StampaPeriodica ,
L
'
Accademia
anti
-
accademia
...
L
'
Accademia
d
'
Italia
deve
essere
antiaccademica
.
Deve
essere
antiparassitaria
e
antistatica
,
dinamica
,
operosa
,
creatrice
.
Pensiamo
,
insomma
,
che
l
'
Accademia
d
'
Italia
debba
essere
l
'
organo
della
Rivoluzione
fascista
nel
campo
dell
'
arte
.
Pertanto
essa
dovrebbe
avere
per
compito
generale
la
difesa
e
l
'
illustrazione
dello
spirito
italiano
,
attraverso
una
azione
precisa
ed
efficace
su
tutto
quanto
concerne
la
cultura
del
nostro
Paese
,
intesa
questa
come
somma
di
tutte
le
discipline
intellettuali
ed
artistiche
.
Tale
azione
difensiva
dovrebbe
essere
intesa
nel
senso
di
una
saggia
conservazione
spirituale
e
materiale
del
patrimonio
artistico
della
nostra
razza
,
il
quale
deve
essere
maggiormente
protetto
di
quanto
oggi
non
si
faccia
,
sia
dalle
minacce
del
tempo
in
ciò
che
è
opera
distruttibile
,
sia
-
soprattutto
-
dalle
influenze
e
dalle
contaminazioni
straniere
in
ciò
che
è
essenza
e
modo
di
vita
estetica
,
filosofica
,
religiosa
e
morale
,
particolare
alla
nostra
razza
...
La
sua
funzione
di
difesa
ideale
della
nostra
civiltà
artistica
,
in
cui
si
riassumono
le
nostre
più
preziose
virtù
etniche
,
l
'
Accademia
d
'
Italia
può
compierla
con
lo
svalutare
,
attraverso
la
propria
palese
noncuranza
o
con
esplicite
dimostrazioni
ed
atti
pubblici
,
tutte
quelle
manifestazioni
letterarie
,
mistiche
,
artistiche
,
morali
,
ecc
.
,
che
portano
in
tutti
questi
campi
dell
'
intelletto
e
dello
spirito
"
germi
"
di
errori
e
di
degenerazioni
contrastanti
con
la
schietta
genialità
o
spiritualità
creativa
nazionale
.
Con
ciò
l
'
Accademia
combatterebbe
senza
dar
quartiere
,
nell
'
ambito
delle
sue
proprie
funzioni
e
attribuzioni
,
ogni
forma
di
decadenza
dello
spirito
italiano
da
quelle
che
sono
le
sue
caratteristiche
e
proprietà
tradizionali
,
storiche
e
congenite
.
Sopratutte
energica
dovrebbe
essere
la
difesa
della
lingua
nel
suo
carattere
sostanziale
,
senza
pedante
-
rie
,
che
sono
più
dannose
delle
importazioni
,
nella
lingua
parlata
come
in
quella
scritta
,
di
termini
stranieri
italianizzati
.
La
lingua
va
considerata
come
una
cosa
viva
ed
in
continuo
sviluppo
,
ma
non
può
più
essere
impunemente
contaminata
,
oggi
come
ieri
e
sotto
ogni
regime
,
secondo
le
mode
giornalistiche
e
librarie
,
che
tengono
il
campo
letterario
.
E
a
questo
proposito
diciamo
un
altro
basta
con
le
"
sagre
"
in
onore
di
santi
,
di
artisti
e
di
eroi
,
fatte
a
base
di
discorsi
,
articoli
,
monografie
e
saggi
colmi
di
fronzoli
,
di
zeppe
e
di
rettoricume
di
una
lingua
insieme
sgrammaticata
,
roboante
e
contorta
,
che
nessun
italiano
potrebbe
riconoscere
per
propria
.
E
basta
con
molta
della
insopportabile
prosaccia
dei
pseudo
scrittori
fascisti
di
questi
ultimissimi
anni
,
sia
del
giornale
,
sia
del
libro
,
i
quali
hanno
la
pretesa
di
contribuire
a
formare
una
letteratura
fascista
mentre
soffocano
lo
stile
della
nostra
grande
lingua
sotto
un
'
immensa
ondata
di
terminologie
inintelligibili
,
barbariche
e
puerili
.
Il
Ministero
della
cultura
italiana
L
'
Accademia
d
'
Italia
,
poi
,
per
procedere
a
quella
valutazione
particolare
del
valore
dei
singoli
artisti
,
di
cui
dicevamo
poc
'
anzi
,
potrebbe
istituire
premi
di
incoraggiamento
e
facilitare
pubblicazioni
e
manifestazioni
artistiche
di
schietta
impronta
italiana
.
Inoltre
essa
dovrebbe
avere
un
proprio
giornale
periodico
,
cui
,
oltre
gli
accademici
,
darebbero
il
loro
contributo
d
'
idee
e
di
espressioni
artistiche
tutti
coloro
che
l
'
Accademia
stimasse
degni
di
far
ciò
.
Insomma
,
l
'
Accademia
d
'
Italia
dovrebbe
rappresentare
una
specie
di
Ministero
della
cultura
italiana
.
Cioè
,
un
organo
centrale
cui
fossero
naturalmente
avocate
tutte
le
imprese
e
tutte
le
iniziative
di
ordine
e
di
carattere
intellettuale
e
artistico
,
in
merito
alle
quali
essa
potrebbe
emettere
il
suo
parere
,
dare
i
suoi
consigli
,
presentare
le
sue
obiezioni
...
StampaPeriodica ,
Tra
gli
altri
mezzi
per
corrompere
la
fede
de
cattolici
e
trarli
all
apostasia
i
protestanti
eretici
han
messo
in
campo
anche
gli
Almanacchi
.
Tra
i
quali
tiene
il
primo
luogo
l
intitolato
:
L
Amico
di
casa
.
Nella
prefazione
al
lettore
rendono
grazia
i
suoi
compilatori
del
benigno
accoglimento
che
esso
ha
trovato
,
mentre
han
dovuto
trarne
fino
ad
ottanta
mila
esemplari
per
l
anno
1862
.
Qualor
ciò
sia
vero
,
non
è
a
farne
le
meraviglie
,
poiché
essendo
rivolto
quest
almanacco
a
promuovere
il
protestantesimo
,
che
è
il
veicolo
della
rivoluzione
or
prevalente
in
Italia
,
trova
naturalmente
gli
animi
disposti
.
Piuttosto
è
a
meravigliarsi
,
che
non
ne
abbia
più
.
Certo
non
dee
attribuirsi
questo
successo
,
come
i
compilatori
dell
Almanacco
il
confessano
,
a
merito
loro
,
dappoichè
in
verità
non
vi
ha
merito
alcuno
in
tale
indigesto
raccozzamento
,
non
originalità
,
non
dottrina
,
non
erudizione
,
non
grazia
.
Cotesti
raccoglitori
non
fanno
che
copiar
materialmente
quanto
trovano
negl
innumerevoli
trattatelli
degli
anglicani
.
Quindi
copiano
ad
occhi
chiusi
gli
errori
,
gli
strafalcioni
,
gli
spropositi
di
ogni
ragione
che
loro
si
paran
davanti
.
Di
che
noi
daremo
pruove
luminosissime
in
ogni
articolo
.
Il
ripetere
poi
che
essi
fanno
il
loro
successo
dalla
benedizione
di
Dio
,
è
una
bestemmia
manifesta
,
quasi
che
Dio
potesse
benedire
agli
sforzi
degli
eretici
in
combattere
,
e
distruggere
,
qualor
fosse
possibile
,
la
Chiesa
da
esso
Lui
istituita
e
fondata
,
come
sopra
immobile
rupe
,
sul
principe
degli
Apostoli
S
.
