StampaPeriodica ,
1
.
Noi
vogliamo
l
'
organizzazione
graduale
della
società
in
associazioni
professionali
corporative
,
autonome
,
generale
ed
ufficiali
.
Tutti
i
cittadini
appartenenti
alla
stessa
professione
o
a
gruppi
di
professioni
analoghe
si
riuniscano
insieme
,
conservando
individualmente
la
loro
funzione
economica
(
padroni
o
imprenditori
,
operai
,
impiegati
,
apprendisti
,
disposti
in
gruppi
distinti
,
e
organicamente
collegati
per
mezzo
di
commissioni
miste
in
parti
eguali
o
proporzionali
)
per
trattare
insieme
e
regolare
i
rapporti
reciproci
e
tutelare
gli
interessi
comuni
.
Perciò
chiediamo
che
lo
Stato
e
tutti
gli
enti
pubblici
minori
favoriscano
in
tutti
i
modi
questa
tendenza
all
'
organizzazione
corporativa
,
specialmente
lasciando
piena
libertà
e
dando
il
riconoscimento
giuridico
alle
Unioni
professionali
che
sotto
l
'
azione
dell
'
iniziativa
privata
verranno
formandosi
.
2
.
Noi
vogliamo
la
rappresentanza
proporzionale
dei
partiti
nei
consigli
dei
comuni
e
della
nazione
,
come
forma
superiore
di
lealtà
politica
e
come
avviamento
alla
rappresentanza
proporzionale
degli
interessi
,
che
sarà
la
portata
dell
'
organizzazione
sociale
corporativa
.
3
.
Noi
vogliamo
il
referendum
e
il
diritto
d
'
iniziativa
popolare
.
4
.
Noi
vogliamo
un
largo
decentramento
amministrativo
come
avviamento
all
'
effettiva
autonomia
comunale
e
regionale
contemperata
colle
esigenze
strettamente
nazionali
dello
Stato
.
5
.
Noi
vogliamo
una
legislazione
efficacemente
protettrice
del
lavoro
:
la
limitazione
del
lavoro
notturno
e
del
lavoro
delle
donne
e
dei
fanciulli
;
il
riposo
festivo
obbligatorio
;
l
'
assicurazione
contro
gli
infortuni
,
per
le
malattie
e
la
vecchiaia
;
la
determinazione
della
giornata
massima
di
lavoro
e
del
minimum
di
salario
.
Noi
chiediamo
che
l
'
applicazione
pratica
di
queste
regole
generali
stabilite
dalla
legislazione
,
la
disciplina
effettiva
e
tecnica
del
lavoro
,
siano
affidate
ai
corpi
professionali
corporativi
.
6
.
Noi
vogliamo
una
seria
tutela
ed
un
efficace
sviluppo
delle
classi
e
degli
interessi
agricoli
;
della
piccola
proprietà
,
anche
con
la
creazione
di
beni
di
famiglia
,
di
monti
frumentari
,
ecc
.
,
delle
proprietà
collettive
e
specialmente
comunali
;
una
legislazione
razionale
sui
contratti
agrari
;
la
diffusione
dell
'
istruzione
agraria
;
l
'
istituzione
di
camere
d
'
agricoltura
e
di
un
probivirato
agricolo
.
7
.
Noi
vogliamo
una
seria
tutela
ed
un
efficace
sviluppo
delle
classi
e
degli
interessi
industriali
e
commerciali
;
dell
'
istruzione
professionale
popolare
;
delle
istituzioni
cooperative
di
produzione
,
di
consumo
,
di
credito
;
delle
associazioni
di
mutuo
soccorso
e
per
la
costruzione
di
case
operaie
.
Chiediamo
la
creazione
di
un
ministero
del
Lavoro
e
di
camere
professionali
,
nonché
lo
sviluppo
del
probivirato
industriale
.
Vogliamo
la
tutela
e
lo
sviluppo
della
Marina
mercantile
e
la
creazione
di
sbocchi
al
commercio
.
8
.
Noi
vogliamo
una
forte
diminuzione
progressiva
delle
spese
militari
e
degli
altri
oneri
pubblici
;
economie
in
tutti
i
servizi
improduttivi
della
burocrazia
amministrativa
.
9
.
Noi
vogliamo
una
riforma
tributaria
conforme
alle
esigenze
della
giustizia
distributiva
e
il
sollievo
all
'
attuale
esauriente
regime
fiscale
;
l
'
abolizione
dei
dazi
di
consumo
e
la
riduzione
dei
dazi
protettivi
nei
limiti
strettamente
richiesti
dai
bisogni
economici
nazionali
,
e
l
'
abolizione
o
lo
sgravio
delle
imposte
reali
;
l
'
istituzione
di
una
imposta
personale
moderatamente
progressiva
;
l
'
esenzione
da
imposte
del
minimum
d
'
esistenza
.
10
.
Noi
vogliamo
la
repressione
dell
'
usura
,
dei
giochi
di
borsa
e
delle
speculazioni
capitalistiche
improduttive
e
dannose
alla
società
;
la
riduzione
dell
'
interesse
legale
del
denaro
.
11
.
Noi
vogliamo
la
tutela
delle
libertà
civili
e
politiche
:
d
'
insegnamento
,
di
stampa
,
di
associazione
,
di
riunione
,
di
coalizione
;
la
libertà
e
l
'
allargamento
del
suffragio
;
lo
sviluppo
della
cultura
nazionale
e
dell
'
educazione
religiosa
e
civile
popolare
.
12
.
Noi
vogliamo
il
disarmo
generale
progressivo
,
la
fratellanza
dei
popoli
e
l
'
arbitrato
internazionale
.
Tutto
questo
noi
vogliamo
come
democratici
cristiani
,
perché
le
riforme
che
noi
domandiamo
corrispondono
insieme
alle
aspirazioni
di
una
vera
democrazia
e
ai
principi
sociali
del
cristianesimo
.
Democrazia
cristiana
vuol
dire
applicazione
integrale
del
cristianesimo
,
ossia
del
cattolicismo
,
a
tutta
la
vita
privata
e
pubblica
moderna
e
a
tutte
le
sue
forme
di
progresso
.
Come
democratici
cristiani
italiani
poi
vogliamo
che
cessi
l
'
antagonismo
esistente
fra
le
istituzioni
politiche
e
civili
del
nostro
paese
e
la
Chiesa
cattolica
e
il
pontificato
romano
,
che
sono
il
centro
storico
morale
e
politico
della
nazione
italiana
.
Noi
vogliamo
la
libertà
,
l
'
indipendenza
e
ogni
bene
civile
dell
'
Italia
unito
con
la
libertà
e
indipendenza
della
Chiesa
.
Noi
invochiamo
perciò
nella
coscienza
nazionale
una
trasformazione
che
la
conduca
a
vedere
la
propria
missione
e
la
garanzia
migliore
della
propria
grandezza
e
prosperità
avvenire
là
dove
essa
è
realmente
:
nel
farsi
centro
e
cooperatrice
col
pontificato
di
un
rinnovamento
universale
dell
'
umanità
in
senso
cristiano
e
in
senso
popolare
,
nel
promuovere
cioè
l
'
avvento
di
quella
democrazia
cristiana
internazionale
che
in
forza
di
impellenti
ascensioni
sociali
sarà
la
gloria
del
secolo
ventesimo
.
