazioni
.
Ai
parlamentari
,
Berlusconi
ha
spiegato
:
"
Il
congresso
non
sarà
una
passerella
:
ci
sarà
un
vero
dibattito
,
nel
quale
tutti
potranno
dire
la
loro
"
.
La
base
della
discussione
sarà
il
programma
"
liberale
e
liberista
"
del
'94
,
che
poi
"
gli
alleati
ci
costrinsero
ad
annacquare
nel
'96
,
facendoci
togliere
capisaldi
della
nostra
proposta
di
governo
,
come
il
buono
scuola
e
sanità
e
la
separazione
delle
carriere
"
.
Ma
al
congresso
di
Milano
si
parlerà
naturalmente
anche
di
strategie
e
di
rapporti
politici
:
dal
dialogo
con
il
centro
cossighiano
a
quello
con
la
Lega
.
Per
ora
,
si
guarda
con
attenzione
alle
assise
del
Carroccio
,
che
si
apriranno
oggi
e
alle
quali
parteciperà
Giulio
Tremonti
,
massimo
sostenitore
della
"
svolta
nordista
"
di
FI
.
Vari
altri
esponenti
azzurri
(
dal
coordinatore
lombardo
Dario
Rivolta
a
Giancarlo
Galan
,
presidente
della
Regione
Veneto
,
a
Tiziana
Maiolo
)
stanno
già
lavorando
a
possibili
campagne
comuni
con
la
Lega
,
ma
i
rapporti
con
Umberto
Bossi
li
gestisce
Belusconi
in
prima
persona
.
Un
Berlusconi
di
ottimo
umore
,
racconta
chi
ha
partecipato
alla
riunione
di
mercoledì
.
A
chi
lo
investiva
con
i
suoi
"
cahiers
des
doléances
"
sul
funzionamento
di
gruppi
e
partito
,
ha
replicato
con
aria
divertita
:
"
Ci
sto
pensando
da
tempo
:
se
avessi
organizzato
le
mie
imprese
come
questa
baracca
,
sarei
fallito
in
tre
mesi
"
.
StampaQuotidiana ,
Maria
Grazia
Cutuli
è
stata
assassinata
in
Afghanistan
,
sulla
strada
che
da
Jalalabad
porta
a
Kabul
,
a
90
chilometri
dalla
capitale
in
un
posto
orribile
che
si
chiama
Pouli
-
es
-
the
-
Kam
.
Maria
Grazia
era
lì
inviata
dal
Corriere
della
Sera
e
aveva
trentanove
anni
.
Era
lì
,
da
quelle
parti
,
prima
in
Pakistan
e
infine
in
Afghanistan
,
dal
giorno
successivo
all
'
attacco
alle
Torri
Gemelle
.
Pare
sia
stata
un
'
esecuzione
.
Secondo
la
ricostruzione
di
una
televisione
spagnola
le
hanno
sparato
alle
spalle
.
Con
lei
sono
stati
uccisi
altri
tre
giornalisti
.
Uno
è
Julio
Fuentes
,
spagnolo
,
di
El
Mundo
,
di
cui
Maria
Grazia
parlava
spesso
.
Erano
stati
anche
fidanzati
,
Maria
Grazia
e
Julio
.
Insieme
,
domenica
,
erano
entrati
in
una
delle
più
grandi
basi
militari
di
bin
Laden
,
abbandonata
dopo
la
ritirata
dei
talebani
da
Jalalabad
.
Lì
hanno
trovato
una
serie
di
fialette
di
Sarin
,
il
gas
nervino
.
Ieri
il
Corriere
e
il
Mundo
hanno
pubblicato
il
racconto
in
prima
pagina
.
C
'
è
chi
dice
che
con
la
loro
inchiesta
e
con
le
loro
domande
abbiano
infastidito
il
leader
locale
.
Si
chiama
Younis
Khalis
,
una
vecchia
gloria
del
Jihad
anti
sovietico
,
ed
è
l
'
uomo
che
dopo
un
lungo
negoziato
ha
costretto
i
talebani
a
lasciare
Jalalabad
.
I
due
giornalisti
hanno
scritto
che
Khalis
nel
1996
diede
a
Osama
ospitalità
e
il
permesso
di
costruire
la
base
sui
suoi
terreni
.
Secondo
altri
si
è
trattato
di
un
'
imboscata
a
scopo
di
rapina
,
in
una
terra
di
nessuno
tra
le
più
pericolose
dell
'
Afghanistan
.
Su
quelle
montagne
,
a
metà
strada
tra
Kabul
e
Jalalabad
,
ci
sono
sia
gli
arabi
di
bin
Laden
sia
i
talebani
scappati
dalle
due
città
.
In
fondo
,
conoscere
il
motivo
della
strage
non
conta
molto
:
tutti
e
quattro
i
giornalisti
sono
morti
.
Questo
conta
.
L
'
intrattabile
miss
Kigali
Dei
quattro
,
Maria
Grazia
Cutuli
è
quella
che
conosciamo
meglio
.