Pietro
.
Affermano
essi
inoltre
,
che
non
degnano
di
rispondere
ai
loro
oppositori
,
perché
i
costoro
libelli
altro
non
presentano
che
grossolane
ingiurie
,
ondeché
il
loro
decoro
non
soffre
che
abbiano
a
cimentarsi
.
Ella
è
questa
una
scappatoia
per
trarsi
d
impaccio
.
Noi
non
proferiremo
ingiurie
,
e
sfidiamo
i
raccozzatori
dell
Amico
di
casa
a
rifiutare
con
buone
ragioni
quanto
loro
opponiamo
.
Che
se
nol
fanno
,
fin
da
questo
momento
li
denunziamo
quali
inetti
,
ignoranti
,
e
di
mala
fede
.
Diremo
però
che
sol
non
rispondono
,
perché
non
son
capaci
di
rispondere
,
e
gli
avremo
come
convinti
di
menzogna
e
di
malizia
.
Il
lettore
ne
sarà
il
giudice
.
Egli
è
perciò
,
che
noi
a
questo
falso
Amico
di
casa
abbiam
contrapposto
un
vero
Amico
di
casa
,
come
quello
che
smaschera
e
mette
al
nudo
le
perfide
falsità
colle
quali
si
cerca
di
far
perder
la
fede
ai
cattolici
e
trarli
alla
incredulità
qual
necessario
elemento
delle
rivoluzioni
.
Che
è
quanto
trascinarli
a
far
getto
della
loro
eterna
salute
.
Fingono
i
compilatori
dell
Almanacco
di
voler
unicamente
contrapporsi
agli
abusi
dei
preti
col
richiamarli
al
Vangelo
.
Or
questo
è
sempre
stato
il
vezzo
degli
eretici
,
chiamare
abusi
i
veri
insegnamenti
della
Chiesa
sia
rispetto
ai
dogmi
sia
rispetto
ai
costumi
ed
alla
disciplina
,
che
loro
non
attalentano
.
Così
han
praticato
gli
gnostici
impuri
,
così
i
perfidi
ariani
,
così
gli
scaltri
pelagiani
,
e
così
gli
altri
tutti
.
Non
si
troverà
in
tutta
la
storia
della
Chiesa
un
solo
di
tai
ribelli
,
che
professasse
impugnare
la
fede
,
e
pure
si
sa
che
furono
tutti
marci
eretici
e
però
condannati
dalla
Chiesa
né
più
né
meno
di
quello
che
sieno
i
protestanti
.
Per
Vangelo
poi
non
altro
intendono
che
l
insegnamento
di
Lutero
,
di
Calvino
e
di
quanti
tennero
lor
dietro
:
non
già
il
Vangelo
di
Gesù
Cristo
che
li
condanna
presso
che
in
ciascun
capo
.
Abbiam
poi
trascurate
le
incisioni
come
inutili
artificiali
imbellettamenti
de
quali
non
ha
bisogno
la
schietta
e
severa
verità
.
Guardati
adunque
,
o
lettore
,
da
cotesti
almanacchi
che
cercan
sedurti
coi
loro
artifizi
,
abusandosi
della
tua
buona
fede
o
ignoranza
;
tienti
stretto
alla
dottrina
della
Chiesa
se
non
vuoi
perire
eternamente
.
ProsaGiuridica ,
Il
Guardasigilli
Ministro
per
la
Grazia
e
la
Giustizia
Visto
l
'
art
.
32
della
legge
29
giugno
1939
,
n
.
1054
,
sulla
disciplina
dell
'
esercizio
delle
professioni
da
parte
dei
cittadini
di
razza
ebraica
;
Ritenuta
la
necessità
di
determinare
i
contributi
a
carico
degli
iscritti
negli
elenchi
speciali
per
il
funzionamento
delle
Commissioni
di
cui
agli
articoli
12
e
15
della
legge
stessa
;
Di
concerto
con
il
Ministro
per
l
'
interno
,
col
segretario
del
P.N.F.
Ministro
Segretario
di
Stato
,
e
coi
Ministri
per
le
finanze
,
per
i
lavori
pubblici
,
per
l
'
agricoltura
e
le
foreste
e
per
le
corporazioni
;
Sentito
il
Consiglio
dei
Ministri
;
Decreta
:
Art
.
1
.
I
professionisti
che
aspirano
all
'
iscrizione
negli
elenchi
speciali
preveduti
dall
'
art
.
4
della
legge
29
giugno
1939
,
n
.
1054
,
debbono
versare
un
contributo
di
lire
duecento
.
Art
.
2
.
I
professionisti
iscritti
negli
elenchi
speciali
sono
tenuti
al
versamento
di
un
contributo
annuale
di
lire
cento
,
che
deve
essere
eseguito
nel
gennaio
di
ogni
anno
.
Quando
l
'
iscritto
risulti
moroso
nel
versamento
,
è
disposta
la
sua
cancellazione
dall
'
elenco
speciale
dopo
una
interpellanza
notificatagli
mediante
lettera
raccomandata
con
assegnazione
di
un
termine
non
maggiore
di
giorni
quindici
per
il
versamento
stesso
.
Art
.
3
.
Il
ricorso
della
Commissione
centrale
indicato
all
'
art
.
15
della
legge
29
giugno
1939
citata
,
quando
non
sia
proposto
dal
Procuratore
generale
o
dal
prefetto
,
deve
essere
accompagnato
dal
versamento
di
lire
cento
.
Art
.
4
.
I
versamenti
delle
somme
stabilite
dagli
articoli
precedenti
sono
eseguiti
presso
il
locale
ufficio
del
registro
con
imputazione
al
bilancio
di
entrata
dello
Stato
.
Le
ricevute
dei
versamenti
di
cui
agli
articoli
1
e
3
del
presente
decreto
debbono
essere
allegate
alla
domanda
di
iscrizione
nell
'
elenco
e
al
ricorso
;
quella
del
versamento
di
cui
all
'
art
.
2
deve
essere
presentata
alla
Commissione
.
Le
domande
ed
i
ricorsi
di
cui
al
comma
precedente
sono
dichiarati
irricevibili
se
non
risulti
la
prova
dell
'
eseguito
versamento
.
Art
.
5
.
Il
contributo
di
lire
duecento
di
cui
all
'
art
.
1
è
dovuto
anche
dai
professionisti
che
hanno
ottenuto
l
'
iscrizione
negli
elenchi
speciali
anteriormente
all
'
entrata
in
vigore
del
presente
decreto
.
La
Commissione
pronuncerà
la
cancellazione
dall
'
elenco
in
confronto
di
coloro
che
non
avranno
provveduto
al
versamento
della
somma
dopo
una
interpellanza
notificata
a
norma
dell
'
art
.
2
,
comma
secondo
.
Il
contributo
annuale
di
lire
cento
è
dovuto
a
cominciare
dal
primo
anno
dell
'
iscrizione
,
in
aggiunta
a
quello
di
lire
duecento
di
cui
all
'
art
.
1
,
fermo
il
disposto
del
comma
precedente
.
Art
.
6
.
Nel
bilancio
del
Ministero
di
grazia
e
giustizia
saranno
stanziate
annualmente
in
due
appositi
capitoli
,
in
limiti
non
eccedenti
i
versamenti
effettuati
,
a
norma
del
presente
decreto
,
le
somme
necessarie
rispettivamente
alle
spese
per
i
servizi
relativi
agli
iscritti
negli
elenchi
speciali
preveduti
dall
'
art
.
4
della
citata
legge
29
giugno
1939
e
a
quelle
per
premi
di
operosità
da
corrispondere
in
relazione
a
tali
servizi
.