Finché
una
simile
trasformazione
dello
spirito
pubblico
italiano
non
sia
avviata
e
finché
duri
il
divieto
pontificio
dell
'
accesso
alle
urne
politiche
,
i
democratici
cristiani
italiani
,
organizzati
nell
'
astensione
politica
,
si
ripromettono
con
un
'
efficace
opera
estraparlamentare
di
promuovere
questa
nuova
coscienza
nel
paese
e
di
educare
ed
organizzare
il
popolo
per
la
propria
redenzione
morale
,
politica
ed
economica
e
pel
rinnovamento
di
tutta
la
vita
pubblica
moderna
.
StampaPeriodica ,
Dacché
è
cominciato
il
caos
agrario
nel
cremonese
,
c
'
è
spesso
accaduto
di
udire
degli
individui
,
che
ignorano
del
tutto
il
nostro
programma
,
dire
:
siamo
fascisti
!
Oh
sì
,
il
fascismo
agrario
!
Il
fascismo
vero
è
una
forza
spontanea
composta
di
persone
che
al
di
sopra
di
tutto
e
di
tutti
vogliono
il
benessere
della
nazione
e
della
collettività
.
Non
può
esistere
un
fascismo
d
'
occasione
composto
di
agrari
puri
...
E
accaduto
in
questi
giorni
che
gruppi
di
agrari
servendosi
del
nome
fascismo
si
son
presentati
nelle
cascine
a
reclamare
ciò
che
dai
popolari
era
stato
loro
tolto
.
Questo
atto
lo
troviamo
giusto
,
ma
preghiamo
gli
agrari
a
non
servirsi
del
nostro
nome
...
In
virtù
di
questo
postulato
i
fascisti
possono
intervenire
contro
la
violenza
,
ma
occorre
che
le
azioni
siano
guidate
dai
singoli
segretari
politici
...
Perciò
dichiariamo
agli
agrari
i
quali
hanno
delle
questioni
in
pendenza
che
non
potranno
usufruire
mai
del
nostro
intervento
come
paceri
nelle
due
parti
in
conflitto
e
come
giudici
in
caso
di
violenze
da
parte
delle
masse
miglioline
,
se
non
sono
iscritti
regolarmente
al
fascio
e
conosciuti
dal
segretario
politico
...
StampaPeriodica ,
Altro
nome
non
merita
l
'
accordo
tra
il
Papa
e
Mussolini
.
Entrambi
i
contraenti
sono
stati
evidentemente
indotti
all
'
intesa
da
passioni
e
da
appetiti
men
che
confessabili
.
Infatti
,
i
due
nuovi
associati
son
piuttosto
restii
ed
impacciati
nello
spiegare
a
fondo
il
loro
gesto
.
Il
Papa
(
che
è
divenuto
,
contro
ogni
consuetudine
ed
ogni
regola
,
loquace
)
non
sa
a
quali
argomenti
appigliarsi
,
alla
luce
del
secolo
ventesimo
,
per
ringoiarsi
,
col
minor
scandalo
,
le
tante
sue
passate
dimostrazioni
di
liberalismo
,
e
per
giustificare
la
nuovissima
sua
tenerezza
cristiana
verso
la
banda
di
ciurmadori
e
di
assassini
tanto
spesso
condannata
nei
suoi
sermoni
e
nelle
sue
epistole
.
Mussolini
stenta
a
dire
agli
italiani
che
toglie
allo
Stato
numerosi
e
ambitissimi
privilegi
per
cederli
graziosamente
alla
Chiesa
,
e
che
trae
dalle
tasche
loro
,
sì
misere
,
quasi
due
miliardi
,
per
farsi
concedere
dal
Papa
una
pubblica
patente
di
rispettabilità
.
Per
dissimulare
l
'
imbarazzo
suo
,
il
Pontefice
se
la
prende
con
le
dottrine
liberali
e
si
abbandona
a
"
gaffes
,
"
che
i
giornali
di
Europa
e
di
America
raccolgono
e
commentano
con
sogghignante
compiacenza
.
Mussolini
,
impenitente
venditore
di
fumo
,
si
affatica
a
lasciar
intendere
,
attraverso
la
solita
stampa
a
rime
obbligate
,
che
la
Chiesa
recherà
un
formidabile
concorso
alla
rapida
conquista
del
tanto
promesso
"
impero
fascista
.
"
Esaminato
sinteticamente
,
nella
sua
vera
essenza
il
"
pateracchio
laterano
"
non
è
che
il
resultato
mostruoso
di
due
rese
a
discrezione
:
Il
Papa
,
seguendo
l
'
esempio
di
molti
suoi
predecessori
,
che
vissero
peraltro
in
tempi
di
universale
barbarie
,
ha
rinunciato
ad
ogni
forma
di
ritegno
spirituale
e
politico
;
ha
calpestato
,
senza
arrossire
,
la
legge
di
Cristo
da
lui
stesso
tante
volte
proclamata
sublime
per
ottenere
da
un
ribaldo
,
macchiato
di
frode
e
di
sangue
,
beni
materiali
e
concessioni
giuridiche
,
a
spese
di
un
popolo
incatenato
e
dissanguato
;
-
Mussolini
,
da
quello
sbracato
avventuriero
che
è
,
ha
addirittura
abolito
,
in
favore
della
Chiesa
,
le
più
nobili
conquiste
morali
del
Risorgimento
,
in
fatto
di
libertà
di
coscienza
e
di
culto
,
e
ha
pagato
una
somma
enorme
e
non
dovuta
,
perché
l
'
indennità
concessa
al
Papato
dalla
legge
delle
guarantigie
era
prescrittibile
di
cinque
in
cinque
anni
.
Tutte
le
trombe
del
regime
squillano
in
patria
e
fuori
;
il
Papa
,
per
aumentar
lo
strepito
,
fa
intonar
tedeum
e
sbatacchiar
campane
.
Ma
il
gran
frastuono
non
basta
a
fugar
dalle
menti
nostrane
e
straniere
alcune
idee
semplici
come
queste
:
i
pateracchi
son
sempre
stati
connubi
di
dubbio
effetto
e
di
vita
breve
;
era
logico
che
chi
aveva
soffocata
ogni
altra
libertà
,
violentasse
anche
quella
di
coscienza
,
poiché
si
trattava
di
speculare
su
un
rumoroso
diversivo
;
il
Papa
,
data
la
lunga
tradizione
della
Chiesa
Romana
,
non
poteva
essere
insensibile
di
fronte
al
reprobo
che
andava
a
Canossa
,
non
col
saio
del
pellegrino
,
ma
con
gran
scorta
di
offerte
e
di
benefizi
.
Così
,
nella
farsa
tragica
del
popolo
italiano
,
accanto
al
re
imbelle
e
spergiuro
,
al
bieco
Cesare
da
Carnevale
,
ai
dignitari
lerci
di
sangue
e
di
vergogna
,
alla
innumerevole
schiera
dei
laidi
staffieri
e
sguatteri
del
regime
,
si
aggiunge
un
nuovo
personaggio
col
suo
degno
seguito
:
un
Papa
,
cui
la
compiacenza
del
caso
ha
risparmiato
il
nome
di
Simone
.
Ci
batteremo
il
petto
e
ci
copriremo
il
capo
di
cenere
per
questo
?
