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StampaPeriodica ,
L ' Accademia anti - accademia ... L ' Accademia d ' Italia deve essere antiaccademica . Deve essere antiparassitaria e antistatica , dinamica , operosa , creatrice . Pensiamo , insomma , che l ' Accademia d ' Italia debba essere l ' organo della Rivoluzione fascista nel campo dell ' arte . Pertanto essa dovrebbe avere per compito generale la difesa e l ' illustrazione dello spirito italiano , attraverso una azione precisa ed efficace su tutto quanto concerne la cultura del nostro Paese , intesa questa come somma di tutte le discipline intellettuali ed artistiche . Tale azione difensiva dovrebbe essere intesa nel senso di una saggia conservazione spirituale e materiale del patrimonio artistico della nostra razza , il quale deve essere maggiormente protetto di quanto oggi non si faccia , sia dalle minacce del tempo in ciò che è opera distruttibile , sia - soprattutto - dalle influenze e dalle contaminazioni straniere in ciò che è essenza e modo di vita estetica , filosofica , religiosa e morale , particolare alla nostra razza ... La sua funzione di difesa ideale della nostra civiltà artistica , in cui si riassumono le nostre più preziose virtù etniche , l ' Accademia d ' Italia può compierla con lo svalutare , attraverso la propria palese noncuranza o con esplicite dimostrazioni ed atti pubblici , tutte quelle manifestazioni letterarie , mistiche , artistiche , morali , ecc . , che portano in tutti questi campi dell ' intelletto e dello spirito " germi " di errori e di degenerazioni contrastanti con la schietta genialità o spiritualità creativa nazionale . Con ciò l ' Accademia combatterebbe senza dar quartiere , nell ' ambito delle sue proprie funzioni e attribuzioni , ogni forma di decadenza dello spirito italiano da quelle che sono le sue caratteristiche e proprietà tradizionali , storiche e congenite . Sopratutte energica dovrebbe essere la difesa della lingua nel suo carattere sostanziale , senza pedante - rie , che sono più dannose delle importazioni , nella lingua parlata come in quella scritta , di termini stranieri italianizzati . La lingua va considerata come una cosa viva ed in continuo sviluppo , ma non può più essere impunemente contaminata , oggi come ieri e sotto ogni regime , secondo le mode giornalistiche e librarie , che tengono il campo letterario . E a questo proposito diciamo un altro basta con le " sagre " in onore di santi , di artisti e di eroi , fatte a base di discorsi , articoli , monografie e saggi colmi di fronzoli , di zeppe e di rettoricume di una lingua insieme sgrammaticata , roboante e contorta , che nessun italiano potrebbe riconoscere per propria . E basta con molta della insopportabile prosaccia dei pseudo scrittori fascisti di questi ultimissimi anni , sia del giornale , sia del libro , i quali hanno la pretesa di contribuire a formare una letteratura fascista mentre soffocano lo stile della nostra grande lingua sotto un ' immensa ondata di terminologie inintelligibili , barbariche e puerili . Il Ministero della cultura italiana L ' Accademia d ' Italia , poi , per procedere a quella valutazione particolare del valore dei singoli artisti , di cui dicevamo poc ' anzi , potrebbe istituire premi di incoraggiamento e facilitare pubblicazioni e manifestazioni artistiche di schietta impronta italiana . Inoltre essa dovrebbe avere un proprio giornale periodico , cui , oltre gli accademici , darebbero il loro contributo d ' idee e di espressioni artistiche tutti coloro che l ' Accademia stimasse degni di far ciò . Insomma , l ' Accademia d ' Italia dovrebbe rappresentare una specie di Ministero della cultura italiana . Cioè , un organo centrale cui fossero naturalmente avocate tutte le imprese e tutte le iniziative di ordine e di carattere intellettuale e artistico , in merito alle quali essa potrebbe emettere il suo parere , dare i suoi consigli , presentare le sue obiezioni ...