Roma
,
addì
30
luglio
1940-XVIII
Il
Ministro
per
la
grazia
e
giustizia
,
Grandi
p
.
il
Ministro
per
l
'
interno
,
Buffarini
Il
Segretario
del
P.N.F.
,
Muti
Il
Ministro
per
le
finanze
,
Di
Revel
Il
Ministro
per
i
lavori
pubblici
,
Serena
Il
ministro
per
l
'
agricoltura
e
le
foreste
,
Tassinari
p
.
Il
Ministro
per
le
corporazioni
,
Cianetti
StampaPeriodica ,
Mi
sono
imbattuto
,
caso
fortuito
,
in
una
mia
amica
Miss
Hilder
Mary
,
inglese
emigrata
,
che
conobbi
a
Rovigo
nel
1919
.
L
'
ho
trovata
sportiva
alla
stazione
di
Torino
equipaggiata
in
attesa
di
prendere
il
treno
per
Aosta
e
salire
a
Pont
Saint
Martin
a
sciare
.
Poche
parole
sotto
la
pensilina
.
-
Signorina
,
io
vi
conosco
.
Miss
Hilder
Mary
?
-
Yes
.
-
Good
morning
,
Mary
;
How
are
you
?
-
Very
well
;
e
qui
la
presentazione
e
il
riconoscimento
.
Miss
si
stacca
dalle
sue
compagne
mi
segue
a
fianco
.
Dice
:
-
It
gives
me
pleasure
!
E
continuando
io
-
Today
weather
is
not
so
fine
as
yesterday
-
,
entro
improvvisamente
a
parlare
della
montagna
e
dei
ghiacciai
alpini
italiani
.
Sulla
guida
del
Touring
mi
indica
Pont
Saint
Martin
e
mi
domanda
dell
'
auto
per
Gressoney
-
Saint
-
Jean
e
per
Gressoney
-
La
Trinité
.
Io
portavo
la
Camicia
nera
ed
Ella
si
rallegrò
con
me
del
bel
passo
.
Poiché
adorava
l
'
Italia
per
i
suoi
mira
-
bili
paesaggi
ed
il
suo
bel
sole
ed
il
condottiero
invitto
del
suo
popolo
.
-
Dovrete
esser
fieri
,
Ella
mi
disse
,
di
questo
vostro
Duce
,
che
suscita
l
'
invidia
nostra
e
del
mondo
intero
.
-
Il
fascismo
traboccherà
di
certo
oltre
i
confini
d
'
Italia
ed
è
ardua
cosa
dire
ove
farà
sosta
...
StampaPeriodica ,
Ai
tanti
mali
ond
è
invasa
la
nostra
Italia
,
minaccia
oggi
d
aggiungersi
quello
di
una
missione
protestante
,
che
,
solennemente
annunciata
non
è
guari
dai
giornali
,
sta
per
esser
spedita
dall
Inghilterra
,
ad
oggetto
d
incoraggiarvi
con
tutti
i
mezzi
possibili
la
Riforma
protestante
.
Fra
questi
mezzi
viene
specialmente
indicato
quello
della
pubblicazione
di
libri
di
preghiera
in
lingua
italiana
,
e
di
altri
giudiziosi
scritti
pure
in
lingua
italiana
.
Bisogna
dunque
dire
che
la
rivoluzione
politica
,
da
cui
la
nostra
cara
penisola
è
da
omai
due
anni
contristata
,
sia
in
buon
accordo
col
protestantismo
,
dacché
questo
,
solo
oggi
,
e
dopo
appunto
che
quella
gli
ha
,
direm
così
,
preparato
il
terreno
;
solo
oggi
e
non
prima
,
anzi
non
prima
che
dessa
prevalesse
in
Italia
,
osa
annunciare
solennemente
l
invio
de
suoi
missionari
fra
noi
.
E
perché
questo
può
dirsi
con
tutta
ragione
,
non
si
vedrà
per
conseguenza
inopportuno
di
far
avvertiti
per
ogni
via
i
cattolici
,
e
massime
i
padri
a
tenersi
in
guardia
per
le
loro
famiglie
dall
influsso
dell
annunciata
missione
,
la
quale
,
proponendosi
di
agire
anche
mediante
scritti
giudiziosi
in
italiano
,
può
giustamente
temersi
che
ricorrerà
senza
meno
al
mezzo
degli
almanacchi
,
siccome
è
noto
che
vi
è
già
ricorso
un
di
lei
precursore
in
altra
contrada
del
cattolico
nostro
paese
.
Per
tale
evenienza
Il
Vero
Amico
viene
spontaneo
alla
luce
all
effetto
di
premunire
i
cattolici
contro
siffatto
genere
d
insidie
.
E
perché
inoltre
può
dirsi
con
tutto
fondamento
che
la
rivoluzione
e
il
protestantismo
sono
di
buona
intesa
fra
loro
,
così
sarà
utile
dare
un
cenno
dei
fatti
che
formano
la
storia
dell
una
e
dell
altra
.
Dei
fatti
di
quella
,
limitandoci
al
decennio
contemporaneo
,
direm
brevi
parole
in
questa
prefazione
;
e
del
protestantesimo
che
osa
venire
ad
inaugurarsi
fra
noi
,
registreremo
le
principali
gesta
,
od
in
note
,
od
in
riscontri
storici
mese
per
mese
nel
corpo
dell
almanacco
.
Così
il
savio
lettore
cattolico
conoscerà
di
che
mala
razza
siano
entrambi
.
La
rivoluzione
che
da
dieci
anni
ha
messe
le
radici
in
Piemonte
,
all
udire
quei
Dulcamara
che
governano
in
di
lei
nome
,
è
altamente
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
Confrontinsi
le
di
lei
opere
coi
precetti
del
Decalogo
,
il
quale
è
la
legge
comune
di
noi
cattolici
,
e
si
vedrà
quanto
sia
menzognero
siffatto
vanto
.
Comanda
primieramente
il
Signore
nel
Decalogo
di
non
aver
altro
Dio
fuori
di
lui
e
con
ciò
proibisce
la
libertà
dei
culti
;
ma
la
rivoluzione
ha
invece
proclamata
questa
libertà
,
in
virtù
della
quale
si
sono
già
eretti
tempi
valdesi
,
chiese
nazionali
,
e
si
è
fatto
diritto
ai
protestanti
,
agli
scismatici
,
agli
eretici
d
ogni
genere
,
mormoni
,
quacqueri
,
turchi
,
di
dogmatizzare
a
lor
moda
e
combattere
direttamente
la
religione
degli
Italiani
,
di
seminar
Bibbie
falsificate
,
e
di
predicare
infine
ad
uditori
prezzolati
siccome
ha
fatto
specialmente
il
famoso
apostata
frate
Gavazzi
in
Toscana
ed
in
Napoli
.
Il
Signore
comanda
altresì
di
non
pigliare
il
nome
di
Dio
invano
ed
ordina
perciò
anche
l
osservanza
dei
giuramenti
e
delle
promesse
fatte
in
nome
suo
.
Or
bene
:
la
rivoluzione
,
appena
divenuta
al
potere
del
paese
ha
rotti
i
Concordati
colla
Santa
Sede
,
sì
in
Piemonte
che
in
Lombardia
,
ed
altrove
;
non
rende
ai
legittimi
principi
i
territori
che
ha
riconosciuto
loro
spettare
in
nome
della
SS
.
Trinità
nel
trattato
di
Zurigo
;
non
paga
i
tributi
dovuti
al
Papa
in
forza
di
antiche
convenzioni
;
non
rimette
ai
frati
di
Lombardia
i
beni
che
si
è
obbligata
a
Zurigo
di
restituir
loro
,
e
viola
tutto
giorno
la
promessa
di
pace
che
diede
solennemente
in
quel
trattato
.