No
.
Abbiamo
sempre
creduto
che
l
'
ardua
riconquista
della
libertà
per
gli
italiani
deve
essere
totale
.
Dopo
la
Monarchia
,
la
Chiesa
si
allea
alla
tirannia
fascista
:
un
'
altra
recluta
nelle
file
del
delitto
e
del
disonore
.
Questa
coalizione
di
forze
reazionarie
e
sopraffatrici
è
stata
chiamata
anti
-
Risorgimento
;
non
basta
,
è
anti
-
Civiltà
universale
e
per
questo
più
rapidamente
destinata
al
disastro
e
all
'
ignominia
.
Ci
rammaricheremo
noi
se
il
Gran
Prete
,
per
più
di
trenta
denari
e
per
concessioni
che
il
tempo
si
affretterà
a
cancellare
,
ha
preso
con
loschi
compari
,
la
via
della
Rupe
Tarpea
?
E
non
gli
saremo
grati
per
aver
ancora
una
volta
e
speriamo
l
'
ultima
mostrato
agli
italiani
che
il
Papato
è
sempre
quello
della
bramosa
e
implacabile
lupa
dantesca
?
In
alto
i
cuori
!
Il
fascismo
ha
un
nuovo
alleato
:
un
altro
spergiuro
in
faccia
a
Dio
.
Al
Dio
dell
'
espiazione
e
della
vendetta
.
StampaPeriodica ,
Si
può
essere
sicuri
che
in
Italia
non
v
'
è
più
nessuno
che
non
veda
inevitabile
e
fatale
la
catastrofe
.
Il
paese
è
condannato
all
'
estrema
rovina
.
Bisogna
prepararvisi
;
rassegnatamente
,
dicono
taluni
;
col
fiero
proposito
di
farla
pagar
cara
,
dicono
i
molti
altri
.
Il
gran
pazzo
ad
ogni
cambiar
di
stagione
ne
pensa
una
sempre
più
madornale
,
per
abbagliare
per
distrarre
per
stordire
i
miseri
quarantadue
milioni
di
schiavi
che
ha
messi
in
catena
.
Riesce
qualche
volta
a
inscenare
un
successo
.
Ma
è
un
fuoco
fatuo
.
Contro
l
'
avvicinarsi
pauroso
della
resa
dei
conti
oramai
non
può
più
nulla
.
Lo
stesso
gioco
di
prosternarsi
un
giorno
al
papa
e
un
altro
giorno
tirargli
i
calci
non
illude
nessuno
:
né
i
clericali
né
i
liberi
pensatori
.
Tutti
si
rassodano
nella
convinzione
che
si
è
di
fronte
ad
un
volgarissimo
pagliaccio
.
Frattanto
,
come
diciamo
,
è
inevitabile
e
fatale
la
catastrofe
:
ogni
espediente
escogitato
per
ritardarla
,
non
la
rende
che
più
profonda
generale
spaventosa
.
È
proprio
stabilito
che
gl
'
italiani
debbano
essere
ridotti
alla
miseria
più
nera
,
alla
fame
,
all
'
inanizione
,
perché
l
'
obbrobrioso
regime
mussoliniano
crolli
.
Noi
così
detti
fuorusciti
,
che
siamo
in
grado
di
credere
e
di
dire
la
verità
,
siamo
tacciati
di
catastrofici
.
Ma
non
sono
inventati
da
noi
i
mille
fallimenti
al
mese
,
che
hanno
messo
a
terra
tutto
il
commercio
italiano
.
Non
sono
promossi
da
noi
i
settantaquattromila
protesti
cambiari
,
pure
mensili
,
che
portano
la
cifra
annuale
di
queste
sinistre
attività
dei
notai
e
degli
uscieri
a
un
milione
all
'
anno
.
E
le
continue
rovinose
riduzioni
dei
capitali
delle
industrie
?
E
i
prestiti
a
condizioni
strozzinesche
presso
i
banchieri
di
Wall
Street
?
E
la
paralisi
quasi
completa
della
compra
vendita
dei
manufatti
,
per
la
indigenza
della
grande
maggioranza
degli
italiani
?
Le
pubblicazioni
dell
'
attuale
Ufficio
di
statistica
,
messo
sotto
le
dirette
dipendenze
del
Truce
,
sono
un
falso
permanente
.
Ciononostante
siccome
vi
sarebbe
la
possibile
smentita
delle
statistiche
straniere
,
si
è
costretti
a
dire
la
verità
sul
movimento
delle
esportazioni
e
delle
importazioni
.
E
la
verità
si
riassume
nella
cifra
seguente
:
tre
miliardi
di
deficit
da
gennaio
all
'
aprile
.
Andando
di
questo
passo
,
alla
fine
dell
'
anno
saremo
a
dieci
miliardi
.
Nel
quasi
completo
inaridimento
dell
'
industria
dei
forestieri
,
delle
rimesse
degli
emigrati
e
degli
introiti
per
noli
,
come
si
fa
fronte
a
questo
deficit
?
"
Con
l
'
acquisto
delle
divise
pregiate
"
dicono
incoscientemente
i
giornali
del
regime
;
cioè
,
vale
a
dire
,
con
lo
spendere
gli
ultimi
quattrini
che
si
hanno
negli
istituti
di
credito
.
Il
che
significa
avviarsi
alla
bancarotta
.
Infatti
le
ultime
notizie
recano
che
nel
mese
di
aprile
vi
è
stata
una
riduzione
nella
riserva
aurea
della
Banca
d
'
Italia
di
435
milioni
.
Dal
gennaio
1928
all
'
aprile
1929
tale
riserva
è
discesa
da
12
a
10
miliardi
.
Non
occorrono
illustrazioni
o
commenti
.
Queste
semplici
cifre
valgono
per
cento
discorsi
imbroglioneschi
dell
'
adiposo
Mosconi
,
il
quale
,
del
resto
da
qualche
tempo
ha
perso
la
parola
,
occupato
com
'
è
a
trovare
la
possibilità
di
pagare
la
cedola
semestrale
del
debito
pubblico
in
scadenza
alla
fine
del
corrente
giugno
.
E
poi
venga
il
Truce
a
dirci
che
dobbiamo
smetterla
con
la
letteratura
catastrofica
sulle
cose
d
'
Italia
.
StampaPeriodica ,
Il
signor
Caporali
,
il
coraggioso
sciacallo
corrispondente
dell
'
Avanti
!
,
l
'
avv
.
Chiappari
,
che
continua
ad
imbastire
denunce
contro
i
fascisti
,
la
troupe
Pozzoli
,
Bernamonti
,
che
vanno
tentando
di
inquadrare
gli
arditi
della
"
fifa
,
"
il
maestro
Sasdelli
,
il
Verzeletti
ed
altri
che
continuano
ad
aizzare
i
loro
tesserati
contro
di
noi
sappiano
che
noi
li
teniamo
responsabili
di
ogni
ulteriore
provocazione
,
sappiano
che
ogni
oltraggio
a
un
nostro
capo
deve
essere
dai
fascisti
energicamente
vendicato
.
Quando
domani
poi
delle
bastonate
troveranno
dei
crani
deboli
non
si
faccia
almeno
tanto
baccano
.