AL LETTORE ( - , 1862 )
StampaPeriodica ,
Tra gli altri mezzi per corrompere la fede de ’ cattolici e trarli all ’ apostasia i protestanti eretici han messo in campo anche gli Almanacchi . Tra i quali tiene il primo luogo l ’ intitolato : L ’ Amico di casa . Nella prefazione al lettore rendono grazia i suoi compilatori del benigno accoglimento che esso ha trovato , mentre han dovuto trarne fino ad ottanta mila esemplari per l ’ anno 1862 . Qualor ciò sia vero , non è a farne le meraviglie , poiché essendo rivolto quest ’ almanacco a promuovere il protestantesimo , che è il veicolo della rivoluzione or prevalente in Italia , trova naturalmente gli animi disposti . Piuttosto è a meravigliarsi , che non ne abbia più . Certo non dee attribuirsi questo successo , come i compilatori dell ’ Almanacco il confessano , a merito loro , dappoichè in verità non vi ha merito alcuno in tale indigesto raccozzamento , non originalità , non dottrina , non erudizione , non grazia . Cotesti raccoglitori non fanno che copiar materialmente quanto trovano negl ’ innumerevoli trattatelli degli anglicani . Quindi copiano ad occhi chiusi gli errori , gli strafalcioni , gli spropositi di ogni ragione che loro si paran davanti . Di che noi daremo pruove luminosissime in ogni articolo . Il ripetere poi che essi fanno il loro successo dalla benedizione di Dio , è una bestemmia manifesta , quasi che Dio potesse benedire agli sforzi degli eretici in combattere , e distruggere , qualor fosse possibile , la Chiesa da esso Lui istituita e fondata , come sopra immobile rupe , sul principe degli Apostoli S . Pietro . Affermano essi inoltre , che non degnano di rispondere ai loro oppositori , perché i costoro libelli altro non presentano che grossolane ingiurie , ondeché il loro decoro non soffre che abbiano a cimentarsi . Ella è questa una scappatoia per trarsi d ’ impaccio . Noi non proferiremo ingiurie , e sfidiamo i raccozzatori dell ’ Amico di casa a rifiutare con buone ragioni quanto loro opponiamo . Che se nol fanno , fin da questo momento li denunziamo quali inetti , ignoranti , e di mala fede . Diremo però che sol non rispondono , perché non son capaci di rispondere , e gli avremo come convinti di menzogna e di malizia . Il lettore ne sarà il giudice . Egli è perciò , che noi a questo falso Amico di casa abbiam contrapposto un vero Amico di casa , come quello che smaschera e mette al nudo le perfide falsità colle quali si cerca di far perder la fede ai cattolici e trarli alla incredulità qual necessario elemento delle rivoluzioni . Che è quanto trascinarli a far getto della loro eterna salute . Fingono i compilatori dell ’ Almanacco di voler unicamente contrapporsi agli abusi dei preti col richiamarli al Vangelo . Or questo è sempre stato il vezzo degli eretici , chiamare abusi i veri insegnamenti della Chiesa sia rispetto ai dogmi sia rispetto ai costumi ed alla disciplina , che loro non attalentano . Così han praticato gli gnostici impuri , così i perfidi ariani , così gli scaltri pelagiani , e così gli altri tutti . Non si troverà in tutta la storia della Chiesa un solo di tai ribelli , che professasse impugnare la fede , e pure si sa che furono tutti marci eretici e però condannati dalla Chiesa né più né meno di quello che sieno i protestanti . Per Vangelo poi non altro intendono che l ’ insegnamento di Lutero , di Calvino e di quanti tennero lor dietro : non già il Vangelo di Gesù Cristo che li condanna presso che in ciascun capo . Abbiam poi trascurate le incisioni come inutili artificiali imbellettamenti de ’ quali non ha bisogno la schietta e severa verità . Guardati adunque , o lettore , da cotesti almanacchi che cercan sedurti coi loro artifizi , abusandosi della tua buona fede o ignoranza ; tienti stretto alla dottrina della Chiesa se non vuoi perire eternamente .
ProsaGiuridica ,
Il Guardasigilli Ministro per la Grazia e la Giustizia Visto l ' art . 32 della legge 29 giugno 1939 , n . 1054 , sulla disciplina dell ' esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica ; Ritenuta la necessità di determinare i contributi a carico degli iscritti negli elenchi speciali per il funzionamento delle Commissioni di cui agli articoli 12 e 15 della legge stessa ; Di concerto con il Ministro per l ' interno , col segretario del P.N.F. Ministro Segretario di Stato , e coi Ministri per le finanze , per i lavori pubblici , per l ' agricoltura e le foreste e per le corporazioni ; Sentito il Consiglio dei Ministri ; Decreta : Art . 1 . I professionisti che aspirano all ' iscrizione negli elenchi speciali preveduti dall ' art . 4 della legge 29 giugno 1939 , n . 1054 , debbono versare un contributo di lire duecento . Art . 2 . I professionisti iscritti negli elenchi speciali sono tenuti al versamento di un contributo annuale di lire cento , che deve essere eseguito nel gennaio di ogni anno . Quando l ' iscritto risulti moroso nel versamento , è disposta la sua cancellazione dall ' elenco speciale dopo una interpellanza notificatagli mediante lettera raccomandata con assegnazione di un termine non maggiore di giorni quindici per il versamento stesso . Art . 3 . Il ricorso della Commissione centrale indicato all ' art . 15 della legge 29 giugno 1939 citata , quando non sia proposto dal Procuratore generale o dal prefetto , deve essere accompagnato dal versamento di lire cento . Art . 4 . I versamenti delle somme stabilite dagli articoli precedenti sono eseguiti presso il locale ufficio del registro con imputazione al bilancio di entrata dello Stato . Le ricevute dei versamenti di cui agli articoli 1 e 3 del presente decreto debbono essere allegate alla domanda di iscrizione nell ' elenco e al ricorso ; quella del versamento di cui all ' art . 2 deve essere presentata alla Commissione . Le domande ed i ricorsi di cui al comma precedente sono dichiarati irricevibili se non risulti la prova dell ' eseguito versamento . Art . 