I
giornali
poi
che
le
sono
devoti
bestemmiano
e
profanano
quotidianamente
il
nome
di
Dio
,
e
si
fanno
beffa
della
nostra
fede
.
Ricordati
di
santificare
le
feste
comanda
in
terzo
luogo
il
Signore
.
La
rivoluzione
colla
famosa
legge
Siccardi
,
in
onta
dell
opposizione
della
Santa
Sede
,
si
arrogò
sacrilegamente
l
autorità
di
sopprimere
alquante
feste
in
Piemonte
,
e
notizie
anche
di
fresca
data
assicurano
che
non
rispetta
poi
neppur
quelle
che
ha
conservate
;
ed
una
delle
prime
cose
che
ora
ha
fatto
in
Napoli
è
stata
quella
di
sopprimere
varie
feste
votive
di
quella
città
.
Onora
il
padre
e
la
madre
dice
il
quarto
comandamento
del
Decalogo
.
Proclamando
la
rivoluzione
la
libertà
di
opinione
di
coscienza
,
rompe
nell
ordine
domestico
il
vincolo
di
soggezione
da
cui
per
legge
di
natura
sono
tenuti
i
figli
verso
i
genitori
,
e
così
distrugge
la
veneranda
autorità
del
potere
paterno
,
che
è
la
base
dell
ordine
sociale
.
Chi
è
cattolico
inoltre
ha
per
madre
la
Chiesa
,
e
per
padre
il
romano
Pontefice
.
La
rivoluzione
ha
usurpato
i
domini
della
Chiesa
e
del
Papa
;
si
richiamano
di
queste
usurpazioni
le
allocuzioni
del
Sommo
Pontefice
Pio
IX
,
le
pastorali
de
vescovi
,
le
proteste
del
popolo
cattolico
;
lo
dicono
i
vescovi
in
esiglio
,
i
cardinali
prigioni
,
il
clero
spogliato
ecc
.
ecc
.
;
ed
essa
,
sconosce
i
richiami
,
e
le
proteste
,
e
continua
ad
offendere
il
Signore
anche
in
questo
.
Dice
il
quinto
comandamento
non
ucciderai
e
la
rivoluzione
,
movendo
ingiustamente
la
guerra
ai
poteri
costituiti
e
specialmente
al
Papa
è
rea
di
tanti
omicidi
,
quanti
sono
coloro
che
morirono
nelle
guerre
avvenute
dal
maggio
1859
in
avanti
,
e
quante
sono
le
vittime
fatte
fuori
della
guerra
,
come
a
dire
l
innocente
sacerdote
fucilato
in
Perugia
,
e
i
tanti
fedeli
sudditi
di
re
Francesco
II
fucilati
nelle
Due
Sicilie
.
Riguardo
al
sesto
precetto
non
maechaberis
basterà
ricordare
che
già
la
rivoluzione
si
dié
cura
di
regolare
con
leggi
che
hanno
la
data
del
1855
e
del
1857
il
libero
esercizio
dell
immoralità
,
ed
ora
,
conforme
lo
ha
pur
notato
ultimamente
Pio
IX
nella
sua
allocuzione
del
28
settembre
prossimo
scorso
,
appena
messo
il
piede
nelle
Marche
e
nell
Umbria
,
ha
proclamato
il
diritto
del
mal
costume
.
Non
ruberai
dice
il
settimo
precetto
;
e
la
rivoluzione
non
solo
non
può
dirlo
d
averlo
osservato
,
ma
anzi
lo
rinnega
in
principio
,
e
non
si
vergogna
così
d
aver
rubato
,
ma
ben
anco
si
mostra
disposta
a
rubare
tutto
quello
che
può
.
Ruba
gli
Stati
,
ruba
i
patrimoni
dei
principi
;
spoglia
i
Corpi
religiosi
non
che
gli
individui
,
nel
mentre
protesta
di
rispettare
a
tutti
il
diritto
di
proprietà
,
nel
mentre
condanna
la
confisca
che
usava
in
altri
tempi
,
e
che
alla
fin
fine
si
applicava
in
pene
di
delitti
contemplati
dalla
legge
,
e
commessi
da
coloro
cui
veniva
inflitta
;
ruba
infine
ai
popoli
coi
prestiti
,
e
colle
imposte
,
dei
quali
si
crea
il
bisogno
colla
sua
avventata
amministrazione
.
Non
dire
falso
testimonio
contro
il
tuo
prossimo
prescrive
l
ottavo
precetto
del
Signore
;
e
la
rivoluzione
dopo
aver
denigrato
per
i
trivi
i
governi
costituiti
in
Italia
,
s
incaricò
di
deporre
il
falso
contro
di
loro
,
e
massime
contro
il
Papa
nel
famoso
congresso
di
Parigi
,
dove
accusò
di
cattiva
la
legislazione
pontificia
,
mentre
per
avviso
degli
intelligenti
è
migliore
di
quella
di
Francia
e
dello
stesso
Piemonte
il
cui
Parlamento
rese
siffatta
testimonianza
;
e
dove
denunciò
in
pericolo
di
perturbazioni
politiche
gli
altri
Stati
,
e
molestato
da
bande
di
ladri
quello
del
Papa
,
mentre
niuna
perturbazione
vi
ebbe
mai
luogo
,
e
vi
riusciron
male
all
incontro
quelle
spedite
da
Sarzana
e
da
Genova
,
paesi
soggetti
al
Piemonte
;
e
mentre
i
ladri
,
avanzo
della
rivoluzione
del
1848
,
erano
già
stati
in
allora
distrutti
nelle
Romagne
ed
invece
crebbero
a
dismisura
in
Piemonte
,
fino
al
punto
che
un
giorno
furon
levati
d
in
sul
naso
gli
occhiali
ad
un
giudice
,
ed
in
un
altro
la
stampa
non
ebbe
rossore
di
manifestare
simpatie
per
certo
Mottino
celebre
masnadiere
,
e
di
intercederne
la
salvezza
contro
il
voto
della
legge
che
lo
dannava
a
morte
pe
suoi
misfatti
.
Il
Decalogo
comanda
eziandio
di
non
desiderare
la
roba
degli
altri
.
I
fatti
di
cui
siamo
testimoni
e
di
cui
abbiamo
dato
cenno
ci
dicono
se
la
rivoluzione
desideri
o
no
la
roba
altrui
.
Finalmente
il
Signore
vieta
un
altro
genere
di
desideri
;
ma
la
rivoluzione
colla
proclamata
libertà
delle
opinioni
e
delle
credenze
,
coll
esempio
di
usurpare
l
altrui
,
col
licenziare
per
legge
la
vita
immorale
,
non
può
farsi
scrupolo
di
un
desiderio
che
la
legge
del
Signore
proscrive
;
sicché
non
uno
dei
precetti
del
Decalogo
è
stato
ed
è
da
essa
osservato
.
E
dopo
tutto
ciò
ognuno
ben
vede
che
dessi
non
è
,
come
si
vanta
,
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
È
invece
altamente
contraria
;
e
se
tale
non
fosse
,
come
oserebbe
il
protestantesimo
farsi
innanzi
sui
di
lei
passi
?
Stiam
dunque
all
erta
.
Diffidiamo
di
coloro
che
belli
di
siffatte
millanterie
rigettano
il
dominio
temporale
del
Papa
;
perché
questa
è
la
via
che
conduce
a
rigettare
anche
la
spirituale
autorità
.
Vegliamo
.
La
rivoluzione
si
leva
la
maschera
:
dopo
aver
distrutto
i
troni
,
si
avventa
all
altare
;
cerca
di
strapparci
dal
grembo
della
cattolica
Chiesa
.