StampaPeriodica ,
Dopo
dieci
giorni
dall
'
avvenimento
che
lo
ha
riempito
di
rabbioso
stupore
e
di
paura
,
il
governo
fascista
ha
dato
,
in
tre
righe
,
attraverso
un
comunicato
Stefani
,
l
'
annuncio
dell
'
evasione
di
tre
deportati
antifascisti
dall
'
isola
di
Lipari
.
Esso
avrebbe
preferito
mantenere
il
silenzio
:
per
non
confessare
implicitamente
un
formidabile
smacco
e
per
non
dare
agl
'
italiani
un
motivo
inaspettato
di
giubilo
,
una
nuova
speranza
incitatrice
.
Ma
tacere
non
era
più
possibile
,
dopo
che
tutti
i
giornali
del
mondo
e
in
prima
linea
quelli
inglesi
,
nordamericani
e
sudamericani
avevano
pubblicato
con
gran
rilievo
di
titoli
e
con
suggestivi
dettagli
,
la
notizia
dell
'
evasione
;
indicandola
come
magnifica
prova
di
ardimento
,
di
tenacia
,
di
organizzazione
,
come
segno
della
indomabile
volontà
di
lotta
del
popolo
italiano
rappresentato
,
nelle
sue
migliori
virtù
,
nel
suo
bisogno
e
nella
sua
capacità
di
liberazione
,
dai
tre
evasi
contro
il
regime
di
dittatura
.
Di
fronte
a
questo
atteggiamento
della
stampa
internazionale
,
richiamata
dal
valore
morale
e
politico
dell
'
episodio
a
considerare
,
sotto
l
'
apparenza
di
un
ordine
ch
'
è
frutto
della
violenza
,
l
'
assurdità
antistorica
e
antiumana
della
situazione
italiana
;
e
di
fronte
alla
certezza
che
la
notizia
,
superando
tutte
le
barriere
innalzate
tra
l
'
Italia
e
il
mondo
,
tra
italiani
e
italiani
,
dal
terrore
fascista
,
si
sarebbe
diffusa
nel
paese
come
,
al
tempo
delle
dominazioni
straniere
,
si
diffondeva
ogni
voce
d
'
insuccesso
nemico
,
il
governo
fascista
ha
dovuto
diramare
alla
stampa
,
con
l
'
ordine
di
pubblicarlo
coi
caratteri
più
modesti
e
nell
'
angolo
più
nascosto
,
il
comunicato
che
si
limita
a
dire
i
nomi
degli
evasi
.
Ma
bastano
quei
nomi
per
far
intendere
la
straordinaria
importanza
dell
'
avvenimento
.
Si
tratta
di
tre
giovani
,
gagliarde
forze
dell
'
antifascismo
che
per
la
causa
della
libertà
italiana
hanno
affrontato
il
carcere
e
l
'
esilio
;
che
nel
lungo
periodo
della
loro
prigionia
,
meditativa
insieme
ed
attiva
,
sottoponendo
a
un
processo
di
rielaborazione
critica
le
ragioni
lontane
e
immediate
dell
'
usurpazione
fascista
,
i
metodi
e
i
risultati
della
lotta
antifascista
,
le
profonde
forze
,
le
capacità
e
le
possibilità
del
popolo
italiano
,
hanno
fortemente
educato
volontà
e
coscienza
ai
problemi
della
riscossa
,
alle
valutazioni
e
alle
esigenze
della
nuova
realtà
che
dovrà
erompere
sulle
rovine
della
tirannide
;
e
che
,
dopo
una
lunga
preparazione
,
prova
di
lucidissima
ostinata
pazienza
,
e
attraverso
un
atto
temerario
,
prova
non
necessaria
ma
stupenda
dello
spirito
di
decisione
e
di
ardimento
,
hanno
saputo
sottrarsi
alla
sorveglianza
armata
di
un
esercito
di
carcerieri
per
restituirsi
alla
battaglia
,
accanto
ai
compagni
di
esilio
,
che
sono
,
e
sempre
più
saranno
,
compagni
di
trincea
.
Emilio
Lussu
è
l
'
eroico
reduce
di
guerra
,
capo
del
partito
sardo
di
azione
,
lottatore
silenzioso
e
indomabile
,
che
assalito
nella
sua
casa
da
un
'
orda
di
camicie
nere
,
si
difende
solo
e
abbatte
un
aggressore
,
mettendo
in
fuga
tutti
gli
altri
.
Assolto
dai
magistrati
per
legittima
difesa
assoluzione
reclamata
ed
imposta
,
non
tanto
da
elementari
ragioni
di
giustizia
,
che
in
regime
fascista
non
contano
,
quanto
dalla
concorde
opinione
pubblica
dell
'
isola
,
che
in
lui
si
esalta
come
nel
suo
figlio
più
degno
è
inviato
dopo
un
anno
di
carcere
a
domicilio
coatto
.
Carlo
Rosselli
,
ex
valoroso
combattente
anche
lui
,
ha
già
legato
il
suo
nome
,
nell
'
ammirazione
e
nella
riconoscenza
degl
'
italiani
,
all
'
evasione
di
Filippo
Turati
e
al
processo
di
Savona
:
nel
quale
egli
rivendicò
,
accanto
a
quell
'
altro
magnifico
campione
di
coraggiosa
e
fiera
nobiltà
ch
'
è
Ferruccio
Parri
,
tutta
la
responsabilità
del
suo
gesto
,
tramutandosi
,
da
accusato
,
in
accusatore
del
regime
,
e
riaffermandosi
custode
e
continuatore
delle
generose
tradizioni
italiane
della
sua
famiglia
,
ospite
della
quale
,
a
Pisa
,
morì
,
sotto
falso
nome
,
Giuseppe
Mazzini
.
Soffre
un
anno
di
carcere
;
e
poi
viene
deportato
a
Lipari
.
Francesco
Fausto
Nitti
,
volontario
di
guerra
a
17
anni
,
perseguitato
con
maggiore
accanimento
per
il
sangue
e
per
il
nome
che
porta
,
viene
relegato
per
il
sospetto
non
contestato
di
essere
l
'
organizzatore
ed
il
capo
di
un
'
associazione
segreta
antifascista
,
prima
a
Lampedusa
la
più
maledetta
fra
le
isole
maledette
e
poi
a
Lipari
;
ed
oppone
,
con
incrollabile
fedeltà
alle
tradizioni
del
suo
sangue
,
ai
doveri
del
suo
nome
e
alla
sua
coscienza
di
militante
repubblicano
,
il
più
sereno
disdegno
alle
provocazioni
dei
suoi
aguzzini
fra
cui
il
famigerato
tenente
Veronica
,
folle
criminale
,
che
si
divertiva
a
straziare
i
deportati
politici
.
Per
circa
un
anno
e
mezzo
questi
tre
compagni
di
prigionia
hanno
preparato
,
in
silenzio
,
la
loro
evasione
con
tenacia
più
forte
di
ogni
difficoltà
,
con
volontà
più
forte
di
ogni
insuccesso
,
con
fede
più
forte
di
ogni
delusione
,
con
serietà
scientifica
,
col
più
vigile
senso
di
responsabilità
.