5 . Il contributo di lire duecento di cui all ' art . 1 è dovuto anche dai professionisti che hanno ottenuto l ' iscrizione negli elenchi speciali anteriormente all ' entrata in vigore del presente decreto . La Commissione pronuncerà la cancellazione dall ' elenco in confronto di coloro che non avranno provveduto al versamento della somma dopo una interpellanza notificata a norma dell ' art . 2 , comma secondo . Il contributo annuale di lire cento è dovuto a cominciare dal primo anno dell ' iscrizione , in aggiunta a quello di lire duecento di cui all ' art . 1 , fermo il disposto del comma precedente . Art . 6 . Nel bilancio del Ministero di grazia e giustizia saranno stanziate annualmente in due appositi capitoli , in limiti non eccedenti i versamenti effettuati , a norma del presente decreto , le somme necessarie rispettivamente alle spese per i servizi relativi agli iscritti negli elenchi speciali preveduti dall ' art . 4 della citata legge 29 giugno 1939 e a quelle per premi di operosità da corrispondere in relazione a tali servizi . Roma , addì 30 luglio 1940-XVIII Il Ministro per la grazia e giustizia , Grandi p . il Ministro per l ' interno , Buffarini Il Segretario del P.N.F. , Muti Il Ministro per le finanze , Di Revel Il Ministro per i lavori pubblici , Serena Il ministro per l ' agricoltura e le foreste , Tassinari p . Il Ministro per le corporazioni , Cianetti
HUMANITAS ( - , 1927 )
StampaPeriodica ,
Mi sono imbattuto , caso fortuito , in una mia amica Miss Hilder Mary , inglese emigrata , che conobbi a Rovigo nel 1919 . L ' ho trovata sportiva alla stazione di Torino equipaggiata in attesa di prendere il treno per Aosta e salire a Pont Saint Martin a sciare . Poche parole sotto la pensilina . - Signorina , io vi conosco . Miss Hilder Mary ? - Yes . - Good morning , Mary ; How are you ? - Very well ; e qui la presentazione e il riconoscimento . Miss si stacca dalle sue compagne mi segue a fianco . Dice : - It gives me pleasure ! E continuando io - Today weather is not so fine as yesterday - , entro improvvisamente a parlare della montagna e dei ghiacciai alpini italiani . Sulla guida del Touring mi indica Pont Saint Martin e mi domanda dell ' auto per Gressoney - Saint - Jean e per Gressoney - La Trinité . Io portavo la Camicia nera ed Ella si rallegrò con me del bel passo . Poiché adorava l ' Italia per i suoi mira - bili paesaggi ed il suo bel sole ed il condottiero invitto del suo popolo . - Dovrete esser fieri , Ella mi disse , di questo vostro Duce , che suscita l ' invidia nostra e del mondo intero . - Il fascismo traboccherà di certo oltre i confini d ' Italia ed è ardua cosa dire ove farà sosta ...
PREFAZIONE ( - , 1861 )
StampaPeriodica ,
Ai tanti mali ond ’ è invasa la nostra Italia , minaccia oggi d ’ aggiungersi quello di una missione protestante , che , solennemente annunciata non è guari dai giornali , sta per esser spedita dall ’ Inghilterra , ad oggetto d ’ incoraggiarvi con tutti i mezzi possibili la Riforma protestante . Fra questi mezzi viene specialmente indicato quello della pubblicazione di libri di preghiera in lingua italiana , e di altri giudiziosi scritti pure in lingua italiana . Bisogna dunque dire che la rivoluzione politica , da cui la nostra cara penisola è da omai due anni contristata , sia in buon accordo col protestantismo , dacché questo , solo oggi , e dopo appunto che quella gli ha , direm così , preparato il terreno ; solo oggi e non prima , anzi non prima che dessa prevalesse in Italia , osa annunciare solennemente l ’ invio de ’ suoi missionari fra noi . E perché questo può dirsi con tutta ragione , non si vedrà per conseguenza inopportuno di far avvertiti per ogni via i cattolici , e massime i padri a tenersi in guardia per le loro famiglie dall ’ influsso dell ’ annunciata missione , la quale , proponendosi di agire anche mediante scritti giudiziosi in italiano , può giustamente temersi che ricorrerà senza meno al mezzo degli almanacchi , siccome è noto che vi è già ricorso un di lei precursore in altra contrada del cattolico nostro paese . Per tale evenienza Il Vero Amico viene spontaneo alla luce all ’ effetto di premunire i cattolici contro siffatto genere d ’ insidie . E perché inoltre può dirsi con tutto fondamento che la rivoluzione e il protestantismo sono di buona intesa fra loro , così sarà utile dare un cenno dei fatti che formano la storia dell ’ una e dell ’ altra . Dei fatti di quella , limitandoci al decennio contemporaneo , direm brevi parole in questa prefazione ; e del protestantesimo che osa venire ad inaugurarsi fra noi , registreremo le principali gesta , od in note , od in riscontri storici mese per mese nel corpo dell ’ almanacco . Così il savio lettore cattolico conoscerà di che mala razza siano entrambi . La rivoluzione che da dieci anni ha messe le radici in Piemonte , all ’ udire quei Dulcamara che governano in di lei nome , è altamente favorevole allo sviluppo del sentimento religioso . Confrontinsi le di lei opere coi precetti del Decalogo , il quale è la legge comune di noi cattolici , e si vedrà quanto sia menzognero siffatto vanto . Comanda primieramente il Signore nel Decalogo “ di non aver altro Dio fuori di lui ” e con ciò proibisce la libertà dei culti ; ma la rivoluzione ha invece proclamata questa libertà , in virtù della quale si sono già eretti tempi valdesi , chiese nazionali , e si è fatto diritto ai protestanti , agli scismatici , agli eretici d ’ ogni genere , mormoni , quacqueri , turchi , di dogmatizzare a lor moda e combattere direttamente la religione degli Italiani , di seminar Bibbie falsificate , e di predicare infine ad uditori prezzolati siccome ha fatto specialmente il famoso apostata frate Gavazzi in Toscana ed in Napoli . Il Signore comanda altresì “ di non pigliare il nome di Dio invano ” ed ordina perciò anche l ’ osservanza dei giuramenti e delle promesse fatte in nome suo . Or bene : la rivoluzione , appena divenuta al potere del paese ha rotti i Concordati colla Santa Sede , sì in Piemonte che in Lombardia , ed altrove ; non rende ai legittimi principi i territori che ha riconosciuto loro spettare in nome della SS . Trinità nel trattato di Zurigo ; non paga i tributi dovuti al Papa in forza di antiche convenzioni ; non rimette ai frati di Lombardia i beni che si è obbligata a Zurigo di restituir loro , e viola tutto giorno la promessa di pace che diede solennemente in quel trattato . I giornali poi che le sono devoti bestemmiano e profanano quotidianamente il nome di Dio , e si fanno beffa della nostra fede . “ Ricordati di santificare le feste ” comanda in terzo luogo il Signore . La rivoluzione colla famosa legge Siccardi , in onta dell ’ opposizione della Santa Sede , si arrogò sacrilegamente l ’ autorità di sopprimere alquante feste in Piemonte , e notizie anche di fresca data assicurano che non rispetta poi neppur quelle che ha conservate ; ed una delle prime cose che ora ha fatto in Napoli è stata quella di sopprimere varie feste votive di quella città . “ Onora il padre e la madre ” dice il quarto comandamento del Decalogo . Proclamando la rivoluzione la libertà di opinione di coscienza , rompe nell ’ ordine domestico il vincolo di soggezione da cui per legge di natura sono tenuti i figli verso i genitori , e così distrugge la veneranda autorità del potere paterno , che è la base dell ’ ordine sociale . Chi è cattolico inoltre ha per madre la Chiesa , e per padre il romano Pontefice . La rivoluzione ha usurpato i domini della Chiesa e del Papa ; si richiamano di queste usurpazioni le allocuzioni del Sommo Pontefice Pio IX , le pastorali de ’ vescovi , le proteste del popolo cattolico ; lo dicono i vescovi in esiglio , i cardinali prigioni , il clero spogliato ecc . ecc . ; ed essa , sconosce i richiami , e le proteste , e continua ad offendere il Signore anche in questo . Dice il quinto comandamento “ non ucciderai ” e la rivoluzione , movendo ingiustamente la guerra ai poteri costituiti e specialmente al Papa è rea di tanti omicidi , quanti sono coloro che morirono nelle guerre avvenute dal maggio 1859 in avanti , e quante sono le vittime fatte fuori della guerra , come a dire l ’ innocente sacerdote fucilato in Perugia , e i tanti fedeli sudditi di re Francesco II fucilati nelle Due Sicilie . Riguardo al sesto precetto “ non maechaberis ” basterà ricordare che già la rivoluzione si dié cura di regolare con leggi che hanno la data del 1855 e del 1857 il libero esercizio dell ’ immoralità , ed ora , conforme lo ha pur notato ultimamente Pio IX nella sua allocuzione del 28 settembre prossimo scorso , appena messo il piede nelle Marche e nell ’ Umbria , ha proclamato il diritto del mal costume . “ Non ruberai ” dice il settimo precetto ; e la rivoluzione non solo non può dirlo d ’ averlo osservato , ma anzi lo rinnega in principio , e non si vergogna così d ’ aver rubato , ma ben anco si mostra disposta a rubare tutto quello che può . Ruba gli Stati , ruba i patrimoni dei principi ; spoglia i Corpi religiosi non che gli individui , nel mentre protesta di rispettare a tutti il diritto di proprietà , nel mentre condanna la confisca che usava in altri tempi , e che alla fin fine si applicava in pene di delitti contemplati dalla legge , e commessi da coloro cui veniva inflitta ; ruba infine ai popoli coi prestiti , e colle imposte , dei quali si crea il bisogno colla sua avventata amministrazione . “ Non dire falso testimonio contro il tuo prossimo ” prescrive l ’ ottavo precetto del Signore ; e la rivoluzione dopo aver denigrato per i trivi i governi costituiti in Italia , s ’ incaricò di deporre il falso contro di loro , e massime contro il Papa nel famoso congresso di Parigi , dove accusò di cattiva la legislazione pontificia , mentre per avviso degli intelligenti è migliore di quella di Francia e dello stesso Piemonte il cui Parlamento rese siffatta testimonianza ; e dove denunciò in pericolo di perturbazioni politiche gli altri Stati , e molestato da bande di ladri quello del Papa , mentre niuna perturbazione vi ebbe mai luogo , e vi riusciron male all ’ incontro quelle spedite da Sarzana e da Genova , paesi soggetti al Piemonte ; e mentre i ladri , avanzo della rivoluzione del 1848 , erano già stati in allora distrutti nelle Romagne ed invece crebbero a dismisura in Piemonte , fino al punto che un giorno furon levati d ’ in sul naso gli occhiali ad un giudice , ed in un altro la stampa non ebbe rossore di manifestare simpatie per certo Mottino celebre masnadiere , e di intercederne la salvezza contro il voto della legge che lo dannava a morte pe ’ suoi misfatti . Il Decalogo comanda eziandio di “ non desiderare la roba degli altri . ” I fatti di cui siamo testimoni e di cui abbiamo dato cenno ci dicono se la rivoluzione desideri o no la roba altrui . Finalmente il Signore vieta un altro genere di desideri ; ma la rivoluzione colla proclamata libertà delle opinioni e delle credenze , coll ’ esempio di usurpare l ’ altrui , col licenziare per legge la vita immorale , non può farsi scrupolo di un desiderio che la legge del Signore proscrive ; sicché non uno dei precetti del Decalogo è stato ed è da essa osservato . E dopo tutto ciò ognuno ben vede che dessi non è , come si vanta , favorevole allo sviluppo del sentimento religioso . È invece altamente contraria ; e se tale non fosse , come oserebbe il protestantesimo farsi innanzi sui di lei passi ? Stiam dunque all ’ erta . Diffidiamo di coloro che belli di siffatte millanterie rigettano il dominio temporale del Papa ; perché questa è la via che conduce a rigettare anche la spirituale autorità . Vegliamo . La rivoluzione si leva la maschera : dopo aver distrutto i troni , si avventa all ’ altare ; cerca di strapparci dal grembo della cattolica Chiesa . Provvediamo alla nostra fede , e guardiamoci dalle insidie che ci tendono i nemici di essa .