Provvediamo
alla
nostra
fede
,
e
guardiamoci
dalle
insidie
che
ci
tendono
i
nemici
di
essa
.
ProsaGiuridica ,
Vittorio
Emanuele
III
per
Grazia
di
Dio
e
per
la
Volontà
della
Nazione
Re
d
'
Italia
e
di
Albania
Imperatore
d
'
Etiopia
Il
Senato
e
la
Camera
dei
Fasci
e
delle
Corporazioni
,
a
mezzo
delle
loro
Commissioni
legislative
,
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
.
E
'
vietato
l
'
esercizio
di
qualsiasi
attività
nel
campo
dello
spettacolo
a
italiani
ed
a
stranieri
o
ad
apolidi
appartenenti
alla
razza
ebraica
,
anche
se
discriminati
,
nonché
a
società
rappresentate
,
amministrate
o
dirette
in
tutto
o
in
parte
da
persone
di
razza
ebraica
.
Art
.
2
.
Sono
vietate
la
rappresentazione
,
l
'
esecuzione
,
la
proiezione
pubblica
e
la
registrazione
su
dischi
fonografici
di
qualsiasi
opera
alla
quale
concorrano
o
abbiano
concorso
autori
od
esecutori
italiani
,
stranieri
od
apolidi
appartenenti
alla
razza
ebraica
e
alla
cui
esecuzione
abbiano
comunque
partecipato
elementi
appartenenti
alla
razza
ebraica
.
Sono
del
pari
vietati
lo
smercio
dei
dischi
fonografici
e
l
'
importazione
di
matrici
di
dischi
previsti
dal
precedente
comma
e
la
successiva
riproduzione
delle
matrici
stesse
.
Art
.
3
.
E
'
vietato
utilizzare
in
qualsiasi
modo
per
la
produzione
di
film
,
soggetti
,
sceneggiature
,
opere
letterarie
,
drammatiche
,
musicali
,
scientifiche
ed
artistiche
,
e
qualsiasi
altro
contributo
,
di
cui
siano
autori
persone
appartenenti
alla
razza
ebraica
,
nonché
impiegare
ed
utilizzare
comunque
nella
detta
produzione
,
o
in
operazione
di
doppiaggio
o
di
post
sincronizzazione
,
personale
artistico
,
tecnico
,
amministrativo
ed
esecutivo
appartenente
alla
razza
ebraica
.
Art
.
4
.
Per
i
film
da
importare
dall
'
estero
l
'
Ente
nazionale
Acquisti
Importazioni
Pellicole
Estere
(E.N.A.I.P.E.),
nel
giudicare
della
opportunità
di
autorizzare
o
meno
,
ai
sensi
dell
'
art
.
5
della
legge
4
aprile
1940-XVIII
,
n
.
404
,
sul
monopolio
per
l
'
acquisto
,
l
'
importazione
e
la
distribuzione
dei
film
cinematografici
provenienti
dall
'
estero
,
l
'
acquisto
di
film
esteri
,
terrà
conto
delle
condizioni
nelle
quali
questi
sono
stati
prodotti
fuori
dal
Regno
in
relazione
alle
disposizioni
della
presente
legge
.
A
tale
scopo
le
domande
di
acquisto
di
film
esteri
debbono
essere
corredate
di
elenchi
nominativi
degli
autori
delle
opere
utilizzate
per
la
produzione
dei
film
medesimi
e
di
coloro
che
hanno
ad
essa
concorso
con
contributi
artistici
e
tecnici
di
notevole
importanza
.
Agli
stessi
criteri
indicati
nel
primo
comma
del
presente
articolo
dovrà
attenersi
il
Ministero
della
cultura
popolare
nell
'
accordare
o
meno
ai
film
importati
dall
'
estero
il
nulla
osta
per
la
proiezione
in
pubblico
di
cui
all
'
art
.
1
del
regolamento
per
la
vigilanza
governativa
sulle
pellicole
cinematografiche
approvato
con
R
.
decreto
-
legge
24
settembre
1923-I
,
n
.
3287
.
Art
.
5
.
Con
decreto
del
Ministro
per
la
cultura
popolare
,
di
concerto
con
il
Ministro
per
l
'
interno
,
sarà
nominata
una
Commissione
di
cui
fanno
parte
anche
due
rappresentanti
del
Ministero
dell
'
interno
ed
alla
quale
è
attribuito
il
compito
di
provvedere
alla
compilazione
ed
all
'
aggiornamento
degli
elenchi
di
autori
e
di
artisti
esecutori
appartenenti
alla
razza
ebraica
.
Nei
riguardi
degli
autori
ed
artisti
italiani
e
degli
autori
ed
artisti
stranieri
od
apolidi
,
residenti
nel
Regno
,
l
'
inclusione
nell
'
elenco
dovrà
essere
preceduta
dall
'
accertamento
della
posizione
razziale
,
da
parte
del
Ministero
dell
'
interno
,
secondo
le
norme
contenute
negli
articoli
8
e
26
del
R
.
decreto
-
legge
17
novembre
1938
,
n
.
1728
.
Tali
elenchi
sono
pubblici
.
Art
.
6
.
Ai
componenti
della
Commissione
saranno
corrisposti
per
ogni
giornata
di
adunanza
gettoni
di
presenza
da
determinarsi
nei
modi
previsti
dall
'
art
.
63
del
R
.
decreto
11
novembre
1923-II
,
n
.
2395
.
Art
.
7
.
Chiunque
contravviene
alle
norme
contenute
negli
articoli
1
,
2
e
3
della
presente
legge
è
punito
con
l
'
ammenda
da
L
.
50
a
L
.
10.000
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
Raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Dato
a
Roma
,
addì
19
aprile
1942-XX
Vittorio
Emanuele
Mussolini
,
Pavolini
,
Grandi
Visto
il
Guardasigilli
:
Grandi
StampaPeriodica ,
Non
v
'
è
uomo
che
non
abbia
un
carattere
,
ma
pochi
sono
gli
uomini
veramente
di
carattere
;
questi
si
trovano
più
facilmente
fra
la
gente
di
campagna
,
semplice
,
forte
e
primitiva
,
che
fra
i
borghesi
intellettuali
,
logori
di
mente
e
di
cuore
.
Si
sente
dire
spesso
,
con
un
certo
tono
di
sprezzo
,
che
i
contadini
sono
testardi
:
santa
testardaggine
la
loro
,
che
rivela
,
in
-
vece
,
salde
basi
.
Il
contadino
,
quasi
sempre
religioso
,
ha
un
concetto
integrale
della
vita
e
dei
suoi
valori
essenziali
:
del
buono
e
del
cattivo
,
del
brutto
e
del
bello
,
del
giusto
e
dell
'
ingiusto
,
ed
in
base
a
tale
concetto
agisce
e
giudica
uomini
ed
eventi
e
prima
di
mutare
le
sue
azioni
e
i
suoi
giudizi
deve
essere
profondamente
e
intimamente
convinto
del
proprio
errore
.
Gli
argomenti
brillanti
,
i
facili
entusiasmi
non
hanno
presa
su
di
lui
che
tien
fede
alle
sue
convinzioni
tenacissimamente
.
Potrà
essere
schiavo
di
pregiudizi
,
avere
vedute
sotto
un
certo
aspetto
limitate
,
ma
nessuno
gli
può
contestare
quell
'
unità
interiore
che
si
chiama
,
appunto
,
carattere
.
Il
borghese
,
invece
,
soggiace
più
facilmente
agli
entusiasmi
repentini
e
passeggeri
,
alle
opinioni
altrui
quando
sono
ammantate
di
una
certa
cultura
.