Spezzare
la
rete
di
sorveglianza
e
di
spionaggio
che
circondava
l
'
isola
e
,
nell
'
isola
,
ogni
deportato
;
superare
le
molteplici
trincee
costituite
dai
moschetti
dei
vigili
,
dai
riflettori
disposti
lungo
le
coste
,
dalle
mitragliatrici
e
dai
cannoni
delle
navi
;
affrontare
il
mare
vigilatissimo
,
mentre
il
battito
dei
remi
e
il
rombo
dei
motori
avrebbero
facilitato
agl
'
inseguitori
l
'
implacabile
caccia
:
tutto
questo
poteva
sembrare
follia
.
E
,
invece
,
è
realtà
:
voluta
e
compiuta
da
meravigliosi
ribelli
,
che
hanno
affrontato
e
battuto
il
nemico
nella
maggior
forza
di
cui
esso
dispone
:
l
'
organizzazione
poliziesca
.
All
'
urto
di
un
piccolissimo
gruppo
di
audaci
,
questo
formidabile
puntello
,
a
cui
s
'
appoggia
tutta
l
'
impalcatura
del
regime
,
è
miseramente
crollato
.
E
l
'
episodio
assume
,
sotto
certi
aspetti
,
per
il
regime
delle
molteplici
milizie
,
l
'
atroce
significato
di
una
beffa
.
La
beffa
di
Lipari
.
A
Lipari
,
i
confinati
sono
500;
e
400
i
sorveglianti
(
200
militi
fascisti
,
100
agenti
di
polizia
,
50
carabinieri
,
più
marinai
,
guardie
di
finanza
,
semaforisti
ecc
.
)
.
Dodici
pattuglie
fisse
vigilano
alla
cintura
,
e
varie
nell
'
abitato
;
senza
tener
conto
delle
pattuglie
volanti
.
V
'
è
un
appello
quotidiano
alle
8
e
una
visita
di
controllo
alle
22
.
In
mare
stazionano
tre
motoscafi
velocissimi
armati
di
mitragliatrici
,
e
un
mas
armato
di
cannone
.
A
terra
e
a
bordo
la
radio
collega
l
'
esercito
dei
carcerieri
e
dei
custodi
con
le
basi
aviatorie
e
navali
.
Difficilissima
,
dunque
,
per
l
'
ubicazione
dell
'
isola
e
per
il
sistema
difensivo
,
l
'
evasione
:
più
difficile
,
quando
si
pensi
che
i
tre
erano
sottoposti
a
strettissima
sorveglianza
,
e
più
specialmente
Lussu
che
,
nelle
sue
varie
passeggiate
,
era
costantemente
seguito
da
quattro
agenti
di
polizia
.
Per
poter
abbandonare
improvvisamente
,
senza
essere
scorto
,
la
sua
casa
,
che
dà
in
un
dedalo
di
vicoli
,
Lussu
ebbe
,
per
un
anno
e
mezzo
,
la
costanza
di
osservare
con
feroce
rigore
un
orario
:
evitando
così
che
gli
agenti
continuassero
a
stazionare
sempre
proprio
alla
porta
di
casa
.
D
'
altronde
,
si
supponeva
che
la
malattia
contratta
dal
Lussu
in
carcere
,
e
acuitasi
al
domicilio
coatto
,
avrebbe
reso
impossibile
ogni
sua
partecipazione
a
una
fuga
.
Si
aggiunga
che
due
tentativi
erano
già
miserevolmente
falliti
:
il
primo
compiuto
da
quattro
prigionieri
,
rinchiusi
nelle
carceri
locali
,
fra
i
quali
G
.
B
.
Canepa
;
e
il
secondo
dal
comunista
Spangaro
che
venne
arrestato
quando
era
già
riuscito
,
con
sforzi
infiniti
,
squarciandosi
il
petto
,
a
salire
lungo
la
catena
dell
'
ancora
di
una
nave
straniera
ormeggiata
nel
vicino
porto
di
Canneto
e
che
fu
,
per
questo
,
condannato
a
tre
anni
di
detenzione
,
quantunque
la
nave
su
cui
si
era
rifugiato
fosse
diretta
in
Italia
.
Per
rompere
l
'
assedio
,
erano
necessari
,
oltre
la
disperata
volontà
di
riuscire
,
un
'
assoluta
segretezza
,
un
calcolo
rigoroso
di
tutte
le
probabilità
,
una
organizzazione
tecnica
severissimamente
studiata
,
un
'
audacia
eccezionalmente
serena
.
A
queste
esigenze
hanno
pienamente
corrisposto
i
tre
evasi
e
gli
esuli
che
li
hanno
aiutati
nella
rischiosissima
impresa
:
esuli
i
cui
nomi
potranno
essere
un
giorno
indicati
all
'
ammirazione
degli
italiani
.
Non
ci
è
possibile
,
per
intuitive
ragioni
,
pubblicare
i
particolari
dell
'
impresa
;
la
quale
si
svolse
nella
notte
dal
27
al
28
luglio
,
sotto
gli
occhi
dei
militi
e
dei
poliziotti
,
in
tutt
'
altre
faccende
affaccendati
.
Mentre
i
tre
,
miracolosamente
sfuggiti
alla
sorveglianza
degli
aguzzini
,
salivano
a
bordo
,
le
autorità
fasciste
,
raccolte
come
di
consueto
nella
piazza
del
paese
,
sorbivano
pacificamente
le
loro
bibite
al
caffè
.
E
le
loro
voci
giungevano
nitidamente
agli
orecchi
degli
evasi
e
dei
loro
amici
che
,
per
raccoglierli
,
si
erano
spinti
fin
sulla
spiaggia
.
Beffa
meravigliosa
,
che
strappa
italiani
inermi
,
ma
idealmente
e
moralmente
invulnerabili
,
all
'
artiglio
di
carcerieri
formidabilmente
armati
e
apporta
all
'
emigrazione
antifascista
il
contributo
di
energie
e
di
esperienze
ripetutamente
selezionate
.
Ecco
perché
la
liberazione
dei
tre
ardimentosi
(
i
quali
,
attraverso
le
interviste
loro
domandate
dai
più
importanti
giornali
del
mondo
,
hanno
riproposto
all
'
opinione
pubblica
internazionale
la
questione
dei
confinati
,
in
tutta
la
sua
mostruosità
giuridica
ed
umana
)
preannuncia
,
nella
nostra
volontà
e
nella
nostra
fede
,
più
rapida
e
luminosa
e
sicura
,
la
liberazione
di
tutti
gli
italiani
.
StampaPeriodica ,
Mussolini
si
è
dimesso
:
era
naturale
!
Congresso
regionale
veneto
!
Congresso
di
Todi
!
Congresso
interregionale
dell
'
Emilia
!
Dalli
di
qui
e
dalli
di
là
,
non
poteva
che
avvenire
così
!
Orbene
tutto
questo
spirito
critico
iconoclasta
non
è
per
nulla
disciplina
!
Questo
voler
misurare
Mussolini
col
metro
di
Marsich
,
d
'
Oviglio
e
di
Grandi
è
poco
persuasivo
e
poco
accorto
:
anzi
è
segno
che
tanta
brava
gente
non
ha
capito
nulla
né
ha
il
senso
politico
della
disciplina
.
Tutta
questa
gente
confonde
la
parola
e
il
significato
di
"
squadre
d
'
azione
"
con
"
partito
politico
"
;
confonde
il
significato
di
"
tregua
"
con
quello
di
"
alleanza
"
;
crede
di
vedere
lontano
...
mentre
il
solo
che
vede
lontano
in
questo
momento
è
proprio
Mussolini
,
il
quale
dopo
aver
tagliato
le
radici
al
bolscevismo
tende
ad
isolare
il
comunismo
.