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 . E ' vietato l ' esercizio di qualsiasi attività nel campo dello spettacolo a italiani ed a stranieri o ad apolidi appartenenti alla razza ebraica , anche se discriminati , nonché a società rappresentate , amministrate o dirette in tutto o in parte da persone di razza ebraica . Art . 2 . Sono vietate la rappresentazione , l ' esecuzione , la proiezione pubblica e la registrazione su dischi fonografici di qualsiasi opera alla quale concorrano o abbiano concorso autori od esecutori italiani , stranieri od apolidi appartenenti alla razza ebraica e alla cui esecuzione abbiano comunque partecipato elementi appartenenti alla razza ebraica . Sono del pari vietati lo smercio dei dischi fonografici e l ' importazione di matrici di dischi previsti dal precedente comma e la successiva riproduzione delle matrici stesse . Art . 3 . E ' vietato utilizzare in qualsiasi modo per la produzione di film , soggetti , sceneggiature , opere letterarie , drammatiche , musicali , scientifiche ed artistiche , e qualsiasi altro contributo , di cui siano autori persone appartenenti alla razza ebraica , nonché impiegare ed utilizzare comunque nella detta produzione , o in operazione di doppiaggio o di post sincronizzazione , personale artistico , tecnico , amministrativo ed esecutivo appartenente alla razza ebraica . Art . 4 . Per i film da importare dall ' estero l ' Ente nazionale Acquisti Importazioni Pellicole Estere (E.N.A.I.P.E.), nel giudicare della opportunità di autorizzare o meno , ai sensi dell ' art . 5 della legge 4 aprile 1940-XVIII , n . 404 , sul monopolio per l ' acquisto , l ' importazione e la distribuzione dei film cinematografici provenienti dall ' estero , l ' acquisto di film esteri , terrà conto delle condizioni nelle quali questi sono stati prodotti fuori dal Regno in relazione alle disposizioni della presente legge . A tale scopo le domande di acquisto di film esteri debbono essere corredate di elenchi nominativi degli autori delle opere utilizzate per la produzione dei film medesimi e di coloro che hanno ad essa concorso con contributi artistici e tecnici di notevole importanza . Agli stessi criteri indicati nel primo comma del presente articolo dovrà attenersi il Ministero della cultura popolare nell ' accordare o meno ai film importati dall ' estero il nulla osta per la proiezione in pubblico di cui all ' art . 1 del regolamento per la vigilanza governativa sulle pellicole cinematografiche approvato con R . decreto - legge 24 settembre 1923-I , n . 3287 . Art . 5 . Con decreto del Ministro per la cultura popolare , di concerto con il Ministro per l ' interno , sarà nominata una Commissione di cui fanno parte anche due rappresentanti del Ministero dell ' interno ed alla quale è attribuito il compito di provvedere alla compilazione ed all ' aggiornamento degli elenchi di autori e di artisti esecutori appartenenti alla razza ebraica . Nei riguardi degli autori ed artisti italiani e degli autori ed artisti stranieri od apolidi , residenti nel Regno , l ' inclusione nell ' elenco dovrà essere preceduta dall ' accertamento della posizione razziale , da parte del Ministero dell ' interno , secondo le norme contenute negli articoli 8 e 26 del R . decreto - legge 17 novembre 1938 , n . 1728 . Tali elenchi sono pubblici . Art . 6 . Ai componenti della Commissione saranno corrisposti per ogni giornata di adunanza gettoni di presenza da determinarsi nei modi previsti dall ' art . 63 del R . decreto 11 novembre 1923-II , n . 2395 . Art . 7 . Chiunque contravviene alle norme contenute negli articoli 1 , 2 e 3 della presente legge è punito con l ' ammenda da L . 50 a L . 10.000 . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Dato a Roma , addì 19 aprile 1942-XX Vittorio Emanuele Mussolini , Pavolini , Grandi Visto il Guardasigilli : Grandi
DEL CARATTERE ( - , 1928 )
StampaPeriodica ,
Non v ' è uomo che non abbia un carattere , ma pochi sono gli uomini veramente di carattere ; questi si trovano più facilmente fra la gente di campagna , semplice , forte e primitiva , che fra i borghesi intellettuali , logori di mente e di cuore . Si sente dire spesso , con un certo tono di sprezzo , che i contadini sono testardi : santa testardaggine la loro , che rivela , in - vece , salde basi . Il contadino , quasi sempre religioso , ha un concetto integrale della vita e dei suoi valori essenziali : del buono e del cattivo , del brutto e del bello , del giusto e dell ' ingiusto , ed in base a tale concetto agisce e giudica uomini ed eventi e prima di mutare le sue azioni e i suoi giudizi deve essere profondamente e intimamente convinto del proprio errore . Gli argomenti brillanti , i facili entusiasmi non hanno presa su di lui che tien fede alle sue convinzioni tenacissimamente . Potrà essere schiavo di pregiudizi , avere vedute sotto un certo aspetto limitate , ma nessuno gli può contestare quell ' unità interiore che si chiama , appunto , carattere . Il borghese , invece , soggiace più facilmente agli entusiasmi repentini e passeggeri , alle opinioni altrui quando sono ammantate di una certa cultura . Troppo colto e troppo intelligente egli stesso per poter - si contentare di soluzioni semplicistiche della vita e dei suoi problemi morali , non lo è poi abbastanza per abbracciarne una che gli sia di guida in questo operare terreno . Scettico per insufficienza di pensiero e di spirito , il borghese assomiglia a una bussola impazzita , pronto a spostare l ' ago calamitato della propria coscienza verso tutti i punti cardinali , sensibile a ogni più piccolo movimento . Vi sono , poi , i veri uomini di carattere , dotati d ' animo e d ' intelletto superiori e d ' una coscienza profonda in cui tutto si compone armonicamente , che sanno quel che vogliono e perché ; uomini nei quali non v ' è alcun dissidio tra pensiero e pensiero , azione e azione e tra lo stesso pensiero e la stessa azione , che il carattere , appunto , unisce indissolubilmente . Questi sono nella storia i grandi Maestri e i grandi Condottieri di popoli , destinati a giganteggiare come vette altissime sulla piattezza uguale del volgo , vicini tra loro malgrado il distacco dei secoli . Da Dante a Benito Mussolini la catena dei Grandi Italiani segna il cammino faticoso e glorioso della nostra Stirpe .