Troppo
colto
e
troppo
intelligente
egli
stesso
per
poter
-
si
contentare
di
soluzioni
semplicistiche
della
vita
e
dei
suoi
problemi
morali
,
non
lo
è
poi
abbastanza
per
abbracciarne
una
che
gli
sia
di
guida
in
questo
operare
terreno
.
Scettico
per
insufficienza
di
pensiero
e
di
spirito
,
il
borghese
assomiglia
a
una
bussola
impazzita
,
pronto
a
spostare
l
'
ago
calamitato
della
propria
coscienza
verso
tutti
i
punti
cardinali
,
sensibile
a
ogni
più
piccolo
movimento
.
Vi
sono
,
poi
,
i
veri
uomini
di
carattere
,
dotati
d
'
animo
e
d
'
intelletto
superiori
e
d
'
una
coscienza
profonda
in
cui
tutto
si
compone
armonicamente
,
che
sanno
quel
che
vogliono
e
perché
;
uomini
nei
quali
non
v
'
è
alcun
dissidio
tra
pensiero
e
pensiero
,
azione
e
azione
e
tra
lo
stesso
pensiero
e
la
stessa
azione
,
che
il
carattere
,
appunto
,
unisce
indissolubilmente
.
Questi
sono
nella
storia
i
grandi
Maestri
e
i
grandi
Condottieri
di
popoli
,
destinati
a
giganteggiare
come
vette
altissime
sulla
piattezza
uguale
del
volgo
,
vicini
tra
loro
malgrado
il
distacco
dei
secoli
.
Da
Dante
a
Benito
Mussolini
la
catena
dei
Grandi
Italiani
segna
il
cammino
faticoso
e
glorioso
della
nostra
Stirpe
.
StampaQuotidiana ,
Alfine
,
dopo
duecento
cinquanta
giorni
dalla
nostra
dichiarazione
di
guerra
all
'
Austria
,
l
'
organo
magno
della
borghesia
italiana
ha
rotto
il
silenzio
per
tanto
tempo
conservato
sulle
relazioni
fra
Italia
e
Germania
.
Per
otto
lunghi
mesi
il
Popolo
d
'
Italia
si
era
trovato
quasi
solo
a
rimuover
le
stagnanti
e
oscure
acque
italo
-
tedesche
,
a
illustrare
il
pericolo
germanico
,
a
chiedere
apertamente
,
senza
infingimenti
,
quello
che
era
una
necessità
e
un
dovere
per
l
'
Italia
:
la
dichiarazione
di
guerra
all
'
impero
del
kaiser
.
Quasi
sempre
ci
eravamo
trovati
di
contro
l
'
ostilità
della
censura
che
mozzava
notizie
e
argomentazioni
.
Ma
la
storia
cammina
,
e
nessun
censore
fino
ad
oggi
è
riuscito
a
trattenerla
.
Il
destino
ha
un
suo
fatale
andare
.
Ciò
che
è
necessario
e
indeprecabile
,
al
fine
si
impone
.
I
mestatori
,
le
fazioni
,
gli
uomini
di
Stato
,
possono
talvolta
rallentare
una
corrente
;
ma
se
essa
è
fatale
,
cioè
se
è
determinata
da
grandi
ragioni
storiche
,
la
corrente
a
un
certo
punto
rompe
gli
ostacoli
,
travolge
gli
uomini
e
avanza
.
Quando
il
Popolo
d
'
Italia
,
che
ha
agitato
coraggiosamente
la
nuova
bandiera
di
fede
e
di
lotta
,
incitava
perché
si
dichiarasse
guerra
alla
Germania
,
i
timorati
si
scandalizzavano
,
il
ministero
stringeva
i
freni
,
e
gli
ossequienti
censori
imbiancavano
le
nostre
colonne
.
Ma
la
storia
cammina
,
anche
non
ostante
i
timori
di
Salandra
,
le
intemperanze
della
censura
e
i
silenzi
di
certi
giornali
.
L
'
equivoca
situazione
italo
-
tedesca
ha
generato
un
grave
disagio
in
Italia
e
nel
campo
degli
Alleati
.
Ormai
anche
i
timorati
e
i
prudenti
rompono
il
silenzio
.
Tutti
avvertono
l
'
equivoco
.
Il
disagio
morale
va
divenendo
intollerabile
.
Ed
ecco
che
anche
il
grave
Corriere
della
Sera
rompe
la
consegna
,
e
constata
che
«
dopo
l
'
inizio
delle
ostilità
è
accaduto
qualche
cosa
che
avrebbe
potuto
far
apparire
al
Governo
legittimo
ed
opportuno
raccogliere
la
disfida
che
la
Germania
ci
lanciava
»
.
Il
Corriere
della
Sera
ha
intitolato
il
suo
articolo
:
«
Alle
radici
del
disagio
»
.
Ma
a
queste
radici
ha
solo
accennato
.
Non
le
ha
messe
al
sole
;
non
ha
avuto
il
coraggio
di
svellerle
.
Eppure
avrebbe
dovuto
farlo
,
poiché
ammetteva
che
un
disagio
esiste
.
La
situazione
fra
Italia
e
Germania
è
strana
e
oscura
.
Non
chiari
sono
anche
i
rapporti
fra
noi
e
gli
Alleati
.
Abbiamo
firmato
il
patto
di
Londra
.
Ma
ciò
non
ha
troncato
il
nodo
gordiano
.
In
vero
,
ci
siamo
impegnati
a
non
far
pace
separata
con
la
Germania
,
cioè
con
una
Potenza
con
cui
...
non
siamo
in
guerra
!
Ecco
il
primo
grande
equivoco
,
di
natura
diplomatica
.
La
guerra
ufficialmente
non
è
stata
ancor
dichiarata
fra
Italia
e
Germania
.
Viceversa
effettivamente
esiste
,
poiché
l
'
Impero
tedesco
dà
all
'
Austria
oro
,
armi
,
munizioni
,
ufficiali
,
soldati
.
E
l
'
Illustrazione
italiana
,
alcuni
mesi
fa
,
riproduceva
la
fotografia
di
un
gruppo
di
autentici
soldati
tedeschi
fatti
prigionieri
dai
nostri
nel
Trentino
.
La
pubblicazione
del
documento
,
corredata
da
una
chiara
ed
esplicita
indicazione
,
fu
permessa
dalla
censura
.
Un
giornale
giolittiano
di
Torino
,
non
certo
sospettabile
di
odio
alla
Germania
,
dopo
il
siluramento
dell
'
Ancona
pubblicava
una
nota
secondo
cui
il
Consiglio
dei
ministri
italiano
era
venuto
in
possesso
di
prove
testimonianti
che
il
sommergibile
siluratore
non
era
austriaco
.
Il
che
voleva
significare
che
era
tedesco
.
Uno
stato
di
guerra
,
adunque
,
esiste
.
Ma
non
si
è
avuta
una
dichiarazione
ufficiale
.
Ed
ecco
il
secondo
grande
equivoco
,
di
natura
militare
.
In
definitiva
esiste
questo
stato
di
fatto
:
la
Germania
opera
ai
fini
della
nostra
sconfitta
;
invece
il
Governo
di
Roma
non
osa
rispondere
,
evita
ogni
mossa
là
dove
può
ritenere
di
trovarsi
a
fronte
i
tedeschi
,
cerca
di
tener
celati
tutti
gli
atti
di
ostilità
che
la
Germania
compie
in
nostro
danno
,
e
non
reprime
interamente
come
dovrebbe
e
potrebbe
il
contrabbando
e
lo
spionaggio
in
favore
della
Germania
.
Gli
eccessi
della
censura
potranno
in
parte
celare
la
verità
agli
italiani
.
Ma
agli
Alleati
non
di
certo
.
Gli
Alleati
sanno
,
vedono
e
riflettono
.