Siate
contenti
umane
genti
al
quia
!
Non
vogliate
precipitare
giudizi
,
convegni
,
congressetti
e
congiure
!
Chi
vi
dice
che
la
visuale
di
Mussolini
ora
non
coincida
e
corrisponda
con
l
'
angolo
visuale
di
D
'
Annunzio
?
Discutere
di
opportunità
e
di
tattica
quando
,
non
si
ha
sotto
mano
tutto
il
materiale
e
tutti
gli
strumenti
delicatissimi
per
misurarlo
è
fuori
luogo
e
vano
sforzo
!
E
chi
contraddice
Mussolini
nel
proposito
di
voler
mutare
il
fascismo
da
movimento
in
partito
è
uomo
che
non
sente
i
tempi
,
che
non
ha
concetto
di
nazione
,
che
antepone
la
mazzetta
alla
conquista
intellettuale
.
StampaPeriodica ,
L
'
assenza
dei
tre
evasi
fu
notata
a
Lipari
quasi
subito
.
Poco
dopo
la
partenza
,
la
ronda
notturna
bussò
alla
porta
della
casa
dove
abitavano
Lussu
e
Nitti
.
Bussa
e
ribussa
,
nessuno
risponde
.
Il
brigadiere
chiama
.
Silenzio
.
"
Eppure
ci
sono
,
"
osserva
l
'
agente
,
"
c
'
è
la
luce
.
"
Nuova
chiamata
.
Silenzio
.
Si
urla
più
forte
.
Niente
.
Qualche
faccia
di
confinato
e
di
liparuota
addormentato
compare
alla
finestra
.
Il
brigadiere
li
interpella
:
"
Ci
sono
o
non
ci
sono
?
"
"
Eh
,
ci
saranno
certo
.
C
'
è
la
luce
.
"
"
Ma
perché
non
rispondono
?
"
Silenzio
generale
.
Nuove
chiamate
.
Alla
fine
,
il
brigadiere
sale
,
apre
la
porta
,
caccia
lo
sguardo
nella
stanza
da
letto
.
Nessuno
.
Stupore
.
Nuove
chiamate
.
Silenzio
.
Una
corsa
per
le
altre
stanze
e
poi
giù
a
rotta
di
collo
verso
la
piazzetta
del
paese
dove
ordinariamente
prende
il
caffè
il
Sig
.
direttore
,
Commissario
di
prima
,
cav
.
Cannata
.
"
Cavaliere
,
Cavaliere
,
"
grida
il
brigadiere
.
Altre
autorità
gli
si
fanno
d
'
intorno
e
lo
avvertono
che
Cannata
è
andato
a
Canneto
(
sembra
un
giuoco
di
parole
,
ma
è
la
verità
)
,
il
vicino
porto
della
pomice
,
a
godersi
la
festa
e
i
fuochi
d
'
artifizio
.
Fischi
convenzionali
vengono
fatti
.
Le
pattuglie
volanti
di
controllo
corrono
.
Si
telefona
a
Cannata
,
si
telefona
alla
Milizia
,
si
telefona
al
Semaforo
.
Sopraggiunge
tutta
ansante
per
la
lunga
corsa
la
pattuglia
di
controllo
della
zona
dove
abita
Rosselli
.
"
Signor
direttore
,
grida
il
brigadiere
panciuto
,
Rosselli
non
c
'è."
"
Non
c
'
è
Rosselli
?
"
Stupefazione
generale
.
"
Ma
come
?
il
'
professore
'
non
c
'
è
?
Il
professore
sarebbe
fuggito
?
Ma
allora
è
uno
schifoso
ipocrita
questo
signore
.
"
Intanto
il
cielo
si
illumina
a
tratti
di
rosso
,
di
verde
,
di
giallo
per
effetto
dei
fuochi
.
Segnali
dal
castello
alle
pattuglie
di
militi
di
raddoppiare
la
vigilanza
.
Il
maresciallo
Allò
uno
dei
più
perfidi
e
sporchi
arnesi
della
polizia
italiana
,
giuocatore
d
'
azzardo
nella
sede
del
Fascio
di
Lipari
,
ricattatore
emerito
,
persecutore
dei
confinati
prende
la
direzione
delle
ricerche
marittime
.
L
'
allarme
è
completo
alle
22,30
.
Esce
la
flotta
asmatica
dei
motoscafi
e
dei
mas
e
si
mette
a
trottolare
intorno
a
Lipari
sotto
il
muso
beffardo
della
luna
.
Sopraggiunge
intanto
il
signor
cavaliere
coi
capelli
ricciuti
irti
sul
capo
.
La
polizia
ha
identificato
il
luogo
di
partenza
.
C
'
è
una
giacca
di
qualcuno
,
là
,
su
una
roccia
.
Arriva
un
pescatore
e
informa
di
aver
visto
passare
una
nave
velocissima
.
Il
mas
col
cannoncino
che
stava
attentamente
esplorando
,
coll
'
aiuto
del
riflettore
,
la
scogliera
di
partenza
,
forse
nella
speranza
di
poter
raccogliere
i
miseri
corpi
di
tre
annegati
,
riceve
l
'
ordine
di
partire
.
I
motoscafi
intanto
incrociano
velocissimi
.
Ma
non
sono
in
grado
di
attraversare
il
Tirreno
.
La
radio
,
la
radio
!
pensa
Cannata
.
La
radio
segnali
alle
basi
di
Trapani
,
Messina
,
Augusta
,
Cagliari
e
a
tutti
i
semafori
la
fuga
.
Ma
ahimè
,
la
radio
è
alle
dipendenze
della
Marina
.
Bisogna
chiedere
prima
il
permesso
.
L
'
ufficiale
dorme
.
Via
di
corsa
a
svegliarlo
.
Ottenuto
il
permesso
,
gli
S.O.S.
di
Cannata
,
solcano
lo
spazio
in
cerca
di
qualche
pietoso
ricevitore
.
Ma
nessuna
stazione
raccoglie
il
disperato
richiamo
.
Tutti
dormono
o
sono
a
spasso
.
Non
per
nulla
fu
scelta
la
sera
di
un
sabato
...
Intanto
,
la
notizia
strabiliante
invade
tutto
il
paese
.
È
un
correre
di
qua
e
di
là
,
un
parlottare
,
un
almanaccare
,
un
ammiccare
,
che
ci
vorrebbe
la
penna
di
Manzoni
per
descriverlo
.
Il
mas
tornò
nella
notte
.
Aveva
incontrato
una
nave
che
disse
(
veramente
lo
disse
il
capitano
)
d
'
aver
scorto
un
motoscafo
indemoniato
.
Ma
avvertì
che
era
inutile
inseguirlo
perché
era
passato
da
più
di
due
ore
e
correva
troppo
.
Il
maresciallo
del
mas
,
per
nulla
entusiasta
di
quella
pazza
corsa
dopo
un
così
buon
pranzetto
,
e
probabilmente
per
nulla
infelice
al
pensiero
che
tre
confinati
avessero
preso
il
volo
,
non
ebbe
dubbi
.