Era
di
Catania
.
Il
mese
scorso
aveva
compiuto
39
anni
.
Lavorava
alla
redazione
Esteri
del
Corriere
della
Sera
.
Si
occupava
di
Africa
,
di
Medio
Oriente
,
di
Balcani
,
di
Afghanistan
.
Era
la
più
grande
esperta
di
madrasse
,
le
scuole
coraniche
del
Pakistan
dove
hanno
,
si
fa
per
dire
,
studiato
i
talebani
.
Di
lei
sappiamo
che
era
una
donna
tosta
,
tostissima
.
Sappiamo
che
era
considerata
una
intrattabile
,
a
tratti
insopportabile
.
Maria
Grazia
si
lamentava
,
si
lamentava
sempre
,
le
sue
lamentele
erano
leggendarie
,
e
gli
amici
la
sfottevano
per
questo
.
Non
riusciva
a
restare
chiusa
in
redazione
a
passare
pezzi
,
come
si
dice
nel
nostro
gergo
,
o
a
fare
interviste
al
telefono
.
Era
monomaniaca
:
raccontare
la
guerra
,
meglio
la
guerriglia
,
era
la
sua
fissazione
.
Voleva
sempre
andare
dove
c
'
era
un
conflitto
.
Ci
andava
,
poi
.
Ci
riusciva
.
Perché
era
testarda
da
non
immaginarsi
.
Poi
tornava
e
sfiancava
gli
amici
con
i
suoi
racconti
,
e
non
smetteva
di
raccontare
e
lamentarsi
,
perché
quando
arrivava
lì
,
fosse
in
Ruanda
o
in
Medio
Oriente
,
improvvisamente
e
felicemente
si
fermava
tutto
.
Non
si
sparava
più
,
si
trattava
improvvisamente
la
pace
.
I
suoi
colleghi
dicevano
che
era
meglio
dell
'
Onu
:
arrivava
lei
e
la
guerra
si
fermava
.
Era
contenta
di
questo
.
Ironizzava
su
di
sé
.
A
chi
la
andava
a
trovare
a
casa
mostrava
sempre
le
sue
fotografie
scattate
in
Ruanda
il
Ruanda
era
la
sua
vera
fissazione
,
ci
tornava
pure
in
vacanza
.
A
Kigali
arrivò
proprio
alla
fine
del
genocidio
tra
hutu
e
tutsi
.
Per
andarci
si
dimise
da
Epoca
,
dove
lavorava
;
ci
andò
con
un
contratto
a
termine
delle
Nazioni
Unite
.
Da
lì
scrisse
anche
per
questo
giornale
.
Era
orgogliosa
delle
sue
foto
del
Ruanda
.
Gli
amici
la
prendevano
in
giro
perché
quelle
foto
raccontavano
un
Ruanda
diverso
da
quello
terribile
della
guerra
civile
.
Quelle
foto
la
ritraevano
danzante
su
un
magnifico
prato
all
'
inglese
.
Il
machete
aveva
appena
cessato
di
mozzare
teste
e
lei
,
per
scherzo
e
per
esorcizzare
la
paura
,
quella
sera
,
su
quel
prato
,
fu
eletta
Miss
Kigali
.
Fare
il
giornalista
di
guerra
,
si
sa
,
è
pericoloso
.
Le
parole
contano
meno
delle
armi
da
fuoco
.
Chi
decide
questa
vita
ne
è
perfettamente
consapevole
.
Ed
è
felice
.
Maria
Grazia
aveva
già
rischiato
la
vita
almeno
un
paio
di
volte
.
In
Ruanda
si
salvò
grazie
a
un
febbrone
che
la
costrinse
a
un
ricovero
all
'
ospedale
di
Kigali
.
La
sua
abitazione
,
quella
notte
fu
attaccata
e
quattro
suoi
colleghi
delle
Nazioni
Unite
furono
trucidati
.
In
Sudan
,
sui
monti
Nuba
,
al
seguito
della
guerriglia
cristiano
-
animista
evitò
per
un
niente
una
smitragliata
da
un
Antonov
governativo
.
I
suoi
amici
erano
abituati
a
questi
racconti
,
non
ci
facevano
più
caso
.
Per
coinvolgerli
,
per
fare
fino
in
fondo
il
suo
mestiere
,
lei
raccontava
loro
queste
immani
tragedie
in
modo
lieve
.
Per
non
annoiarli
.
Ci
riusciva
.
Come
quando
andò
a
Sarajevo
per
Epoca
.
La
città
fu
presa
d
'
assedio
e
lei
costretta
a
dormire
per
tre
settimane
nell
'
edificio
della
televisione
bosniaca
.
Appena
mettevi
il
naso
fuori
un
cecchino
prendeva
la
mira
e
sparava
.
Scrisse
articoli
bellissimi
.
A
cena
,
un
tocco
mondano
.
Agli
amici
faceva
credere
che
per
lei
la
cosa
peggiore
era
guardarsi
allo
specchio
i
capelli
sformi
.