ITALIA E GERMANIA ( - , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Alfine , dopo duecento cinquanta giorni dalla nostra dichiarazione di guerra all ' Austria , l ' organo magno della borghesia italiana ha rotto il silenzio per tanto tempo conservato sulle relazioni fra Italia e Germania . Per otto lunghi mesi il Popolo d ' Italia si era trovato quasi solo a rimuover le stagnanti e oscure acque italo - tedesche , a illustrare il pericolo germanico , a chiedere apertamente , senza infingimenti , quello che era una necessità e un dovere per l ' Italia : la dichiarazione di guerra all ' impero del kaiser . Quasi sempre ci eravamo trovati di contro l ' ostilità della censura che mozzava notizie e argomentazioni . Ma la storia cammina , e nessun censore fino ad oggi è riuscito a trattenerla . Il destino ha un suo fatale andare . Ciò che è necessario e indeprecabile , al fine si impone . I mestatori , le fazioni , gli uomini di Stato , possono talvolta rallentare una corrente ; ma se essa è fatale , cioè se è determinata da grandi ragioni storiche , la corrente a un certo punto rompe gli ostacoli , travolge gli uomini e avanza . Quando il Popolo d ' Italia , che ha agitato coraggiosamente la nuova bandiera di fede e di lotta , incitava perché si dichiarasse guerra alla Germania , i timorati si scandalizzavano , il ministero stringeva i freni , e gli ossequienti censori imbiancavano le nostre colonne . Ma la storia cammina , anche non ostante i timori di Salandra , le intemperanze della censura e i silenzi di certi giornali . L ' equivoca situazione italo - tedesca ha generato un grave disagio in Italia e nel campo degli Alleati . Ormai anche i timorati e i prudenti rompono il silenzio . Tutti avvertono l ' equivoco . Il disagio morale va divenendo intollerabile . Ed ecco che anche il grave Corriere della Sera rompe la consegna , e constata che « dopo l ' inizio delle ostilità è accaduto qualche cosa che avrebbe potuto far apparire al Governo legittimo ed opportuno raccogliere la disfida che la Germania ci lanciava » . Il Corriere della Sera ha intitolato il suo articolo : « Alle radici del disagio » . Ma a queste radici ha solo accennato . Non le ha messe al sole ; non ha avuto il coraggio di svellerle . Eppure avrebbe dovuto farlo , poiché ammetteva che un disagio esiste . La situazione fra Italia e Germania è strana e oscura . Non chiari sono anche i rapporti fra noi e gli Alleati . Abbiamo firmato il patto di Londra . Ma ciò non ha troncato il nodo gordiano . In vero , ci siamo impegnati a non far pace separata con la Germania , cioè con una Potenza con cui ... non siamo in guerra ! Ecco il primo grande equivoco , di natura diplomatica . La guerra ufficialmente non è stata ancor dichiarata fra Italia e Germania . Viceversa effettivamente esiste , poiché l ' Impero tedesco dà all ' Austria oro , armi , munizioni , ufficiali , soldati . E l ' Illustrazione italiana , alcuni mesi fa , riproduceva la fotografia di un gruppo di autentici soldati tedeschi fatti prigionieri dai nostri nel Trentino . La pubblicazione del documento , corredata da una chiara ed esplicita indicazione , fu permessa dalla censura . Un giornale giolittiano di Torino , non certo sospettabile di odio alla Germania , dopo il siluramento dell ' Ancona pubblicava una nota secondo cui il Consiglio dei ministri italiano era venuto in possesso di prove testimonianti che il sommergibile siluratore non era austriaco . Il che voleva significare che era tedesco . Uno stato di guerra , adunque , esiste . Ma non si è avuta una dichiarazione ufficiale . Ed ecco il secondo grande equivoco , di natura militare . In definitiva esiste questo stato di fatto : la Germania opera ai fini della nostra sconfitta ; invece il Governo di Roma non osa rispondere , evita ogni mossa là dove può ritenere di trovarsi a fronte i tedeschi , cerca di tener celati tutti gli atti di ostilità che la Germania compie in nostro danno , e non reprime interamente come