Accettò
senz
'
altro
la
versione
e
fece
macchina
indietro
.
Notte
di
angoscia
al
quartier
generale
di
Cannata
.
Si
raddoppiano
i
messaggi
radio
,
ma
tutto
è
inutile
.
Tutto
tace
.
Si
telegrafa
in
cifra
a
Roma
.
S
.
E
.
Michelino
viene
svegliato
.
Ve
la
immaginate
la
scena
?
Il
fulmine
di
guerra
(
non
è
uno
dei
quadrumviri
?
)
si
attacca
al
telefono
e
impartisce
ordini
napoleonici
.
Preghiera
particolare
ai
tonni
e
alle
balene
di
insidiare
la
corsa
della
navicella
fantasma
.
Dopo
di
che
il
buon
Michelino
spegne
il
lume
e
si
caccia
sotto
le
coperte
,
divertendosi
a
immaginare
le
bestemmie
del
padrone
all
'
indomani
.
A
Lipari
,
intanto
,
la
notizia
si
sparge
per
tutto
il
paese
,
penetra
anche
nelle
case
e
nei
cameroni
dei
confinati
.
Alle
6
del
mattino
,
sono
in
molti
a
girare
con
aria
volutamente
fessa
.
I
confinati
si
interpellano
a
vicenda
,
si
scambiano
a
bassa
voce
le
impressioni
,
qualche
sorrisetto
ironico
non
riesce
a
occultarsi
.
Tutti
sono
lieti
,
tutti
sperano
che
almeno
questa
volta
vada
bene
.
Le
notizie
più
incredibili
si
diffondono
.
Ecco
che
cominciano
i
soliti
bene
informati
a
spararle
grosse
.
Si
parla
di
un
telegramma
da
Tunisi
che
invita
a
sospendere
le
ricerche
,
poi
si
racconta
che
Nitti
,
proprio
Nitti
,
è
venuto
a
salvare
il
nipote
in
persona
,
che
al
largo
stazionava
un
idrovolante
ecc
.
I
liparesi
,
buona
gente
in
fondo
,
partecipano
alla
gioia
comune
.
Si
aspetta
che
il
milite
sia
passato
o
l
'
agente
di
fazione
sia
voltato
,
per
parlare
della
cosa
.
Il
vecchio
giornalaio
,
brutto
tipo
di
ex
coatto
usuraio
,
per
propiziarsi
i
clienti
confinati
,
dichiara
di
non
rimpiangere
neppure
i
cinque
giornali
quotidiani
di
Rosselli
.
Il
partito
anti
Saltalamacchia
(
il
vecchio
podestà
recentemente
defenestrato
)
e
quindi
anti
Cannata
(
amico
del
podestà
)
esulta
dell
'
evasione
riuscita
come
di
una
vittoria
propria
.
Si
perquisiscono
minutamente
le
abitazioni
di
Ferruccio
Parri
,
di
Carlo
Silvestri
,
di
Ermanno
Bartellini
.
Si
vorrebbe
sapere
come
quei
tre
accidenti
di
Lussu
,
Nitti
,
Rosselli
hanno
potuto
mettersi
d
'
accordo
coi
vili
fuorusciti
.
Le
perquisizioni
naturalmente
danno
esito
negativo
.
Alle
11
arriva
nel
porticciuolo
l
'
Etna
,
il
piroscafo
che
fa
il
servizio
Milazzo
-
Lipari
.
Ne
discendono
il
vice
-
questore
di
Messina
e
un
alto
ufficiale
dei
carabinieri
,
annunciatori
di
visite
più
illustri
.
Il
vicequestore
viene
condotto
sul
luogo
del
misfatto
.
Quando
si
avvede
che
la
partenza
è
avvenuta
a
cento
metri
dal
centro
del
paese
,
proprio
sotto
il
naso
dei
400
sorveglianti
,
il
signor
vicequestore
non
può
trattenersi
e
dichiara
al
satellite
Cannata
:
"
Non
mancava
altro
che
li
accompagnaste
voi
.
"
Il
povero
Cannata
abbassa
il
viso
e
maledice
il
giorno
in
cui
ebbe
la
malaugurata
idea
di
entrare
nella
P
.
S
.
I
poliziotti
,
rimasti
malissimo
,
squadrano
torvi
i
confinati
,
pronti
ad
arrestarli
al
minimo
sorriso
evidente
.
Soprattutto
scornato
un
famoso
brigadiere
,
di
nome
Cacciola
,
che
i
confinati
chiamano
per
burla
Javert
.
Era
addetto
in
particolar
modo
alla
sorveglianza
dell
'
abitato
e
di
Lussu
.
Ogni
qualvolta
Lussu
passava
,
lo
squadrava
in
tutti
i
sensi
.
Usava
girare
a
lento
passo
per
il
paese
,
con
un
giornale
dinanzi
al
viso
per
darsi
un
contegno
indifferente
,
ma
di
tanto
in
tanto
,
al
disopra
del
giornale
,
comparivano
due
occhi
fulminanti
.
Ora
anche
Cacciola
è
un
po
'
in
ribasso
.
La
roba
di
Lussu
e
di
Nitti
fu
sequestrata
,
mentre
la
casetta
di
Rosselli
veniva
piantonata
.
Rosselli
,
per
sfottere
la
polizia
,
lasciò
nel
cassetto
parecchie
lettere
di
solidarietà
scrittegli
da
inglesi
,
dopo
il
processo
di
Savona
.
Si
può
immaginare
la
faccia
di
Cannata
quando
qualche
liparese
di
ritorno
dall
'
Australia
glie
le
avrà
tradotte
in
stile
liparuota
...
StampaPeriodica ,
Argomento
per
noi
di
massimo
sconforto
per
l
'
avvenire
del
liberalismo
in
Italia
è
la
quasi
unanimità
di
cui
dànno
prova
in
questi
giorni
gli
organi
principali
della
stampa
italiana
,
nell
'
invocare
che
fanno
,
come
beneficio
massimo
per
il
nostro
paese
,
l
'
elezione
d
'
un
Papa
che
voglia
conciliarsi
con
lo
Stato
italiano
,
e
che
accettando
i
fatti
compiuti
lasci
libero
ai
cattolici
di
gettarsi
con
coscienza
tranquilla
in
mezzo
alle
nostre
lotte
politiche
.
Strana
contraddizione
è
questa
!
Tutti
riconoscono
la
follìa
delle
illusioni
quarantottesche
di
un
possibile
governo
liberale
dei
preti
,
di
una
possibile
conciliazione
nella
stessa
persona
delle
due
qualità
di
buon
Papa
dal
punto
di
vista
ecclesiastico
e
di
buon
re
dal
punto
di
vista
civile
e
liberale
.
Tutti
vi
dicono
che
non
si
capisce
come
già
allora
,
nel
1848
,
non
apparisse
a
tutti
evidente
che
la
Chiesa
cattolica
poggiandosi
sul
domma
,
ed
organizzata
a
gerarchia
con
governo
autocratico
,
non
poteva
affatto
coordinarsi
con
un
governo
civile
che
posi
sul
principio
elettivo
,
e
che
abbia
per
ragion
di
essere
la
esplicazione
di
tutte
le
libertà
,
di
quella
di
pensiero
,
di
coscienza
e
di
parola
quanto
di
ogni
altra
più
strettamente
politica
.