Ed
ecco
la
vera
ragione
di
certe
diffidenze
.
Perché
Salandra
non
ha
osato
?
Forse
per
evitare
una
grande
azione
della
Germania
contro
di
noi
?
Ma
chi
,
in
buona
fede
può
crederlo
?
Se
la
Germania
avesse
potuto
agire
contro
di
noi
,
lo
avrebbe
fatto
molto
volentieri
,
senza
attendere
la
dichiarazione
di
guerra
di
Salandra
.
Riportiamo
il
parere
di
uno
scrittore
politico
imparziale
,
amico
del
Presidente
del
Consiglio
:
«
Data
la
linea
generale
del
programma
della
Germania
nel
grande
conflitto
europeo
,
chi
può
sperare
che
la
sua
condotta
verso
l
'
una
o
l
'
altra
potenza
,
e
tanto
meno
verso
l
'
Italia
,
sia
ispirata
o
possa
essere
ispirata
da
idee
di
generosità
o
da
sentimenti
di
simpatia
?
Se
la
Germania
non
attacca
l
'
Italia
non
è
perché
essa
voglia
riservarsi
una
porta
per
l
'
avvenire
,
ma
perché
forse
,
in
questo
momento
,
crede
più
opportuno
sfondare
altre
porte
,
o
non
crede
di
avere
forze
sufficienti
per
sfondare
,
insieme
,
anche
questa
delle
Alpi
.
Ma
state
pur
sicuri
che
se
e
quando
stimerà
opportuno
e
sarà
in
forze
,
non
i
vostri
begli
occhi
,
o
germanofili
di
vecchia
e
nuova
rocca
,
e
non
il
ricordo
dei
vostri
amori
e
delle
vostre
lotte
in
suo
onore
,
frenerà
la
tedesca
rabbia
dal
desiderio
di
venire
a
devastare
le
belle
rive
.
Quando
suonerà
l
'
ora
di
tentare
il
colpo
contro
l
'
Italia
,
il
tentativo
sarà
fatto
.
Figgetevi
bene
in
mente
questo
.
«
Dunque
,
bisogna
non
addormentarsi
nella
stupidità
della
illusione
sulla
longanimità
o
la
sentimentalità
dei
tedeschi
per
noi
,
o
sull
'
interesse
dei
tedeschi
d
'
averci
amici
,
se
non
nel
presente
,
nell
'
avvenire
»
.
Così
scriveva
Rastignac
,
pensatore
non
sospetto
.
Ciò
valga
anche
per
sfatare
la
idiota
leggenda
di
una
pretesa
volontà
tedesca
di
rappacificarsi
con
l
'
Italia
sotto
gli
auspici
di
...
Giovanni
Giolitti
.
Fra
Italia
e
Germania
si
è
scavato
un
abisso
che
nessuno
più
colmerà
,
a
meno
che
la
prima
non
rinunzi
al
suo
avvenire
e
alle
sue
aspirazioni
nazionali
.
La
Germania
mira
a
Trieste
e
al
Mediterraneo
.
La
Germania
ha
bisogno
,
per
sorreggersi
,
di
un
'
Austria
forte
,
padrona
dell
'
Adriatico
e
dei
Balcani
.
Tedeschi
e
italiani
dunque
,
tendono
a
fini
antitetici
.
Il
trionfo
degli
uni
richiede
,
come
condizione
necessaria
,
la
sconfitta
degli
altri
.
E
allora
,
qual
'
è
l
'
intima
ragione
della
politica
di
Salandra
?
Noi
riteniamo
che
,
egli
non
osi
gettar
l
'
ultima
alea
e
varcare
il
Rubicone
per
semplici
ragioni
parlamentari
.
Egli
teme
la
Camera
.
Ma
col
posporre
gli
interessi
d
'
Italia
alla
piccola
politica
di
un
Parlamento
cui
il
popolo
tolse
ogni
autorità
nel
maggio
1915
,
l
'
on
.
Salandra
manca
ai
suoi
doveri
verso
la
nazione
.
La
guerra
è
giunta
a
un
punto
tale
che
per
chiudersi
con
una
vittoria
nostra
è
necessaria
la
più
intima
unione
fra
gli
Alleati
.
Gli
scacchi
del
1915
si
sono
verificati
per
la
mancanza
di
unione
fra
le
Potenze
dell
'
Intesa
.
Per
la
vittoria
occorre
che
questa
unione
si
effettui
.
Occorre
che
si
agisca
con
unità
di
intenti
.
E
se
per
vincere
fosse
necessario
che
truppe
anglo
-
francesi
operassero
in
Italia
,
o
che
truppe
italiane
operassero
nel
Belgio
o
in
Francia
o
altrove
,
ciò
deve
potersi
verificare
.
La
dichiarazione
di
guerra
alla
Germania
è
pertanto
una
premessa
imprescindibile
.
Salandra
osi
.
Irriterà
i
giolittiani
,
ma
servirà
l
'
Italia
.
E
poi
,
i
giolittiani
non
gli
concederanno
mai
pace
,
anche
se
l
'
equivoco
italo
-
tedesco
perdura
.
Otto
mesi
di
guerra
dovrebbero
aver
insegnato
almeno
questo
.
Non
abbiamo
volutamente
fatto
cenno
delle
alte
ragioni
di
civiltà
che
impongono
anche
a
noi
italiani
la
guerra
contro
la
Germania
.
Ciò
per
dimostrare
ai
machiavellici
che
la
dichiarazione
di
guerra
ai
tedeschi
è
imposta
anche
da
considerazioni
realistiche
.
StampaPeriodica ,
Senza
che
nessuno
se
ne
accorga
è
uscito
il
più
bel
libro
che
sul
Fascismo
si
sia
mai
scritto
,
e
cioè
"
Mussolini
visto
dai
ragazzi
,
"
raccolta
dei
componimenti
scolastici
dei
ragazzi
delle
scuole
elementari
del
ferrarese
.
Il
libro
,
che
è
stato
compilato
con
troppa
rettorica
da
una
maestra
elementare
,
contiene
disegni
,
definizioni
e
pensieri
su
Mussolini
davvero
straordinari
.
Eccone
una
scelta
:
Mussolini
è
il
capo
del
Comune
.
È
bravissimo
.
È
il
capo
della
nostra
patria
.
È
il
capo
del
fascio
.
È
il
capo
della
guerra
.
E
tutti
gli
vogliamo
un
gran
bene
.
Perché
mio
padre
dice
che
,
se
noi
di
Ferrara
ci
man
-
da
anche
nel
fuoco
,
ci
andiamo
come
se
niente
sia
.
A
Mussolini
quando
venne
a
Bologna
,
un
giovane
di
quindici
anni
gli
ha
tirato
con
la
rivoltella
e
gli
ha
ferito
la
cintura
.
Un
maresciallo
gli
ha
chiappata
la
mano
e
la
gente
eran
tutti
impauriti
dal
dolore
.
Ma
quel
giovane
è
stato
chiappato
e
l
'
hanno
tagliato
in
tre
pezzettini
.
Io
non
ho
mai
visto
il
signor
Mussolini
,
ma
ho
sentito
dire
che
ha
salvato
l
'
Italia
.
Mussolini
è
il
capo
del
Comune
.
È
il
capo
del
fascio
.
È
il
capo
della
Marina
.
È
il
capo
degli
aeroplani
.
È
il
capo
di
tutte
le
scuole
.
È
il
capo
di
tutti
.
Mussolini
è
un
grande
eroe
che
ha
fatto
la
marcia
su
Roma
e
nessuno
se
l
'
aspettava
,
ma
lui
l
'
ha
fatta
lo
stesso
e
dopo
l
'
Italia
era
più
libera
e
noi
bambini
facciamo
sempre
vacanza
tutti
i
28
ottobre
.