dovrebbe e potrebbe il contrabbando e lo spionaggio in favore della Germania . Gli eccessi della censura potranno in parte celare la verità agli italiani . Ma agli Alleati non di certo . Gli Alleati sanno , vedono e riflettono . Ed ecco la vera ragione di certe diffidenze . Perché Salandra non ha osato ? Forse per evitare una grande azione della Germania contro di noi ? Ma chi , in buona fede può crederlo ? Se la Germania avesse potuto agire contro di noi , lo avrebbe fatto molto volentieri , senza attendere la dichiarazione di guerra di Salandra . Riportiamo il parere di uno scrittore politico imparziale , amico del Presidente del Consiglio : « Data la linea generale del programma della Germania nel grande conflitto europeo , chi può sperare che la sua condotta verso l ' una o l ' altra potenza , e tanto meno verso l ' Italia , sia ispirata o possa essere ispirata da idee di generosità o da sentimenti di simpatia ? Se la Germania non attacca l ' Italia non è perché essa voglia riservarsi una porta per l ' avvenire , ma perché forse , in questo momento , crede più opportuno sfondare altre porte , o non crede di avere forze sufficienti per sfondare , insieme , anche questa delle Alpi . Ma state pur sicuri che se e quando stimerà opportuno e sarà in forze , non i vostri begli occhi , o germanofili di vecchia e nuova rocca , e non il ricordo dei vostri amori e delle vostre lotte in suo onore , frenerà la tedesca rabbia dal desiderio di venire a devastare le belle rive . Quando suonerà l ' ora di tentare il colpo contro l ' Italia , il tentativo sarà fatto . Figgetevi bene in mente questo . « Dunque , bisogna non addormentarsi nella stupidità della illusione sulla longanimità o la sentimentalità dei tedeschi per noi , o sull ' interesse dei tedeschi d ' averci amici , se non nel presente , nell ' avvenire » . Così scriveva Rastignac , pensatore non sospetto . Ciò valga anche per sfatare la idiota leggenda di una pretesa volontà tedesca di rappacificarsi con l ' Italia sotto gli auspici di ... Giovanni Giolitti . Fra Italia e Germania si è scavato un abisso che nessuno più colmerà , a meno che la prima non rinunzi al suo avvenire e alle sue aspirazioni nazionali . La Germania mira a Trieste e al Mediterraneo . La Germania ha bisogno , per sorreggersi , di un ' Austria forte , padrona dell ' Adriatico e dei Balcani . Tedeschi e italiani dunque , tendono a fini antitetici . Il trionfo degli uni richiede , come condizione necessaria , la sconfitta degli altri . E allora , qual ' è l ' intima ragione della politica di Salandra ? Noi riteniamo che , egli non osi gettar l ' ultima alea e varcare il Rubicone per semplici ragioni parlamentari . Egli teme la Camera . Ma col posporre gli interessi d ' Italia alla piccola politica di un Parlamento cui il popolo tolse ogni autorità nel maggio 1915 , l ' on . Salandra manca ai suoi doveri verso la nazione . La guerra è giunta a un punto tale che per chiudersi con una vittoria nostra è necessaria la più intima unione fra gli Alleati . Gli scacchi del 1915 si sono verificati per la mancanza di unione fra le Potenze dell ' Intesa . Per la vittoria occorre che questa unione si effettui . Occorre che si agisca con unità di intenti . E se per vincere fosse necessario che truppe anglo - francesi operassero in Italia , o che truppe italiane operassero nel Belgio o in Francia o altrove , ciò deve potersi verificare . La dichiarazione di guerra alla Germania è pertanto una premessa imprescindibile . Salandra osi . Irriterà i giolittiani , ma servirà l ' Italia . E poi , i giolittiani non gli concederanno mai pace , anche se l ' equivoco italo - tedesco perdura . Otto mesi di guerra dovrebbero aver insegnato almeno questo . Non abbiamo volutamente fatto cenno delle alte ragioni di civiltà che impongono anche a noi italiani la guerra contro la Germania . Ciò per dimostrare ai machiavellici che la dichiarazione di guerra ai tedeschi è imposta anche da considerazioni realistiche .