Ma
queste
cose
che
sono
chiare
a
tutti
quando
si
tratti
del
'48
e
del
governo
teocratico
degli
Stati
pontifici
fino
al
1870
,
non
sarebbero
dunque
più
vere
per
l
'
Italia
dal
'70
in
poi
,
dopo
che
la
Chiesa
ha
proclamato
il
Sillabo
ed
eretto
a
domma
l
'
infallibilità
papale
,
e
ciò
soltanto
perché
l
'
autorità
monarchica
non
è
più
riunita
nella
stessa
persona
con
l
'
autorità
papale
?
Dunque
quella
conciliazione
tra
le
due
istituzioni
che
non
sarebbe
assolutamente
possibile
quando
fossero
rappresentate
dallo
stesso
individuo
,
diventerebbe
per
la
sola
divisione
delle
persone
,
naturale
e
desiderabile
per
ogni
verso
!
E
come
ciò
?
Noi
non
giungiamo
davvero
a
capirlo
.
Forse
perché
il
Pontefice
non
è
più
egli
stesso
re
,
dunque
deve
poter
ammettere
la
libertà
di
coscienza
,
di
pensiero
e
di
parola
,
e
quindi
di
propaganda
anche
nell
'
errore
.
È
assurdo
il
supporlo
,
ammenoché
si
voglia
ritenere
che
il
nuovo
Pontefice
voglia
e
possa
trasformare
la
Chiesa
romana
in
Chiesa
nazionale
,
e
sé
in
un
arcivescovo
primate
d
'
Italia
,
valendosi
della
propria
infallibilità
per
negare
l
'
infallibilità
stessa
,
e
facendo
un
falò
del
Sillabo
e
dei
canoni
della
Chiesa
.
Quello
che
potrà
avvenire
sarà
,
bensì
,
che
il
Papa
,
cioè
a
dire
la
Chiesa
cattolica
romana
,
accetti
di
fare
,
per
ora
e
per
necessità
,
una
croce
sulla
questione
del
poter
temporale
,
e
che
non
accettando
,
ma
valendosi
delle
nostre
libere
istituzioni
,
entri
nella
lotta
con
tutte
le
sue
forze
,
nazionali
e
forestiere
,
al
solo
ed
unico
scopo
di
distruggere
o
snaturare
quelle
stesse
istituzioni
,
non
appena
si
fosse
impadronita
del
potere
.
Fin
dal
primo
numero
della
«
Rassegna
»
noi
dichiarammo
apertamente
il
nostro
pensiero
a
questo
proposito
.
Noi
temiamo
ogni
e
qualunque
conciliazione
tra
il
nostro
governo
e
il
Papato
,
perché
non
crediamo
che
la
Chiesa
romana
con
tutte
le
sue
forze
sia
oramai
più
da
paventarsi
in
quanto
combatta
la
nostra
costituzione
a
Stato
nazionale
,
ma
invece
riteniamo
fermamente
che
ella
sia
la
nemica
peggiore
e
più
temibile
di
quello
che
,
secondo
l
'
avviso
nostro
,
è
scopo
non
inferiore
,
e
bene
altrettanto
inestimabile
,
quanto
l
'
indipendenza
nazionale
,
cioè
,
delle
nostre
libertà
interne
,
della
libertà
del
pensiero
italiano
in
tutte
le
sue
forme
.
Se
per
sventura
nostra
il
partito
cattolico
prendesse
il
di
sopra
in
Italia
,
il
principio
della
libertà
individuale
verrebbe
soffocato
dal
principio
dell
'
autoritarismo
,
la
ragione
si
sommetterebbe
al
Sillabo
,
ed
il
paese
nostro
,
già
così
prostrato
moralmente
per
le
lunghe
servitù
politiche
,
e
per
l
'
azione
secolare
dello
spirito
oscurantista
della
Chiesa
romana
,
ricadrebbe
ben
presto
in
condizioni
tali
di
servitù
morale
ed
intellettuale
,
da
far
disperare
di
ogni
possibile
risorgimento
avvenire
,
e
la
stella
d
'
Italia
sarebbe
tramontata
per
sempre
.
Non
lusinghiamoci
,
a
guisa
di
fanciulli
,
con
stolte
superstizioni
di
un
destino
fatale
che
debba
per
sua
propria
virtù
e
a
dispetto
dei
vizi
nostri
e
del
poco
nostro
accorgimento
,
far
trionfare
il
nostro
paese
di
tutti
gli
ostacoli
,
e
farlo
procedere
glorioso
nelle
vie
della
civiltà
.
Se
non
saremo
savi
,
cadremo
,
come
sono
caduti
altri
popoli
;
se
non
sapremo
misurare
freddamente
le
forze
dei
nostri
nemici
,
se
daremo
loro
battaglia
prima
di
esser
pronti
,
e
impegnando
il
combattimento
nello
stesso
nostro
campo
,
saremo
schiacciati
;
se
l
'
Italia
non
saprà
mantenersi
libera
dal
giogo
dei
preti
e
dal
predominio
del
principio
autoritario
che
essi
glorificano
,
l
'
Italia
diventerà
pur
troppo
la
terra
dei
morti
.
StampaPeriodica ,
Il
"
Becco
Giallo
"
inizia
il
suo
sesto
anno
di
vita
il
quarto
di
esilio
.
Il
programma
del
giornale
la
lotta
contro
il
fascismo
resta
immutato
.
Il
"
Becco
Giallo
"
vuoi
vivere
per
combattere
e
vincere
.
Ma
la
nostra
volontà
,
le
nostre
forze
non
bastano
da
sole
.
Al
lettori
spetta
sorreggerci
nell
'
impresa
sempre
più
aspra
e
difficile
.
Il
signor
Mussolini
,
vuole
e
reclama
la
soppressione
del
"
Becco
Giallo
.
"
E
moltiplica
le
insidie
,
centuplica
gli
sforzi
per
realizzare
questo
suo
scopo
.
Egli
paventa
la
voce
di
questo
piccolo
e
libero
giornale
,
ed
è
esasperato
perché
non
riesce
ad
impedirne
la
penetrazione
in
Italia
,
ove
arriva
per
mille
vie
.
La
fine
del
"
Becco
Giallo
"
avrebbe
per
lui
il
valore
di
una
battaglia
vinta
.
Noi
non
gli
daremo
questa
gioia
.
Amici
intensificate
gli
sforzi
:
date
ali
al
"
Becco
Giallo
.
"
Alberto
Cianca
rinchiuso
nel
carcere
de
"
la
Santé
,
"
accusato
di
detenzione
di
esplosivi
non
ha
lavorato
alla
redazione
di
questo
numero
del
giornale
.
Restiamo
fiduciosi
nell
'
attesa
.
Ma
nell
'
attesa
del
giorno
non
lontano
in
cui
la
giustizia
di
questo
civile
paese
che
ci
ospita
dirà
la
sua
parola
conclusiva
,
noi
mandiamo
ad
Alberto
Cianca
al
caro
compagno
di
lavoro
,
che
per
due
anni
ha
dato
a
questo
giornale
il
valido
contributo
del
suo
ingegno
,
tutta
la
sua
fede
e
la
sua
passione
il
nostro
saluto
affettuoso
,
l
'
espressione
della
nostra
solidarietà
incondizionata
.