L
'
anno
scorso
al
mare
ho
visto
il
figlio
di
Mussolini
.
Pareva
un
bambino
come
noi
.
Io
,
quando
saro
grande
andrò
a
vedere
Mussolini
,
se
campa
.
Perché
la
voglio
proprio
conoscere
questa
bravissima
persona
.
Egli
era
il
figlio
di
un
fabbro
,
invece
adesso
è
quasi
il
più
bravo
d
'
Italia
.
I
più
valorosi
e
più
forti
eroissimi
del
mondo
,
sono
i
romagnoli
.
Un
giorno
,
un
giovane
francese
è
venuto
a
Roma
per
veder
di
tentare
Mussolini
.
Lo
tentò
con
una
bomba
francese
,
ma
non
gli
prese
.
Mussolini
è
un
uomo
un
pochino
brutto
e
poi
tanto
bravo
che
è
quasi
bravo
quanto
il
Re
.
Io
so
che
Mussolini
ha
fatto
il
maestro
.
Se
l
avessi
mai
avuto
per
maestro
!
sono
sicuro
che
tutti
i
giorni
avrei
saputo
la
lezione
a
costo
di
non
giocar
più
ai
pallini
la
sera
con
Renzo
Baldi
.
...
ma
i
fascisti
hanno
preso
l
'
assassino
e
l
'
hanno
subito
condotto
a
morte
.
E
Mussolini
,
lui
non
aveva
cambiato
nessun
colore
.
Esso
è
un
uomo
coraggiosissimo
...
,
tanto
è
vero
che
dopo
due
ore
andò
a
suona
-
re
il
mandolino
con
la
sua
famiglia
.
Adesso
Mussolini
è
tornato
a
Roma
dove
prima
le
Vestali
tenevano
acceso
il
fuoco
.
Mussolini
è
cugino
del
Re
,
perché
ha
il
collare
della
Santissima
Annunziata
.
E
'
un
bel
premio
.
Adesso
si
sente
a
dire
che
il
Signor
Duce
Mussolini
ha
fatto
fare
molti
cartelloni
poi
ne
ha
mandati
uno
per
uno
a
tutti
i
teatri
,
così
attaccati
ai
muri
dicono
:
Quelli
che
dicono
una
bestemmia
se
è
leggera
si
paga
2000
li
-
re
,
e
se
è
grave
4000
.
Ci
sta
bene
.
Co
-
me
mi
piacerebbe
d
'
esser
cugina
anche
io
col
Re
e
col
signor
Mussolini
.
Prima
che
venisse
il
fascista
Mussolini
era
a
capo
del
socialismo
.
Poi
venne
il
fascista
che
è
ancor
meglio
,
e
lui
sempre
a
capo
lo
stesso
.
Roma
antica
era
forte
e
robusta
e
adesso
è
venuta
povera
perché
cominciava
a
bere
e
andare
sempre
al
circolo
.
Anche
la
Grecia
è
caduta
perché
cominciò
andare
al
lusso
.
Così
l
'
hanno
distrutta
.
...
quelli
che
si
sono
voluti
mettere
nel
fascismo
ma
non
hanno
voglia
di
fare
i
fascisti
,
così
il
Duce
li
ha
mandati
in
una
bellissima
isola
vicino
a
Napoli
per
due
o
tre
anni
...
dopo
poi
andranno
a
casa
.
Io
voglio
molto
bene
a
Mussolini
,
ma
non
vorrei
averlo
per
marito
,
perché
va
sempre
ferito
.
Ed
io
non
starei
mai
cheta
.
Mussolini
è
il
padrone
di
tutte
le
città
.
Se
non
ci
fosse
lui
non
ci
sarebbero
delle
leggi
così
belle
.
Tutta
la
gente
farebbe
quel
che
ci
pare
e
piace
e
ucciderebbero
la
gente
come
uccidere
i
gatti
.
Invece
c
'
è
lui
e
possiamo
star
sicuri
...
Mussolini
quando
è
a
cavallo
è
il
più
bel
guerriero
del
mondo
.
Mussolini
è
quello
che
quando
è
venuto
lui
tutti
si
son
messi
a
cantare
Giovinezza
.
Ora
S
.
E
.
Mussolini
da
fabbro
che
era
,
si
trova
nel
punto
di
governare
l
'
Italia
.
E
come
fa
bene
!
Quando
andò
a
Bologna
nell
'
ottobre
scorso
,
per
fargli
festa
i
bolognesi
in
otto
giorni
hanno
disfatto
due
palazzi
e
hanno
fabbricato
una
fontana
che
getta
l
'
acqua
color
della
bandiera
.
Mussolini
è
figlio
di
un
fabbro
che
lavora
il
ferro
.
Mussolini
era
un
ragazzo
non
ricco
come
noi
,
il
quale
diventato
grande
per
amor
di
patria
,
scrisse
e
combatté
tanto
e
poi
tanto
sopra
la
neve
che
fini
per
liberare
l
'
Italia
.
Mussolini
è
un
uomo
misterioso
.
Lavora
sempre
e
non
dorme
mai
o
quasi
:
chiude
gli
occhi
dieci
minuti
,
poi
si
desta
,
si
dà
una
bella
lavata
e
torna
subito
a
lavorare
che
è
fresco
come
una
rosa
.
Al
comando
di
Mussolini
,
come
al
tocco
di
una
bacchetta
magica
sono
saltate
fuori
in
Toscana
navi
da
guerra
che
sta
costruendo
.
Io
non
l
'
ho
mai
visto
e
pensare
che
mi
piacerebbe
tanto
di
vederlo
proprio
bene
!
Nelle
fotografie
non
è
bello
,
ma
la
Edmea
Garuti
che
l
'
ha
visto
di
carne
con
una
piuma
nel
cappello
,
dice
che
è
bello
come
un
re
del
libro
delle
favole
.
La
Edmea
Garuti
è
molto
fortunata
perché
il
Duce
l
'
ha
invitata
a
Roma
a
colazione
.
Io
so
che
Mussolini
ha
scritto
tante
belle
cose
sui
giornali
,
e
il
mio
babbo
ne
ha
di
quelli
vecchi
,
di
prima
della
guerra
,
che
li
legge
ogni
tanto
con
degli
altri
uomini
,
la
sera
,
e
tutti
scossan
la
testa
;
e
poi
dicono
:
che
giudizio
ha
da
avere
un
cristiano
!
Il
mio
babbo
è
nella
Milizia
.
Quando
gli
uomini
della
Milizia
andarono
a
Bologna
,
anche
il
mio
babbo
andò
e
vide
Mussolini
da
vicino
.
Quando
ritornò
a
casa
non
faceva
che
parlare
e
la
mamma
diceva
che
pareva
matto
.
Mussolini
è
il
capo
del
signor
Sindaco
.
StampaPeriodica ,
È
stata
diramata
,
in
data
16
aprile
,
la
seguente
circolare
dell
'
on
.
Turati
ai
Gruppi
Universitari
fascisti
:
Ho
deciso
l
'
istituzione
ufficiale
della
"
paglietta
universitaria
"
e
ritengo
obbligatoria
per
ogni
segretario
politico
un
'
azione
continua
ed
efficace
per
la
diffusione
nell
'
ambiente
goliardico
di
questo
cappello
italiano
.
La
foggia
della
"
paglietta
universitaria
"
è
unica
,
dalla
linea
sobria
ed
elegante
.
Il
nastro
sarà
del
colore
della
Facoltà
e
l
'
interno
dei
fiocchi
sarà
dei
colori
della
città
ove
l
'
Ateneo
ha
sede
...