StampaPeriodica ,
Senza che nessuno se ne accorga è uscito il più bel libro che sul Fascismo si sia mai scritto , e cioè " Mussolini visto dai ragazzi , " raccolta dei componimenti scolastici dei ragazzi delle scuole elementari del ferrarese . Il libro , che è stato compilato con troppa rettorica da una maestra elementare , contiene disegni , definizioni e pensieri su Mussolini davvero straordinari . Eccone una scelta : Mussolini è il capo del Comune . È bravissimo . È il capo della nostra patria . È il capo del fascio . È il capo della guerra . E tutti gli vogliamo un gran bene . Perché mio padre dice che , se noi di Ferrara ci man - da anche nel fuoco , ci andiamo come se niente sia . A Mussolini quando venne a Bologna , un giovane di quindici anni gli ha tirato con la rivoltella e gli ha ferito la cintura . Un maresciallo gli ha chiappata la mano e la gente eran tutti impauriti dal dolore . Ma quel giovane è stato chiappato e l ' hanno tagliato in tre pezzettini . Io non ho mai visto il signor Mussolini , ma ho sentito dire che ha salvato l ' Italia . Mussolini è il capo del Comune . È il capo del fascio . È il capo della Marina . È il capo degli aeroplani . È il capo di tutte le scuole . È il capo di tutti . Mussolini è un grande eroe che ha fatto la marcia su Roma e nessuno se l ' aspettava , ma lui l ' ha fatta lo stesso e dopo l ' Italia era più libera e noi bambini facciamo sempre vacanza tutti i 28 ottobre . L ' anno scorso al mare ho visto il figlio di Mussolini . Pareva un bambino come noi . Io , quando saro grande andrò a vedere Mussolini , se campa . Perché la voglio proprio conoscere questa bravissima persona . Egli era il figlio di un fabbro , invece adesso è quasi il più bravo d ' Italia . I più valorosi e più forti eroissimi del mondo , sono i romagnoli . Un giorno , un giovane francese è venuto a Roma per veder di tentare Mussolini . Lo tentò con una bomba francese , ma non gli prese . Mussolini è un uomo un pochino brutto e poi tanto bravo che è quasi bravo quanto il Re . Io so che Mussolini ha fatto il maestro . Se l ’ avessi mai avuto per maestro ! sono sicuro che tutti i giorni avrei saputo la lezione a costo di non giocar più ai pallini la sera con Renzo Baldi . ... ma i fascisti hanno preso l ' assassino e l ' hanno subito condotto a morte . E Mussolini , lui non aveva cambiato nessun colore . Esso è un uomo coraggiosissimo ... , tanto è vero che dopo due ore andò a suona - re il mandolino con la sua famiglia . Adesso Mussolini è tornato a Roma dove prima le Vestali tenevano acceso il fuoco . Mussolini è cugino del Re , perché ha il collare della Santissima Annunziata . E ' un bel premio . Adesso si sente a dire che il Signor Duce Mussolini ha fatto fare molti cartelloni poi ne ha mandati uno per uno a tutti i teatri , così attaccati ai muri dicono : Quelli che dicono una bestemmia se è leggera si paga 2000 li - re , e se è grave 4000 . Ci sta bene . Co - me mi piacerebbe d ' esser cugina anche io col Re e col signor Mussolini . Prima che venisse il fascista Mussolini era a capo del socialismo . Poi venne il fascista che è ancor meglio , e lui sempre a capo lo stesso . Roma antica era forte e robusta e adesso è venuta povera perché cominciava a bere e andare sempre al circolo . Anche la Grecia è caduta perché cominciò andare al lusso . Così l ' hanno distrutta . ... quelli che si sono voluti mettere nel fascismo ma non hanno voglia di fare i fascisti , così il Duce li ha mandati in una bellissima isola vicino a Napoli per due o tre anni ... dopo poi andranno a casa . Io voglio molto bene a Mussolini , ma non vorrei averlo per marito , perché va sempre ferito . Ed io non starei mai cheta . Mussolini è il padrone di tutte le città . Se non ci fosse lui non ci sarebbero delle leggi così belle . Tutta la gente farebbe quel che ci pare e piace e ucciderebbero la gente come uccidere i gatti . Invece c ' è lui e possiamo star sicuri ... Mussolini quando è a cavallo è il più bel guerriero del mondo . Mussolini è quello che quando è venuto lui tutti si son messi a cantare Giovinezza . Ora S . E . Mussolini da fabbro che era , si trova nel punto di governare l ' Italia . E come fa bene ! Quando andò a Bologna nell ' ottobre scorso , per fargli festa i bolognesi in otto giorni hanno disfatto due palazzi e hanno fabbricato una fontana che getta l ' acqua color della bandiera . Mussolini è figlio di un fabbro che lavora il ferro . Mussolini era un ragazzo non ricco come noi , il quale diventato grande per amor di patria , scrisse e combatté tanto e poi tanto sopra la neve che fini per liberare l ' Italia . Mussolini è un uomo misterioso . Lavora sempre e non dorme mai o quasi : chiude gli occhi dieci minuti , poi si desta , si dà una bella lavata e torna subito a lavorare che è fresco come una rosa . Al comando di Mussolini , come al tocco di una bacchetta magica sono saltate fuori in Toscana navi da guerra che sta costruendo . Io non l ' ho mai visto e pensare che mi piacerebbe tanto di vederlo proprio bene ! Nelle fotografie non è bello , ma la Edmea Garuti che l ' ha visto di carne con una piuma nel cappello , dice che è bello come un re del libro delle favole . La Edmea Garuti è molto fortunata perché il Duce l ' ha invitata a Roma a colazione . Io so che Mussolini ha scritto tante belle cose sui giornali , e il mio babbo ne ha di quelli vecchi , di prima della guerra , che li legge ogni tanto con degli altri uomini , la sera , e tutti scossan la testa ; e poi dicono : che giudizio ha da avere un cristiano ! Il mio babbo è nella Milizia . Quando gli uomini della Milizia andarono a Bologna , anche il mio babbo andò e vide Mussolini da vicino . Quando ritornò a casa non faceva che parlare e la mamma diceva che pareva matto . Mussolini è il capo del signor Sindaco .
StampaPeriodica ,
È stata diramata , in data 16 aprile , la seguente circolare dell ' on . Turati ai Gruppi Universitari fascisti : Ho deciso l ' istituzione ufficiale della " paglietta universitaria " e ritengo obbligatoria per ogni segretario politico un ' azione continua ed efficace per la diffusione nell ' ambiente goliardico di questo cappello italiano . La foggia della " paglietta universitaria " è unica , dalla linea sobria ed elegante . Il nastro sarà del colore della Facoltà e l ' interno dei fiocchi sarà dei colori della città ove l ' Ateneo ha sede ...